Suoni della memoria
sabato 22 gennaio 2011
Spazio pubblico autogestito Leoncavallo
Libertamerica
Associazione nazionale Nuova Colombia
presentano:
“SUONI DELLA MEMORIA”
1945 – 2011
LA MEMORIA DESAPARECIDA
In prossimità della giornata mondiale in ricordo della Shoah, celebrata il 27 gennaio giorno in cui l’Armata Rossa spalancò al mondo i cancelli dell’orrore di Aushwitz, vogliamo rinnovare il messaggio di libertà che questa ricorrenza impone all’attenzione pubblica intrecciando storie e memorie partigiane passate e presenti.
“Suoni della memoria: la memoria desaparecida”, riallaccia il filo rosso che unisce il sacrificio dei martiri dell’Olocausto, la Resistenza in Europa contro la dittatura e il nazifascismo con il processo di emancipazione e indipendenza che il socialismo latinoamericano oggi rappresenta: il ripudio della guerra, l’aspirazione alla pace e alla giustizia sociale dei popoli del mondo.
Mostre, video, testimonianze di giornalisti, intellettuali, politici e artisti, per ricordare il genocidio nazista e il sacrificio dei desaparecidos e per disseppellire una notizia troppo in fretta scomparsa dalla cronaca dei giornali: la scoperta nel 2010 della FOSSA COMUNE de La Macarena in Colombia, tra le centinaia di cui è disseminato il paese, la più grande della storia latinoamericana.
Per ricordare l’Olocausto oggi non è più sufficiente limitarsi alla promessa scaturita dal patto democratico del 1945: “Mai più!”, senza dimenticare che epoche recenti sono state teatro di efferati crimini contro l’umanità e che micidiali “macchine della morte” al servizio di “poteri forti” in molti paesi violano ancora sistematicamente diritti umani fondamentali.
Milioni di vittime innocenti di lager e camere a gas sono un dramma epocale che non va dimenticato, ma una tragedia umana di eguali proporzioni si consuma ai danni dei morti in tempo di pace e degli “scomparsi” dei giorni nostri.
Migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini, di sindacalisti, di clandestini o di semplici cittadini, inghiottiti dallo stesso silenzio.
Le cifre in America Latina sembrano parlare di una vera e propria guerra, mai dichiarata eppure feroce, contro i popoli indigeni prima e contro ampi strati della popolazione civile poi; una guerra scatenata contro chiunque si opponga, dissenta, resista alla spoliazione della propria terra, delle proprie tradizioni, della propria dignità umana.
Per non dimenticare quest’anno ascolteremo i suoni della memoria mescolando il lamento della Shoah con il canto dei desaparecidos e la voce dei popoli indigeni, volgendo la nostra attenzione al riscatto attuale del continente Latinoamericano.
Crediamo infatti esista un collegamento tra il tributo partigiano versato nella Resistenza antifascista, per la sconfitta del nazifascismo in Europa, ed il prezzo che ha dovuto pagare e che paga la resistenza dei popoli latinoamericani nella lotta per la seconda e definitiva indipendenza, per la pace con giustizia sociale.
Una strategia internazionale di mantenimento e nuovo utilizzo della politica fascista si è manifestata con la creazione della Ratline per i criminali nazisti al volgere della seconda guerra mondiale e nella diffusione della Scuola economica di Chicago nel secondo dopoguerra.
La politica del terrore nazifascista è stata ampiamente esportata oltreoceano come modello di governo incarnato dal terrorismo di stato latinoamericano a partire dall’impiego della specifica dottrina della “Sicurezza Nazionale”: dalla realizzazione del Piano Condor, per l’eliminazione sistematica e coordinata delle opposizioni politiche e sociali nel centro e sud America, alle attuali espressioni di tale dottrina, come la politica genocida di “Sicurezza Democratica” del governo colombiano, e la realizzazione del colpo di Stato in Honduras del giugno 2009.
