Rayen Kvyeh: la parola errante. Recital e conferenza stampa sui prigionieri politici Mapuche.
“Wenuykan” – amicizia con il popolo Mapuche
presenta:
La parola errante
recital di poesie musicate con il tamburo rituale mapuche “kultrun” e conferenza stampa sulla situazione dei prigionieri politici Mapuche in Cile
Rayen Kvyeh – poetessa Mapuche
Libreria Odradek
Via Dei Banchi Vecchi n. 57 – ROMA
25 gennaio – h. 18
partecipano:
Rayen Kvyeh – poetessa mapuche
Geraldina Colotti – Il Manifesto
Annalisa Melandri – www.annalisamelandri.it
Giuseppe De Marzo – Associazione A Sud
Gavino Puggioni — Associazione Wenuykan, wenuykangmailcom
e con la partecipazione di Radio Onda Rossa
La poesia di Rayen Kvyeh viene dalla terra, perchè Mapuche vuol dire “uomini della terra” e viene dall’amore, che si percepisce in ogni suo verso: amore per il suo popolo, per la natura, per la libertà e per la vita.
E’ poesia lenta e sacra come la storia del popolo Mapuche “scritta nel legno, nelle pagine del tempo…”
E’ la voce di Lautaro, figlio della Terra che “parla ai suoi fratelli” attraverso la saggezza degli antichi.
La poesia di Rayen Kvyeh è “terrena” nel senso di essere un vibrante canto di dignità, un potente strumento di lotta, una denuncia toccante e nello stesso momento è “lunare” (Kvyeh vuol dire luna) nel senso di contemplazione rapita e stregata delle montagne, degli “indimenticabili tramonti”, dell’ “aurora con il suo arcobaleno di colori” che apparirà per ricordare chi sono i figli di quella Terra.
Rayen Kvyeh è nata a Weken in Cile. Costretta all’esilio dalla dittatura di Pinochet va a vivere in Germania dove collabora attivamente alle iniziative politiche e culturali degli esiliati. Una sua opera teatrale viene messa in scena a Friburgo. La sua raccolta di poesie Wvne Coyvn Ñi Kvyeh (Luna dei primi germogli) ha inaugurato nel 2006 la collana bilingue di poesia indigena “Le voci della terra” della casa editrice Gorée di Monticiano (Siena). Oltre a Luna de cenizas (Luna di cenere), scritto in spagnolo, ha concluso recentemente un nuovo libro nella sua lingua indigena, che verrà presto tradotto in italiano. Nel 1995 ha vinto a Cuba il premio Josè María Heredia e nel 1998 sempre a Cuba è nominata Presidente Onorario del Centro internazionale delle Culture Indigene. Nel 2007 è stata Menzionata Speciale (seconda classificata) al XXIII Premio Internazionale di Poesia Nosside.
Aggiornamento sullo sciopero della fame nel carcere di Angol — giovane studente mapuche ucciso dalla polizia
Sono trascorsi più di 80 giorni dal 10 ottobre quando i prigionieri politici mapuche:
Jaime Marileo Saravia,
Patricia Troncoso Robles,
Juan Millalen Milla,
Héctor Llaitul Carrilanca,
José Huenchunao Mariñan
nel carcere di Angol iniziarono lo sciopero della fame a oltranza.
A questa azione si sono uniti il Lonco Iván Llanquileo nel carcere di El Manzano e Waikilaf Cadin Calfunao nel carcere di massima sicurezza di Santiago.
Il 9 novembre 2007, è stato scarcerato Iván Llanquileo. I giudici avevano preso atto della totale assenza di prove per i reati a suo carico, ma nel dubbio gli sono state applicate alcune misure cautelative tra cui la libertà vigilata.
Nella settimana precedente il Natale, i prigionieri, in accordo, hanno deciso la sospensione dello sciopero per tre di essi.
Proseguono lo sciopero della fame:
Patricia Troncoso, internata nell’Unità di Trattamento Intensivo dell’Ospedale di Angol, — Héctor Llaitul e Waikilaf Cadin — prigioniero nel Carcere di Massima Sicurezza nonostante abbia scontato la condanna.
Chiedono la libertà di tutti i loro fratelli e la fine della repressione verso le comunità.
La notte del 24 dicembre, Patricia Troncoso ha indirizzato una e-mail a tutti i familiari dei prigionieri politici mapuche in cui è scritto:
“ Se la mia morte servirà per la libertà dei miei fratelli, io non voglio desistere”.
Intanto un altro biglietto di Natale viaggiava in Internet la notte del 24 dicembre, partito dal palazzo della Moneda di Santiago e diretto a tutti i cileni all’estero. L’immagine rappresentava un presepe mapuche, la scritta diceva: Chile Somos Todos e la firma era quella della Bachelet.
Da Angol, Pamela Pessoa, moglie di Héctor Llaitul, a proposito di questa cartolina ha detto “che è una offesa al Popolo mapuche, utilizzare la sue immagini in questa circostanza, è cosa di enorme cinismo”.
Le condizioni fisiche di Patricia Troncoso sono estremamente gravi, ma lei non intende desistere, consapevole delle gravi conseguenze sulla sua salute In queste drammatiche condizioni Patricia Troncoso ha inviato un comunicato “a tutti gli uomini e donne che lottano infaticabilmente per la giustizia”. Con forza e lucità, rivolgendosi in particolare alla Bachelet, accusa il governo e il ceto politico cileno di perseguitare crudelmente il popolo mapuche e di essere degli strumenti nelle mani delle multinazionali. Prosegue con un’ analisi sulle condizioni della classe lavoratrice cilena.
Nell’ultimo mese, in Cile si sono intensificate le manifestazioni di solidarietà con i prigionieri politici mapuche.
Lettere di protesta indirizzate alla Bachelet sono state inviate anche da ex – prigionieri politici della dittatura militare in Cile in seguito al golpe del 1973.
La notte di Natale nella cattedrale di Concepción 15 attivisti hanno interrotto l’omelia del vescovo per chiedere la liberazione dei prigionieri politici mapuche.
La repressione non si è fatta attendere.
Sono stati incarcerati anche alcuni “mache”, personalità spirituali mapuche.
José Galvarino Lepicheo Machacan un adolescentte di 16 anni, della provincia di Arauco, permane in prigione preventiva. E’ stato fotografato nei pressi di una manifestazione per la rivendicazione delle terre. Prima che si arriverà al processo passeranno almeno sei mesi.
Sul caso dei prigionieri politici mapuche gli organi di stampa cileni rimangono in silenzio, o viene applicata la censura come è accaduto per una trasmissione televisiva di Chilevision.
Il gruppo musicale Wechekeche ñi Trawün (Unione di giovani) registrò una canzone, richiesta per la chiusura del programma “El Diario de EVA” sul il vissuto dei giovani mapuche urbani. Si trattava di un mix con le canzoni “Mapuche los magos de la tierra”, e “Resistencia” e a proposito dello sciopero della fame inclusero una nuova frase “Liberar…liberar al mapuche por luchar, a nuestros hermanos que en huelga de hambre están y que el Estado chileno no ha querido escuchar… Liberar…liberar al mapuche por luchar.”, per terminare con la parte finale della canzone “Leftaro” (Lautaro). Il programma fu registrato, ma il giorno della trasmissione furono presentate le canzoni di tutti gli altri gruppi giovanili e gli Wechekeche ñi Trawún furono rimpiazzati da un altro gruppo.
Comunichiamo che Héctor Llaitul Carrilanca ha interrotto il 30 dicembre lo sciopero della fame, dopo 81 giorni senza ingerire nessun alimento (lo sciopero della fame più lungo nella storia del Cile) rispondendo alle richieste di aprenti ed amici e preservando integra la sua salute per le battaglie a venire.
Intanto è notizia di questi giorni che uno studente mapuche, Matías Catriléo di 23 anni è stato ucciso dalla polizia cilena nel sud del paese nel corso di una manifestazione pacifica volta all’occupazione simbolica di un terreno nel fundo Santa Margherita.
La polizia cercando di disperdere i manifestanti, circa una ventina, avrebbe fatto fuoco ad altezza d’uomo, colpendo alle spalle il giovane.
