Riforma migratoria, l’impegno di Obama

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La nuova legge sull’immigrazione: al via il confronto di Obama con lavoratori, immigrati e repubblicani 

di Annalisa Melandri in esclusiva per L’Indro — 6 febbraio 2013

La riforma migratoria era stata una delle promesse mancate della prima campagna elettorale del presidente statunitense Barack Obama. Messo alle strette da poteri divergenti, impegnato nel confronto serrato con i repubblicani e deciso a portare avanti il suo progetto più ambizioso e cioè la riforma sanitaria, dovette tuttavia lasciare indietro quell’impegno che si era assunto con una parte considerevole del suo elettorato.

latinosinfatti, oltre 50 milioni di persone, rappresentano il 10% dell’elettorato statunitense e Obama ha ottenuto, nella sua rielezione, oltre  il 70% (circa 12 milioni di persone) dei voti degli immigrati latinoamericani (mentre il 27%  ha votato per il repubblicano Mitt Romney). (altro…)


Alleanza del Pacifico contro Unasur?

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di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’<a href=“http://www.l” onclick=“javascript:_gaq.push([’_trackEvent’,‘outbound-article’,‘http://www.l’]);“indro.it”>Indro - 1 febbraio 2013

Il Paraguay, sospeso recentemente dal Mercato Comune del Sud (MERCOSUR)  per il ‘golpe express’  con il quale,  nel giro di poche ore  il 22 giugno scorso, venne processato e  sospeso per impeachment il presidente Fernando Lugo, ha chiesto nei giorni scorsi l’ammissione come membro osservatore all’Alleanza del Pacifico, il nuovo blocco economico e commerciale nato in Cile nel giugno 2012  e formato da Colombia, Perú, Cile e Messico.

Il Paraguay  venne  espulso nel giugno scorso, senza nessuna sanzione di tipo economico,  dagli organismi regionali dei quali era membro,  cioè dal Mercosur e dall’ Unasur (Unione delle Nazioni Sudamericane) per la decisione  congiunta dei presidenti di  Argentina, Brasile  e Uruguay che considerarono l’impeachment di Lugo un “colpo di Stato parlamentare”. La riammissione del paese nel Mercosur   e nell’ Unasur venne vincolata a  nuove elezioni che dovranno avere  lo scopo di “ristabilire l’ordine costituzionale” e che si terranno  proprio nel corso di quest’anno, in agosto.   (altro…)


Carnaval dominicano

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Por un camino de sal que tiene el sol se llega al Mar Caribe… (Pedro Mir)

 

La esperanza es un nido y una semilla en el suelo (Pedro Mir)

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Uchuraccay, ferita aperta del Perú

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Esattamente 30 anni fa il Perú venne scosso dalla notizia del massacro di otto giornalisti

di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro — 30 gennaio 2013

Esattamente 30 anni fa, il 26 gennaio del 1983, il Perú venne scosso dalla notizia dell’orrendo massacro di otto giornalisti avvenuto in una delle zone più impervie e isolate  del paese, Uchuraccay,  sulle Ande centrali, a oltre  4mila metri sul livello del mare. Destò particolare indignazione e clamore  non perché fossero tempi tranquilli – erano iniziati da poco, ma caratterizzati da inaudita violenza, gli anni del ‘terror rojo’, il terrore rosso di Sendero Luminoso (al quale con uguale se non maggiore violenza rispondeva  l’esercito peruviano) – ma per la dinamica particolare con cui si svolse tutta la vicenda, sulla quale non è stata fatta ancora piena luce, nonostante la creazione all’epoca  di  una specifica commissione che prese il nome di Commissione Vargas Llosa perché presieduta proprio  dallo scrittore  e premio Nobel per la Letteratura.

