Falce e martello, addio…
“La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi” scrivevano Marx ed Engels nel 1848.
Ed emblematicamente oggi, la lotta di classe è rappresentata dall’estintore della Thyssenkrupp: troppo pieno per i padroni, troppo vuoto per gli operai.
Nel 1977 una nota scoperta da Felice Casson in uno stabilimento della Montedison impartiva questa direttiva in materia di sicurezza: “spendere solo quando è assolutamente e comprovatamente indispensabile…negli altri casi bisogna correre dei ragionevoli rischi”.
Se questo è l’imperativo che muove la logica padronale, quale potrebbe essere allora quello che ha mosso la logica sindacale che ha permesso agli operai dell’acciaieria di lavorare e di morire a Torino, non “in un angolo dell’Africa” come ha detto Pietro Ingrao, in condizioni di sicurezza inaccettabili?
Sembrerebbe casuale ma allora non lo è, che mentre a Roma spariscono dal simbolismo politico italiano la falce e il martello, a Torino il fuoco vivo del progresso, del riformismo, del laisser-faire, ha carbonizzato quattro operai.
Sembrerebbe casuale ma non lo è, allora anche quello sbiadire del rosso “comunista” che si è trasformato in un brutto arancione sulla prima pagina di uno storico quotidiano; sembrerebbe casuale ma non lo è che la storia della sinistra si sia ridotta a un ridicolo album di figurine.
E allora servirà una nuova figurina, quella con la falce e il martello e la didascalia a ricordare ai posteri che prima ancora di significare “comunismo” , la falce e il martello significavano movimento operaio e movimento contadino.
Ma la falce e il martello da tempo hanno perso il loro potere di generare fermento sociale e rivendicazione operaia e “comunismo” è diventata ormai una parola scomoda e un po’ fuori moda.
Basta guardare la mancanza di slancio, di rabbia con la quale si sta vivendo la tragedia di Torino, la farsa delle collette ai familiari, il lutto cittadino, basta leggere quel tragico : “si accetta di tutto per la paura di restare senza un posto di lavoro” sulle pagine dei giornali, per rendersi conto che il movimento operaio in Italia è morto. Parlo di quel movimento capace di pretendere sicurezza e dignità sul lavoro, che ci avevano insegnato non molto tempo fa non essere più solo merce; quel movimento partecipe nei sindacati, capace di guidarne lotte e rivendicazioni, piuttosto che accettare compromessi e patteggiamenti.
Se così è, allora che spariscano davvero la falce e il martello e tutti di nuovo in fabbrica domani.
Lo sterminio dei comunisti
Prigionieri politici mapuche, 56 giorni di sciopero della fame.
I prigionieri politici mapuche del carcere di Angol si trovano ormai al loro 56° giorno dello sciopero della fame.
Lo rendono noto in un comunicato, il sesto, del 30 novembre 2007, con il quale confermando la loro ferma decisione di continuare lo sciopero della fame ad oltranza, reiterano anche la loro richiesta per la libertà di i tutti i prigionieri politici mapuche che si trovano in differenti carceri del paese nonché la smilitarizzazione delle zone nelle quali vivono le comunità e la fine della repressione verso il popolo mapuche.
Lo stato di salute dei prigionieri si aggrava giorno dopo giorno ed è ormai in una fase critica, tanto che il tribunale di Temuco ha ritenuto necessario trasferire alcuni prigionieri in un ospedale dove applicare la nutrizione forzata.
Nel comunicato tuttavia, essi confermano la loro volontà di rimanere uniti e di resistere ad ogni imposizione riguardo ad una nutrizione forzata, “con la ferma decisione di portare avanti questo sciopero fino ad ottenere quello che chiediamo”.
Questi prigionieri stanno scontando in carcere condanne per 10 anni più giorno per l’accusa di tentato incendio di una foresta appartenente alla Forestal Mininco S.A. Sono stati inoltre condannati a pagare 425 milioni di pesos come risarcimento danni. L’applicazione di condanne così eccessive viene fatta in base alla legge antiterrorista n. 18.314 in vigore fin dalla dittatura di Pinochet e per la quale si può essere accusati e condannati per terrorismo anche per atti di protesta o rivendicazioni sociali.
