Con Hugo Chávez, sempre!
Appello di Resumen Latinoamericano. Qui la versione originale
Il Comandante Hugo Chavez ha mantenuto una relazione da pari a pari con il suo popolo. Responsabile, basata sulla verità, astenendosi da sterili trionfalismi ma anche evitando di cadere in scetticismi paralizzanti. Già da quei giorni eroici della ribellione civica militare del febbraio 1992, quando disse “per ora”, fino all’atteggiamento coraggioso durante il golpe “gorilla” , quando a La Orchila affrontò i suoi sequestratori che lo volevano assassinare, non piegandosi e difendendo fino alle ultime conseguenze il mandato che gli aveva affidato alle urne il bravo pueblo. (altro…)
L’America centrale si rimilitarizza (I parte). Reportage di G. Trucchi
L’ America Centrale si rimilitarizza (en español)
Per la “guerra” contro la droga imposta da Washington. Ma i veri obiettivi sarebbero una riposizionamento politico-militare, lo sfruttamento delle risorse naturali e la repressione sociale
di Giorgio Trucchi | Opera Mundi/Alba Sud/LINyM (1ª parte)
Il 7 agosto 1987, la firma degli “Accordi di Esquipulas II” da parte dei presidenti di Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua e del Costa Rica segnò l’inizio di un processo che portò alla fine dei conflitti armati interni. Le guerre civili centroamericane avvennero all’interno del contesto della Guerra Fredda e lasciarono un saldo di centinaia di migliaia di vittime.
Quello storico evento non solo mostrò, per la prima volta, un distanziamento dei governi centroamericani dalle politiche guerrafondaie delle due superpotenze di allora — Stati Uniti e Unione Sovietica -, ma aprì la strada per la pacificazione e la smilitarizzazione dell’America Centrale, attraverso una riduzione drastica degli eserciti e degli armamenti.
Venticinque anni dopo, questa stessa regione è scossa da un’ondata di violenza senza precedenti.
L’avanzata del crimine organizzato relazionato col narcotraffico, associato agli alti indici di povertà che colpiscono la gran parte della popolazione, hanno convertito i paesi centroamericani in “corridoi della droga” che portano verso gli Stati Uniti.
In molti casi, i cartelli della droga e le bande criminali hanno letteralmente eroso le istituzioni e, con esse, le deboli democrazie sorte dopo decenni di conflitti bellici. Una situazione molto complicata soprattutto per i paesi del Triangolo Nord — Guatemala, El Salvador e Honduras — che hanno raggiunto indici di violenza e criminalità tra i più alti a livello mondiale ed un tasso di omicidi che supera quello di vari paesi in guerra. (altro…)
Colombia: la ripresa dei negoziati di pace
Sono ripresi lunedì scorso, 19 novembre, a L’Avana, Cuba, i negoziati di pace tra la guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (FARC-EP)e il governo colombiano, dialogo che è appena entrato nella sua seconda fase, quella delle discussioni sui temi propri dell’agenda. Tuttavia, la notizia più importante di questa prima giornata è stata la dichiarazione da parte delle FARC di una tregua natalizia unilaterale di due mesi, effettuata per mezzo del comunicato “Aprendo sentieri verso la pace”.
Il movimento ’Colombiane e Colombiani per la Pace’, la cui coordinatrice è l’ex senatricePiedad Córdoba, aveva infatti inviato una lettera alle parti, chiedendo la possibilità di una tregua per il periodo natalizio. Il ministro della Difesa Juan Carlos Pinzón in una conferenza stampa rilasciata a Bogotà il 15 novembre aveva espresso il rifiuto del governo ad accettare le proposta dichiarando che “la forza pubblica ha obblighi di tipo costituzionale e istruzioni presidenziali chiare: deve perseguire senza sosta in tutto il territorio nazionale qualsiasi criminale o organizzazione criminale”. (altro…)
In Bolivia primo censimento “sovrano”
Si avvia verso la conclusione il censimento generale della popolazione che ha paralizzato nella giornata di mercoledì la Bolivia. Un avvenimento collettivo di estrema importanza per il piccolo ’Stato Plurinazionale’, come è stato definito nella nuova Costituzione, approvata per via referendaria nel 2009 con il 61,34 per cento dei voti.
Il presidente boliviano, l’indigeno (di etnia Aymara) Evo Morales, ha dichiarato che questo Censimento Nazionale di Popolazione e Alloggi 2012 si è svolto con grande successo in tutto il paese e che, soprattutto nelle aree urbane, gli obiettivi fissati sono stati raggiunti. Soltanto in alcune aree rurali, più difficilmente raggiungibili — ricordiamo che il 28% del territorio nazionale del paese rientra nella regione andina latinoamericana — il censimento si concluderà entro questo fine settimana. (altro…)
America latina: aumenta la violenza contro le donne
Il 25 novembre è stata designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999, come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. La proposta di scegliere quella data venne avanzata da un gruppo di donne della Repubblica Dominicana nel 1981 a Bogotá, durante l’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi.
Quel giorno ricorre infatti l’anniversario dellˈomicidio avvenuto nel 1960 da parte della polizia segreta del dittatore dominicano Trujillo delle tre sorelle Mirabal, ’Las Mariposas’ (le Farfalle), come erano chiamate allˈinterno del movimento rivoluzionario clandestino 14 deJunio da loro stesse fondato insieme ai mariti, compagni ed altri militanti rivoluzionari.