La tradizione golpista in America Latina dimostra come sia avvenuto questo trasferimento continentale: dal massacro argentino e cileno degli anni ’70 e ’80 alle numerose destabilizzazioni di governi progressisti, fino ai recenti tentativi di colpo di Stato nei paesi dell’ALBA. Da quello fallito grazie all’insorgenza popolare e all’esercito fedele al presidente costituzionale nel 2002 in Venezuela, a quello “di velluto” sventato in Bolivia.
Il persistere della feroce dittatura colombiana, inutilmente mascherata da democrazia elettorale, ed il golpe realizzato sanguinosamente in Honduras, fino a quello recentemente sconfitto in Ecuador, grazie alla mobilitazione sociale ed a settori di esercito e polizia fedeli alla costituzione, dimostrano come sia ancora attiva la politica del terrore e come sia altrettanto viva ed attuale l’esigenza dell’antifascismo.
NEWS:
Bruxelles, 28 aprile 2010: la CSI ha espresso grave preoccupazione per la scoperta di una fossa comune nella cittadina di La Macarena, in Colombia, e condannato l’assassinio di Johnny Hurtado, un attivista dei diritti umani che ha denunciato l’esistenza della fossa comune.
Secondo le informazioni ricevute dalla CSI, Hurtado, un ex attivista sindacale, erano già stato costretto ad allontanarsi da casa sua dopo aver ricevuto minacce di morte.
L’ufficio del Procuratore Generale stima in 2000 il numero di corpi non identificati nella fossa comune. Il dato è particolarmente preoccupante dato che oltre un centinaio di sindacalisti colombiani sono scomparse negli ultimi anni.
Le recenti rivelazioni riguardo le esecuzioni extragiudiziali, confermate anche da parte dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dal suo Relatore Speciale, hanno messo in luce il coinvolgimento dell’esercito colombiano in quello che le Nazioni Unite hanno descritto come la “sistematica” uccisione di civili colombiani.
La fossa comune si trova accanto alla più grande base militare nella regione.
In una lettera alle autorità colombiane, il CSI ha esortato il governo colombiano ad ordinare un’immediata, approfondita e trasparente indagine su quanto accaduto a La Macarena; a svolgere un’indagine urgente sulle circostanze dell’omicidio di Johnny Hurtado e a portare in giudizio i responsabili; ad ordinare che le autorità civili chiudano l’area circostante la fossa comune fino a che non sia stata effettuata una approfondita indagine, per evitare qualsiasi manomissione delle prove; e a consentire agli osservatori internazionali di monitorare l’inchiesta di La Macarena e ad una missione di controllo inter-istituzionale di visitare il sito il più presto possibile. La missione dovrebbe includere rappresentanti dei competenti organi dello Stato colombiano, così come rappresentanti di organizzazioni per di diritti umani e sindacali, le comunità locali limitrofe a La Macarena, membri della comunità internazionale e diplomatici.
“La situazione in Colombia è molto preoccupante”, ha dichiarato Guy Ryder, segretario generale della CSI. “È fondamentale che si ponga termine all’impunità, di modo che sindacalisti e difensori dei diritti umani possano esercitare i loro diritti senza mettere a rischio la loro vita, e in modo che i responsabili di questi crimini siano consegnati alla giustizia”.
Fonte: Csi-Ituc — (International Trade Union Confederation)
Traduzione: Iscos Cisl (Istituto Sindacale per la cooperazione e lo sviluppo)
http://www.iscos.cisl.it/public/areas/-diritti-umani-ituc-csi-colombia–scoperta-fossa-comune-a-la–
macarena-12–5-2010.asp
Programma
Dalle ore 16:30:
Mostre fotografiche dei Paesi dell’ALBA
Banchetti informativi delle associazioni ANPI, Italia-Cuba, Nuova Colombia, LibertAmerica, Italia-Nicaragua.
Dalle 17:00 aperitivi etnici
Proiezioni cinematografiche:
Garage Olimpo, regia di M. Bechis — 1999 (98′). La tragedia dei desaparecidos argentini (fino ad oggi sono oltre 30.000) alla fine degli anni ’70 sotto il governo militare golpista di Videla.