L’applicazione della legge antiterrorismo è stata duramente condannata da Human Right Watch, da Amnesty International, dalla Federazione dei Diritti Umani (FIDH) e dal Comitato dei Diritti Umani dell’ ONU.
Il governo cileno tuttavia non ha preso nessuna decisione in merito alle richieste dei prigionieri politici e inoltre non vengono riconosciute le loro battaglie a livello nazionale , mentre va anche segnalata una campagna sempre più violenta di repressione e criminalizzazione anche dei simpatizzanti e di coloro che appoggiano la lotta mapuche.
Il caso di Pedro Cayuqueo
Dall’Istituto dei Diritti Umani della Catalogna fanno sapere che il Signor Cayuqueo, militante mapuche e direttore del quotidiano Azkintuwe era stato invitato nei giorni 27/29 novembre alle giornate “Conflitti dimenticati: il popolo mapuche “nella sede dell’ associazione dei Diritti Umani della Catalogna (IDHAC) a Barcellona.
Il signor Cayuqueo avrebbe dovuto viaggiare dalla località del Sud del Cile dove vive fino a Santiago il venerdì 23 novembre e il sabato successivo 24 novembre aveva un volo prenotato per Barcellona.
Il giorno della sua partenza per Santiago ha ricevuto una notifica del Registro Civile , centro di documentazione nazionale, che lo informava che per una causa penale in corso relativa al conflitto mapuche non poteva lasciare il paese e gli veniva pertanto ritirato il passaporto. Secondo il registro aveva delle multe arretrate da pagare, fatto assolutamente non vero.
Il Sig. Cayuqueo, condannato nel 2003 per la partecipazione nel recupero di terre usurpate nella zona Triguen ha scontato già la sua pena. Nonostante lo stesso pomeriggio del 23 novembre con il suo avvocato sia poi riuscito a presentare un documento dal quale risultava che non aveva nessun carico pendente con la giustizia, le autorità hanno confermato che il passaporto sarebbe stato trattenuto fino a controlli avvenuti, fatto che gli ha impedito di viaggiare in Spagna e di essere presente alla tavola rotonda.
Ricordiamo quanto accaduto in Italia alle attiviste mapuche Violeta Valenzuela e Jeanette Paillan in occasione della visita di Michelle Bachelet all’Università di Roma 3, dove la loro pacifica protesta è stata vietata dalle forze di polizia in accordo con l’ambasciata cilena in Italia.
Leggi anche:
…
Ringraziamo Radio Onda Rossa di Roma per lo spazio che concede a sostegno delle iniziative ai prigionieri politici mapuche.
Carta a la presidenta Michelle Bachelet
Lunes 26 de noviembre del 2007
COMUNICADO PÚBLICO
A la opinión pública chilena e internacional
SOLIDARIDAD INTERNACIONAL EN APOYO A LAS DEMANDAS DE LOS PRISIONEROS POLITICOS MAPUCHE EN HUELGA DE HAMBRE
RECLUIDOS EN LAS CARCELES CHILENAS
Sra. Michelle Bachelet,
El día 26 de octubre, varias organizaciones y personas empezamos en Europa en conjunto con otras organizaciones hermanas de Canadá y Argentina una serie de jornadas de solidaridad en apoyo a las demandas de los presos políticos mapuche. Las organizaciones y personas que han suscrito este comunicado han decidido unir sus esfuerzos en solidaridad con la lucha y el ejercicio del derecho a la libre determinación del pueblo mapuche y participan hoy nuevamente a una jornada internacional en su apoyo al cumplirse 47 días desde el inicio de la huelga de hambre de varios prisioneros políticos mapuche.
La sistemática persecución política, la represión y violación de los derechos humanos fundamentales, ejercida por el Estado de Chile, en contra de los comuneros, autoridades y organizaciones mapuche, han obligado una vez más, a los prisioneros políticos recluidos en diferentes cárceles de chile, a realizar una huelga de hambre en defensa de la vida, la libertad y la justicia.
