Nasce una nuova rivista: l’ALBA
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E’ nata quest’anno l’ALBA, la nuova rivista per “l’amicizia e la solidarietà tra i popoli”, della cui redazione mi pregio di far parte.
La fotografia a lato rappresenta la copertina del primo numero uscito nel mese di Aprile.
Qui di seguito sono riportati alcuni stralci dell’editoriale scritto da Sergio Manes, direttore del Centro Culturale La Città del Sole, che insieme all’Associazione “ l’Internazionale” cura la pubblicazione della rivista:
“Il terreno principale di scontro diventa temporaneamente, allora, quello mediatico: è la guerra dell’informazione condotta con l’uso dosato di silenzi e di menzogne, le armi incruente che debbono preparare e legittimare l’uso di quelle di sterminio – bombardieri e truppe di liberazione – nella ennesima esportazione di libertà e democrazia, questa volta da parte dell’iperdemocratico Obama che diligentemente prepara il terreno suggerendo e avallando, nei fatti, il colpo di Stato in Honduras, legittimando una ferocissima repressione preventiva in Perú contro i popoli indigeni o dislocando nella Colombia del fascista Uribe ben sette proprie basi militari da cui far partire al momento opportuno la crociata ”democratica”…
La scelta del Centro Culturale “La Città del Sole” e dell’Associazione “L’Internazionale” di dar vita a questo periodico è dovuta alla consapevolezza di doversi schierare in questa guerra dell’informazione. Siamo consapevoli che questo sarà un contributo piccolo, sicuramente inadeguato alla forza di convincimento dei media dell’avversario. Ma abbiamo l’ambizione di far conoscere ai lavoratori e ai giovani le straordinarie esperienze che i popoli latinoamericani vanno realizzando, fra mille difficoltà, non soltanto per la propria libertà, ma – nell’epoca della mondializzazione – anche per la nostra: il Venezuela, Cuba e gli altri paesi del Sud America – con le proprie diversità, ma anche con la comune tensione all’indipendenza e all’autogoverno – costituiscono uno straordinario laboratorio di ricerca e di sperimentazione per l’intera umanità che si prepara a conquistare – con la libertà, la partecipazione, la dignità – una dimensione umana al proprio futuro”.
La rivista Alba si prefigge pertanto lo scopo ambizioso di rappresentare un momento informativo qualitativamente importante per tutti coloro, singoli e realtà associative, che hanno bisogno di sentire, vivere e percepire ancora oggi, in questa società sempre più guidata dalle fredde leggi economiche del mercato, quell’internazionalismo solidale che necessariamente deve essere il punto di partenza dell’impegno politico e sociale di ogni militante.
L’America latina è un grande laboratorio. Da questa terra immensa e piena di contraddizioni sociali, economiche e politiche, nascono ormai quasi quotidianamente esperienze e proposte innovative che, paradossalmente, contrariamente a quello che è l’andamento generale della società capitalista e moderna, mettono al primo posto l’uomo, le sue necessità e i suoi bisogni. Non si sta idealizzando sicuramente quanto sta accadendo in questa parte di mondo, ma quello che avviene, che si percepisce e che si avverte, può senza remore essere definito come un Umanesimo latinoamericano. Dove altrove si parla di crisi economica, di saggio di profitto, di prodotto interno lordo,di caduta delle quotazioni, dimenticando sempre più spesso la dimensione umana e sociale in cui le nuove teorie e applicazioni economiche vanno ad apportare contributi e ad applicare modelli, l’uomo in America latina ha ancora una valenza centrale e fondamentale. Probabilmente perché sono ancora molti, troppi i crimini che vengono commessi contro gli uomini in questa terra, probabilmente perché qui più che altrove la sopravvivenza è una sorta di lotteria, e proprio perché qui si ha ancora la necessità di conquistare diritti e confermare conquiste recenti, in America latina le passioni e le lotte, l’impegno politico e civile hanno ancora un senso. Se apparentemente potrebbe sembrare un discorso contraddittorio, tuttavia non lo è se si riflette sul fatto che dove l’ uomo soffre e lotta la sua umanità è ancora viva e tenace e dove invece il benessere materiale ed economico è una conquista generalizzata, è proprio lì che il capitalismo apre spazi per nuova disumana barbarie. Dall’America latina in definitiva esce il messaggio per cui ancora vale la pena combattere per i diritti negati. Non a caso è la terra dove ancora lotta in armi, contro una delle oligarchie più potenti e ricche, alleata con i trafficanti di droga più pericolosi del pianeta e appoggiata dalla prima potenza militare ed economica del mondo, la guerriglia più longeva e meglio organizzata militarmente dell’area. Sto parlando delle FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia che da oltre 50 anni sono in guerra permanente contro uno Stato criminale e terrorista. Non a caso in America latina, sopravvive la rivoluzione comunista più longeva e assediata del pianeta, la meravigliosa esperienza cubana che ancora oggi tanti contributi importanti continua a proporre.
