“L’ORDINE È ORMAI RISTABILITO” (DICE LUI) .
LUI È IL GOVERNATORE ULÍSES RUIZ CHE HA UN’IDEA ALQUANTO STRANA DI ORDINE…
Purtroppo la situazione a Oaxaca non accenna a ristabilirsi, manca la volontà politica per trovare una soluzione pacifica al conflitto, mentre si ha sempre più la sensazione che il ricorso alla violenza abbia ormai preso la mano della Polizia Federale. Sabato pomeriggio 25 novembre, alle 17.00 ora locale, la APPO aveva organizzato una manifestazione pacifica che è stata brutalmente repressa dalla Polizia Federale, ci sono stati 3 morti, 80 feriti, 160 persone arrestate e 50 desaparecidos, ricordando tristemente gli anni più bui delle dittature latinoamericane. Purtroppo la situazione politica del paese non permette di essere ottimisti in tal senso, come ci illustra anche Gennaro Carotenuto che dal Messico ci spiega qui cosa voglia rappresentare la prossima nomina a Ministro dell’Interno di Francisco Ramirez Acuña. In parole povere, cosa succede quando la destra prende il potere.
E intanto per oggi sono previste nuove barricate alla Plaza Santo Domingo..
La nostra amica Monique, da Oaxaca, brevemente ci racconta:
Sono qui.
Oaxaca è ancora triste. Piange lacrime di sangue, sembra che sia questo il suo destino. Continuamente aggredita, danneggiata, denudata. La repressione governativa non ha limiti. Offende e umilia.
Gli scontri di sabato 25 novembre sono stati brutali. La APPO aveva organizzato una manifestazione pacifica alle 17:00 e come era da aspettarselo, la Polizia Preventiva Federale si è scagliata contro i manifestanti lanciando gas e proiettili. Ha lasciato tre morti, 80 feriti e 160 detenuti (universitari, maestri, minorenni e popolazione civile) e più di 50 desaparecidos.
L’ufficio provvisorio del leader della APPO, Flavio Sosa è stato bruciato da sicari e poliziotti.
Di fronte a questo scenario, il governatore Ulíses Ruiz si permette ancora di sostenere che la situazione a Oaxaca si sta normalizzando. Il governo Federale lascerà in eredità il conflitto al presidente illegittimo-di destra Felipe Calderón.
Oaxaca sembra un labirinto senza via di uscita, non esiste la volontà politica e la sensibilità di voler dare una via di uscita dignitosa al conflitto.
Le strade che portano in città sono bloccate ma i simpatizzanti della APPO sono decisi a non cedere. Mentre Oaxaca agonizza giorno dopo giorno, il presidente Vicente Fox si intrattiene con i deputati e i senatori del PAN nel suo ranch festeggiando la fine del suo mandato. La storia lo giudicherà per la sua follia e per aver ingannato il Messico”.
Monique Camus
IL LEGITTIMO PRESIDENTE DEL MESSICO
Davanti ad una moltitudine di persone, accorse da tutto il Messico con mezzi propri solo ed esclusivamente per lui e per confermare a “gran voce” il “loro” Messico, AMLO ieri si è dichiarato presidente legittimo del paese e ha giurato fedeltà al suo popolo.
Ha promesso di difendere e proteggere i diritti della sua gente, di difendere il patrimonio dello stato e la sovranità nazionale e iniziare una profonda trasformazione del paese. Un impegno solenne e importante che riassume in 20 punti fondamentali che in parte si richiamano al suo precedente programma elettorale. La cerimonia si è svolta senza incidenti e non poteva essere diversamente dal momento che si è trattato di una festa a cui il resto del paese e il vero presidente in carica non hanno potuto far altro che assistere.
Chi ha parlato di quindicimila persone e chi di diecimila per sminuire l’evento, chi si aspettava quattro milioni di partecipanti, magari in un eccesso di entusiasmo, chi si tiene sui trecentomila. Monique c’era e considerando che la piazza, lo zócalo era stracolma, come si vede anche dalle foto e che può contenere circa ottocentomila persone, considerando anche che le strade laterali che si immettono in essa erano piene di gente, lei ipotizza circa un milione e mezzo di partecipanti, intirizziti da un freddo che “calaba los huesos” (arrivava fino alle ossa) ma riscaldati da un calore umano che superava ogni aspettativa. Non lo dubitiamo Monique, deve essere stato emozionante!
