Hollman Morris intervistato da Maurizio Torrealta
E’ interessante la visione di questo video. E’ l’intervista che Hollman Morris, giornalista e scrittore colombiano, recentemente premiato da Human Right Watch per il suo impegno nella denuncia delle violazioni dei diritti umani nel suo paese, ha concesso a Perugia dove si trovava in occasione del Festival Internazionale di Giornalismo, a Maurizio Torrealta di RaiNews24.
E’ interessante e affascinante nello stesso tempo sentir parlare Hollman del suo paese e del conflitto colombiano. E’ terribile anche.
E’ illuminante l’intervista, in quanto dimostra chiaramente attraverso le prime due domande rivolte al giornalista dagli studenti di giornalismo, la visione “etnocentrica” del conflitto colombiano, che tante volte qui ho criticato. Ad un Morris che parla di sé e degli altri giornalisti, minacciati dallo stesso potere al governo, costretti a vivere sotto scorta, di un lavoro rischioso e pericoloso, ebbene sembra che la cosa più interessante e giornalisticamente importante per questi giovani ragazzi sia soltanto la sorte di Ingrid Betancourt. Sembra anche che Morris faccia una fatica tremenda per far capire poi che in Colombia non è che le Farc stanno da una parte, i paramilitari dall’altra e lo Stato in mezzo “a garantire un ordine”…ma Stato e paramilitari vanno a braccetto. E questo si sa, a queste latitudini sembra difficile da capire, soprattutto se viene attuato dal governo di un presidente “democraticamente eletto” come Uribe e con un così “alto consenso” come riportano tutti i sondaggi colombiani.
Sembra sussultare letteralmente Torrealta a queste parole di Morris: “insisto, sottolineo che oggi il presidente Uribe di fronte alle denunce che abbiamo fatto sulla corruzione dei funzionari di questa amministrazione, funzionari che sono legati ai paramilitari, quindi davanti alle denunce che ha fatto il mondo del giornalismo, il presidente ha iniziato a delegittimarci, a dirci che siamo dei bugiardi irresponsabili…” e cede prontamente la parola agli studenti di giornalismo.
Basta così Morris, stai parlando troppo anche in Italia.
ciao Annalisa, non riesco a scaricare il video. sai se si puo trovare in altro format (scusa la domanda da troglodita della tecnologia quale sono)? quanto agli studenti, un tempo ero piu clemente (“non e colpa loro se sono euriocentrici ed ignoranti ma del contesto” ecc. ecc.) ma oggi no.….alla fine gli strumenti per documentarsi e andare in giro li hanno anche loro.…
Scusami, annalisa, il parziale OT, ma…
nulla sapendo della Colombia (e francamente la cosa non mi turba troppo al momento… sono molto più preoccupato/angosciato per il nascente governo in Italia e la sorprendente delusione che sconforta tutte le teste pensanti estere allorchè “proprio non capiscono come sia possibile che la maggioranza degli italiani straveda per Berlusconi…”, vedi da ultimo Ivan Scalfarotto da Mosca –http://www.ivanscalfarotto.it/2008/04/specchi_riflessi.html -…)
…nulla sapendo della Colombia — dicevo — sono però amico d’infanzia di Maurizio Torrealta, ed ho per lui una stima ed un’ammirazione che definirei “integrale”, sia per l’uomo che per il professionista; quindi sull’autenticità ed il livello dell’intervista non ci piove… sulle idee, poi, e sulla correttezza di un tal Morris non mi esprimo, ma mi fido assolutamente del “vecchio” buon Maurizio: se lo ha intervistato, e senza palesare troppo nè “contrasto” nè contraddittorio” ci sarà un motivo senz’altro solido, come sempre… grazie dell’ospitalità. a.s.
refuso: volevo dire eurocentrici.…
Lupo Alberto, ti assicuro che quello che tu definisce un tal Morris e un giornalista molto ma molto in gamba e con parecchie pelotas…senza nulla togliere a quel tal Torrealta
Il commento di prima era di G.
come volevasi dimostrare…!
da “La repubblica” del 19/4: “…Chi guarda con maggiore preoccupazione queste elezioni è Washington. Perché se in Paraguay vince Lugo alla Casa Bianca rimarrebbe un solo fedele alleato in tutto il sub-continente: la Colombia di Uribe. Ma anche perché si complicherebbe l’installazione di una nuova base militare nella zona della Triple frontera dove gli Stati Uniti pensano di trasferire gli Awacs e gli altri aerei-spia che, dopo la vittoria di Correa, devono lasciare la base di Manta in Ecuador.”
