Diserbanti a giudizio in Argentina
La vittoria delle “Madri di Ituzaingó Anexo”
DISERBANTI A GIUDIZIO IN ARGENTINA
Un’importante sentenza condanna per la prima volta le fumigazioni con agrotossici
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro*
Le deridevano e le chiamavano “locas”, pazze, come le Madri di Plaza de Mayo. Le Madri diItuzaingó Anexo, un piccolo quartiere alla periferia della cittadina argentina di Córdoba, erano invece arrabbiate e preoccupate per quanto stava accadendo nella loro comunità. Alcune avevano visto morire lentamente i propri figli, colpiti da mali devastanti e incurabili, altre avevano perso i loro neonati a causa di malformazioni. Qualcosa non andava, troppe malattie congenite, troppi casi di cancro e leucemia tra gli abitanti di quella zona rurale circondata completamente da piantagioni di soia. Troppe morti sospette.
6 años sin Julio López
Nato in Argentina? Dubbi sulla tua identità?
La Rete per il diritto all’Identità – Italia riunisce alcune associazioni culturali, diverse ONLUS, ONG e istituzioni pubbliche che hanno aperto un “nodo italiano” della “Red por el derecho a la Identidad”. L’obiettivo della “Rete” è quello di collaborare con le “Abuelas” e con la CONADI nella ricerca dei giovani desaparecidos che vivono oggi, forse anche in Italia, con una falsa identità. (altro…)
Il Parlamento Europeo e la problematica Argentina-Spagna (Repsol).
Questa la risoluzione del Parlamento Europeo che condanna la decisione della Repubblica Argentina di ri-nazionalizzare il 51% delle azioni della società YPF a danno della spagnola REPSOL.
Alcune considerazioni:
1) l’assioma libero mercato= guadagni imprese europee. Si legge infatti nella risoluzione: (altro…)
Néstor Kirchner : eroe dell’ indipendenza dell’Argentina
Di Mark Weisbrot — www.cepr.net
The Guardian Unlimited, 27 Ottobre 2010
La morte improvvisa di Néstor Kirchner rappresenta oggi una grande perdita, non soltanto per l’ Argentina ma per tutta la regione e per il mondo intero. Kirchner assunse la presidenza del suo paese nel maggio del 2003 quando l’ Argentina si trovava nella fase iniziale della ripresa dopo una terribile recessione. Il ruolo che giocò nel riscatto dell’ economia argentina si può paragonare al ruolo che svolse Franklin D. Roosvelt negli Stati Uniti durante la Grande Depressione. Come Roosvelt, Kirchner ha dovuto difendersi non soltanto da interessi economici colossali ma anche dalla maggior parte dei professionisti dell’economia, che sostenevano che le sue politiche avrebbero portato a un disastro. Si è dimostrato che si stavano sbagliando e che lui invece aveva ragione.
La recessione in Argentina negli anni tra il 1998 e il 2002 può essere paragonata alla Grande Depressione degli Stati Uniti in termini di disoccupazione, (giunta a punte del 21%), e di calo della produzione (più o meno il 20% del PIL). La maggior parte degli argentini, che fino a quel momento avevano goduto di livelli di vita tra i più alti dell’ America latina, furono spinti al di sotto della linea di povertà. Tra il dicembre del 2001 e il gennaio del 2002 il paese sperimentò una massiccia inflazione, un insolvenza nei pagamenti di portata storica mondiale pari a di 95 miliardi di dollari e il collasso del sistema finanziario.
Sebbene alcune delle politiche economiche ortodosse che assicurarono una rapida ripresa fossero state già avviate durante l’anno precedente all’ insediamento di Kirchner, egli dovette poi continuare ad applicarle fino in fondo, nonostante le difficoltà, per far sì che l’ Argentina potesse diventare l’economia con il maggior tasso di crescita della regione.
Una grande sfida venne dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il Fondo aveva giocato un ruolo importantissimo nel collasso dell’economia, appoggiando — tra le varie politiche sbagliate — un tasso di cambio sopravvalutato, con un indebitamento e un tasso di interesse crescenti. Quando l’economia argentina inevitabilmente giunse al collasso, il FMI non offrì aiuto, ma soltanto una serie di condizioni che ne impedivano il recupero. Il FMI stava cercando di ottenere soltanto migliori condizioni di pagamento per i detentori del debito. Kirchner rifiutò invece ad accettare le condizioni dei pagamenti e il FMI si negò a rifinanziare il debito.