A partir del 10 de octubre del 2007, Jaime Marileo Saravia, Patricia Troncoso Robles, Juan Millalen Milla, Héctor Llaitul Carrilanca y José Huenchunao Mariñan desde la cárcel de Angol, se encuentran en huelga de hambre indefinida. Se sumaron a esta acción el Lonco Iván Llanquileo en la Cárcel de El Manzano (y actualmente puesto en libertad por falta de pruebas) y Waikilaf Cadin Calfunao desde la Cárcel de Alta Seguridad en Santiago de Chile, reivindicando las siguientes demandas:
Libertad a todos los prisioneros políticos mapuche
Desmilitarización de las zonas en conflicto en la Región de la Araucanía
Fin de la represión a las comunidades mapuche
Mientras usted, en su calidad de Presidenta de Chile, intenta aparentar ser un ícono en materia de derechos humanos, la comunidad internacional repudia enérgicamente el incremento de los atropellos en contra de los derechos territoriales, económicos, sociales, culturales, políticos y civiles de los pueblos originarios y en especial, la persecución política contra la comunidad mapuche, amparada por el sistema judicial y los servicios de seguridad altamente represivos del Estado Chileno.
Las protestas y sugerencias de organizaciones como Amnistía Internacional, la Liga de la Federación Internacional de los Derechos Humanos (FIDH), Human Rights Watch, la Organización Mundial Contra la Tortura (OMCT), diversas organizaciones del movimiento internacional y nacional de solidaridad con el pueblo mapuche y los cuestionamientos y exigencias de diferentes organismos de Naciones Unidas como la Oficina del Alto Comisionado de Derechos Humanos, el Pacto Internacional de los Derechos, Económicos, Sociales y Culturales (PIDESC) y la oficina del Relator Especial Rodolfo Stavenhagen sobre pueblos indígenas, han sido desatendidas.
El Estado chileno no ha cumplido con el compromiso de ratificar el Convenio 169 de la OIT sobre pueblos indígenas y tribales y no evidencia voluntad política por implementar la reciente Declaración de Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas. Persiste en promover un “reconocimiento constitucional” restringido, limitado y sin consentimiento de los involucrados que promueve la asimilación de los pueblos originarios a una cultura y sistema político-económico que los excluye, margina y desprecia.
El derecho a la libre determinación, autonomía y autogobierno, así como a disponer de medios para financiar sus funciones autónomas, estipulados en los artículos 3, 4 y 19 de la Declaración de Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas, no ha sido considerados en propuesta alguna y distan mucho de ser parte de las políticas indígenas actuales del Estado chileno. Al contrario a lo que exige la normativa internacional, la persecución, la tortura, el hostigamiento, la represión y la cárcel es la respuesta del gobierno de Chile a las luchas reivindicativas del pueblo mapuche.
Ante esta situación, el movimiento de solidaridad con la lucha del pueblo mapuche de diversos países de Europa y otros países declara lo siguiente:
Que apoya incondicionalmente las demandas de los prisioneros mapuches en huelga de hambre.
Exige e insta al gobierno chileno a cumplir con el compromiso de ratificar el Convenio 169 de la OIT y a implementar la Declaración de Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas.
Apoya la lucha del movimiento mapuche por su reconstrucción como pueblo y por la libre determinación de los pueblos originarios en Chile.
Hace responsable al gobierno de Chile y sus instituciones por la integridad física, la salud y la vida de los prisioneros políticos mapuche en huelga de hambre.
Hace un llamado al pueblo y organizaciones sociales chilenas e internacionales, a apoyar la lucha y reivindicaciones del pueblo mapuche y los pueblos originarios en Chile.
Queremos manifestar a la opinión pública chilena e internacional que nos mantendremos atentos y vigilantes ante el desarrollo de la huelga de hambre, el cumplimiento de sus demandas y continuaremos trabajando en apoyo a la lucha del pueblo mapuche y sus reivindicaciones en forma concertada y coordinada.
Suscriben esta Declaración:
Organizaciones
Defensoría Internacional de los Derechos de los Pueblos, DIDEPU, Jaime Valdés, Secretario General, Ginebra, Suiza, href=“didepuno-logorg“>didepuno-logorg
Espacio Afroamericano, Mercedes Moya, Ginebra Suiza, href=“hondavistahotmailcom“>hondavistahotmailcom
Movimiento Indio “Tupaj Amaru” Lazaro Pary, Ginebra, Suiza.
Association Bolivienne de Genève, Adela Martin, Suiza, href=“adelamartinbluewinch“>adelamartinbluewinch
“Comité Liberez les Cinq”, Elena Bonavita, Ginebra Suiza, href=“ebonavitabluewinch“>ebonavitabluewinch
“Dónde Estan” Uruguay, Ginebra, Suiza.
