In Cile gli studenti chiedono un nuovo “paradigma”
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 3 luglio 2013
Sono tornati nuovamente a far parlare di sé gli studenti cileni, in mobilitazione da settimane. Violente proteste degli studenti delle scuole secondarie e delle università hanno preceduto le elezioni primarie per la scelta dei candidati presidenziali che si sono tenute proprio domenica scorsa.
Tuttavia, quella degli studenti cileni, può definirsi ormai una mobilitazione permanente. (altro…)
Il Paraguay teme il nucleare argentino
di Annalisa Melandri — In esclusiva per L’Indro — 10 luglio 2013
Santo Domingo - La decisione del Governo argentino di costruire una centrale nucleare di nuova generazione nella Provincia di Formosa, a soli 35 chilometri dalla frontiera con il Paraguay, non piace affatto alle autorità del piccolo Paese latinoamericano.
Un rapporto diffuso dal Ministero della Salute di Asunción e consegnato al Ministro degli Esteri, informa infatti che in caso di emergenza il Paese più colpito sarebbe proprio il Paraguay.
In particolare la radioattività, informa il rapporto, «potrebbe contaminare le riserve d’acqua delle città che si trovano sulle rive dei fiumi Paraguay e Paraná», un bacino d’utenza di circa tre milioni di persone.
Il Governo argentino ha annunciato la decisione a San Pietroburgo in Russia, durante la Conferenza Internazionale Ministeriale sull’Energia Nucleare nel Secolo XXI, senza tuttavia informare le autorità del Paraguay che avrebbero, nel frattempo, redatto due note, una indirizzata a Yukiya Amano, direttore generale dell’Organizzazione dell’Energia Atomica e una per il Ministro degli Esteri argentino Héctor Timermann, chiedendo maggiori informazioni rispetto al progetto.
Il quotidiano paraguayo ‘ABC Color’, avrebbe inoltre confermato la notizia, grazie anche a indiscrezioni trapelate dalle autorità locali di Formosa.
Il Presidente del Paraguay, Federico Franco, in conferenza stampa ha dichiarato di essere disposto anche a ricorrere alle istanze internazionali, prima l’OSA (Organizzazione degli Stati Americani) e poi l’ONU e di respingere «rispettosamente ma energicamente» l’installazione di una centrale nucleare sulla linea di frontiera.
«L’Argentina, per una situazione meno importante, ha fatto reclamo a L’Aja» ha ricordato, riferendosi alla cosiddetta ‘crisi delle cartiere’ avvenuta nel 2006 tra Uruguay e Argentina, quando l’Uruguay decise unilateralmente di costruire due cartiere sul fiume Uruguay, condiviso da entrambi i Paesi. L’ Argentina ricorse allora alla Corte Internazionale dell’Aja, accusando il Paese vicino di aver inquinato il fiume.
L’Argentina, con le sue tre centrali nucleari, di cui quella di Embalse è la più grande in America latina, è un Paese leader nella regione per quanto riguarda l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare. Attualmente il Governo presieduto dalla Presidente Cristina Fernández è in fase di rilancio del Piano Nucleare del 2006 con la ristrutturazione della Commissione Nazionale per l’Energia Atomica, fondata nel 1950 e che aveva risentito negli ultimi anni della mancanza di investimenti e di risorse. Il Vecchio Piano Nucleare è diventato politica di stato nel 2009 e regolamentato da una legge.
Il reattore CAREM (Centrale Argentina di Elementi Modulari), un progetto di ultima generazione a bassa potenza (25MW) che verrà costruito a Formosa, è il primo disegnato completamente in Argentina. Attualmente a Buenos Aires è in costruzione il suo prototipo.
Toda la “potencia moral” de Venezuela también para Julián Conrado
Si se calla el cantor muere la rosa
de que sirve la rosa sin el canto
debe el canto ser luz sobre los campos
iluminando siempre a los de abajo.
(Mercedes Sosa)
Inicia hoy, 15 de julio y se prolongará hasta el día 19 del mismo mes, la campaña internacional (#TodosPorJulianAsiloYa twitteando a @ NicolasMaduro) para pedir al gobierno de Venezuela la liberación y la concesión de asilo político a Guillermo Enrique Torres Cuéter, mejor conocido como Julián Conrado, el “cantor” de las FARC, quien fue detenido en Venezuela el 31 de mayo de 2011 en una operación conjunta de la policía colombiana y venezolana.
Muchas voces en estos días están exigiendo coherencia revolucionaria a Nicolás Maduro, presidente de la República Bolivariana de Venezuela, quien en los días pasados había expresado la posibilidad de que su gobierno otorgara el asilo político al técnico de la Cia Edward Snowden: “Que nosotros en Venezuela somos una potencia moral; y que, por tanto, si el joven Snowden necesita la protección humanitaria y él cree que debería venir a Venezuela, Venezuela está a la orden para proteger a este valiente joven de manera humanitaria”. (altro…)
Per Julián Conrado tutta la “potenza morale” bolivariana
Si se calla el cantor muere la rosa
de que sirve la rosa sin el canto
debe el canto ser luz sobre los campos
iluminando siempre a los de abajo.
