Domani, mercoledì 5 novembre, ore 11, RADIO ONDA ROSSA percorrerà gli eventi della prima guerra mondiale:
La sofferenza umana, i profitti del padronato, l’inettitudine degli alti comandi, le speculazioni in borsa di Cadorna, le trincee e i reticolati, la vanghetta del fante, la feroce disciplina militare, i manicomi, la prigionia, le fucilazioni, la narrativa e la propaganda per bambini, l’incetta dei prodotti agricoli, gli operai sorvegliati dai carabinieri, la La fame e la miseria, la guerra nelle lettere e nei diari dei soldati.…
Nell’immagine cartolina postale a cura dell’ Ufficio propaganda della milizia spedita da Littoria il 3 aprile 1936. La cartolina riporta la frase di Mussolini: “in Africa vi è posto e probabilmente gloria per tutti”
“Faccetta nera”: i crimini sessuali del colonialismo fascista nel Corno d’Africa sarà l’argomento della trasmissione “più scheletri che armadi per nasconderli” condotta ogni mercoledì da Salvatore Ricciardi in onda su Radio Onda Rossa domani 22 ottobre, ore 11, con la partecipazione della saggista Nicoletta Poidimani e con la collaborazione di Gavino Puggioni
E’ possibile parlare di crimini sessuali del colonialismo fascista nel Corno d’Africa?
Certamente sì, se per crimini sessuali si intendono tanto le forme di rappresentazione delle donne africane e del loro sfruttamento sessuale – legittimate dal fascismo per coartare forza-lavoro maschile nelle colonie – quanto l’estremo dello stupro coloniale, in certo modo autorizzato da quelle stesse rappresentazioni. Ma non solo: anche il rovesciamento di queste rappresentazioni, conseguente alla proclamazione dell’Impero nel maggio del ’36, e la legge del 1937 sulle “Sanzioni sui rapporti di indole coniugale tra cittadini e sudditi” vanno letti in questo senso, oltre a portare alla luce il nesso tra politiche sessuali e politiche razziali del colonialismo fascista.
Si preda di dare conferma della presenza, causa numero di posti, con una email a: redazioneagoravoxit (redazioneagoravoxit)
AgoraVox è il primo esempio di giornalismo partecipativo in Europa. Nasce da un’idea di Carlo Revelli in seguito a un flow di informazione dei media mainstream rispetto ad eventi come lo tsunami del 2004.
L’ideatore di AgoraVox, Carlo Revelli e il project manager, Francesco Piccinini, presenteranno questo progetto alla stampa, ai blogger e a tutti coloro che credono in un’informazione libera. E sarà l’occasione per presentare la prima inchiesta partecipativa italiana.
Arnaldo Capezzuto, tenace giornalista napoletano, presenterà, infatti, un’inchiesta su: Camorra e Rifiuti. La prima inchiesta partecipativa mai realizzata in Italia, con materiali inediti e testimonianze mai apparse sulla stampa nazionale, a cui hanno collaborato anche “normali” cittadini con contributi scritti, foto e video. Un’inchiesta lunga e complessa, perché AgoraVox ha cercato di ricostruire 18 anni di connivenze. Un puzzle che messo insieme disegna una Campania terra di conquista.
Sul palco anche Pino Maniaci, giornalista antimafia e Giulio Cavalli (attore minacciato dalla mafia), i quali faranno una puntata di Radio Mafiopoli, una trasmissione radio sullo stile di Radio Aut di Peppino Impastato. I cittadini presenti potranno intervenire in diretta e contribuire alla trasmissione. AgoraVox e Pino Maniaci hanno iniziato una collaborazione su un’altra inchiesta che vedrà la luce nel 2009.
AgoraVox Italia vuole essere, e all’estero già lo è, un giornale che tratti le notizie da un punto di vista differente da quello mainstream.
La rivoluzionarietà di AgoraVox è soprattutto nella nuova concezione del ruolo del giornalista. In un saggio sulla comunicazione di qualche anno fa, Giovanni Valentini riassumeva alla perfezione questa idea: “la graduatoria (delle notizie) non la stabilisce più il giornalista bensì il lettore, non più chi produce e fornisce le notizie, bensì chi le richiede e le riceve”. È il lettore che diventa parte integrante del sistema informativo.
Ed è per questo motivo che AgoraVox è aperto a tutti coloro che abbiano qualcosa da dire.
Anche in Italia si sentiva questo bisogno ed è per questo che Revelli ha ritenuto di portare questa esperienza nel nostro paese, dopo che in Francia AgoraVox è il secondo medium più citato su Internet dopo Le Figaro, e conta, oggi, un milione di lettori e 40000 “reporter” che sottopongono degli articoli. Tra loro circa 1000 moderatori votano gli articoli off line e quelli più interessanti sono pubblicati.