RICEVUTO DA MONIQUE:
IL RISVEGLIO DELLE COSCIENZE: ANDRÉS MANUEL PRESIDENTE LEGITTIMO DEL MESSICO.
Per qualche motivo il cuore sta a sinistra, non potrebbe stare a desta e tanto meno all’estrema destra. Nonostante che il battito, il palpitare non abbiano collocazione:oggi qui, domani là.
I miei amici dicono che ho trascorso la vita marciando verso un ideale. Lo continuerò facendo, oggi da giovane, domani da anziana andrò alle manifestazioni per denunciare le ingiustizie. Ogni aggressione in Messico e la morte di ogni uomo mi fanno sentire ancora più piccola, perché sono parte dell’umanità. Non ho bisogno di molte cose per manifestare ed essere attivista: un jeans, una coperta, uno zaino sulle spalle, un libro, spazzolino e dentifricio, senza dimenticare i miei cioccolatini e ovviamente sete di giustizia.
Sei ore di strada, non sono niente se si desidera giungere a un ideale. Ero là. Conosco l’odore delle folle, la fatica della dignità civile, il vibrante, assordante urlo del silenzio, così come le grida affiatate per una causa comune.
La Cuatlicue, Dea madre del mondo prehispanico ha fatto vibrare la sua anima una volta ancora. Abbiamo riempito la piazza più importante del Messico, lo Zócalo. La cattedrale ne è stata muta testimone. Le campane hanno suonato a festa con forza, hanno suonato per tutti i presenti. Non so quanti eravamo, ho perso le nozioni del tempo e dello spazio, l’emozione mi ha conquistata, forse tre milioni. Sono stata testimone di ciò che gli altri hanno taciuto.
La Convenzione Nazionale Democratica e i suoi più di un milione e 25 mila delegati, gli appartenenti alla Coalizione per il Bene di Tutti e i simpatizzanti del leader di sinistra Andrés Manuel López Obrador, abbiamo proclamato ieri, 20 novembre PRESIDENTE LEGITTIMO della Repubblica Messicana , il tabasqueño di 53 anni.
Migliaia, migliaia di persone , e un solo grido: Presidente, Presidente! È un onore essere gente di Obrador! Accompagnato dal suo gabinetto e come sfondo lo scudo nazionale che utilizzò il presidente Benito Juárez, e che è diventato l’emblema dello scenario.
Precedentemente all’atto presidenziale , è stato eseguito l’inno nazionale che Andrés Manuel López Obrador e i dodici membri del suo gabinetto hanno ascoltato in piedi, erano presenti anche come invitati speciali i suoi figli, Andrés Manuel e Ponzalo; la scrittrice Elena Poniatowka, il sindaco entrante di Città del Messico, Marcelo Ebrad e quello uscente Alejandro Encinas e i leader dei partiti messicani di sinistra.
Alle 17,10 Andrés Manuel ha reso la sua protesta come presidente legittimo del Messico. La senatrice e attivista sociale Rosario Ibarra de Piedra (la quale ha un figlio desaparecido dal 1968) ha posto la fascia presidenziale con l’aquila “juarista” al vincitore delle elezioni messicane del 2 luglio del 2006.
“Siamo qui riuniti perché davanti alla frode del 2 luglio abbiamo deciso di dichiarare abolito il regime di corruzione e privilegi e ricominciare la ricostruzione di una nuova Repubblica” ha detto il leader iniziando il suo discorso.
Il Presidente legittimo ha informato inoltre che percorrerà il paese e ha annunciato 20 azioni di governo, tra le quali quella di consolidare una nuova Costituzione e rinnovare le istituzioni, difendere i poveri e le risorse della nazione, combattere la corruzione e le spese eccessive nei servizi pubblici e privati. I componenti del suo gabinetto formuleranno diagnosi dei problemi principali del paese e forniranno soluzioni.