L’ Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) e la Rivoluzione Bolivariana in Venezuela ne sono proprio esempi concreti.
L’ALBA ha lo “scopo storico fondamentale di unire le capacità e le risorse dei paesi che la integrano, con la prospettiva di produrre le trasformazioni strutturali ed il sistema di relazioni necessarie per ottenere lo sviluppo integrale richiesto per continuare ad esistere come nazioni sovrane e giuste”, si legge in un documento pubblicato sulla pagina web dell’ALBA.
L’ ALBA può essere considerata pertanto come un progetto di sopravvivenza che permetterà alle nazioni che ne fanno parte, di poter contare su quella sovranità politica così difficile da salvaguardare in una regione costantemente minacciata sia dall’imperialismo statunitense che da quello europeo. Si propone anche però come un progetto ideologico che riunisce paesi in cui ormai la critica contro il modello economico neoliberista e capitalista è avanzata.
Rappresenta anche lo storico ideale di unità della Patria Grande di Simón Bolívar che aveva lo scopo di garantire al popolo “la maggior quantità di felicità possibile, la maggior quantità di sicurezza sociale e la maggior quantità di stabilità politica”.
In questo momento storico in cui i processi rivoluzionari in corso in America latina, proprio per il potenziale umano, rivendicativo e di riscatto che rappresentano, si vedono attaccati e minacciati su molteplici fronti, acquista significato particolare l’idea di una rivista in Italia che li sostenga e ne diffonda idee, principi, battaglie e conquiste, perché non venga mai meno quello spirito di solidarietà internazionalista che dovrebbe essere alla base dello sviluppo armonico di ogni comunità.
Anche Sergio Manes scrive infatti nel suo editoriale: “Il nome che abbiamo scelto per questo periodico non è causale né intende soltanto evocare la speranza del nuovo in una nuova epoca.”
Breve storia dell’ALBA:
(Fonte: www.alternativabolivariana.org)
La proposta dell’ALBA fu formulata per la prima volta dal Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez Frías nel 2001 durante il III Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Associazione di Stati deI Caraibi, tenuto nell’Isola Margarita nel dicembre di quell’anno.
Allora il Comandante Chávez disse:
“Questo modello neoliberale non può essere la base né l’ambito per i nostri modelli di integrazione. Non può essere, è impensabile che mettiamo davanti all’integrazione, l’economia. Non è l’economia quella che ci integrerà e ancora meno le nostre economie piene di debolezze, di vulnerabilità. No. Credo che si imponga ancora quello che possiamo chiamare la rivincita della politica, che la politica torni alla carica e che diriga l’avanguardia dei processi di integrazione. Questa è l’idea di Bolívar. Ed è l’idea originaria di molti altri uomini e donne del nostro Continente, del nostro Caribe, come lo pianificava Simón Bolívar nella Carta di Giamaica nel 1815. (…) Bolívar dice: Sogno come nessun altro di vedere formato un solo corpo politico in questa parte del mondo e questo fu il suo compito fino all’ultimo giorno della sua vita, perché otto anni più tardi, non più dal Caribe vibrante ma dalla Cordillera dell’Alto Perú, convocava il Congresso Anfictiónico di Panamá e diceva: “Convocheremo una Lega, un’ unione di nazioni”. Un patto politico è ciò che si impone oggi come quello che si imponeva allora, e un’integrazione integrale, alla bolivariana. L’ALCA per esempio, è questa la strada no?”.
