Diserbanti a giudizio in Argentina

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La vittoria delle “Madri di Ituzaingó Anexo”

DISERBANTI A GIUDIZIO IN ARGENTINA

Un’importante sentenza condanna per la prima volta le fumigazioni con agrotossici

 

di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro*

 

Le deridevano e le chiamavano “locas”, pazze, come le Madri di Plaza de Mayo. Le Madri diItuzaingó Anexo, un piccolo quartiere alla periferia della cittadina argentina di Córdoba, erano invece arrabbiate e preoccupate per quanto stava accadendo nella loro comunità. Alcune avevano visto morire lentamente i propri figli, colpiti da mali devastanti e incurabili, altre avevano perso i loro neonati a causa di malformazioni. Qualcosa non andava, troppe malattie congenite, troppi casi di cancro e leucemia tra gli abitanti di quella zona rurale circondata completamente da piantagioni di soia. Troppe morti sospette.


6 años sin Julio López

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Leggi anche: Da due anni desaparecido Julio López 

Julio López a un anno dalla scomparsa 


Nato in Argentina? Dubbi sulla tua identità?

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La Rete per il diritto all’Identità – Italia riunisce alcune associazioni culturali, diverse ONLUS, ONG e istituzioni pubbliche che  hanno aperto un “nodo italiano” della “Red por el derecho a la Identidad”. L’obiettivo della “Rete” è quello di collaborare con le “Abuelas” e con la CONADI nella ricerca dei giovani desaparecidos che vivono oggi, forse anche in Italia, con una falsa identità.  (altro…)


Il Parlamento Europeo e la problematica Argentina-Spagna (Repsol).

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 Questa la risoluzione del Parlamento Europeo che condanna la decisione della Repubblica Argentina di ri-nazionalizzare il 51% delle azioni della società YPF a danno della spagnola REPSOL.

Alcune considerazioni:

1) l’assioma libero mercato=  guadagni imprese europee. Si legge infatti nella risoluzione: (altro…)


Néstor Kirchner : eroe dell’ indipendenza dell’Argentina

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Di Mark Weisbrot — www.cepr.net
The Guardian Unlimited, 27 Ottobre 2010

La  morte improvvisa  di Néstor Kirchner rappresenta oggi una grande perdita, non soltanto per l’ Argentina ma per tutta la regione e per il mondo intero. Kirchner assunse la presidenza del suo paese  nel maggio del 2003 quando l’ Argentina si trovava nella fase iniziale della  ripresa dopo una terribile recessione. Il ruolo che giocò  nel riscatto dell’ economia argentina si può  paragonare al ruolo che svolse  Franklin D. Roosvelt negli Stati Uniti durante la Grande Depressione. Come Roosvelt, Kirchner ha dovuto difendersi non soltanto da  interessi economici colossali  ma anche dalla maggior parte dei professionisti dell’economia,  che sostenevano che le sue politiche avrebbero portato a un disastro. Si è dimostrato che si stavano sbagliando e che lui invece  aveva ragione.

La recessione in Argentina negli anni tra il  1998 e il 2002 può essere paragonata alla Grande Depressione degli Stati Uniti in termini di disoccupazione, (giunta  a punte del  21%), e di calo della  produzione (più o meno il 20% del PIL). La maggior parte degli argentini, che fino a quel momento avevano  goduto di livelli di vita tra i più alti dell’ America latina, furono spinti al di sotto della linea di povertà. Tra il dicembre del 2001 e il gennaio del 2002 il paese sperimentò una massiccia inflazione, un  insolvenza nei pagamenti di portata storica mondiale pari a di 95 miliardi di dollari   e il collasso del sistema finanziario.

Sebbene alcune delle  politiche economiche ortodosse che assicurarono una rapida ripresa fossero state  già avviate durante  l’anno precedente all’ insediamento di Kirchner, egli dovette poi continuare ad applicarle fino in fondo, nonostante le difficoltà, per far sì  che l’ Argentina potesse diventare  l’economia con il maggior tasso di crescita della regione.

Una grande sfida venne dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il Fondo aveva giocato un ruolo importantissimo nel collasso dell’economia, appoggiando — tra le varie  politiche sbagliate — un tasso di cambio sopravvalutato, con un indebitamento e un tasso di interesse crescenti. Quando l’economia argentina inevitabilmente giunse al collasso, il FMI non offrì aiuto, ma soltanto una serie di condizioni che ne impedivano il recupero.  Il FMI stava cercando di ottenere soltanto migliori condizioni di pagamento per i detentori del  debito. Kirchner rifiutò  invece  ad accettare le condizioni dei pagamenti e il FMI si negò  a rifinanziare il debito.

Nel settembre del 2003, lo scontro  giunse al culmine nel momento in cui  Kirchner non assolse temporaneamente il  pagamento  al FMI  invece di accettare le sue condizioni. Fu un passo straordinariamente coraggioso — nessun paese di reddito  medio aveva mai omesso  al pagamento del FMI. Lo aveva  fatto soltanto un gruppo di stati falliti o  paria come l’ Iraq o il Congo. Questo perché si credeva che  il FMI avesse il potere di  tagliare i crediti commerciali ai paesi  insolventi. Nessuno sapeva veramente  cosa sarebbe accaduto. Ciò nonostante  il FMI si tirò indietro dalla contesa rifinanziando il prestito.

L’ Argentina continuò a crescere alla media di un tasso dell’ 8% annuo durante tutto il 2008, liberando dalla  povertà più di 11 milioni di persone in un paese di 40 milioni. Le politiche del governo di  Kirchner,  dentro le quali c’erano   l’obiettivo del Banco Centrale di ottenere un tasso di cambio reale stabile e competitivo e la mano  pesante contro i creditori mancanti  -  non erano  popolari a Washington e nemmeno tra i  mezzi di comunicazione commerciali. In ogni caso  funzionarono.

Lo scontro vincente  di Kirchner con il FMI giunse in un momento in cui l’influenza di quest’ ultimo era in rapida discesa   dopo il fallimento delle sue politiche  durante la crisi economica asiatica precedente al collasso argentino. Si dimostrò al mondo che un paese poteva sfidare il FMI e sopravvivere per raccontare la sua storia. In tal modo il FMI continuò a perdere potere e influenza  in America latina e tra i paesi di reddito medio in generale. Dal momento che il FMI rappresentava in quel momento anche il mezzo più importante con cui Washington esercitava la sua influenza sui  paesi di reddito medio e basso,  questo ha contribuito anche alla fine dell’ influenza degli Stati Uniti,  specialmente nell’ ambito della recente indipendenza conquistata dal  Sud America.