Tra gli invitati speciali hanno assistito 127 deputati federali, 26 senatori, 450 presidenti di municipi, deputati locali, dirigenti del PRD, PT e Convergenza, indigeni, studenti, operai, anziani, giovani, professionisti e importanti intellettuali: Elena Poniatowska, Jesusa Rodríguez, Federico Arreola, José Agustin Pinchetti, Dante Delgado tra gli altri i quali hanno consegnato la risoluzione della Convenzione Nazionale Democratica al presidente legittimo.
López Obrador ha delineato il suo programma di “governo” che si appoggerà a legislatori del Frente Amplio Progressista (FAP) che unisce il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD), il Partito del Lavoro (PT) e la Convergenza per portare al congresso proposte di legge. Il programma di 20 punti e di tre parti prevede la difesa del popolo, della democrazia e del patrimonio nazionale.
Andrés Manuel ha detto che promuoverà mediante proposte di legge la creazione di nuovo impiego, di salario giusto, di sussidi per gli anziani, disabili e madri nubili, inoltre all’abbassamento delle tasse per i poveri.
È intervenuto anche contro la costruzione del muro che ha autorizzato il governo degli Stati Uniti alla frontiera con il Messico e ha inviato un messaggio di solidarietà alle organizzazioni civili dello stato meridionale di Oaxaca, che esigono le dimissioni del governatore Ulises Ruiz.
Ha affermato che promuoverà il rinnovamento delle istituzioni pubbliche, il diritto all’informazione, la lotta alla corruzione nel potere giuridico, l’autonomia sindacale e i diritti degli indigeni. Ha aggiunto che non permetterà la privatizzazione in nessuna delle sue forme dell’industria elettrica e del petrolio, creerà una Commissione di Verità” e promuoverà la protezione delle risorse naturali ed archeologiche del paese.
Tra le altre misure previste, La Convenzione Nazionale Democratica ha deciso insieme agli altri oppositori di sinistra che il 1 dicembre si concentreranno nello zócalo capitolino a partire dalle 7 di mattina per manifestare in maniera pacifica e organizzata contro la presa di potere del presidente illegittimo dell’estrema destra panista Felipe Calderón Hinojosa , così come per offrire appoggio ai legislatori dei partiti che compongono il Frente Amplio Progressista e per impedire che abbia luogo la cerimonia di cambio del potere nel Palazzo Legislativo di San Lázaro.
Dopo la cerimonia si è svolto un festival artistico dove il massimo rappresentante della trova cubana Silvio Rodriguez ha offerto
un bellissimo concerto. Tutti là. La pioggia non ha spostato nessuno, era un giorno speciale e bisognava viverlo, goderne in questo modo..
Un anziano dice: “bisogna aver cura di Andrés Manuel perché ogni 100 anni nasce un leader così. Un’altra signora dallo sguardo umile esprime: “Il tempo che mi rimane da vivere, lo passerò lottando con Andrés Manuel”.
Un intellettuale afferma:” Oggi il Messico ha tre presidenti, il legittimo, lo spurio e lo screditato”.
Uno studente va oltre: “Come disse Zapata, preferisco morire in piedi che in ginocchio”…
Anche io, anche io.
Mancavano ancora sei ore per tornare al mio paese, ma questa è un’altra storia.
Monique dal Messico
Grazie Monique, è stato come essere lì, alla prossima.
MARCIANDO VERSO CITTA’ DEL MESSICO
MARCHANDO HACIA CIUDAD DE MÉXICO
Publico la carta amarga pero llena de esperanza y entusiasmo recibida por la amiga Monique de Oaxaca , México.
Hemos decidido juntas de tener como un diario méxicano que se enriquecerá con sus noticias, informes, fotos, además de sensaciones por lo que está ocurriendo en su país.
Las dos creemos en la verdad y en la justicia y lo que más necessita ahora todo México y los hermanos méxicanos son propio verdad y justicia.
Mañana, 20 de novembre es un día importante para el paIs, en el zócalo de Ciudad de México se reunirán más de 4 millones de personas (según los organizadores) por el juramento del presidente legítimo “el peje” Andrés Manuel López Obrador. Hay expectativa pero también entusiasmo. Monique estará allá y pronto nos enviará noticias más detalladas.
AGUANTA QUE EL PUEBLO SE LEVANTA!
