di Gennaro Carotenuto:
di Attilio Folliero (La Patria Grande):
di Bruno Spelorzi (Un blog politicamente incorrecto)
di Antonio Pagliula (Vero Sudamerica)
di Maurizio Matteuzzi
Inoltre:
Pubblico volentieri info su:
Se fosse Oaxaca a esportare la democrazia…
Documentario di Allieta Melchioni e Massimo Tabai:
La breve vita della comune di Oaxaca, messa a ferro e fuoco dalla
polizia militarizzata in difesa di un governatore tirannico.
La speranza di cambiamento che non si spegne in una realtà locale che
è specchio della situazione geo-politica ed economica in larga scala.
Uno sguardo sulle Resistenze altrui poco dopo la commemorazione del 25
aprile.
a seguire:
incontro dibattito con una delegazione APPO, movimento cuore della protesta.
Queste le date:
BOLOGNA - 7 giugno
XM24
MODENA - 8 giugno
USI
REGGIO EMILIA - 10 giugno
Gabella
ore 21
MANTOVA - 15 giugno
Assessorato alla cultura
ore 21,30
Qui per scaricare il volantino
Mi associo all’appello presentato dalla Fgci Romana e pubblicato oggi su Il Manifesto contro l’iniziativa organizzata da Casapound centro sociale neonazista che con questo manifesto, in cui si vedono bambini degli anni ’30 nel tipico saluto romano fascista, pubblicizza una sua colonia estiva.
Tra le altre cose…
Dal 24 maggio 1977 la radio antagonista!
“L’unica “radio libera” nata nel fatale ’77 rimasta sempre sulla breccia senza cambiare natura nè accettare compromessi con la politica uffciale. Eccessiva, estrema, anticipatrice di sommovimenti sociali e fenomeni musicali. E oggi, spazio ai migranti e al “popolo dei sostenitori”. Qui l’articolo completo de Il Manifesto a firma di Angelo Mastrandrea.
www.ondarossa.info
Il coraggio delle idee.
Questo ha detto Francesco Cipriano, 19 anni, a Palermo nell’aula bunker al ministro dell’interno Giuliano Amato in occasione della commemorazione della stage di Capaci:
“Ogni 23 maggio, voi politici venite qui e vi riempite la bocca di antimafia, ma in Parlamento ci sono 25 condannati in via definitiva, criminali che fanno le leggi. La vera antimafia l’hanno fatta loro con il sangue (Giovanni Falcone e Paolo Borsellino), glielo dica a Roma che qui c’è la mafia, la invito a venire allo Zen, ma senza scorta, e se volete fare l’antimafia fatela non dico con il sangue ma almeno con il cuore …e con le palle!”.
Il ministro Amato, che evidentemente non ha gradito l’intervento, né l’applauso fragoroso che ne è scaturito, gli ha risposto: “Tu sei già un piccolo capo populista e questo non mi piace…”
Ne è seguito un gelido e sgomento silenzio.
Francesco ha detto che “da grande” vorrebbe fare il giornalista e occuparsi di mafia..
I miei complimenti e i migliori auguri. L’informazione ha bisogno di persone come lui.
Ce l’ha fatta il nostro Massimo nazionale a dire una cosina-ina di sinistra?
Sembrerebbe di si….
L’Italia non deve rispondere a “nessuno” se non al Parlamento …
“Se il presidente Bush vorrà chiedere qualcosa, lo farà personalmente, non attraverso i giornalisti e parlerò direttamente con lui, …gliela farò vedere io a quel guerrafondaio chi è che comanda in Italia…è ora di smetterla con quest’ingerenza nella politica estera del nostro Paese, anzi che cominci a smantellare le sue basi e se le riporti a pezzettini sul suo Air Force One…..”
Beh… non esageriamo…comunque mi ha sorpresa, come a molti credo, ma piano con gli entusiasmi…vedremo nei prossimi giorni..
Però che bello, essere contenti con poco, fa ricordare quando da bambini, dopo un brutto momento vi regalavano un dolcetto e passava tutto…
Recensione tratta dal Blog Notizie dall’Impero dell’Amico Elio Bonomi:
Politicamente Scorretto — Riflessioni di un giornalista fuori dal coro, è il titolo dell’ultimo libro di Gianni Minà che raccoglie i suoi articoli pubblicati negli ultimi dieci anni su Repubblica, l’Unità, il Manifesto e Latinoamerica.