Kirchner ha giocato   un ruolo importante nel consolidamento di questa indipendenza, lavorando con altri governi di sinistra, come con quello del  Brasile, del  Venezuela, dell’ Ecuador e della Bolivia. Attraverso organismi come l’ UNASUR (l’ Unione delle Nazioni Sudamericane), il MERCOSUR (Mercato Comune del Sud) e numerosi accordi commerciali, l’America  latina fu capace di cambiare drasticamente il suo cammino. Tali governi hanno sostenuto  con successo il governo della Bolivia  contro la sfida extraparlamentare  della destra nel 2008 e più recentemente hanno appoggiato l’Ecuador contro il colpo di Stato alcune settimane fa. Sfortunatamente non sono riusciti  a  ribaltare  il colpo di Stato militare in Honduras dello scorso anno, riuscito con l’ appoggio decisivo degli Stati Uniti. L’ Argentina insieme con l’UNASUR però continua a rifiutare  la riammissione dell’ Honduras all’interno dell’ OSA (Organizzazione degli Stati Americani) nonostante le forti pressioni di Washington.

Kirchner ha conquistato  inoltre il rispetto delle  organizzazioni di difesa dei diritti umani per la sua volontà  di sottoporre a giudizio e chiedere l’estradizione di alcuni dei militari accusati di aver commesso  crimini contro l’umanità durante la dittatura del 1976–1983,  ribaltando la posizione  dei governi precedenti. Insieme a  sua moglie, Cristina Fernández, Néstor  Kirchner ha dato un contributo enorme alla svolta progressista dell’  Argentina e di tutta la regione. Nonostante gli sforzi, in linea generale non ha goduto delle simpatie di  Washington e dei circuiti commerciali internazionali ma la  storia lo ricorderà  non solo come un buon presidente ma anche come un eroe dell’ Indipendenza latinoamericana.


Traduzione di Annalisa Melandri.



“Desaparecidos”: censura in Italia

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di Carmelo Sorbera — Qui News
Denunciamo l’oscuramento totale sulla stampa italiana della condanna di Reynaldo Benito Bignone.
L’ultimo dittatore militare che ha governato tra il 1982 ed il 1983 in Argentina, il generale Reynaldo Benito Bignone di 82 anni è stato condannato a 25 anni di carcere per crimini contro l’umanità.
Bignone è stato condannato per il sequestro tra il 1976 ed 1978 di 56 oppositori politici, torturati ed eliminati molti di loro con i “voli della morte”, cioè gettati in mare vivi da aerei militari.
L’oscuramento totale della notizia della condanna di Reynaldo Benito Bignone sulla stampa italiana è autocensura o distrazione colposa?
In un Paese dove il Capo del Governo ha “ironizzato” su quei voli della morte, quei crimini contro l’umanità per i quali è stato condannato Benito Bignone a 25 anni di carcere, la “normalità” di non pubblicare una tale notizia è quanto meno sospetto.
Alcuni dei siti internazionali che hanno pubblicato la notizia:
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/04/20/AR2010042004265.html
http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5j2YKtCNigrwaRTD09sEXCeF8qkvg
http://www.indiatalkies.com/201
0/04/argentinean-junta-leaders-sentenced-25-years.html

http://www.nzherald.co.nz/world/news/article.cfm?c_id=2&objectid=10639818
http://www.nytimes.com/2010/04/21/world/americas/21argentina.html 
http://momento24.com/en/2010/04/20/bignone-sentenced-to-25-years-in-an-ordinary-prison/
http://inewp.com/?p=2698
http://www.ft.com/cms/s/0/69a238fc-4d13-11df-baf3-00144feab49a.html
http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=126147376
http://www.upi.com/Top_News/International/2010/04/21/Former-dictator-sentenced-to-prison/UPI-30261271854111/
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/us_and_americas/article7103418.ece
http://english.pravda.ru/news/world/21–04-2010/113104-dictator-0
http://www.presstv.ir/detail.aspx?id=123920&sectionid=351020706
http://itn.co.uk/e13d85d8b9bd57e7988a2272bf283f16.html
http://www.theaustralian.com.au/news/world/argentine-dictator-reynaldo-bignone-convicted/story-e6frg6so-1225856588993
http://edition.cnn.com/2010/WORLD/americas/02/10/argentina.sentence/index.html?iref=allsearch
http://www.elmundo.es/america/2010/04/20/argentina/1271797708.html
http://www.jornada.unam.mx/2010/04/21/index.php?section=mundo&article=032n1mun
http://www.clarin.com/diario/2010/04/21/um/m-02185165.htm
http://www.lanacion.com.ar/nota.asp?nota_id=1256484
http://www.bbc.co.uk/mundo/america_latina/2010/04/100420_0033_argentina_bignone_condena_gz.shtml
http://www.elpais.com/articulo/internacional/Condenado/25/anos/ultimo/dictador/argentino/elpepuint/20100421elpepiint_12/Tes
http://www.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&task=view&id=181214&Itemid=1
http://www.eluniversal.com/2010/04/20/int_ava_condenan-a-25-anos-d_20A3772451.shtml
http://www.ansa.it/ansalatina/notizie/notiziari/argentina/20100421003135066137.html
http://sp.rian.ru/onlinenews/20100421/125999971.html
http://actualidad.rt.com/actualidad/america_latina/issue_7461.html
http://spanish.china.org.cn/international/txt/2010–04/21/content_19873544.htm
http://www.guardian.co.uk/world/2010/apr/21/argentina-dictator-reynaldo-bignone-prison
http://www.neues-deutschland.de/artikel/169618.normalknast-fuer-frueheren-juntachef.html
http://matin.branchez-vous.com/nouvelles/2010/04/le_dernier_dictateur_argentin.html
http://www.zeit.de/newsticker/2010/4/21/iptc-hfk-20100421–64-24587408xml
http://de.reuters.com/article/worldNews/idDEBEE63K01E20100421
http://uk.reuters.com/article/idUKN20127488
http://www.reuters.com/article/idUSN20127488
In Italia: “Nessuno”, perché?
Carmelo Sorbera

Miami protegge criminale argentino accusato di aver partecipato al massacro di Trelew nel 1972

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detenidos de Trelew

i 19 detenuti evasi all’aeroporto al momento della loro resa 

Miami, non protegge soltanto criminali come Luis Posada Carriles, il terrorista cubano reo confesso dell’attentato all’hotel Copacabana all’Avana in cui perse la vita nel 1997 il giovane italiano Fabio Di Celmo e di quello del 1976 al volo civile della compagnia aerea Cubana de Aviación in cui persero la vita 73 persone. La magistratura della città, da sempre collusa con la mafia anticastrista, protegge anche i militari argentini che tentano di sfuggire alla giustizia nel loro paese che sta facendo luce sui crimini commessi durante gli anni bui delle dittature militari.

