Muore Hugo Chávez
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 6 Marzo 2013
È morto Hugo Chávez, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ieri pomeriggio, martedì 5 marzo, a Caracas, alle 16.25 ora locale, le 22.55 in Italia. Chávez era ricoverato dal 18 febbraio scorso presso l’Ospedale Militare Carlos Arvelo, dopo essere rientrato da Cuba, dove l’11 dicembre aveva subito un delicato intervento chirurgico, il quarto, per la rimozione di una grave forma tumorale al colon che lo aveva colpito due anni fa.
Ne ha dato l’annuncio direttamente dall’ospedale, in un comunicato trasmesso a reti unificate il vicepresidente Nicolàs Maduro, in lacrime e a tratti con la voce rotta dalla commozione. (altro…)
Ritorno dell’impunità in Uruguay?
Immediata cancellazione di tutti i processi che erano stati aperti contro ex militari per i crimini da loro commessi tra gli anni 1973 e 1985
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 1 Marzo 2013
Torna l’impunità in Uruguay, almeno per quanto riguarda i crimini commessi durante l’ultima dittatura (1973–1985). Se la legge emanata il 27 di ottobre del 2011, la 18.831, con la quale si dichiaravano imprescrittibili i reati commessi dai militari durante tale periodo e si ristabiliva il pieno esercizio della “pretesa punitiva dello Stato per i delitti commessi in applicazione del terrorismo di Stato”, aveva sancito un enorme passo in avanti verso l’apertura di molti processi ancora in sospeso in Uruguay, la sentenza della Corte Suprema di Giustizia approvata per maggioranza la settimana scorsa da quattro dei cinque giudici che la compongono, segna veramente il ritorno al passato più oscuro, dal quale il paese, a fatica e a colpi di leggi, decreti e referendum, sta cercando in questi anni di venire fuori. (altro…)
La FAO dichiara il 2013 “Anno Internazionale della Quinoa”
di Annalisa Melandri in esclusiva per l’<a href=“http://www.l” onclick=“javascript:_gaq.push([’_trackEvent’,‘outbound-article’,‘http://www.l’]);“indro.it” target=“_blank”> Indro - 27 febbraio 2013
“Un nuovo alleato nella lotta contro la fame e l’insicurezza alimentare” così ha definito la quinoa (Chenopodium quinoa Willdenow, in spagnolo quínua), una pianta originaria della regione andina del Sud America, il direttore generale della FAO José Graziano da Silva, nel corso dell’evento che si è tenuto a New York presso la sede delle Nazioni Unite, per celebrare il lancio dell’ ‘Anno Internazionale della Quinoa’.
La FAO ha infatti dedicato il 2013 alla quinoa e nella pagina dell’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agricoltura, si legge che questo vuole essere “un riconoscimento ai popoli andini che hanno mantenuto, controllato, protetto e preservato la quinoa come alimento per le generazioni presenti e future grazie alle loro conoscenze tradizionali e pratiche di vita in armonia con la madre terra e la natura”. (altro…)
Le complicità della Chiesa con la dittatura argentina
di Annalisa Melandri in esclusiva per L’Indro — 22 febbraio 2013
Una sentenza di un tribunale argentino della provincia de La Rioja, emessa a dicembre ma diffusa solo la settimana scorsa, con la quale si condannano all’ergastolo alcuni ex militari argentini per l’omicidio di due sacerdoti avvenuto nel 1976, parla esplicitamente di’complicità’ della Chiesa Cattolica, indicandola come ‘un’istituzione che mostrò in molte delle sue autorità silenzio, adesione e complicità con il processo della dittatura’.
Sono stati condannati per crimini contro l’umanità gli ex militari Luciano Benjamín Menéndez, che all’epoca era comandante del III Corpo dell’Esercito, Luis Fernando Estrella e Domingo Benito Vera. (altro…)
L’EZLN nomina un nuovo subcomandante
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro 20 febbraio 2013
L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha un nuovo Subcomandante. Lo ha dichiarato lo stesso Marcos in una delle riflessioni, quella del 13 febbraio scorso, dal titolo ‘Ellos y Nosotros’, (‘Loro e Noi’) che dal giorno 6 dello stesso mese vengono periodicamente pubblicate dall’EZLN, nella pagina web Enlace Zapatista.
Il nuovo leader si chiama Moisés e di lui viene spiegato ben poco, nel solito linguaggio criptico e astratto dei comunicati dell’EZLN: “Vogliamo presentarvi uno dei molti lui che noi siamo, […] lui sorveglia la nostra porta e nella sua parola parliamo i tutti e le tutte che siamo”.
