Appello promosso da: “Legami d’acciao” (ex-operai ThyssenKrupp e familiari delle vittime)
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Il 6 dicembre di un anno fa un rogo sprigionatosi all’interno dello stabilimento ThyssenKrupp di Torino faceva strage di 7 operai. Sette vite bruciate e sette famiglie lasciate nella disperazione.
Forte fu la commozione e l’eco in tutto il Paese. Le massime autorità dello Stato, a cominciare dal Presidente della Repubblica Napolitano, dichiararono che avrebbero fatto l’impossibile affinché stragi come quella di Torino non fossero più avvenute.
Spenti pian piano i riflettori dei mass-media, la questione della sicurezza sul lavoro è sparita dall’agenda politica di governi e parlamenti, sostituita da quella – montata ad arte — della “sicurezza” nelle città, della psicosi dell’immigrato stupratore, rapinatore, pirata della strada o altro, dimenticando che secondo studi della stessa UE, le città italiane sono le più “sicure” d’Europa…
Ma tant’è, si mandano forze di polizia e militari nelle città, ma non si fa un passo per garantire incolumità e sicurezza a chi vive di lavoro. La strage di Torino non è stata la prima e, purtroppo, non è stata l’ultima: i circa 4 morti al giorno nei luoghi di lavoro dovrebbero suonare come un sonoro schiaffo per qualsiasi società che abbia la presunzione di definirsi “civile”. Ma in Italia no: qui non solo si continuano a varare provvedimenti assolutamente insufficienti, soprattutto dal punto di vista delle azioni di contrasto e di sanzione nei confronti delle aziende, come da quello dei poteri e delle agibilità degli RLS e degli ispettori INPS o INAIL (come il nuovo Testo Unico, Legge 81/2008), ma a questi si affiancano leggi e decreti come quello sulla detassazione degli straordinari (Legge 126/24 del luglio 2008), quello sulla deregolamentazione del mercato del lavoro (Legge 133 del 5 agosto 2008), la direttiva del Ministero del Lavoro che indebolisce i servizi ispettivi del ministero stesso e dell’INPS (settembre 2008), e, ultimo solo per tempo, il ddl 1441 quater, attualmente in discussione alla Camera, che vorrebbe sterilizzare i processi e legare le mani ai giudici del lavoro.
Il segnale è purtroppo molto chiaro: da un parte si continuano a garantire condizione di massima redditività delle aziende (cioè massimi profitti), dall’altra si aumenta la precarietà, si allunga l’orario di lavoro, si controllano di meno le violazioni in termini di sicurezza, diminuendo quindi la tutela della salute e dell’incolumità del lavoratore, così come di chi vive in città o quartieri vicini ad impianti industriali: ecco che, quindi, l’immigrato che lavora nel cantiere si trova nella stessa barca con l’operaio Fiat, con l’abitante di Taranto che respira le polveri tossiche dell’ILVA, o con il valsusino che rischia di morire di amianto se partiranno i lavori del TAV…
Siamo stanchi di restare a guardare, spettatori/vittime di una macabra rappresentazione che coinvolge, direttamente o indirettamente tutti noi.
Il 6 dicembre saremo a Torino e sfileremo dalla Thyssenkrupp al Palagiustizia non solo per ricordare i nostri 7 compagni di lavoro morti nel rogo di un anno fa, reclamando giustizia in un processo che sta per entrare nel vivo, ma per ricordare tutti i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno perdono la vita o subiscono gravi infermità perché qualcuno, per volersi arricchire sempre di più, li fa lavorare sempre di più, sempre più velocemente e in condizioni sempre più insicure.
Il processo Thyssen è giunto ad un grande risultato, senza precedenti nella storia della giurisprudenza italiana: i lavoratori vengono ammessi dal Gup come parte lesa e quindi riconosciuti come parte civile in un processo contro i sei dirigenti della multinazionale tedesca per il rischio che hanno occorso a lavorare in un’azienda (peraltro già chiusa), così come purtroppo ha colpito i nostri cari sette compagni in quella tragica notte. Ma sappiamo che questo non basta: siamo coscienti che sarà possibile invertire questo drammatico corso di sangue e di morte (una “guerra” che fa più vittime della guerra in Iraq o delle guerre di mafia) solo se riusciremo ad affermare un punto di vista, che è chiaramente, senza se e senza ma, quello di salvaguardare la salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro e di fare sempre e comunque gli interessi delle lavoratrici/ori scegliendo fino in fondo e senza ambiguità da che parte stare, ossia dalla nostra parte, con orgoglio e dignità, quella di chi lavora.
