L’America latina e la disabilità, verso un nuovo patto sociale
Cresce la coscienza del diritto all’assistenza per le categorie protette, ma i fondi sono ancora minimi
di Annalisa Melandri — in esclusiva per l’Indro — 19 Aprile 2013
La Cepal è la Commissione Economica per l’America latina e i Caraibi, organismo delle Nazioni Unite con sede a Santiago del Cile, che ha l’obiettivo di “contribuire allo sviluppo economico dell’America latina, coordinare le azioni volte alla sua promozione e rafforzare le relazioni economiche dei paesi tra loro e con le altre nazioni del mondo”.
Il rapporto ‘Panorama Sociale della regione 2012′, presentato nel novembre dello scorso anno, per la prima volta pone enfasi particolare sui vari aspetti relativi all’assistenza dei settori più vulnerabili della società come i disabili, i bambini e gli anziani, ed è abbastanza innovativo e importante in questo senso, perché analizza parametri che, per la prima volta nella regione, vengono studiati in modo sistematico ed analitico.
Si tratta, si legge nell’introduzione del rapporto, di elementi, quali la spesa pubblica in tale settore, la spesa delle famiglie, l’assistenza sociale come forma di impiego, che sono stati “tradizionalmente evitati dalla politica pubblica e che negli ultimi anni sono entrati vivacemente nell’agenda politica dei paesi dell’America latina e dei Caraibi”. (altro…)
Vittoria stretta di Maduro in Venezuela. Proteste e violenza
Elezioni Venezuela 2013
Gli impegni dei prossimi 6 anni, all’insegna del progetto politico della Rivoluzione Bolivariana — Intervista con Gennaro Carotenuto
di Annalisa Melandri in esclusiva per L’Indro - 17 Aprile 2013
Alle 23.16 ora locale di domenica sera, 14 aprile, il presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha diffuso i risultati del processo elettorale che si era svolto per tutta la giornata in Venezuela.
Un po’ più tardi del previsto – già il nervosismo era palpabile anche per alcune dichiarazioni di inconformità rispetto ai tempi e per euforiche dichiarazioni su presunti risultati a lui favorevoli da parte del candidato di opposizione della Mesa de la Unidad (altro…)
Regalo a Rosina Valcárcel Carnero
Hoy 1 de mayo es el cumpleaños de mi amiga Rosina Válcarcel Carnero[1], hija del poeta Gustavo Válcarcel y de Violeta Carnero, ella misma poeta, antropóloga, escritora, estudiosa, periodista, militante. Cumple sus 65 años:
PALABRAS
Hoy tomo las huellas de mis 65 años, los pasos de la romántica pálida, trasnochada, fuera de moda. El alba escribe en mi calle. Música del coro de los astros. Mi vida, un latido irregular susurra, rodeada de visiones sobrenaturales. La rosa roja ya no florecerá ni estas manos podrán decirles cómo los quiero. Vuela mi corazón a lugares remotos. Vana es la fe. El remero me aguarda.
Ros. 30, abril, 2013.
Ese es mi regalo para ella:
Estas dos fotografías como el poema son parte del libro “Obra Poética (1947–1987)” Ediciones Unidad (altro…)
Ciao Jerónimo Carrera, Jero…
Lamento demasiado la pérdida del camarada Jerónimo Carrera, presidente del Partido Comunista de Venezuela, fallecido el lunes en Caracas quien tuve la dicha y el honor de conocer en el 2009 en la casa de la Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos (Limeddh) en Ciudad de México. Compartí unos pocos días junto a él, su esposa Angelina, Adrian Ramírez presidente de la Limeddh y demás compañeros de la asociación, conversando, cenando con unos espaguetis italianos con atuna que yo había cocinado para todos y visitando el valle de las pirámides de Teotihuacán.
Conservo un recuerdo muy agradable de ese joven de casi 90 años, una persona muy amable, gran conversador, profundo conocedor de todas las historias, hasta en los mínimos detalles, de los partidos comunistas del mundo, un pozo de sabiduría como le decía, quien con riqueza de particulares me contó la honorable historia del Partido Comunista de Venezuela, la organización política más antigua de ese país, de la cual indudablemente él representaba una de las columnas portantes.
Hasta la victoria siempre Jerónimo, Jero…, che la terra ti sia lieve…
Adrian Ramírez le ha dedicado este poema:
A Jerónimo Carrera Damas. +
03:15h, 29 de abril 2013, Caracas, Venezuela
Hombre de Madera
Hombre naturaleza común
Comunista tallado con hoz y martillo,
Estrella roja cinco puntas
Brillante ilumina la humanidad
Jero-Magada, Jero-Angelina
Angelina manos tibias que se despiden
En la ternura de la madrugada
Del día mundial de la daza
Las manos dijeron las tibiezas
Y luego la mano de Jero se despidió
Su temperatura se hizo al ambiente,
A la naturaleza y en la naturaleza, quedó.
