Report sulla mattinata di lotta del 7 luglio a Roma.
Siamo alla vigilia delle votazioni al Senato ( il governo ha già richiesto la
fiducia) con i Cobas in piazza li sotto a denunciare la macelleria sociale, i
pesanti tagli alla scuola e sanità pubbliche, all’assistenza, alle pensioni e
alla tutela ambientale.
Stamani Roma sta vivendo una intensa giornata di lotta contro la manovra e le
sue prevedibili conseguenze, caratterizzata dalla venuta di migliaia di
Aquilani e Abruzzesi , dalla mobilitazione delle associazioni dei portatori di
handicap, con migliaia di loro – molti i disabili in carrozzella – sotto il
Parlamento.
Dapprima gli Aquilani , giunti a Roma intorno alle ore 11 con 45 bus e molte
macchine , a cui si sono aggiunti a p.za Venezia centinaia di Abruzzesi
presenti a Roma per studio e lavoro e varie delegazioni di lavoratori tra cui
quella dei Cobas..
A p.za Venezia , il solito sbarramento poliziesco a tutela del palazzo di
Berlusconi in via del Plebiscito , nonché quello su via del Corso , su cui si
sono concentrati le migliaia di Aquilani incazzati, presenti anche numerosi
sindaci , tra cui quello de L’Aquila, oltre le associazioni “ Epicentro
Solidale e 3.32 “.
C’è voluta oltre mezz’ora ‚di contrapposizione anche corpo a corpo con le
forze dell’ordine, per rimuovere quel massiccio schieramento su via del Corso ,
poi la gente Abruzzese ha dilagato e travolto altri cordoni polizieschi , fino
al limitare di L.go Chigi , dove il blocco d’ordine si è attestato sordo e
feroce contro qualsiasi tentativo di procedere verso il Parlamento passando
davanti L.go Chigi.
Qui alle ore 12, mentre alcuni sindaci e parlamentari stavano trattando con la
Digos, è partita a sorpresa una scarica di manganellatori della Guardia di
Finanza che hanno colpito duramente chiunque avessero davanti, tra cui alcuni
sindaci e altra gente, lasciando in terra feriti, sanguinanti e semisvenuti
due giovani Aquilani , subito soccorsi dai compaesani.
Alle 13 , la contrapposizione su via del Corso/ altezza di L.go Chici era
ancora persistente , mentre una piccola parte dei manifestanti raggiungeva
Montecitorio , dove trovava la piazza occupata da centinaia di handicappati, le
loro famiglie ed associazioni ; un handicappato de L’Aquila in carrozzella , al
microfono delle associazioni, ha spiegato i motivi della venuta a Roma degli
Aquilani – i mancati fondi per la ricostruzione e per la ripresa delle attività
lavorative – e la necessaria dell’unità nella lotta contro la manovra “ lacrima
e sangue”.
A Montecitorio, le Associazioni – Amnic,Anfass, Aism,Aice, Fiadda,…-
nonostante le assicurazioni del governo sul mantenimento :1) della miserevole
indennità a partire dall’invalidità al 74% ( il governo intende portarla all’
85%) ; 2) dell’accompagnamento a quanti non sono autosufficienti ( il governo
vuole limitarla ai soli allettati) ; 3) dell’insufficiente sostegno ai
familiari e alle associazioni(il governo vuole tagliarlo del tutto) : hanno
mantenuto la mobilitazione ‚pronti a dare battaglia finale ad un governo
ignobile, sadico e antipopolare.
Intorno alle ore 14, un nutrito gruppo di oltre 200 manifestanti è riuscito a
portarsi sotto il palazzo di Berlusconi , pretendendo un faccia a faccia “ con
il “faccendiere– benefattore dei terremotati Aquilani “.
Il governo Berlusconi pensava che trascinando il voto sulla maledetta manovra
da 24 miliardi di euro in piena estate , sotto i 36° gradi di stamani , potesse
passarla liscia e gratuita ( vista l’imbelle opposizione parlamentare) invece
si sta trovando di fronte il paese reale – dagli operai Fiat– Pomigliano ai
precari della scuola, dagli Aquilani agli handicappati, dagli ambientalisti al
1 milione di firme per il referendum Acqua , dal NO Ponte/Tav/Nucleare al
diritto alla casa - una opposizione sociale vivace, cosciente e variegata, per
nulla intimorita dallo schieramento armato di un potere logoro,marcio e
decadente.