Il tenente dell’Aviazione in ritiro Roberto Guillermo Bravo, accusato in Argentina da tre testimoni di essere tra i responsabili dell’ esecuzione a sangue freddo di 16 prigionieri politici in quello che è ricordato come il massacro di Trelew, avvenuto il 22 agosto 1972, è stato liberato a Miami il 5 marzo scorso dal giudice Robert Dube, dopo essere stato arrestato qualche giorno prima , il 25 febbraio, in seguito alle pressioni delle autorità argentine che sollecitavano l’applicazione di un mandato di arresto risalente a circa due anni fa emesso dal giudice Hugo Sastre.

Bravo è stato liberato grazie al pagamento di una cauzione di 1,2 milioni di dollari e dovrà comparire il prossimo 2 aprile dinanzi al giudice Robert Dube. Il processo ad altri sei militari coinvolti nel massacro e sui quali pendono le stesse accuse contestate a Bravo e cioè privazione illegittima della libertà, torture e omicidio plurimo, si terrà invece ad aprile nella cittadina di Trelew.

Roberto Guillermo Bravo, che vive negli Stati Uniti dal 1973, ottenne la cittadinanza statunitense nel 1987 nonostante le gravi accuse che pendevano su di lui in Argentina ed attualmente è un imprenditore molto potente la cui impresa RGB Group Inc. ha contratti di forniture elettroniche addirittura con il Pentagono e con gli istituti carcerari degli Stati Uniti.

La stampa di Miami ha dato scarso rilievo alla notizia dell’arresto mentre ha causato indignazione in Argentina quella della sua rapida liberazione. Oltre a Bravo sono accusati di aver partecipato a vario titolo nel massacro anche il capitano di fregata a capo dell’operazione Luis Emilio Sosa, arrestato nel febbraio del 2008, e i capitani Rubén Paccagnini ed Emilio del Real.

Il 15 agosto del 1972, 110 prigionieri politici appartenenti a varie organizzazioni armate di sinistra, l’Esercito Rivoluzionario del Popolo (EPR), le Forse Armate Rivoluzionarie (FAR) e i Montoneros, detenuti nel carcere militare di Rawson, presso la Base Aereonavale Almirante Zar, organizzarono un’evasione che andò a buon fine soltanto per 6 di essi che riuscirono a dirottare un aereo e a fare rotta verso il Cile e successivamente verso Cuba. Invece 19 prigionieri riuscirono a giungere all’aeroporto soltanto quando l’aereo stava decollando mentre il resto del gruppo non riuscì a lasciare nemmeno il carcere. Il gruppo dei 19 si riconsegnò alle autorità senza opporre resistenza e dopo aver dato una conferenza stampa nella quale chiesero rassicurazioni circa la loro incolumità e sicurezza. Furono condotti invece da un gruppo di militari comandati da Luis Emilio Sosa, presso la base militare della Marina Almirante Zar nonostante le rassicurazioni ricevute che sarebbero stati ricondotti al carcere di Rawson.

Dopo alcuni giorni in cui la zona appariva estremamente militarizzata e in cui i giornalisti e gli avvocati vennero tenuti lontani dalla base e mentre già si temevano rappresaglie contro i 19 prigionieri, la notte del 21 agosto i 19 detenuti vennero messi in fila contro una parete e per 20 minuti una pattuglia di militari comandata da Sosa e dal tenete Bravo aprì il fuoco contro di loro.

Soltanto tre si salvarono, fingendosi morti ma scomparvero negli anni successivi, durante la dittatura di Videla.

Secondo la versione ufficiale, resa alla stampa e all’ opinione pubblica, i detenuti furono uccisi durante un tentativo di fuga.

Miami si conferma dunque, il paradiso giudiziario per ogni criminale, terrorista o sicario al soldo della Cia, mentre i 5 cubani che svolgevano operazione di intelligence in territorio nordamericano per prevenire attentati nel loro paese da parte dei gruppi terroristici anticastristi, da oltre dieci anni sono reclusi nelle carceri statunitensi senza poter nemmeno vedere  i loro familiari.


L’arroganza dei soliti noti

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“L’inviato di Obama dovrebbe sapere meglio di chiunque altro che la perdita di sicurezza giuridica ed economica è stata generata da loro (gli statunitensi) con la crisi finanziaria”. Così ha replicato l’ex presidente argentino Néstor Kirchner ad Arturo Valenzuela, sottosegretario  del Dipartimento di Stato Usa per l’America Latina  che durante la sua visita in Argentina ha dichiarato che nel paese esiste “insicurezza giuridica”.
“Valenzuela crede che ancora esistano i viceré” ha concluso Kirchner.

Il museo degli orrori di La Plata

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Fernanado Pepe al Museo de La Plata

Il museo di scienze naturali di La Plata,  capitale della provincia di Buenos Aires, in Argentina, nelle sue sale non ha esposto soltanto  resti fossili animali e vegetali ma è stato anche sede  di una delle esposizioni di resti umani più discusse di tutta l’America latina.    Fondato nel 1877  da Francisco Pascasio Moreno, che lo  arricchì di importanti collezioni di sua proprietà, venne aperto  al pubblico soltanto nel  1888 e oggi  è considerato per la rarità dei suoi reperti e per le ricerche che svolge,  uno dei dieci migliori musei del mondo nel suo genere.
 
Vi sono conservati,  oltre ai  numerosi e rarissimi mammiferi fossili della pampa, (si parla di circa 10mila pezzi di provenienza e datazione diverse), anche innumerevoli  resti umani di indigeni. Alcuni sono il frutto di veri e propri saccheggi compiuti nei cimiteri dei nativi  e   appartengono alle vittime della “Campaña del  Desierto”, la conquista del deserto, l’operazione militare con la quale tra la fine del secolo XIX e i primi anni del secolo XX l’esercito della Repubblica Argentina sottrasse con la forza agli indigeni mapuche e tehuelche enormi porzioni di territorio della Pampa e della Patagonia. Si dice anche che il Museo organizzò delle vere e proprie campagne di raccolta di reperti umani  agli inizi del secolo scorso.
 
