Haider è morto

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fa brutto brutto invece se dico che la nostra Europa oggi è grata al Destino?

(ANSA) — VIENNA, 11 OTT — Il leader del partito austriaco di estrema destra Bzoe e governatore della Carinzia, Joerg Haider, e’ morto in un incidente stradale. Haider, 58 anni, era da solo a bordo della sua automobile a sud di Klagenfurt (capoluogo della Carinzia) quando, per cause ancora sconosciute avrebbe perso il controllo del mezzo. Secondo le prime indicazione, Haider e’ stato trovato con gravi ferite alla testa e al torace, e sarebbe morto poco dopo l’incidente, avvenuto nelle prime ore del giorno.


Bitácora di Tanoka

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Cito da Tanoka:

“In spagnolo bitácora é un termine marinaresco, una cassa di legno vicino al timone che con il tempo é diventato anche sinonimo di “giornale di bordo”, “diario di viaggio”, cuaderno de bitácora. Qui in argentina lo usano i puristi della lingua castigliana per riferirsi ad un blog”.

Invece il Migratore Clandestino Pippo Pisano, ha recensito  qui tutti i blog italiani che parlano di America lataina. Un ottimo lavoro.

 


Cada uno por la justicia/ Ognuno per la giustizia — Bollettino n. 2

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Verònica Natalia Velàzquez Ramìrez
Soren Ulises Àviles Àngeles
Juan Gonzàlez del Castillo
Fernando Franco Delgado
En un refugio guardado en su corazòn
Llevan la bandera de Bolìvar.
 
Il 2 ottobre scorso è stato consegnato all’Ambasciata colombiana in Italia,   il bollettino n. 2 “Cada uno por la Justicia”  (Ognuno per la Giustizia) .
Ricordiamo che il bollettino, realizzato con la collaborazione della LIMEDDH, la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani,  viene emesso ogni primo del mese dai familiari dei ragazzi messicani massacrati  a Sucumbíos in Ecuador, da parte dell’esercito colombiano nell’operazione che ha portato all’uccisione del n. 2 delle FARC Raúl Reyes,  e dai familiari di Lucía Morett l’unica sopravvissuta, che attualmente vive in Nicaragua.
 
Il bollettino ogni mese viene consegnato alle autorità colombiane in Messico e alle ambasciate di altri paesi europei, tra i quali la Spagna e l’Italia.
 
Un bollettino mensile per ricordare chi  erano  Verónica Natalia Velázquez Ramírez , Juan Gonzáles del Castillo, Fernando Franco Delgado, Soren Ulises Avilés Ángeles, quattro giovani studenti che mossi unicamente dal desiderio di pace e di solidarietà con altri popoli latinoamericani, e motivati dai loro studi, si erano avvicinati ad un accampamento non militare, dove si stavano svolgendo tra l’altro importanti trattative di mediazione internazionale per la liberazione di Ingrid Betancourt e di altri ostaggi nelle mani delle FARC. E per raccontare chi è Lucia Morett l’unica sopravvissuta costretta attualmente a vivere in Nicaragua in attesa di poter fare rientro tranquillamente senza conseguenze nel suo paese.
 
Un bollettino mensile per riscattare la  memoria  di questi ragazzi dalla infamante campagna mediatica montata dal governo colombiano nel loro paese d’origine con l’appoggio di gruppi  dell’estrema destra messicana e avallata dal  silenzio complice del governo del loro paese, che li sta facendo apparire come terroristi da tempo legati alle FARC e ai movimenti armati messicani.
 
Infine, un bollettino mensile per ricordare veramente quali sono le violazioni dei diritti umani che si commettono quotidianamente in Colombia da parte di un governo che impunemente viola trattati internazionali, utilizza i simboli della Croce Rossa Internazionale in operazioni di intelligence e commette efferati crimini di guerra.
 