I compagni del giovane si sono rifiutati di consegnare il corpo del ragazzo ai carabinieri e lo avrebbero fatto soltanto dopo l’arrivo dei rappresentanti degli organismi internazionali.
Mentre si va facendo sempre più dura la repressione della polizia cilena contro la comunità mapuche, il lungo sciopero della fame di Patricia Troncoso nel carcere di Angol rischia di trasformarsi in un omicidio di stato, che sembra destare preoccupazione più nella comunità internazionale che nelle istituzioni del suo paese.
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Con la collaborazione di
Wenuykan Amicizia col Popolo Mapuche
Sede principale a Como
wenuykangmailcom (wenuykangmailcom)
Si ringrazia altresì tutto lo staff di Radio Onda Rossa e particolarmente Salvatore per lo spazio che dedicano con impegno e costanza alla causa del popolo Mapuche.
Leggi anche:
Mapuche: la lunga strada dei diritti di Maurizio Campisi
Prigionieri politici mapuche, 56 giorni di sciopero della fame.
I prigionieri politici mapuche del carcere di Angol si trovano ormai al loro 56° giorno dello sciopero della fame.
Lo rendono noto in un comunicato, il sesto, del 30 novembre 2007, con il quale confermando la loro ferma decisione di continuare lo sciopero della fame ad oltranza, reiterano anche la loro richiesta per la libertà di i tutti i prigionieri politici mapuche che si trovano in differenti carceri del paese nonché la smilitarizzazione delle zone nelle quali vivono le comunità e la fine della repressione verso il popolo mapuche.
Lo stato di salute dei prigionieri si aggrava giorno dopo giorno ed è ormai in una fase critica, tanto che il tribunale di Temuco ha ritenuto necessario trasferire alcuni prigionieri in un ospedale dove applicare la nutrizione forzata.
Nel comunicato tuttavia, essi confermano la loro volontà di rimanere uniti e di resistere ad ogni imposizione riguardo ad una nutrizione forzata, “con la ferma decisione di portare avanti questo sciopero fino ad ottenere quello che chiediamo”.
Questi prigionieri stanno scontando in carcere condanne per 10 anni più giorno per l’accusa di tentato incendio di una foresta appartenente alla Forestal Mininco S.A. Sono stati inoltre condannati a pagare 425 milioni di pesos come risarcimento danni. L’applicazione di condanne così eccessive viene fatta in base alla legge antiterrorista n. 18.314 in vigore fin dalla dittatura di Pinochet e per la quale si può essere accusati e condannati per terrorismo anche per atti di protesta o rivendicazioni sociali.
L’applicazione della legge antiterrorismo è stata duramente condannata da Human Right Watch, da Amnesty International, dalla Federazione dei Diritti Umani (FIDH) e dal Comitato dei Diritti Umani dell’ ONU.
Il governo cileno tuttavia non ha preso nessuna decisione in merito alle richieste dei prigionieri politici e inoltre non vengono riconosciute le loro battaglie a livello nazionale , mentre va anche segnalata una campagna sempre più violenta di repressione e criminalizzazione anche dei simpatizzanti e di coloro che appoggiano la lotta mapuche.
Il caso di Pedro Cayuqueo
Dall’Istituto dei Diritti Umani della Catalogna fanno sapere che il Signor Cayuqueo, militante mapuche e direttore del quotidiano Azkintuwe era stato invitato nei giorni 27/29 novembre alle giornate “Conflitti dimenticati: il popolo mapuche “nella sede dell’ associazione dei Diritti Umani della Catalogna (IDHAC) a Barcellona.
Il signor Cayuqueo avrebbe dovuto viaggiare dalla località del Sud del Cile dove vive fino a Santiago il venerdì 23 novembre e il sabato successivo 24 novembre aveva un volo prenotato per Barcellona.
Il giorno della sua partenza per Santiago ha ricevuto una notifica del Registro Civile , centro di documentazione nazionale, che lo informava che per una causa penale in corso relativa al conflitto mapuche non poteva lasciare il paese e gli veniva pertanto ritirato il passaporto. Secondo il registro aveva delle multe arretrate da pagare, fatto assolutamente non vero.
Il Sig. Cayuqueo, condannato nel 2003 per la partecipazione nel recupero di terre usurpate nella zona Triguen ha scontato già la sua pena. Nonostante lo stesso pomeriggio del 23 novembre con il suo avvocato sia poi riuscito a presentare un documento dal quale risultava che non aveva nessun carico pendente con la giustizia, le autorità hanno confermato che il passaporto sarebbe stato trattenuto fino a controlli avvenuti, fatto che gli ha impedito di viaggiare in Spagna e di essere presente alla tavola rotonda.
Ricordiamo quanto accaduto in Italia alle attiviste mapuche Violeta Valenzuela e Jeanette Paillan in occasione della visita di Michelle Bachelet all’Università di Roma 3, dove la loro pacifica protesta è stata vietata dalle forze di polizia in accordo con l’ambasciata cilena in Italia.
Leggi anche:
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Ringraziamo Radio Onda Rossa di Roma per lo spazio che concede a sostegno delle iniziative ai prigionieri politici mapuche.
Carta a la presidenta Michelle Bachelet
Lunes 26 de noviembre del 2007
COMUNICADO PÚBLICO
A la opinión pública chilena e internacional
SOLIDARIDAD INTERNACIONAL EN APOYO A LAS DEMANDAS DE LOS PRISIONEROS POLITICOS MAPUCHE EN HUELGA DE HAMBRE
RECLUIDOS EN LAS CARCELES CHILENAS
Sra. Michelle Bachelet,
El día 26 de octubre, varias organizaciones y personas empezamos en Europa en conjunto con otras organizaciones hermanas de Canadá y Argentina una serie de jornadas de solidaridad en apoyo a las demandas de los presos políticos mapuche. Las organizaciones y personas que han suscrito este comunicado han decidido unir sus esfuerzos en solidaridad con la lucha y el ejercicio del derecho a la libre determinación del pueblo mapuche y participan hoy nuevamente a una jornada internacional en su apoyo al cumplirse 47 días desde el inicio de la huelga de hambre de varios prisioneros políticos mapuche.
La sistemática persecución política, la represión y violación de los derechos humanos fundamentales, ejercida por el Estado de Chile, en contra de los comuneros, autoridades y organizaciones mapuche, han obligado una vez más, a los prisioneros políticos recluidos en diferentes cárceles de chile, a realizar una huelga de hambre en defensa de la vida, la libertad y la justicia.
A partir del 10 de octubre del 2007, Jaime Marileo Saravia, Patricia Troncoso Robles, Juan Millalen Milla, Héctor Llaitul Carrilanca y José Huenchunao Mariñan desde la cárcel de Angol, se encuentran en huelga de hambre indefinida. Se sumaron a esta acción el Lonco Iván Llanquileo en la Cárcel de El Manzano (y actualmente puesto en libertad por falta de pruebas) y Waikilaf Cadin Calfunao desde la Cárcel de Alta Seguridad en Santiago de Chile, reivindicando las siguientes demandas:
Libertad a todos los prisioneros políticos mapuche
Desmilitarización de las zonas en conflicto en la Región de la Araucanía
Fin de la represión a las comunidades mapuche
Mientras usted, en su calidad de Presidenta de Chile, intenta aparentar ser un ícono en materia de derechos humanos, la comunidad internacional repudia enérgicamente el incremento de los atropellos en contra de los derechos territoriales, económicos, sociales, culturales, políticos y civiles de los pueblos originarios y en especial, la persecución política contra la comunidad mapuche, amparada por el sistema judicial y los servicios de seguridad altamente represivos del Estado Chileno.
Las protestas y sugerencias de organizaciones como Amnistía Internacional, la Liga de la Federación Internacional de los Derechos Humanos (FIDH), Human Rights Watch, la Organización Mundial Contra la Tortura (OMCT), diversas organizaciones del movimiento internacional y nacional de solidaridad con el pueblo mapuche y los cuestionamientos y exigencias de diferentes organismos de Naciones Unidas como la Oficina del Alto Comisionado de Derechos Humanos, el Pacto Internacional de los Derechos, Económicos, Sociales y Culturales (PIDESC) y la oficina del Relator Especial Rodolfo Stavenhagen sobre pueblos indígenas, han sido desatendidas.