“Comisión de Apoyo a los Pueblos Originarios”, Hayín-Ray Antileo, Ginebra, Suiza
APCN, Action Populaire contra la Mondialisation, Olivier de Marcellus, Genève, Suisse
AIPAZ COMUN, Julio Avella, Sección Suiza, href=“aipazcomungmailcom“>aipazcomungmailcom
Enlazando Alternativas, Ginebra, Suiza
Mouvement pour la Coopération Internacional (MCI). Anneli Valdés, Ginebra, Suiza.
Comité de Apoyo al Pueblo Mapuche. Juan Godoy, Basel-Suiza href=“jgodoyvtxmailcom“>jgodoyvtxmailcom
Colectivo Viva Zapata, Barbara Peruzzo, Ginebra, Suiza, href=“peruzzobhotmailcom“>peruzzobhotmailcom
Tierra y Libertad para Arauco, Néstor Vega, Presidente, Paris, Francia. href=“libertadaraucowanadoofr“>libertadaraucowanadoofr
Asociación Intifrance, Mme. Carmen Qorina Minchan Yegou, Toulouse, Francia.
Comité de Solidarité avec les Indiens des Amériques, Mme Janine Vidal, Vice Presidenta, Francia. href=“infocsia-nitassinanorg“>infocsia-nitassinanorg
MRAP (Mouvement contre le racisme et pour l’Amitié entre les Peuples) Section Amérique Latine, Philippe Le Clerre, Paris, Francia.
Comité de Solidarité «RELMU-PARIS », Paris, France.
Réseau d´Information et de Soutien au Peuple Mapuche, Paris, Francia, http://mapuche.free.fr
Association PUEBLO, Michael Fitamant, presidente, Patricio Rivera, vice-président, Paris, Francia, href=“assopueblohotmailfr“>assopueblohotmailfr
Association Apatepela, German Vidal, Marseille, Francia, href=“contactapatepelaorg“>contactapatepelaorg
Kolectivox, Coordination France, Sabine Ehrmann. Francia, href=“kolectivoxhotmailcom“>kolectivoxhotmailcom
Asociación Kakiñe, Tatiana Zúñiga, Presidenta, Paris, Francia, href=“orgkakinehotmailcom“>orgkakinehotmailcom
Comité de Solidarité avec les Peuples du Chiapas en Lutte, París, Francia, href=“cspclalternorg“>cspclalternorg
Cordillera, Checho Galleguillos, Villeneuve d¨Ascq, Francia, href=“cordilleraorangefr“>cordilleraorangefr
H.I.J.O.S. Paris, Francia
Collectif de Soutien á l´ ALBA, Grenoble, France.
Asociación Argentina Vientos del Sur, Udine, Italia, href=“infovientosdelsurorg“>infovientosdelsurorg
Asociación Chile-Lombardía, Estefanía Gonzalez, Milan Italia, href=“cilelombardialiberoit“>cilelombardialiberoit
Icra Internacional, Mr. Hervé Valentin, Responsable para América Latina, París, Francia.