Nel settembre del 2003, lo scontro giunse al culmine nel momento in cui Kirchner non assolse temporaneamente il pagamento al FMI invece di accettare le sue condizioni. Fu un passo straordinariamente coraggioso — nessun paese di reddito medio aveva mai omesso al pagamento del FMI. Lo aveva fatto soltanto un gruppo di stati falliti o paria come l’ Iraq o il Congo. Questo perché si credeva che il FMI avesse il potere di tagliare i crediti commerciali ai paesi insolventi. Nessuno sapeva veramente cosa sarebbe accaduto. Ciò nonostante il FMI si tirò indietro dalla contesa rifinanziando il prestito.
L’ Argentina continuò a crescere alla media di un tasso dell’ 8% annuo durante tutto il 2008, liberando dalla povertà più di 11 milioni di persone in un paese di 40 milioni. Le politiche del governo di Kirchner, dentro le quali c’erano l’obiettivo del Banco Centrale di ottenere un tasso di cambio reale stabile e competitivo e la mano pesante contro i creditori mancanti - non erano popolari a Washington e nemmeno tra i mezzi di comunicazione commerciali. In ogni caso funzionarono.
Lo scontro vincente di Kirchner con il FMI giunse in un momento in cui l’influenza di quest’ ultimo era in rapida discesa dopo il fallimento delle sue politiche durante la crisi economica asiatica precedente al collasso argentino. Si dimostrò al mondo che un paese poteva sfidare il FMI e sopravvivere per raccontare la sua storia. In tal modo il FMI continuò a perdere potere e influenza in America latina e tra i paesi di reddito medio in generale. Dal momento che il FMI rappresentava in quel momento anche il mezzo più importante con cui Washington esercitava la sua influenza sui paesi di reddito medio e basso, questo ha contribuito anche alla fine dell’ influenza degli Stati Uniti, specialmente nell’ ambito della recente indipendenza conquistata dal Sud America.
Kirchner ha giocato un ruolo importante nel consolidamento di questa indipendenza, lavorando con altri governi di sinistra, come con quello del Brasile, del Venezuela, dell’ Ecuador e della Bolivia. Attraverso organismi come l’ UNASUR (l’ Unione delle Nazioni Sudamericane), il MERCOSUR (Mercato Comune del Sud) e numerosi accordi commerciali, l’America latina fu capace di cambiare drasticamente il suo cammino. Tali governi hanno sostenuto con successo il governo della Bolivia contro la sfida extraparlamentare della destra nel 2008 e più recentemente hanno appoggiato l’Ecuador contro il colpo di Stato alcune settimane fa. Sfortunatamente non sono riusciti a ribaltare il colpo di Stato militare in Honduras dello scorso anno, riuscito con l’ appoggio decisivo degli Stati Uniti. L’ Argentina insieme con l’UNASUR però continua a rifiutare la riammissione dell’ Honduras all’interno dell’ OSA (Organizzazione degli Stati Americani) nonostante le forti pressioni di Washington.
Kirchner ha conquistato inoltre il rispetto delle organizzazioni di difesa dei diritti umani per la sua volontà di sottoporre a giudizio e chiedere l’estradizione di alcuni dei militari accusati di aver commesso crimini contro l’umanità durante la dittatura del 1976–1983, ribaltando la posizione dei governi precedenti. Insieme a sua moglie, Cristina Fernández, Néstor Kirchner ha dato un contributo enorme alla svolta progressista dell’ Argentina e di tutta la regione. Nonostante gli sforzi, in linea generale non ha goduto delle simpatie di Washington e dei circuiti commerciali internazionali ma la storia lo ricorderà non solo come un buon presidente ma anche come un eroe dell’ Indipendenza latinoamericana.
Traduzione di Annalisa Melandri.
“Desaparecidos”: censura in Italia
L’ultimo dittatore militare che ha governato tra il 1982 ed il 1983 in Argentina, il generale Reynaldo Benito Bignone di 82 anni è stato condannato a 25 anni di carcere per crimini contro l’umanità.
Bignone è stato condannato per il sequestro tra il 1976 ed 1978 di 56 oppositori politici, torturati ed eliminati molti di loro con i “voli della morte”, cioè gettati in mare vivi da aerei militari.