El Estado chileno no ha cumplido con el compromiso de ratificar el Convenio 169 de la OIT sobre pueblos indígenas y tribales y no evidencia voluntad política por implementar la reciente Declaración de Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas. Persiste en promover un “reconocimiento constitucional” restringido, limitado y sin consentimiento de los involucrados que promueve la asimilación de los pueblos originarios a una cultura y sistema político-económico que los excluye, margina y desprecia.
El derecho a la libre determinación, autonomía y autogobierno, así como a disponer de medios para financiar sus funciones autónomas, estipulados en los artículos 3, 4 y 19 de la Declaración de Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas, no ha sido considerados en propuesta alguna y distan mucho de ser parte de las políticas indígenas actuales del Estado chileno. Al contrario a lo que exige la normativa internacional, la persecución, la tortura, el hostigamiento, la represión y la cárcel es la respuesta del gobierno de Chile a las luchas reivindicativas del pueblo mapuche.
Ante esta situación, el movimiento de solidaridad con la lucha del pueblo mapuche de diversos países de Europa y otros países declara lo siguiente:
Que apoya incondicionalmente las demandas de los prisioneros mapuches en huelga de hambre.
Exige e insta al gobierno chileno a cumplir con el compromiso de ratificar el Convenio 169 de la OIT y a implementar la Declaración de Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas.
Apoya la lucha del movimiento mapuche por su reconstrucción como pueblo y por la libre determinación de los pueblos originarios en Chile.
Hace responsable al gobierno de Chile y sus instituciones por la integridad física, la salud y la vida de los prisioneros políticos mapuche en huelga de hambre.
Hace un llamado al pueblo y organizaciones sociales chilenas e internacionales, a apoyar la lucha y reivindicaciones del pueblo mapuche y los pueblos originarios en Chile.
Queremos manifestar a la opinión pública chilena e internacional que nos mantendremos atentos y vigilantes ante el desarrollo de la huelga de hambre, el cumplimiento de sus demandas y continuaremos trabajando en apoyo a la lucha del pueblo mapuche y sus reivindicaciones en forma concertada y coordinada.
Suscriben esta Declaración:
Organizaciones
Defensoría Internacional de los Derechos de los Pueblos, DIDEPU, Jaime Valdés, Secretario General, Ginebra, Suiza, href=“didepuno-logorg“>didepuno-logorg
Espacio Afroamericano, Mercedes Moya, Ginebra Suiza, href=“hondavistahotmailcom“>hondavistahotmailcom
Movimiento Indio “Tupaj Amaru” Lazaro Pary, Ginebra, Suiza.
Association Bolivienne de Genève, Adela Martin, Suiza, href=“adelamartinbluewinch“>adelamartinbluewinch
“Comité Liberez les Cinq”, Elena Bonavita, Ginebra Suiza, href=“ebonavitabluewinch“>ebonavitabluewinch
“Dónde Estan” Uruguay, Ginebra, Suiza.
“Comisión de Apoyo a los Pueblos Originarios”, Hayín-Ray Antileo, Ginebra, Suiza
APCN, Action Populaire contra la Mondialisation, Olivier de Marcellus, Genève, Suisse
AIPAZ COMUN, Julio Avella, Sección Suiza, href=“aipazcomungmailcom“>aipazcomungmailcom
Enlazando Alternativas, Ginebra, Suiza
Mouvement pour la Coopération Internacional (MCI). Anneli Valdés, Ginebra, Suiza.
Comité de Apoyo al Pueblo Mapuche. Juan Godoy, Basel-Suiza href=“jgodoyvtxmailcom“>jgodoyvtxmailcom
Colectivo Viva Zapata, Barbara Peruzzo, Ginebra, Suiza, href=“peruzzobhotmailcom“>peruzzobhotmailcom
Tierra y Libertad para Arauco, Néstor Vega, Presidente, Paris, Francia. href=“libertadaraucowanadoofr“>libertadaraucowanadoofr
Asociación Intifrance, Mme. Carmen Qorina Minchan Yegou, Toulouse, Francia.
Comité de Solidarité avec les Indiens des Amériques, Mme Janine Vidal, Vice Presidenta, Francia. href=“infocsia-nitassinanorg“>infocsia-nitassinanorg
MRAP (Mouvement contre le racisme et pour l’Amitié entre les Peuples) Section Amérique Latine, Philippe Le Clerre, Paris, Francia.
Comité de Solidarité «RELMU-PARIS », Paris, France.
Réseau d´Information et de Soutien au Peuple Mapuche, Paris, Francia, http://mapuche.free.fr
Association PUEBLO, Michael Fitamant, presidente, Patricio Rivera, vice-président, Paris, Francia, href=“assopueblohotmailfr“>assopueblohotmailfr
Association Apatepela, German Vidal, Marseille, Francia, href=“contactapatepelaorg“>contactapatepelaorg
Kolectivox, Coordination France, Sabine Ehrmann. Francia, href=“kolectivoxhotmailcom“>kolectivoxhotmailcom
Asociación Kakiñe, Tatiana Zúñiga, Presidenta, Paris, Francia, href=“orgkakinehotmailcom“>orgkakinehotmailcom
Comité de Solidarité avec les Peuples du Chiapas en Lutte, París, Francia, href=“cspclalternorg“>cspclalternorg
Cordillera, Checho Galleguillos, Villeneuve d¨Ascq, Francia, href=“cordilleraorangefr“>cordilleraorangefr
H.I.J.O.S. Paris, Francia
Collectif de Soutien á l´ ALBA, Grenoble, France.
Asociación Argentina Vientos del Sur, Udine, Italia, href=“infovientosdelsurorg“>infovientosdelsurorg
Asociación Chile-Lombardía, Estefanía Gonzalez, Milan Italia, href=“cilelombardialiberoit“>cilelombardialiberoit
Icra Internacional, Mr. Hervé Valentin, Responsable para América Latina, París, Francia.
AlterKonexions, Carolina Marambio, Patrice Theo, París, Francia, href=“recepinfono-logorg“>recepinfono-logorg
Solidarietà con il Popolo Mapuche, Violeta Valenzuela H, Coordinamento per l’Italia violeta.serena@fastwebnet
Circolo Culturale “Libero Fumagalli” Vicenzo Bianqui, Città di Como – Italia
Wenuykan, Amicizia con il Popolo Mapuche, Gavino Puggioni, città di Como - Italia href=“wenuykangmailcom“>wenuykangmailcom
Comitato Lavoratori Cileni Esiliati, Hugo Silva Soto, Toscana, Italia, href=“comitatohotmailcom“>comitatohotmailcom
Comité por la Paz, “Rachel Corrie”, Valpoceva, Genova, Italia, href=“infocentropacecorrieit“>infocentropacecorrieit
RADIO REGION XIV Gotemburgo - Suecia href=“radioregion14gmailcom“>radioregion14gmailcom
Asociación CULTURA MAPUCHE, Gotemburgo, Suecia href=“kulturamapuchegmailcom“>kulturamapuchegmailcom
Enlace Mapuche Internacional, Reynaldo Mariqueo, Bristol, Inglaterra. href=“mapuchemapuche-nationorg“>mapuchemapuche-nationorg
Asociación de Ex Prisioneros Políticos del Reino Unido, Inglaterra, href=“exppukgooglemailuk“>exppukgooglemailuk
Grupo de Amigos del Pueblo Mapuche, Alex Opazo, Dinamarca, href=“choyuncohotmailcom“>choyuncohotmailcom
Internacional Humanista, Lars Kramer Kristensen, Dinamarca
TINKU-Dannmark, Doris Palvio, Dinamarca
MAPMUNDIAL, Rudi Vejar, Holanda, href=“mapmundialyahoocom“>mapmundialyahoocom
Las Madres de Plaza de Mayo, Linea Fundadora, Argentina, href=“madreslfuolsnectiscomar“>madreslfuolsnectiscomar
APDH la Costa, Asamblea Permanente por los derechos Humanos. Alicia Cesareo, Argentina, href=“aliciacesareoyahoocom“>aliciacesareoyahoocom
Central de Trabajadores de Argentina, Regional Lanus, José A. Pellegrini, , Buenos Aires, href=“japellegrinispeedycomar“>japellegrinispeedycomar
Unión por los Derechos Humanos de la Plata, Ex detenidos, desaparecidos, familiares y compañeros„ Argentina, href=“unionxlosddhhlaplatagmailar“>unionxlosddhhlaplatagmailar
Asamblea Permanente por los Derechos Humanos de Rosario, Argentina href=“apdhrosarioprensayahoocomar“>apdhrosarioprensayahoocomar
Programa Radial “El Club de la Pluma” Norberto Ganci, Argentina, href=“eclubdelaplumayahoocomar“>eclubdelaplumayahoocomar
ATE SENASA (Asociación de Trabajadores del Estado, Servicio Nacional de Sanidad y Calidad Agroalimentaria), Junta Inaterna Delegados en Dirección de Laboratorios, Doc., de Identidad 17635095, Buenos Aires, Argentina, href=“atesenasamartinezyahoocomar“>atesenasamartinezyahoocomar
Centro de estudiante del Instituto de Cultura Aborigen, Puelmapu, Argentina.
