Diritti umani in Honduras: si apre la convocatoria per gli accampamenti di osservazione dei diritti umani
Il 26–27 ottobre a Napoli avrà luogo l’incontro formativo per chi ha intenzione di partire per gli accampamenti d’osservazione dei diritti umani in Honduras.
Chiediamo la più amplia diffusione, in considerazione anche della grave situazione del paese e dell’importanza che dai movimenti di base e’ stata riconosciuta alla presenza internazionale.
L’incontro inizia sabato 26 ottobre ore 15, e termina la domenica 27 ottobre pomeriggio ore 18
L’incontro si svolgerà presso l’Ex convento delle teresiane, ora “giardino liberato” sito in salita San Raffaele n 3, quartiere materdei, Napoli.
Programma dell’incontro formativo:
- introduzione generale: contesto storico, economico, politico attuale, il FNRP ed altri attori nel paese
- movimenti popolari in Honduras, la strategia e filosofia degli accampamenti di osservazione
- Requisiti per essere campamentisti
- Ruolo dei campamentisti, obiettivi
- Situazione legale
- Cosa fare durante la presenza nel campamento
- Regole per i campamentisti: coordinamento del campamento, cosa non fare, comportamenti da evitare, come comportarsi in situazioni di emergenza
- cosa portarsi
- aspetti di salute (vaccini prima di partire)
- assicurazione
- all’arrivo in Honduras dove andare…
- al ritorno dall’Honduras…..
Saranno presenti campamentisti rientrati per condividere la loro esperienza.
Per dormire portate un sacco a pelo ed ev. anche dei materassini.
Per i pasti sono necessari un piatto, un bicchiere e delle posate.
vi preghiamo di comunicarci la vostra partecipazione al più presto
per ulteriori informazioni contattateci:
Carlo, 346 6321587
Maria, 347 1042633
Thomas, 339 1597004
piú informazioni sui campamenti:
http://www.puchica.org/campamenti/
http://campamentoshonduras.blogspot.com/
scaricati la convocatoria
Appello a sostegno del COPINH
Venerdì 20 settembre 2013 il pubblico ministero del Tribunale de La Esperanza, Intibucá, Honduras, ha ordinato l’arresto preventivo per Bertha Caceres Flores, coordinatrice del Copinh, organizzazione indigena lenca, nell’ambito di un processo istruito a seguito della denuncia delle imprese che stanno costruire una diga e una centrale idroelettrica sul fiume che fornisce acqua alle nella comunità di Rio Blanco, le multinazionali DESA e Sinohydro. E domani, 25 settembre, dovrebbe essere emesso l’ordine di cattura nei suoi confronti.
Il Collettivo Italia Centro America considera che il processo intentanto da Desa e Sinohydro sia “politico”, perché le comunità indigene della zona e il Copinh, che non sono stati consultati secondo quanto dispone le Convenzione 169 dell’OIL, ratificata dall’Honduras nel 1995, sono in lotta contro il progetto, e da sei mesi occupano pacificamente e in modo continuativo la strada che conduce al cantiere.
Le manifestazioni e l’opposizione hanno già causato due morti tra gli indigeni della regione di Rio Blanco.
Per il momento, il processo ha coinvolto Bertha ed altri due membri del Copinh, Tomás Gómez Membreño e Aureliano Molina Villanueva, mentre si preparano altre denunce a carico di rappresentanti dell’organizzazione.
Vi chiediamo di firmare l’appello a sostegno del Copinh (lo leggete qui sotto, potete aderire inviando una mail all’indirizzo honduraspuchicaorg (honduraspuchicaorg) ), che verrà in seguito inviato al ministero degli Esteri italiano, e invitiamo chi può farlo a sostenere –attraverso il Collettivo Italia Centro America– le spese legali sostenute dal Copinh, con un versamento sul conto corrente bancario intestato al Collettivo Italia Centro America è IT64 G050 1801 6000 0000 0127 111 (presso la filiale di Milano di Banca Popolare Etica). La causale è “Solidarietà Copinh”
Collettivo Italia Centro America
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Con l’ordine di arresto preventivo emesso nei confronti di Bertha Caceres, coordinatrice generale dell’organizzazione indigena Copinh, il sistema giudiziario honduregno si dimostra complice di un potere politico –che è ancora quello che ha perpetrato il Colpo di Stato del giugno 2009-.
Mentre l’Honduras si prepara a un processo elettorale farsa, per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, l’arresto di una tra le più riconosciute leader indigene del Paese rappresenta una chiara intimidazione nei confronti di tutti coloro che –in un Paese “svenduto” agli interessi multinazionali– lottano contro mega-progetti idroelettrici, minerari e contro l’accaparramento di terre.
