Panama, la svolta energetica

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di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 7 Giugno 2013

Sarà il Parco Eolico Penonomé, il primo in costruzione a Panama in una zona centrale del Paese,  il parco eolico più grande dei Caraibi e di tutta l’America centrale. Nel porto di Colón sono già stati scaricati i primi generatori, prodotti dalla  cinese Goldwind,  che con «l’operazione logistica più importante della storia di Panama dopo la costruzione del canale» come ha dichiarato il direttore dell’Unión Eólica Panameña, Rafael Pérez-Pire, verranno trasferiti fino a Penonomé per essere installati. Sono in totale 110, che verranno distribuiti su un’area d 19mila ettari e si prevede che la loro messa in funzione avvenga tra novembre e dicembre di quest’anno.

Vicente Prescott, segretario nazionale di Energia, ha dichiarato che si tratta di un “momento storico” per il Paese, che negli ultimi mesi si è trovato ad affrontare una gravissima  crisi energetica dovuta ad un periodo di forte siccità. Ha informato inoltre che il parco eolico genererà 200MW di energia pulita per il fabbisogno di circa 100mila famiglie, pari al 7 per cento del consumo totale. Il  75 per cento di questa energia  verrà prodotta in estate, proprio durante la stagione secca, che è anche  la più ventosa, permettendo un risparmio sulle risorse idriche del Paese. Anche l’impatto sull’ambiente è importante:  Panama riuscirà ad evitare l’emissione di oltre 450 mila tonnellate di carbonio.

La compagnia Unión Eólica Panameña, filiale locale della Unión Eólica Española,  che sviluppa il progetto,  ha investito nello stesso circa  440 milioni  di dollari ed ha in programma la produzione di oltre 350 MW di energia che verrà fornita da altri progetti  di parchi eolici le cui aree di installazione sono già state identificate. La produzione di energia elettrica a Panama per la maggior parte, circa il 60 per cento, avviene tramite centrali idroelettriche e dipende quindi dalle precipitazioni atmosferiche, per la restante parte proviene dai  combustibili fossili. Quest’anno, la peggior siccità mai registrata da oltre 15 anni, legata al fenomeno climatico  de El Niño, ha messo in ginocchio il Paese rendendo necessari razionamenti e limitazioni dell’uso di energia e la chiusura per  alcuni giorni di scuole  ed uffici.

Proprio per ridurre  la dipendenza  dall’energia idroelettrica, Panama sta investendo molto sulle energie alternative come eolico e fotovoltaico. Nel corso di quest’anno entrerà  in funzione infatti anche il primo parco solare, installato nel parco  nazionale Sarigua, che prevede inizialmente una  produzione  di 2,4 MW di energia, da raddoppiare nella seconda fase della sua realizzazione. Approvata a Panama inoltre un progetto di legge che ha come fine quello di ridurre la dipendenza dalle energie non rinnovabili tramite una serie di incentivi per l’installazione di pannelli solari o la costruzione di centrali per la produzione di energia pulita.

 

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