Le sorelle Mirabal, e in particolare Minerva, che aveva osato rifiutare le sue ripetute avances, rappresentavano lˈossessione di Trujillo. Non solo condannavano i suoi metodi e il suo potere, lo sfidavano anche apertamente rifiutando le sue attenzioni. E per di più erano belle, determinate e intelligenti.
Ovviamente si trattò di un omicidio politico, in cui tuttavia la componente machista del dittatore ebbe un peso determinante. L’atteggiamento sfrontato e le posizioni politiche della giovane donna, poi costretta alla clandestinità insieme a tutto il movimento 14 de Junio, accrebbero il risentimento del tiranno contro tutta la sua famiglia e contro suo marito, un giovane dirigente comunista, Manolo Tavárez Justo. (altro…)
Caña
Paco:droga dei poveri o per i poveri?
di Annalisa Melandri — per L’Indro* 16 novembre 2012
La sua esposizione fotografica più recente, inaugurata il 9 novembre scorso (e visitabile fino al 25 dello stesso mese) alla B>Gallery di Roma (Piazza Santa Cecilia, 16) ha come oggetto proprio il Paco, il micidiale miscuglio di scarti della lavorazione della cocaina, mischiato con vetro e sostanze chimiche, che sta letteralmente decimando i giovani delle favelas di Buenos Aires.
“Il paco è stato un’invenzione”, gettato sul mercato argentino subito dopo il default del 2001. Il paese era allo sbando, economicamente e socialmente. “Nel caos politico e sociale di quel momento nessuno si è accorto o forse non si è voluto accorgere di quello che stava accadendo. Il paco è entrato silenzioso, inizialmente nelle Villas miseria (favelas) di Buenos Aires, poi a mano a mano si è sparso nei quartieri più poveri e da un paio d’anni si sta allargando anche alla media bassa borghesia fino ad arrivare in Uruguay ed alcune zone del Cile”. (altro…)
Una frode la rielezione di Álvaro Uribe
La Camera dei Rappresentanti del Congresso della Repubblica della Colombia, ha aperto la settimana scorsa indagine formale contro l’ex presidente della repubblica Álvaro Uribenell’ambito dello scandalo per la compravendita dei voti per l’approvazione della riforma costituzionale che gli dava potere di ricandidarsi per la seconda volta. Uribe vinse le elezioni per il suo secondo mandato nel 2006. L’ex Presidente è stato chiamato a deporre il prossimo 20 novembre, dopo la questione passerà al Senato, dove inizierà il processo, se l’assemblea plenaria della Camera approverà la risoluzione d’accusa.
Lo scandalo, meglio noto come Yidispolitica, dal nome della parlamentare Yidis Medina che ammise di aver ricevuto nel 2004 compensi in cambio del suo voto favorevoleall’approvazione della riforma costituzionale, scoppiò nell’ aprile del 2008. Il voto della parlamentare era quello decisivo, dal momento che il progetto di riforma si trovava in un momento di impasse. La parlamentare nel 2004 consegnò la sua confessione in un video al giornalista Daniell Coronell, chiedendogli di diffonderlo solamente se le fosse accaduto qualcosa o se “non avessero mantenuto le promesse” che le avevano fatti i rappresentanti del governo in cambio del voto. Il video venne reso pubblico dopo quattro anni proprio per questo secondo motivo. (altro…)
Enrique Peña Nieto si insedia con una repressione. Passaggio di potere, ma anche di morti e feriti.
Un morto, Juan Francisco Quinquedal, di 67 anni, circa un centinaio di persone arrestate, oltre cento feriti, sette ore di guerriglia urbana. Così è avvenuto a Città del Messico l’insediamento del nuovo presidente Enrique Peña Nieto.
Tra i feriti alcuni molto gravi. Juan Francisco Quinquendal, (nella foto) maestro di teatro, militante ed attivista, ha avuto il cranio squartato da un ordigno esplosivo. (altro…)
Intervista a Sandra Ramírez, vedova di Manuel Marulanda Vélez
“E’ questo rispetto per la donna e la possibilità di progredire come persone, combattenti e professioniste”
di Hernando Calvo Ospina –20 novembre 2012
Intervista realizzata da Hernando Calvo Ospina, e pubblicata inizialmente dal quotidiano messicano La Jornada, 10/11/12
Sembra nervosa. E’ la prima volta che concede un’intervista. La incontro a l’Avana. E’ una delle 13 donne che formano il gruppo di 30 persone che, per le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, FARC, stanno negoziando con il governo colombiano un possibile — e anelato– processo di pace. Con grande semplicità, ma anche con una naturale eleganza, fa parte di quel 40 per cento di donne combattenti. Accompagna le sue parole con i movimenti delle mani e il luccichio dei suoi occhi neri. Si chiama Sandra Ramírez ed è la vedova del leader storico dell’organizzazione guerrigliera, Manuel Marulanda Vélez. Alle mie prime due domande, risponde come se si trattasse di un discorso. Spengo il registratore per ricordarle che non le sto facendo un’intervista: voglio conversare con lei. Allora sorride e rivolge lo sguardo verso qualche luogo lontano, e inizia, con i suoi ricordi lontani e recenti.
“Verso il 1981 nella regione contadina dove vivevo con la mia famiglia iniziarono a transitare dei guerriglieri. Mio padre gli faceva da guida affinché conoscessero la regione. Mi stupì che c’era una donna al comando di quel gruppo. A causa delle condizioni economiche non fu possibile continuare gli studi secondari, e siccome quella donna era diventata un riferimento per me, poco dopo decisi di entrare nelle FARC. (altro…)