Perché i militari hanno voluto il golpe in Honduras?
Come si chiama il presidente dell’Honduras che i militari hanno voluto destituire con un colpo di stato?
Si chiama Manuel Zelaya, ha 56 anni ed è in carica dal gennaio 2006.
Quali sono le scelte politiche e sociali del presidente Zelaya?
Una volta al potere, vista l’endemica povertà della maggior parte dei 7,2 milioni di honduregni, Zelaya ha poi deciso di convertirsi al socialismo ‘modello Chavez’: tant’é che di recente ha fatto entrare Tegucigalpa nell’Alternativa Bolivariana para los Pueblos de Nuestra America (Alba), organismo voluto con molta determinazione dal leader venezuelano per conquistare spazi nella regione. (1)
Quindi Zelaya è un “socialista” che viene dal popolo?
No, è un latifondista cattolico ed è stato eletto con i voti dei conservatori del Partito Liberale. Ha successivamente compiuto una sorprendente svolta a sinistra, approvata dal presidente venezuelano Hugo Chavez e da Fidel Castro. (1)
Che profilo si può tracciare del presidente Zelaya?
Secondo una scheda dell’ANSA, Zelaya è “carismatico e moderatamente populista” ed è “sempre stato conservatore, con fama di persona onesta e di cattolico osservante” (1). Il problema è che si è “spostato” troppo a sinistra per i gusti della locale ricca oligarchia, complice per decenni di violenze, soprusi e regimi reazionari. Questo blocco di potere ha posto al centro della disputa politica la questione della rielezione del presidente Zelaya.
Perché il colpo di stato è avvenuto proprio il 28 giugno?
Perché in quel giorno si doveva tenere in Honduras il referendum che avrebbe permesso al presidente Zaleya (sostenuno dalla parte più povera della popolazione) di candidarsi per un secondo mandato. Per la precisione il referendum non avrebbe permesso al presidente di ricandidarsi, piuttosto chiedeva per novembre l’elezione dell’Assemblea Costituente per la scrittura di una nuova Carta Costituzionale che prevedeva importanti modifiche a favore del popolo, per l’acqua, contro i poteri forti etc, oltre alla possibilità di una seconda candidatura.
Sono queste le cose da approfondire e che probabilmente sono all’origine del golpe.
Chi non voleva il referendum?
Il referendum è stato boicottato dai militari. Essi hanno sferrato il golpe all’alba poco prima dell’apertura delle urne per il contestato referendum di revisione costituzionale.
Come è stato boicottato il referendum?
I militari si sono rifiutati di distribuire le schede di voto e hanno invaso la capitale con mezzi corazzati.
Il Presidente Zelaya dove è ora?
E’ in Costa Rica (è stato espulso dai militari dall’Honduras) e sta lanciando appelli alla resistenza non violenta contro il golpe. Dalle 17.36 italiane del 28 giugno il Presidente Zelaya ha parlato in diretta telefonica su Telesur dal Costarica. “Giornalismo partecipativo” ha tradotto e diffuso alcune frasi: “E’ un complotto delle oligarchie delle forze armate che mi hanno tradito per lasciare il popolo come sta e fermare un processo democratico partecipativo. Hanno sparato, rotto il portone di casa con le baionette, un sequestro brutale. Mi hanno portato alla Forza Aerea, salito su un aereo e portatomi in Costarica. Chiamo il popolo dell’Honduras alla resistenza non violenta al golpe. Se gli Stati Uniti non sono dietro il golpe questi non resisteranno neanche 48 ore. Mi vogliono rovesciare perché voglio la democrazia partecipativa. Non c’è maniera di comunicare con il popolo dell’Honduras perché i golpisti hanno interrotto tutti i mezzi di comunicazione. Un gruppo delle Forze Armate che ha realizzato il golpe è manipolato dall’élite economica che ha il controllo sul parlamento”. (2)
Il popolo reagisce al golpe?
Sì. Sono in corso manifestazioni popolari (3). Il presidente Zelaya (attualmente in Costa Rica) ha chiesto a tutti i suoi sostenitori di dare il via “alla resistenza civile, pacificamente e senza violenza”. E anche se i golpisti hanno chiuso uno dopo l’altro i canali tv e la radio filogovernativi, gli honduregni fin dal mattino sono scesi in piazza affrontando i blindati per chiedere il ritorno di Zelaya. Ma sono stati dispersi con i lacrimogeni.
Chi appoggia il golpe?
I militari sono appoggiati dalla parte più ricca e reazionaria della borghesia dell’Honduras.
Qual è la posizione del governo Usa?
Dura condanna del golpe è stata espressa dal segretario di Stato americano Hillary Clinton, che ha parlato di un atto che deve essere «condannato da tutti» e che «viola i principi democratici». Questa risposta è giunta dopo alcune accuse di coinvolgimento degli Usa nel golpe. «Ci sei tu dietro a tutto questo?», ha infatti chiesto Zelaya senza troppi giri di parole al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Qual è la posizione del governo italiano?
Il ministro degli Esteri Frattini parla di una “grave violazione della legalità e delle regole democratiche”. Frattini auspica “vivamente che la comunità internazionale nel suo insieme continui a seguire la situazione in Honduras per il ristabilimento della legalità”. (Apcom 28/6/2009)
Qual è la posizione delL’Onu?
Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha chiesto che il presidente Zelaya sia ristabilito nelle sue funzioni e che i diritti dell’uomo siano totalmente rispettati.
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(2) http://www.gennarocarotenuto.it/8809-manuel-zelaya-in-diretta-dal-costarica-ecco-cosa-dice