La tregua, regia di F. Rosi –1997 (140′) Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Primo Levi; “La tregua” narra il tortuoso viaggio di ritorno a casa di un gruppo deportati, liberato dai sovietici dal lager di Auschwitz. Le riflessioni e le esperienze dell’epopea del ritorno offrono una delle più importanti testimonianze cinematografiche dell’Olocausto.
I Compagni, regia di M. Monicelli — 1963 (128’). Le prime lotte sindacali nella Torino del XIX secolo. E’ l’ennesimo grave incidente spingere gli operai a chiedere la riduzione dell’orario di lavoro. Quando la rivendicazione viene del tutto ignorata, comincia lo sciopero. Sarà la cavalleria chiamata a difendere la fabbrica, a sparare sulla folla uccidendo Omero. Gli operai tornano al lavoro sconfitti e fra loro, ancora bambino, il fratello del ragazzo ucciso ne prenderà il posto, ma “gli agitatori” dal carcere non smetteranno di diffondere le idee di progresso sociale e altri lavoratori,come Raoul e Omero, porteranno avanti la lotta per migliorare le condizioni di lavoro.
Documentari no stop:
U.S.A. — Honduras – America Latina, Il ritorno del Condor. (75′) di F. Grimaldi — 2010 .
Il racconto del colpo di Stato effettuato in Honduras contro il presidente progressista Manuel Zelaya dai militari agli ordini dell’oligarchia honduregna e degli Stati Uniti. L’inizio di un’operazione Condor 2, con la quale Washington si propone di rinnovare i nefasti dell’operazione Condor degli anni ’70 che installò Pinochet in Cile e altre sanguinarie dittature in America Latina. Fulvio Grimaldi. Giornalista, scrittore, inviato di guerra ex-Rai è al quarto documentario sul “continente della speranza”, dopo “Cuba, el camino del sol”, “Americas Reaparecidas” e “Cuba, Venezuela, Bolivia, Ecuador: l’Asse del Bene”.
Golpe Equador 2010. (90’) Intervista al presidente dell’Ecuador Rafael Correa della televisione pubblica sul fallito colpo di stato in Ecuador il 30 settembre 2010. EcuadorTV.
Especial: Honduras Eramos invisibles! (84′) Videoregistrazione de la televisora venezolana social e Telesur (Canal 8 tv pubblica venezuelana) golpe in Honduras del giugno 2009
Conferenza de La Macarena. (110′) Videoregistrazione delle testimonianze sul rinvenimento della fossa comune nel Comune de La Macarena, nel dipartimento del Meta in Colombia. Audiencia publica del 12 luglio 2010 alla quale hanno partecipato delegazioni del parlamento europeo, del regno unito e degli stati uniti.
Derechos humanos en Colombia. (16′) Videoregistrazione di Vision 7 internacional (V7Inter, T 15°2 – TVP tv pubblica argentina) 2010. Documentario realizzato in Colombia che restituisce una sintetica e precisa descrizione sul contesto politico e sociale nel quale sono maturate le condizioni per il proliferare della violenza statale-paramilitare contro un intero popolo, di cui le fosse comuni fin’ora scoperte non sono che una delle più crude manifestazioni
Colombia. La Macarena. Tumbas mentiras y saqueos. (30′) Documentario di Jorge Enrique Botero per TeleSUR sull’emergenza umanitaria in Colombia girato nei giorni della conferenza pubblica de La Macarena (luglio 2010).
Il mio nome é Victoria. (35’) Intervista a Victoria Donda, ieri bambina rapita, figlia di militanti politici desaparecidos e allevata da una famiglia di gerarchi, oggi donna impegnata politicamente come la più giovane deputata mai entrata nel Parlamento di Buenos Aires per il Sibre del Sur (Hija n. 78). Libro intervista omonima, edizioni Corbaccio 2010.
