Volantino contro il golpe in Honduras
chi vuole se lo stampa e lo fa girare come meglio crede. Gracias
RESPINGIAMO IL GOLPE IN HONDURAS!
Sono trascorsi oltre tre mesi dal golpe in Honduras finanziato e realizzato dalla cricca oligarchica del paese che detiene la totalità della ricchezza e del potere politico.
Il governo fascista di Roberto Micheletti ha decretato come ultima mossa per consolidare la sua dittatura, lo stato d’assedio e la sospensione delle garanzie costituzionali, accentuando la repressione contro il Fronte nazionale di resistenza popolare e contro la popolazione civile che si oppone con ogni mezzo al golpe pagando un alto prezzo di sangue e di arresti.
L’Honduras, uno dei paesi più poveri del mondo, con una mortalità infantile del 48% fino al 5° anno di età, con una disparità tra classi ricche e classi povere tra le più alte in assoluto. Un sistema sociale dove una decina di famiglie possiede la totalità della ricchezza e del potere, controlla le istituzioni politiche e giudiziarie e, in combutta con le gerarchie militari ed ecclesiastiche, gestisce ogni aspetto della vita nel piccolo paese centroamericano.
Manuel Zelaya , il presidente legittimo del paese è asserragliato in queste ore all’interno dell’Ambasciata brasiliana, rientrato in Honduras clandestinamente dopo essere stato cacciato nel giugno scorso manu militari perché tentava di realizzare alcune riforme sociali delle quali avrebbero beneficiato gli strati più poveri della popolazione.
Già aveva aumentato il salario minimo del 60% e dall’agosto dello scorso anno l’Honduras era entrato a far parte dell’Alba, l’Alternativa Bolivariana delle Americhe, il progetto di integrazione politico, economica e sociale dei paesi progressisti latinoamericani.
Proprio l’adesione all’Alba, osteggiata dai settori più ricchi e reazionari del paese, sembra sia stato uno dei motivi scatenanti del golpe, oltre alla proposta di Zelaya di indire un’Assemblea Costituente per modificare la Costituzione scritta dal dittatore Policarpo Paz nel 1982, in un periodo segnato da arresti, torture, sparizioni di persone, una modifica che avrebbe restituito finalmente un po’ di sovranità popolare alla nazione.
L’Honduras è sempre stato una vera e propria “Repubblica delle Banane”, la sua politica e la sua economia, fin dal XIX secolo, sono state influenzate in maniera determinante dagli interessi della potente United Fruit Company che ha imposto dittatori e presidenti a suo piacimento, comportandosi come prolungamento degli interessi politici ed economici di Washington nel paese.
Tutti coloro che pensavano che, con l’avvento di Obama alla Casa Bianca, sarebbe iniziata una nuova fase nei rapporti tra Stati Uniti e paesi dell’America latina, non più caratterizzata dalla supremazia militare ed economica nord americana, dovranno ricredersi. Il “cortile di casa” fa sempre gola ai settori più retrivi di Washington.
Sono gli alti gerarchi del Pentagono, quelli che fanno capo al Comando Sud e che hanno recentemente concordato con il governo narcoparamilitare di Uribe l’installazione di 7 nuove basi americane in Colombia, quelli che hanno riattivato le operazioni militari della IV flotta; sono sempre quelli che in questi giorni stanno imponendo il complice silenzio del governo americano rispetto alle terribili notizie che giungono ogni giorno da Tegucigalpa, che sono stati complici fin dall’inizio del golpe in Honduras.
È urgente la mobilitazione di tutti i democratici, gli antifascisti, gli antimperialisti contro la barbarie e l’arroganza dei potenti.
Per esprimere solidarietà al Frente Nacional de Resistencia Popular, per avere informazioni e aderire a nuove iniziative in Italia scrivere a:
Oggi è un giorno di festa. Dovrebbe tornare tutto alla normalità qui in honduras. Speriamo bene. Mi dispiace per chi sperava, in una guerra civile, morte fame e tragedie. La via trattativa ha vinto. e’ bastato che qualcuno di ingombrante e incapace si togliesse dai piedi. Ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicini, che hanno manifestato, e ne hanno parlato al mondo. Ora dobbiamo, rimboccarci le maniche, ripulire tutte le cellule cancerogene che in questi lunghissimi 4 mesi hanno infestato questo grande paese. Vi aspetto tutti qui, per festeggiare, alla ritrovata libertà.
Seppur con alcuni punti oscuri (saranno puniti i golpisti?), l’importanza dell’accordo sta nel ritorno formale alla democrazia e premia gli sforzi di quegli honduregni che non hanno piegato la testa a questo osceno colpo di stato, e speriamo che le elezioni portino ad una presidenza riformatrice per il paese, che ne ha assoluto bisogno…