“Vi chiediamo di ascoltarlo, cioè, di guardarlo e così di guardarci”, continua poi Marcos, lasciando quasi il testimone, non senza un pizzico di misteriosa discrezione…
La riflessione successiva, infatti, quella del 14 febbraio, giorno in cui gli zapatisti e le zapatiste onorano i propri morti e che sarà firmata dal Subcomandate ‘Insurgente’ Moisés, è leggibile sulla pagina internet solo inserendo una password che si può dedurre dalla lettura delle precedenti riflessioni e da indizi contenuti in esse o, al limite, molto più praticamente, richiedendola via mail.
Moisés scrive “di un tempo (che) è giunto, e così il suo momento” e racconta del popolo indigeno, che fin dall’antichità in tutte le tappe principali della storia del Messico, fin dal 1521, data della distruzione da parte degli spagnoli di Tenochtitlán, capitale dell’impero azteco ed odierna Città del Messico, passando per il 1810, inizio della Guerra di Indipendenza e fino al 1910, inizio della Rivoluzione, dice, “sempre siamo stati usati e siamo stati quelli che hanno dato la propria vita perché altri possano salire al potere”, e lo dice nello stesso linguaggio intriso di intimismo e poesia che era stato anche quello del suo predecessore, di Marcos, colui che ora “vigila la finestra” come lo definisce, mentre a lui è stato dato il compito, dallo stesso Marcos, di “vigilare la porta”.
È difficile capire, leggendo il comunicato in lingua originale, scritto usando anche termini ed espressioni tipiche del linguaggio colloquiale indigeno e contadino, cosa vogliano praticamente rappresentare questi due ruoli, quello di guardiano della porta e di custode della finestra. Si intuisce che Marcos conserverà comunque un ruolo di leader, e che rappresenterà l’EZLN e il movimento zapatista all’esterno (e all’estero), quasi come una sorta di incaricato delle relazioni pubbliche (“a lui tocca ricevere le critiche e gli insulti, e i commenti) mentre al Subcomandante Moisés spetterà un ruolo più incentrato sull’organizzazione(e forse ri-organizzazione) interna.
Ma chi è nella realtà, al di fuori di questo linguaggio volutamente arcaico ed enigmatico, il Subcomandante Moisés?
Gloria Muñoz Ramírez, autorevole giornalista esperta di zapatismo, direttrice della rivista ‘desInformémonos’, che cura anche una rubrica settimanale dal titolo ‘Los de abajo’ sul quotidiano settimanale messicano ‘La Jornada’, scrive che le caratteristiche di Moisés sono quelle di un “uomo aperto, visionario, politico, stratega militare e soprattutto organizzatore di popoli”. La sua carriera nell’EZLN sarebbe iniziata nel 1994 come ‘maggiore’, per poi diventare nel 2003 ‘tenente colonnello’.
Arrivato nell’EZLN nel 1983, ebbe come superiore il Subcomandate Pedro, uno dei fondatori con Marcos dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, morto in combattimento a Las Margaritas nel 1994, durante l’insurrezione zapatista di quell’anno, mentre contemporaneamente Marcos e i suoi scendevano in armi su San Cristòbal de Las Casas.
Il comunicato firmato da Moisés è rivolto a tutte e tutti gli aderenti della ‘Sexta’ in tutto il mondo, con riferimento alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, del 2006, che dette avvio all’ ‘Altra Campagna’ e con la quale si ribadì la condanna a livello internazionale del capitalismo e del modello neoliberale da questo imposto, responsabile della iniqua distribuzione della ricchezza e che a livello nazionale sentenziò la discesa in campo politico, anche se non nella forma classica della partecipazione elettorale, del Movimento Zapatista, (da qui il nome ‘Altra Campagna’, parallela a quella dei candidati alle elezioni).
Moisés invita all’unione di tutti gli sfruttati e i poveri del mondo, di tutti i fratelli indigeni e non indigeni, di tutti i popoli oppressi dei cinque continenti, invita all’unione di tutti i lavoratori contro i “neoliberali che vogliono essere padroni del mondo” e invita soprattutto a considerare il Movimento Zapatista come una scuola, una “piccola scuola”,”umile” ma già creatrice di libertà.
Marcos non lascia, in questo processo, spiega il Subcomandate Moisés, semplicemente “faremo a turno, lui ed io, per spiegarvi tutto”.
Aveva detto tempo fa Moisés: “Noi prima facciamo la pratica e poi la teoria”. Dopo 19 anni di pratica e di lotta dal basso in Messico e in Chiapas, dopo 19 anni di conquiste e di errori, dopo 19 anni passati a sperimentare, sognare, costruire, riposare e risorgere, il Movimeto Zapatista si sente forse pronto per fare scuola.