“El Puente” Grupo de Apoyo y difusión de la Lucha de los Pueblos Originarios, Puelmapu, Argentina.
Corriente de Izquierda Socialista, Rosario, Argentina, href=“corriente_uzquierda_socialistayahoocomar“>corriente_uzquierda_socialistayahoocomar
CIOCP, Coordinación de Identidades Originarias y del Campo Popular, Mauricio Nilian, Mendoza, Argentina, href=“quehuama2004yahoocomar“>quehuama2004yahoocomar
Grupo de Apoyo al Pueblo Mapuche, María Esperidion, Noruega, href=“mariaesperidiongmailcom“>mariaesperidiongmailcom
Red de Apoyo a los Pueblos Indígenas, Elisabeth Boeckman, Oslo, Noruega.
Grupo Internacional de Oslo / Marielle Leraan, Partido Socialista de Izquierda, Noruega
Centro Cultural Newen, Eirik Granfrank, Oslo, Noruega,
CAPN, Collectif pour l¨Autonomie del Pueblo Mapuche, Montreal, Canadá, href=“capmamtlriseupnet“>capmamtlriseupnet
Internacional Humanista, Juha Uski, Finlandia, href=“jjourucdk“>jjourucdk
Círculo Bolivariano de Viena– Austria Vocero: Carlos Troger, Austria href=“catro2005aonat“>catro2005aonat
Grupo Pachamanka, ‚Luis Parra Madariaga, Viena-Austria href=“luisparrachelloat“>luisparrachelloat
Confederación Latinoamericana en Austria, José Contreras, Austria href=“inkarivagmxat“>inkarivagmxat
LEFÖ. Beratung, Bildung und Begleitung für Migrantinnen. Cristina Boidi, Viena-Austria, href=“aon913269548aonat“>aon913269548aonat
Sociedad de Amistad Austro-Chilena. , Hannes Seitner. Viena-Austria
Asociación para los Pueblos Amenazados. Sudtirol, Italia href=“infogfbvit“>infogfbvit
Mauro di Vieste http://www.gfbv.it/ - http://www.gfbvchile.com/
Observatorio de la Paz . Capannori – Lucca Italia pacecomunecapannoriluit (pacecomunecapannoriluit)
Coord. Leana Quilici www.capannorieventi.eu
Red “Alternativas y Solidaridad”, Bélgica href=“antoniopersogmailcom“>antoniopersogmailcom
Antonio Gonzalez www.alternativas-uy.org
70. Centro de Promoción para el Desarrollo Comunal INTI, Lima Perú href=“desarrollointiyahooes“>desarrollointiyahooes
Presidente Porfirio Flores Lázaro, www.desarrollointi.org
71. Para las jornadas de Solidaridad Radio Onda Rossa sostiene las iniciativas en apoyo a los presos políticos
mapuche con la comunicación en sus informativos”, Roma – Italia http://www.ondarossa.info/
Personas
Muriell Garfias, Viena, Austria href=“flamencomurriell24msncom“>flamencomurriell24msncom
Maria Inés Bussi, chemin de Pinchat 12 bis1227 Carouge (Genève) Suiza, href=“mibussimclinkit“>mibussimclinkit
Manuel Pinto, Austria, href=“manuelpintoinodeat“>manuelpintoinodeat
Ana Musa Mathieson, Austria, href=“cnumatinodeat“>cnumatinodeat
Jessica Moraga, Valais,Suiza
Jeannette Paillan, España
Giovanni Russotto, Liguria, Italia
Giorgia Cada. Viena-Austria
Ines Bieringer. Viena-Austria
Hilda Arias. Viena-Austria
Carlos Ramos Heredia, href=“carahe12yahooes“>carahe12yahooes
Mario Casasús, Periodista, la Jornada, Mexico,
Annalisa Melandri, Roma
Rayen Kvyeh, poeta mapuche, Temuco
Marcela Rodríguez Valdivieso, refugiada política chilena en Milán, Italia, href=“gitana50liberoit“>gitana50liberoit
Julio Araya Toro, escritor chileno, Milán, Italia. Giulio.araya@alice-it
Juan Ernesto García, Oslo, Noruega, href=“jugar46yahooes“>jugar46yahooes
María Jara, Bruselas, Bélgica, href=“mariajaragmailcom“>mariajaragmailcom
María Cristina Caiati, periodista, argentina, href=“mccaiatiyahoocomar“>mccaiatiyahoocomar
Patricia Marchorro, Madrid, España href=“spattymlhotmailcom“>spattymlhotmailcom
Claudia Marcela Quilici, Assitente Sociale, Lucca, Italia mquilici20liberoit (mquilici20liberoit)
c.c:
Misión permanente de Chile ante la ONU, Ginebra, Suiza
Misiones permanentes ante la ONU de los países Europeos
Embajadas y consulados de Chile en Europa
Oficina del Alto Comisario de Naciones Unidas de Derechos Humanos
Oficina del Relator Especial de Pueblos Indígenas, UNHCHR
Oficina para América Latina y el Caribe del Alto Comisionado de Derechos Humanos de las Naciones Unidas.
Organizaciones Internacionales Indígenas
Organizaciones Internacionales de Derechos Humanos
Prensa y medios de información chilenos e internacionales.
Giornata di solidarietà internazionale con i prigionieri politici mapuche
COMUNICATO
All’opinione pubblica cilena e internazionale
GIORNATA DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DELLE RICHIESTE DEI PRIGIONIERI POLITICI MAPUCHE RECLUSI IN SCIOPERO DELLA FAME NELLE CARCERI CILENE
VENERDÌ 26 OTTOBRE 2007
Le organizzazioni e le persone che sottoscrivono il presente comunicato hanno deciso di unire gli sforzi a sostegno della lotta e dell’esercizio del diritto alla libera determinazione del popolo mapuche e hanno convocato una giornata di solidarietà per oggi, venerdì 26 ottobre 2007.
La persecuzione politica, la repressione e la violazione dei diritti umani fondamentali sistematiche esercitate dallo stato del Cile nei confronti dei comuneros, le autorità e le organizzazioni mapuche, hanno obbligato ancora una volta i prigionieri politici reclusi in diverse carceri del Cile ad effettuare uno sciopero della fame in difesa della vita, della libertà e della giustizia.
A partire dal 10 ottobre 2007, Jaime Marileo Saravia, Patricia Troncoso Robles, Juan Millalen Milla, Héctor Llaitul Carrilanca e José Huenchunao Mariñan dal carcere di Angol, sono in sciopero della fame a oltranza. A questa azione si sono uniti Lonco Iván Llanquileo nel carcere di El Manzano e Waikilaf Cadin Calfunao dal carcere di massima sicurezza di Santiago di Cile, rivendicando le seguenti richieste:
Libertà per tutti i prigionieri politici mapuche
Smilitarizzazione delle zone in conflitto nella regione di Araucanía
Fine della repressione verso le comunità mapuche
Mentre il governo cileno, con a capo il Presidente Michelle Bachelet, finge di essere un’icona in materia di diritti umani, la comunità internazionale ripudia energicamente l’aumento degli abusi contro i diritti territoriali, economici, sociali, culturali, politici e civili dei popoli nativi e in particolare la persecuzione politica contro la comunità Mapuche, protetti dal sistema giudiziario e dai servizi di sicurezza altamente repressivi dello stato cileno.