“Vogliamo un modello che ci integri veramente. Non un modello che non ci disintegri, che integri alcuni a scapito della disintegrazione di altri, questa non può essere la strada, pertanto con modestia ed umiltà proponiamo dal Venezuela, ai caraibici e ai latinoamericani che stiamo pensando una buona volta in un’altra alternativa perché questa crediamo che non sia possibile. Ed è quando ci è venuto in mente di lanciare una proposta, che potrebbe chiamarsi l’ALBA, l’Alternativa Bolivariana per le Americhe. Un nuovo concetto di integrazione che non è per niente nuovo, si tratta di prospettare o riprospettare ancora una volta un sogno che crediamo possibile, si tratta di un’altra strada, di una ricerca perché certamente l’integrazione per noi è vitale: O ci uniamo o affondiamo. Scegliamo quindi le alternative.
Il 14 dicembre del 2004 si realizza a La Habana il Primo Vertice dell’ALBA. Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez e il Presidente del Consiglio di Stato di Cuba, Fidel Castro firmano la dichiarazione Congiunta per la creazione dell’ALBA e il suo Accordo di Applicazione.
Si sono succeduti altri vertici, il secondo (28 aprile del 2005) e il terzo (29 aprile del 2006) ancora a Cuba. Nel corso di quest’ultimo aderisce anche la Repubblica della Bolivia con il presidente Evo Morales che sottoscrive la Dichiarazione Congiunta del 2004 e propone il Trattato di Commercio dei Popoli, firmato in quell’occasione.
Il Quarto vertice (11 gennaio 2007) si realizza a Managua con l’adesione della Repubblica del Nicaragua con il suo Presidente Daniel Ortega.
Il sesto vertice si realizza a Caracas (dal 24 al 26 gennaio del 2008). La Mancomunidad di Dominica aderisce con il suo Primo Ministro Roosvelt Skerrit. In questa occasione si struttura il Consiglio dei Movimenti Sociali dell’ALBA e si mette in funzione il banco dell’ALBA.
A partire dal settimo vertice straordinario dell’ALBA (24 giugno del 2009) tenutosi a Maracay, si inizia a chiamare Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America. In questo vertice aderiscono anche l’ Ecuador, San Vicente e le Granadine e Antigua e Barbuda.
Fino ad oggi 9 paesi fanno parte dell’Alba:
Venezuela
Cuba
Bolivia
Nicaragua
Mancomunidad de Dominica
Honduras (L’Honduras dal gennaio del 2010 non fa più parte dell’ALBA. La sua adesione era stata ratificata il 25 agosto del 2008 dal presidente Manuel Zelaya. Manuel Zelaya è stato destituito da un colpo di Stato appoggiato dagli Stati Uniti nel giugno del 2009. Tra le cause del colpo di Stato anche l’adesione all’Alleanza Bolivariana delle Americhe)
San Vincente e le Granadine
Ecuador
Antigua e Barbuda
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Cari amici, e caro Direttore scusate il disturbo,mi chiamo Silvano ho 51 anni e da sempre ECOLOGISTA convinto,Amante della LEGALITA’ che cerca nel suo piccolo di far capire agli altri che la Terra è una ed amarla,rispettarla non potrà darci che benefici, finchè ho potuto ho comprato qualche libro,riviste per meglio conoscere la realtà e muovermi di conseguenza però da tempo il lavoro va male,e fisicamente ho subito qualche anno fa una operazione al cuore darei chissà cosa per poter leggere copie anche vecchie,strappate della vostra rivista di altre come Latinoamerica di libri di Moretti,Cacucci, Minà del materiale che possedete,dei tanti libri di Edizioni che parlino di Popoli,mafia,illegalità America Latina una Realtà sempre ai margini del mondo cosiddetto civile che ha scatenato guerre,sofferenze pur di vedere il propio interesse e non solo.., di riviste che seppur “diverse“parlano di legalità,Fratellanza,Etnologia come il quotidiano TERRA mai visto vivendo in un piccolo paese,CARTA,LEFT leggevo ogni tanto il manifesto per l’ inserto le monde diplomatique ma da ottobre 2009 non lo posso comprare piu’ vi prego cercate di aiutarmi poter leggere sarebbe una grande cosa per me lo so vi chiedo tanto però amo molto leggere e lottare per un presente ed un futuro migliore,vostro amico Silvano
baldini silvano
via 4 novembre 62
64016 sant’ egidio
Teramo
Caro compagno,
scusa per il ritardo nella nostra riposta.
Non ti faremo mancare le copie della nostra rivista.