L’antropologo Fernando  Pepe fa parte del gruppo Universitario di Ricerca in Antropologia Sociale (GUIAS),  che si è formato nel 2005 dopo che una comunità boliviana,  praticando  cerimonie sacre e riti religiosi,  aveva chiesto  la  restituzione di alcune mummie che si trovavano esposte nelle sale.
 
Così egli e  un gruppo di suoi studenti, impressionati dalla richiesta degli indigeni, decisero di avviare le procedure per la restituzione delle mummie.  Nel 2006 iniziarono degli studi per stabilire l’esatta provenienza del materiale conservato nel museo e per questo venne scelta  come data di partenza della ricerca proprio l’anno di  fondazione  dello stesso, anno nel quale risultò essere entrata la maggior parte dei reperti. Da questi studi risulterebbe anche che due “insigni” scienziati,  il botanico italiano Carlo Luigi Spegazzini e lo studioso svizzero Santiago Roth,  che trascorsero molti anni lavorando  presso il Museo La Plata,  circa un secolo fa si dedicavano oltre ai loro studi, anche all’assassinio di indigeni proprio per conto del museo.
 
Più semplicemente, invece, le  donazioni “personali”,   erano uno dei modi più usuali  di rifornire di reperti le sale del museo.  Importanti furono quelle del colonnello Godoy, il governatore della Terra del Fuoco. D’altra parte egli era colui il quale scriveva il 20 gennaio 1897 al presidente della Repubblica Argentina quali erano le sue soluzioni per il problema degli indigeni della Terra del Fuoco:
1) Farli prigionieri per conto della nazione
2) Sterminarli con la fame e la miseria o per  morte violenta o in lotte con la polizia
3) Lasciarli liberi di continuare la loro vita mettendo a rischio gli interessi dei privati
4) Prenderli e trasferirli in altri luoghi.
 
Moltissimi resti invece provenivano direttamente dalla collezione privata di Francisco Moreno, il fondatore del museo, (collezionò circa 2500 crani umani tra i 20 e i 27 anni) che non era uno scienziato, ma un politico,  come spiega l’antropologo Fernando Pepe in una intervista rilasciata a Azkintuwe: “egli ha un ruolo di perito nella storia argentina, è colui il quale ha delimitato i confiini con il Cile, questo è il lavoro per il quale è conosciuto… Il suo ruolo era quindi politico e il Museo de La Plata è la pietra fondamentale di una politica che  voleva dire: “La Patagonia è argentina, non è cilena, non è degli araucani, non è dei tehuelche, non è dei mapuche”.
 
Leggendo e studiando i testi conservati nella biblioteca annessa al museo, Fernando Pepe e il suo gruppo si resero ben presto conto di un’altra realtà, non meno inquietante:  presso il museo, nei primi anni della sua fondazione vivevano stabilmente  gruppi di indigeni prigionieri di guerra e addetti per lo più alle pulizie e ai lavori più umili,  che una volta deceduti venivano esposti nelle sale. Il lonko Inakayal, uno di questi prigionieri,  è stato identificato  recentemente grazie al cuoio capelluto e ai  pezzi del suo cervello disseccato esposti nelle vetrine.
 
Pepe e il suo gruppo stanno tentando oggi  di far restituire i resti umani ai loro legittimi discendenti anche  in base alla Legge Nazionale  n. 25.517 del 2001 che stabilisce che “i resti mortali  indigeni, qualsiasi sia la loro collocazione devono essere restituiti alle comunità di appartenenza che li reclamano.”
 
Nel 2006 le sale del Museo che esponevano i resti umani sono state chiuse e questi  riposti in un magazzino in attesa di decidere le modalità di restituzione,  gli ultimi sono stati spostati nel  dicembre del 2007, si tratta però di alcuni resti umani  egizi che erano conservati nel museo e per i quali si sta studiando una collocazione definitiva.

Richiesta di scuse formali del Governo italiano ai familiari delle vittime della dittatura argentina

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Siamo a 731 firme (01/03 h. 16.02 ) con altre in arrivo. Si  è parlato  dell’appello anche a  Radio Popolare. Forza!!
Noi firmatari di questo appello, come cittadini italiani esprimiamo profondo sdegno per le parole inadeguate e offensive che il premier   Silvio Berlusconi ha pronunciato nei confronti delle vittime della dittatura argentina. La battuta : ” erano belle giornate, li facevano scendere dagli aerei…” suona come un insulto alla memoria delle vittime dei voli della morte, l’infame pratica dei militari argentini che gettavano nelle acque del Rio della Plata dagli aerei in volo gli oppositori politici al loro regime ancora vivi e addormentati.
 
E’ doveroso pertanto un atto di scuse formali da parte del Governo italiano ai familiari di tutte le vittime della dittatura, che potrebbe concretizzarsi nella ratifica da parte dell’Italia della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate.
 
 
 
Inviare le adesioni a:  
mailto:berlusconichiedascusaatyahoodotit  (berlusconichiedascusaatyahoodotit)  
 
 
Primi firmatari:
 
Annalisa Melandri attivista per i diritti umani
Gennaro Carotenuto storico
Francesco Piccinini ricercatore
Antonio Mazzeo giornalista e saggista
Marina Beccuti Torino, giornalista sportiva
Rodolfo Ricci
Gabriele Andreozzi
Chiara Forneris
Claudio Giambelli Roma
Carmelo Sorbera QuiNews.it

