Siamo tutti “giornalisti terroristi”
La Asociación Bolivariana de Periodistas ancora non è nata e già è stata oggetto di attenzione da parte dei servizi di sicurezza degli Stati Uniti.
Il giornalista colombiano residente in Australia Luis Ernesto Almario, corrispondente di Radio Café Stereo, collaboratore dell’ Agencia Bolivariana de Prensa e dell’ Asociación Bolivariana de Periodistas è stato fermato mercoledì scorso all’aeroporto di Los Angeles mentre era in transito diretto a Caracas per partecipare al Congresso Costitutivo del Movimento Continentale Bolivariano (nato dal Coordinamento Continentale Bolivariano) e al primo incontro internazionale di giornalisti e operatori dell’informazione bolivariani che avrebbe dovuto sancire la nascita proprio dell’ Asociación Bolivariana de Periodistas.
Luis Ernesto Almario è stato trattenuto per circa 24 ore in aeroporto, interrogato da membri dell’FBI e della CIA, accusato di essere un “giornalista terrorista” al soldo delle FARC, minacciato in quanto tale di essere trasferito a Guantanamo, ricattato e rispedito in Australia (nonostante l’intervento del console a Los Angeles) dopo avergli sequestrato la memoria USB nella quale era contenuto il suo lavoro e la bozza di un libro in corso d’opera.
Il sig. Almario che aveva raccolto con sacrificio il denaro per l’acquisto del biglietto aereo si trova adesso di fatto impossibilitato a raggiungere Caracas per partecipare agli eventi in programma. Potrà farlo soltanto riacquistando un nuovo biglietto.
Quello che gli è successo rimanda a quanto già avvenuto qualche mese fa al giornalista colombiano Hernando Calvo Ospina e anche al consigliere del Parlamento Europeo del gruppo Sinistra Unitaria (GUE/NGL), Paul Emile Dupret, i quali — in occasioni diverse — durante il loro volo Parigi/Città del Messico, furono informati dai membri dell’equipaggio (in entrambi i casi la compagnia aerea era Air France) che gli Stati Uniti non avevano concesso l’autorizzazione al sorvolo del proprio spazio aereo al velivolo dell’Air France perché la loro presenza a bordo poteva attentare alla sicurezza dello Stato.
Quanto avvenuto si ricollega infine a una serie innumerevole di soprusi, prepotenze, arresti ingiustificati come quello dell’avvocato colombiano difensore dei diritti umani, Athemay Sterling, detenuto in carcere negli Stati Uniti con le stesse accuse mosse contro Almario, per arrivare fino al massacro premeditato compiuto il 1 marzo del 2008 contro l’accampamento diplomatico delle FARC a Sucumbiós in Ecuador dove hanno trovato la morte quattro giovani studenti messicani oltre al numero due della guerriglia colombiana Raúl Reyes e altri venti guerriglieri.
Attacco compiuto in territorio neutrale al conflitto colombiano in spregio a ogni trattato internazionale tra Stati e alla legislazione internazionale in materia di diritti umani.
Se essere “giornalista terrorista” è l’accusa che ci muove il potere gestito da criminali, se essere giornalisti al soldo della guerriglia colombiana è l’accusa che muovono l’FBI o la CIA in combutta con i servizi segreti colombiani contro chiunque utilizza la parola, l’intelletto e il senso critico per denunciare i crimini di Stato commessi in Colombia, se essere “giornalista terrorista” vuol dire essere attenti osservatori di quanto accade in un paese martoriato da una dittatura mascherata da democrazia, allora sì, confessiamolo apertamente e senza timori che siamo tutti giornalisti terroristi al soldo della libertà e verità. Che potete anche chiamare guerriglia.
D’altra parte è sempre la dignità che fa la differenza.
Tutti quei servi del potere che si vendono oggi, come facevano in passato, per coprire e nascondere il terrorismo di Stato, in Honduras come in Irak, in Israele come in Vietnam, sono e resteranno sempre succubi dei potenti. Che potete anche chiamare giornalisti.
Visto che l’ultima volta che ho espresso il mio pensiero sull’uso della parola “terrorista” mi sono beccato una lezione, una predica e del ipocrita, non dico nulla…anzi faccio ammenda, ammettendo che si, è vero, erano terroristi: Matteotti, Gramsci, Pertini, Guareschi, Pinelli, Valpreda, Pasolini, Allende, Moussadek, il Cardinal Romero, Sandino, Simon Bolivar, il comandante Durruti, Lumumba, Che Guevara, tutti gli algerini nella guerra contro la Francia, tutti i palestinesi, tutti i libanesi, i curdi, gli armeni, Villa, Zapata, il Comandante Marcos, Mazzini, Carlo Pisacane, Nelson Mandela, tutti i Vietnamiti (prima quelli contro i francesi, poi quelli contro gli americani), Imre Nagy, Dubceck, Vaclav Havel, Ghandi, Lawrence d’Arabia, i ceceni, i Maya, gli Aztechi, gli Zapotechi, gli Indiani d’America, gli Inca etc etc etc…e perchè poi non me ne vengono i mente altri!
Ah, dimenticavo un must tutto italico: la magistratura rossa! questo mi fa pensare poi alla Rivoluzione Francese in toto…tutti terroristi!
quoto Mauro!
Caro Mauro, più che un ipocrita mi sembri un gran pasticcione. Comunque, quando si parla di giornalisti vittime di repressione, sarebbe meglio non dimenticare quelli che, a Cuba, , nel 2003 si sono beccati una ventina d’anni di carcere, dopo processi-farsa a porte chiuse. Già che ci sei, Mauro, aggiungili alla tua lista (accanto a Imre Nagy e Dubcek — che forse hai citato solo per “par condicio” — ci starebbero benissimo). A Luis Alberto Almario, tutto sommato, è andata bene. Pernsa se, invece che a Los Angeles, faceva scalo all’Avana.… Altri nomi da aggiungere: Carlos el Chacal e Idi Amin, nuovi (soprattutto il secondo) eroi del pantheon chavista…Un paio di terroristi veri darebbero un po’ di piu di credibilita’ alla lista…
…e te pareva che non capitasse il moralista!!!!!!
Mauro…ti sei dimenticato di questi terroristi…
Cosimo Cristina
Mauro De Mauro
Giovanni Spampinato
Peppino Impastato
Mario Francese
Giuseppe Fava
Giancarlo Siani
Mauro Rostagno
Beppe Alfano
Mino Pecorelli
…ecc
.…senza contare chi é costretto a vivere sotto scorta.…..
Quella di Idi Amin è veramente notevole, complimenti, forse neanche Sandro Bondi ci sarebbe arrivato… Ci metto anche Alessandro Robecchi, quello che ha fatto incazzare il direttore de “L’Altro”…E poi ti sei dimenticato che c’ho messo anche Giovannino Guareschi, non era proprio un bolscevico, ma sai, da un qualunquista populista come me, questo ed altro… V, anche il tuo elenco non è niente male…
Sandro Bondi forse no, ma Hugo Chávez sicuramente sì. In un discorso tenuto lo scorso 21 di novembre di fronte ad una platea che l’Associated Press descrive come di “intellettuali di sinistra” — dai quali il leader bolivariano è stato ovviamente applaudito ed osannato — ha infatti definito Amin “un nazionalista e un gran patriota”. Così come (sempre Chávez) aveva a suo tempo definito Gheddafi (aggiungi anche questo nome alla tua lista), un “grande rivoluzionario non solo africano, ma latinoamericano” (la citazione è a memoria, ma il senso fu sicuramente questo). Torno per coerenza a ricordarti i 75 cubani — tutti indiscutibilmente giornalisti perseguitati da un potere che definisce terrorista ogni dissidente — che nel 2003 furono condannati, con processi a porte chiuse, a pene non molto lontane dall’ergastolo.
Cavallini…stai stufando. Perché non curi il tuo adorato blog,che oramai non te lo fila nessuno?
Stufare i bugiardi, gli ipocriti ed i cialtroni è una cosa che adoro. Grazie per l’intervento. Farò il possibile per aggiornare il mio blog, che evidentemente almeno una persona — tu, caro “…vedi un po’ tu” — sta ancora filando. Colgo l’occasione per tornare a chiedere Mauro di mettere in lista i 75 cubani. Ciao e grazie di nuovo.
Cavallini, hai espresso il tuo pensiero e ok, qui è sempre consentito farlo come sai, ma non provocare, altrimenti cancello. Buongiorno
Va bene, metto i 70 giornalisti, ma aggiungo altri cinque cubani: Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González. Ora basta, altrimenti sembra il mercato del pesce, anzi, aggiungo l’ultimo: Mauro Pigozzi, nato a Sassuolo (MO) il 21/05/1977, residente a Villa Minozzo (RE), ammetto che se mi capita di prendere la ciucca, divento un potenziale terrorista! Adesso basta però, qui da me stamattina nevica ed io odio profondamente la neve, perciò buona giornata a voi, sperando abbiate almeno un pallido sole!
io invece odio la pioggi e qui piove … governo ladro.
Ciao Mauro.
gli piace “Stufare i bugiardi, gli ipocriti ed i cialtroni è una cosa che adoro” e con quel “tutti indiscutibilmente giornalisti perseguitati” sui 75 cubani– il nostro cavallini, ci fa capire di chi sta parlando.
Tra quei 75 mercenari (Cuba non li definisce terroristi), finiti in prigione per aver infranto la Ley 88, solo alcuni si sono dichiarati giornalisti, gente che improvvisava una “agenzia di stampa indipendente” per ottenere benefici dall’USAID e da RSF.
L’unico che poteva essere considerato un vero giornalista era Nestor Baguer, portavoce di RSF sull’isola, che per questo lavoro riceveva il suo compenso mensile.
Impagabile Rossignoli! Cub, dunque,a non li definisce terroristi ma mercenari. E lo fa in base ad una legge dello Stato. Splendido: anche nei tribunali fascisti (o in quelli dell’Iran delle “ottime gru”) tutte le condanne erano comminate in base a leggi dello Stato (leggi divine, nel caso dell’Iran delle suddette “ottime gru”). E poi — aggiunge non contento il Rossignoli –nessuno dei condannati aveva il titolo di giornalista (un titolo che il governo cubano dà solo ai “suoi” giornalisti. Come quel Nestor Baguer (che Dio l’abbia in gloria) che a tempo perso faceva anche la spia per il governo che gli aveva dato il titolo. Vedi Annalisa, io non voglio provocare nessuno. Voglio solo farti notare come non ci possa scandalizzare per le (condannabilissime) disavventure di Luis Alberto Armario e poi reggere bordone ad un governo che i giornalisti li manda all’ergastolo. Non ci si può commuovere di fronte alle vicende — più ridicole che gravi — di Hernando Calvo Ospina (uno che, peraltro ha, di suo, scritto libri che, in modo piuttosto infame, esaltano la repressione della dissidenza cubana) e poi gioire quando le galere castriste si riempiono di persone colpevoli solo di reati d’opinione. Cancella pure se questi concetti ti fanno paura. Ma il problema resta. Quanto a te, Mauro, credo tu abbia ragione. Quello che hai creato è, ormai, una sorta di mercato del pesce. Ci risentiamo quando sarai sobrio.
Come dicevamo un tempo dalle mie parti: MAI SOBRI!
il cavallini, con le mani nella marmellata… “Stufare i bugiardi” e sei il primo a raccontare frottole, e invece di scrivere che si, hai commesso un piccolo errore nello scrivere “75, tutti giornalisti” la rigiri.
Vedi, ho voluto proprio farti sentenziare su Baguer, che quando era portavoce di RSF lo osannavate come grande giornalista, te e i tuoi vicini di Miami, il tuo compare Menard e Cason, manolunga delle CIA, per poi scoprire, che era un agente cubano, da sempre e non a tenmpo perso (altra bugia), e gettargli adosso m***a e disconoscerlo come giornalista.
Era l’unico tra quelli, a vantare un titolo di studio adeguato ed essere membro della “Real Academia de la Lengua”.
per rinfrescare le idee a tutti vedere: http://www.voltairenet.org/article17502.html
Proprio dopo le affermazioni di Baguer e le interviste di Calvo Ospina, RSF perde il suo posto previlegiato all’ONU. Robert Menard, che ha trascinato RSF in questa vergognosa situazione,è stato mandato via, resta solo il cavallini a difendere dei venduti per quattro denari e un visto.
..Cavallini il cialtrone lo hai stampato in faccia, come bugiardo ed ipocrita…fatti un favore ritorna al tuo amato blog.…Che te lo ribadisco…non te lo fila più nessuno.
Hai ragione Rossignoli: la storia di Baguer è davvero esemplare. Giornalista e spia. O meglio: spia che fa il giornalista per scoprire trame e crimini che non esistono. O che esistono solo in base a leggi scritte apposta per reprimere la libertà di espressione. Invito tutti (l’ho già fatto e credo dovresti essermene grato) a leggere le interviste a Baguer che tu stesso –in uno dei tuoi tanti atti di non gratuito servilismo nei confronti del governo cubano — hai pubblicato in lingua italiana. Lì ci sono tutti gli elementi per giudicare. Io sono convinto che ogni persona appena decente troverà in quelle pagine tutto lo squallore di una società che, nata per un impulso di libertà, è ormai fondata soltanto sulla delazione. Al punto che delatori sono i suoi nuovi “eroi”. Gli altri — quelli con una mentalità da sbirro — fremeranno invece di piacere nell’apprendere come tanto eroe abbia raccolto le prove (anzi, le non prove) che hanno mandato in galera (e per più di 20 anni) persone responsabili solo di reati d’opinione. Invito anche a leggere i libercoli — davvero infami — che Hernando Calvo Ospina ha scritto sul dissenso cubano. La cosa, ovviamente, non cambia il giudizio su quel che gli è accaduto mentre sorvolava gi Stati Uniti (tutte cose, anche queste, dovute a leggi dello Stato, il Patriot Act, nel caso specifico). Inaccettabile. Ma anche non privo di una sua forza poetica. Uno che scrive esaltando una politica da sbirri e che, poi, d’una politica da sbrirri diventa a sua volta (sia pur solo per qualche ora) vittima. Non male. Quanto a Menard e a RSF, caro Rossignoli, il gioco è vecchio. Per quanto mi riguarda (e, credo, per quanto riguarda ogni persona con una minima dose d’onestà intellettuale) Menard avrebbe anche potuto avere squartato sua madre. Ma questo non cambia assolutamente nulla rispetto alle politiche liberticide di Cuba. Prova, se puoi, a cambiare ritornello.