Bertha, tutto il Copinh e il popolo lenca dell’Honduras rappresentano da oltre vent’anni un punto di riferimento anche per la società civile internazionale, per le loro lotte per il riconoscimento dei diritti dei popolo indigeni, primi tra tutti quelli relativi all’accesso alla terra e alla difesa dei beni naturali. Nel 2012, la prigioniera politica Bertha Cáceres è stata insignita, in Germania, del premio internazionale Shalom 2012.
Negli anni, il Copinh si è mobilitato contro decine di centrali idroelettriche, come quella di Agua Zarca a Rio Blanco, dove è in corso da sei mesi l’occupazione pacifica da parte della comunità Lenca. Adesso, però, il regime mostra il “pugno fermo”, slogan elettorale del presidente in carica, Pepe Lobo, perché gli interessi delle multinazionali sono diventati quelli del Paese.
Dall’Italia, dove Bertha e il Copinh hanno tessuto reti di solidarietà da Nord a Sud, manifestiamo solidarietà alla nuova “prigioniera politica”, e invitiamo il ministero degli Esteri ha farsi latore del nostro messaggio di fronte al governo honduregno:
- chiediamo che l’ordine di carcerazione nei confronti di Bertha Caceres venga ritirato, e venga annullata ogni accusa;
- chiediamo l’annullamento delle accuse contro Tomás Gómez Membreño e Aureliano Molina Villanueva, delle misura decise dal giudice nei loro confronti e dell’ordine di rimuovere il presidio contro il progetto idroelettrico di Rio Blanco;
- esigiamo la fine di ogni criminalizzazione del Copinh e dei movimenti sociali del Paese;
- esigiamo il rispetto della Convenzione numero 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro;
- esigiamo la smilitarizzazione delle zone indigene dell’Honduras.
12 respuestas a 12 mentiras sobre los monocultivos de palma aceteira
Acerca de este librillo ( descargalo 12_respuestas_a_12_mentiras_sobre_palma_aceitera)
Con el fin de divulgar información sobre los impactos de las plantaciones de árboles a gran escala, el
WRM publicó en 1999 un folleto titulado “Diez respuestas a diez mentiras”, redactado por Ricardo
Carrere. Su objetivo era revelar y cuestionar algunas afirmaciones ridículas de las compañías de
plantación de árboles para pasta sobre los supuestos beneficios de sus monocultivos de eucaliptos,
pinos o acacias. El folleto se volvió muy popular, resultó útil para reforzar los combates de las
comunidades contra el monocultivo de árboles, y ha sido muy utilizado por nuestra red de
organizaciones de base y activistas.
Dado que el folleto de 1999 se refería principalmente a las plantaciones destinadas a producir madera
para celulosa y que, últimamente, son las plantaciones de palma aceitera las que están en expansión en
todo el mundo, el WRM decidió publicar una segunda versión de “Diez respuestas a diez mentiras”,
centrada esta vez en 12 afirmaciones absurdas de la industria de la palma aceitera. Si bien el
monocultivo de la palma aceitera posee muchas de las características de las plantaciones para celulosa,
también existen diferencias importantes que señalaremos en este nuevo folleto.
Esperamos con él contribuir a fortalecer los combates de todos quienes se oponen al desarrollo de las
plantaciones de palma aceitera a gran escala en los países del Sur. También esperamos que estimule a las
comunidades afectadas a mantener su forma de vida y a continuar expresando sus reclamaciones y
propuestas sobre cómo usar la tierra para mejorar su bienestar. Dichas propuestas y alternativas de vida
suelen ser muy diferentes del modelo de monocultivo de palma aceitera a gran escala.
El equipo del WRM
¿Dónde está Juan Almonte?”
República Dominicana: La impunidad en el caso Almonte, una afrenta a la justicia
http://www.hoy.com.do/dr/videos_tv.aspx?id=4077 Entrevista a Genaro Rincón abogado de Juan Almonte, a Ana Montilla, esposa de Juan Almonte y Robin Guittard representante Amnesty International Caribe
¿Cual rol para la cooperación internacional?
Creo que la cooperación internacional tenga que dejar definitivamente ese rol compasivo y caritativo que caracteriza sus acciones, que además de permitirle recaudar mucho dinero (sobre el cual hasta cierto punto hay control) y una estructuración demasiado burocrática y clientelar de su aparato, funciona solo como paliativo de las situaciones de subdesarrollo. Si la cooperación no asume la tarea de impulsar cambios estructurales y definitivos en las realidades en las que trabaja nunca, nunca lograremos reducir pobreza y miseria, ya que estas confirmarán, definitivamente ser funcionales al mismo sistema neoliberista.