AlterKonexions, Carolina Marambio, Patrice Theo, París, Francia, href=“recepinfono-logorg“>recepinfono-logorg
Solidarietà con il Popolo Mapuche, Violeta Valenzuela H, Coordinamento per l’Italia violeta.serena@fastwebnet
Circolo Culturale “Libero Fumagalli” Vicenzo Bianqui, Città di Como – Italia
Wenuykan, Amicizia con il Popolo Mapuche, Gavino Puggioni, città di Como - Italia href=“wenuykangmailcom“>wenuykangmailcom
Comitato Lavoratori Cileni Esiliati, Hugo Silva Soto, Toscana, Italia, href=“comitatohotmailcom“>comitatohotmailcom
Comité por la Paz, “Rachel Corrie”, Valpoceva, Genova, Italia, href=“infocentropacecorrieit“>infocentropacecorrieit
RADIO REGION XIV Gotemburgo - Suecia href=“radioregion14gmailcom“>radioregion14gmailcom
Asociación CULTURA MAPUCHE, Gotemburgo, Suecia href=“kulturamapuchegmailcom“>kulturamapuchegmailcom
Enlace Mapuche Internacional, Reynaldo Mariqueo, Bristol, Inglaterra. href=“mapuchemapuche-nationorg“>mapuchemapuche-nationorg
Asociación de Ex Prisioneros Políticos del Reino Unido, Inglaterra, href=“exppukgooglemailuk“>exppukgooglemailuk
Grupo de Amigos del Pueblo Mapuche, Alex Opazo, Dinamarca, href=“choyuncohotmailcom“>choyuncohotmailcom
Internacional Humanista, Lars Kramer Kristensen, Dinamarca
TINKU-Dannmark, Doris Palvio, Dinamarca
MAPMUNDIAL, Rudi Vejar, Holanda, href=“mapmundialyahoocom“>mapmundialyahoocom
Las Madres de Plaza de Mayo, Linea Fundadora, Argentina, href=“madreslfuolsnectiscomar“>madreslfuolsnectiscomar
APDH la Costa, Asamblea Permanente por los derechos Humanos. Alicia Cesareo, Argentina, href=“aliciacesareoyahoocom“>aliciacesareoyahoocom
Central de Trabajadores de Argentina, Regional Lanus, José A. Pellegrini, , Buenos Aires, href=“japellegrinispeedycomar“>japellegrinispeedycomar
Unión por los Derechos Humanos de la Plata, Ex detenidos, desaparecidos, familiares y compañeros„ Argentina, href=“unionxlosddhhlaplatagmailar“>unionxlosddhhlaplatagmailar
Asamblea Permanente por los Derechos Humanos de Rosario, Argentina href=“apdhrosarioprensayahoocomar“>apdhrosarioprensayahoocomar
Programa Radial “El Club de la Pluma” Norberto Ganci, Argentina, href=“eclubdelaplumayahoocomar“>eclubdelaplumayahoocomar
ATE SENASA (Asociación de Trabajadores del Estado, Servicio Nacional de Sanidad y Calidad Agroalimentaria), Junta Inaterna Delegados en Dirección de Laboratorios, Doc., de Identidad 17635095, Buenos Aires, Argentina, href=“atesenasamartinezyahoocomar“>atesenasamartinezyahoocomar
Centro de estudiante del Instituto de Cultura Aborigen, Puelmapu, Argentina.
“El Puente” Grupo de Apoyo y difusión de la Lucha de los Pueblos Originarios, Puelmapu, Argentina.
Corriente de Izquierda Socialista, Rosario, Argentina, href=“corriente_uzquierda_socialistayahoocomar“>corriente_uzquierda_socialistayahoocomar
CIOCP, Coordinación de Identidades Originarias y del Campo Popular, Mauricio Nilian, Mendoza, Argentina, href=“quehuama2004yahoocomar“>quehuama2004yahoocomar
Grupo de Apoyo al Pueblo Mapuche, María Esperidion, Noruega, href=“mariaesperidiongmailcom“>mariaesperidiongmailcom
Red de Apoyo a los Pueblos Indígenas, Elisabeth Boeckman, Oslo, Noruega.
Grupo Internacional de Oslo / Marielle Leraan, Partido Socialista de Izquierda, Noruega
Centro Cultural Newen, Eirik Granfrank, Oslo, Noruega,
CAPN, Collectif pour l¨Autonomie del Pueblo Mapuche, Montreal, Canadá, href=“capmamtlriseupnet“>capmamtlriseupnet
Internacional Humanista, Juha Uski, Finlandia, href=“jjourucdk“>jjourucdk
Círculo Bolivariano de Viena– Austria Vocero: Carlos Troger, Austria href=“catro2005aonat“>catro2005aonat
Grupo Pachamanka, ‚Luis Parra Madariaga, Viena-Austria href=“luisparrachelloat“>luisparrachelloat
Confederación Latinoamericana en Austria, José Contreras, Austria href=“inkarivagmxat“>inkarivagmxat
LEFÖ. Beratung, Bildung und Begleitung für Migrantinnen. Cristina Boidi, Viena-Austria, href=“aon913269548aonat“>aon913269548aonat