Annalisa:
Con gusto recibo tu mensaje. Sí, te enviaré información, fotos y sentires de la toma del presidente legítimo de México: Andrés Manuel López Obrador.
Existe expectativa de lo qué sucederá ese día, pues, hasta se comenta que entrará el ejército y la Polícia Federal a detener a AMLO. No creo que suceda tal. Cómo controlas a más de tres millones de personas reunidas en el zócalo, si el gobierno actua de esa manera represiva,creo que no lo permitiríamos.
Yo creo que es el despertar de la conciencias. Andrés Manuel representa el símbolo de la esperanza. El pueblo de México está dolido y quedó más lastimado después del fraude electoral. Le robaron la presidencia a Andrés Manuel. A la ultraderecha no le convenía que un hombre incorruptible llegara al poder. Todos los sectores se unieron para expresar que “El peje”, era un peligro para México. Los medios de comuniación hicieron su labor de desprestigio.Fue impresionante la manipulación de la información y la gente finalmente se movió hacia la ultrederecha.
México está convulsionado, hay focos rojos en muchos estados del país, Oaxaca y Michoacán son uno de ellos. Los Oaxaqueños siguen luchando y gracias por tus palabras de solidaridad y con nuestro pueblo.
Hoy subió la gasolina, la leche, el pan. Ayer estalló la huelga en los 58 ingenios que abastecen al país de azúcar. El narcotrafico sigue dejando su huella. Se prevee un paro nacional de profesores en apoyo al movimiento de Oaxaca. También surge la expectativa que el 1 de diciembre la oposición no permitirá a Felipe Calderon(presidente espurio) tomar el mando. La pareja presiencial (Vicente y Marthita) involucrados en demandas por los abogados que apoyaron a una Asociación demoninada “Amigos de Fox”…El arzobispo de México involucrado en casos de pederastas…y aún hay más.…mucho más.
Te abrazo desde mi México dolido, pero seguimos luchando, cada uno desde su trinchera.
Y te felicito por tratar en tu espacio este tipo de temas.
Me contaba Elio que allá no le llegan datos del acontecer mexicano.
Estamos en contacto.
Monique de México.
Ci sono state frodi
Fernando del Paso EN ESPAÑOL
La Jornada 05/07/06
Sì ci sono state frodi , perché l’inganno è una frode.
Sì ci sono state frodi, perché l’imbroglio è una frode.
Sì ci sono state frodi, perché l’abuso della fiducia è una frode.
Sì ci sono state frodi, perché la menzogna è una frode.
Non dobbiamo cercare la frode in uno, due o tre milioni di voti persi.
Non dobbiamo cercarla in mille, tre o cinquemila schede con errori intenzionali.
La frode, la grande frode, era già presente, tra di noi, molto prima del due luglio.
Era nel modo meschino, irresponsabile, imperdonabile in cui si stava costruendo una grande menzogna, una immensa menzogna. Era nella paura che la campagna elettorale più scorretta che si sia mai avuta in Messico, ha trasmesso agli elettori. Era in ogni parola ed in ogni immagine di questa campagna di calunnie, di maldicenze, di meschinità, finanziata con i soldi degli elettori per confonderli, per provocare la loro incredulità e sfiducia. Ed in molti casi per provocare in loro perfino slealtà verso i propri principi, verso le proprie intenzioni iniziali, verso le proprie illusioni.
Se insistiamo troppo nel cercare la frode nel due luglio, corriamo il rischio di ridurre di importanza questa frode brutale della quale è stato vittima l’elettorato messicano. Corriamo il rischio di spogliarla della sua enorme trascendenza ed anche di dimenticarla.
Non possiamo concederci questo lusso. Questa frode fa già parte della nostra storia. E con essa il tradimento della fiducia degli elettori da parte delle nostre più care istituzioni. Ci ha delusi il presidente Fox approvando e partecipando alla campagna elettorale contro Andrés Manuel López Obrador e a favore di Felipe Calderón.
Ci hanno deluso le nostre più alte autorità elettorali perché non hanno saputo distinguere tra la libertà di espressione e la libertà di oltraggiare ed offendere un avversario politico e con lui infangare e denigrare chi eravamo, fummo, siamo i suoi sostenitori.
Traduzione di Annalisa Melandri