Grecia: a pagare la speculazione finanziaria non devono essere i lavoratori
Fonte: Cobas Pisa
In questi giorni la Grecia è attraversata da scioperi generali che hanno paralizzato il paese e da violenti scontri di piazza.
Quanto accade in Greciapotrebbe ripetersi molto presto in altri paesi Europei, per esempio il Portogallo, la Spagna, l’Irlanda e l’Italia, le nazioni più a rischio del continente a cui vengono chiesti sacrifici economici e sociali tra cui innalzamento dell’età pensionabile, taglio del costo del lavoro e lo smantellamento dello stato sociale.
Il Fondo monetario internazionale e l’Unione Europeahanno imposto al Governo Greco (dopo anni di silenzio sulla nefasta bancarotta del precedente governo di destra) misure di autentica macelleria sociale per ridurre il rapporto tra deficit e Pil secondo i dettami di Maastricht.
Il Fmi e la Banca Europea, i Governi Inglese e Tedesco impongono tagli e sacrifici che metteranno in ginocchio il popolo greco, inaugurando un nuovo modello di Europa a due livelli, quella dei paesi “virtuosi”, “forti e ricchi”, e quella degli “scapestrati”, cioè dei paesi “deboli” e “scialacquoni”. E nei paesi più deboli cresceranno le disuguaglianze sociali ed economiche e i Governanti cercheranno di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri perchè divisi e indeboliti i lavoratori siano ridotti all’impotenza.
Ecco alcuni esempi di questa svolta “rigorista”: blocco degli stipendi fino al 2014, abolizione della tredicesima e quattordicesima mensilità, cancellazione del salario accessorio per i dipendenti pubblici, aumento dell’iva al 23%, età pensionabile a 65 anni e 40 anni di contributi, impossibilità (pur con i contributi) di andare in pensione prima di avere compiuto 60 anni, le pensioni dei nuovi assunti decurtate del 50%, cambierà la legislazione in materia di lavoro ( migliaia di licenziamenti…) vertiginoso sarà l’ aumento del costo della benzina e di tutti i generi di prima necessità.
Oggi l’Europa dei Banchieri e di Maastricht fa pagare le speculazioni finanziarie al popolo greco, domani a noi tutti. La Germania e la Banca Europea impongono politiche di riduzione della spesa sociale e di contenimento dei salari e delle pensioni, politiche che attaccano direttamente le nostre condizioni di vita.
Sostegno e solidarietà ai lavoratori greci e alle forze sociali che lottano contro la speculazione finanziaria e contro i parametri finalizzati non al rilancio dell’economia, ma alla sopravvivenza di un sistema economico fondato sullo sfruttamento selvaggio.
Basta subire i ricatti dei banchieri e degli speculatori, in Italia come in Grecia: costruiamo l’opposizione sociale e politica sviluppando il conflitto contro l’Europa dei padroni.
Confederazione Cobas Pisa
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