Cuba investe sulle energie rinnovabili
Santo Domingo - Il Governo cubano investirà moltissimo sulle energie rinnovabili nel prossimo futuro, ed in modo particolare sulla biomassa.
Lo ha annunciato l’ingegnere Juan José Blanco, direttore del Grupo de Montaña, una delle istituzioni del Ministero dell’Agricoltura cubano, presentando alla stampa cubana i progetti futuri del Governo in questo settore. (altro…)
Dopo Sandy solidarietà oltre gli embarghi
Soltanto adesso che l’uragano Sandy si appresta a lasciare la costa orientale degli Stati Uniti, dove ha seminato distruzione e morte, per dirigersi, ’declassato’ a semplice tormenta verso il Canada, i grandi mezzi di comunicazione mainstream sembrano ricordarsi che nel corso del suo passaggio per il Caribe, prima di toccare l’America del Nord, ha lasciato dietro di sè un numero considerevole di morti e ha provocato danni incalcolabili nelle fragili economie caraibiche.
Sui social network è stata polemica nei giorni scorsi per la diversa copertura mediatica data al passaggio dell’uragano. Se è vero che questo ha lasciato un saldo di oltre 80 morti (37 solo a New York) lungo la East Coast e circa 20 miliardi di dollari di danni, è altrettanto vero che ha provocato nei Caraibi oltre 60 morti, un numero non ben precisato di dispersi e danni incalcolabili, che, come scrive Carla Reschia su ’La Stampa’ oggi, “nessun bilancio statale ripagherà”.
Ma tant’è, il ’mondo di sotto’ non fa notizia e le polemiche si ripetono, come ogni anno ad ogni temporada ciclonica (stagione dei cicloni), che da queste parti inizia a giugno e finisce a novembre. Accadde la stessa cosa l’anno scorso al passaggio dell’uragano Irene, che solo in Repubblica Dominicana provocò 3 morti, un disperso, circa trentamila senzatetto e piú di 80 comunità isolate.
I danni di Sandy in America del Nord quest’anno sono stati sicuramente maggiori di quelli provocati da Irene l’anno passato e agli statunitensi va ovviamente tutta la nostra solidarietà. Tuttavia è importante riportare l’attenzione sulla tragedia che puntualmente si ripete nei Caraibi ogni anno in questo stesso periodo, ma anche sulla capacità di risposta collettiva che hanno le nazioni del Sud del grande continente americano. (altro…)
Después de Sandy, solidaridad más allá del bloqueo
Annalisa Melandri — 2 de Noviembre 2012
enlace al original
Solamente después que el huracán Sandy ha dejando las costas orientales de Estados Unidos, donde ha sembrado destrucción y muerte, para dirigirse, desclasado a simple tormenta hacia Canadá, los grandes medios de comunicación mainstream se han dado cuenta que durante su pasaje por el Caribe, antes de tocar territorio norteamericano, había dejado tras de sí un numero considerables de muertos y había provocado daños incalculables en las frágiles economías caribeñas.
En las redes sociales ya se había desatado la justa polémica por la diferente cobertura mediática que había tenido el pasaje del huracán Sandy. Si bien es verdad que este ha dejado un saldo de más de un centenar de muertos a lo largo de la East Coast y casi 50 billones de dólares de daños, es también verdad que en el Caribe ha provocado más de 60 muertos, un número no bien precisado de desaparecidos y daños incalculables que, como escribe la periodista Carla Reschia en el periódico italiano La Stampa, “ningún presupuesto estatal pagará”.
Pero así es, el “mundo de abajo” no es noticia y las polémicas se repiten cada año a cada temporada ciclónica, que en estas latitudes empieza en junio y termina en noviembre. Pasó lo mismo el año pasado con el huracán Irene, que sólo en República Dominicana provocó la muerte de tres personas, un desaparecido, casi 30 mil desalojados y 80 comunidades aisladas.