Le proteste e le proposte di organizzazioni quali Amnesty International, la Lega della Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH), Human Rights Watch, l’Organizzazione Mondiale contro la Tortura (OMCT), diverse organizzazioni del movimento internazionale e nazionale di solidarietà con il popolo mapuche e le interrogazioni e le richieste di diversi organismi delle Nazioni Unite quali l’Ufficio dell’Alto Commissariato dei Diritti Umani, il Patto Internazionale dei Diritti Economici, Sociali e Culturali (PIDESC) e l’ufficio del Relatore Particolare Rodolfo Stavenhagen sui popoli indigeni sono stati ignorati.
Lo stato cileno non ha rispettato l’impegno di ratificare l’Accordo 169 dell’Organizzazione Internazionale dei Lavoratori (OIL) sui popoli indigeni e tribali e non mostra alcuna volontà politica di implementare la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni. Insiste nel promuovere un “riconoscimento costituzionale” ristretto, limitato e senza l’assenso dei diretti interessati che promuove l’assimilazione dei popoli originari a una cultura e ad un sistema político-economico che li esclude, li emargina e li disprezza.
Il diritto alla libera determinazione, all’autonomia e all’autogoverno, così come il diritto di disporre dei mezzi per finanziare le proprie funzioni autonome, sanciti negli articoli 3, 4 e 19 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni, non sono stati presi in considerazione da alcuna proposta e sono molto lontani dall’essere integrati nelle politiche indigene attuali dello stato cileno. Contrariamente a quanto richiede la normativa internazionale, la persecuzione, la tortura, le molestie, la repressione e il carcere sono la risposta del governo del Cile alle lotte di rivendicazione del popolo mapuche.
Davanti a questa situazione, il movimento di solidarietà con la lotta del popolo mapuche di diversi paesi dell’Europa dichiara quanto segue:
Che appoggia in modo incondizionato le richieste dei prigionieri mapuche che stanno effettuando lo sciopero dalla fame.
Richiede ed esorta il governo cileno a rispettare l’impegno di ratificare l’Accordo 169 della OIL e ad implementare la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni.
Appoggia la lotta del movimento mapuche per la sua ricostruzione come popolo e per la libera determinazione dei popoli originari in Cile.
Considera il governo del Cile e le sue istituzioni responsabili dell’integrità fisica, della salute e della vita dei prigionieri politici mapuche che stanno facendo lo sciopero della fame.
Lancia un appello al popolo e alle organizzazioni sociali cileni e internazionali per appoggiare la lotta e le rivendicazioni del popolo mapuche e dei popoli originari in Cile.
Vogliamo manifestare all’opinione pubblica cilena e internazionale che ci manterremo attenti e vigili sullo sviluppo dello sciopero della fame, sul rispetto delle sue richieste e continueremo a lavorare a sostegno della lotta del popolo mapuche e alle sue rivendicazioni in modo concertato e coordinato.
Traduzione di Valentina Furnari e revisione di Sonia Chialastri, Traduttori per la Pace, www.traduttoriperlapace.org
Sottoscrivono la presente Dichiarazione:
Organizzazioni
Defensoría Internacional de los Derechos de los Pueblos, DIDEPU, Jaime Valdés, Secretario General, Ginebra, Suiza, href=“didepuno-logorg“>didepuno-logorg
Espacio Afroamericano, Mercedes Moya, Ginebra Suiza, href=“hondavistahotmailcom“>hondavistahotmailcom
Movimiento Indio “Tupaj Amaru” Lazaro Pary, Ginebra, Suiza.
Association Bolivianne de Geneve, Adela Martin, Suiza, href=“adelamartinbluewinch“>adelamartinbluewinch
“Comité Liberez les Cinq”, Elena Bonavita, Ginebra Suiza, href=“ebonavitabluewinch“>ebonavitabluewinch
“Dónde Estan” Uruguay, Ginebra, Suiza.
APCN, Action Populaire contra la Mondialisation, Olivier de Marcellus, Genève, Suisse
AIPAZ COMUN, Julio Avella, Sección Suiza, href=“aipazcomungmailcom“>aipazcomungmailcom
Enlazando Alternativas, Ginebra, Suiza
Comité de Apoyo al Pueblo Mapuche. Juan Godoy, Basel-Suiza href=“jgodoyvtxmailcom“>jgodoyvtxmailcom
MCI, Mouvement pour la Coopération Internacional. Anneli Valdés, Ginebra, Suiza.
Colectivo Viva Zapata, Barbara Peruzzo, Ginebra, Suiza, href=“peruzzobhotmailcom“>peruzzobhotmailcom
Tierra y Libertad para Arauco, Néstor Vega, Presidente, Paris, Francia. href=“libertadaraucowanadoofr“>libertadaraucowanadoofr
Asociación Intifrance, Mme. Carmen Qorina Minchan Yegou, Toulouse, Francia.
Comité de Solidarite avec les Indiens des Amériques, Mme Janine Vidal, Vice Presidenta, Francia. href=“infocsia-nitassinanorg“>infocsia-nitassinanorg
MRAP (Mouvement contre le racisme et pour l’Amitié entre les Peuples) Section Amérique Latine, Philippe Le Clerre, Paris, Francia.
Comité de Solidarité «RELMU-PARIS », Paris, France.
Réseau d´Information et de Soutien au Peuple Mapuche, Paris, Francia, http://mapuche.free.fr
Association PUEBLO, Michael Fitamant, presidente, Patricio Rivera, vice-président, Paris, Francia, href=“assopueblohotmailfr“>assopueblohotmailfr
Association Apatepela, German Vidal, Marseille, Francia, href=“contactapatepelaorg“>contactapatepelaorg
Kolectivox, Coordination France, Sabine Ehrmann. Francia, href=“kolectivoxhotmailcom“>kolectivoxhotmailcom
Asociación Kakiñe, Tatiana Zúñiga, Presidenta, Paris, Francia, href=“orgkakinehotmailcom“>orgkakinehotmailcom
Comité de Solidarité avec les Peuples du Chiapas en Lutte, París, Francia, href=“cspclalternorg“>cspclalternorg
Cordillera, Checho Galleguillos, Villeneuve d¨Ascq, Francia, href=“cordilleraorangefr“>cordilleraorangefr
H.I.J.O.S. Paris, Francia
Collectif de Soutien á l´ ALBA, Grenoble, France.
Asociación Argentina Vientos del Sur, Udine, Italia, href=“infovientosdelsurorg“>infovientosdelsurorg
Asociación Chile-Lombardía, Estefanía Gonzalez, Milan Italia, href=“cilelombardialiberoit“>cilelombardialiberoit
Icra Internacional, Mr. Hervé Valentin, Responsable para América Latina, París, Francia.