Mandami pure la tua email (c he in questo caso assomiglia molto al proverbiale guanto di sfida) caro “…se vuoi ti mando la mia email”. Anche se non vedo di che cosa si possa conversare o su che cosa si possa duellare. Sono convinto che tu tutto quello che avevi da dire l’abbia già detto. Comunque sia, aspetto…
Vergogna rossignoli! Qui si parla di gente mandata in galera per 20 anni e tu vieni fuori con “l’unico con un titolo adeguato. Vent’anni per avere espresso la propria opinione senza avere la laurea. E poi non dire fanfaronate: tra gli arrestati c’era anche Raul Rivero, considerato tra i migliori poeti cubani. E tra i perseguitati dal regime figurano, in questi 50 anni, i migliori intellettuali. Di nuovo vergogna.
povero cavallini, vedo che per vivere in florida è necessario un anticastrismo viscerale, altrimenti se non ti allinei la mafia cubanoamericana si fa sentire…
inoltre, devi dimostrare che non sei più un giornalista terrorista dell’unità, sembra chiaro che ormai hai spurgato quel poco di comunista che c’era in te.…
ma quando eri inviato a Cuba, queste cose non le raccontavi mai…
Caro Miguel, per vivere in florida non è necessario nulla ed io nulla ho “spurgato”. O forse sì. Forse mi sono lasciato alle spalle la tentazione la tentazione — tipica del regime cubano e, in effetti, piuttosto purulenta — di usare l’insinuazione e la calunnia come strumento di lotta politica. I libri che Rossignoli pubblica e quelli che Calvo Ospina scrive sono abbastanza squallidi esempi di quella pratica. Ed è possibile (spero di no, ma non si sa mai) che, a suo tempo, questi metodi un po’ m’avessero contagiato. Vedo che tu, invece, sei ancora nel pieno della malattia. E, per quanto pessimista, ti auguro una pronta guarigione.
A cavallí, ma non hai nlla di meglio d fare? Miami ti annoia o questo fa parte del tuo lavoro? Com’è che perdi tanto tempo per questo blog di irrecurabili? Vocazione al masochismo o volontarismo redentore? Ma va in spiaggia…
Qui ti volevo. Conoscendo questo blog (al quale, ti assicuro, dolce Lotus, non dedico che un’infinitesima parte della mia esistenza) so che quando arriva la battutina in romanesco (quel“‘a’ cavallì’” è un classico, evidentemente interpretato come una testimonianza di popolaresca sapienza) vuol dire che gli habitué di questo blog (che spero non frequentato solo da “irrecuperabili”) sono giunti alla frutta. A questo punto vado davvero in spiaggia. Ciao
Certo che farsi fare una lezione sui buggiardelli da Rossignoli, è come credere che il cristo è morto dal freddo. Rossignoli ma non sei tu, quello che scrive nella presentazione di dissidenti nella tua vetrina commerciale, che i 75 poveretti,incarcerati con la legge 88 meglio nota come “la ley mordeza”, sono terroristi. Con un giro di parole, colleghi gli attentati del 1997, con gli arresti dei poeri 75. Sei proprio senza vergogna.
Si vergogna Rossignoli, vergogna, vergogna, vergogna.
ART. 4.
CHIUNQUE, RICOSTITUISCE, ANCHE SOTTO FORMA O NOME DIVERSO, ASSOCIAZIONI, ORGANIZZAZIONI O PARTITI DISCIOLTI PER ORDINE DELLA PUBBLICA AUTORITÀ, È PUNITO CON LA RECLUSIONE DA TRE A DIECI ANNI, OLTRE L’INTERDIZIONE PERPETUA DAI PUBBLICI UFFICI.
CHI FA PARTE DI TALI ASSOCIAZIONI, ORGANIZZAZIONI O PARTITI È PUNITO, PEL SOLO FATTO DELLA PARTECIPAZIONE, CON LA RECLUSIONE DA DUE A CINQUE ANNI, E CON L’INTERDIZIONE PERPETUA DAI PUBBLICI UFFICI.
ALLA STESSA PENA SOGGIACE CHI FA, IN QUALSIASI MODO, PROPAGANDA DELLA DOTTRINA, DEI PROGRAMMI E DEI METODI D’AZIONE DI TALI ASSOCIAZIONI, ORGANIZZAZIONI O PARTITI.
ART. 5.
IL CITTADINO CHE, FUORI DEL TERRITORIO DELLO STATO, DIFFONDE O COMUNICA, SOTTO QUALSIASI FORMA, VOCI O NOTIZIE FALSE, ESAGERATE O TENDENZIOSE SULLE CONDIZIONI INTERNE DELLO STATO, PER MODO DA MENOMARE IL CREDITO O IL PRESTIGIO DELLO STATO ALL’ESTERO, O SVOLGE COMUNQUE UNA ATTIVITÀ TALE DA RECAR NOCUMENTO AGLI INTERESSI NAZIONALI, È PUNITO CON LA RECLUSIONE DA CINQUE A QUINDICI ANNI, E CON L’INTERDIZIONE PERPETUA DAI PUBBLICI UFFICI.
Rossignoli e amici, questo è l’ estratto della legge speciale fascista, se siete curiosi andate a confrontarla con la legge 88/1999, di Cuba.
Certo che Rossignoli e company, quanto vi sarebbe piaciuto vivere nel ventennio.….Rossignoli al OVRA lo avrei visto bene.
El periodista y bloguero Yosvani Anzardo Hernández, creador de un rudimentario sitio digital llamado Candonga, fue detenido el 10 de septiembre e instruido de cargos por dirigir una publicación independiente (violación de la Ley 88/1999 o ley mordaza). La policía acometió un arduo registro en la casa de Anzardo, que reside en el poblado de San Germán, Holguín.
Signora annalisa, trovo giusto parlare dei diritti di tutti i giornalisti scrittori liberi ed indipendenti. Quando un bel post su Cuba?
I ‘75’ sono frutto della propaganda imperialista, sono mercenari e pennivendoli, finanziati dagli organismi di ingerenza degli USA. La propaganda anticomunista, alias i principali giornali ed i cosiddetti media mainstream del mondo danno ampio risalto a questa versione di comodo, questa sì falsa ed ipocrita e se bisogna parlarne è giusto che lo si faccia per smentire le idiozie, le manipolazione e le falsità che diffondono i media capitalisti.
Se esiste qui un bugiardo, un ipocrita ed un infame, questo si chiama sicuramente Cavallini. Personalmente non mi interessa sapere se è un utile i****a o un agente prezzolato per seminare confusione. Sta di fatto che è funzionale a questo progetto di chiara matrice anticomunista e quindi reazionaria. Non credo che sia utile continuare a concedere a lui e a quelli come lui la libertà di agire in questi blog quando hanno a disposizione la stragrande maggioranza degli spazi mediatici per inoculare il loro veleno anticomunista. Padroni, fascisti, mafiosi, mercenari e loro lacché hanno firmato la loro santa alleanza tenuti insieme con un fondamentale collante ideologico, l’anticomunismo.
Ah, dimenticavo, a proposito di Santa Alleanza, fresca, fresca, l’ultima dichiarazione di NAZInger: http://www.aporrea.org/ideologia/n146597.html
Ohibò! riecco il Ciro che fa l’imitazione del comunista esaltato. Non ci fosse gente come lui — ma purtroppo c’e n’ è in abbondanza, specie in questo blog — Ratzinger e gli altri se la dovrebbero inventare, perché nessuno più di questi comunisti viscerali illumina, in effetti, le ragioni del loro anticomunismo viscerale. Ciro appartiene a quella categoria di “comunistoni”, intolleranti e verbalmente violenti (almeno fino a quando le circostanze non concedono loro la possibilità d’esserlo anche fisicamente), che concepiscono la rivoluzione solo e soltanto come un bagno di sangue. Laddove subito appare chiaro come quel che a loro davvero piace non è tanto la rivoluzione, quanto il bagno di sangue. Da bambini sognano di fare i secondini in qualche gulag siberiano, o i delatori (e, se la sorte concede loro la fortuna di crescere in un regime comunista, o fascista poco importa, spesso ci riescono, come quel Baguer che a Rossignoli piace tanto). Per chi la pensa diversamente da loro non c’é, per questi “comunistoni”, che un posto: la galera. A meno che, ovviamente, non si trovi una qualunque scusa per mandare i dissidenti direttamente al “paredón”. Ed a loro piace, in ogni caso, esser quelli che hanno la chiave della cella o che tirano il colpo di grazia. Sono loro, questo comunisti esaltati, che finiscono per ridicolizzare le denunce delle (in ogni caso deprecabili) disavventure aeree di Luis Ernesto Armario e di Hernando Calvo Hospina (uno che la pensa come Ciro). Chissà quando anche la dolce Annalisa — sempre di sposta a coccolare questi bruti — se ne renderà conto.
Ai compagni ed i progressisti che scrivono su questo blog: non cadiamo piu nel tranello.….con i difensori ed i complici delle banda fasciste e mafiose colombiane paramilitari, con i quasi simpatizzanti della mafia di Miami. ed i terroristi infami ed assassini cubani come Posada carriles, con inarcos squartatori come
Salvator Mancuso od i vecchi golpisti piduisti come Videla od i nuovi come i gorilletti in Honduras non ci puo essere ne ora e ne mai nessun dialogo.…
L’internaziionale mafiosa e narco dell’impero ed i suoi squallidissimi portavoce o inutili marionette vanno battuti e liquidati, ovviamente con la forza delle nostre idee:
Sviluppiamo sempre dialoghi forti ma tra progressisti!!!!!!
Breve riassunto del precedente intervento (#34 firmato anonimo): le idee altrui mi fanno paura. Vade retro Satana. Se siete dei veri credenti, scappate insieme a me…
Signora Georgia, il giornalista da lei citato, ora liberato, ha trovato appoggio e sostegno da parte di praticamente tutti, partendo da RSF fino alla SIP, passando per tutta la blogosfera. Nel blog io ho deciso invece di occuparmi di quelli che non godono di tali appoggi, tipo Almario e di questioni poco note. Posso?
Madonnnnnaaaa…ma te le hanno suonate!
ma non ti fai schifo a te stesso sei
veramente un masochista,sisi parlo conte mc
Laqualunque.
Vuoi mettere bersi un Coca e Rum con Carlos Andrès Perez e Gonzalo Sanchez de Lozada? Loro si che avevano fatto il bene del loro popolo, ed invece sono stati cacciati malamente ed esiliati da quegli ingrati dei loro concittadini, sicuramente anche li grazie ad una magistratura rossa e cattiva!
Vedo che ancora rosicate per quel volume, in effetti non deve essere stato facile per voi scoprire di essere stati dei polli giganti.
Finanziare in gran segreto dei paladini della libertà, dei dissidenti, dei giornalisti “indipendenti” per poi scoprire che alcuni di loro, da buoni agenti infiltrati vi hanno smascherato…
non vi resta che ripiegare sui vostri nuovi eroi: Panfilo e Gorky.…siete messi bene.
certo che andare a cercare le leggi fasciste per tirar acqua al proprio mulino…
e allora, anch’io tiro acqua al mio mulino, guarda cosa riportano i codici penali di Francia e Svezia, paesi notoriamente antidemocratici, e sottoposti a criminale bloqueo:
Francia – Codice penale, libro IV
Sui crimini e sui reati contro la nazione, lo stato e la sicurezza pubblica
Capitolo I “Sul tradimento e sullo spionaggio”, sezione 2, “Accordi con una potenza straniera” (artt. 411–4)
“Concludere accordi con una potenza straniera, con un’impresa o con un’organizzazione straniera o sotto controllo straniero o con loro agenti allo scopo di provocare ostilità o atti di aggressione contro la Francia è punito con trenta anni di detenzione e con 3.000.000 di franchi di ammenda”
Svezia – Codice penale, capitolo 19
Sui reati contro la sicurezza dello stato
articolo 13: “Colui che riceve del denaro o altri doni da una potenza straniera o da chiunque agisca nel suo interesse, per pubblicare o diffondere scritti, o influenzare in qualunque modo l’opinione pubblica per quanto riguarda l’organizzazione interna dello stato” … articolo 8: “Colui che diffonde o trasmette a potenze straniere o ai loro agenti delle informazioni inesatte o tendenziose, allo scopo di creare delle minacce per la sicurezza dello stato … chi rappresenta una minaccia contro la sicurezza dello stato per aver utilizzato mezzi illegali con l’appoggio di una potenza straniera” può essere punito a pene che vanno da dieci anni di prigione sino all’ergastolo.
Certo siamo raggirati, ma credere ad Alice Zamora alias xiomara con le le sue 2500 fotografie, dica il vero, non so chi di noi sia più pollo. Per il signor Ciro, anzi al patetico Ciro, semplice dire le cose che dice Lei, basta crederci ma quello che dice è solo propaganda di una dittatura. Oppure Lei ci crede davvero perchè se è così, in orbace, a qualche processo dei tribunali speciali fascisti l’ avrei visto bene come testimone dell’ accusa. Per i vari laqualunque, anonimi ( i lombardi non hanno neanche più il coraggio di firmarsi), che dire mi sembra che argomentate poco a parte offendere non sapete fare, coda di paglia forse??? Annalisa la risposta per Giorgia mi sembra riduttiva, a parte che non è scarcerato ma in un campo di riabilitazione, il giornalista. Ma vede la differenza, io, Giorgia, Cavallini, siamo liberi di criticare chiunque, la Colombia, il Perù, L’ Italia e anche Cuba. Tu invece hai poca libertà intellettuale, che quello che succede all’ ombra della tua ideologia, non puoi criticare gli accaduti. Non penso che scrivere 5 righe, anche per Hernandez, ti costi fatica, visto il tempo che passa sul suo blog. Mi puzza molto di scusa quello che dice. Evidentemente, la libertà è un po’ più uguale per altri ma non per i cubani.