Otto giornalisti, di diverse testate  del paese,  che si erano recati nella zona per svolgere delle ricerche su un massacro di contadini che si diceva compiuto  da  Sendero Luminoso qualche giorno prima (ma sulle responsabilità effettive del quale circolavano versioni contrastanti),  furono barbaramente trucidati da oltre quaranta membri della comunità locale in quanto  scambiati  per guerriglieri, e seppelliti in due fosse comuni. Morirono  anche la guida che li accompagnava e un contadino del luogo  che si oppose alla carneficina. (altro…)


CELAC/UE: alleanza “strategica”, ma per chi?

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“L’America latina ha tutto quello di cui l’Europa ha bisogno per venir fuori dalla crisi”

di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro 25 gennaio 2013

Fervono i preparativi in Cile per due vertici estremamente importanti sia  a livello politico che economico,  per i due blocchi regionali dell’America latina e dell’Unione Europea e che si  terranno a Santiago, capitale del paese,  nei prossimi giorni. Si tratta del VII Vertice dei Capi di Stato e di Governo ALC/UE (o I Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) /Unione Europea)  e il IV Vertice imprenditoriale CELAC/UE. Il Cile, che detiene la presidenza pro tempore della CELAC e che la cederà proprio in quest’occasione a Cuba,   si presenta come anfitrione degli incontri. (altro…)


L’acqua alla fine del mondo

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L’acqua alla fine del mondo” e il nuovo progetto editoriale e giornalistico di Elvira Corona, free lance già autrice di Lavorare senza padroni” viaggio nelle imprese recuperadas d’Argentina — Emi edizioni.

Lo promuove qui tramite il Crowdfounding e manca veramente poco alla sua realizzazione ! E’ importante sostenerlo, visita la pagina per vedere come!!!

Qui di seguito la descrizione:

Reportage in Cile, dall’Aysen all’Atacama a raccogliere le storie delle persone che dovrebbero rinunciare alle loro case, terre, fiumi ea quel paradiso naturale che è la Patagonia, per fare spazio alle dighe che la società HidroAysen (con la partecipazione di Enel) vuole costruire. Scopo dichiarato per la costruzione delle dighe è quello di fornire più energia elettrica al paese, ma sono in molti a dire che l’energia in realtà non è necessaria all’uso civile ma verrà destinata principalmente alle miniere del nord del Cile di proprietà delle multinazionali, dove lavorano anche minatori sfruttati, che ogni giorno mettono a rischio la loro vita per guadagnarsi da vivere. La zona che beneficerebbe maggiormente dell’energia elettrica prodotta è proprio quella del nord, attraversata dal deserto di Atacama. In questa zone si trova la miniera dove rimasero intrappolati i 33 minatori nell’agosto del 2010. Da quando questo megaprogetto è stato reso pubblico, la società civile si è mobilitata per cercare di bloccarlo e a tutt’oggi, in mezzo a una selva di provvedimenti, concessioni, e dubbi coinvolgimenti delle istituzioni i lavori non sono ancora partiti.

Maggiori info qui:

http://www.renovablesverdes.com/aprueban-en-chile-la-construccion-de-mega-proyecto-hidroelectrico/

e qui:

http://www.patagoniasinrepresas.cl/final/

 


Le macerie di Haiti

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Fonte: http://blog.edizionisur.it/08–02-2013/le-macerie-di-haiti/

Il 12 gennaio 2010 un terremoto di magnitudo 7 Mw con epicentro a soli 25 km dalla capitale Port-au-Prince devastava lo Stato caraibico di Haiti. A tre anni di distanza non si conosce ancora il numero delle vittime, valutate in oltre 200.000. Ed è ancora piena emergenza, soprattutto sul piano sanitario. Due giovani ricercatori italiani, Fabrizio Lorusso e Romina Vinci, sono stati sul posto e ne parlano in un libro uscito recentemente, Le macerie di Haiti (L’Erudita, 2012), i cui proventi saranno devoluti all’Aumhod.