Paolo Maccioni pubblicista

Guido Piccoli scrittore e giornalista
Giuseppe De Marzo portavoce ASud
Gavino Puggioni studioso di storia orale, Como
Fabio Tripaldi
Calamita Walter Oscar, ex prigioniero politico italoargentino
Fabio Bovi, Torino
Tiziana Rossetti  cooperante — cittadina italiana
Pierluigi Paolillo, Comitato per la promozione del Libro Memoria del Buio,
Raffaele Nencini
Giuseppe Palermo Roma
Maria Laura Marescalchi
Miguel Angel Acosta(musicista)
Fabio Dossena
Caffè Basaglia (Circolo Arci)
Centro di animazione sociale e culturale delle comunità Torino
SUR Società Umane resistenti (Associazione Arci)Torino
Stefano Toppi – Roma
Ornella Terracini
Estela Julia Robledo ex prigioniera politica argentina
Sabrina Zabeo
Lino gambacorta, insegnante, Sesto F.no (FI)
Antonio Anaclerio, graphic designer, Milano
Olindo Ionta, ricercatore, antropologo
Luigi Dentis
Maurizio Bongioanni
Serafina Manna
Matteo Di Pietrantonio
Loreley Biagini
Paola Campanini
Jose Luis Pizarro
Consolata Galleani d’Agliano — educatrice Servizi Sociali – Torino
M. Cristina Acciarri
Maria Maira– già bibliotecaria – Genova
Daniel Pittuelliex detenuto politico argentinoPresidente del Centro Cultural Argentino di Torino
Giovanni Teofilo Chiarelli – Bologna
Pasquale Anaclerio militante dellla Sinistra democratica
Fanny Cerry
Ciro Brescia
Redazione Dialogos Corleone
Gladys basagoitia biologa e poetessa peruviana residente a Perugia
Carlo Ruta
Fabrizio Lorusso poeta italiano in Messico
Alberto Gentilini, insegnante (Udine)
Angelina Giancarla
Francesco Servidio
Andrea NecciaiIl Ponte — Cooperativa per il Commercio Equo e Solidale
Fausto Amodei
Fabio De Gregorio Napoli
Roberto Vallasciani
Silvia Federici Ravenna Italia
Alessandro Badella Alessandria Impiegato e ricercatore
Livia  Pelloni, insegnante, Lugo, Ravenna
Carlo Greppi
Anna Bises Vitale Torino
Mario Capriolo
ONG MAIS
Stefania Di Campli
Rossana Borello
Ferdinando Sibona
Alvaro Tapia Fuentes
Donatella Saviola
Paolo Praolini
Carlo Nobili
Marco Di GirolamoTreviolo (BG)
Carlos Tapia medico
Elena Maculan, dottoranda di ricerca, Trento
Gaetano Montalbano (webcontent editor orizzontinuovi.org)
Elena Maculan
Paola Natile
Ludovica De Luca
Eliana dell’Acqua Fim Cisl Brianza
Pablo Rivero DNI: 12843288 Córdoba (Argentina)
Heloísa Fernandes socióloga, profesora   San Paolo, Brasil
Laura Erizi
Fabiana Frayssinet Argentina
Giuseppe Rizzardo impiegato
Maria Rosa Chiapparo
Anna Maria De Luca
María Valeria Barbuto, documento 23.154.582, Antropóloga, Argentina
Manuela Sica Bergamo
Daniele Di Stefano, insegnante, Desio (MI)
Roberto Giardelli
Marta Vignola avvocato
Claudio Barros
Claudio Corbellari
Peinetti Patrizia
Altomare Luigina Gida
Gesualdo Maffia dottorando in storia
Laila Ortega
Guido Ruzzier, pensionato, Milano
Shahram Sherkat, medico
Arnold Yodice
Anna Maria Satta, Messico
Giorgio Stern
Francesca Levi
Fabrizio Padula
Tarascio Giacomo
Elsa Maria Ferrazzano — Caserta– Caiazzo
Livio Franco Bologna
Fausto Giussani
Sonia Brioschi
Luisa Motta, AceA onlus Milano
Guido Castelli
Luciana Maspero
Mario Ungari
Raffaele Scassellati
Maria Grazia Catani Firenze
Paola Livi – Milano
Francesca Claudia Prati – Milano
Bianca Montrasio
Comitato per il Parco AntonioCederna di Monza
Ambra Leonardi
Federico Totaro
Cavalieri Tiziano  Firenze
Cattarossi Davide
Elisabetta Mauri
Andrea Manzoni
Penone Mimì Galletti Ecclesio (Capiago Intimiano –Co)
don Vitaliano Della Sala, prete
Clara Capezzuto
Dani Amati Bergamo
Pietro Orsatti Roma, left-Avvenimenti, Agoravox
Marika Traverso, Genova, impiegata
Antonella Vitale
Marco Savino
Chiara Alpestre
Francesca Sobrero
Claudia Cernigoi giornalista
Jorge Bellini Agrupaciòn general San Martìn
Giorgio Luzzi
Nello Spinella — Medico — Villorba
Maria Eugenia Sterling — Villorba
Francesca Bordini, insegnante – Roma
Michele Spataro
Anna Carletto
Paolo Giannoni
EmiliaFederica Percival   insegnante
Donato Acampora, metalmeccanico
Stefania Santuccio
Fernanda Minuz 
Alessandra Marabotto
Roberta Repetto Genova
Lucio Ricci Presidente FILEF Abruzzo
Orlando Baroncelli scrittore  “Su la testa, Argentina! Desaparecidos e recupero della memoria storica”
Maria Grazia Alemanno, docente, Torino
Lucio Ricci architetto
Lilana boranga direttoe di radio base popolare network di veenzia
Fresia Cea — vedova di Omar Venturelli, cittadino italiano scomparso in Cile
Renata Morra (insegnante di lingua spagnola)
Calligaris Edda – Udine
Bulligan giampaolo – udine
Giovanni Alioti
Danila Orlando
Alberto signetto — regista    italo-argentino
Susanna Canestri
Susana Maria Ciummelli  attivista Ya Basta Marche
Silvia Titti
Ilaria Allegri Parma
Loria Danilo Partito Rifondazione Comunista
Rita Marazita
Lino Landi  Cividale del Friuli
Stefano Girotti Università degli Sudi di Bologna
Nadia Moretti
Violetta Nobili
Antonio Revelli — torino
Adryana Giraldo studentessa universitaria
Michele Morgese, insegnante
Luigi Collu
Alberto Di Giusto Udine
Rafael “Grillo” Videla Monberg
Rosario Montone
Rita Maffei
Favo Daniele
Enrico Corradini autore del dramma teatrale LA NEVE DI BUENOS AIRES sui desaparecidos
Aldo Galvagno presidente associazione SiporCuba
Juarez Vanesa Carola
Andrea Tandelle
Nadia Baiesi, direttrice Fondazione scuola di pace di Monte Sole — Marzabotto
Rodolfo Omar Gianfelici — periodista — Director de PrensaMare Republica Argentina
Antonio Giaimo giornalista Montevideo
Gladys Sac docente
Amadeo Marchitto operaio.
Daniela Marchitto studentessa
Pablo Marchitto: impiegato
Anna Di Campli, Chieti
Pavlina Todorova
Vincenzo Cesarano — RdB-CUB Friuli Venezia Giulia
Giancarlo Roncato
Umberta Galleani
Alberto Preti. Docente universitario
Alfredo Gende –Associazione Casa Argentina Latinoamericana –Regione Marche
Patricia Vena
Felix Norberto Ferrucci
Filomeno Viscido
Pietro Ugo Bertolino attivista per i diritti umani
Cesare Allara Comitato di Solidarietà col Popolo Palestinese di Torino
Fabio A. Beuzer Ass. Argentina Vientos del Sur
Maria Rosaria Stabili Storia dell’America latina Roma3
Eugenio Chiotti, Torino
Luigi Cecchetto, Santiago, Chile
Maria Rubini Rifondazione Comunista
Evelina Tabanelli
Giuliani Barbara – impiegata, Jesi
Desanso Anna — Torino
Desanso Melania
Bernocco Guglielmina
Desanso Francesco
Merlo Luigia