Per questo facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali, alle associazioni dei familiari, ai medici e ai giuristi sinceramente democratici, agli ispettori del lavoro, dell’INPS e dell’INAIL, ai giornalisti coscienziosi, ai giovani e agli studenti che in queste settimane stanno difendendo il loro futuro, a partecipare e a sostenere questa manifestazione. Perché se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno al nostro posto.
Torino il 6 dicembre 2008
Manifestazione con concentramento di fronte allo stabilimento ThyssenKrupp
Corso Regina Margherita 400, ore 09.30
ADESIONI
Ciro ARGENTINO, RSU FIOM-CGIL Thyssenkrupp (Torino); Nazareno BALANI,
Collettivo Lavoratori Comdata — FLMU-CUB (Torino); Riccardo DE
ANGELIS, RSU FLMU-CUB Telecom (Roma); Riccardo DI PALMA, RSU RdB-CUB
del Comune di Borgomanero (Novara); Gianfranco DI PUPPO, RdB-CUB
Comune di Torino; Andrea FIORETTI, RSA FLMU-CUB Gruppo Sirti (Roma);
Vincenzo GRAZIANO, FLMU-CUB Comdata (Torino); Massimiliano MURGO, RSU
Alternativa Operaia/FLMU-CUB Marcegaglia; Building, Sesto San Giovanni
(Milano); Irene ROSSETTI, Collettivo Lavoratori Comdata — FLMU-CUB
(Torino); Raffaele ARGENTA, FIOM-CGIL Fiat Mirafiori (Torino);
Cristiano BRUZZI, precario (Bologna); Luca CARRETTA, RSU SLC-CGIL
Telecom Italia S.p.A . (Torino); Roberto BEGHELLI, RSU FLMU-CUB
Telecom Italia S.p.A. (Bologna); Daniela CORTESE, RSU Telecom Italia
Sparkle, Circolo PRC TLC (Roma); Egidio BERTOLOTTI, Regione Lombardia;
Giovanni CESAREO, docente alla Facoltà di Design del Politecnico di
Milano; Massimo IBERTI, Rsu Cobas Pubblico Impiego all’Università di
Torino; Arnaldo DEMETRIO, FLMU-CUB Telecom Italia (Milano); Paolo
FORNELLI, segretario provinciale PdCI (Pavia); Luca MALMUSSI, RSU
FLAI-CGIL Inalca\jbs di Castelvetro Modena(Modena); Francesco
FUMAROLA, RSA FLMU-CUB Atesia (Roma); Riccardo FILESI, SdL Alitalia
(Roma); Barbara RICCI, SdL Alitalia (Roma); Giuliano MICHELI, CUB
Trasporti Alitalia (Roma); Luca CLIMATI, RSU RdB-CUB INPDAP (Roma);
Fabrizio COTTINI, FIOM-CGIL Sielte (Roma); Sante MARINI, FIOM-CGIL
Alcatel Alenia (Roma); Maurizio BACCHINI, FIOM-CGIL Baxter S.p.A
(Roma); Marina CITTI, CGIL Menarini S.p.A. Pomezia (Roma); Antonello
TIDDIA, RSU Carbosulcis; Catia GALASSI, RdB-CUB Servizi Sociali,
Comune di Novara; Giorgio CREMASCHI, segreteria nazionale FIOM,
responsabile sicurezza; Carlo CORBELLARI, RdB-CUB Comune di Verona;
Marco RIZZO, parlamentare europeo; Claudio CANATO, RSU FLC-Cgil,
Istituto comprensivo Ferrari, Vercelli; Sara ARDIZIO, Anffas Onlus,
Novara; Fabio Massimo VERNILLO, delegato sindacale SdL Coop. Sprinter,
Roma Termini; Luca BELLARDONE, RdB-CUB Novara; Marco DI MATTIA, RSU
FIOM-CGIL Call Center Telegate (Torino); Ornella TERRACINI, direttivo
regionale dello “SPI-CGIL”, LAVORO e SOCIETA’; Gloria MELE,
lavoratrici occasionale nella grande distribuzione, Torino; Luigi
CASALI — Coordinatore regionale RdB-CUB, Federazione del Piemonte;
Gerardo GIANNONE, RSU FIAT Pomigliano d’Arco (Napoli); Michele
CASTALDO, SPI-CGIL, Roma; Lino BALZA, Medicina Democratica,
Alessandria; Giovanni NOBILI — USI, Torino; Giuseppe ZAMBON editore,
Francoforte; Adriana CHIAIA, del comitato di redazione della Casa
editrice Zambon, Milano; Francesco PAPPALARDO, Medico del Lavoro,