Dal bollettino n. 2 (scaricabile qui in spagnolo)
-          Carta de los Padres y Familiares
-          A seis meses de impunidad comenzò la campaña “cada Unopor la Justicia”
-          El caso Sucumbíos
-          Denuncian a Uribe por violacón de DDHH
-          La Rut Pacífica de las mujers rechaza asesinato de una de sus integrantes en Medellín
-          Hostigan y amenazan a defensores de DDHH
-          Quién Luis Camilo Osorio?
-          Próximas actividades
-          De luto se visten los héroes
-          Documentos relacionados
 
E’ interessante  la parte dedicata a Luis Camilo Osorio, ex ambasciatore colombiano in Italia. Si tratta della prima parte di un rapporto dettagliato, redatto dal Colectivo de Abogados José Alvear Restrepo, sui suoi legami con il paramilitarismo e sulla sua attività quando ricopriva la carica di  Fiscal General, carica che gli ha permesso di proteggere criminali, manipolare processi e indagini, nonché insabbiare le denunce per  gravi casi di violazioni dei diritti umani.
La Limeddh si sta battendo  affinché venga dichiarata persona non grata in Messico, mentre in Italia ha ricoperto tranquillamente la carica di ambasciatore colombiano fino alla fine del 2006, quando fu richiamato in patria per rispondere in tre procedimenti penali a suo carico e poi destinato alla sede diplomatica del Messico.
 
Nel corso dell’iniziativa inoltre Adrián Ramírez, presidente de la LIMEDDH ha chiesto giustizia per l’assassinio, avvenuto in Colombia il 24 settembre scorso di Olga Marina Vergara, appartenente all’aasociazione Ruta Pacífica de las Mujeres,  massacrata a Medellín insieme a suo figlio, la moglie di lui e suo nipote, un bambino di appena 5 anni.
 
La Ruta Pacifíca de las Mujeres, associazione femminista e pacifista è impegnata da tempo per dare visibilità agli effetti della guerra civile sella vita delle donne e per una soluzione pacifica e negoziata del conflitto armato.
Participa mandando artículos, dibujos, poemas, fotografías etc. por correo electrónico cadaunoporlajusticiaatgmaildotcom  (cadaunoporlajusticiaatgmaildotcom)   especificando tu nombre o seudónimo.
 
 
 
 
 
 
 

Eventi Nativi — Genova 11 e 12 ottobre 2008

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Eventi Nativi

Scarica qui la locandina

Sacrica qui il programma


Tu querida presencia…

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Beata ignoranza

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Preghiera per la  Beata Ignoranza

Maria
Stella d’ignoranza.
Il governo è con te.
Tu sei benedetta da Tremonti
e benedetto è il trucco dei tuoi tagli.
Senta, Maria
l’ira della scuola
che vuol negare ai bambini
come a chi lavora.
Non le è permesso
né ora né mai
di decidere così
la nostra sorte.

 

 

 


Veltroni antirazzista quando dice lui…

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Manifestazione del 4 ottobre  (Foto A. Melandri)

Certo che Veltroni c’ha una faccia di bronzo…
Se ne sono accorti tutti che sabato alla manifestazione contro il razzismo, del PD non c’era nessuno, nemmeno l’ombra, nemmeno una spiletta, una bandierina, una maglietta, l’assenza più totale … La vecchia falce e martello invece c’era e che dire, è sempre emozionante ragazzi veder sventolare le bandiere rosse…
 
Ma Veltroni che sul razzismo ha detto solo che lui “l’avverte” (perfino Fini ha detto “c’è”,  e suvvia non hanno propriamente lo stesso suono i due verbi…) ora se ne esce che tra i temi centrali della sua manifestazione del 25 ottobre, che ci ha messo sei mesi per organizzarla (dico sei) ci sarà anche il razzismo.
 
Ma guarda un po’. E il bello è che non ci è arrivato da solo, glielo hanno dovuto suggerire gli intellettuali sennò nemmeno ci pensava…
Sempre più inconsistente. 

 

 

 

 


La scuola calpestata dalla fiducia votata in aula alla Camera

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Ricevo e condivido:
 
VOTATA LA FIDUCIA SULLE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI ISTRUZIONE
 
Nella seduta odierna la Camera, con 321voti a favore e 255 contrari, ha votato la fiducia posta dal Governo sull’approvazione dell’emendamento Dis. 1.1 interamente sostitutivo dell’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università (C1634 –A). Il seguito del dibattito è stato rinviato ad altra seduta.
 
