Perú: muore Jaime Ramírez Pedraza
Aveva chiesto per ben tre volte l’indulto presidenziale per le sue gravi condizioni di salute, incompatibili con il regime carcerario. Jaime condannato a 25 anni di carcere per la sua militanza nel Movimiento Revolucionario Túpac Amaru (MRTA) soffriva da tempo di Sclerosi Laterale Amiotrofica e al momento della morte presentava un quadro clinico aggravato dalla Tubercolosi. E’ deceduto questa mattina presso l’Istituto di Scienze Neurologiche dove era stato ricoverato d’urgenza nei giorni scorsi.
Riportiamo una lettera del fratello di Jaime, tradotta in italiano che stava circolando proprio ieri:
Salutiamo gli amici , i compagni e i fratelli della solidarietà’ nazionale e internazionale.
Vogliamo informare che sabato 20 ottobre alle 12.15 circa Jaime Ramirez ha iniziato a manifestare un quadro acuto di asfissia nella sua cella e nello sforzo di respirare almeno un po’ d’aria ha aperto con forza la bocca e la mandibola si e’ disarticolata. Ció ha aggravato la situazione: e’ stato portato nell’ambulatorio della prigione, dove pero’ non c’erano le condizioni per assisterlo. La richiesta che venisse portato in ospedale e’ stata respinta dalla direzione. Poiché pero’ la situazione non migliorava i suo compagni hanno protestato e sono riusciti a farlo ricoverare alle 4 del pomeriggio, dopo 3 ore di situazione critica e di emergenza.
L’hanno portato all’ospedale Hipolito Unanue dove e’ stato curato dal dott. Avendano, specialista in traumatologia.
Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione e indignazione per ciò che e’ successo
Perché’ hanno fatto aspettare Jaime per quasi tre ore pur sapendo che la sua vita era in pericolo?
Perché’ non lo hanno lasciato all’ospedale, pur sapendo che nel carcere non ci sono le condizioni minime per assisterlo?
Fino a quando dovremo aspettare che gli concedano l’indulto umanitario?
Non vogliamo che si ripeta ciò che e’ successo con la signora Paula Zuniga Hinostroza che e’ morta lo stesso giorno in cui le hanno concesso l’indulto.
Vi chiediamo di unirvi ancora una volta nella richiesta di un indulto umanitario come atto di umanità’ e dignità’
Signor Presidente Ollanta Humala Le chiediamo di mantenere la sua parola “nessuno deve morire in prigione”!
Manuel Ramirez Pedraza.
Qui la foto di Jaime al momento del suo ricovero urgente:
Cosa farà Ollanta Humala con la richiesta di indulto per ragioni umanitarie per l’ex dittatore Fujimori, condannato a 25 anni di carcere per omicidio, sequestro di persona e violazione dei diritti umani, oltre a sette anni per corruzione, presentata dalla figlia Keiko?