Maria Rosaria Paolillo
Carla Mariani, volontaria Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive!
Salvatore Palma Torino
Valentino Morandini
Lorenzo Verdolini
Giovanni Prosperi
Eugenio Zampa Francia
Valentina Di Grazia — felice di trovarsi all’estero
Maria de los Angeles Valli
Associazione Ya Basta! Marche ONLUS
Antonio Cacio
Antonio Cicioni — Buenos Aires
Eugenia Guerrini  Torino
Salima Cure, A Sud
Giacomo Giargia
Associazione Argentino Italiana Piemonte ‘ONLUS
Lisardo Moran
Facundo Vila
Anna Spina
Valter Campioni
Riccardo Pittau da Cagliari
Baldassa Patrizia
Italo Arcuri direttore responsabile ‘quinews.it’
Jacopo Venier  responsabile Esteri del Partito dei Comunisti Italiani
Emilia Paglieri
Cristina Pintoni Torino
Giuseppe Marabotto
Giovanni Miglioli Edisegno srl Roma
Francesco Cirillo
Enrico Peyretti, Torino
Amalia Dragani
Cecilia Chiapero
Adrian Bravi, bibliotecario
Silvia Gatti
D’Agosto Enza — Sommariva Bosco (CN)
Enrico Parizzi musicista (Verona)
Cristina Franceschi responsabile Ass. Ideas Europa Roma
Manuela Barban
Giovanni Santini
Liliana Valente
Laura Coniglione artista
Palma Piera Amministrazione Gruppo Basic Net Spa
Julio Santucho, Buenos Aires, Argentina
Letizia Puicher scrittrice scandalizzata
Flavia Rossi
Adriana Bottini, traduttrice Sarzana (SP)
Loredana Baglio Perito Grafologo
Maria Cristina Conte
Mattia Gambilonghi, studente,  Catania
Cristina Grima Cuneo
Rudy Casagrande, Cuneo 
Alberto Ciullini Milano
Silvia Buffa
Monica Gaude, Torino, Architetto con amici e famigliari argentini
Marisa Lo Verde Palermo
Giuliana Monguzzi– Insegnante, Milano
Narramonto Teatro
Manuel Ferreira Compagnia Alma Rosé Milano
Eugenio Capezzuto
Canestri Maria Antonietta
Renzo Moro, architetto Udine
Bruno Bellerate — professore, Roma
Giulio Girardi – professore, Roma
Massimo Sestili – Roma
Marco Tagliavini – bologna
Paolo Serazzi, Torino
Gianna Berti Siena
Ghinzani Ombretta Milano 
Cicchitti Giuseppe Milano
Paola Biferale Roma
Eleonora Parlanti Roma
Tiziana Rinaldo –educatrice Servizi Sociali-Torino
Gabriele Aquilina ricercatore ISS Associazione “Narni per la pace”
Debora Serracchiani , consigliere provinciale PD di Duine, Segretario PD di Udine, avvocato
Antonio Aiello
Giovanna Murru, educatrice, torino
Luigi Bortolin — Udine.
Roberto Soldati
Daniela Marendino
Ccanto Luz Margot — Torino
Osvaldo Fracelli funzionario Servizi Sociali — Comune di Torino
Enzo Frulla,  circolo Legambiente di Pesaro
Marco Albeltaro, Storico
Stucchi Rossella
Carla Brini Milano
Giorgio Camerucci ( Associazione Ya Basta! Marche — ONLUS Jesi (AN)
Riccardo Brandi, Acilia Roma
Michele Ercole 
Fabian Sislian
Mariella Bogliacino, Torino
Marcela Santucho
Nelida Esther Turlione
Gregorio Sorgonà, dottore di ricerca
Jorge Ramon Centurion  (TV)
Ballerini Lorenzo Operatore Sindacale FIM CISL Brianza
Roberto Renzetti www.fisicamente.net
Alexander Hobel (precario della ricerca)
Menini Matteo
Gianpaolo Pennati
Mauro Cassano studente Bari
Néstor Busso Periodista
Andreetta Graziano
Gianluca Quaglierini  CENTRO SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALISTA ALTA MAREMMA (CSIAM)
Mirella Bruttini Università degli Studi di Siena
Fabio Fratini  ricercatore CNR
Vincenzo Frezza CNR  Pozzuoli
Marcello Pesarini commissione migranti PRC-SE Marche Rete MIgranti “Diritti Ora!”
Danilo lillia
Maurizio Cerboneschi presidente. Circolo Piombino associazione Villtta per Cuba
Giuseppe Vitiello Professore Università di Salerno
Federico Cepparo
Monica Mazzoleni  Carnate Milano
Licia Canigola Assessora alle Pari Opportunità Provincia di Ascoli Piceno
Hernan Varela
David Lifodi – Siena
Fabrizia Maggi – Udine
Gabriela Romairone. Traductora
Fulvio Merlo – Palermo
Barbara Meo Evoli, Roma, giornalista e fotografa
Dora de la Vega, Argentina
Elisa Banfi da Ginevra
Eduardo Dellagiovanna (Brescia — Italia)
Antonio Lattanzi Assessore Diritti di Cittadinanza e Città della Pace L’Aquila
Montevidoni Elisabetta
Ettore Zerbino  medico psicoanalista     Roma
Renata Ilari       insegnante       
Laura Milone      
Marta Milone
Luis Federico Allega ex detenido desaparecido
Mario Giacompolli
Piero Sacchetti
Joerge Alberto Allega Ex detenido desaparecido
Andrea Landi
Marina Criscuoli, Genova italia
Franco Fuselli Genova
Alberto Chicayban musicista
Nicoletta Manuzzato, giornalista
Carlo Monti
Laura Bovina
Dino Biggio – Cagliari
Cristina Accornero, Torino
Marco Teatro – Milano
Giuliano Angotzi
Andrea Oleandri — Rifondazione Comunista/Attac Italia
Pardini Giorgio
Franca Buniva, assistente sociale, Torino
Mirko Porcu :  dipendente pubblico
Roberto Lesignoli
Juan Ignacio Manchiola
Maria Luisa Sillitti Torino
Alessandro Vignale Torino
Myrian Adriana Marchesich
Mirella Arcamone
Lorenzo Cavalieri
Antonella Miceli
Julieta Rathge Argentina
Nora Gluckmann
Bellabarba Letizia, Ass. Int.le Ainram Marche
Barbara Bellabarba  — Londra
Annalisa Antichi — psicologa
 Lisa Ginzburg    
Sartori, Maria Gabriella, Treviso, Italia
Guillemot, Marc, Treviso, Italia
Guillemtot, Carlos, Treviso, Italia
Caramelli Silvana
Chicchi Liberatore
Valsecchi Luigi, artigiano
Ferrario Ivana, insegnante
Fabrizio e Nicola Valsecchi autori del libro “Giorni di neve, giorni di sole”
Lorenzonetto Daniel
Vittoria Pagliuca (attivista per i diritti umani)
Gianfranco Mosca
Letizia Puicher scrittrice
Giulio D’Andrea  –Via Strassoldo 41  UDINE 
Cristiano Ceccucci (Guida Ambientale Escursionistica)
Sandro Sessa –Lega per i diritti dei popoli –Via Bagutta,12 –Milano
Edvige Bianchi –Lega per i diritti dei popoli –Via Bagutta 12 –Milano
Mannucci Giuseppe Campiglia Marittima (LI)  
Tiziana Vimercati
Gianpaolo Pennati
Simona Cataldi — Cisda (Coordinamento Italiano a Sostegno delle Donne Afghane)
Giovanni Reggiannini VIAREGGIO
Aldo ROTOLO
Gigliola DONADIO
Paula Locatelli  Argentina
Luigia Sforza, Roma
María E.Murguiondo
Ugo Millo
Sara Venturini
Luca Stanghellini
Giuseppe  Matteotti  Ass. Culturale Altre Voci  Rovato  BS
Francesca Zanni
Brenda Baños
Bruna Zorzini
Oriella Vezzoli — Brescia
Familiares de desaparecidos y detenidos por  razones póliticas Rosario
Arnaldo Capezzuto  (Napoli)  giornalista
Fernanda Veron — italo-argentina
Delia Ana Fanego
Melissa Capretti
Francesco Selis( www.franz-blog.it)
Georges Tabacchi