Agoravox Italia: perché informazione dal basso non significa bassa informazione.
Domani, mercoledì 1 ottobre alle ore 11, su Radio Onda Rossa il professore Giorgio Antonucci, uno dei maggiori esponenti italiani dell’antipsichiatria, fondatore dell’approccio non psichiatrico della sofferenza psichica, interverrà in trasmissione, intervistato da Gavino Puggioni, esperto di storia orale e scrittura popolare, sull’emigrazione e sofferenza psichica.
Dal 1946 al 1969, infatti, furono ricoverati all’Ospedale Psichiatrico San Martino a Como, 233 pazienti di sesso maschile e 20 di sesso femminile provenienti dall’estero.
Erano persone di nazionalità italiana emigrate per lavoro e definite dalle relazioni burocratico-psichiatriche dell’epoca “soggetti che in territorio straniero hanno manifestato turbe psichiche tali da richiedere un trattamento sanitario obbligatorio”.
Originari di quasi tutte le regioni d’Italia, la degenza nel manicomio comasco sarà per loro una seconda e più dolorosa emigrazione, sempre lontana dai luoghi e dalle persone care, in condizione di assoluta reclusione.
La trasmissione si inserisce nel ciclo denominato “Più scheletri che armadi per nasconderli” condotta da Salvatore Ricciardi, che Radio Onda Rossa trasmette ogni mercoledì alle ore 11.
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Qui la registrazione della trasmissione su Radio Onda Rossa.
venerdì 26 settembre, ore 17, da Via Ferraironi (scuola Iqbal Masih) a Largo Agosta
Tempo pieno o tempo vuoto? O, meglio, scuola piena o scuola vuota?
Il decreto 137 del 1 settembre 2008 del ministro Mariastella Gelmini dal prossimo anno vuole una scuola vuota. Vuota di cosa?
vDi insegnamento. Il decreto prevede 24 ore di lezione a settimana, contro le 40 attuali del tempo pieno e le 31 del modulo. E il pomeriggio? Partirà il doposcuola a pagamento. Un parcheggio che sarà attivato solo su richiesta delle famiglie e solo se le singole scuole acconsentiranno. Altrimenti, tutti a casa. Ma con chi se i genitori lavorano?
vDi conoscenza. Il maestro unico insegnerà tutto: italiano, matematica, geografia, storia, inglese (sì, pure inglese), educazione alla cittadinanza, educazione alimentare… Per conoscere bene tutte queste materie ci vorrebbe Leonardo da Vinci. Non lasciamoci ingannare dal fatto che si tratta della scuola primaria o elementare: “elementare” non significa facile, significa “fondamentale”. Anche noi, da piccoli, abbiamo avuto il maestro unico, è vero. Ma non desideriamo sempre che i nostri figli abbiano qualcosa di meglio?
vDi esperienze. I tempi ristretti di insegnamento impediranno un apprendimento con tempi distesi e attraverso l’esperienza diretta. E le gite? Addio! Per ragioni di sicurezza un insegnante non potrà uscire da solo con 25 bambini.
vDi aiuto. Le poche ore a disposizione per l’insegnamento non permetteranno di individuare e risolvere casi di difficoltà nell’apprendimento. Ai nostri tempi chi era “lento” ad imparare veniva considerato poco intelligente e senza speranza di miglioramento. In ogni famiglia c’era un caso del genere. Oggi sappiamo che molti, moltissimi casi di difficoltà possono essere affrontati e risolti. Ma ci vuole tempo.
vDi garanzia. Ogni insegnante si troverà solo di fronte alla classe. Pensiamo al caso di un maestro stanco o alla prima esperienza. I maestri e le maestre italiane sono di ottimo livello, ma anche loro sono uomini e donne, non macchine. E allora? Come faranno i nostri figli?
vDi eccellenza internazionale. La scuola primaria è l’unico grado di istruzione in Italia “promosso” anche dall’ultimo rapporto internazionale annuale dell’Ocse. Perché, allora, cambiare qualcosa che funziona?
l’ Associazione Masaniello e il Circolo Bolivariano ‘José Carlos Mariategui’ di Napoli
presentano:
DUE CHIACCHIERE SULL’AMERICA LATINA… E OLTRE!