Sociedad de Amistad Austro-Chilena. , Hannes Seitner. Viena-Austria
Asociación para los Pueblos Amenazados. Sudtirol, Italia href=“infogfbvit“>infogfbvit
Mauro di Vieste http://www.gfbv.it/ - http://www.gfbvchile.com/
Observatorio de la Paz . Capannori – Lucca Italia pacecomunecapannoriluit (pacecomunecapannoriluit)
Coord. Leana Quilici www.capannorieventi.eu
Red “Alternativas y Solidaridad”, Bélgica href=“antoniopersogmailcom“>antoniopersogmailcom
Antonio Gonzalez www.alternativas-uy.org
70. Centro de Promoción para el Desarrollo Comunal INTI, Lima Perú href=“desarrollointiyahooes“>desarrollointiyahooes
Presidente Porfirio Flores Lázaro, www.desarrollointi.org
71. Para las jornadas de Solidaridad Radio Onda Rossa sostiene las iniciativas en apoyo a los presos políticos
mapuche con la comunicación en sus informativos”, Roma – Italia http://www.ondarossa.info/
Personas
Muriell Garfias, Viena, Austria href=“flamencomurriell24msncom“>flamencomurriell24msncom
Maria Inés Bussi, chemin de Pinchat 12 bis1227 Carouge (Genève) Suiza, href=“mibussimclinkit“>mibussimclinkit
Manuel Pinto, Austria, href=“manuelpintoinodeat“>manuelpintoinodeat
Ana Musa Mathieson, Austria, href=“cnumatinodeat“>cnumatinodeat
Jessica Moraga, Valais,Suiza
Jeannette Paillan, España
Giovanni Russotto, Liguria, Italia
Giorgia Cada. Viena-Austria
Ines Bieringer. Viena-Austria
Hilda Arias. Viena-Austria
Carlos Ramos Heredia, href=“carahe12yahooes“>carahe12yahooes
Mario Casasús, Periodista, la Jornada, Mexico,
Annalisa Melandri, Roma
Rayen Kvyeh, poeta mapuche, Temuco
Marcela Rodríguez Valdivieso, refugiada política chilena en Milán, Italia, href=“gitana50liberoit“>gitana50liberoit
Julio Araya Toro, escritor chileno, Milán, Italia. Giulio.araya@alice-it
Juan Ernesto García, Oslo, Noruega, href=“jugar46yahooes“>jugar46yahooes
María Jara, Bruselas, Bélgica, href=“mariajaragmailcom“>mariajaragmailcom
María Cristina Caiati, periodista, argentina, href=“mccaiatiyahoocomar“>mccaiatiyahoocomar
Patricia Marchorro, Madrid, España href=“spattymlhotmailcom“>spattymlhotmailcom
Claudia Marcela Quilici, Assitente Sociale, Lucca, Italia mquilici20liberoit (mquilici20liberoit)
c.c:
Misión permanente de Chile ante la ONU, Ginebra, Suiza
Misiones permanentes ante la ONU de los países Europeos
Embajadas y consulados de Chile en Europa
Oficina del Alto Comisario de Naciones Unidas de Derechos Humanos
Oficina del Relator Especial de Pueblos Indígenas, UNHCHR
Oficina para América Latina y el Caribe del Alto Comisionado de Derechos Humanos de las Naciones Unidas.
Organizaciones Internacionales Indígenas
Organizaciones Internacionales de Derechos Humanos
Prensa y medios de información chilenos e internacionales.
La dittatura dell’opposizione…
Vorrei inviatare tutti a leggere il blog politicamente incorrecto dell’amico Bruno Spelorzi e particolarmente questo post:
“No estaba muerto…ni estuve de parranda”, a proposito di dittatura dell’opposizione.
Quisiera invitar todos a leer el blog politicamente incorrecto del amigo Bruno Spelorzi y particularmente ese post:
“No estaba muerto…ni estuve de parranda”, a propósito de la dictadura de la oposición.
Venezuela: la verdadera dictadura es la de la oposición
Ha triunfado el NO.
Alguien me ha dicho que “ha triunfado el pueblo”.
Es una victoria popular aquella obtenida con una diferencia de 124.962 votos sobre un universo de cerca de nueve millones?
Chávez ha elogiado eso que ha definido como “un ejercicio de la democracia”.
No estoy de acuerdo ni siquiera con el presidente.
Que ejercicio de la democracia puede ser nunca aquel en el cual se vota mas en base a los miedos inducidos y no a la esperanza y a las necesidades reales?
Ha triunfado el NO porque ha vencido el miedo. Alimentado, fomentado y financiado tambien sobretodo desde el exterior del pais. Paradojicamente han vencido, podriamos decir, el miedo de buena parte del mundo y de poquisimos venezolanos.