Alina Mussini Italia
Mariolina Mottura
Piattelli Marco.
Presidente dell’ Associazione Politico Culturale “Officina21”
Giulio Nicola Soldani
Adriana Bernardotti
Chiara Perucca
Mottura Giangiacomo (Torino)
Alice Macchi
Francesca Comand
Umberto Fiore
Eliana Gatti, Como
Laura Marchesi
Giovanni Paci
Vittorio Pillai Cittadino
Massimo Dalla Giovanna, Genova
Simone Bruno giornalista
Marco Todarello, giornalista 
Maurizio Guiducci
Patrizio Niccolai
Fabio Passador, Circolo ARCI“Tina Merlin” — Montereale V. (PN)
Laura Nolfi
Manuela Rossetti
Giuseppe Restifo, Rete di ecologia sociale
Alfredo Gomez Cadret
Ruth kries S.Alemania
Elisa Barracu
Andrea Derege architetto L.P. Torino
Simone Padovani (musicista)
Giovanni Sanson – Imprenditore
Maria Inés Bussi Suisse
Cristina Boggian, Verona,Italia
Lorena Nicardi  -  Sesto San Giovanni
Angelo Angelucci
Maria Grazia Ferraio Milano
Viviana Versace medico
Fernando Bortolus operaio
Marina Castrillo (Buenos Aires-Roma).
Licia Canigola ‚Assessora alle Pari Opportunità Politiche Sociali e Pace della Provincia di Ascoli Piceno
Ivan Bert ricercatore Sonoro
Juana Aguilera Jaramillo
Secretaria Ejecutiva de la Comisión Etica Contra la Tortura — Chile
LIMEDDH Liga Mexicana Para la Defensa de los Derechos Humanos
Daniela Fontanot
Alessandro Spena
Massimo Lameri
Carla Mancuso
Maria Prat Università del Piemonte Orientale
Silvia Cavanna
Simonetta Guarracino de Jaramillo
Valentina Perini
Davide Anzalone
Giovanni Turano, libraio, Como
Marilena Ambrosini, delegata CGIL Sanità-Como
Claudio Cattaneo, Como
Martina Mazzoran
Renato Caputo, docente, Roma
Lorena di Bologna
Daniela Silvestri Pordenone Italia
Norma Victoria BERTI (Presidente Associazione Argentino Italiana Piemonte ‘ONLUS’)
Paola Santini Roma
Alfonso Reccia
Emmanuele Paschetto, pastore evangelico
Dina Saccomani, casalinga
Simone Paschetto, consulente
Edoardo Balletta
Adelina Bartolomei-Psicologa-Roma
Natalia Giannoni (Insegnante — Firenze)
Marco Fulvio Barozzi Località Fiorente Locate di Triulzi (MI)
Silvia Presazzi
Alberto Giorgi
Maria Ludovica Chiambretto Direzione Politiche sociali Responsabile Uff. ” Terzo Settore” TO
Urti Elis
Sebastiana Ottaviani
Ivo Fogliasso       giornalista
Giovanna Tresso assistente sociale
Amala Fogliasso educatrice
Priya Fogliasso   studentessa universitaria
Vincenzo Paglione traduttore
Roberto Tesei Segretario Circolo Partito democratico — Massa Fermana FM
Luciano Valbrega Roma
Redazione Antimafia Duemila
Gaia Capogna
Tobias Bert
Vittoria Pagliuca (attivista per i diritti umani)
Maura Borghesi
Vera Zeni
Anna Roccotelli– Docente
Anna Cuomo 
Pino Cadelano
Contino Enrica
Tino Favazza
Federica Patanè studentessa
Bendetta Giorgetti
Piero Stella Torino
Luigi Francesco Montanini
Margherita Zaccagnini
Gabriella Simonis Torino
Micale Giovanni Palermo
Pin Massimo Operaio vice-presidente ANPI Portogruaro
Paola Meneganti
ing. Hugo O. Francisconi
Maria de Lourdes Jesus
Marzio Marzot
Jorge Canifa
Francesca Vitalini
Helen Silva Ramos
Carlo Nobili, antropologo Roma
Angelo Aiello
Stefano Pizzato
Calamita Iginio Roberto, ex prigioniero politico italoargentino
Flavia Fabris
Maria Paola Zunino  impegnata  per la  difesa  dei  diritti  umani
Marco Varrone Vaprio d’Agogna (No)
Alessandro Scaglioni
Roberto Mariottti
Fabrizio Romano Fratini, cittadino della Repubblica Italiana
Fabrizio Feliziani attivista per i diritti umani
Patrizia M. Franchi (traduttrice e poetessa)
Paola Fiore
Leonardo Petrucci Studente
Srenella Ottaviano — donnE manifestE — L’Aquila
Stefano Mantovani — Sevazzano Dentro – Padova
Angela Serreli
Mario Grnade (TO)
Alessandra Marabotto
Maria Paola Antonioli
Giuseppe Sansoni
Patrizia Iommi
Alessandro Marucci Roma
Claudio Demurtas
Alessandro Caneva
Giuseppina Giacomazzi
Norberto Forgione
Elena Maria Svanera
Enrico Furbini
Rossella Tedeschi
Raffaele Candeliere
Giuseppe Buondonno (Fermo) AP
Davide Tecchi Pesaro
Micol dell’Oro cittadina italiana
Giancarla Ferabini
Stefania Rossi
Stefano Pirazzini
Montes Omar
Lilia Farias
Beppe Navello regista
Ilaria Olimpico
Franca Fabrizio
Maria Bonaria Usai
Sergio Babini
Angelo Scarafiottti
Sara Bevilacqua, 23 anni, italo-argentina, stilista. Barcellona, Spagna
Gilberto Baldaccini
Alexandra Tomaselli, Trento, Italia
Forni Natale
Luigi Silenzi
Paola Bonelli
Mauro Querci
Piero Bevilacqua
Rossano Manzato – Motta di Livenza
Nadia Sorace
Barbara Pastorini
Mariangela Frigerio – Meda
Maria Lucia Alcate
Adriana Guida  
Cristian Rossi Consigliere Provincia Lucca PRC
Daniele Fusco (Ispettore del Lavoro) DRL Lazio
Romana Tilli - Confcommercio
Roberto Pierini Follonica
Cinzia Conte
Angelo Gabrielli
Michele Pucci
Charles Heimberg, storico
Davide Menozzi (Reggio Emilia)
Elena Baldi Gamba.
Gian Luigi Rossi
Salvatore Ricciardi redattore di una radio locale
Elisa Vitale
Anna Milazzo, residente in Campi Bisenzio (FI)
Sara Rocutto, Pordenone
Elisabetta Mazza
Silvia Barbieri
Antonio Brusa Storico, Università di Bari
Mauro Polii
Luigi Morsello
Piero Maria Piazza Chianocco TO
Giorgio Feroldi
Tiziano Pelanda Terni
Emiliano Antonelli
Fabio Benedet
Ana Alejandra Germani
Maria Andreotti  Associazione Italia– Nicaragua
Daniele Maurizi Fotografo
Gabriella Invernizzi
Stefano Giorgio Moser regista
Mario Piccioni.
Ilaria Gorgoni
Luca Vivan
Francesco Pea
Anna Venturini
Graziano Tonellotto 
Ada Trifirò cooperante
Stefano Caroselli
Antonio Graziano Cooperante Internazionale Montevideo, Uruguay
Patrizia De Rossi Roma
Stefano Mangini
Loreti Franca Torino
Nicola Francomano
Maurizio Sartori, Monza
Stefano Vanzetto
Pierangelini Davide
Ass. Socio sanitaria culturale Ridere per vivere
Cooperativa sociale ONLUS Ridere per Vivere
Ass.
ALICE NEL MONDO
Moreno Biagioni (della Consulta per l’immigrazione dell’ANCI Toscana)
Paola Giovine equosolidale Lecco
Salvatore Vitale
Maria Baldanza
Giorgio De Rossi
Gabriella Bona – giornalista
Manuela Cola
Rosella Bottallo
Ornella Labalestra
Emmanuel Mouriño Caglioni
Maria  Paola  Zunino  Girotti
Claudio Tosi
Mario Rosa
Antonella Bonamici
Massimiliano Massimiliani  consigliere provincia di roma partito democratico
GianFranco Padovano, educatore
Guido Tallone Sindaco Rivoli
Gian Luigi Bettoli, spilimbergo (pn)
Susanna Bassi
Luigi Cesare Ceratto , Nichelino
Morelli Mariantonietta