AlterKonexions, Carolina Marambio, Patrice Theo, París, Francia, href=“recepinfono-logorg“>recepinfono-logorg
Solidarietà con il Popolo Mapuche, Violeta Valenzuela H, Coordinamento per l’Italia violeta.serena@fastwebnet
Circolo Culturale “Libero Fumagalli” Vicenzo Bianqui, Città di Como – Italia
Wenuykan, Amicizia con il Popolo Mapuche, Gavino Puggioni, città di Como - Italia href=“wenuykangmailcom“>wenuykangmailcom
Comitato Lavoratori Cileni Esiliati, Hugo Silva Soto, Toscana, Italia, href=“comitatohotmailcom“>comitatohotmailcom
Comité por la Paz, “Rachel Corrie”, Valpoceva, Genova, Italia, href=“infocentropacecorrieit“>infocentropacecorrieit
RADIO REGION XIV Gotemburgo - Suecia href=“radioregion14gmailcom“>radioregion14gmailcom
Asociación CULTURA MAPUCHE, Gotemburgo, Suecia href=“kulturamapuchegmailcom“>kulturamapuchegmailcom
Enlace Mapuche Internacional, Reynaldo Mariqueo, Bristol, Inglaterra. href=“mapuchemapuche-nationorg“>mapuchemapuche-nationorg
Asociación de Ex Prisioneros Políticos del Reino Unido, Inglaterra, href=“exppukgooglemailuk“>exppukgooglemailuk
Grupo de Amigos del Pueblo Mapuche, Alex Opazo, Dinamarca, href=“choyuncohotmailcom“>choyuncohotmailcom
Internacional Humanista, Lars Kramer Kristensen, Dinamarca
TINKU-Dannmark, Doris Palvio, Dinamarca
MAPMUNDIAL, Rudi Vejar, Holanda, href=“mapmundialyahoocom“>mapmundialyahoocom
Las Madres de Plaza de Mayo, Linea Fundadora, Argentina, href=“madreslfuolsnectiscomar“>madreslfuolsnectiscomar
APDH la Costa, Asamblea Permanente por los derechos Humanos. Alicia Cesareo, Argentina, href=“aliciacesareoyahoocom“>aliciacesareoyahoocom
Central de Trabajadores de Argentina, Regional Lanus, José A. Pellegrini, , Buenos Aires, href=“japellegrinispeedycomar“>japellegrinispeedycomar
Unión por los Derechos Humanos de la Plata, Ex detenidos, desaparecidos, familiares y compañeros„ Argentina, href=“unionxlosddhhlaplatagmailar“>unionxlosddhhlaplatagmailar
Asamblea Permanente por los Derechos Humanos de Rosario, Argentina href=“apdhrosarioprensayahoocomar“>apdhrosarioprensayahoocomar
Programa Radial “El Club de la Pluma” Norberto Ganci, Argentina, href=“eclubdelaplumayahoocomar“>eclubdelaplumayahoocomar
ATE SENASA (Asociación de Trabajadores del Estado, Servicio Nacional de Sanidad y Calidad Agroalimentaria), Junta Inaterna Delegados en Dirección de Laboratorios, Doc., de Identidad 17635095, Buenos Aires, Argentina, href=“atesenasamartinezyahoocomar“>atesenasamartinezyahoocomar
Centro de estudiante del Instituto de Cultura Aborigen, Puelmapu, Argentina.
“El Puente” Grupo de Apoyo y difusión de la Lucha de los Pueblos Originarios, Puelmapu, Argentina.
Corriente de Izquierda Socialista, Rosario, Argentina, href=“corriente_uzquierda_socialistayahoocomar“>corriente_uzquierda_socialistayahoocomar
CIOCP, Coordinación de Identidades Originarias y del Campo Popular, Mauricio Nilian, Mendoza, Argentina, href=“quehuama2004yahoocomar“>quehuama2004yahoocomar
Grupo de Apoyo al Pueblo Mapuche, María Esperidion, Noruega, href=“mariaesperidiongmailcom“>mariaesperidiongmailcom
Red de Apoyo a los Pueblos Indígenas, Elisabeth Boeckman, Oslo, Noruega.
Grupo Internacional de Oslo / Marielle Leraan, Partido Socialista de Izquierda, Noruega
Centro Cultural Newen, Eirik Granfrank, Oslo, Noruega,
CAPN, Collectif pour l¨Autonomie del Pueblo Mapuche, Montreal, Canadá, href=“capmamtlriseupnet“>capmamtlriseupnet
Internacional Humanista, Juha Uski, Finlandia, href=“jjourucdk“>jjourucdk
Círculo Bolivariano de Viena– Austria Vocero: Carlos Troger, Austria href=“catro2005aonat“>catro2005aonat
Grupo Pachamanka, ‚Luis Parra Madariaga, Viena-Austria href=“luisparrachelloat“>luisparrachelloat
Confederación Latinoamericana en Austria, José Contreras, Austria href=“inkarivagmxat“>inkarivagmxat
LEFÖ. Beratung, Bildung und Begleitung für Migrantinnen. Cristina Boidi, Viena-Austria, href=“aon913269548aonat“>aon913269548aonat
Sociedad de Amistad Austro-Chilena. , Hannes Seitner. Viena-Austria
Osservatorio per la Pace del Comune di Capannori — Lucca ITALIA pacecomunecapannoriluit (pacecomunecapannoriluit)
Asociación para los Pueblos Amenazados. Sudtirol, Italia infogfbvit (infogfbvit)
Mauro di Vieste http://www.gfbv.it/ - http://www.gfbvchile.com/
Red “Alternativas y Solidaridad”, Bélgica href=“antoniopersogmailcom“>antoniopersogmailcom
Antonio Gonzalez www.alternativas-uy.org
70. Centro de Promoción para el Desarrollo Comunal INTI, Lima Perú href=“desarrollointiyahooes“>desarrollointiyahooes
Presidente Porfirio Flores Lázaro, www.desarrollointi.org
“Per le giornate di Solidarietà Radio Onda Rossa sostiene l’iniziativa con la comunicazione nei suoi notiziari”,
Roma – Italia http://www.ondarossa.info/index.php
Persone
Muriell Garfias, Viena, Austria href=“flamencomurriell24msncom“>flamencomurriell24msncom
Maria Inés Bussi, chemin de Pinchat 12 bis1227 Carouge (Genève) Suiza, href=“mibussimclinkit“>mibussimclinkit
Manuel Pinto, Austria, href=“manuelpintoinodeat“>manuelpintoinodeat
Muriell Garfias, Viena, Austria href=“flamencomurriell24msncom“>flamencomurriell24msncom
Maria Inés Bussi, chemin de Pinchat 12 bis1227 Carouge (Genève) Suiza, href=“mibussimclinkit“>mibussimclinkit
Manuel Pinto, Austria, href=“manuelpintoinodeat“>manuelpintoinodeat
Ana Musa Mathieson, Austria, href=“cnumatinodeat“>cnumatinodeat
Jessica Moraga, Valais,Suiza
Jeannette Paillan, España
Giovanni Russotto, Liguria, Italia
Giorgia Cada. Viena-Austria
Ines Bieringer. Viena-Austria
Hilda Arias. Viena-Austria
Carlos Ramos Heredia, href=“carahe12yahooes“>carahe12yahooes
Mario Casasús, Periodista, la Jornada, Mexico,
Annalisa Melandri, Roma
Reyen Kvyeh, poeta mapuche, Temuco
Marcela Rodríguez Valdivieso, refugiada política chilena en Milán, Italia, href=“gitana50liberoit“>gitana50liberoit
Julio Araya Toro, escritor chileno, Milán, Italia. Giulio.araya@alice-it
Juan Ernesto García, Oslo, Noruega, href=“jugar46yahooes“>jugar46yahooes
María Jara, Bruselas, Bélgica, href=“mariajaragmailcom“>mariajaragmailcom
María Cristina Caiati, periodista, argentina, href=“mccaiatiyahoocomar“>mccaiatiyahoocomar
Patricia Marchorro, Madrid, España href=“spattymlhotmailcom“>spattymlhotmailcom
Claudia Marcela Quilici, Assitente Sociale, Lucca, Italia mquilici20liberoit (mquilici20liberoit)
c.c:
Missione permanente del Cile davanti all’ONU, Ginevra, Svizzera
Missioni permanenti davanti all’ONU dei paesi Europei
Ambasciate e consolati del Cile in Europa
Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite sui Diritti Umani
Ufficio del Relatore Particolare dei Popoli Indigeni, UNHCHR
Ufficio per America Latina e Caraibi dell’Alto Commissariato dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Organizzazioni internazionali indigene
Organizzazioni internazionali sui Diritti Umani
Stampa e mezzi di informazione cileni e internazionali.
In fondo volevamo solo chiedere la libertà per i prigionieri politici…
Intervista a Violeta Valenzuela e Jeannette Paillan
di Annalisa Melandri
Violeta Valenzuela è la presidente dell’associazione Wenuyakan — Amicizia con il popolo Mapuche e Jeannette Paillan è una giornalista mapuche, nota regista di documentari sulle realtà dei popoli originari nonchè prima donna mapuche produttrice di audiovisivi.