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Yo no soy una ONG, ni trabajo por una ONG así llamadas de cooperación internacional. Soy miembro integrante de la Comisión Nacional de los Derechos Humanos (CNDH) con la que promovemos una visión integral de los derechos humanos, entre ellos los derechos economicos, sociales, politicos y culturales, o sea los derechos de segunda generación DESC (o DESCA si consideramos los derechos ambientales). Con un poco de creatividad y con el apoyo del Centro de Atención Jesús Peregrino hemos logrado realizar esta pequeña actividad económica para ese grupito de mujeres haitianas y dominicanas de ascendencia haitiana. Ahora producen jabón multiuso, desinfectante y cloro en su fabriqueta artesanal (muy artesanal) y la fabriqueta tiene ya su filial, en Villa Caoba, donde otra comunidad muy pobre de personas haitianas y dominicanas de descendencia haitiana, que ademas se han involucrado a la misma CNDH (unidos somos más)… ahora se ayudan economicamente con esa misma actividad.
Foro di San Paolo, ultime incorporazioni
Nella plenaria del 4 agosto del Foro di San Paolo, presieduta dal Segretario Esecutivo Valter Pomar e dal Presidente della Repubblica Plurinazionale della Bolivia, è stata decisa l’incorporazione dei seguenti partiti:
1. Marcha Patriótica de Colombia,
2. Frente Iguazu de Paraguay y
3. Partido del Pueblo (PDP) del Perú Abrazos.
Foro de Sao Paulo, ultimas incorporaciones
El 4 de agosto pasado en Sesión Plenaria presidida por el c. Valter Pomar, Secretario Ejecutivo del Foro de Sao Paulo y el Presidente de la República Plurinacional de Bolivia Evo Morales y representantes de partidos de izquierda, progresistas, humanistas y movimientos sociales de América Latina aprobaron la incorporación de tres partidos:
- Marcha Patriótica de Colombia,
- Frente Iguazu de Paraguay y
- Partido del Pueblo (PDP) del Perú Abrazos.
La Organización de los Estados Americanos, México y los migrantes
En el diciembre del año pasado la OEA (Organización de los Estados Americanos) recomendó a México la eliminación de las visas para las personas que provienen de su frontera sur, o sea desde Guatemala. El Salvador y Honduras. La medida se relaciona también con “el pacto por México” redactado por el nuevo presidente Enrique Peña Nieto y los demás partidos políticos.
¿Porque la OEA no recomienda la misma cosa también a los Estados Unidos ya que la gran mayoría de estos migrantes cruzan sus fronteras y entran a México con el propósito de seguir su viaje hacia Estados Unidos?
Organizzazione degli Stati Americani e migranti
Nel dicembre scorso, l’OSA (Organizzazione degli Stati Americani) ha consigliato al Messico di eliminare il visto per le persone provenienti da Guatemala, El Salvador e Honduras. Il tema rientra anche nel “patto per il Messico” redatto dal nuovo presidente Enrique Peña Nieto e i dirigenti degli altri partiti politici.
Perché l’OSA non raccomanda la stessa cosa anche agli Stati Uniti dal momento che i migranti attraversano il Messico anche e soprattutto per poi proseguire verso questo paese?
Víctor Polay Campos: “Sul banco degli accusati. Terrorista o ribelle?” (Il libro– Capitolo III)
Qui parlavamo della decisione di pubblicare il libro di Víctor Polay Campos a puntate in questo sito.
INDICE /Dedica /Prologo /In memoria /Introduzione
Capitolo VI
CAPITOLO III
A NEMESI
“Nemesi” è il nome della dea greca della vendetta. Con questo appellativo la dittatura battezzò il centro di reclusione della Base Navale. Il suo obiettivo era intimorirci e renderci ancora più indifesi. Quando arrivammo in questa prigione non sapevamo ancora che avremmo passato gran parte della nostra vita sotto il manto del silenzio e dell’isolamento in un regime di detenzione inumano.
Che succede con Polay?
Manuel D’Ornellas
Sull’Expreso, 14 ottobre 1993
Manuel D’Ornellas, riconosciuto uomo di stampa, fu editorialista del quotidiano Expreso per lunghi anni e referente importante della stampa nel nostro Paese. Rappresentava senza alcun dubbio un’opinione rilevante e senza sospetti di simpatie o vincoli con le organizzazioni armate e, al di là delle discrepanze, sapeva essere rispettoso con l’avversario che secondo lui meritava questo trattamento.
Riproduciamo questo articolo per compararlo con l’attuale atteggiamento dell’Expreso, che sta seguendo una linea politica giornalistica che propugna l’odio eterno e la divisione dei peruviani.
Molta gente che contempla attonita la caduta personale di Abimael Guzmán si chiede quale sarà l’attuale atteggiamento del suo omologo del MRTA, Víctor Polay Campos: anche lui si dedicherà a scrivere lettere condiscendenti come quelle quasi striscianti che è andato producendo l’ex “Presidente Gonzalo”?
Le informazioni di cui disponiamo indicano che no, assolutamente. Polay sta resistendo con maggiore stoicismo di Guzmán alla reclusione nello stesso carcere del Callao, sottopoto a condizioni carcerarie altrettanto rigorose di quelle imposte al dirigente senderista per meno tempo. (altro…)