Piombino; Lorenzo MORTARA, operaio dell’YKK SPA, iscritto FIOM-CGIL,
Vercelli; Alessandro MARESCOTTI, presidente di Peacelink; Amalia
NAVONI, beni comuni zona 8, Milano; Caterina Rodella — collettivo
studenti SU LA TESTA – Bologna; Mariella MEGNA — Regione Lombardia;
Giorgio RIBOLDI — A.L. Cobas-CUB Regione Lombardia; Erika SOLLO -
Provincia di Torino; Roberto DELOGU, dipendente Gruppo Amiu S.p.A.,
iscritto CGIL; Samanta DI PERSIO, autrice libro “Morti bianche”;
Patrizio LISI, segretario della federazione del PRC di Latina;
Frediano DUTTO, centro Paolo Otelli di Chivasso (To); Alessandra
VALENTINI, Giornalista; Sergio CIMINO – FISAC-CGIL Napoli; Roberto
BRETTO, operaio FIAT Mirafiori FIOM-CGIL, Torino; Giancarlo LUCIANI,
FLMU-CUB, dipendente SELEX COMMS Spa, stabilimento di Cisterna di
Latina; Lutz KÜHN, iscritto alla FIOM-CGIL Nokia Siemens Networks,
Milano; Stefano PENNACCHIETTI, RSU/RLS Ferrovie, RFI, Roma; Lucio
COSTA, pensionato, Padova; Luca PASTORINO, studente-lavoratore,
Genova; Eugenio MIELI, Segretario Regionale Lazio SNATER; Roberto
CAMPOPIANO, RSU/RLS SNATER Telecom Italia, Roma; Mario COLASANTI,
Segreteria Regionale Lazio SNATER; Andrea FRANCESCANGELI, Direttivo
Regionale Lazio Snater; Andrea D’EPIFANIO, Segreteria Nazionale
Snater; Marco BARONE, legale Cobas, Bologna; Donato ANTONIELLO,
Segretario RSA FISAC/CGIL Rivoli (TO); Donato ANTONIELLO, Assessore al
Lavoro e Istruzione per conto anche del Sindaco della Città di
Nichelino (To); Simone OGGIONNI, Direzione nazionale PRC; Salvatore
INGHES, CUB Pinerolo (To); Gian Franco SUPPO, RdB-CUB Pinerolo (To);
Davide FABBRI, Consigliere Federale Nazionale dei Verdi, Consigliere
Comunale dei Verdi di Cesena (FC); Leonardo MASELLA, capogruppo PRC
Regione Emilia-Romagna; Erwin DORIGO — PRC Circolo 25 aprile, San
Miniato (PI); Fulvio GRIMALDI, giornalista-documentarista, Roma;
Sandra PAGANINI, storica, Roma; Romeo CAVALLI — RdB Cub Novara; Felice
LANNI, RdB-CUB Novara; Renato POMARI, RSU IBM, Vimercate (MI); Fabio
ZERBINI, RSA-CUB Genia Ambiente, S.Giuliano Milanese (MI); Francesco
SCARCELLO, ex-operaio Thyssen, Torino; Angelo SCARCELLO, pensionato,
Torino; Vincenzo ABBATANTUONO, insegnante, SdL Intercategoriale
Piemonte; Claudio LORENZONI, responsabile sindacale RdB INPS — Roma
Centro; Giovanni BRUNO, Confederazione Cobas, Pisa; Caterina SBROZZI,
impiegata amministrativa, Comune di Torino; Andrea GUAZZETTO, RSA
FLAICA-CUB, Cooperatore impiegato c/o Biblioteche Università degli
Studi di Torino; Alessandro SALZA, RSA FLAICA-CUB Cooperatore
impiegato c/o Biblioteche Università degli Studi di Torino; Gualtiero
ALUNNI Comitato Politico Nazionale PRC; Manuela PALERMI, direttore de
“La Rinascita della Sinistra”; Rita URGESI-Caterina PASSIATORE-Luca
PASSARO-Gianni AMORUSO-Giuseppina ATTIVISSIMO-Enzo VINCI e Maria
Teresa MARINOSCI ispettori del lavoro della direzione provinciale di
Taranto; avvocato Stefano Palmisano — patrocinante cause vittime ILVA
di Taranto e Petrolchimico di Brindisi; dott.Gino STASI — Medicina
Democratica Brindisi; avv. Fausto SOGGIA nel processo contro Riva
dell’ILVA — Foro di Taranto; Silvana FRANGELLA Responsabile Servizi
Comunicazione Circoscrizione 9 Torino; Francesco SALE — PdCI sez. “U.