D. Violeta, so che sono diversi mesi che come organizzazione Wenuykan (Amicizia) stavate preparando un’iniziativa pacifica di protesta in occasione della visita in Italia della presidente cilena Bachelet. Quali sono i motivi della vostra protesta?
R. L’idea di organizzare una protesta pacifica è nata ripensando all’intervento della presidente Bachelet a Ginevra quest’anno quando colse l’occasione del suo incontro con la sua omologa svizzera per negare pubblicamente l’esistenza di prigionieri politici Mapuche in Cile. Quella dichiarazione suscitò allora numerose proteste contro la Bachelet. Quando abbiamo saputo che sarebbe venuta in Italia abbiamo pensato di protestare pacificamente per fare in modo che anche qui si conosca la verità e cioè che attualmente in Cile ci sono circa 50 prigionieri politici Mapuche di cui 5 in sciopero della fame nel carcere di Angol.
D. Cosa chiede il popolo Mapuche?
R. Che il governo cileno riconosca nella sua Costituzione l’esistenza dei popoli originari e che ratifichi la convenzione n. 169 ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) per il riconoscimento dei popoli indigeni. Inoltre che venga abolita la legge 18.314 anti-terrorista che fu creata dalla dittatura di Pinochet e che i governi della Concertazione continuano ad applicare in modo razzista soltanto nelle regioni abitate dai Mapuche.
D. Quali sono le rivendicazioni dei prigionieri politici Mapuche in sciopero della fame?
R. La libertà di tutti i prigionieri politici, il fermo delle incursioni e la smilitarizzazione della zona Mapuche e la denuncia di tutte le montature giudiziarie realizzate per condannare o incolpare le attività Mapuche.
D. Avete riscontrato problemi nell’organizzazione della protesta pacifica? Oggi eravate solo in due, come mai così scarsa adesione?
R. Innanzitutto abbiamo avuto grandi difficoltà dovute al fatto che è stato difficile reperire notizie certe sui luoghi e gli orari degli incontri della Bachelet qui in Italia e sugli appuntamenti in agenda, questa scarsa informazione sicuramente è stato un fatto programmato anticipatamente perchè Michelle Bachelet già aveva avuto precedenti contestazioni nel corso delle sue visite in Europa. Principalmente per questi motivi non siamo riusciti a raccogliere adesioni alla nostra protesta, inoltre in Italia la Bachelet è vista dalla sinistra al governo come un presidente progressista di sinistra ed è stato pertanto impossibile sommare alle nostre voci stamattina davanti al piazzale dell’Università quelle di tanti movimenti legate alla sinistra italiana, che anche se “su carta” ci hanno sempre sostenuto di fatto oggi non c’erano.
Ci terrei a far presente in questa occasione che la sede della nostra associazione, presso l’abitazione del ns. vicepresidente Sig. Gavino Puggioni, di cittadinanza italiana, è stata visitata il 15 ottobre dalla Digos, la quale era in possesso della mail di protesta inviata a Fabio Mussi contro la laurea ad honorem che verrà conferita dall’Università di Siena a Michelle Bachelet il 16 ottobre e che hanno indagato per diverse ore sull’attività dell’associazione e sui suoi programmi attuali e futuri.
D. Oggi, Violeta, tu e Jeannette Paillan mapuche residente in Spagna, le uniche due partecipanti alla protesta, perdonami, ma due donne di mezza età siete state portate in Commissariato per accertamenti, dove vi hanno trattenuto per un’ora. Che atteggiamento hanno avuto le autorità con voi?
Innanzitutto davanti alla sede dell’Università ci hanno ripetutamente invitato a tenere lo striscione chiuso. Lo striscione riportava la scritta “libertà per i prigionieri politici Mapuche”. Ci siamo rese subito conto che le forze dell’ordine erano infastidite e innervosite dalla nostra presenza, probabilmente perchè Jeannette era in abito tradizionale Mapuche e portavamo lo striscione arrotolato e una bandiera chiusa. Abbiamo notato anche la presenza di alcuni agenti cileni che però non si sono avvicinati a noi.
Nonostante ci fossero altre persone che aspettavano l’arrivo della Bachelet, probabilmente dei curiosi, le forze dell’ordine hanno invitato solo noi due ad andare via. Mentre ci stavamo allontanando per aspettare comunque l’arrivo della Bachelet da un’altra postazione (nel frattempo il nostro striscione lo avevano messo in una macchina della polizia) si è avvicinato un agente in borghese , probabilmente un ispettore, che con queste testuali parole “siete gentilmente invitate a salire in macchina “ ci ha fatto accompagnare in commissariato.
D. E lì cosa è successo?
R. Già in macchina, poiché avevano visto Jeannette scattare scattava fotografie, le hanno chiesto di consegnargli la macchina fotografica, al suo rifiuto le hanno chiesto le batterie.
Arrivati in commissariato ci hanno chiesto di consegnargli i documenti e i cellulari e quando abbiamo chiesto di poter fare una telefonata non ce ne hanno dato la possibilità. Con atteggiamento nervoso hanno controllato i nostri documenti ma era come se stessero cercando qualsiasi appiglio per giustificare un nostro eventuale fermo, noi per lo meno abbiamo avuto questa impressione. A Jeannete per esempio le hanno contestato che sul passaporto non ci fossero timbri di ingresso in Italia e le hanno detto che pertanto la sua presenza in Italia era illegale quando è noto che all’interno dell’ Unione Europa non è necessario nessun timbro sui documenti, le hanno anche detto che lei doveva avere una speciale autorizzazione del governo spagnolo per muoversi in ambito europeo.
A me hanno detto che in quel momento stavo promuovendo, per complicità con la mia amica, l’immigrazione clandestina.
D. Che impressione avete avuto questa mattina?
R. Che si sia fatto di tutto, anche con riferimento al silenzio della stampa affinchè non si ripetessero in Italia le proteste che hanno accompagnato i precedenti viaggi della Bachelet in Europa, ho avuto l’impressione che siamo state trattenute in commissariato il tempo necessario affinchè la presidenta potesse entrare nell’Università senza presenze di disturbo di nessun genere.
D. Tutto questo con evidente scopo intimidatorio?
R. Non lo so però io mi sono sentita in qualche modo sotto pressione e perseguitata, anche per la notizia che avevo ricevuto della visita della Digos presso la sede della Associazione. Ci hanno anche informate che il fermo cautelativo per i cittadini italiani è di 12 ore e per quelli stranieri di 24 ore.
D. La Bachelet però nel suo viaggio in Italia è accompagnata da una rappresentante Mapuche, Isolde Reuque.
R. Questo è quello che scrive la stampa, in realtà lei non è in Italia in qualità di rappresentante Mapuche ma semplicemente perchè è una rappresentante del Partido della Democracia Cristiana, viene in Italia per questo, non perchè è indigena.
D.Jeannette, quanta frustrazione provoca in voi il lottare in Europa per una battaglia completamente sconosciuta?
R. No, non provoca frustrazione, io sento che quello che succede al popolo Mapuche è la stessa cosa che succede agli altri popoli originari che non sono riconosciuti dai loro propri governi.
Questo disinteresse che avverto in Europa per la causa Mapuche è lo stesso disinteresse che sento per altre cause e che generalmente si chiama indifferenza verso il prossimo ed è quello che emblematicamente è successo oggi, stamattina, davanti all’università dove due donne sole di cui una evidentemente immigrata (per il mio abito) circondate da forze dell’ordine e nessuno si è avvicinato per vedere cosa stesse succedendo, nemmeno dei giornalisti che erano lì presenti.
Tutti noi, comprese Jeannette e Violeta, ci chiediamo se questa sia una iniziativa delle forze dell’ordine italiane o se è il tentativo del governo italiano di nascondere la verità sul Cile. O magari entrambe le cose, la seconda realizzata tramite la prima.
Laurea ad Honorem a Michelle Bachelet: lettera di protesta a Fabio Mussi
Pubblico volentieri la lettera diretta al Ministro Fabio Mussi in protesta contro la decisione dell’Università di Siena di conferire la Laurea ad Honorem al presidente del Cile, signora Bachelet. Sul sito Rai.it viene riportato che “Michelle Bachelet sarà insignita del titolo per l’impegno politico in difesa della democrazia e dei diritti umani, per il contributo allo sviluppo della medicina sociale e della salute pubblica”.
