Fabrizio Pecori, il mio saluto
Ciao Fabrizio. Ci sono notizie che ti colpiscono come pugnalate. Facebook è un ottimo mezzo per ritrovare amicizie ormai perdute, per allacciare nuovi rapporti ma sa anche essere crudele. Come quando freddamente ti comunica che qualcuno che stimavi, per il quale non solo provavi ammirazione e simpatia, ma anche quell’ affetto che si riesce a instaurare nella rete tra persone, che pur non essendosi mai conosciute dal vero, hanno in qualche momento condiviso passioni, momenti, immagini, non c’e’ più.
Le splendide lungta, Fabrizio, che gentilmente mi hai portato dal Tibet e che mi inviasti insieme ad uno dei tuoi calendari, mi hanno seguito fin qui dove vivo adesso… Dal Nepal ai Caraibi, non si può dire che non abbiano viaggiato, unendo colori e temperature diverse, sapori e odori differenti.
Fabrizio Pecori era il direttore della rivista MyMEDIA, un fotografo brillante, un viaggiatore compulsivo, un esploratore del mondo, inteso il mondo, in tutta la sua vastità, dagli esseri più’ piccoli, a quelli piu grandi, dagli uomini agli animali, dai paesaggi freddissimi a quelli caldissimi, dai paesi più vicini a quelli più lontani. Lo ammiravo e stimavo per questo, Fabrizio Pecori, perché aveva negli occhi una lente speciale, quella che sapeva cogliere l’umanità dietro ad ogni cosa, anche a una semplice roccia. Palomar era il suo pseudonimo nel suo blog, come il personaggio di Calvino, come l’osservatorio, come un palombaro che si immerge e risale alla superficie carico di immagini e sensazioni che solo lui ha visto e provato… Nessun pseudonimo poteva essere più adatto a Fabrizio.
Aveva un done ulteriore Fabrizio, la scrittura, semplice e pungente, come le sue fotografie, ironica e illuminante…
Come scrissi in questo post, tempo fa, ogni suo “viaggio non si esaurisce al ritorno, ma come è sua consuetudine lo estende delineando con le sue fotografie e i suoi racconti dei particolari percorsi di conoscenza che generalmente occupano uno spazio temporale e visivo molto ampio, come a voler conservare quanto più a lungo possibile negli occhi e nel cuore il fascino del Lontano”.
Il Lontano questa volta lo ha accolto e tenuto con sé. Non potrà condividere quest’ultimo viaggio, né con le foto, né con i suoi racconti. Sta “rubando al silenzio coriandoli di storie”…
Fabrizio Pecori é improvvisamente venuto a mancare lo scorso novembre. Qualche giorno prima aveva ricevuto il primo premio nel concorso fotografico A come Acqua.