Mamma mia, Rossignoli. Va bene che gli sbirri non sono, di norma, noti per la loro fantasia, ma tu esageri con le ripetizioni. Soprattutto se si considera che, nel tuo caso, le ripetizioni sono ripetizioni di brutte figure. Già una volta (o forse due, o anche di più) sei intervenuto sull’argomento, in questo stesso blog, sempre citando, a difesa di Cuba, le leggi di Francia e Svezia. E tutte le volte caduto come un allocco dal fico quando ti si è chiesto di elencarci il numero dei giornalisti che, In Francia o in Svezia erano stati, in base a quelle leggi, condannati per scrivere articoli (perché per questo sono stati condannati i 75). Che cosa ti spinge a ripetere questa umiliante esperienza? Quanto al tuo piacere per avere ingannato — grazie al prode Baguer — quei cattivoni degli “imperialisti”, trattasi soltanto d’un sentimento assai triste e ridicolo. Triste, perché il piacere della delazione è, di nuovo, un tipico sentimento da sbirro (ti farebbe molto bene andarti a rivedere il film “il Conformista”, di Bernardo Bertolucci). E ridicolo perché Baguer e gli altri “chivatos” del governo non rivelarono, in realtà, proprio nulla. I giornalisti indipendenti le loro agenzie le avevano fondate pubblicamente, e pubblicamente facevano, in aperta sfida al regime, il loro lavoro. La rivoluzione cubana è ormai soltanto un relitto del passato. Ma per la sua storia — gloriosa, per molti aspetti — meriterebbe difensori un po’ meno meschini.
Ciro, ma a Cuba c’è il comunismo??? Non me ne ero accorto. A me sembra una tipica dittatura di vecchio stampo latino americano.
Rossignoli, ma guarda un po’ cosa si deve leggere. Tutti i paesi hanno leggi che puniscono chi mette in pericolo la sicurezza dello Stato, ma solo a Cuba (o in Iran o negli altri paesi dove non esiste liberta’ d’espresione ) queste leggi vengono usate contro chi ha idee diverse da quelle del governo. A Cuba chi la pensa diversamente dal governo attenta di per se’ contro la sicurezza dello stato. Il tuo e’ un classico autogol. E visto che ti ripeti tu, mi ripeto anch’io: vergognati.
Signora Annalisa, io chiedevo, visto la sua giusta passione per la libera stampa, e libertà di idee. Di postare qualcosa su cuba, visto che in questo paese, la liberà di stampa non esiste e i liberi giornalisti vengono regolarmente perseguitati con accuse assurde come la sicurezza di stato. Cosa usa due pesi due misure. Secondo me la repressione non ha colore e ideologie, almeno che, non si è in cattiva fede.
Pensa Rossignoli, che la dittatura cubana è arrivata talmente alla frutta, che ha paura anche di un povero, alcolizzato come panfilo, che dice quello che pensa. Condannato con la legge preventiva, si è fatto 10 giorni di carcere, poi tramutati in una cura psichiatrica, solo perchè aveva detto di avere fame , con coraggio di un ubriaco. La dittatura cubana, ha paura di un musicista rock, fra le altre le sue canzoni sono molto ironiche, che anche lui è stata condannato 2 volte con la legge preventiva, incarcerato, e fatto pagare una multa. Perseguitato tutto il suo gruppo musicale. Ricordiamo che “porno para riccardo” sono censurati a Cuba, per delle canzonette di presa in giro di Fidel e Raul. Mi pare che sia il governo liberticida cubano ad aver paura di persone totalmente innocui. Ma vedo che anche tu pensi che un ubriacone , che dice delle verità e un musicista cabarettista ti fanno paura, perchè li paragoni a dei dissidenti. Rossignoli coda di paglia!!!!!
cavallini, sarei io quello che si ripete?, Seitu che sei arriato a mettere in mezzo i 75 del 2003… post n.4. Se pensate di poter venire a postare frottole in continuazione.… rosicate.…
Forse ha ragione MIguel, un tot al mese “devi” postare qualcosa contro Cuba. E’ la legge di Miami o è la vecchia scuola di quel giornale comunista su cui scrivevi come inviato da Cuba?
sono i siti anticastristi che li riportano come eroi, un povero alcolizzato e una banda rock esaltata, che se no fosse per il villipendio al capo dello stato, non se la filava proprio nessuno…
a me di questi, proprio non me ne può fregare nulla, magari invece nella bella e libera Colombia sarebbere spariti e conteggiati tra i rapiti dai “terroristi”.
ps. il Panfilo è stato ricoverato in clinica per alcolismo, tu e cavallini, coppia inseparabile, continuate pure a raccontare quello che vi fa piacere… è parecchi anni che dite che Cuba è alla frutta, ma intanto dovete… rosicare!
Non è né la legge di Miami, né quella del giornale comunista. È soltanto la legge della decenza, Rossignoli. Quella che vuole che, se ci si indigna per le 24 ore d’inferno passate da un paio di giornalisti colombiani in transito per aeroporti Usa, ci si indigni anche per la vita d’inferno alla quale sono stati condannati i giornalisti cubani. Tu e Miguel (che, come i carabinieri delle barzellette, andate sempre in giro in coppia)) v’indignate invece per i primi, ma ridacchiate — con la risata tipica degli sbirri (davvero splendido quel “..vi rosica”) — quando si tratta dei secondi. Buon pro vi faccia. A proposito: stiamo ancora aspettando l’elenco dei giornalisti condannati in Francia e Svezia…
Chiaro, non c’è nessun elenco, caro furbetto, forse non te ne sei accorto, ma Francia e Svezia non subiscono nessun bloqueo. Tra i tuoi vicini, in Florida, puoi veder passare Luis Posada Carriles ma nessun terrorista che ha attentato contro Francia e Svezia, o contro il presidente francese o i reali svedesi.
Nessun presidente nordamericano ha mai preparato la “loro “transizione democratica” ne ha finanziato l’opposizione interna.
Non mi risulta che dagli USA siano partiti aerei per diffondere agenti battereologici sui castelli della loira,
come non esistono ritorsioni ad aziende che investono in lapponia, e via dicendo… l’elenco c’è e molto lungo.
Ti ricordo inoltre, che la Ley 88 de Protección de la Independencia Nacional y la Economía de Cuba, è stata disposta solo nel 1999, dopo le leggi nordamericane come la “Enmienda Torricelli” nel 1992 e la legge conosciuta come “Ley Helms Burton” del 1996, e dopo l’annuncio di nuovi stanziamenti e azioni da parte del governo USA nel Presupposto Federale per il 1999, tutto sempre nei confronti non di Francia o Svezia, ma di Cuba che a tuo parere avrebbe dovuto subire senza reagire.
Se avessi tu un po’ di decenza, invece di darmi dello sbirro, adoperati per l’estradizione del tuo vicino Posada…
Tradito dalla tua mentalità da sbirro, ci sei ricascato, Rossignoli. E sei tornato — come avevi fatto nella tua piuttosto infame prefazione al libro-intervista al tuo delatore preferito — ad accusare di terrorismo i giornalisti arrestati nel marzo del 2003. Ti ricordi come è cominciato questo dibattito: con la pubblicazione (sulla scia del caso denunciato da Annalisa) di un lungo (e, almeno nelle intenzioni, ironico) elenco di giornalisti che il potere ha del tutto gratuitamente accusato di essere terroristi. Tu hai perfettamente ragione, Rossignoli. Prendendo a scusa le leggi sull’embargo, il governo cubano ha passato una legge che gli consente di incarcerare per “terrorismo” o per “attentato alla sicurezza dello Stato” chiunque esprima qualsivoglia critica. Ti consiglio la rilettura dell’elenco delle pericolosissime armi trovate, nel momento dell’arresto, nella casa di Raúl Rivero: “…un registratore di marca Sony, una copia della dichiarazione universale dei diritti umani…”. Qualcuno, in questo dibattito, già ti ha invitato a vergognarti, Rossignoli. A me, devo dirti, fai soprattutto pena…E adesso, davvero, piantiamola qui…
Dal quel scrive capisco che per lei, Rossignoli, chiunque critica il governo cubano per mettere in galera i giornalisti dissidenti, è un complice di Posada Carriles ed è favorevole all’embargo. Non le chiederò di vergognarsi per la terza volta. Le dico soltanto che Lei è la miglior prova della miseria morale del castrismo
Come al solito Rossignoli, mistifica la realtà, la dimostrazione è che il povero panfilo, in seconda battuta, dopo che il mondo, non solo miami, ha protestato, è stato messo in terapia psicologica, prima è stato arrestato e condannato con la legge preventiva. Gorky, per una canzone ironica sul proprio presidente e fratello, è stato condannato sempre con la legge preventiva ben 2 volte, il suo gruppo musicale perseguitato, e censurato, non possono fare spettacoli pubblici in Cuba. Rossignoli ma nelle sue conferenze che racconta, falsità e bugie? Il suo giochino di mistificazione è tipico dei mercenari pagati dalla dittatura cubana. L’ esempio che riporto sempre, nella presentazione del libro dissidenti Lei, in maniera truffarola e compiacente da dei terroristi, a dei semplici giornalisti.
Mi sembra di capire, che a Cuba , se una persona, libera senza legami con paesi stranieri, può tranquillamente stampare un giornale o un volantino, di critica verso il governo cubano, senza problemi??
Rossignoli mi dica è così oppure è vietato perchè c’è il bloqueo.….Rossignoli, Rossignoli, lei ne racconta di balle. Qui vedete nessuno rosica, ma si cerca di dire la verità su come stanno realmente le cose a Cuba. A Cuba, non può esistere un opposizione, non esiste libera stampa, la gente soffre per un economia gestita da ladroni di stato se protesta viene vilipesa. Ma Lei Rossignoli e amici fate finta che tutto ciò non esista. La critica per voi è solo terrorismo, ciò dimostra quanto poco conoscete le basi della democrazia. Rossignoli, mi sorge un dubbio, Lei non è che sia pagato da qualcuno, per le s*****aggini che dice. Si VERGOGNI, e rispetti 10 milioni di persone che per colpa anche sua soffrono, e non possono dirlo, pena l’ arresto, come è avvenuto al povero panfilo, che Lei confonde con un terrorista. Corregga, la presentazione del libro dissidenti, che è una falsità, Lei che fa l’ editore, dovrebbe vergognarsi a scrivere falsità. Le do un consiglio, vada a lavorare per Libero o il Giornale, tanto la verità la sa mistificare bene, morale non ne ha, la pagano anche di più, il suo posto è li, tra i pennivendoli di stato, le ripeto si Vergogni, fascista camuffato.
Libertà di espressione e associazione
La libertà di espressione è rimasta limitata, con tutti i principali mezzi di comunicazione di massa sotto fermo controllo da parte dello Stato. Giornalisti che lavoravano per agenzie di stampa alternative o indipendenti hanno continuato a subire vessazioni e intimidazioni, sotto forma di brevi periodi di detenzione amministrativa o controlli da parte di agenti delle forze di sicurezza. Gruppi politici di opposizione e molte associazioni professionali e della società civile hanno continuato a veder loro negato un riconoscimento legale. A dicembre, più di 30 persone sono state brevemente trattenute dalle autorità cubane, fatto che ha loro impedito di celebrare la Giornata internazionale dei diritti umani all’Avana.
*Il giornalista Carlos Serpa Maceira, dell’agenzia di stampa Sindical Press, è stato arrestato nella sua casa dell’Avana nel mese di giugno. Egli è stato accusato di coinvolgimento in «atti provocatori e mercenari per conto della Sezione interessi degli Stati Uniti a Cuba». Agenti hanno ordinato a Carlos Serpa Maceira di porre fine alla sua attività di giornalista, altrimenti sarebbe stato mandato con la forza nella sua città natale. È stato in seguito rilasciato.
*A luglio le autorità hanno impedito a decine di dissidenti di partecipare a diversi eventi all’Avana, fra cui l’incontro della società civile denominato “Agenda per la transizione” e un evento organizzato dalla Sezione interessi degli Stati Uniti all’Avana per celebrare la giornata dell’indipendenza degli Stati Uniti. Ad alcuni di loro è stato impedito di dirigersi verso la capitale, ad altri, che già abitavano all’Avana, è stato impedito di lasciare le loro case, mentre circa altri 30 sono stati fermati dalla polizia e rilasciati dopo alcune ore o il giorno successivo.
Prigionieri di coscienza
Al termine dell’anno, 58 prigionieri di coscienza continuavano a essere trattenuti unicamente per aver espresso le proprie opinioni politiche. A febbraio quattro prigionieri di coscienza sono stati rilasciati per motivi di salute, ma è stato loro imposto di lasciare il Paese. Sono giunte segnalazioni di intimidazioni e maltrattamenti contro prigionieri di coscienza e prigionieri politici da parte di altri prigionieri e guardie carcerarie.
Sistema giudiziario
Il sistema giudiziario ha continuato a essere usato come arma per intimidire i dissidenti politici, soprattutto tramite l’imputazione di «pericolosità». Giornalisti, dissidenti e critici del governo spesso sono stati trattenuti per periodi di 24–48 ore e poi rilasciati senza che venissero formulate imputazioni a loro carico.
*Ad agosto Gorki Águila, musicista della band Porno Para Ricardo, è stato arrestato e incriminato con l’accusa di «pericolosità» all’Avana in quanto i suoi
*Ad agosto Gorki Águila, musicista della band Porno Para Ricardo, è stato arrestato e incriminato con l’accusa di «pericolosità» all’Avana in quanto i suoi testi esprimevano critiche nei confronti del governo. Il 29 agosto la corte ha archiviato l’accusa di «pericolosità», ma lo ha condannato al pagamento di un’ammenda per l’accusa minore di «disobbedienza civile».
Pena di morte
Ad aprile il presidente Raúl Castro ha annunciato che quasi tutte le condanne a morte sarebbero state commutate in ergastolo. Non ci sono state nuove esecuzioni nell’arco dell’anno.
A dicembre Cuba si è astenuta per la seconda volta durante la votazione di una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per una moratoria mondiale sulle esecuzioni.
Rapporti di Amnesty International
Cuba: Submission to the UN Universal Periodic Review: Fourth session of the UPR Working Group of the Human Rights Council, February 2009 (AMR 25/002/2008)
Cuba: Five years too many, new government must release jailed dissidents, 18 marzo 2008
Come sempre, Rossignoli, mistifichi la realtà, gorky, non è stato arrestato per vilipendio, ma per pericolosità sociale (preventiva), Rossignoli perchè devi raccontare balle, forse per riuscire a difendere l’ indifendibile. MISTIFICATORE e BUGIARDO. Comunque leggete a Cuba come si sta , che libertà esiste.….
Bravo Alberto, gli hai fatto fare una figura da ciocolatai a questi mercenari pagati da Cuba. ma come mai spariscono, quando fanno certe figuraccie. Aspettano ordini dal min cul pop cubano. ma si vede che non arrivano. ma non siete stanchi di fare queste figuracce, rossignoli, Ciro e amici vari.
o solamente abbiamo di meglio da fare che seguire in continuazione i vostri ritornelli… imparati a memoria.
allimeite avvisateci quando aprite il vostro blog che veniamo a trovarvi…
Vedi Rossignoli, e amici vi dedico questo passaggio del federale, con Ugo Tognazzi. Il tuo non rispondere ad argomenti scomodi su cuba, chissà come mai mi ricorda tanto il comportamento del solerte federale del ottimo film di Salce. buona visione, e meditate…http://www.youtube.com/watch?v=qFCZBkdN48M Anche le buche aiutano l’ immagine di Cuba.