Un abbraccio rivoluzionario,
Ciro Brescia
per la redazione ALBAinFormazione
Chiedo scusa per l’off-topic, ma sono finito qui cercando “Baldini Silvano Teramo”, avendo ricevuto una mail simile. Allego quella che ho ricevuto io (24/6/2014), per conoscenza. Non ho un’opinione sulla credibilità o meno del signor Silvano, tuttavia per i non abbienti ci sono le biblioteche e non capisco questo “mendicare cultura”. Ho trovato altri messaggi del signor Silvano, risalenti fino al 2009. Mi pare strano.
—***—
Egregio Sig ***, mi scusi il disturbo ed il
tono confidenziale,mi chiamo Silvano ho 55 anni e da sempre amo leggere
di tutto dalla Politica alla Storia,Arte, con predilezione verso il mondo
del Cinema,fumetti,Satira,quando potevo anni fa compravo
i fumetti che arrivavano nel mio paese come
‚Zagor,Topolino,Intrepido ecc..mai piu’ letti(ho letto
solo il primo numero di Ken Parker in edicola è molto
bello purtroppo le 8 euro per le altre uscite non le
ho),purtroppo da tempo economicamente le cose non vanno bene ed
avendo subito una operazione al cuore tempo fa non posso svolgere lavori
tipo manovale,camionista forse i pochi che si trovano,la prego cerchi
di aiutarmi culturalmente parlando poter leggere il tanto materiale
edito come qualche suo lavoro, materiale anche vecchio,rovinato,fotocopiato fa
nulla ‚le varie pubblicazioni “vecchie“che non riesco a scaricare,lo so chiedo molto,troppo e me
ne scuso, ma poter leggere qualche copia di quest ’ anno o piu’ vecchia,fotocopiata fa niente delle
varie riviste Mai lette come ‚SATISFICTION,ALMANACCO DEI MISTERI„LAMETTE,CANICOLA,MYSTERE,DRAGONERO,XELLE(l’ unica
che unitamente a Linus leggevo ma da oltre un anno nulla per motivi economici in quanto scrivevano di tutto e specie Linus anche di fumetti ha qualche
copia di quest’ anno?) le riviste ‚SBAM SCUOLA DI FUMETTO,FUMO DI CHINA,ecc.. di cosa scrivono in particolare? sarebbe bello leggere questo “mare” di roba, ma vivo
con pochi soldi di CIG che arrivano ogni 4/5 mesi ‚purtroppo non riesco a scaricare Nulla avendo un computer vecchio,SOGNO di poter sfogliare qualcosa
di pubblicazioni,giornali anche di tanti anni fa di cui ho
sentito parlare come BANGART,IL GRIFO,FRIGIDAIRE,ILVERNACOLIERE„ORIENT
EXPRESS,per vivere meglio.Scusi per il disturbo ed
il tempo che le ho fatto perdere.Suo Silvano
BALDINI SILVANO
VIA 4 NOVEMBRE 62
64016 SANT’ EGIDIO
TERAMO
mah… ho capito che in rete c’e’ di tutto… anche a me era sembrato strano, gli risposi perfino, ovviamente senza ricevere risposta
lasciatelo perdere.….
Copia dalla rete:
Egregio sig. direttore e cari camerati , mi scusi il disturbo ‚mi chiamo Silvano ho 53 anni da sempre militante Nazionalpopolare ed amante della lettura in particolar modo d i Politica,Storia,Filosofia„ho letto autori come dire “classici” poi motivi economici non mi hanno permesso di comprare dei tanti autori come Erra,Zucconi Rauti,Sermonti, massimoFini,De Benoist,Cardini,ecc .. per non parlare dei tanti libri, di riviste mai lette comeOFFICINA,Italicum,STORIA VERITA’,STORIA IN RETE, THULE,. del POPOLO D ITALIA MAI visto se non una copoia del settembre 2002,LEGIONE che non leggo da anni , non posso fare lavori pesanti tipo manovale avendo subito anni fa una operazione al cuore mi scusi se mendico cosi’ dei libri ‚riviste anche degli anni lontani che possano aiutarmi nella LOTTA al Capitalismo ebraico ed alle plutocrazie si plutocrazie mai termine fu piu’ azzeccato.Io mi scuso per il disturbo e per questo mendicare se potesse aiutarmi gliene sarò grato per sempre suo Silvano
ps ADERISCO CON ORGOGLIO
baldini silvano
via 4 novembre 62
64016 sant’egidio
Teramo
quanti matti… grazie Enrico per la segnalazione