Il Club dei Disadattati
fonte foto– Argeo
CLUB DEI DISADATTATI
Dov’è la museruola? Dove sono le manette?
Dove sono l’oppressione, la prigione, l’antro del tradimento?
Si potesse con questa rosa distruggere
il suo odioso potere e il malgoverno.
Con un martello e una falce,
con il canto delle mie mani.
In questo nuovo oceano:
CLUB dei DISADATTATI?
Questa è la liberissima traduzione di una poesia che l’amico Julio Carmona, poeta e scrittore peruviano di grande talento (che ringrazio e abbraccio) ha scritto dietro la mia esplicita richiesta, quella cioè di dedicare alcuni versi al Club dei Disadattati. Lo spunto di partenza, nato casualmente su Facebook, era : “se la realtà è questa, felice di essere una disadattata”.
Perché “disadattato” o “inadeguato” che poi è quasi lo stesso viene ripetuto spesso. In famiglia sopratutto e poi in società, nel mondo del lavoro. Un disadattato è “colui che non si adatta”. A cosa? Alla società, alle regole del gioco.
Un inadeguato è “uno che non si adegua”. La stessa cosa. Se ci guardiamo intorno e vediamo quale è questa realtà alla quale viene chiesto di ageduarci o di adattarsi, allora ebbene, felici di essere dei DISADATTATI! Da lí il Club. Le iscrizioni sono aperte.
Sognatori e poeti, comunisti e scrittori di favole, trans, gay, e lesbiche, militanti, guerrilleros… fatevi avanti…
La versione originale in spagnolo e’ questa:
CLUB DE LOS DESADAPTADOS
¿Dónde, el bozal, las esposas,
La opresión o la prisión,
El antro de la traición,
Para hacer con esta rosa
La destrucción de su odiosa
Permanencia y mal estado,
Y un martillo o un arado
Con el canto de mis manos
En este nuevo oceano:
Club de los desadaptados?
(Julio Carmona)