Ma quanti piccoli cavallini!
Secondo me chi parla di repressione a Cuba non lo fa perchè ama la libertà di Cuba, bensì perchè la odia.
Ancora con questa storia dei 75 giornalisti… quando di giornalisti non ce n’era nemmeno uno. A Cuba si finisce in prigione se si lavora al soldo o su mandato politico, comprovato, di potenze straniere, il che è più che logico e assolutamente doveroso. Nella fattispecie si parla della potenza Usa, che ha perpetrato contro Cuba ogni sorta di nefandezza in nome dei propri interessi. Quando in Svezia opereranno nello stesso modo che a Cuba elementi legati a Stati nemici, faranno lo stesso sulla base delle loro leggi, che non sono molto diverse in questa materia.
E poi non fatemi ridere col fascismo e gli sbirri… sembra che facciate una difesa corporativa… solo perchè hanno beccato un gruppo di prezzolati.
Se vi piacciono tanto gli infiltrati (perchè solo di questo si tratta), spero solo che i vari porno-sanchez vengano spediti a miami, così cavallini tra un whisky con posada e un rum con Goni, potrà godere della buona musica dei porno e delle argomentazioni degli altri raffinati intellettuali esuli politici della ferocia comunista. Potremo allora ringraziarvi almeno di esserveli presi, dando finalmente un contributo vero alla libertà di Cuba…
ecco alberto, continua andare al cinema o rintronirti davanti alla televisione,
Adios
Caro Lucio, la situazione di repressione a Cuba, non è solo per quei poveri 75 persone, che con un processo farsa, ma vedo che tu gli credi ciecamente, ma per tutti i cubani. a Cuba esiste una stampa libera? si può criticare il pensiero unico cubano senza ritorsioni?
Per rossignoli, certo che ogni affermazione che fai,dimostri il tuo animo gretto, quasi come quelo dei leghisti. Ora andare al cinema, citare film, che fanno la storia del nostra cinema è da rintronati. capisco per una spia prezzolata come te– sbirro– è difficile capire la cultura, la libertà, ma fai veramente fatica anche a capire l’ ironia e la satira. Povero Rossignoli, in che mani è messa Cuba.
caro Davanzoni, nemmeno leggere sai, andare al cinema e intronarsi davanti alla tv sono due cose diverse. Vabbè, continua a insultare e usare la stessa terminologia del cavallini, sei solo un poveretto. Chissà quale sarà la vera natura del tuo odio verso Cuba, della tua missione, forse una delusione politica? O una delusione sentimentale, o solamente una delusione economica…
Forse non ti sei accorto, ma Cuba è un paese socialista, e che l’iniziativa privata non è molto presa in considerazione: a Cuba non si può aprire una fabbrica di ron, una impresa edilizia, una casa editrice, un supermercato, una impresa di pesca, una compagnia di taxi, una clinica privata, una catena televisiva, ecc. ecc.
Invece ti concentri sulla casa editrice… ma sei contro il socialismo o
o solamente contro il divieto di aprire un casa editrice in un paese socialista.
A cosa pensavi come libertà di stampa, il modello liberale coem in Honduras, dove per la stampa libera non è mai esistito un golpe? Oppure pensavi ai giornalisti di Miami licenziati per riportare, a pagamento, le veline degli anticastristi… oppure pensi a quei paesi liberi che non fanno transitare i giornalisti scomodi?
adios
Alberto, non mi chiami “caro Lucio…”, che non la conosco e non sono un suo caro.
A Cuba nessuno viene represso per le sue opinioni ma solo e giustamente se svolge attività in connessione con nemici esterni, la cui pericolosità non è discutibile. Come nei noti “casi” da lei citati. Se si afferma il contrario o non si conosce Cuba e si parla per sentito dire oppure si è in malafede. Se questi personaggi fossero puliti anzichè tramare sotto mentite spoglie (incontrando di nascosto funzionari nordamericani e spacciandosi per quel che non sono, cioè giornalisti, bloggers, “artisti”), potrebbero candidarsi, farsi eleggere e condurre una loro politica dentro il Parlamento. Non lo fanno e preferiscono lavorare in semiclandestinità perchè non otterrebbero voti, farebbero una figura ridicola e rovinerebbero il lavoro che svolgono su mandato USA.
Lei chiede “perchè non ci sono giornali privati?”. La domanda dovrebbe essere: “perchè non ci sono imprese private”?
Ed io le risponderei, “perchè si dovrebbe reintrodurre il capitalismo in alcuni settori, quando lo scopo primario è proprio quello di superare tale sistema di produzione, non solo a Cuba ma ovunque?“
Per quanto mi riguarda la questione è chiusa.
Bè, adesso sono arrivate le delusioni, ma di che delusioni parli??’ Io sto parlando di cuba, senza delusioni ma di fatti reali. lasciamo perdere il socialismo cubano, che non esiste essendo un capitalismo di stato. ma scusa rossignoli, a cuba è permesso stampare un bollettino gratuito critico aò governo e divulgarlo, senza scopo di lucro??’ Mi sembra di no. le tue scuse sono patetiche. a cuba non esiste al libertà di parola e di pensiero, pena l’ arresto. ecco tutto.
Lucio ti chiamo caro perchè non ho nulla contro di te, stiamo civilmente conversando e dando le proprie idee. Mi spieghi Lucio, come si fa a farsi eleggere liberamente a Cuba?? ne sono curioso, forse mi è sfuggito qualche passaggio, sulla democrazia cubana e la sua costituzione.
attendo una tua risposta, e spiegazioni grazie, ancora.
Un altra domanda, ma incontrare stranieri vuol dire essere terroristi? tu che prove hai di quello che dici?
a Cuba ti ricordo esiste una legge che si chiama pericolosità preventiva, che permette alla dittatura cubana, di ingambiarti come e quando vuole. Ma vedo che questa cosa ve la dimenticate, visto che anche Rossignoli, dice –e poi sbugiardato-, che Gorki era stato denunciato per vilipendio cosa non vera. Comunque attendo, la spiegazione lucio di come si fa a farsi eleggere liberamente a cuba, e che funzioni ha il parlamento, o poder popular che dir si voglia.
Allora finalmente abbiamo capito, a cuba non c’è libertà di parola distampa e associazione, perchè è un paese socialista. Finalmente, i difensori della rivoluzione dicono qualcosa di vero. La dicotromia liberà stampa uguale capitalismo, l’ avete spiegate bene. Grazie.
Certo che Rossignoli e l’ amico Lucio, sono prorio dei bontemponi. Più che seguaci di Marx & Elgels, mi sembrano affascinati dai Marx Brother. Insomma in soldoni, a Cuba c’è un unico padrone, che decide cosa si scrive nella libera stampa cubana. Quindi l’ unico proprietario dell’ editoria lo stato (leggi fratelli Castro), decidono che cosa è buono o non buono, per il giovane popolo cubano. Grazie per la spiegazione, ora siamo più tranquilli, a Cuba la libera stampa esiste basta non parlare o criticare il manovratore se no si è pericolosi terroristi. Speriamo che in Italia, non rimanga solo il Giornale, ma forse, il dinamico duo Lucio e Paolo, saranno contenti. W il pensiero unico. Alle volte penso, che vi pagano per dire scemenze di questo tipo.
Voi chiamate “stampa libera” la stampa privata, che non è libera per nulla, ma è il suo contrario. Ma come fate a considerare “libera” della robaccia finanziata da un paese nemico? Bah! Anche io mi chiedo se siete pagati… probabilmente alcuni sì, altri solo sono imbevuti dell’unico “pensiero unico”, e cioè della concezione del mondo capitalista occidentale e della mentalità che ne deriva.
Lasciamo perdere la valutazione sul capitalismo di stato, se non altro per il fatto che con questo termine non ci sono due persone che intendono la stessa cosa e tale discussione ha una storia lunga un secolo e buttata lì così è francamente incommentabile.
Alberto chiede come si faccia ad essere eletti liberamente… ma veramente non lo sa o fa finta? Ho dei dubbi.
Comunque basta essere cittadini cubani, essere selezionati insieme ad altri direttamente dai cittadini del proprio quartiere e prendere poi il 50%+1 dei voti espressi a suffragio universale (voto segreto), in cui votano tutti i cubani (affluenza media 95% in un paese in cui il voto non è obbligatorio come da noi). Semplice e corretto. Probabilmente molto meglio che nei paesi capitalisti, dove vengono eletti quelli che hanno più soldi da spendere nelle campagne elettorali false ed immorali o si è selezionati non direttamente dai cittadini come a Cuba, ma con logiche clientelari da parte dei partiti elettorali. Se qualcuno dei vostri amici infiltrati avesse voglia di cimentarsi con una politica corretta troverebbe a Cuba un terreno eccezionale. Ma non è questo che gli interessa, eppoi perchè dovrebbero farsi umiliare dal popolo cubano e far fare una figuraccia ai propri padroni? meglio recitare la pantomima della mancanza di libertà…
Uff! Che noia!
Lucio, per stampa libera intendo dei cubani che scrivono qualcosa di libero senza essere perseguitati. Se si critica il potere non vuol dire che per forza si è pagati da qualcuno .A Cuba, non si può nemmeno scioperare, volantinare, fare delle riunioni se non controllate dal potere dominante. Ma questo ti pare possibile. Come già detto ci sono leggi ad hoc, per reprimere tutto questo.
Per quanto riguarda le elezioni, dimentichi un passaggio, Lucio. Dopo che ti sei proposto, con due persone che ti appoggiano, il nome viene portato alla delegazione provinciale, questi blindano una LISTA UNICA, con i nomi che loro decidono, con i NOMI che a loro fanno comodo. Poi il cittadino vota la LISTA UNICA, che scelta è??? Scusa ma in 50 anni hai mai visto eletto un delegato scomodo. Lucio, perchè devi travisare la realtà? Forse è difficile dire che Cuba è una dittatura, su dai a mentire non si aiuta la causa. Mi spieghi il voto segreto con una lista unica come funziona??? Ricordo che da noi non è obbligatorio il voto, a Cuba chi non va a votare è perseguitato in varie maniere, più o meno pesanti. Lucio ma tu che Cuba conosci quella delle favole di cubadebate e il granma.…
Non basta che ci sia il 95% dei media a riportare le menzonie contro la Rivoluzione cubana, ma certi personaggi, sempre gli stessi, pur cambiando nome, partono da qualsiasi post per arrivare a criticare la Rivoluzione, con il solo scopo di occupare anche quei pochi spazi
ancora non allineati.
Fingono di chiedere per poi contestare le risposte, postano cose platealmente false in continuazione, insultano autori e denigrano libri scomodi, hanno conoscenze e materiale a sufficenza per aprirsi un loro blog invece capitano sempre in mezzo a noi…
Rossignoli, se mi elenchi le cose false che ho detto, ti ringrazio. Perdonami, io scrivo con il mio nome, e non lo cambio. mi spieghi che male c’è a criticare un qualcosa, certo che avere un pensiero unico, come il tuo è facile, ma la critica fa parte della libertà, cosa che a cuba non c’è. credo che io non sia allineato, e quindi la cosa ti da fastidio, ma io mi limito di raccontare le cose come stanno a Cuba, tu invece ti pieghi al potere dittatoriale che ti piace tanto. aspetto che mi elenchi le falsità plateali che racconto.
Allora non hai capito, non me ne frega nulla di darti risposte, visto che le cose le conosci tutte, come sai che se vuoi leggerti la legge elettorale cubana per intero, la trovi in mille lingue su internet, ma se vuoi continuare a postare che a Cuba chi non vota è perseguitato fai pure, che la lista viene controllata e blindata fai pure.
Come sai che a Cuba non ci si propone, con due persone che si appoggiano, ma è il contrario, devono esserci almeno due persone che ti propongono, tu puoi o no accettare e poi se sei votato dall’assemblea con il 50% + 1, vieni candidato, come una sorte di primarie.
Se vuoi puoi candidare un “oppositore” convincere la maggioranza a votarlo per candidarlo, e infine convincere la popolazione a votarlo per eleggerlo.
Puoi votare la lista unica per intero, o solo alcuni, o nessuno, puoi non andare a votare o scriverci “gusanos de mierda”.
Adesso contestami tutto questo e via di questo passo, il blog e di Annalisa, affari suoi, ma per me la cosa è chiusa.
Vedi Paolo, che ti appoggiano o ti propongono cambia poco. Comunque hai ragione, ammetto il mio errore. Il resto che racconti invece non corrisponde a realtà. Ovvero l’ assemblea in pratica non decide nulla. il famoso 50 più uno, che tu parli, non viene rispettato. infatti i nomi della lista, ti ricordo unica, vengono decisi a monte. La costituzione è come dici tu ma in pratica le cose si svolgono come dico io. Infatti mai è stato messo in lista qualcuno contrario o oppositore. Vedi in italia, ci si lamenta che le segreterie impongono loro candidati a Cuba, non impongono nessuno , li mettono e basta. Ti ricordo che le commissioni a Cuba decidono a porte chiuse. Per quanto riguarda le persecuzioni per chi non vota sono le seguenti: Controllo immediato da parte della vivenda sullo stato della casa e gli occupanti, perdita del lavoro se con contratto a termine ( ricordiamo che oltre 60% dei lavoratori cubani ha contratti a termine). Poi dici una grande inesattezza, la lista unica una volta inserita nell’ urna è valida come voto, anche se ci scrivi, formaggio. Infatti i componenti della lista vengono eletti tutti. Ti risulta qualcuno di non eletto? Poi chiedevo i poteri del poder popular, sono propositivi o di retifica? Il presidente da chi viene eletto? Mi sembra come sempre, tu racconti le cose come le vuoi raccontare, senza fondamento con la realtà cubana. Leggendoti penso che i cubani si sbellicano dalle risate. Poi che inesattezze ho detto?
Rossignoli, ci credo che non vuoi parlare con me, e con gente che cuba la conosce realmente, non ne vai fuori. Poi con calma ti do anche una risposta filosofica sul senso della critica, che come vedo ti fa molta paura. Aspetto di sapere che opposizione mai è stata eletta a Cuba, con quel ottimo sistema elettorale. Parafrasando una nota pubblicità,- ai Castro piace vincere facile–
vai avanti con le tue bugie, mostrandoti grande esperto di Cuba, forse riesci a convincere Annalisa o qualche suo lettore, delle menzonie che dici.