Terracini”, San Miniato (PI); Fabio ZAYED — Fotografo, Roma; Maila
IACOVELLI — Fotografa, Roma. Federico GIUSTI, RSU-Cobas, Comune di
Pisa. Gianmaria VENTURI, Rsa-Rls USI AIT Coop. Sociale “29 Giugno”,
appalto Università di Roma 3. Roberto MARTELLI, Rsa Rls USI AIT Coop
Sociale Aspic, Roma. Avv.Roberto LA MACCHIA ( Presidente Giuristi
Democratici ) — Avv. parte civile per i lavoratori TK Fim-Cisl.
Avv.BONETTO Sergio — Avv. parte civile per i lavoratori TK Fiom-Cgil.
Avv.POLI Elena –Avv. parte civile per i lavoratori TK Fiom-Cgil. Avv.
NAPOLI MariaGrazia– parte civile per i lavoratori TK Fiom-Cgil.
Piergiorgio CORRADIN, fotografo ed educatore socio assistenziale
(Torino). Laura LA PLACA, RLS Poste Italiane – Milano. Marco VILLANI,
RLS Banca Nazionale del Lavoro –MI. Renato POMARI, RLS della RSU IBM
Vimercate (MI). Alessandro PELLEGATTA, RLS Trenitalia – Milano. Alfio
SCIRE’, RSU ATM-Azienda Trasporti Milanesi-MI. Giampiero ORSI, RSA
ATM-Azienda Trasporti Milanesi. Mario POSADINU, RLS/RSU Nord Servizi
(app.ferr. )-MI. Davide BARILLARI, RSU IBM VImercate (MI). Domenico
LEONARDI, RLS SEA SpA Linate (MI). Giancarlo MANENTI, RLS SEA Handling
SpA Linate(MI). Giovanni FRUSTILLO, RLS ALHA Cargo Malpensa, (VA).
Paolo TRESOLDI, RLS SEA Handling SpA Malpensa,(VA). Anna AZZIMONTI,
RLS Milano Ristorazione Malpensa. Alessandro LA PIANA, RLS Alitalia
Malpensa.(VA). Stefano GUERRESCHI, RLS Banca Nazionale del Lavoro-Mi.
Michele SALVI , RLS Regione Lombardia. Giovanna FRISOLI, RSU Comune di
Milano. Gianfranco MANERA, RSU Comune di Milano. Gianluca CASSINA, RLS
SACBO Orio al Serio (BG). Riccardo CASALI, RLS SACBO Orio al Serio
(BG). Giorgio ZANUTTO, RLS Carive-Gruppo IntesaSanpaolo-VE. Roberto DE
PAOLIS, RLS Trenitalia – Emilia-Romagna. Edoardo BAI, Medico Gruppo
Prevenzione luoghi di lavoro ReteLombardia Salute. Enzo MANDELLI,
Medico Gruppo Prevenzione luoghi di lavoro ReteLombardia Salute.
Sergio MARSICANO, Medico Gruppo Prevenzione luoghi di lavoro
ReteLombardia Salute. Gianalessandro MORONI, Medico Gruppo Prevenzione
luoghi di lavoro ReteLombardia Salute. Tullio QUAIANNI, Medico Gruppo
Prevenzione luoghi di lavoro ReteLombardia Salute. Simone FIERUCCI RLS
Pirelli (FI). Giggi DROMEDARI, Tecnico della Prevenzione, Delegato
RSU Asl Rm G. Franco BOSISIO operaio RSU CGIL SIAC Bergamo. Massimo
MERGONI, operaio RSU CGIL Telecom. Fausto MOTTA, operaio RSU CGIL
Tasselli Suzzara (MN). Fabrizio ALLEGRETTI, operaio RSU CGIL IVECO
Suzzara (MN), Marco CASALI, operaio RSU CGIL Mec Carni Marcaria (MN).
Emiliano MAFFEZZONI, RSU CGIL Mec Carni Marcaria (MN). Massimo
TREVISI, dipendente Comune di Mantova. Giancarlo LATINI SPI CGIL
Mantova. Monica PERUGINI, consigliere provinciale Mantova. Carlo
GRASSI, assessore provinciale al lavoro Mantova. Rosana DE BONI
operaia coop sociale Mantova. Nadia SITTA operaia Lubiam Mantova.
