Sempre più “magico” il computer di Raúl Reyes
Sempre più “magico” il computer di Raúl Reyes. Praticamente ci sarebbe di tutto lì dentro. Basta solo avere fantasia e soprattutto aver bisogno di quello che si sta cercando.
Risulta infatti dalla posta elettronica del capo guerrigliero (Raúl, ma non cancellavi mai la posta?) che anche i Mapuche chiesero tempo fa a un alto comandante delle FARC consulenza per l’addestramento militare con il fine di portare avanti la loro lotta contro il Governo cileno nel sud del paese, e particolarmente per la liberazione di un’ampia porzione di territorio del Cile.
“Ovviamente” il tramite lo avrebbe fatto la Coordinadora Continental Bolivariana, capitolo cileno, anche questa un calderone dal quale praticamente l’intelligence colombiana e quella degli Stati Uniti all’occorrenza tirano fuori tutto ciò di cui hanno bisogno: terroristi, guerriglieri e amici o simpatizzanti delle FARC.
Nella relazione consegnata al pubblico ministero cileno Sabas Chahuán viene menzionata anche la Cumbre de los Pueblos, che riunisce movimenti sociali ed organizzazioni non governative di sinistra dell’Europa e dell’America Latina e che svolge i suoi incontri parallelamente ai quelli dei capi di Stato e di Governo di Europa, America Latina e Caraibi. L’ultimo a Lima, nel maggio scorso, dove mentre i capi di Stato europei e latinoamericani cercavano di formalizzare accordi economici basati sullo sfruttamento di risorse naturali e umane, la Cumbre de los Pueblos e il suo “braccio giuridico”, il Tribunale Permanente dei Popoli, denunciavano i crimini commessi da una ventina di multinazionali che, rispondendo ad un modello neoliberale di sfruttamento economico e umano, condannano alla fame e alla povertà milioni di persone, causando anche danni ambientali e naturali irreparabili nei territori dove queste vivono.
I Mapuche, invece in Cile, fin dalla dittatura di Augusto Pinochet sono considerati e vengono giudicati nei tribunali come terroristi. Nonostante questo, continuano a lottare con dignità e coraggio per recuperare le loro terre, contro lo sfruttamento e la distruzione dei territori dove vivono, e soprattutto contro la repressione e la violazione dei loro diritti umani da parte di un governo che si qualifica come di “sinistra”.
Non ci sorprende pertanto che sia i Mapuche, che la Cumbre de Los Pueblos, due spine in più nel fianco dei poteri economici e politici che pretendono governare l’America Latina e dei grandi interessi stranieri ad essi legati, siano saltati fuori dal computer di Raúl Reyes.
Le strategie diffamatorie dell’imperialismo sono talmenmte evidenti da non generare dubbi a persone dotate di un minimo di spirityo critico e di buonsenso. Ma sembra che di queste persone ce ne siano ben poche, sopratutto fra coloro che dovrebbero preoccuparsi degli interessi dei cittadini che amministrano.
La difficoltà che si riscontra in questa particolare congiuntura, è la difficoltà di trasmettere memoria. Non c’è recezione. Siamo bombardati da infinite notizie flash e non si ha il tempo di metabolizzare. E il grave sta nel fatto che chi milita in partiti che affondano le loro radici nei movimenti di liberazione, sono talmente “ignoranti” (scusate lo sfogo) da non sentire nemmeno la necessità di studiare, formarsi, capire. La dis-informazione colpisce anche a sinistra. Coloro che dovrebbero portare avanti quel seme rivoluzionario proprio del movimento, ne ostacolano la crescita con la loro incapacità critica. Sarà dura, molto dura. Su tutti i fronti. Non si sa davvero più da quale parte iniziare…
Sempre grazie Annalisa. Un abbraccio.
maria
Ottime considerazioni Maria. Da tempo denuncio l’assoluta incapacità della nostra sinistra di svolgere il proprio compito a tutela dei diritti dei deboli contro le propotenze dei potenti. Hio sempre che l’obiettivo della sinistra sia una società socialista basata sull’uguaglianza e la giustizia sociale e che il capitalismo e l’iomperialismo siano i nemici da combattere, alla nostra sinistra la parola socialismo fa venire il voltastomico, si dichiarano liberisti e partecipano addiritture alle guerre dell’imperialismo criminale. Questa non è sinistra, al massimo sono rappresentanti della borghesia illuminata ma con i valori della sinistra non hanno più niente a che fare. Bisogna costruire una vera sinistra e sbugiardare questi furbetti che in nome di valori che si sono scordati pretendono di rappresentarci.
El combate contra la desinformación es absolutamente desigual. Los medios monopólicos que controlan las comunicaciones cuentan con el poder tecnológico y económico suficiente para acallar las voces valientes que defienden los derechos de las mayorías.
Si a ello sumamos el oportunismo y la incosecuencia de falsos izquierdistas la batalla es aún más fatigosa y díficil.
En Chile, un consorcio español acaba de adquirir una cadena de radioemisoras y periódicos que se convertirán en los altavoces que resonarán en defensa de los derechos de las multinacionales establecidas.
El pueblo mapuche DEBE ser reconocido y es tarea de la comunidad internacional defender sus derechos y su patrimonio histórico que se ve amenazado por la rapiña neocolonialista.
Citaré un ejemplo de las susias maniobras de la prensa chilena.
Las fuerzas represoras del estado asesinan un joven mapuche. Los titulares noticiosos hablan de la muerte de un “delicuente” o “terrorista encapuchado”. El policía autor de los disparos continúa en libertad.
Algunos meses después, en un accidente aéreo muere el General en Jefe de Carabineros. Se da inicio a un bombardeo mediático continuo y organizado describiendo las virtudes del uniformado, el gobierno decreta duelo nacional y finalmente (el objetivo) logran denominarlo “General del Pueblo”.… Astutamente, evitan mencionar que fue ascendido y premiado en la dictadura pinochetista.
La actual “izquierda” hace mucho que perdió el manual de la solidaridad, la consecuencia y la lealtad.
Concuerdo, es necesario construír una VERDADERA izquierda. Aquella que rescate los valores y principios por los cuales muchos hermanos nuestros pagaron con su vida en todos los rincones del planeta.