Jero Partido Comunista
Jero de Canta Claro
Gallo madrugador de letras precisas
Jero enciclopedia, Jero historia
De Venezuela al mundo
De todas partes del mundo
Constante acudimos a ti
A nutrirnos de enseñanzas
La historia una novela vivida por más de 90 años
Ahora, la tarea de siempre
Abrazarnos, apretar fuerte a Angelina
A tus hijos, sumarnos a los amigos
Y seguir cumpliendo las tareas
Tú la de sistematizar tu legado
Angelina titánica enciclopedista
Para que pronto las obras completas
De ustedes sean guía en la lucha.
Nosotros viviendo el homenaje
De un hombre de verdad
Jerónimo Carrera y Damas
Presidente del Partido Comunista de Venezuela
Hombre de madera tallado con hoz
Forjado con martillo
Estrella roja de la nueva aurora
Hombre de madera sonora,
madera tambor, aroma a tam tam
Los tambores repican allá por Cumaná
ESTAMOS PRESENTES.
¡Hasta la victoria siempre!
¡Gloria al Bravo Pueblo!
Adrián Ramírez López
Presidente la Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos, Limeddh.
La Santa Cecilia — Ice El Hielo
LETRA:
Eva pasando el trapo sobre la mesa,
Ella esta mirando que todo brille como una perla.
Cuando llegue la patrona, que no se vuelva quejar.
… No sea cosa que la acuse de ilegal.
José atiende los jardines, parecen de Disneyland
Maneja una troca vieja sin la licencia.
No importa si era taxista allá en su tierra natal
Eso no cuenta para el Tío Sam. (altro…)
La Colombia marcia per la pace e la giustizia sociale
di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro - 12 Aprile 2013
“Massivo sostegno alla pace”, così ‘El Tiempo’, il principale quotidiano colombiano, ha aperto la sua edizione online del pomeriggio del 9 aprile scorso, raccontando la manifestazione che si stava svolgendo in quelle stesse ore a Bogotá in appoggio ai dialoghi di pace per la soluzione pacifica del conflitto armato che sono in corso in questi mesi a l’Avana, Cuba, tra il governo colombiano e la guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (FARC-EP).
La manifestazione ha inoltre anche commemorato il 65° anniversario dell’omicidio del leader liberale Jorge Eliécer Gaitán, allora candidato alla presidenza della Repubblica, avvenuto il 9 aprile 1948, che scatenò il Bogotazo e che dette (altro…)
Breve Historia de Colombia: 7 de abril 1948 — 9 de abril 2013
Víctor Polay Campos: “Sul banco degli accusati. Terrorista o ribelle?” (Il libro– Capitolo II)
Qui parlavamo della decisione di pubblicare il libro di Víctor Polay Campos a puntate inquesto sito.
INDICE /Dedica /Prologo /In memoria /Introduzione
Capitolo VI
CAPITOLO 2
DA YANAMAYO AL CALLAO
Tutta la stampa della capitale diede la notizia del nostro trasferimento da Yanamayo (Puno) a Lima. Tuttavia l’ossequiosità e il servilismo alla dittatura di alcuni giornalisti li portò a scrivere che avevamo fatto gesti osceni e avevamo mostrato il didietro durante lo show che Fujimori aveva preparato al nostro arrivo all’aeroporto del Callao. Ciò che successe è che, siccome eravamo ammanettati con le mani dietro, avevamo dovuto voltarci perché i giornalisti potessero osservare che facevamo la V della vittoria con le dita. Come è noto, la V è un simbolo dell’MRTA. Questi giornalisti “obiettivi” trasformarono un atto di dignità e ribellione in gesti osceni. Smentendo la versione del giornalista de La República, il quotidiano conservatore di Parigi-Francia “Le Figaro” scrisse nella sua edizione di mercoledì 28 aprile 1993 al piè di una nostra foto : (altro…)
Víctor Polay Campos: “Sul banco degli accusati. Terrorista o ribelle?” (Il libro– Capitolo I)
Qui parlavamo della decisione di pubblicare il libro di Víctor Polay Campos a puntate in questo sito.