Il consumismo addormenta. (10′) Intervista rilasciata da Paolo Barnard ad Arcoiris tv (web tv) a partire dal libro scritto dallo stesso autore, “Perché ci odiano”, edizioni BUR 2006.
Dalle ore 18:30 Tavola rotonda:
Conducono: Geraldina Colotti (Monde Diplomatique/il Manifesto) e Lucio Bilangione (Coordinamento Nazionale Bolivariano).
Intervengono: Pippo Platinetti con l’ANPI Ispra (Partigiano della 82’esima brigata Osella), Santiago Masetti (Agencia Periodistica Mercosur), Oscar Aguilar (Movimiento por la Democracia Partecipativa, El Salvador, in videoconferenza o diretta telefonica), Andrea Santoro (Associazione Nazionale Nuova Colombia), Alberto Pinzón Sánchez (Medico e antropologo, membro della commissione di personalità facilitatrici dei dialoghi di pace del Caguán –dal 1999 al 2002– tra la guerriglia ed il governo colombiano. Rifugiato in Europa), Nurray Malagon (Libertamerica), Juan Barahona (Vice coordinatore del Frente de Resistencia Popular, Honduras, in videoconferenza o diretta telefonica), Raùl Della Cecca (Direzione Nazionale dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba) a seguire dibattito pubblico.
Aderiscono e saranno presenti: Consolati di Cuba, Repubblica Bolivariana del Venezuela, Ecuador, ANPI di Affori, Crescenzago e Ispra, Associazione amicizia Italia-Nicaragua.
Dalle 20:00 Cucina latinoamerica.
Ore 21:00 “Los Nazcas” e “ confraternità Sambos Caporales de Corazon” presentati da Roger Richard con la partecipazione di Angela Avila e Caterine Artiaga. Spettacolo musicale/folcloristico che prevede l’alternarsi di musica andina e balli popolari.
Avremo la presenza del gruppo musicale “Los Nazcas”, nato nel 1999 é uno dei primi rappresentanti della musica Andina a Milano, nato da un gruppo di amici di origine Peruviana riuniti dalla nostalgia del proprio paese e dalla musica, per far rivivere la bellezza delle tradizioni e delle arti che appartengono alla nazione dellʼImpero Incas. Continuano a suonare oggi definendosi un gruppo compatto, semplice e non commerciale, che ama appassionatamente la musica popolare, tradizionale e folcloristica dellʼAmerica Latina. Tra le loro presentazioni più importanti lʼarea metropolitana milanese, Università Cattolica, Arena e Comune di Milano, Tribuna dellʼIdroscalo, Festa dei Popoli e degli Immigranti a SantʼAngelo Lodigiano e molti altri. Attualmente integranti del gruppo sono: Abel Avila, Ricardo Robles, Americo, Felipe Ramos, Davide Avila.
Ad accompagnare la serata, ci sarà il gruppo di danza “Confraternità Sambos Caporales de Corazon” che si è formato due anni fa ed è composto da giovani e adulti entusiasti di diffondere il folclore latino-americano attraverso le danze.
Il gruppo si ha partecipato a diversi festival in Italia e in altre nazioni d’Europa: “Festival Latino-Americano”, “Festival Ispano-Americano NUOVO MONDO”, “Festival America Viva” e altri.
I componenti sono: Guilbert, Edson, Yan, Peter, Paty, Taty, Susana e Charmely.
Il gruppo offrirà diverse danze della zona Andina, fra questi, la danza de “Los Caporales” dallʼAltipiano del Perù (Puno), folclore nuovo che ha le sue radici nellʼantica Saya, ritmo e ballo che appartiene alla cultura tradizionale della Bolivia che si ispira a sua volta al Tundiqui. Eʼ una danza dove gli Aymara si dipingono il corpo di nero e cantano accompagnati di strumenti a percussione a due tempi, con una coreografia arricchita da costumi eleganti che rettificano soprattutto i giovani di carattere deciso senza pregiudizi razziali. Los caporales in questa danza si convertono per lʼuomo nero nel massimo strumento di espressione spirituale, culturale e sociale, mescolando differenti ritmi di percussione suonati simultaneamente, accompagnati da canti che esprimono sentimenti dʼallegria e tristezza prodotti della loro realtà. Il vestiario riproduce lo stile tipico dellʼepoca della colonizzazione spagnola.