Salvatore PALUMBO, operaio Fincantieri Palermo. Mauro GEMMA -
coordinatore L’ERNESTO regione Piemonte. Stefano BARBIERI -
coordinatore L’ERNESTO Alessandria. Mirco SOLERO — segreteria
federazione PRC di Torino (Area L’ERNESTO). Josè SALINAS, responsabile
della commissione Immigrazione del PRC-Torino. Vittorio RANGHINO,
Assemblea “No Gelmini”, Torino. M.Vittoria MOLINARI segretaria circolo
PRC Villaggio Breda-Roma e Presidente Collegio di Garanzia della
Federazione di Roma. Giuseppe CARROCCIA, segretario della Federazione
di Roma del Partito della Rifondazione Comunista. Pili GESUINA
impiegata – Nuoro. NIEDDU Francesco (Franceschino) impiegato – Nuoro.
Giancarlo TORRICELLI, segretario regionale PRC Lazio. Ippazio STEFÀNO
Sindaco di Taranto. Gianni FLORIDO, Presidente della Provincia di
Taranto. Franco GENTILE, segr. prov. Rifondazione Comunista.
Raffaele TRISCHITTA, RSU SNATER di T.I. Sparale, Roma. Franca MASSA,
insegnante del CTP Drovetti di Torino. Renato BUONANNO, dipendente
della Provincia di Torino. Donato MATTEI — Consigliere Municipio XI,
Roma. Giovanni TRUPO –Pensionato– Torino. Marina CARTA, Rsa Novarcops
Novara. Francesca FABBRI, Direttivo Provinciale FIlcams Cgil, Genova.
Renato PATRITO /Segretario Provinciale PRC TORINO. Valentina
VALENTINI, giornalista di “Rinascita, quotidiano on-line”, Velletri
(Roma). Sergio DALMASSO, consigliere regionale PRC del Piemonte.
Francesco BUONAVITA, FIOM CGIL TORINO. Giambattista MORTELLARO,
Circolo Prc Nichelino (To). Michele GIAMBARBA, Presidente ”
Associazione per la Costituente Comunista– Molise”. Giuseppe RAIOLA -
Cub Scuola Reggio Emilia. Michelangelo BONOMOLO, Consigliere Regionale
del Molise (indipendente di sinistra). Mario CORTICELLI, Capogruppo
Gruppo Consiliare “Comunisti Italiani — Centrosinistra per Argelato”,
Argelato (BO). Ilaria CALLEGARI, studentessa, Piossasco (To).
BALLISTRERI Cataldo, RSU FIOM-CGIL FIAT Powertrain Mirafiori, Torino.
CAMMARATA Calogero, RSU FIOM-CGIL FIAT Powertrain Mirafiori, Torino.
COSTA Giuseppe, FIOM-CGIL FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. FANARI
Fabrizio, FIOM-CGIL FIAT Powertrain Mirafiori. GRILLO Giacomo,
FIOM-CGIL FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. LOI Angelo, FIOM-CGIL,
FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. LUONGO Caterina, RSU FIOM-CGIL,
FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. MONTECALVO Prudenza, alias
Fiorella, FIOM-CGIL, FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. NAPOLITANO
Stefano, RSU FIOM-CGIL, FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. MODICA
Giovanni, FIOM-CGIL, FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. Sabino
VINETTI, lavoratore FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. D’AMBROSIO
Nicola, FIOM-CGIL, FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. ARZILLI Franco,
FIOM-CGIL, FIAT Powertrain Mirafiori, Torino. Alessandro GIARDIELLO,
Responsabile Nazionale PRC Dipartimento del Partito sui luoghi di
Lavoro. Simone GRISA — Fiom BG (Same) Giuseppe SEVERGNINI — Fiom BG
(Same).
Adesioni collettive
Assemblea Lavoratori Autoconvocati ; SLAI-COBAS per il sindacato di
classe; Comitato “6 dicembre” – Torino; Comitato “5 aprile” – Roma;
Cittadini contro l’amianto della provincia di Cremona; Confederazione
Unitaria di Base; FLMUniti-CUB; Sindacato dei Lavoratori, SdL,
Segreteria Nazionale; Fiom provinciale, TARANTO. Rete 28 Aprile di
Genova. Federazione Regionale CUB Piemonte; Federazione Regionale
RDB-CUB Piemonte; Federazione Regionale RdB-CUB Pubblico Impiego;
Federazione Regionale F.L.M.U.- CUB Piemonte; Federazione Regionale
RdB-CUB Servizi Torino; FLMUniti-CUB Bologna; Coordinamento Nazionale
delle RdB/CUB Ministero delle Economia e delle Finanze; CUB SALLCA
(bancari e assicurativi); Rivista dei macchinisti delle FS “ANCORA IN
MARCIA”; Redazione della rivista “Le lotte dei pensionati”; Unione
Sindacale Italiana USI — Federazione di Roma; USI-Ait, Rimini;
Collettivo Lavoratori Comdata; Sindacato Lavoratori in Lotta per il
Sindacato di Classe; Medicina Democratica; Associazione “12 giugno”
Taranto-Brindisi; Associazione Famigliari vittime Amianto Casale
Monferrato. AL-Cobas CUB Milano; AL-Cobas CUB Regione Lombardia;
Sindacato dei Lavoratori-SdL, di Chivasso (To); SLAI Cobas
dell’Azienda Ospedaliera “Monaldi” di Napoli; Confederazione Cobas
Piemonte; RdB della struttura zonale INPS — Roma Centro; Gli RSPP
aderenti alla FIRAS-SPPL; lavoratrici e i lavoratori di Primomaggio.