…con buona pace di Hollman Morris! …per il quale — vedi l’intervista qui citata — le grandi “soluzioni” per la colombia sarebbero “legalizzare la droga, come fu per il whisky in U.S.” (cioè fare della cocaina la fiat-500 della nazione…!ndr) e “passare subito ad un negoziato con le farc”
…così parla un “giornalista” con scorta armata e auto blindata, (“+ ricchi premi e cotillons” — sarei tentato di dire — ma non lo faccio per rispetto all’uomo…) il cui “sogno” (ma lui usa nell’incredibile intervista la parola “ossessione”…!) è “riuscire ad intervisatre un capo-guerrigliero”…; “scorta-armata-di-3-elementi”, dichiara poi, quasi fosse una ferrari, perchè ha ripetutamente ricevuto minacce. Mah…
se la scorta armata da noi ce l’hanno politici a cui probabilmente non succederebbe mai nulla, perché ti scandalizzi se in colombia la danno a un giornalista che, come lui, realmente rischia la pelle? a tuo onore va detto che hai ammesso subito di non sapere un accidente di quel paese.……si vede lupo alberto.
senti un po’, “anonimo”, ma davvero hai ascoltato per intero l’intervista??? e poi: chi mai si sarebbe “scandalizzato” ??? rileggi più attentamente, per favore… e ancora: chi mai “dà la scorta” a “quel” giornalista, in quel paese?
ri-scusami, annalisa, ma — preso da un po’ d’emozione per un ricordo d’infanzia — nel mio precedente commento ho tralasciato la parte OT…! ero venuto incuriosito appositamente sul tuo blog, che apprezzo e leggo da tempo, per cercarvi commenti su una notizia che oggi, al tg3 credo, mi ha fatto letteralmente sobbalzare come se venisse dalla luna! …eppure è tutto vero (vedi ansa di oggi: e cioè: IL VESCOVO LUGO ELETTO A SORPRERSA PRESIDENTE DEL PARAGUAY CON CONSISTENTE MAGGIORANZA…! (con il B.XVI che proprio oggi stesso, a ground-zero, avrebbe detto “la fede e la politica NON devono essere/andare separate…” …come la metterà con la “sospensione a divinis” da lui propinata al vescovo Lugo perchè voleva candidarsi ???? va ricordato che nella chiesa Cattolica-Apostolica-Romana vige la “regola” che un’unzione a vescovo è… in eterno! non “si cancella” mai più… bella grana, ora per la diplomazia vaticana…! ma più importante è la “storica” svolta nel Paraguay: credi che verrà “deglutito” il boccone amaro dalla ultrasessantenne, finora inviolata, tradizione dittatorial-militare paraguaiana ? sono franacmente un po’ inquieto…
Autore lupoAlberto Link n.d.
Lupo Alberto, scusami ho dovuto togliere e rimettere dal tuo commento, cancellandolo, il link troppo lungo al sito ansa in quanto scombinava la pagina.
Ti rispondo più tardi ad alcune cose, ora vado di corsa. Ciao.
Ho riletto attentamente: ti sei scandalizzato, o indignato, o lo hai trovato riprovevole, o ridicolo. Il tono del tuo post è tutto in questo senso, a meno che vada decodificato in un senso che mi sfugge.….
G. scusami se non ho risposto prima, il link che ho messo rimanda alla pagina di RaiNews, poi sulla destra della pagina c’è scritto “intervista” cliccabile, è lì che non ti si apre il video? Boh. non saprei, anche io sono un po’ troglodita in queste cose…
grazie annalisa, adesso lo scarico e me lo guardo!
Lupo Alberto, sollevi varie questioni nei tuoi commenti, le quali vanno tutte un attimino riviste se mi permetti. Innanzitutto il Paraguay, si tratta come dici di una “svolta storica” ma non di così facile attuazione, almeno nell’immediato futuro, Lugo avrà molto da lavorare nel paese per riuscire a realizzare quanto promesso e sopprattutto avrà bisogno del sostegno degli altri paesi della regione. Comunque per un’analisi più approfondita ti mando alla lettura del sempre puntuale Gennaro Carotenuto, su Giornalismo Partecipativo, ha scritto molto di Paraguay in questi giorni. Torrealta sarà senza dubbio un’ottimo giornalista, quello che ho notato io, ma è stata una mia sensazione e come tale soggettiva è che Morris in quell’intervista abbia fatto una grande fatica a farsi comprendere, a farsi capire. Ecco questo è stato forse. Sembravano stare ognuno su un pianeta differente, sia lui, che Torrealta che i ragazzi. Non so se mi sono spiegata. Morris comunque è un grande giornalista e su questo non ci sono dubbi e penso che sia anche una grande persona e non è corretta, soprattutto data la sua situazione, l’ironia che tu fai verso di lui, a maggior ragione se affermi di sapere poco di Colombia. La Colombia è un paese strano sai, capita anche che la stessa mano che concede le scorte poi ti fa ammazzare. Successe così anche a Manuel Cepeda il padre di Ivan, leader del Movice, intervistato qui e che vive a sua volta sotto scorta da tempo, ripetutamente minacciato anche lui. E la comprensiuone di questi paradossi e di queste tragedie che è mancata nell’intervista secondo me e anche nel tuo commento forse. Ciao.