Quando gli invalidi sul lavoro si rivolgono a un blog … (il mio)

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Riporto qui di seguito, la lettera che Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Firenze, nonché prezioso collaboratore di questo blog  ormai da qualche anno, scrisse al quotidiano Liberazione circa un anno fa  rispetto al tema dell’invalidità sul lavoro.

Marco è autore di questo articolo sulle rendite da fame dell’Inail agli invalidi sul lavoro ed ha offerto sempre la sua preziosa e disinteressata  consulenza a quanti  hanno scritto sia privatamente che nel blog per avere un consiglio o un parere.  La quantità di commenti e di lettere  ricevute dimostra che il problema è grave e i lavoratori veramente sono abbandonati a se stessi in quella che può  considerarsi una vera e propria violazione dei loro diritti, prima di tutto quello all’informazione. Approfitto ancora una volta per ringraziarlo e salutarlo con affetto.  (AM)

 

Cara Liberazione,

nonostante Annalisa Melandri abbia pubblicato un anno fa sul suo blog (http://www.annalisamelandri.it/2010/06/rendite-da-fame-inail-agli-invalidi-del-lavoro/) questa mia lettera sulle rendite da fame Inail agli invalidi del lavoro, ci sono ancora lavoratori invalidi che mi scrivono. Segno che molti invalidi del lavoro sono abbandonati a se stessi, senza le dovute informazioni.
In una sua lettera di risposta pubblicata nell’edizione di venerdì 22 luglio de La Nazione, e sul sito web http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/07/21/548533-trattori_muletti_muore_tutte_autostrade.shtml, il direttore de La Nazione Mauro Tedeschini, mi invita, a rivolgermi ad altri indirizzi , dicendomi che «i giornali hanno molte colpe, ma forse per le vittime sul lavoro è meglio rivolgersi a qualche altro indirizzo».
Inoltre, mi dice che le morti degli agricoltori, cioè le «le cosiddette “morti verdi”, quelle che coinvolgono agricoltori alla guida di trattori, nei primi sei mesi di quest’anno sono state 105, appena 24 in meno dei decessi sull’intera rete autostradale».
E che dovrei evitare le polemiche.
Ma chi gli dice che io non l’abbia già fatto?
Anzi lo sto facendo da anni, peccato che chi è dall’altra parte, sembra essere “sordo” di fronte alle mie segnalazioni.
E se molti invalidi sul lavoro preferiscono rivolgersi ad un blog per avere aiuto, significa che c’è un vuoto di informazione di fronte a tutto ciò, che purtroppo nessuno ha colmato.
Io, nonostante lavori in fabbrica, uso il mio tempo libero per aiutare chi, è rimasto invalido a causa di un infortunio sul lavoro, informandoli, ed indirizzandoli a chi di dovere per essere seguiti per far valere i loro diritti quando sono stati negati.
Forse non è molto, ma neanche poco.
Oggi mi scrive la sig.ra Katia che ha avuto dall’Inail solo il 20% di invalidità, nonostante abbia avuto riportato la frattura di 11 ossa,trauma cranico, recisione totale dell’arteria femorale per la quale sono stata operata d’urgenza, frattura doppia del bacino, 7 punti di sutura alla testa ed ustioni di quarto grado alle mani e alle ginocchia. Test del Policlinico hanno dimostrato deficit di apprendimento, concentrazione e attenzione. E la rendità Inail è da vergognarsi: 250 euro al mese. Lei ringrazia di essere viva, e meno male che lo è.
I vigili del fuoco quando erano arrivati sul luogo dell’incidente l’avevano dichiarata morta!
Ed il Governo che fa, invece di modificare le tabelle Inail per le rendite da fame agli invalidi del lavoro, preferisce utilizzare i 15 miliardi di euro di tesoretto Inail (derivante dagli avanti di bilancio annuale) che sono depositati presso un conto infruttifero della Tesoreria dello Stato, per ripianare i debiti. E questa cosa, nessun mezzo d’informazione la dice.
Ma nonostante questo, io non devo rompere le scatole (questo è il messaggio che mi viene lanciato), devo rivolgermi “ad altri” per le mie segnalazioni, purché per altri non si intenda i mezzi d’informazione!!!
Questo è quello che mi viene consigliato dal direttore de La Nazione.
Ho persino fatto una denuncia alla Commissione europea sulle difformità di alcuni articoli del Dlgs 106/09 (decreto correttivo al Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro: Dlgs 81/08) rispetto alla direttive europee sulla sicurezza sul lavoro:http://www.rassegna.it/userdata/custom/pdf/rassegnasindacale/petizione.pdf ?
Forse c’è qualcuno a cui ancora non mi sono rivolto…
Quando leggo simili risposte, rimango sbalordito, mi viene da chiedermi chi me lo fa fare.
Forse dovrei mollare tutto, anzi farò così…
Marco Bazzoni operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza,Firenze

bazzoni_mattindotit

in data:23/07/2011

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