 

INNACETTABILE LA DECRETAZIONE D’URGENZA SU QUESTI TEMI.… INACCETTABILE IL VOTO DI FIDUCIA.…
la mobilitazione prosegue

Massacro di contadini in Chiapas

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Ormai il diritto su quelle rovine lo hanno pagato con il sangue e quindi non se ne andranno. Così affermano dopo la mattanza di venerdì scorso,  gli abitanti del ejido (una sorta di fondo collettivo) di Miguel Hidalgo, Chiapas, che dal 7 settembre avevano occupato le rovine del sito archeologico di Chincultik in quanto lasciate in grave stato di abbandono e di degrado dall’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia.  L’occupazione della zona archeologica è  costata la vita infatti  a 6 contadini, barbaramente uccisi da membri della polizia intervenuti sul luogo per cacciarli via. Una decina i feriti e circa trenta le persone in stato di arresto.
Gli abitanti  della zona, una comunità composta da circa settemila persone, stavano realizzando una autogestione del sito archeologico  con l’obiettivo di rivalutare una risorsa turistica importantissima del loro territorio, tenuta in pessime condizioni fino a quel momento. Le trattative con le autorità e con l’Istituto di Antropologia e di Storia erano in corso e si stavano svolgendo apparentemente in modo tranquillo fino all’operativo di venerdì,  quando circa 300 uomini della Polizia Federale hanno circondato la zona e il paese, lanciando gas lacrimogeni anche in una scuola e arrestando diversi membri della comunità mentre altri uomini a cavallo presidiavano  la zona.
Sono nati scontri con la popolazione,  e alcuni contadini hanno neutralizzato e disarmato 77 poliziotti chiudendoli nella casa comunale. Questo ha scatenato poco più tardi la reazione violenta della polizia che ha iniziato a sparare contro  la gente disarmata e  a “picchiare indistintamente bambini, donne e anziani”.
Ci sono state almeno tre esecuzioni extragiudiziali di persone ferite che stavano per essere trasportate in ospedale. L’uomo che era alla guida del mezzo è stato fatto scendere ed è stato ucciso dopo essere stato torturato. Cinque agenti degli 11 accusati a vario grado di  concorso in omicidio,  sono stati arrestati, due di essi hanno già confessato, mentre sono in corso indagini su tutta l’operazione svoltasi il 3 ottobre.
 


A Vicenza prove tecniche di dittatura

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Probabilmente la maggior parte degli italiani nemmeno se ne è resa conto, ma la decisione del Consiglio di Stato di annullare il referendum indetto dal Comune di Vicenza e dal suo sindaco Achille Variati contro il raddoppio della base americana, è stata  una vera e propria prova tecnica  di dittatura.
 
Contro la volontà della popolazione di esercitare uno dei più antichi esercizi di democrazia che la nostra Costituzione ci mette a disposizione,  contro l’esercizio di quella che è in Italia l’unica forma di democrazia “dal basso” di cui disponiamo, la decisione improvvisa del Consiglio di Stato che  quel referendum ha bollato come “inutile”, è stata un abuso di potere.
 
Inutile stare ad ascoltare la popolazione, inutile anche “incanalare su un binario democratico le tensioni frutto di scelte non condivise e neppure spiegate alla popolazione ” come ha detto nei giorni scorsi il sindaco di Vicenza.
Come potrebbero sfociare quindi queste tensioni adesso che il binario democratico è stato divelto?
Su che piano dovrebbero manifestarsi  visto che di fatto la loro espressione  sul piano della legalità  e della democrazia è stata vietata?
 
Grande prova di civiltà ha dato Vicenza oggi ma soprattutto grande esempio e coraggio ha dato all’Italia intera il suo primo cittadino. Vicenza oggi  ha scelto comunque  la via della democrazia, ma domani? Domani che via rimane per far sì che sia rispettata la volontà della popolazione di Vicenza?
 
Domani arriverà l’esercito,  come a Chiaiano.
Prove pratiche di dittatura…
 

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