Questa è la tua missione, illuminare e liberare Cuba.
Per fortuna non ho bisogno di maestri su Cuba, ho lunga esperienza diretta su Cuba dove ho potuto assistere personalmente a più candidature ed elezioni, e ti assicuro che ho migliaia di amici cubani che di quelli come te ne hanno piene le scatole. Ne hanno visti di personaggi come te, sapientone occidentale, che sentienzi sul loro paese, sul loro sistema economico, sul loro sistema elettorale, come se i cubani fossero tutti dei poll, che si fanno fregare continuamente dal governo, oppure sono tutti codardi che non si ribellano a nulla.
Io veramente chiudo, è Annalisa che deve gestire il suo blog e tutelare i suoi lettori.
Adios
Rossignoli, ma come ti dico elencami le bugie che dico, le inesattezze. tu mi rispondi che le cose le conosci bene. Mi sembra che per esempio tu hai affermato, che Gorki era stato denunciato per vilipendio cosa che ti ho dimostrato non vera. Tu hai detto che durante le elezioni, il voto si può invalidare, cosa non vera. Ora mi parli, che io vengo odiato dai cubani, per quello che dico. ma quando io ho detto di essere un portavoce dei cubani? Questo lo fai tu, mi sembra. Poi ti ho chiesto e tu non hai risposto per ovvi motivi, se a Cuba si può fare un gruppo di opposizione, se si può stampare un volantino e divulgarlo liberamente, con critiche al governo? Vedo hai grosse difficoltà nel rispondere a queste semplici domande. Parli di un popolo codardo, che non si rivolta, ma dimentichi che a Cuba la dittatura controlla capillarmente tutto. Le ritorsioni sono pesanti a chi solo prova a parlare. Lo dimostra anche la tua mentalità,che denigri ogni critica, eviti di argomentare. Chiami più volte in aiuto la responsabile del blog per chiudere la discussione. Vedo che il sistema lo conosci molto bene. Quando si parla troppo si diventa pericolosi. Ti piacerebbe essere a Cuba, dove per la stampa la tv, va sempre tutto bene. Dove chi timidamente protesta, viene assalito dai difensori della rivoluzione. Rossignoli, Ripeto che cose sbagliate ho detto??? Rispondi pacatamente alle mie domande, invece di continuare a cambiare discorso. la tua conoscenza diretta di cuba, è quella dell’ apparato non quella del popolo, conosci la retorica la propaganda di una dittatura. Ma quando si prova ad intavolare un discorsi fuggi. Prova ripeto a rispondere alle mie semplici domande. Brutta cosa il pensiero unico.
Rossignoli chi era il concorrente di Raul Castro alle ultime elezioni? Non mi ricordo il nome, mi puoi aiutare, visto la tua conoscenza diretta di Cuba.
Bella sequela di illazioni, quella di Alberto. Adesso risulta che a chi non va a votare gli perquisiscono la casa, ahahah! E gli tolgono il lavoro! ahaahah! magari gli sequestrano i figli per costringerli a votare, ahahah! e per la festa del 26 luglio li mangiano, ahahah! Alberto lei è proprio un fenomeno di propaganda anticubana, però di quelli che lo fanno per sentito dire, perchè se avesse assistito ad una elezione a Cuba non avrebbe il coraggio di dire tutte queste balle sulle persecuzioni per chi non esercita il diritto di voto NON OBBLIGATORIO. I cubani vanno a votare in massa non perchè siano costretti dal ridicolo apparato che lei descrive, ma semplicemente perchè si riconoscono nel sistema elettorale. La cosa della “lista unica” è un fantastico esempio di travisamento della realtà.
La realtà è la seguente:
1)I cittadini scelgono i candidati per le assemblee municipali.
2)Tra questi vengono eletti col 50%+1 a suffragio universale i membri dell’assemblea municipale.
3)Le assemblee municipali elette dai cittadini sono le responsabili della selezione di candidati al Parlamento (circa il 50% dei quali deve essere scelto tra i membri già eletti nelle assemblee municipali)
4)La proposta delle assemblee municipali elette direttamente viene approvata, rifiutata o approvata parzialmente dai cittadini.
La “lista unica” è un modo di dire balle, è in realtà la “lista unita” cioè il voto per tutti i candidati proposti dalle assemblee municipali, cosa che in ogni caso può essere rifiutata.
Per ultimo segnalo un’ulteriore balla, se si consegna la scheda con scritto “formaggio” o un qualsiasi altro scarabocchio quasta non conta come voto per la lista unita… divertente dover precisare queste cose…
Comunque grazie di avermi fatto divertire così tanto, metterò i suoi post nella collezione delle cartoline anticomuniste della defunta DC.
Se i vostri amici infiltrati volessero stare al gioco democratico dovrebbero semplicemente prendere la maggioranza nelle elezioni per le assemblee municipali.
p.s.
ricordo all’ultimo anonimo che il presidente è eletto dal consiglio di Stato tra i suoi membri, che sono eletti tra i parlamentari scelti dai cittadini per cui è il risultato di una progressiva selezione democratica e non il frutto di una competizione all’americana dove si elegge il rappresentante di quella tra le due lobby che ha raccolto maggiori fondi (si può chiamare “corruzione”?)
Vedi Lucio, tu hai parlato di sequestro della casa. Visto che conosci Cuba, sai che la vivenda può in ogni momento, accorpare la tua casa con altri inquilini, una di queste è una delle cose che fanno regolarmente a chi non si comporta nelle regole “rivoluzionarie”, il lavoro essendo precario, non viene rinnovato il contratto. Ma queste cose sul granma non le scrivono, quindi tu non le conosci. Il Punto 3) sulle elezioni da te descritto è sbagliato le assemblee municipali non sono elette dai cittadini, ma dei delegati provinciali uscenti.
Poi mi sai dire quante schede nulle ci sono a Cuba? 0,0% come mai? Mi sai dire, della lista unitaria come chiami tu quante persone non vengono elette?’ 0,0% come mai?
Ecco Lucio, tu sai che le elezioni cubane non sono riconosciute da nessun organismo internazionale. Ma riconosciute da te Lucio. Quindi i cubani vanno a votare in massa perchè credono nel sistema. Caspita come sono governati bene.…Immagino che non facciano mai uno sciopero perchè tutti sono soddisfatti del trattamento ricevuto. Caspita. Ma insomma che competitor ha avuto Raul, nella sua elezione? Ma certo che credere solo alla propaganda cubana mi fa veramente sorridere. Poi studiati un po’ meglio il sistema elettorale, e se li hai dammi i dati che ti ho richiesto, sulle schede nulle,e sui partecipanti in lista non eletti. magari capiamo qualcosa di più. Certo che il pensiero unico ne fa di danni.
Lucio mi devo correggere i voti non validi vengono conteggiati. Porto 2 esempi uno del 1998 e delle ultime elezioni. Ma noto che le nulle sono sempre quelle, come mai? Le solite 300.000 persone contrarie.…oppure diciamo che manco le contano.…
Round no 1 (11 January 1998): Elections results
Number of registered electors 8, 064,205
Voters 7,931,229 (98.35%)
Blank or invalid ballot papers 398,007
Valid votes 7,533,222
20 January 2008
Number of registered electors
Voters
Blank or invalid ballot papers
Valid votes
8’231’365 (96.89%)
392’007
7’839’358
Notes
Distribution of votes
Che caso Lucio, certo che a Cuba, con i numeri non scherzano. Va bene .….
Alberto, se ti va di ridere, di come a Cuba funzionano le cose, nel 2003 anno della famosa primavera, non esistono dati di nulle e bianche. Evidentemente nel 2003, erano tutti per la rivoluzione. hai ragione come ci sanno fare i cubani con i numeri non c’è ne per nessuno.
Per una stampa libera a Cuba:
Sosteniamo Yoani. Firma la petizione del Fatto Quotidiano. Con Travaglio, e tutti gli altri con la Sanchez. Firma anche tu. http://antefatto.ilcannocchial e.it/glamware/blogs/blog.aspx? id_blog=96578&id_blogdoc=23763 63&yy=2009&mm=11&dd=10&title=a ppello_per_yoani_sanchez
figuriamoci se a Travaglio gli sfuggiva la Sanchez..
Toc! Toc! Mr.Alberto? C’è nessuno lì dentro? Are there anyone inside? (Provo a scrivere in yankee, visto le sue preferenze politiche e culturali…).
Lei mi corregge dicendo che devo ristudiare il sistema elettorale cubano, tra l’altro col suo solito tono paternalista (chissà poi perchè…); purtuttavia devo confermare che le assemblee municipali elette dai cittadini sono le uniche responsabili della presentazione delle liste dei candidati per il parlamento e non sono, come lei erroneamente afferma, i rappresentanti provinciali uscenti a presentare alcunchè. Chiarito quindi che si tratta di un sistema molto più democratico di quello in voga nei sistemi capitalisti, non vi rimane che dire che il sistema sarà anche costituzionalmente così, ma si sa che ci sono i brogli. Ovviamente senza uno straccio di prova. Come in tutte le altre vostre illazioni ideologiche e pregiudiziali. Tutte le migliaia di stranieri che hanno assistito ad elezioni cubane invece dicono che sono trasparenti e regolari.
Bella la cosa degli “organismi internazionali”, peccato che non sono loro a dover riconoscere la legittimità di alcunchè, visto che possono solo dirimere alcune controversie all’interno di paesi a democrazia borghese e siano assolutamente inadatti, sia culturalmente che politicamente ad esprimere valutazioni sulla democrazia popolare. Sono infatti organismi assolutamente non imparziali, interni al pensiero unico, che fa senza’altro molti danni, ma nella direzione opposta a quella che lei intende. Gli unici che possono dare o non dare legittimità a queste elezioni sono i cittadini cubani e vista l’affluenza massiccia alle urne, la risposta è chiara.
Nessuno di coloro che si recano alle urne lo fa sotto ricatto, alle urne in coda sono tutti tranquilli e sereni, niente di ciò che lei dice è riscontrabile, sono semplicemente liberi di andare o no a votare. Se lo fanno è perchè preferiscono esprimersi. Il resto sono chiacchere da bar. I vostri amici al soldo di Washington, non hanno che da farsi eleggere e conquistare la maggioranza delle assemblee municipali. Ma poi come fareste a dire che non c’è libertà? Meglio continuare a vomitare scemenze, senza mettersi in gioco, tanto chi va a verificare? La verità è che a Cuba l’opposizione non è mai stata endogena, ma sempre e solo uno strumento dello Stato nemico, per questo si comportano così, perchè è più funzionale agli interessi politici nordamericani. E’ solo quello il ruolo che washington (o Miami) gli ha assegnato. E lo eseguono, fedeli come cagnolini. A proposito in questi giorni i cubani hanno beccato un’altra spia gringa in territorio cubano, che doveva dotare i vostri amici infiltrati di strumentazione tecnologica per il loro sporco lavoro. Vedete che non fanno solo amabili riunioni tra nostalgici dell’epoca della
colonia, ma promuovono i piani di rovesciamento del socialismo? Bella gentaglia, come la yoani-maddalena-goebbles, con cui andate a braccetto. Per fortuna i cubani non stanno a sentire i vostri apprezzabili quanto interessati consigli sul miglioramento del sistema socialista, ma quando qualcosa non è adeguato ai tempi lo migliorano da soli e con la loro testa… senza il contributo imperialista. Questa si chiama Libertà.
Cosa che voi non avrete mai…per quanto ve ne riempiate illegittimamente la bocca…
Bye,bye, Alberto…
chissà perchè ha postato i dati (corretti) in inglese, quando li puoi trovare in lingua madre sul sito del governo, nell’archivio del granma e in decine di altri siti web.
A proposito, la legge elettorale cubana, prevede appositamente che allo spoglio possano partecipare cittadini stranieri. Io ci sono andato una volta, mi hanno permesso tranquillamente anche di fotografare, cosa che in italia invece ho fatto fatica a fare, pur essendo un fotoreporter regolare.
Lucio, quello che dici non risponde alla verità. le commissione non sono elette dal popolo. Lasciamo perdere tutto il resto mera propaganda. rimane il fatto incontestabile che 609 candidati 609 eletti. Rimane incontestabile che come dici tu i cubani tutti in fila votano, sapendo bene che è meglio così. Che prove vuoi, in un paese dove non esiste una stampa libera e opposizione. che i sistemi di repressione esistono, vai a cuba e li vedi. Ti ho già detto basta che andiamo a vedere la legge di pericolosità preventiva, il controllo della vivenda sulla casa. ma per te queste cose non esistono. Vedi la differenza che c’è tra me e te e che io senza problemi posso criticare gli Usa– ben lontani dalle mie idee– Tu Cuba non la puoi criticare. Comunque rimango che tutte le tue balle, retoriche, non aiutano il sistema socialista cubano, ma aiuti una dittatura famigliare, che prevarica i suoi cittadini.
Per il Rossignoli, come sempre dici cose tanto per dare fiato alla “tastiera”, i dati delle nulle non vengono riportati nei siti di governo cubani. Perchè non posti le foto degli spogli, magari nel tuo sito. curioso di vederle.
Rimango divertito dei due dati con finale ‚007, si vede che il solerte funzionario che da i numeri, ama Fleming. Buon natale a voi e famiglia. Sono in partenza per Cuba, li purtroppo non vi potrò seguire internet, le linee dove sono io non arrivano come in gran parte di Cuba, benchè il bloqueo,sulle comunicazioni non esiste più.
alberto fermati, non andare…
o anche tu sarai complice di quel regime sanguinario con i soldi che gli porti.
O almeno ci aspettiamo un grande gesto, magari invece di andarti a bere moijtos con le tue belle, perchè non ti incateni all’albero del Templete, in sciopero della fame, per far rispettare i diritti umani a Cuba, per farli votare come noi, per fargli leggere i nostri giornali, per farli vivere come noi…
Vedi Antonio, non vado dalle mie belle a Cuba, nemmeno a vedere le gesta della rivoluzione. Il regime purtroppo esiste, i diritti sono sono calpestati. I cubani, non decino, non hanno parola. Vivono male. Il tuo sarcasmo ti rende complice della dittatura. Perchè dovrei legarmi ad un albero e protestare per poi finire in galera. Ma quando mi spiegate cosa è la pericolosità preventiva, quando mi dite se è possibile scrive e pubblicare qualcosa di critico contro il potere costituito. sapete fare solo retorica e sarcasmo, ma risposte non ne vedo.Stammi bene Antonio.
insomma tante belle parole e poi di corsa a portare gli euro che servono al regime per reprimere il popolo… sei una grande delusione.