INDICE /Dedica /Prologo /In memoria /Introduzione
CAPITOLO 1
FARSA DI PROCESSO
Sentenza del Tribunale senza Volto
Nel Carcere di Yanamayo, a 4.000 metri sul livello del mare, dove mi trovavo recluso dal luglio del 1992, si costruì, per giudicarci, una Sala di Udienze, consistente in un piccolo recinto, diviso in due da un grande specchio, che permetteva di vedere solo da un lato – quello dei giudici – e un apparato di distorsione della voce che emetteva suoni che sembravano prodotti da un robot della Guerra delle Galassie. In questo luogo surreale fummo sottoposti a una parodia di giudizio da parte di “giudici senza volto” che durò due giorni. Il primo per l’accusa e il secondo per l’allegato della difesa e per la sentenza. Non ci furono interrogatorio, presentazione di prove, partecipazione di testimoni, lettura di fascicoli, né nulla che somigli a un processo normale.
La piccola sala fu riempita per due giorni da un pubblico molto particolare, composto da capi di polizia e militari, che assistettero per non perdersi lo “storico spettacolo”.
Come fatto inaudito, degno di Ripley, nella stessa Sala di Udienze, dove in teoria avrebbe dovuto amministrarsi la giustizia, fui sottoposto a tortura insieme al mio coaccusato Peter Cárdenas, con percosse e scariche elettriche, e alla fine del secondo giorno di udienza fummo filmati con vestiti a strisce.
A quanto pare agli impiegati di Fujimori non piacque per niente il nostro rifiuto a pentirci e a sottometterci alla dittatura. Dopo poco tempo, per terminare il lavoro, la polizia arrestò il mio avvocato difensore e lo accusò di “tradimento alla patria”. (altro…)
“¡Viva las Mariposas!”
Con immenso piacere segnalo:
Cinema Teatro Dorico — Ancona
Compagnia Marivò e Associazione culturale Ubiqua
presentano
Liberamente tratto da “In the Time of the Butterflies” di Julia Alvarez
di Laura Bastianelli, Elena Bellu, Susanna Mobili
“¡Viva las Mariposas!”
Regia: Laura De Carlo
con:
Laura Bastianelli
Elena Bellu
Susanna Mobili
Tecnico audio-luci:
Marrico Rocchi
Servi di scena:
Michele Grilli, Riccardo Stecconi
Trama:
La bellezza, la vivacità e l’indomabile fragilità delle quattro sorelle Mirabal — passate alla storia come le eroine della lotta di liberazione dominicana contro la terribile dittatura del generale Trujillo, e ancora oggi celebrate in tutto il mondo nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne — avevano guadagnato loro il nome di battaglia di las mariposas, le farfalle. Nate in una famiglia benestante e colta, le quattro ragazze rimasero sempre legate da un affetto complesso e profondo, nonostante le notevoli diversità d’indole e destino; la ribelle Minerva sceglie giovanissima di frequentare la facoltà di giurisprudenza per poter diventare l’avvocato degli oppressi, Patria la devota arriva alla guerriglia per le vie imperscrutabili della fede religiosa, la frivola e romantica Mate s’impegna nella causa per amore, mentre Dedè, l’unica sopravvissuta e la meno incline all’impegno politico e alla rivolta, narrando molti anni dopo la loro polifonica storia, si riunisce finalmente e senza riserve alle sorelle.
Note di Regia:
L’esigenza di mettere in scena questo spettacolo nasce dal desiderio di riflettere sui regimi totalitari e su quegli aspetti che li caratterizzano e che troppo spesso fanno capolino in paesi democratici. Così, il controllo dei mezzi d’informazione, la propaganda, lo svilimento della figura della donna ricorrono pericolosamente in luoghi, epoche e culture anche profondamente diversi tra loro.
Fortunatamente, però, quando le persone ordinarie si trovano a vivere capitoli straordinariamente bui della storia, sono portate ad agire in maniera straordinariamente luminosa. È nel desiderio di recuperare una serena quotidianità che viene trovata la forza per affrontare i pericoli e i drammi di una rivoluzione.
Così accade per le quattro sorelle Mirabal, nome di battaglia Mariposas. Nella quotidianità e per difendere la quotidianità, Patria, Minerva, Mate e Dedè diventano eroine della Repubblica Dominicana.
In contrasto impietoso con l’espropriazione dei beni a favore del dittatore, l’abuso organizzato e sistematico delle ragazzine, le misteriose sparizioni degli oppositori, le torture, le uccisioni spiccano il sole cocente dell’isola caraibica, gli scherzi tra sorelle, il merengue, l’allegria, i colori vivaci, i sapori dolci.
Al centro dello spettacolo la vita di queste donne comuni: gli amori, i figli, le risate, la religione, la rivoluzione. Una rappresentazione che restituisca la complessità tridimensionale alle quattro donne nelle loro molteplici sfaccettature, umori, idee, sentimenti, salvandole dal rischio di venire appiattite nell’iconografia di eroine rivoluzionarie.
Laura De Carlo
Posto unico € 8
per info e prenotazioni: infoubiquazit — 392.7353468