Coordinamento Lavoratori Scuola Lombardia “3 ottobre”. Comune di
Taranto. Provincia di Taranto. Collettivo “Iqbal Masih”, Lecce;
Comitato No-Expo, Milano; Associazione di volontariato ALJ ONLUS,
Bologna e provincia; Assemblea d’Ateneo “NoGelmini” di Bologna.
Assemblea No-Gelmini, Torino. Assemblea No-Tremonti, Politecnico di
Torino. Resistenza Universitaria — La Sapienza (Roma). Network
Antagonista Torinese; CSOA Askatasuna; CSA Murazzi; Collettivo
Universitario Autonomo; Collettivo Studenti autorganizzati; Proletari@
- comunicazione militante; Network Barletta@libero; Assemblea
Permanente NO F-35 Novara-Castano I°(Mi). Associazione Iskra,
Cilavegna (Pv).Piattaforma Comunista; P-CARC Piemonte e Lombardia;
Proletari Comunisti; Redazione Daszebao; Partito Umanista; L’altra
Lombardia — SU LA TESTA; Ravenna Viva; Circolo PRC “Marcos” del
territorio delle Terre d’Acqua (prov. Di Bologna); Partito di
Alternativa Comunista; Redazione del periodico “Lavoro e salute”;
Città di Nichelino (TO); Circolo PRC 25 Aprile — San Miniato (Pisa);
Associazione Solidarietà Proletaria; Circolo di Rifondazione Comunista
di Sabaudia (LT); Rete Antifascista Bergamasca; Ultras Ternana;
Brigata Germinal Cimarelli; Rifondazione Comunista, Circolo di
Colonia; Associazione marxista Unità Comunista; Collettivo
Collegamenti Internazionalisti di Bergamo; Associazione Pianeta Futuro
per la Costituente Comunista – Pisa; Partito dei Comunisti Italiani;
Collettivo studentesco Liberamente – Taranto; Movimento Femminista
Proletario Rivoluzionario; Associazione “Spot the Difference”. Teatro
delle Ceneri, Bologna. Antagonismo Studentesco, Novara. Circolo PRC di
Bussoleno — Valle Susa. Associazione “Linea 5″, Molfetta (Ba). Partito
dei Comunisti Italiani, Federazione di Mantova. Federazione Autisti
Operai della regione Veneto, aderente a SLAI Cobas per il sindacato di
classe. Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP), per
l’Autorganizzazione sociale, Sant’Antimo (Na). PRIMOMAGGIO.
Partito Comunista Dei Lavoratori. Circolo Internazionalista “Josè
Carlos Mariàtegui”, Torino. Ultras “Bravi Ragazzi”, Juventus Curva
Sud (To). Partito della Rifondazione Comunista, Federazione di Roma.
Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro. Comitato regionale
PRC Lazio. Red block di Ravenna. L’Ernesto. Centro Occupato
Autogestito T28, via dei Transiti 28, Milano. Circolo di Rifondazione
Comunista “Tina Modotti” di Palermo. Federazione di Bergamo del PDCI.
Redazione del sito www.sottolebandieredelmarxismo.it. Red Block
Palermo (organizzazione giovanile di proletari comunisti Palermo). PRC
- Federazione di Torino.
.…
6 dicembre 2007: strage di 7 operai alla ThyssenKrupp di Torino
6 dicembre 2008: non dimentichiamo tutte le stragi e morti sul lavoro
Nel mezzo altre centinaia di morti, altre migliaia di feriti:
la guerra quotidiana dei capitalisti contro i lavoratori.