Una campaña electoral que el delirio mundial ha transformado casi que en una campana por las presidenciales, basada sobre toda una serie de hipotesis, y de sugestiones: “una probable” dictadura, un “futuro” Fidel Castro, “posibles” detenciones arbitrarias, “hipoteticas” limitaciones de todo tipo de libertades, incluyendo otras absurdas imputaciones, hasta el probable bano de sangre de haber vencido el SI…
Esta, para mi, no es una victoria.
No dire cosas de este tipo: “ha triunfado la democracia”, “ejemplo de democracia”, “Chávez ha demostrado que no es un dictador”, etc, etc. No ha triunfado la democracia, para mi ha vencido el miedo. En Venezuela la democracia ya existia y el pais no tenia necesidad de demostrarlo. Chávez no era un dictador y si este resultado — el bano de sangre que no ha habido — le permite un respiro de alivio a tantos, incluidos muchos de sus simpatizantes (ellos tendrian que hacer un mea culpa y confesar que Chávez les ha quedado ‘grande’), este resultado sirve solo para demostrar que la oposicion sembrando miedos… ha vencido.
Cuando el voto no manifiesta la voluntad popular, pero si un sentimiento de miedo inducido, un voto dado porque “si no lo hago, quizas…”, para mi no es un voto libre, sino un voto condicionado por una dictadura.
La verdadera dictadura en Venezuela es la de la oposicion.
Me pregunto cual habria sido el resultado electoral sin la presion constante de los medios de la oposicion, sin el financiamiento de billetes verdes arribados a raudales desde los Estados Unidos, sin los estudiantes utilizados y martirizados, sin aquellos fascistas como Peña Esclusa y sus revoltosos discursos delante de un altar, pero con la libertad verdadera de decidir…
Pasolini, 32 anni dopo…ancora vogliono ucciderlo…
Luciano Perugini di AN, consigliere comunale di Soriano del Cimino (VT) è contrario alla proposta di intitolare un parco pubblico a Pier Paolo Pasolini perchè “era ricchione” …
Nella frazione di Chia, dove comunque, nonostante l’omofobia del consigliere Perugini (al quale la carica dovrebbe essere revocata) il parco si farà, Pasolini ha girato “Il vangelo secondo Matteo”, uno dei suoi capolavori ed ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.
Venezuela: la vera dittatura è quella dell’opposizione.
Foto AP
Ha vinto il NO.
Qualcuno mi ha detto che “ha vinto il popolo”.
E’ una vittoria popolare quella ottenuta con una differenza di 124.962 voti su circa nove milioni?
Chávez ha elogiato quello che ha definito “un esercizio della democrazia”.
Non sono d’accordo nemmeno con lui.
Che esercizio della democrazia può essere mai quello in cui si vota più in base alle paure indotte che non alle speranze e ai bisogni reali?
Ha vinto il NO perchè ha vinto la paura. Alimentata, fomentata e finanziata anche e soprattutto dall’esterno del Paese. Paradossalmente hanno vinto, possiamo dire, le paure di buona parte del mondo e di pochissimi venezuelani.
Una campagna elettorale che il delirio mondiale ha trasformato quasi in una campagna per le presidenziali, basata su tutta una serie di ipotesi, e di suggestioni: “una probabile” dittatura, un “futuro” Fidel Castro, “possibili” detenzioni arbitrarie, “ipotetiche” limitazioni di ogni libertà, e via dicendo, ipotesi, illazioni, fino al probabile bagno di sangue se avesse vinto il NO…
Questa per me non è una vittoria.
Non dirò cose del tipo: “ha vinto la democrazia”, “esempio di democrazia”, “Chávez ha dimostrato di non essere un dittatore” etc, etc. Non ha vinto la democrazia, per me ha vinto la paura. In Venezuela la democrazia già c’era e il paese non aveva bisogno di dimostrarlo.Chávez non era un dittatore e se questo risultato,(e il bagno di sangue che non c’è stato) fanno tirare un respiro di sollievo a tanti, anche a tanti suoi simpatizzanti (suvvia diciamocelo…), questo risultato serve solo a dimostrare che l’opposizione seminando paure, ha vinto…
Quando il voto non esprime più la volontà popolare, ma un sentimento di paura indotto, un voto dato perchè “se non lo faccio, forse…”, per me non è un voto libero, ma un voto condizionato da una dittatura.
