Hernando Calvo Ospina: l’uomo che minacciava la Francia

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Hernando Calvo Ospina

Quando nell’aprile del 2009 all’aereo sul quale viaggiava venne  negata l’autorizzazione a sorvolare lo spazio aereo degli Stati Uniti perche’ il suo nominativo era inserito in una lista di persone non gradite “per motivi di sicurezza personale”, lo avevamo denunciato qui.  Successivamente un caso analogo accadde  a Paul Emile Dupret, cittadino belga e consigliere del gruppo Sinistra Unitaria del Parlamento Europeo. Hernando Calvo Ospina vive e lavora in Francia da oltre venticinque anni e ha due figli francesi. La Francia gli ha negato recentemente la nazionalita’ con motivazioni inaccettabili. Chi osa parlare di Unione Europea? Esiste la sovranita’ europea?  (A.M.)
di R. L.
Il ministero dell’interno, dell’oltremare, delle collettività territoriali e dell’immigrazione ha recentemente rifiutato la nazionalità francese al nostro collaboratore colombiano Hernando Calvo Ospina, residente in Francia da venticinque anni e padre di due figli francesi. La decisione è stata motivata in una lettera dello scorso 22 settembre.
Il vicedirettore dell’ufficio interessato, Laurent Audinet, spiega che non si è ritenuto «opportuno» acconsentire alla richiesta di una persona che figura dal 2009 in «una lista americana di persone a cui è proibito sorvolare lo spazio aereo degli Stati uniti». Condanna inoltre le «relazioni» di Calvo Ospina «con la rappresentanza diplomatica cubana a Parigi», l’analisi critica del giornalista di quelle che egli considera «misure di ritorsione prese dall’Unione europea contro il regime castrista» o ancora i suoi incontri con «diversi membri delle Forze armate rivoluzionarie di Colombia (Farc) nel corso delle [sue] attività». In altri termini, ciò che si rimprovera al nostro collaboratore è di avere fatto il suo lavoro, espresso la propria opinione e contrariato Washington.
Le Monde diplomatique ha sollecitato chiarimenti sul come sia possibile che:
– un divieto americano di sorvolo del suo territorio influisca sull’attribuzione della nazionalità francese;
– essere in contatto con una delegazione diplomatica riconosciuta dal Quai d’Orsay disturbi il ministero dell’interno;
– una critica non alla Francia, ma alle sue scelte diplomatiche, denoti una mancanza di «lealtà» verso un paese democratico;
– un contatto di Calvo Ospina con membri delle Farc «in occasione delle [sue] attività di giornalista» crei dei problemi laddove non ne hanno mai creati incontri dello stesso tipo con membri del Cartello di Medellín, ad esempio.
Nonostante le nostre pressioni, il ministero dell’Interno non ha risposto.
note:
(Traduzione di G. P.)
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