Partecipiamo tutti alla manifestazione di Torino del 6 dicembre
Concentramento di fronte allo stabilimento ThyssenKrupp
Corso Regina Margherita 400, ore 09.30
Comunicato redatto da:
Le lavoratrici e i lavoratori delle redazioni di Primomaggio
foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
primomaggioinfovirgilioit
AL LAVORO, NON ALLA GUERRA
Contro il capitalismo, per la sicurezza e la salute dei lavoratori
Ad un anno dalla strage alla Thyssen-Krupp di Torino le morti e gli infortuni sui luoghi di lavoro proseguono; dopo aver versato mille volte “lacrime di coccodrillo” ed aver promesso altre mille volte “ora basta” le istituzioni, i partiti e i sindacati di regime hanno lasciato che tutto continuasse come sempre; questo governo, anzi, si è impegnato da subito nello smantellamento di quel poco che era stato realizzato sull’onda emotiva proprio della strage di Torino ed è verosimile pensare che nella prossima fase le cose peggioreranno ulteriormente perché la crisi che si sta sviluppando diminuisce il lavoro disponibile e fa aumentare il ricatto sui lavoratori.
Nel sistema politico, economico e sociale in cui viviamo — il capitalismo – ciò che “conta” è la realizzazione di profitto; poiché la sicurezza è un costo, questo sistema non esita e non esiterà a mettere a repentaglio la nostra sicurezza, la nostra salute e infine la nostra stessa vita pur di risparmiare e guadagnare. Qualcuno fa finta di scandalizzarsi, qualcuno si scandalizza davvero. Ma perché dovrebbe essere diversamente? Nel capitalismo, per definizione, si fanno gli interessi dei capitalisti. Una società in cui si considerano prioritari gli interessi sociali dei lavoratori si chiama un altro modo, si chiama socialismo. Nella società in cui viviamo ogni legge che non tuteli adeguatamente gli interessi dei padroni resta inapplicata oppure viene modificata.
Prendiamo il Testo unico sulla sicurezza approvato qualche mese fa, la cui unica innovazione concreta era forse l’ipotesi di arresto per i padroni responsabili di infortuni gravi. Un po’ di pressioni da parte della Confindustria e il governo Prodi ha trasformato quella misura in una lieve sanzione pecuniaria. Una multa, insomma, che si aggiunge ai milioni di multe non pagate e che, ove anche pagata, non farebbe alle imprese né caldo né freddo.
Come se non bastasse, il 18 settembre scorso il ministro Sacconi ha emesso una “direttiva” nella quale suggerisce agli ispettori di andarci piano con i controlli e di sottoporre la sicurezza alla “concertazione” tra le parti sociali, confidando sul fatto che in questa fase storica i rapporti di forza sono pesantemente sbilanciati a favore del padronato.
E prima ancora, il provvedimento che detassa gli straordinari (Legge 126/24 del luglio 2008) e quello sulla deregolamentazione del mercato del lavoro (Legge 133 del 5 agosto 2008).
Che le ASL non controllino granché lo sappiamo (o perché qualche ispettore è anche consulente delle imprese o perché pensa “in buona fede”, diciamo così, che ad applicare integralmente la legge poi le imprese chiudono e si perdono posti di lavoro); spesso anche i sindacati chiudono un occhio in cambio di qualche elemosina economica da presentare ai lavoratori per dimostrare che il sindacato, lui sì, che ottiene “risultati concreti”.
Quelle rare volte che i padroni vengono condannati, le pene sono lievissime o inesistenti; quasi sempre inapplicate. Se non basta, c’è sempre un qualche indulto. Se “va bene”, c’è qualche risarcimento economico, ma intanto i lavoratori continuano a morire e ad infortunarsi.
Come dichiarò qualche mese fa Bombassei, vice-presidente di Confindustria, il problema non è la repressione, ma la prevenzione. Giusto, a quelli come Bombassei bisognerebbe renderli inoffensivi preventivamente perché quando uno ormai è morto che se ne fa, in effetti, della condanna del padrone? Se ne fanno qualcosa le famiglie, certo, ma qui il problema è come si evitano i morti, non come si pagano i risarcimenti (che spesso però non vengono neppure pagati).
Ora, si può anche dire — come però si dice quasi sempre a sproposito — che sono i lavoratori stessi, talvolta, che sottovalutano i rischi che corrono. Questo non avviene per istinto suicida, ma perché i lavoratori vengono spinti dai padroni e dai capi a non farla tanto lunga e a farsi piacere il modo in cui si lavora “comunemente”, anzi, a considerarlo il modo “normale” di lavorare; ma quel modo non ha nulla di naturale perché è studiato appositamente per realizzare il massimo profitto e non certo per difendere la salute e la sicurezza dei lavoratori. È quindi illusorio pensare di difendere efficacemente salute e sicurezza dei lavoratori senza mettere in discussione il modo — e dunque il mondo — in cui si lavora.