La vera dittatura in Venezuela è quella dell’opposizione.
Mi chiedo quale sarebbe stato il risultato elettorale senza la pressione costante dei media d’opposizione, senza la pressione costante della stampa estera, senza i soldi arrivati a fiumi dagli Stati Uniti, senza gli studenti usati e martirizzati ad arte, senza quel fascista di Peña Esclusa e i suoi rivoltanti comizi davanti ad un altare, ma con la libertà vera di decidere…
Caracas, cierre campaña
Solidariedad a Pascual Serrano: carta a El País
Pascual Serrano è un giornalista e scrittore spagnolo. Tra i fondatori di Rebelión, da tempo svolge un attento e minuzioso lavoro di denuncia di quella che è la disinformazione che passa nei mezzi di comunicazione, con particolare riferimento al Venezuela perchè è verso il governo di questo paese che i media stanno ultimamente stanno dando il peggio di sè.
Molto critico con El País sempre più schierato a destra, per lo meno per quanto riguarda la politica latinoamericana, si è visto recapitare dal quotidiano spagnolo una lettera dove veniva invitato a ritirare il suo articolo “El País contra Chávez, fuego a discreción” pena il pagamento di salatissimi diritti di stampa.
El País accusa Pascual Serrano di aver riprodotto un articolo di Mario Vargas Llosa, accusa completamente falsa in quanto Pascual Serrano nel suo articolo, in rispetto ad ogni normativa vigente ha soltanto riprodotto alcune righe tratte dall’articolo di Vargas Llosa, insieme alle citazioni di altri autori.
In solidarietà a Pascual Serrano e contro la prepotenza e l’arroganza di un grande mezzo di comunicazione, ho deciso di scrivere questa lettera a El País, invitandovi numerosi a fare altrettanto (cartasdirectorelpaises) :
A la redacción de El País
cartasdirectorelpaises
envio estas lineas en solidariedad al periodista Pascual Serrano y contra la arrogancia y prepotencia de ese medio de comunicacíon que se llama El País.
Pascual Serrano es también en Italia un estimado y apreciado periodista y escritor y es gracias a su trabajo serio y detallado que alcanzamos a entender bien el atentado a la libertad y al derecho a la información que puede hacer el periodismo cuando se pone al servicio del poder.
El País, junto con los diarios italianos cómo Liberazione, La Repubblica e Il Corriere della Sera se está destacando por ser la voz europea de la oposición golpista al gobierno democráticamente electo del presidente venezuelano Hugo Chávez.
Pascual Serrano no ha reproducido un artículo de Mario Vargas Llosa sino solamente unas lineas en el contesto de un articulo donde se hacían más citas.
Las líneas son esas:
“La estupidez conceptual se enriquece si quien la emite se expresa con la vulgaridad del comandante Chávez y su gesticulación cuartelera”.
“Otro tercermundista y comandante entra en escena, esta vez Daniel Ortega maltratado por los años con una calvicie acelerada y una panza capitalista” (eso es alto periodismo verdad?)
“Es posible que, al reaccionar como lo hizo, el Rey de España transgrediera el protocolo. ¡Pero que alegría nos deparó a tantos latinoamericanos,a tantos millones de venezolanos! ¿ La pueba? Que he estrito este artículo arrullado por los animados compases del flamante pasodoble que ahora entonan y bailan en todas las universidades venezolanas, que se titula ¿Por qué no te callas? Y cuya tonadilla y letra llueven sin tregua sobre mi computadora”.
Ahora presumo que me voy a encontrar en la misma situación de Pascual Serrano, o sea puedo ser perseguible por haber citado esas lineas de Mario Vargas Llosa sin haber pedido a El País la cesión de derechos de reproducción del texto de Vargas Llosa.
Quédense con los derechos “MUNDIALES” de la columna de Mario Vargas Llosa que cómo escrito por Pascual Serrano “sus ensayos sólo tienen utilidad como munición del diario El País para criticar a los gobiernos progresistas de América Latina”. Perrmítame añadir que son municiones de muy escasa calidad.
Atentamente
Annalisa Melandri
Roma
Italia
…
Leggi:
El País contra Chávez fuego a discreción di Pascual Serrano