L’Espresso e Grillo
Rispetto all’articolo dell’Espresso su Grillo e i paradisi fiscali, volevo sottolineare la “stranezza” del fatto, che pur non ricevendo abitualmente mail dal gruppo editoriale L’Espresso, in questo caso la segnalazione dell’articolo in oggetto è stata fatta al mio indirizzo di posta elettronica, e vedo che la stessa cosa è avvenuta con tanti altri utenti della rete. Generalmente non ricevo questo tipo di segnalazioni dall’Espresso. (altro…)
L’America latina avrà il suo Papa?
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 15 febbraio 2013
Sono ben 19 i cardinali latinoamericani sui 117 aventi diritto di voto (cioè con meno di 80 anni) che faranno parte del collegio cardinalizio, che tra il 15 e il 20 marzo si riunirà in conclave per l’elezione del nuovo Papa a seguito della rinuncia al pontificato, inaspettata, di Benedetto XVI.
L’America latina, ma anche l’Asia e l’Africa, aspettano un proprio Papa da tempo. In America latina vivono oltre un miliardo e 200 milioni di cattolici, circa il 42% del totale, e quella latinoamericana senza dubbio è una Chiesa molto più potente e con tradizione più antica di quella africana o asiatica. Il numero dei cardinali della regione, inoltre, è notevolmente superiore a quello degli altri continenti, secondo dopo l’Europa, che ha ben 60 cardinali elettori. (altro…)
Il Venezuela svaluta la moneta nazionale
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 13 febbraio 2013
Una misura economica importante per molti versi attesa dagli economisti ed analisti. La svalutazione della moneta nazionale del Venezuela, il bolívar, annunciata dal governo nei giorni scorsi, divide invece le opinioni rispetto alle conseguenze che potrà portare per il paese. Si tratta della quinta svalutazione della moneta nazionale in dieci anni.
Il cambio della moneta locale, il bolívar fuerte, rispetto al dollaro statunitense, è stato portato da 4,30 a 6,30 bolivares per un dollaro, che corrisponde ad una svalutazione del 31,7%. Avrà decorrenza immediata con eccezione per alcuni settori che già avevano fatto richiesta di divisa estera (in Venezuela esiste dal 2003 un sistema di controllo del cambio che obbliga il ricorso allo Stato per poter accedere a divise straniere) e che lo manterranno a 4,30 per alcuni mesi, come quello alimentare, della stampa e delle telecomunicazioni, dei trasporti, degli elettrodomestici e della salute.
Il governo ha annunciato la misura venerdì scorso per voce di Jorge Giordani, ministro della Pianificazione e Finanze del paese, dopo che il vicepresidente Nicolás Maduro si era incontrato nei giorni precedenti con Hugo Chávez a L’Avana, dove il presidente venezuelano si trova per il recupero da un delicato intervento chirurgico (il quarto in due anni) per una grave forma tumorale al colon. (altro…)
Assange torna a parlare di informazione
di Annalisa Melandri — in esclusiva per l’Indro - 8 febbraio 2013
Julian Assange torna a parlare di mezzi di informazione e potere dall’ambasciata ecuadoriana a Londra dove si trova dal 19 giugno del 2012.
L’attivista e giornalista australiano, fondatore di Wikileaks, in una intervista concessa al quotidiano brasiliano ‘O Estado de Sao Paulo’ dice che il grande problema dell’America latina è la “concentrazione mediatica”, cioè la detenzione del potere dell’informazione in mano a poche famiglie, concetto che viene espresso sovente anche come ‘latifondismo mediatico’ o ‘latifondo dell’informazione’. (altro…)
Muore Hugo Chávez
Lascia un’eredità incommensurabile e passa alla storia per aver cercato, ed esserci a suo modo riuscito, di realizzare quello che era il sogno di Simón Bolívar, il Libertador, e cioè l’unità della Patria Grande latinoamericana.
di Annalisa Melandri in esclusiva per L’Indro — www.annalisamelandri.it
È morto Hugo Chávez, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ieri pomeriggio, martedì 5 marzo, a Caracas, alle 16.25 ora locale, le 22.55 in Italia. Chávez era ricoverato dal 18 febbraio scorso presso l’Ospedale Militare Carlos Arvelo, dopo essere rientrato da Cuba, dove l’11 dicembre aveva subito un delicato intervento chirurgico, il quarto, per la rimozione di una grave forma tumorale al colon che lo aveva colpito due anni fa.
Ne ha dato l’annuncio direttamente dall’ospedale, in un comunicato trasmesso a reti unificate il vicepresidente Nicolás Maduro, in lacrime e a tratti con la voce rotta dalla commozione.
continua a leggere qui