Antonio, tanto come tutti non rispondi a delle semplici domande;peccato. Poi andare a Cuba si puo andare per molti motivi. Ricorda che se non ci fosse qualcuno che ci va, qualcuno che invia rimesse, le sofferenze del popolo cubano sarebbero ancora più grandi. Ricordati che a Cuba c’è la fame, ma questo non viene raccontato nei giornali di regime. Ripeto il sarcasmo dimostra quanto a voi vi interessa poco del popolo cubano, ma l’ unico interesse che avete è la sua forma politica. Almeno a Natale, cercate di vedere la gente, non le ideologie. Grazie per dimostrare bontà. Più scrivete, più state aiutando a capire la vera situazione di cuba. Mi spiace che ti ho deluso. Magari sto organizzando qualcosa a Cuba che ne sai.…jajajja
Dopo che vi siete divertiti, a raccontare le vostre verità su cuba, spieghiamo bene la scelta dei candidati nella lista unica, che il 98% voterà, felici e contenti. ricordiamo che il poder popular è privo di reali poteri. Il Governo, scelto da Raul, emana e fa le leggi. Il poder popular neanche le retifica. Ricordo che si raduna tre o quattro volte l’ anno. Lucio, dimentica il 50% dei candidati, sicuramente eletti, sono dati dalle commissioni di candidatura. Una parte sono persone sportivi, intellettuali, decisi dal governo cubano. Il restante viene portato al poder, dalle assemblee popolari, ricordo dopo il 1992 elette dal popolo. Quindi Lucio raccontala giusta, visto che parli di libertà del popolo cubano di auto gestirsi. Vi incollo parte della legge.
Una novità introdotta dalla Nuova Legge Elettorale è che le proposte di nomina per i Delegati Provinciali e per i Deputati Nazionali, siano elaborate dalle organizzazioni di massa e studentesche, i cui rappresentanti costituiscono Commissioni di Candidature, presiedute da un membro dei sindacati.
Queste Commissioni sono formate da: l’Associazione Nazionale Piccoli Agricoltori, i Comitati di Difesa della Rivoluzione, la Federazione Donne Cubane, la Federazione Studentesca Universitaria e la Federazione degli Studenti Medi. Queste organizzazioni, sono incaricate di approntare le liste di nominativi che dovranno essere approvate, o meno, dall’Assemblea Municipale. Infatti, l’Assemblea Municipale può respingere uno, o più, o addirittura tutti i nominativi proposti. A questo punto la Commissione di Candidature dovrà sottoporre all’esame dell’Assemblea Municipale altre proposte di candidati.
Circa il 50 % delle candidature per le Assemblee Provinciali e per quella Nazionale dovrà essere fatta tra i Delegati già eletti alle Assemblee Municipali. Gli altri nominativi saranno proposti dalle Commissioni di Candidature scegliendo tra i cittadini che si distinguono nei vari ambiti della vita, sia culturale, sia politica, sia scientifica, sia sportiva o altri.
forse il david, alias… non comprende che le organizzazioni di massa, da lui citate a Cuba, sono il popolo e lo rappresentano al 90%.
Che un cittadino voti il suo candidato in una riunione della quadra (CDR) dove potrà candidare un vicino in gamba, oppure ad una riunione sindacale dove potrà candidare un lavoratore meritevole, oppure all’assemblea delle donne del proprio circolo dove può votare una donna che si spende per la collettività, non cambia la sostanza, decide sempre il popolo la canditatura.
I parlamentari e delegati cubani, a differenza di quelli nelle democrazie, ricevono gli stessi salari del lavoro che fanno, inoltre ogni 6 mesi c’è un rendiconto al collegio che, con voto a maggioranza può decidere di mandarlo a casa.
Tu invece sei contento di chi hai votato nel tuo collegio? Messo li dal partito, scommetto che neppure ricordi il nome.
Ritieni che se lo meritano il salario che gli danno?
Le Commissioni possono proporre alle Assemblee Municipali elette dal popolo, ma sono queste ultime che decidono se e quanti candidati proposti finiscono nelle liste elettorali. Se ti riguardi i miei scorsi post ti accorgerai che non ho mai detto altro che la verità sul sistema elettorale cubano, mentre altri non lo volevano spiegare, ma solo infangare.
Impagabile Rossignoli! Leggere i tuoi post su Cuba e sul suo sistema elettorale è sempre una grande fonte di divertimento. Ed anche Lucio, devo dire, non scherza quanto a comicità. Dunque, Rossignoli, tu hai potuto fotografare lo spoglio delle schede. Ed hai potuto, con questo, constatare l’assoluta “trasparenza” del processo. Nessuno di fronte agli obiettivi della tua Nikon si è messo, mi par di capire, a bruciare schede o a gettare intere urne nella spazzatura. Che dire? mi hai convinto. Anzi: per la verità io già ero convinto prima che a Cuba tutte le leggi elettorali venissero religiosamente rispettate. E perché mai dovrebbero violarle, visto che proprio quelle leggi garantiscono la immutabilità dello status quo? Meglio ancora: visto che a monte di quelle leggi elettorali — sui cui dettagli qui andate piuttosto futilmente dibattendo con Davanzoni — vi sono altre leggi che impediscono ogni forma di cambiamento? L’intero sistema giuridico-costituzionale cubano parte dai principi staliniani (ed in parte anche leniniani) che hanno irrimediabilmente deturpato la natura del cosiddetto socialismo reale, trasformandolo in una forma di irriformabile tirannia. Ovvero: dall’idea che i partiti (ed ogni, chiamiamola così, forma di “idea organizzata in associazioni”) è un riflesso della divisione di classe. Il che significa che se, come a Cuba (o come n ella vecchia URSS) le classi sono state abolite, non esiste più alcun bisogno di partiti; anzi, significa chequalunque forma di diversità diventa, di per sé, una violazione dell’ordine costituito. Un crimine. Qualunque legge elettorale, infatti, diventa priva di senso — ed è davvero patetico che vi si debbano spiegare queste cose — se “a monte” non vengono garantite la libertà d’espressione e la libertà d’associazione. (segue)
Sei proprio tu, del resto, caro Rossignoli, a rivelare questa semplicissima verità laddove — come sempre ignaro della figura da cioccolataio che vai facendo — affermi: “forse il david, alias… non comprende che le organizzazioni di massa, da lui citate a Cuba, sono il popolo e lo rappresentano al 90%.…”. Proprio questo è il punto. Sarà anche vero che le leggi elettorali cubane, se esaminate in sé, rendono “in teoria” possibili molte cose. Ad esempio — giusto per riprendere la più reiterata tra le molte scempiaggini che tu e Lucio andate ripetendo — che un dissidente si presenti e vinca. Ma nella realtà — vale a dire, nel contesto della società cubana — questo, non solo è pragmaticamente impossibile, ma è persino ridicolo da immaginare (e, infatti, mai è accaduto, né mai ha cominciato a accadere). Chi “dissente”, chi pensa diversamente, chi non accetta l’ordine sociale dominato da una sola forza politica — quel partito comunista che la Costituzione definisce la “guida superiore” della società — e da quelle “organizzazioni di massa” che, come sottolinea Rossignoli, rappresentano “il 90 per cento della società cubana”, è buttato fuori dal processo (come vendepatria, mercenario, come non-cittadino) molto prima che la legge gli conceda il diritto di andare alle urne. Perché la premessa del voto è, a Cuba, che chi si candida lo può fare solo e soltanto per rappresentare il sistema. Ed anche per questo è rigorosamente vietata ogni forma di campagna elettorale. Le idee e le proposte ce le mette il sistema. Quello che il candidato deve mettere di suo è soltanto la manina da sollevare al momento del voto. Di qui nasce il “quasi 100 percento” con il quale tutte le leggi vengono, da sempre, approvate ad ogni livello del Poder Popular. È vero, Rossignoli, il sistema elettorale cubano è, a tutti gli effetti, “trasparente”. Tanto che chiunque può, in trasparenza vedere, la sua inequivocabile natura tirannica.
Bravo Mc, hai elevato il livello del dibattito dalle piccole mistificazioni alle grandi mistificazioni. Ci voleva un vero filosofo per spiegare che se i cubani vanno a votare in massa è per il fatto che il sistema “in sè” impedisce “a monte” di starsene a casa. E se i “dissidenti” non si confrontano elettoralmente, non è perchè l’opposizione non è endogena, per cui non vogliono confrontarsi, ma è perchè “a monte” non possono. Quindi è colpa di Lenin se col 91% dei voti validi viene eletto un parlamento in cui gli interessi capitalisti non trovano riscontro e questo esprime un governo e un presidente rivoluzionari anzichè filoimperialisti, come vorresti. Proprio un brutto sistema…
E’ inimmaginabile che si candidino alle elezioni come tutti gli altri cittadini. In effetti è vero, finchè la strategia politica dei tuoi compari di Miami sarà quella di non partecipare, per poi dire che non si può, è davvero inimmaginabile che la cosa accada…
Adesso sei tu che ci hai convinti tutti. Grazie tante
Grazie a te, Lucio. Dunque, vediamo un po’. A Cuba se uno dissente dal regime viene privato d’ogni diritto perché — come pappagallescamente vai ripetendo — non è “endogeno”. Ovvero: perché, essendo le idee del governo le uniche idee davvero cubane, qualsivoglia opinione contro il governo non può, in sé, che essere ispirata dal “nemico esterno”. Che cosa significa, a Cuba, essere “decubanizzato” in questo modo? Nella peggiore degli ipotesi, significa finire in carcere per una ventina d’anni. Nella migliore (o nella meno peggio) perdere il lavoro (magari dopo la gogna di un “acto de repudio”). Però tu — con uno svolazzo logico a suo modo ammirevole — pretendi che questi dissidenti, fuori da tutto perché “non endogeni”, partecipino al processo elettorale. E, nel contempo, pretendi di spacciare la loro non partecipazione (perché già sono finiti in carcere o perché, comprensibilmente, vogliono evitare di andarci) come un ultima e decisiva prova della loro natura “non endogena”. Non stessimo parlando d’una tragedia che coinvolge il destino di milioni di persone, sarebbe davvero divertente. Simpaticissimo Lucio, come certo saprai, il regime cubano ha ormai, non cinque mesi, ma cinquant’anni di vita. Hai mai provato a chiederti per quale ragione, in tutto questo tempo, non sia mai apparso — né durante il processo elettorale, né in altre circostanze — un dissidente che il regime considerasse “endogeno” (e che come tale, potesse prender parte alle elezioni senza condannare se stesso)? Prova, se hai tempo — e se la cosa non ti fa paura — ad andare a vedere i dati (sulla partecipazione e sul numero di consensi ) che riguardano le elezioni che si tenevano in Paraguay ai tempi di Stroessner (o quelle della repubblica domenicana sotto Trujillo). Troverai alcuni termini di paragone molto interessanti (ed anche molto tristi per chiunque, come me, abbia il cuore che batte a sinistra).
Piccola precisazione. Per la verità qualcosa di “endogeno” (mamma mia, ma dove gli impari questi paroloni?) è di recente accaduto, nell ‘ambito del dissenso cubano. Ti ricordi Lucio del “Progetto Varela”? Era “endogeno” al punto che partiva dal testo dell’attuale Costituzione cubana per indire, a norma di legge, un referendum popolare teso a cambiare alcuni articoli della medesima Carta Magna. Tutto fatto secondo le regole: la raccolta di firme, la loro presentazione etc. Che accadde poi? Provo a rinfrescarti la memoria, Lucio. Accadde, in primis, che Fidel lanciò immediatamente una contro-iniziativa tesa ad aggiungere alla Costituzione un nuovo articolo — quello sulla eterna intangibilità del socialismo (o di quello che i boiardi del regime cubano amano definir tale) — che vanificava le proposte di liberalizzazione politica avanzate da Progetto Varela. Di che si trattava? Di un altro referendum popolare con voto libero e segreto? Ma non scherziamo. Si trattava, invece, di una ben più democratica serie di grandi marce organizzate dallo stesso regime, nel corso delle quali i partecipanti testimoniavano, firmando, il proprio incondizionato appoggio al nuovo articolo. Alla fine di questa grande e democratica mobilitazione il regime fece sapere — con la trasparenza di cui già ha molto eloquentemente disquisito il Rossignoli — che il 99 per cento dei cubani (in pratica, tutti tranne i 20.000 che avevano sottoscritto il progetto Varela”) avevano firmato per la “eternità del socialismo” (o di quello — mi ripeto — che Fidel considera tale). E poi, in secundis, successe un a’tra cosa. Che (con pochissime eccezioni) tutti i promotori del “progetto Varela” finirono in carcere, condannati a pene dai 18 ai 28 anni. Perché? Ma è ovvio! Perché non erano “endogeni” (per chiarimenti sul significato del termine, Lucio, rivolgiti a te stesso).
mc, ma credi che a qualcuno interessi leggere queste tue paturnie? Solo la precisazione è lunga come la mia auto.
Tutta la discussione portata avanti finora è basata su una cosa molto semplice: c’è chi crede nel socialismo e all’esperienza rivoluzionaria cubana e chi invece crede nel capitalismo come forma di democrazia e libertà.
I secondi, pur di parlar male del socialismo, negherebero persino che il tasso di mortalità infantile in un paese del terzo mondo con clima tropicale, vedi Cuba, paragonabile a quelli del primo mondo sia un buon risultato.
Andate a confessarvi che è quasi natale.
Antonio ma sei sicuro che Cuba sia socialista?
Bravo Antonio! Vedo che tu, oltre ad esserti già confessato, ti già anche comunicato. Ed hai anche recitato il recitato il rosario (la citazione dei tassi di mortalità infantile quando si sta parlando di libertà d’espressione è un classico del catechismo marxista). Così come è un classico definire “paturnie che non interessano nessuno” le domande alle quali non si sa (né vuole) rispondere. E adesso c he abbiamo fatto 101 andiamo tutti a mangiare il panettone.
Minuscola, ma essenziale correzione: al posto di “catechismo marxista” leggere “catechismo castrista”. Non e davvero il caso d’attribuire al povero Karl gli errori dei suoi falsu eredi. Di nuovo buon Santo Natale a tutti.