Roma 7 luglio 2010 / ore 15 Vincenzo Miliucci/ Confederazione Cobas
GIOVEDI 8 LUGLIO ORE 20
PARCO DELLA CASETTA ROSSA
(GARBATELLA, VIA MAGNAGHI 14)
OSPITE DELLA FESTA
DE “L’ALTRA ESTATE”
L’Associazione culturale lalottacontinua che ha già dedicato vari incontri e mobilitazioni a sostegno delle persone offese dai torturatori dell’America Latina promuove:
Herman Carrasco: un testimone contro i golpisti di Pinochet
Il Processo per il desaparecido cileno Omar Venturelli, le accuse al torturatore Podlech, la testimonianza alla prossima udienza della figlia di Venturelli.
Herman Carrasco, torturato in Cile dai militari di Pinochet, testimone contro il procuratore militare Alfonso Podlech, ha accusato il suo aguzzino in aula a Roma nell’ultima udienza processo che vede accusato l’ex procuratore militare cileno di Temuco di fronte alla I Corte d’Assise di Roma per l’omicidio di Omar Venturelli.
Gli ha ricordato le torture subite con la “picana” elettrica, il cappuccio in testa e gli elettrodi sul corpo nudo e bagnato, le vessazioni e le umiliazioni. Gli ha anche detto di averlo riconosciuto in quella sala delle torture dentro la caserma Tucapel. E infine lo ha accusato di aver ucciso sei militanti comunisti accusati di un falso attacco alla polveriera interna del carcere in cui erano detenuti, una messinscenaq per giustificarne l’eliminazione.
Poi Carrasco ha anche ricordato Omar Venturelli, militante di Cristiani per il socialismo e simpatizzante del Mir, insegnante di pedagogia nell’università cattolica di Temuco, impegnato nella lotta contro i latifondisti a fianco dei contradfini mapuche, è stato fatto “scomparire” dal carcere di Temuco in Cile nell’ottobre del 1973. Podlech, arrestato dal giudice spagnolo Garzon nel 2008 mentrre era di passaggio in Spagna, è detenuto a Rebibbia.
Carrasco prima di tornare in Cile vuole ricordare a chi espresso solidarietà ai cileni che il processo va avanti, le prossime due udienze sono previste il 21 e il 22 luglio.
Nella prima delle due udienze sarà ascoltata dalla Corte la figlia di Venturelli, Maria Paz, che ha perso il padre (qui accanto nella floto) quando aveva soltanto due anni. Maria Paz parlerà davanti all’uomo che è accusato di aver eliminato suo padre, lo farà la mattina del 21 luglio nell’aula al I piano dell’edificio B del tribunale di Piazzale Clodio a Roma.
Promememoria:
In Italia si celebrano dal Duemila alcuni processi per i “desaparecidos” in Argentina e in Cile.
Gli ultimi due processi sono in corso davanti alla Prima Corte d’Assise presieduta da Anna Argento (Piazzale Clodio, Edificio B, I piano).
Il primo processo – Pm Antonello Caporale — riguarda tre desaparecidos in Argentina, dove nei sette anni di dittatura tra il 1976 e il 1983 sono “scomparsi” trentamila oppositori. Il processo vede imputato in contumacia l’ammiraglio argentino Emilio Eduardo Massera, capo della famigerata scuola della marina militare Esma in cui si torturavano i prigionieri e da cui sono partitri i voli della morte. All’Esma sono scomparsi oltre 5.500 prigionieri e nella stessa struttura molte donne prigioniere incinte hanno partorito bambini che poi sono stati destinati a coppie di famiglie in genere militari.
Il processo contro Massera si celebra in Italia paese di origine di tre desaparecidos, Angela Maria Aieta, Giovanni e Susana Pegoraro. Le prossime udienze sono previste il 27 e il 28 settembre.
Il secondo processo – Pm Giancarlo Capaldo — riguarda invece il desaparecido cileno Omar Venturelli. Arrestato nel settembre del 1973 Venturelli è scomparso il 4 ottobre dalla carceri cilene.
L’accusato è Alfonso Podlech, all’epoca procuratore militare di Temuco. Podlech (qui in una foto di repertorio), è un golpista militante del gruppo fascista Patria y libertad.
ROMA CITTA’ APERTA, PALESTINA LIBERA
un appello per mettere fine alla aggressioni dei gruppi ultrasionisti
Giovedi 1 luglio è stato operato alla mandibola il giovane palestinese di Gaza rimasto ferito – insieme ad altri per fortuna meno gravi — nell’aggressione di una settimana fa sulla scalinata del Campidoglio.
Che un palestinese sfuggito all’inferno di Gaza venga ferito nella capitale del nostro paese da parte di un gruppo paramilitare, appartenente ad una minoranza oltranzista della comunità ebraica romana, suscita in noi un sentimento di vergogna ed indignazione, ma non quello della rassegnazione. Al contrario.
Riteniamo che su quanto avvenuto non sia accettabile che scenda una comoda cortina di silenzio o una colpevole rimozione, né che si affermi una sorta di impunità per gli aggressori.
