Erba: il miracolo del sangue.
C’è stato bisogno del mostro, anzi dei mostri, di una carneficina, perché un paese venisse allo scoperto con tutta la sua ipocrisia e falsità.
Una lezione morale intrisa di sangue purtroppo.
Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi sono stati solo il braccio armato di una cittadina intera che non ha mai visto di buon occhio e che non aveva mai accettato il tunisino “faccia di cioccolato” con precedenti penali e la sua giovane moglie “viziata figlia di ricchi mobilieri”.
Ognuno in questa storia ha fatto il proprio dovere fino in fondo interpretando magistralmente la sua parte, dal comandante della stazione dei Carabinieri che solerte, anni prima aveva avvertito i genitori di Raffaella che la ragazza frequentava un poco di buono, alla dirimpettaia Gaia che da dietro le finestre controllava tutti i movimenti della coppia dello scandalo e ancora oggi tra Azouz e Olindo sceglierebbe il mostro che “appare così gentile”, mentre l’altro era sempre violento e irascibile, al proprietario del bar che chissà quante ne aveva sentite e dette tra un caffè e un bicchierino sulla strana Raffaella e il suo balordo marito, ai vecchi amici “perbene” della ragazza che la avevano isolata appena lei aveva conosciuto Azouz “faccia di cioccolato”, alle centinaia di comparse che si voltavano dall’altra parte o abbassavano lo sguardo al loro passaggio o spettegolavano agli angoli delle strade.
Ognuno ha recitato il suo ruolo, anche Olindo e Rosi lo hanno fatto, da bravi psicopatici, forse tragici portavoce di un intero paese sono passati diligentemente come era nella loro natura dalle parole ai fatti e con il sangue hanno lavato via tutto: ipocrisia, falsità razzismo, diffidenza. Tutto l’intero vocabolario dell’intolleranza spazzato via come per magia.
Ora il paese si è stretto intorno ad Azouz, tutti gli tendono la mano, lo consolano e gli chiedono scusa, lui con la sua “faccia di cioccolato” dice che lo hanno fatto sentire finalmente cittadino di Erba.
Grazie Jousef, Raffaella, Paola e Valeria, il vostro sangue ha compiuto il miracolo.
Amiga: te dejo saludos lacandones…
Hola Annalisa paso para un saludito… què orrible lo que pasa en el mundo…todos los dìas descubrir lo que puede hacer el hombre… y siempre con màs violencia! Te abrazo con carino…(el tilde no lo pongo por comodidad y rapidez) perdoname! La nina me empuja que quiere jugar…asì hago rapidito! Hasta prontito!!!!
…noi italiani, l’ipocrisia e il pregiudizio, ce l’abbiamo nel codice genetico…
Non fa una piega il suo discorso, cara Annalisa.