Ottimo! Mc-dal-cuore-che-batte-a-sinistra (ahahah! Bella la comicità involontaria) ci informa che il famoso progetto Varela non era la parte di un piano orchestrato dalla pseudo-ambasciata USA, ma era un’espressione della vera volontà popolare (non diciamo più “endogena” visto che tanto turbamento provoca… in realtà è un termine come un altro del dizionario italiano, che so “interna” va meglio?… scusa tanto se l’ho usato, d’ora in avanti dirò “genuine” o un qualsiasi termine anglosassone di tua preferenza). Poi ci racconta che sono stati arrestati tutti i promotori (mentre lo sono stati solo quelli per i quali sono stati provati i legami con la suddetta pseudo-ambasciata, che quindi non ci vuole una cima per capire che questa iniziativa non era esattamente un prodotto “made in K-I-U-B-AAA”). Altrettanto semplice sarebbe capire che chi lavora attivamente agli ordini di uno Stato nemico, in progetti di uno Stato nemico, è un agente dello Stato nemico (Oops!, Sorry, is a democratic competitor, quello che i terribili comuisti non vogliono!). Io dico solo questo: E’ evidente che per la storia di quel paese, la contrapposizione principale non è precisamente tra classi sociali, ma tra rivoluzione ed imperialismo. Quindi non si ha a che fare con una dialettica politica tipica dei regimi capitalisti. (A proposito, sono solo le grandi correnti di pensiero –conservatrice per la proprietà fondiaria, liberale per il capitalismo industriale e bancario, socialista e comunista per i lavoratori, etc…,- che riflettono gli interessi di classe). Su questa base la stragrande maggioranza dei cubani si compatta con la rivoluzione, contro le prestese nordamericane. Per questo non si è mai formata un’opposizione interna cubana, ma l’anticomunismo è sempre stato catalizzato dal nemico del nord. Per questo essere imperialisti vuol dire essere anticubani. Quando il grande nemico smetterà di impicciarsi degli affari interni di Cuba, si svilupperà un’opposizione autentica, vera, interna. E si esprimerà secondo le regole cubane, che già oggi la rendono possibile “in teoria” (come dice il Mc, lasciando cadere l’Alberto, troppo poco filosofo per lui), ma che non si è mai vista, per il solo fatto che per il momento i burattinai di washington preferiscono giocare la carta ideologica della Cuba-dittatura e scappano di fronte alla democrazia popolare. Fino a quel momento le elezioni saranno uno di quegli appuntamenti in cui i cubani lanciano un segnale inequivocabile su quale parte scelgono tra la rivoluzione e il giogo statunitense. E se non si vuole riproporre la s*****aggine dei brogli, la risposta continua ad essere chiara. Stalin c’entra come i cavoli a merenda. O meglio, è parte della solita zuppa gringa che il Mc-col-cuore-che-batte-a-sinistra (di Miami) si ostina a proporci quando si parla di Cuba.
Grazie Lucio per avere dimostrato — con qualche rozzezza, ma con molta chiarezza — quello che, certamente con troppe parole, io avevo cercato di dire nei miei interventi. Per il castrismo l’essere dissidente significa di per sé essere un agente del nemico. E questo taglia la testa al toro, rendendo del tutto superflua ogni disquisizione sulla vera natura del processo elettorale cubano, semplice cerimoniale di sostegno ad una struttura di potere prestabilita. E, in quanto tale, chiusa per chiunque non sia, incondizionatamente, dalla parte di quel potere. A proposito, Lucio: sei poi andato a vedere come funzionavano le elezioni in Paraguay (ai tempi di Stroessner) e a Santo Domingo (ai tempi Trujillo)? Fallo, se ancora non hai provveduto. Troverai analogie molto interessanti, specie nel modo con cui — in quei regimi pur tanto ideologicamente diversi da quello cubano — venivano giudicati i dissidenti. Anche lì in teoria liberissimi di partecipare (pensa che , tanto in Paraguay, quanto a Santo Domingo, erano persino formalmente ammessi partiti d’opposizione). E, anche lì, tutti considerati agenti del “nemico esterno”. Anche lì tutti, come a Cuba, giudicati in processi a porte chiuse (poiché proprio lì, dietro porte ermeticamente chiuse, i giudici cubani, notoriamente indipendenti dal potere politico, hanno “provato”, come tu scrivi, i legami tra i promotori del Progetto Varela e potenze straniere). Credo che un’analisi comparativa di questo genere potrebbe aiutarti ad espellere un po’ delle tossine e dei luoghi comuni castristi che, mi pare, impediscono alla tua intelligenza (che, pure, tanto vividamente traspare da quel che scrivi) di liberare tutto il suo enorme potenziale. Alcune delle banalità che hai scritto su imperialismo, comunismo, classi sociali e democrazia ormai più nessuno — foss’anche negli alti circoli della Cuba castrista — riesce più a ripeterle senza scoppiare a ridere a crepapelle. E questo ti fa fare una figura che non meriti. Felice anno nuovo.
Ed infatti è “il sistema castrista” che s’è inventato le decine di attentati anticubani commessi dai tuoi vicini di casa con la complicità di “dissidenti” assoldati, in realtà anch’essi naturalmente inventati. E’ sempre quel sistema che inventa ogni metodo di aggressione politica, economica, ideologica, militare condotta contro Cuba da decenni, senza sosta. Saranno i “circoli della Cuba castrista” che montano false accuse contro i democratici assassini che piacciono tanto a quelli come te. Certo se gli USA non fossero il più importante dei nemici di Cuba, chi lavora alle dipendenze USA, non sarebbe un agente nemico. Ho invece idea che nel caso cubano non si possa proprio evitare di vederlo, questo poco fantomatico nemico, così presente, coi suoi mercenari, dentro e fuori da Cuba. Un punto è proprio questo, se i cubani combattono il nemico, loro, hanno ragione. Semplicemente.
Mc prenditi la yoani-goebbels, aiuta un “dissidente”, portatela a Miami, così darai un contributo alla liberazione di Cuba, liberandola da certi elementi da sbarco, nel vero senso del termine.
Happy new year.…
Certo che questo lucio è un comico nato. Grazie spero di leggerti ancora, mi fa sbellicare dalle risate. Peccato che dietro ci sia un popolo alla fame, senza diritti e senza futuro. ma si sa questa è la verità anticubana, pagata dal nemico. Bisogna ammetere che comunque i Castro brothers, al popolo non fanno mancare nulla di quello che ho detto. Buon Natale Lucio, e conservati.
Comunque questo lungo dibattito ci ha permesso almeno di acclarare una cosa: quando il Mc dice che “a monte” chi pensa differentemente, viene “escluso” dal sistema “in sè”, significa semplicemente che non essendo molto stimato nemmeno nel proprio quartiere dai suoi stessi vicini di casa, non riuscirebbe mai a farsi eleggere. Mentre per quanto riguarda i filoimperialisti che lavorano direttamente per gli USA, attraverso il loro terrorismo mediatico, che serve a preparare l’opinione pubblica interna ed esterna, tra l’altro ad una invasione militare di Cuba e che quando vengono giustamente arrestati finiscono in prigione, siamo di fronte, per il Mc, ad una violazione dei diritti umani.
Bella doppia morale, non c’è che dire. Gli USA possono invadere qualunque paese sulla base di menzogne che personaggi loschi contribuiscono a diffondere (vedi armi di distruzione di massa –ma poi perchè gli USA hanno il diritto di averle?-), mentre i cubani non hanno il diritto di difendersi, quando individuano qualche malintenzionato alle dipendenze di washington, dovrebbero lasciargli fare il suo sporco lavoro… così…perchè è Natale…
Congratulations, Mc… alla prossima!
mc ricordi angela davis?
mario
Caro Lucio, più scrivi, e più — arrampicandoti sugli specchi — dimostri quello che io sono andato sostenendo fin qui (e che, del resto, perfettamente sanno tutti coloro che hanno una minima conoscenza di Cuba). A Cuba nessuna persona che non sia pienamente d’accordo con il governo può seriamente pensare di prender parte al processo elettorale (se proprio questo è il nome che vogliamo dare al cerimoniale di supina sottomissione al sistema di potere esistente che è l’elezione dei vari livelli del Poder Popular). La tua descrizione è perfetta. Nessuno può presentarsi perché non glielo consente quello che tu — non so se per sublime ingenuità o per deliberata menzogna — chiami “il disprezzo popolare” (ovvero: per la brutalità squadrista degli “actos de repudio”, o per la meschinità dei ricatti degli spioni di quartiere). Oppure perché — per via del loro dissenso politico già sono stati qualificati come “agenti del nemico” (o come persone di potenziale “pericolosità sociale”) diventando per questo ospiti — con vitto e alloggio gratuito — delle bellissime carceri cubane. Alle elezioni per il Poder Popular possono partecipare esclusivamente coloro che, non solo sono assolutamente d’accordo con il governo, ma che sono anche disposti ad avvallare, alzando la manina, tutte le infamie che il governo proponga. Insomma, Lucio, gente come te, disposta ad approvare ed esaltare leggi che consentono di mandare in galera come “terrorista” al soldo dello straniero, chiunque la pensi diversamente. Gente che, come te, scrive frasi tipo quella sulla “Yoani-Goebbels” convinto d’essere spiritoso e di dare “un contributo alla liberazione di Cuba”. E che invece riescono solo a difendere, con linguaggio da sbirro, uno stato di polizia. Chiudo augurando a te — ed a tutti coloro che la pensano come te — un 2010 pieno di verità e di coraggio.
Per Mario #108. Mi ricordo di Angela Davis. Ma che c ‘entra?
Che rumore fastidioso le unghie che stridono sugli specchi, vero Lucio. Ma quanto ti hano lavato il cervello, vieni a Cuba e prova viverci, senza fare il chivatone, leccac.….
Per Lucio e amici, che amano la purezza dei sentimenti, ma se questo che scrive Travaglio fosse successo a Cuba, quanti anni di carcere ai “nemici della patria”
Missili da Picconatore. Nel novembre 1991 D’Alema è numero 2 del Pds subito sotto il fondatore Achille Occhetto. Il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, in due interviste a Federico Orlando sul Giornale di Montanelli, chiama in causa il partito (che ha appena chiesto il suo impeachment) a proposito di strane visite di agenti cecoslovacchi a Botteghe Oscure.
Poi parla di presunte operazioni finanziarie fra Kgb e Pds: “Venimmo a sapere che il Kgb sottraeva fondi alle autorità sovietiche per trasferirli in Occidente. Ho temuto che il nuovo Pds potesse cadere nel gioco (magari per trascinamento dei vecchi tempi, quando il Pci riceveva finanziamenti dall’Est)… Ho mandato a chiamare il ‘freddo D’Alema’. Mi ha detto che avevano preso contatto con le autorità sovietiche. L’impressione è che D’Alema avesse tenuto all’oscuro Occhetto. E poi dicono che sono io che ho i dossier… Voglio sapere chi ha proposto a D’Alema o a chi per lui illeciti trasferimenti di soldi dall’Urss; perché l’on.D’Alema non ha informato di questo i servizi di sicurezza italiani e la magistratura”. D’Alema replica a muso duro: “Sono stato un ragazzotto a fidarmi di Cossiga. Ma non è riuscito a spaventarci. Ha convocato al Quirinale i capi dei servizi segreti. Il governo chiarisce il rapporto tra presidente e servizi e l’uso degli apparati a fini di lotta politica e personale”. Nel bailamme di quei giorni convulsi, il caso finisce nel dimenticatoio. Ma per un paio d’anni rallenta la carriera di Max. Il quale poi diventerà amicone di Cossiga, grande sponsor del suo governo nel 1998.
Per quanta sgangherata democrazia in Italia, almeno non si finisce in galera, e non si viene tacciati come nemici del popolo. Ma A Cuba si sa le democrazia è maggiore.….
Ma versando una cifra considerevole sul conto corrente di mc a Miami, potrebbe vendere la sua penna e la sua acrimonia per sostenere l’antimperialismo? Perché se è così propongo una colletta.. Forse non paghiamo bene come la CIA o la mafia anticastrista, ma magari può farci uno sconto, visto che il suo cuore batte a sinistra!
Caro Roberto, tu, da me,puoi avere tutto quello che vuoi gratis. Temo però che non vi sia nulla ch’io possa fare — foss’anche pagando di tasca mia — per aiutare te ad evitare di fare (come hai fatto nel tuo intervento) la figura dello sciocco. Qualunque sia la tua eta’, Roberto — e qualcosa mi dice che non sei più giovanissimo — cerca di crescere in fretta. Felice anno nuovo.
Beh ognuno fa la figura che può; passo per sciocco, ma almeno non sembro un pennivendolo alle dirette dipendenze della destra americana; le mie sciocchezze da attempato comunista le dico gratis.
Tanti cari auguri anche a te, ovviamente; nel frattempo, per elevare il mio misero livello culturale andrò a vedere Natale a Miami, magari ci vediamo al cinema…
Le tue, caro Roberto-anonimo, non sono sciocchezze da attempato comunista. Sono sciocchezze e basta. E dubito molto che siano gratuite, visto quel che — a dispetto dell’anonimato — ti costano in termini di reputazione e di personale dignità. Ma cerchiamo d’essere ottimisti. Chissà che nel 2010, con qualche sforzo, non ti riesca, non dico di ragionare, ma almeno di uscire dal solito patetico ritornello sulla Cia e su Miami. Di nuovo: felice anno nuovo.
Devo dire che l’accusare qualcuno di celarsi dietro l’anonimato… chiamandolo per nome dà bene la misura della gratuità delle tue accuse! La verità, caro cavallini, è che millanti un cuore a sinistra, ma non ho mai letto un tuo intervento (fatte salve genericissime quanto rare dichiarazioni) contro la destra latinoamericana, e sempre e solo il solito ritornello (ma non ti stanchi mai?) di quanto siano cattivi i “padroni” di Cuba, Chàvez, e tutta la sinistra antimperialista. Le tue dichiarazioni dimostrano un ruolo, consapevole o inconsapevole, inequivocabilmente reazionario.. Ti faccio un complimento dicendo che ricevi del denaro dalla CIA, almeno, se non intelligente, dimostri di essere furbo e capace di garantirti una pensione, una casetta a Miami, un drink alla sera di fronte all’Atlantico; che bella immagine, in fondo al prezzo non troppo caro della propria anima..