L’oscuramento totale della notizia della condanna di Reynaldo Benito Bignone sulla stampa italiana è autocensura o distrazione colposa?
In un Paese dove il Capo del Governo ha “ironizzato” su quei voli della morte, quei crimini contro l’umanità per i quali è stato condannato Benito Bignone a 25 anni di carcere, la “normalità” di non pubblicare una tale notizia è quanto meno sospetto.
Alcuni dei siti internazionali che hanno pubblicato la notizia:
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/04/20/AR2010042004265.html
http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5j2YKtCNigrwaRTD09sEXCeF8qkvg
http://www.indiatalkies.com/201
0/04/argentinean-junta-leaders-sentenced-25-years.html
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/southamerica/argentina/7612477/Argentinas-last-dictator-sentenced-to-25-years-in-prison.html
http://www.nzherald.co.nz/world/news/article.cfm?c_id=2&objectid=10639818
http://www.nytimes.com/2010/04/21/world/americas/21argentina.html
http://momento24.com/en/2010/04/20/bignone-sentenced-to-25-years-in-an-ordinary-prison/
http://inewp.com/?p=2698
http://www.ft.com/cms/s/0/69a238fc-4d13-11df-baf3-00144feab49a.html
http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=126147376
http://www.upi.com/Top_News/International/2010/04/21/Former-dictator-sentenced-to-prison/UPI-30261271854111/
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/us_and_americas/article7103418.ece
http://english.pravda.ru/news/world/21–04-2010/113104-dictator-0
http://www.presstv.ir/detail.aspx?id=123920§ionid=351020706
http://itn.co.uk/e13d85d8b9bd57e7988a2272bf283f16.html
http://www.theaustralian.com.au/news/world/argentine-dictator-reynaldo-bignone-convicted/story-e6frg6so-1225856588993
http://edition.cnn.com/2010/WORLD/americas/02/10/argentina.sentence/index.html?iref=allsearch
http://www.elmundo.es/america/2010/04/20/argentina/1271797708.html
http://www.jornada.unam.mx/2010/04/21/index.php?section=mundo&article=032n1mun
http://www.clarin.com/diario/2010/04/21/um/m-02185165.htm
http://www.lanacion.com.ar/nota.asp?nota_id=1256484
http://www.bbc.co.uk/mundo/america_latina/2010/04/100420_0033_argentina_bignone_condena_gz.shtml
http://www.elpais.com/articulo/internacional/Condenado/25/anos/ultimo/dictador/argentino/elpepuint/20100421elpepiint_12/Tes
http://www.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&task=view&id=181214&Itemid=1
http://www.eluniversal.com/2010/04/20/int_ava_condenan-a-25-anos-d_20A3772451.shtml
http://www.ansa.it/ansalatina/notizie/notiziari/argentina/20100421003135066137.html
http://sp.rian.ru/onlinenews/20100421/125999971.html
http://actualidad.rt.com/actualidad/america_latina/issue_7461.html
http://spanish.china.org.cn/international/txt/2010–04/21/content_19873544.htm
http://www.guardian.co.uk/world/2010/apr/21/argentina-dictator-reynaldo-bignone-prison
http://www.neues-deutschland.de/artikel/169618.normalknast-fuer-frueheren-juntachef.html
http://matin.branchez-vous.com/nouvelles/2010/04/le_dernier_dictateur_argentin.html
http://www.zeit.de/newsticker/2010/4/21/iptc-hfk-20100421–64-24587408xml
http://de.reuters.com/article/worldNews/idDEBEE63K01E20100421
http://uk.reuters.com/article/idUKN20127488
http://www.reuters.com/article/idUSN20127488
In Italia: “Nessuno”, perché?
Miami protegge criminale argentino accusato di aver partecipato al massacro di Trelew nel 1972
Il tenente dell’Aviazione in ritiro Roberto Guillermo Bravo, accusato in Argentina da tre testimoni di essere tra i responsabili dell’ esecuzione a sangue freddo di 16 prigionieri politici in quello che è ricordato come il massacro di Trelew, avvenuto il 22 agosto 1972, è stato liberato a Miami il 5 marzo scorso dal giudice Robert Dube, dopo essere stato arrestato qualche giorno prima , il 25 febbraio, in seguito alle pressioni delle autorità argentine che sollecitavano l’applicazione di un mandato di arresto risalente a circa due anni fa emesso dal giudice Hugo Sastre.