Los daños de Sandy este año en Norteamérica han sido relevantes, seguramente más relevantes de los de Irene el año pasado y a los estadounidenses va obviamente toda nuestra solidaridad. Sin embargo es importante llevar la atención sobre la tragedia que puntualmente se repite en el Caribe cada año en este periodo, pero también sobre la capacidad de respuesta colectiva que tienen las naciones del Sur del grande continente americano. (altro…)
La strumentalizzazione e i quattro giornalisti italiani a Cuba
Rispetto al caso dei quattro giornalisti italiani “arrestati” a Cuba vorrei far notare almeno una cosa, che ha a che vedere esclusivamente con la strumentalizzazione della notizia.
Repubblica.it anche in questo caso si conferma cone il quotidiano di disinformazione nazionale rispetto a quanto accade a La Havana. L’articolo di oggi, non firmato, (Omero Ciai?), porta il titolo:
“Cuba arrestati quattro inviati italiani. Indagavano sull’omicidio di Lignano”.
Poi si legge: “Ilaria Cavo, giornalista Mediaset, il suo operatore Fabio Tricarico, il cronista del Messaggero Veneto, Domenico Pacile e il fotoreporter del Corriere della Sera, Stefano Cavicchi sono stati fermati nella notte dalle autorità locali e rilasciati dopo diverse ore. Adesso saranno processati. Stavano intervistando Reiver Laborde Rico, il fratello 24enne di Lisandra, la giovane che ha confessato il delitto dei coniugi avvenuto il 19 agosto.”
Bisogna andare a visitare la pagina del Corriere.it per avere conferma di come sono andati realmente i fatti. Tra l’altro tra i giornalisti fermati c’è proprio un reporter del Corriere della Sera,
Stefano Cavicchi.
Il Corriere della Sera infatti scrive, che i giornalisti, pur avendo subito dieci ore di interrogatorio “sono liberi e non sono sottoposti a processo”. La vicenda, e le sue conseguenze, sono ovviamente tutte da chiarire e a questo sta pensando la Farnesina che ha già preso contatti con le autoriità cubane.
La domanda è pertanto, a che o a chi serve alterare i fatti in un articolo che non ha nemmeno la pretesa di essere articolo di opinione?
P.S. Anche l’ANSA scrive di arresto e addirittura che la Farnesina avrebbe confermato il fermo
A Don Pablo Neruda lo asesinaron…
il poeta e’ morto il 23 settembre 1973 … il suo autista assicura che fu assassinato
El dialogo de América — Salvador Allende con Fidel Castro– Parte 1 de 4
In bici per i Cinque
Milano — 20/04/12 - Il Prossimo 5 maggio, si terrà un Ciclocorteo per le strade di Milano, organizzato dal Circolo di Milano dell’Associazione amicizia Italia — Cuba, per chiedere la liberazione dei Cinque Cubani
Milán — 20/04/2012 - Un Ciclo Desfile por las calles de Milán se desarrollará el 5 de mayo próximo, organizado por el Círculo de Milán de la Asociación de Amistad Italia Cuba, para pedir la liberación de los Cinco Héroes
Fidel e il Papa
Cuba — Colombia: incontro tra cancellerie
María Ángela Holguín, ministro degli esteri colombiano ha avuto un incontro con l’omologo cubano Bruno Rodríguez Parrilla, nel corso del quale hanno formalizzato l’impegno reciproco ad approfittare dei vincoli bilaterali in diversi settori.
Parrilla ha inoltre ringraziato la Colombia per appoggiare sempre Cuba contro il bloqueo imposto dagli Stati Uniti. (altro…)
Cuba: comunicato del governo sulla morte di Wilman Villar Mendoza
Qui di seguito (in spagnolo) il comunicato del governo cubano sulla morte di Wilman Willar Mendoza. Per la stampa internazionale si trattava di un “dissidente politico” in sciopero della fame da oltre 50 giorni. Il governo cubano specifica che era un detenuto “comune” (reati di violenza contro la moglie e resistenza alle forze dell’ordine) e che non era nemmeno in sciopero della fame e che durante tutto il tempo del suo ricovero ha ricevuto tutte le attenzioni e cure di cui aveva bisogno. Solo i morti in carcere a Cuba fanno notizia? (AM)