(Mercedes Sosa)
E’ iniziata oggi 15 luglio e proseguirà fino al giorno 19 dello stesso mese, la campagna internazionale (#TodosPorJulianAsiloYa da inviare a @NicolasMaduro) per chiedere al governo venezuelano la liberazione e la concessione dell’asilo politico a Guillermo Enrique Torres Cuéter, meglio conosciuto come Julián Conrado, il «cantor» delle FARC, arrestato in territorio venezuelano il 31 maggio del 2011 in un’operazione congiunta di polizia venezuelana e colombiana.
Sono molteplici le voci che chiedono oggi coerenza rivoluzionaria a Nicolás Maduro, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, il quale nei giorni scorsi si è espresso favorevolmente ad una eventuale concessione di asilo politico al tecnico della Cia Edward Snowden: «In Venezuela siamo una potenza morale e quindi se il giovane Snowden ha bisogno della protezione umanitaria e se lui pensa che dovrebbe venire nel nostro paese, il Venezuela é disposto a proteggere questo giovane coraggioso in maniera umanitaria». (altro…)
Langosta
Colombia, degenera il conflitto agrario nel Catatumbo
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro - 26 Giugno 2013
In Colombia, una protesta di circa 4mila contadini, (il cui numero si è quadruplicato negli ultimi giorni) nella regione del Catatumbo (Norte de Santander), nella zona nordorientale del Paese al confine con la Repubblica Bolivariana del Venezuela, iniziata pacificamente, è stata repressa duramente dall’esercito, provocando due morti e oltre trenta 30 feriti, alcuni in gravi condizioni. Decine i detenuti, anche nei giorni precedenti.
La situazione è degenerata il 22 giugno scorso, quando militari antisommossa del reparto mobile ESMAD e della controguerriglia hanno attaccato i manifestanti che stavano cercando di occupare il piccolo aeroporto di Ocaña, dopo che da giorni si stava (altro…)
L’America latina condanna la prepotenza imperialista
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro
5 luglio 2013
La proibizione dei governi di Francia, Portogallo, Spagna e Italia, il 2 luglio scorso, di far volare sul proprio spazio l’aereo presidenziale boliviano dove viaggiava il presidente Evo Morales di ritorno dal vertice in Russia dei paesi esportatori di gas, sospettando che sullo stesso si fosse imbarcato Edward Snowden, ha provocato come prevedibile, in America latina un coro di proteste generalizzate contro quello che è stato definito dal governo boliviano «un atto di prepotenza imperialista».
L’aereo di Morales, dopo circa 13 ore di peripezie, sorvolando il cielo di mezza Europa e vedendosi negare l’atterraggio prima da Francia, poi a ruota da Portogallo, Spagna e Italia, rischiando di rimanere senza carburante, ha ottenuto l’autorizzazione infine dal governo austriaco ad atterrare all’aeroporto di Vienna per uno scalo tecnico. Una decisione, quella dei quattro Paesi europei, presa in aperta violazione dei trattati internazionali rispetto all’immunità diplomatica dei capi di Stato e ovviamente eterodiretta dall’intelligence statunitense e che dimostra da un lato il servilismo becero quanto illogico della vecchia Europa, dall’altro l’isteria degli Stati Uniti rispetto al caso Snowden, ormai sfuggito definitivamente al loro controllo. (altro…)
L’agenda destabilizzatrice di Enrique Capriles
di Annalisa Melandri — in esclusiva per l’ Indro — 21 Giugno 2013
Si è dimostrato sicuramente più diplomatico e intelligente del suo omologo colombiano, il presidente del Messico Enrique Peña Nieto, rifiutandosi di incontrare Enrique Capriles Radonski, leader dell’opposizione venezuelana uscito sconfitto dalle recenti elezioni del 14 aprile.
Se il colombiano Juan Manuel Santos lo aveva ricevuto alla Casa de Nariño, sede del governo, il 29 maggio scorso, addirittura piantando in asso i leader della Comunità di San José di Apartadó in un atto pubblico dove il governo doveva chiedere formalmente scusa alle vittime della comunità (il 25 febbraio del 2005 4 adulti e 4 bambini furono trucidati da esercito e paramilitari) (altro…)
Crisi commerciale dominico-haitiana
di Annalisa Melandri — in esclusiva per l’ Indro — 19 Giugno 2013
Potrebbe rappresentare il detonante di una crisi diplomatica tra i due Paesi, la decisione del governo di Haiti di bloccare il commercio di carne avicola e derivati, provenienti dalla confinante Repubblica Dominicana. La decisione è stata presa la settimana scorsa, sulla base di una presunta, quanto inverosimile, epidemia di influenza aviaria (H5N1) presente in Repubblica Dominicana.
Vista da qui la situazione ha del paradossale. Non esiste infatti nessun caso di influenza aviaria nel Paese, come dichiarato anche dalla Organizzazione Panamericana della Salute e dalle autorità dominicane. La decisione, da parte delle autorità haitiane, presa su indicazione della ministra della Salute, Florence Guillaume Duperval - e qui sta il primo paradosso (altro…)
Banca del Sud: integrazione regionale in Sudamerica
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 14 giugno 2013
Si è tenuta mercoledì scorso, presso la sede della Banca Centrale del Venezuela, a Caracas, la prima riunione del Consiglio dei Ministri delle Finanze della Banca del Sud, nel corso della quale è stato formalmente installato il consiglio di amministrazione e sono stati messi a punto i meccanismi per la concessione dei primi crediti. Il presidente della Banca del Sud verrà invece designato di comune accordo dai capi di Stato dei paesi affiliati. (altro…)