Bravo è stato liberato grazie al pagamento di una cauzione di 1,2 milioni di dollari e dovrà comparire il prossimo 2 aprile dinanzi al giudice Robert Dube. Il processo ad altri sei militari coinvolti nel massacro e sui quali pendono le stesse accuse contestate a Bravo e cioè privazione illegittima della libertà, torture e omicidio plurimo, si terrà invece ad aprile nella cittadina di Trelew.
Roberto Guillermo Bravo, che vive negli Stati Uniti dal 1973, ottenne la cittadinanza statunitense nel 1987 nonostante le gravi accuse che pendevano su di lui in Argentina ed attualmente è un imprenditore molto potente la cui impresa RGB Group Inc. ha contratti di forniture elettroniche addirittura con il Pentagono e con gli istituti carcerari degli Stati Uniti.
La stampa di Miami ha dato scarso rilievo alla notizia dell’arresto mentre ha causato indignazione in Argentina quella della sua rapida liberazione. Oltre a Bravo sono accusati di aver partecipato a vario titolo nel massacro anche il capitano di fregata a capo dell’operazione Luis Emilio Sosa, arrestato nel febbraio del 2008, e i capitani Rubén Paccagnini ed Emilio del Real.
Il 15 agosto del 1972, 110 prigionieri politici appartenenti a varie organizzazioni armate di sinistra, l’Esercito Rivoluzionario del Popolo (EPR), le Forse Armate Rivoluzionarie (FAR) e i Montoneros, detenuti nel carcere militare di Rawson, presso la Base Aereonavale Almirante Zar, organizzarono un’evasione che andò a buon fine soltanto per 6 di essi che riuscirono a dirottare un aereo e a fare rotta verso il Cile e successivamente verso Cuba. Invece 19 prigionieri riuscirono a giungere all’aeroporto soltanto quando l’aereo stava decollando mentre il resto del gruppo non riuscì a lasciare nemmeno il carcere. Il gruppo dei 19 si riconsegnò alle autorità senza opporre resistenza e dopo aver dato una conferenza stampa nella quale chiesero rassicurazioni circa la loro incolumità e sicurezza. Furono condotti invece da un gruppo di militari comandati da Luis Emilio Sosa, presso la base militare della Marina Almirante Zar nonostante le rassicurazioni ricevute che sarebbero stati ricondotti al carcere di Rawson.
Dopo alcuni giorni in cui la zona appariva estremamente militarizzata e in cui i giornalisti e gli avvocati vennero tenuti lontani dalla base e mentre già si temevano rappresaglie contro i 19 prigionieri, la notte del 21 agosto i 19 detenuti vennero messi in fila contro una parete e per 20 minuti una pattuglia di militari comandata da Sosa e dal tenete Bravo aprì il fuoco contro di loro.
Soltanto tre si salvarono, fingendosi morti ma scomparvero negli anni successivi, durante la dittatura di Videla.
Secondo la versione ufficiale, resa alla stampa e all’ opinione pubblica, i detenuti furono uccisi durante un tentativo di fuga.
Miami si conferma dunque, il paradiso giudiziario per ogni criminale, terrorista o sicario al soldo della Cia, mentre i 5 cubani che svolgevano operazione di intelligence in territorio nordamericano per prevenire attentati nel loro paese da parte dei gruppi terroristici anticastristi, da oltre dieci anni sono reclusi nelle carceri statunitensi senza poter nemmeno vedere i loro familiari.
L’arroganza dei soliti noti
Il museo degli orrori di La Plata
Richiesta di scuse formali del Governo italiano ai familiari delle vittime della dittatura argentina
Paolo Maccioni pubblicista
Livia Pelloni, insegnante, Lugo, Ravenna
Lucio Ricci architetto
Amadeo Marchitto operaio.
Daniela Marchitto studentessa
Pablo Marchitto: impiegato
Patricia Vena
Felix Norberto Ferrucci
Desanso Melania
Bernocco Guglielmina
Desanso Francesco
Merlo Luigia
Valter Campioni
Jacopo Venier responsabile Esteri del Partito dei Comunisti Italiani
Massimo Sestili – Roma
Renata Ilari insegnante
Adriana Bernardotti
Marilena Ambrosini, delegata CGIL Sanità-Como
Claudio Cattaneo, Como
Cooperativa sociale ONLUS Ridere per Vivere
Ass. ALICE NEL MONDO
Nadia Ballestrin – insegnante