Dalle ore 23:00
Performance poetico teatrale di Andrea Labanca, Guido Baldoni e Paolo Ciarchi che riflette sul mondo dei giorni nostri: gente che muore per non aver offerto una sigaretta e campagne antifumo, genocidi accaduti “per caso”, “bombe intelligenti” e altro ancora. Ritroviamo Oblomov, il protagonista dellʼomonimo capolavoro di Gončarov, nelle tracce che compongono l’album autoprodotto I pesci ci osservano composto da nove brani inediti, scritti e cantati da Andrea Labanca.
presso lo spazio pubblico autogestito Leoncavallo,
via watteau 7 Milano
(Bus 43 – 81 – MM verde Gioia o Centrale / MM gialla Sondrio)
1945–2011
Spazio pubblico autogestito Leoncavallo
Libertamerica
Associazione nazionale Nuova Colombia
presentan
“LOS SONIDOS DE LA MEMORIA”
Sábado, 22 de Enero de 2011
LA MEMORIA DESAPARECIDA
Con motivo del Día Internacional en memoria de la Shoah, que se celebra el 27 de Enero, cuando el Ejército Rojo abrió a las puertas del mundo el horror de Aushwitz, queremos renovar el mensaje de libertad que se impone a la atención pública en esta recurrencia, entrelazando historias y recuerdos de la Resistencia del pasado y del presente.
“Los Sonidos de la Memoria: la memoria desaparecida” deja el hilo rojo que une el sacrificio de los mártires del Holocausto, la Resistencia antifascista en Europa contra la dictadura, con el proceso de emancipación e independencia que el socialismo latinoamericano representa en la actualidad: el repudio de la guerra y el deseo de paz con justicia social del los pueblos del mundo.
Exhibiciones, videos, testimonios de periodistas, intelectuales, políticos y artistas, para conmemorar el genocidio nazista y el sacrificio de los desaparecidos, para desenterrar una noticia que fue borrada rápidamente de los periódicos y las crónicas: el descubrimiento en el 2010 de la FOSA COMÚN de La Macarena en Colombia, la más grande de la historia latinoamericana, entre las cientos sembradas a lo largo y ancho del país.
Para recordar el Holocausto ya no basta con la promesa surgida del pacto democrático en 1945: “Nunca más”, sin olvidar que los últimos tiempos han sido escenario de crímenes atroces contra la humanidad y que la “maquinaria asesina de la muerte” al servicio de grandes potencias en muchos países siguen rutinariamente violando los derechos humanos básicos.
Millones de víctimas inocentes de los campos de exterminio y las cámaras de gas son una tragedia trascendental que no hay que olvidar, pero una tragedia humana de iguales proporciones se consume en las cuotas de muertes en tiempo de paz y desaparecidos de hoy. Miles y miles de hombres, mujeres y niños, sindicalistas, clandestinos o ciudadanos comunes, tragados por el mismo silencio.
Las cifras de América Latina parecen hablar de una verdadera guerra feroz, pero nùnca declarada, contra el pueblo indigena entonces y contra grandes sectores de la población después; una guerra contra cualquiera que se oponga, o se resista al desalojo de sus tierras, sus tradiciones, su propia dignidad humana. Para este año, escucharemos, para no olvidar, los sonidos de la memoria mezclado el lamento del Holocausto con el canto de los desaparecidos y la voz de los indigenas, dando la atención al rescate actual del continente latinoamericano.
Creemos que hay una conexión entre la contribuciòn de la resistencia partisana italiana por la derrota del fascismo en Europa, con el precio que tuvo que pagar y que paga la resistencia de los pueblos de América Latina en la lucha por la segunda y definitiva independencia, por la paz con justicia social.