Amelia Rosssi (VT)
Mazzarini Giampietro
Sponton Pietro
Stefano Massei musicista
Anna Maria Gatti
Martina Favilli studentessa
Alessandro Gentili
Mario Gaude Torino
Alessandra Chinaglia, medico Torino
Agostino Saglietti — impiegato
Nadia Ballestrin – insegnante
José Francisco Escobar
Andrea Morellato grafico Verona
Lucia Mina Torino
Limoli Lara Brescia
Luciano Di Fant, missionario e animatore dei movimenti sociali in Brasile
Monica Bruera, insegnante e artista
Tullio Fabbro – Mels (UD)
Gabriella Friso responsabile Uff. Diritti di les Cultures onlus ‚Lecco
Alberto Ara
Oscar Farina Mendoza Argentina
Sergio Razore
Tina Pepe
Raffaele Consiglio
D’Agosto Enza — Sommariva Bosco (CN)
Clara Isasmendi ciudadana italo argentina
Manuel Ponso
Paola Quintavalla
Silvia Giusti Udine 
Rita Cultelli-italouruguaya (hija de expresopolítico en Uruguay y Argentina:Andrés Cultelli y hermana de Alfredo Cultelli asesinado en Uruguay)
Valeria Perotti insegnante Piacenza
Francesca Comand
Vittorio Agnoletto Europarlamentare
Veronica Murracino
Valeria Perotti insegnante Piacenza
Elena B. Raimondi Coordinadora del Centro Cultural de la Cooperación San Martín 1371 — Rosario CP
Marcela Elsa Sago La Plata. Argentina
Diego Vitali, webmaster
Alessandra Bincoletto maestra
Ya basta Marche
Roberta Vitale, Palermo
Patrizia Sacco Lugo (RA)
Martina Pasqualetto, studentessa
 

 
 
 
 
     
 
 
 
 
 

 

la lista dei nomi dei firmatari verrà aggiornata qui man mano che giungeranno le adesioni
 

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