Un ultimo, anzi, tre ultimi auguri per te, Roberto-“chi ti paga?”-anonimo, e per i molti che, in questo blog, condividono la tua grossolanità di pensiero (Paolo FRossignoli, Lucio e molti altri di cui ora non mi sovviene il nome). Ti auguro un 2010 pieno di discussioni interessanti. Ti auguro di vivere queste discussioni libero dal vizio (un vizio che ti umilia) di parlare di me (o di chiunque altro scriva cose che non ti aggradano) chiedendoti chi ci paga (e chissà che, per una volta, non sia la stessa padrona di casa ad invitarti a non sporcare il suo blog con queste sciocchezze). E ti auguro infine di riuscire, almeno saltuariamente, ad entrare nel merito delle questioni evitando di fare, ad ogni intervento, la figura del troglodita. Altro non saprei dirti. Ciao a tutti.
Ti faccio notare, Cavallini, che solo tu sei accusato di essere pagato per le corbellerie che scrivi e (forse) pensi; spero che questo non ti suggerisca, come al solito, di scrivere le stesse cose sotto altro nome.
Noto comunque con piacere che l’accusa ti punge sul vivo, accusatio manifesta. Il merito della questione che ho sollevato, leggendo questo ed altri dibattiti, è sempre e solo questo: chi ti paga per scrivere queste cose? Non vorrai continuare a sostenere che lo fai gratis? Non ci crede nessuno.… Il mio augurio per il 2010 è che, pagati i contribuiti all’USAID tu possa goderti, finalmente, una meritata pensione da scribacchino dell’impero..
Vai avanti cosi’, Roberto. Continua a farti del male…
Scusate nessuno mi sa dire come si fa a farsi pagare dalla Cia, perchè se pagano per dire delle verità su Cuba, è un ottimo lavoro.
Il fatto è che non sempre è necessario essere pagati dall’USAID, a volte ci si conforma volontariamente, e si, per vivere tranquilli in Florida ci si deve un po’ adattare alle logiche della mafia cubano-americana.
Meglio andar d’acordo con quel bel gruppetto di “rispettati vicini” che si ritrova, a partire da Carriles…
La dura legge di MIami!
La casa, il lavoro, la tranquillità familiare, le frequentazioni dei salotti buoni, le migliori scuole, ecc ecc. li ottieni più facilmente se sei schierato dalla parte giusta.
Se poi hai un passato macchiato di comunismo la faccenda è ancora più faticosa, devi dimostrare di esserti depurato, un po’ come è successo con i paesi dell’est europa, che per mostrarsi purificati, sono in prima fila contro Cuba.
BUON ANNO A TUTTI!
Rossignoli, ma vivere in italia, essere italiano, difendere Cuba, anche costo di dire bugie, perchè lo fai? Per essere trattato bene a Cuba, per poter vendere i tuoi libri, avere un posto riconosciuto in società, perchè altrimenti saresti un inutile personaggio. Spiegami il perchè fai figure di persona lavata di cervello, forse ti pagano o lo fai per quello che o detto prima. Buon Anno anche te.
Tti sbagli, io sono tra quelli che credono nella bontà delle idee rivoluzionarie cubane e questo mi basta per stare dalla parte giusta, e come vedi, a differenza di te, ci metto nome vero e viso, mentre tu per difendere le tue verità, preferisci restare anonimo. Sei solo un poveretto.
Quando si è sicuri di essere dalla parte giusta, non si discute. dai che hai un posto in società, fai pure le conferenze su Cuba. Pensa senza cuba che vita misera la tua. Certo mentire pur di avere una visibilità, che tristezza. Buon anno uomo senza dubbi. Sempre dalla parte giusta. Buona vendite dei libri, spera che non cambia nulla a Cuba se no perdi la pagnotta. Be ti rimangono sempre i 55 voti presi alle ultime elezioni.…..
Tanti sincerissimi auguri di buon anno, Paolo Rossignoli. Anche a nome della mafia di Miami e di Luis Posada Carriles (per non dir della CIA e, perché no, di Lucifero), auguro a te, alla tua fede ed alla tua casa editrice un 2010 pieno di prosperità e di successi.
Ma vogliamo lasciare stare Rossignoli, il nostro eroe in tera starniera. Ci fare tante di quelle risate in rete. Un pagliaccio di tal grandezza è difficile trovarlo anche a Cuba. Le mentire che riesce a inventarsi, sono uniche, tutto per difendere una dittatura neanche sua. Paolo, ti prometto che veremmo a trovarti alla prossima assemblea che avrai onore di presediere. Veniamo in tanti cubani, a ridere e a chiedere un po’ di cose. Non aver paura ci comporteremo come a Cuba, in silenzio e appludiremo. Tanto lo sapiamo che poi dai la foto all’ ambasciata cubana, sei un eroe della rivoluzione. Chivitone de pinga. Buon anno .
sono settimane che aspetto inutilmente, ma niente, nessun cenno di stanchezza…
vedo pero’ che l’anonimato o nick name piu’ disparati continuano ad essere sempre il comodo e sicuro nascondiglio dei vigliacchi di mezzo mondo. Comunque sia auguri di un Buon 2010 a tutti quanti
Almeno a fine anno, carissima Annalisa, potresti evitare queste tue ipocrisie da quattro soldi. Lo sanno tutti che, a te, i vigliacchi ed i nickname più disparati piacciono un mondo, purché scrivano cose che soddisfano la tua faziosità. Alcuni di loro — mi ricordo di un tal “campesino cubano” (o qualcosa del genere), poi ripresentatosi con altri ridicoli nomignoli (uno s*****one che salutava con la formula “amicalmente”), ti aveva a suo tempo mandato in brodo di giuggiole. E, del resto, mi pare che, con pochissime eccezioni (che, vedi il caso di Rossignoli, non significano affatto, in sé, un aumento del livello politico o etico della discussione) mi pare che, in questo blog, pressoché tutti partecipino alla discussione con nickname. Comunque sia, Annalisa, anch’io auguro a te un 2010 ricolmo di tutta la felicità che meriti. Ed un blog senza “ottime gru cubane”, dove il dissenso non diventi d’acchito, sfidando il ridicolo, una prova di tradimento. Un blog dove vi sia sempre meno spazio per l’insulto e per la calunnia.
Vedi annalisa, c’è poco che dai dei vigliacchi. Bisogna difendersi, forse non sai che qualcuno dei tuoi ospiti, si divertono a cercare i nemici della rivoluzione passando dati, ip, nomi all’ ambasciata. Forse così si sentono uomini. La virilità è per pochi, si cercano surogati.
Buon anno anche a te.
correzione: le “ottime gru” erano non cubane, ma (come Annalisa ha certo capito) ovviamente iraniane. Di nuovo buon anno
guarda caro Massimo che tutti quelli che tu dici si firmano con “i nickname piu’ disparati” li conosco uno x uno e non solo io visto che si tratta di commentatori assidui, sono gli anonimi che ti tiri dietro (guarda caso) ad ogni tuo intervento ad essere completamente sconosciuti… e scusa la franchezza a dire un sacco di cavolate…
Anonimo caro mi spieghi chi glielo darebbe a Rossignoli per esempio il tuo IP nel caso tu ti firmassi con nome cognome? Dovrei essere io a fornirglielo, quindi sappi che comunque sia e in qualunque modo tu decida di firmarti un IP comunque ce l’hai, dopodiche’ devo presumere che l’ambasciata cubana abbia informatori nella polizia postale in modo tale da farsi dire quel determinato ip a chi corrisponda… suvvia non ti sembra di esagerare un pochino?
Ecco Annalisa, queste — quelle che tu con tanta involontaria chiarezza illustri nel tuo ultimo post — sono le ragioni per le quali credo sia più che giusto chiamarti ipocrita. I nickname di quelli che tu definisci “frequentatori assidui” (leggi coloro che sono d’accordo con te) vanno benissimo, anzi, sono testimonianze di coraggiosa trasparenza anche quando inneggiano (col tuo macabro applauso) alle “ottime gru iraniane” (quelle alle quali, temo, verranno appesi non pochi di coloro che oggi manifestano a Teheran): oppure quando, calunniando ed insultando, umiliano se stessi ed il tuo blog. Gli altri (quelli che non sono d’accordo) sono invece tenebrose truppe cammellate che si muovo al mio seguito (non so perché, Annalisa, ma tu tendi sempre a sopravvalutare le mie, di fatto inesistenti, capacità di mobilitazione o di sdoppiamento), nonché parte d’un complotto ordito dalle più profonde (tanto profonde che neppure si vedono) forze della reazione. Non sarebbe tutto più bello e più semplice, Annalisa, se, invece di perdere tanto tempo parlando della città in cui vivo, dei salotti che io frequento, delle mie fonti di finanziamento e d’altre amenità (versioni caricaturali, perlopiù, dei metodi usati dal governo cubano), si discutesse di fatti e di problemi? E proprio questo è il mio augurio per te, Annalisa. Un 2010 meno ossessionato da complotti della Cia e da misteriosi nickname, ma pieno di discussioni animate ed interessanti. La speranza, dopotutto, non costa assolutamente nulla.
Buon anno Massimo, alias Aldo Palumbo,(a proposito di nick fantasiosi e di ipocrisie) ti auguro che il 2010 ti porti tanta serenita’. Ciao
Annalisa, non credo che tu passi gli ip, almeno lo spero. ma il nostro eroe, della rivoluzione, controlla più siti, dove ha disposizioni gli ip. Collegando i nik name, il gioco è fatto. Ricorda che abbiamo famiglia a Cuba. Non si scherza. Il personaggio in questione, vive in queste maniera. Oltre che raccontare fandonie continue su cuba, passa nomi, ip, ma l’ orgoglio di noi cubani è grande, non permettiamo che la nostra Patria, sia in mano a dei personaggi simili. Spero per loro che se un giorno cambiasse qualcosa nel nostro paese, non ci vengano più, perchè due calci nel sedere non le li toglie nessuno. Prova a capire questo annalisa, visto che ti occupi molto di diritti umani, ma si vede che per i tuoi amici, valgano i diritti degli infami, non del popolo.
Contraccambio volentieri gli auguri, Annalisa. Anche se questa vecchia storia di Aldo Palumbo — che tiri fuori di tanto in tanto ed alla quale sembri attribuire tenebrosi significati — mi dice che, nel 2010, tu continuerai ad essere l’ipocrita di sempre. Ti lascio firmandomi come tu vuoi (Aldo Palumbo, per l’appunto) sperando di farti, in questo modo, cosa gradita. E sperando, soprattutto, che tu ti decida, finalmente, a spiegare che cosa di tanto terribile abbia fatto, in passato, la persona che si cela dietro questo nome che tanto terrore ancor oggi incute nel tuo ed in altri blog della sinistra jurassica (se ti prepari a mentire, Annalisa, fallo con prudenza, perché mi sono informato sulle mitiche imprese del summenzionato).
L’Alzheimer avanza: dopo avere annunciato la firma Aldo Palumbo, mi sono firmato con la vecchia sigla. Ma non importa: credo che Annalisa abbia, comunque, capito l’antifona.
Tranquillo Massimo che lo sono anche io, dopotutto tu ed io conosciamo la verita’. Ciao
Davvero, Annalisa, io e te conosciamo una (o più) verità agli altri sconosciute? La cosa è divertente. Tutte le volte che viene fuori il nome di Aldo Palumbo, un’ombra di mistero cala sul dibattito. Qual’è, Annalisa, il segreto che solo tu ed io possiamo rivelare? Anzi: che tu puoi rivelare solo, visto che io non ne ho la più pallida idea?
Aldo Palumbo, un nome un mistero fin dai tempi della strage di piazza fontana. Annalisa ne sai qualcosa? Che vide in famoso tardo pomeriggio nella questura di Milano? Annalisa se sai qualcosa dovresti parlare invece di fare solo insinuazioni, o sbaglio?
simpatici questi yankees, sempre loro poi, come ti sbagli, tutti li’ vanno a finire.
E adesso che fai, Annalisa? Parli per indovinelli? Credi d’essere la Sibilla Cumana?
nessuna Sibilla parla per me caro Palumbo, sono soltanto, come sempre i vostri IP a farlo. Adesso basta.
Sono io a ridere dei vari cubani, che di volta in volta arrivano a comando, ma che dopo un paio di post, si dimenticano di scrivere in itagnolo. veramente ridicolo.
E si, chissà quanti siti controllo, e cosa sono capace di fare con gli IP, vedo che hai già fatto la tua ricerchina su google… non è che ora mi mandi un paio di sicari salvadoregni, vero?
Rossignoli, non tutti i cubani siamo ignoranti, certo che con la scuola cubana, abbiamo anche difficoltà anche con lo spagnolo. Ma quando studiamo per davvero impariamo qualcosa. Qui nessuno viene a comando, è che le s*****ate che scrivi su Cuba, sono prima cosa irritanti, ma avendo senso of humor, ci ridiamo sopra. Il fatto, che tu fai l’ eroe, è cosa nota, basta vedere con chi ti accompagni alle tue conferenze, chi frequenti e sei fiero di frequentare. Nessuno ti manda nulla, sei tu che rovini la gente, non io o gli amici. Comunque aspettaci, alle tue prossime conferenze, veniamo in tanti, a ridere. sicuramente i tuoi accompagnatori cubani saranno molto felici. Come ti ho già detto, se per dimostrare la tua virilità , fai questo, sei messo male. Certo che per gudagnarsi la pagnotta, servire un paese straniero, non ti fa vergognare.
Annalisa, il vademecum per i migranti vale anche per noi cubani? Sai qui nel tuo blog, veniamo trattati da alcuni tuoi ospiti, come dei traditori mercenari, che devono tornare a casa. Oppure andiamo dall’ eroi Paolo, che ci aiuta lui, a far finire in galera i nostri parenti.
Cavalli’, sei fastidioso peggio di un mosquito:
gli IP dicono molto di quello che tu credi
il tuo dice questo e dice anche che era uguale a quello di un certo Palumbo… chiaro adesso? non commentare piu’ sull’argomento perche’ tanto te li cancello tutti, ho semplicemente pensato che non fosse giusto privare gli altri dei commenti per un pugno di perditempo.
Te la sei cercata. Tanti baci.
76.26.9.246 IP address location & more:
IP address [?]:
76.26.9.246 [Copy] [Whois] [Reverse IP]
IP country code: US
IP address country: United States
IP address state: Florida
IP address city: Hollywood
IP address latitude: 26.0098
IP address longitude: –80.2592
ISP of this IP [?]:
Comcast Cable
Organization: Comcast Cable
Host of this IP: [?]:
c-76–26-9–246.hsd1.fl.comcast.net [Whois] [Trace]