Lunedì 8 Settembre 2008 – ore 17,30 Cortile interno Vico S. Pietro a Majella, 6 Napoli (P.zza Bellini — centro storico)
Ospiti: Maylyn Lopez Addetta Stampa del Consolato della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli
Mario Neri Circolo Bolivariano “Antonio Gramsci” — Caracas
Indira Pineda Daudinot Dott.ssa in Scienze Politiche — Ricercatrice Universitaria de La Habana – Cuba
Fabio Avolio Insegnante di lingua italiana a Caracas
è prevista la proiezione di alcuni filmati inediti sulla realta latinoamericana
“Viviamo nella menzogna del silenzio. Le peggiori falsità sono quelle che negano l’esistenza di ciò che non si vuole che si conosca. Questo lo fanno coloro che hanno il monopolio della parola. Combattere questo monopolio è centrale” Emir Sader
qui il link dove si può vedere il video dell’incontro
C'è chi usa la penna come un fucile al servizio di giustizia e verità e chi invece, come strumento di potere. E menzogna e falsità sono strumenti di potere. (AM)
“Colombia Invisible” largometraje de Unai Aranzadi. El nuevo teaser.
Lo que hizo Trujillo en el Rio Masacre fu un GENOCIDIO si asumimos la definición de genocidio dada por la el estatuto de Roma de la Corte Penal Internacional en su artículo n. 6:
A los efectos del presente Estatuto, se entenderá por “genocidio” cualquiera de los actos mencionados a continuación, perpetrados con la intención de destruir total o parcialmente a un grupo nacional, étnico, racial o religioso como tal:
a) Matanza de miembros del grupo;
b) Lesión grave a la integridad física o mental de los miembros del grupo;
c) Sometimiento intencional del grupo a condiciones de existencia que hayan de acarrear su destrucción física, total o parcial;
d) Medidas destinadas a impedir nacimientos en el seno del grupo;
e) Traslado por la fuerza de niños del grupo a otro grupo.
Reflexionando… cooperación internacional
Creo que la cooperación internacional tenga que dejar definitivamente ese rol compasivo y caritativo que caracteriza sus acciones, que además de permitirle recaudar mucho dinero (sobre el cual hasta cierto punto hay control) y una estructuración demasiado burocrática y clientelar de su aparato, funciona solo como paliativo de las situaciones de subdesarrollo. Si la cooperación no asume la tarea de impulsar cambios ESTRUCTURALES y definitivos en las realidades en las que trabaja nunca, nunca lograremos reducir pobreza y miseria, ya que estas confirmarán, definitivamente ser funcionales al mismo sistema neoliberista.
«Nadie es una isla completo en si mismo; cada hombre es un pedazo del continente, una parte de la Tierra. Si el mar se lleva una porción de tierra, toda Europa queda disminuida, como si fuera un promontorio, o la casa de uno de tus amigos, o la tuya propia; por eso la muerte de cualquier hombre me disminuye, porque estoy ligado a la humanidad; y por consiguiente, nunca preguntes por quién doblan las campanas porque están doblando por ti».
HONDURAS
23/9 E' stato ucciso l'avvocato Antonio Trejo difensore dei contadini che stanno portando avanti le lotte per la recuperazione delle terre appartenenti ai movimenti MOCSAM, MARCA y el MUCA; aveva presentato inoltre un ricorso di incostituzionalità delle Citta Modello
COLOMBIA/URIBE
El expresidente de Colombia, Álvaro Uribe, concedió docenas de licencias para disponer de pistas de aterrizaje al capo del narcotráfico Pablo Escobar, aseguró la periodista Virginia Vallejo, quien fuera amante del jefe del Cartel de Medellín.
"Por Pablo (Escobar) pude saber que (Álvaro) Uribe le concedió docenas de licencias para disponer de pistas de aterrizaje. Me decía que sin la ayuda de 'ese muchachito bendito' estaría trayendo la pasta de coca a pie desde Bolivia", dijo Vallejo en una entrevista a la revista argentina 'Noticias'. Fue organizada con el motivo de la reedición en Argentina de su libro 'Amando a Pablo, odiando a Escobar', lanzado en 2007.
Texto completo en: http://actualidad.rt.com/actualidad/view/124476-escobar-uribe-narcotrafico-colombia-aterrizaje-vallejo
MEMORIA
El 3 de octubre de 1984, Luis Fernando Lalinde Lalinde, de 26 años de edad, fue detenido y posteriormente desaparecido por el Ejercito colombiano. Desde ese día, Fabiola Lalinde emprendió la búsqueda de su hijo. Aunque sufrió constantes hostigamientos e intimidaciones, logró encontrar el cadáver de Luis Fernando después de 4.428 días de incesante búsqueda. Fue detenido en el marco de la “Operación Cuervos” adelantada por el ejército, cuando se encontraba en Jardín (Antioquia) tratando de rescatar un guerrillero herido del EPL, en 1984, durante el Proceso de Paz del Presidente Belisario Betancur, cuando este movimiento político se encontraba en cese al fuego.