Nel prologo l’autore racconta anche, per la prima volta, l’epurazione subita dalla Rai, proprio negli anni in cui il suo lavoro di documentarista veniva apprezzato e premiato, dal Festival di Montreal, al Nastro d’argento, al premio alla carriera al Festival di Berlino.
Perchè in un paese che si vanta di essere libero e democratico un giornalista della statura di Gianni Minà viene messo al bando? La risposta è ovvia: perchè viviamo in un paese che vuole fare credere di essere libero e democratico, ma in realtà non lo è.
Il controlo dei mezzi d’informazione è uno dei pilastri su cui si basa il sistema capitalista ed imperialista. Solo con una massiccia propaganda è possibile fare accettare alle masse tutte le nefandezze che questo sistema disumano sta imponendo a tutto il mondo.
Il libro di Gianni Minà, arricchito dall’introduzione di Luis Sèpulveda, è una preziosa testimonianza che aiuta a capire l’immenso imbroglio.
Sarà in libreria a partire dal prossimo 15 maggio. Non deve mancare nelle case di chi è impegnato a combattere l’arroganzo e la prepotenza dei potenti.
Il 27 maggio scade la concessione a RCTV che non verrà rinnovata dal governo venezuelano.
E’ una legittima e giusta decisione, nonostante il suo significato sia stato, ovviamente trattandosi di una decisione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, distorto dai media di tutto il mondo.
William Lara, giornalista e Ministro dell’ Informazione e della Comunicazione ha denunciato che RCTV, compiendo fino in fondo il suo mandato golpista e destabilizzatore ha programmato come ultima trasmissione la messa in onda dell’adattamento televisivo del romanzo di Mario Vargas LLosa “La festa del caprone”, in cui si narra del dittatore della Repubblica Dominicana Trujillo e di come grazie all’attività cospirativa dei sui oppositori venne assassinato ponendo fine così alla sua dittatura.
Lara denuncia pubblicamente che poiché è nota la campagna denigratoria e diffamante di RCTV contro il presidente eletto democraticamente Hugo Chávez, “RCTV esprime in questo modo pubblicamente il suo desiderio che ci sia spargimento di sangue nelle strade del Venezuela”.
Ha affermato inoltre che “in Venezuela alcuni operatori della comunicazione sociale hanno fatto del Codice Etico carta straccia e si sono dedicati a trasformare l’informazione giornalistica in propaganda politica”.
Il nuovo segnale del servizio pubblico televisivo sarà in onda appena 15 minuti dopo la fine delle trasmissioni di RCTV.
Il nuovo Canal 2 che inizierà la programmazione il 28 maggio si chiamerà Televisora Venezolana Social (Tves) e sarà una televisione di servizio pubblico.
In Venezuela esistono 20 canali nella banda VHF di proprietà privata dei quali lo Stato ne sta utilizzando uno solo e pertanto pur “rimanendo un monopolio privato, lo Stato sta solamente mostrando un’alternativa affinché i venezuelani si rendano conto che esiste un modo di fare televisione più partecipativo, senza violenza né sesso”, ha detto Jesse Chacón, ministro del Potere Popolare per le Telecomunicazioni in una recente conferenza stampa.
Il Canal 2 avrà diversi tipi di programmazione e la pubblicità trasmessa avrà maggior contenuto etico e senz’altro sarà meno servile ai dettami del puro consumismo.
I messaggi pubblicitari inoltre dovranno rispettare severamente la Legge della Responsabilità Sociale nella Radio e nella Televisione che ne controlla e regolamenta i contenuti violenti, , la quale per esempio fa sì che l’immagine della donna non venga offerta come oggetto sessuale e che tutela il pubblico minore di età.
La programmazione sarà diversificata anche se si tratteranno temi non abitualmente diffusi nei canali più commerciali, oltre alla consueta programmazione per un pubblico più giovane e le “novelas”, saranno trasmessi programmi scientifici, sociali, storici e culturali e i documentari e i servizi informativi saranno di elevata qualità.
Indubbiamente sarà un compito difficile, soprattutto incontrare il favore del pubblico, abituato da decenni di televisione spazzatura, che ha perpetrato quasi un “crimine culturale” diffondendo stereotipi, appiattendo coscienze e diffondendo contenuti violenti e distorti.
Il Venezuela non ha mai avuto un servizio televisivo pubblico e finalmente, soprattutto per i più giovani, è ora di cambiare canale!!
Hanno appena inventato una nuova pillola anticoncezionale per le donne Cattoliche. Pesa un quintale e mezzo. Bisogna solamente appoggiarla dietro la porta della camera da letto in modo che i mariti non possano entrare.