Il problema della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro non si risolve né in Parlamento, dove le leggi dei padroni si scrivono, né in tribunale, dove le leggi dei padroni si applicano, ma “si risolve” — se così si può dire — nella dinamica dello scontro di classe tra lavoratori e capitalisti. Ai padroni, il rispetto delle norme non si può chiedere, si deve imporre.
E affinché questo sia possibile è necessario che i lavoratori si organizzino dal basso andando oltre le proprie specifiche condizioni. Questo è lo spirito che anima i collettivi di Primomaggio: essere strumento di confronto e organizzazione tra lavoratori, italiani e immigrati, del Nord e del Sud, precari, disoccupati o a tempo indeterminato, sindacalizzati o meno… per realizzare quell’unità di classe senza la quale può solo dilagare la “guerra tra poveri” che il padrone usa per mantenere il proprio comando.
Il nostro, è il punto di vista di lavoratori che hanno compreso che il problema non è il singolo padrone, ma l’ insieme di tutti i padroni, ivi compresi quelli “buoni” (Marchionne) o meno buoni (Calearo) con cui una certa “sinistra” vorrebbe farci stipulare “patti tra produttori”. Siamo lavoratori anti-capitalisti che hanno deciso di unirsi ed organizzarsi, aldilà delle differenze sindacali, nazionali, contrattuali…, per unire ciò che il padrone cerca ogni giorno di dividere. Perché prima che a qualunque nazionalità, prima che a qualunque categoria, prima che a qualunque sindacato, noi apparteniamo ad un’unica classe.
Come sappiamo bene, la maggiore quantità di infortuni si concentra tra i precari, i lavoratori “a nero”, gli immigrati… Il perché è evidente. Se sei precario e ti rifiuti di svolgere una certa mansione ti sbattono fuori o non ti rinnovano il contratto; senza tanti complimenti. Ora, a uno, a due, a tre posti di lavoro, un lavoratore può anche rinunciare, ma prima o poi qualche posto deve accettarlo altrimenti non mangia. I lavoratori immigrati, ad esempio, quando perdono il lavoro perdono anche il permesso di soggiorno.
Ecco allora che la questione della precarietà sociale e lavorativa diventa una questione decisiva non solo per i diritti, non solo per il salario, ma anche per la sicurezza perché più i lavoratori si indeboliscono e più la loro sicurezza e salute sono a rischio.
Questo è il motivo per cui stiamo conducendo da questa estate, assieme ad altri collettivi e movimenti di lavoratori e delegati, una campagna contro l’attacco al contratto nazionale di lavoro (CCNL) sferrato dalla Confindustria e dai sindacati confederali (con la parziale ed ambigua eccezione della CGIL) per spostare il peso della contrattazione il più possibile sul secondo livello — che ha solo il 10% dei lavoratori — e restringere le norme sulla rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, cioè sottomettere completamente RSU e RLS alle segreterie del sindacato di regime.
E questa è anche la ragione per cui ci siamo battuti contro il “pacchetto Treu” e la legge Biagi, non a caso promosse l’una dal centro-sinistra (con l’appoggio del PRC e della CGIL) e l’altra dal centro-destra.
Non tanto per impedire la loro applicazione — obbiettivo al di sopra delle nostri forze — quanto per segnalare che quando si tratta di fare gli interessi dei padroni (industriali o banchieri che siano) tutto lo schieramento parlamentare (dal PRC ad AN) e sindacale (dalla CGIL all’UGL), salvo distinguo più che altro di facciata, si ritrova nella logica neo-corporativa del “patto dei produttori” che vorrebbe unire padroni e lavoratori nel cosiddetto “interesse generale del paese” e che si risolve in sostanza nella ulteriore sottomissione dei lavoratori al capitale.
Più i lavoratori corrono rischi e meno guadagnano. Sembra un paradosso, ma non è un paradosso: è il capitalismo. Ecco perché, come avrebbe detto un vecchio compagno di cui si ricomincia a parlare in questa epoca di tracolli finanziari, a dare un calcio nel culo al capitalismo i lavoratori non hanno nulla da perdere, se non le proprie catene. Sono i padroni che hanno tutto da perdere.
Loro, senza di noi, non potrebbero vivere; noi, senza di loro, vivremmo meglio. Anzi, vivremmo.
Torino, 6 dicembre 2008