Sappiamo che questo è falso, come dimostrano gli ultimi avvenimenti in Cile e la situazione sempre più grave in cui versa il popolo cileno in materia di difesa dei diritti umani.
Chi volesse scrivere direttamente a Fabio Mussi può farlo a: mussi_fcamerait (mussi_fcamerait)
LETTERA APERTA
al
Signor Ministro
dell’Università e della ricerca scientifica
dottor Fabio Mussi,
abbiamo avuto notizia della Laurea ad honorem che sarà conferita dall’Università di Siena alla presidente del Cile signora Michelle Bachelet.
Non conosciamo i criteri che motivano l’approvazione da lei concessa al conferimento di questa Laurea.
Ciò che conosciamo è la violazione dei diritti umani che esiste in Cile e la repressione sistematica dello stato cileno contro il Popolo Mapuche. In sostanza la prosecuzione del sistema repressivo instaurato dalla Dittatura Militare e attualmente gestita dalla signora Bachelet.
Sappiamo che il governo della signora Bachelet permette alle multinazionali e ai latifondisti di appropriarsi e devastare il territorio appartenente al nativo Popolo Mapuche.
Sappiamo che la signora Bachelet permette l’applicazione della legge antiterrorista 18.314, promulgata da Pinochet e ancora in vigore, esclusivamente nei territori mapuche. E’ questo un comportamento razzista contro i Mapuche che pacificamente rivendicano i loro diritti.
Sappiamo che in Cile sono detenuti almeno 23 (altre fonti informative riferiscono 50) rappresentanti politici mapuche. La signora Bachelet nega la carcerazione meramente politica di questi prigionieri.
Sappiamo che i mapuche prigionieri politici subiscono la condanna emessa dopo un processo irregolare con testimoni prezzolati, comparsi in aula con il volto nascosto. Sappiamo che durante la carcerazione i rappresentanti politici Mapuce sono vessati e torturati; sappiamo che i loro famigliari, anche i bambini, sono minacciati, ricattati e perseguitati.
Conosciamo le condizioni di indigenza cui è costretto dalle persecuzioni il Popolo Mapuche.
Sappiamo che la signora Bachelet rifiutò la sua testimonianza al rapporto Valech sulla Prigionia e la tortura quando era ministro della difesa.
Ciò, signor Ministro, basta per contrastare con “l’impegno politico in difesa della democrazia e dei diritti umani”, vanagloriosa propaganda della signora Bachelet che l’Università di Siena accredita.
Signor Ministro, siamo indignati e disapproviamo il conferimento di questa immeritata Laurea ad honorem alla signora Michelle Bachelet.
Speriamo, signor Ministro, che lei voglia fare uso del suo senso di giustizia e sostenere di fronte alla signora Bachelet il rispetto dei diritti umani in Cile, per l’intero popolo di quello stato e in particolare per i Mapuche.
Ossequi
FIRMANTI:
Ass. WENUYKAN AMICIZIA CON IL POPOLO MAPUCHE
href=“wenuykangmailcom “>wenuykangmailcom Como — Italia
Ass. ARGENTINA VIENTOS DEL SUR
Ass. CULTURA MAPUCHE Goteborg Svezia
kulturamapuchegmailcom (kulturamapuchegmailcom) Sebastian Sepúlveda Presidente
RADIO REGION IVX
radioregion14gmailcom (radioregion14gmailcom) - Svezia
SOLIDARIETA CON IL POPOLO MAPUCHE
Coordinamento in Italia
violetaserenafastwebnetit (violetaserenafastwebnetit)
Lettera al Parlamento Europeo in difesa dei diritti del Popolo Mapuche
Alcune associazioni di cittadini cileni rifugiatisi in Europa in seguito alla dittatura di Pinochet e che agiscono in difesa dei diritti del popolo Mapuche del Cile, prendendo spunto dalle risoluzioni di alcuni comitati dell’ONU, tra i quali il Comitato dei diritti del bambino, quello per i Popoli Indigeni, il Comitato per i diritti Civili e Politici nonché dai rapporti di Amnesty International, hanno inviato e continueranno a farlo finchè non si interverrà in tal senso, una lettera al Parlamento Europeo e per conoscenza ad alcuni parlamentari cileni, denunciando le gravi violazioni dei diritti umani a cui è sottoposto sistematicamente il popolo Mapuche del Sud del Cile.
Viene inoltre fissata una scadenza che è quella di marzo 2008 per verificare se verranno compiuti progressi in questo senso.
Intanto in Cile la situazione continua ad essere sempre più difficile per tutte le popolazioni indigene, particolarmente per il popolo Mapuche (della Patagonia cilena ed argentina) che si vede sistematicamente negato il suo diritto alla terra.
Le multinazionali straniere, con la complicità del governo, distruggono l’ecosistema e negano il futuro al popolo originario.
La pacifica lotta del popolo Mapuche per la difesa dei suoi diritti viene duramente repressa e i suoi sostenitori e leader vengono imprigionati e condannati come terroristi secondo la vecchia legge n. 18.314, emanata sotto la dittatura di Pinochet in vigore ancora oggi dopo 15 anni di governi della Concertación.
Sfortunatamente tutte le pressioni della comunità internazionale affinché i membri della comunità Mapuche arrestati per atti di protesta o rivendicazioni sociali non vengano condannati per terrorismo fino a questo momento non sono state rispettate dal governo cileno.
Questo sito nel suo piccolo, appoggia la lotta del popolo Mapuche e si fa portavoce in Europa delle istanze necessarie al riconoscimento dei suoi diritti fondamentali.
Leggi qui la lettera al Parlamento Europeo.
Inviare adesioni e sostegno a:
Solidarietà con il Popolo Mapuche – Coordinatrice Italia
oppure:
Associazione Cultura Mapuche
Gotemburgo – Svezia
Consultare il sito KULTURA MAPUCHE per la lista completa delle adesioni all’ l’iniziativa.
Carta al Parlamento Europeo en defensa de los derechos del Pueblo Mapuche
Algunas asociaciones de ciudadanos chilenos refugiados en Europa de la dictatura de Pinochet y que actúan en defensa de los derechos del pueblo Mapuche,en Chile, basándose en las Recomendaciones de algunos comités de la ONU, entre ellos el Comité por los Derechos del Niño, Derechos de los Pueblos Indígenas, por los Derechos Civiles y Políticos, y por Amnesty International, han enviado una petición al Parlamento Europeo y con copia a parlamentarios chilenos , denunciano las graves violaciones de los derechos humanos que sufre sistemáticamente el pueblo Mapuche en el Sur de Chile.
Se establece entonces una fecha; marzo 2008 para verificar si se cumplen progresos hasta esa fecha.
En Chile la situación sigue siendo cada día más difícil, por todas las comunidades indígenas, en particular por el pueblo Mapuche (en la Patagonia de Chile y de Argentina) que se ve continuamente negado su derecho a la tierra.
Las transnacionales extranjeras con la complicidad del gobierno destruyen el ecosistema y niegan el futuro a los pueblos originarios.
La lucha pacífica del pueblo Mapuche por la defensa de sus derechos viene reprimida muy duramente y sus leaderes son encarcelados y condenados como terroristas según la Ley n. 18.314 emanada por la dictatura de Pinochet y vigente hasta ahora, a 15 años de gobiernos de la Concertación.
Desafortunadamente hasta el dia de hoy, el gobierno de Chile no ha tomaio en cruenta todas las presiones de la Comunidad Internacional todas las presiones de la comunidad internacional para que los miembros de la comunidad Mapuche que han sido encarcelados por protestas o reivindicaciones sociales, non sean condenados como terroristas.
En este espacio web, modesto, apoya la lucha del pueblo Mapuche y se hace tambien vocero en Europa de las demandas necesarias para que sean reconocidos sus derechos fundamentales.
Aqui la carta al Parlamento Europeo
Enviar apoyo y adhesiones a:
Solidariedad con el pueblo Mapuche – Coordinadora Italia
y
Associación Cultura Mapuche
Gotemburgo – Suecia
Visite el sitio KULTURA MAPUCHE con todas las adhesiones