Il libro si può acquistare qui:

di Fabrizio Lorusso e Romina Vinci

Piano di lavoro
(Fabrizio Lorusso)

Per un paio di sere consecutive il maestro Evel Fanfan, così lo chiamano, ha spiegato a me e a Diego la storia dell’Aumohd. Ci ha parlato dei successi ottenuti in questi anni nella difesa delle persone incarcerate ingiustamente dalle corrotte autorità giudiziarie e dalla famigerata polizia di Haiti. Dopo la fondazione dell’associazione nel 2002, con il passare del tempo gli avvocati di questo gruppo, attivo soprattutto nei quartieri periferici, si sono occupati sempre più di casi gravissimi di violazioni dei diritti umani. Abusi commessi da forze di polizia e paramilitari che hanno dominato il paese negli ultimi cinque o sei anni, anche a causa del favore e delle macchinazioni della CIA e delle famiglie dell’establishment contrarie al progetto nazionale dell’ex presidente Jean-Bertrand Aristide. (altro…)


Generale golpista corre alla presidenza dell’Honduras

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di Annalisa Melandri in esclusiva per l’Indro — 23 gennaio 2013

Romeo Vásquez Velásquez, ex militare, uno tra i principali protagonisti del colpo di Stato del 2009 in Honduras,  ha dichiarato domenica scorsa di aver accettato  la candidatura presidenziale per le prossime elezioni di  novembre propostagli dal suo partito, la Alianza Patriotica Hondureña. Il suo annuncio, ha scatenato un vespaio di polemiche  soprattutto negli ambienti progressisti legati all’ex presidente Manuel Zelayaperché l’ex generale Vásquez Velásquez all’epoca dei fatti Capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate,  fu colui il quale dette l’ordine, in seguito a pressioni ricevute dal Congresso,  di arrestare e cacciare dal paese — all’alba e in pigiama — il presidente legittimo Manuel Zelaya,  quel 28 giugno del 2009. (altro…)


Sicurezza alimentare, l’emergenza di Haiti

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A tre anni di distanza dal terremoto e dall’epidemia di colera, la situazione è ancora tragica.

di Annalisa Melandri in esclusiva per L’Indro — 18 gennaio 2013

Tre anni fa, esattamente il 12 gennaio del 2010, un violento terremoto di  magnitudo 7,2 colpiva  Haiti, nella parte occidentale dell’isola  Hispaniola  che condivide con la Repubblica Dominicana. Il numero dei morti fu di oltre 300mila, così come quello dei feriti,  e circa un milione e mezzo  i senza tetto. L’immagine emblematica del palazzo presidenziale, quasi raso al suolo, fece il giro del mondo, a dimostrare la totale distruzione del paese. Fu infatti un evento catastrofico che ebbe effetti durissimi sulla già precaria situazione della piccola nazione caraibica, una delle più povere del mondo e sicuramente la più povera del continente americano. (altro…)


Cile: il vertice del popolo mapuche

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Bandera mapuche

I mapuche  da anni chiedono la restituzione di terre che considerano  di loro proprietà ancestrale.

di Annalisa Melandri in esclusiva per L’Indro — 16 gennaio 2013

Inizia proprio oggi, mercoledì 16 gennaio, il vertice mapuche sul cerro (collina) Ñielol, nei pressi di Temuco nel sud del Cile, organizzato dall’associazione Consejo de Todas las Tierras, Consiglio di Tutte le Terre, che raggruppa le  maggiori organizzazioni rappresentanti del popolo mapuche, gli abitanti nativi originari del Cono Sud del continente americano (che vivono attualmente tra Argentina e Cile) e che ha convocato il vertice in seguito alla recrudescenza delle tensioni tra la popolazione indigena  e il governo cileno, nel corso delle quali, a causa di un incendio appiccato in una  proprietà terriera, è morta una coppia di anziani latifondisti.

Nella regione dell’Araucanìa, a circa 700 chilometri a sud della capitale Santiago, nel corso dell’anno appena concluso e dopo un biennio di relativa tranquillità,  si è registrato infatti un considerevole aumento del conflitto sociale che vede scontrarsi,  spesso lasciando dietro di sé morti e feriti,  i  mapuche — soprattutto i settori più radicali riuniti nel Coordinamento Arauco Malleco (CAM) — e i Carabinieri e l’Esercito cileni. (altro…)


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