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Se un giorno gli eventi rivelassero per quella che è la storia dell’Uomo, questo apparirebbe in tutta la sua fragilità e tragicità.
Una piccola presenza in un universo infinito e di cui nonostante ciò egli si sente padrone e signore assoluto.
Ignaro o forse sprezzante delle leggi cosmiche e naturali ne crea via via delle nuove adattando la natura, l’ambiente e gli eventi a se stesso e alle sue priorità.
In questa sua inadattabilità, in questa sua ansia di soggiogare tutto alle sue esigenze, sta la sua fragilità e  il seme stesso della sua decadenza e fine. Un giorno, un giorno lontano, non ci sarà più nulla da modificare, tutto sarà già permanentemente mutato e allora all’uomo, piccola presenza in un universo infinito non resterà altro da fare che adeguarsi allo scempio che ne ha fatto.

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