Una estrategia internacional por el mantenimiento y por una nueva utilización de la politica fascista se manifestó con la creación de una Ratline en beneficio de los criminales nazis a la vuelta de la segunda Guerra Mundial y después en la difusión de la Escuela económica de Chicago.
La política del terror fasci-nazista ha sido ampliamente exportada en America como modelo de gobierno encarnado por el terrorismo de estado, con la utilización de la dóctrina de la “Seguridad Nacional”: desde la realizaciòn del Plan Condor, para la eliminación sistematica y coordinada de las oposiciones politicas y sociales en Centro y Sur América, hasta las actuales expresiones de dicha dóctrina, como la política genocida de la “Seguridad Democrática” del gobierno colombiano, y la realización del Golpe de Estado en Honduras el 28 de Junio del 2009.
La tradición golpista en América Latina demuestra este traslado continental: desde la masacre de Argentina y Chile de los años 70 y 80, y la desestabilización de los gobiernos progresistas, hasta los recientes intentos de golpe de Estado en los países del ALBA. Desde lo que fue derrotado debido a la rebeldía popular y al ejército leal al presidente constitucional en Venezuela en 2002, hasta aquel de terciopelo frustrado en Bolivia.
El perdurar de la feroz dictadura colombiana, sin exito disfrazada por democracia electoral, y el sangriento golpe de Estado realizado el año pasado en Honduras, hasta el golpe de Estado en Ecuador, recientemente derrotado debido a la movilización social y de sectores del ejército y policía leales a la Constitución, demuestra como es activa en los tiempos modernos la “ polìtica del Terror” y como sigue vigente en la actualidad la exigencia anti-fascista.
NEWS
—- —- Bruxeles, 28 de abril de 2010: La CSI ha expresado su profunda preocupación por el descubrimiento de una fosa común en la ciudad de La Macarena, Colombia, y condenò el asesinato de Johnny Hurtado, un activista de derechos humanos que denunciò la existencia de la fosa común.
De acuerdo con la informaciòn recibida de la CEI, Hurtado, un ex activista sindical, había sido obligado a abandonar su casa después de haber sido amenazado de muerte. La oficina del Fiscal General considera que son 2000 los cadáveres no identificados en una fosa común. El dato es realmente preocupante dado que más de un centenar de sindicalistas colombianos han desaparecido en los últimos años. Las recientes revelaciones acerca de las ejecuciones extrajudiciales, también confirmada por el Alto Comisionado para los Derechos Humanos por su Relator Especial, han puesto de manifesto la participación del ejército colombiano en lo que la ONU ha descrito “ sistemático” asesinato de civiles colombianos.
La fosa se encuentra junto a la mayor base militar en la región. En una carta a las autoridades colombianas, la CSI ha instado al gobierno colombiano a una orden, exhaustiva y transparente investigación inmediata de lo que pasó en La Macarena, para hacer una investigación urgente sobre las circunstancias de la muerte de Johnny Hurtado y llevar ante la justicia a los responsables; se diò la orden para que las autoridades civiles cerraran el área alrededor de la tumba hasta que se haga una investigación profunda para evitar cualquier manipulación de la evidencia, y permitirle a los observadores internacionales de monitorear la investigaciòn de La Macarena y una misión de supervisión interinstitucional para visitar el sitio tan pronto como sea posible. La misión debe incluir a representantes de los órganos competentes del Estado colombiano, así como representantes de organizaciones de derechos humanos y los sindicatos, las comunidades locales adyacentes a La Macarena, los miembros de la comunidad internacional y diplomaticos.“La situación en Colombia es muy preocupante” , dijo Guy Ryder, secreatrio general de la CEI. “Es esencial poner fin a la impunidad”, para que los sindicalistas y activistas de derechos humanos puedan ejercer sus derechos sin poner en riesgo sus vidas, y para que los responsables de estos crímenes lleguen ante la justicia.
Fuente: Csi.Ituc (Confederación Sindical Internacional)
Traducción: CISL ISCOS (Instituto Sindical para la Cooperación y el desarrollo) www.iscos.cisl.it