Sono state fatte le dovute denunce in sede penale, è stato richiesto un incontro al Prefetto e al Sindaco di Roma, ma la questione non presenta solo problemi di carattere giuridico e penale.
Con questo appello, intendiamo denunciare con forza le responsabilità e le connivenze con gruppi squadristici che da anni aggrediscono e intimidiscono attivisti, esponenti politici e della società civile impegnati nella solidarietà e nell’informazione sulla situazione palestinese. I numerosi e ripetuti episodi di aggressione sono stati ricostruiti e denunciati, anche recentemente.
L’agibilità democratica delle piazze e del dibattito politico sulla situazione in Medio Oriente non può essere messa in discussione da gruppi ultrasionisti che importano nel nostro paese una logica di scontro militare e che ritengono applicabile anche nel nostro paese l’ impunità consentita – purtroppo — alle azioni del governo israeliano.
In questo senso, se non condividiamo sul piano politico la subalternità del governo italiano alla politica delle autorità israeliane (il voto negativo dell’Italia sul Rapporto Goldstone e sulla commissione internazionale di inchiesta sul massacro della nave Navi Marmara sono indicativi), ci preoccupa altrettanto la subalternità delle istituzioni locali alle scelte israeliane.
Due esempi aiutano a comprendere quanto intendiamo denunciare con questo appello.
Il Sindaco di Roma Alemanno ha affermato che la foto del soldato Shalit tiene lontano i sostenitori della causa palestinese dal Campidoglio (e mezz’ora dopo un gruppo di picchiatori appartenenti alla minoranza più aggressiva della comunità ebraica ha reso coerente questa affermazione sulle scale del Campidoglio).
La Regione Lazio ha avviato iniziative per l’acquisto di tecnologia di una azienda israeliana nel trattamento rifiuti che impiega tecnologie già esistenti e prodotte da aziende italiane con costi e ricadute occupazionali ovviamente molto diversi.
Riteniamo innanzitutto che la piazza del Campidoglio sia di tutti i cittadini e non solo di alcuni e che criteri di opportunità politica nelle relazioni con un altro paese non possano sostituirsi a quelli del vantaggio per l’economia delle istituzioni pubbliche.
L’aggressione squadrista avvenuta giovedì 24 giugno sulle scale del Campidoglio è solo l’ultimo di una serie di episodi che urgono essere affrontati nel merito e che il silenzio, l’inerzia, la connivenza delle istituzioni locali e nazionali rischiano di aggravare pesantemente, sia nelle relazioni interne alla nostra società, sia nelle relazioni internazionali.
Con questo appello vogliamo impedire la rimozione su quanto avvenuto, sia sul piano politico sia sul piano legale e siamo determinati a tornare in piazza al fianco del popolo palestinese, pretendendo dalle istituzioni la garanzia della piena agibilità democratica nella nostra città.
Luglio 2010
Per adesioni collettive (associazioni, reti, comitati, partiti) o individuali scrivere a:
romaperlapalestinaliberoit
Le prime adesioni raccolte dall’appello “Roma Città Aperta, Palestina Libera”
(in ordine: a nome di associazioni, collettive, individuali senza specifica)
Marco Benevento (Forum Palestina)
Germano Monti (Forum Palestina)
Mila Pernice (Forum Palestina)
Sergio Cararo (direttore di Contropiano)
Gustavo Pasquali (Comitato con la Palestina nel cuore)
Bassam Saleh (Comitato con la Palestina nel cuore)
Enrico Campofreda (giornalista)
Pierapolo Leonardi (esecutivo dell’Unione Sindacale di Base, USB)
Fawzi Ismail (Associazione Sardegna –Palestina)
Alfredo Tradardi (ISM-Italia)
Marco Rizzo (Comunisti Sinistra Popolare)
Enzo Apicella (disegnatore e designer)
Giorgio Forti (membro della rete Ebrei Contro l’Occupazione, ECO)
Mariano Mingarelli (Associazione d’amicizia italo-palestinese, Firenze)
Fernando Rossi (ex senatore, Per il Bene Comune)
Andrea Catone (storico, direttore de L’Ernesto)
Loretta Mussi (Stopagrexco Roma)
Mauro Gemma (redazione de L’Ernesto)
Nino Lisi (Comunità Cristiana di base San Paolo, Roma)
Giuseppe Zambon (editore)
Enrico Contenti (ISM-Italia Torino)
Anna Farkas (cittadina statunitense per la pace e la giustizia)
Carlo Tagliacozzo (redattore di zeitun.ning.com)
Marco Ramazzotti Stockel (membro di ECO, Ebrei contro l’Occupazione)
Mario Gabrielli Cossellu, (segreteria circolo PRC di Bruxelles)
Carmelo Viola (centro di Biologia Sociale, Acireale CT)
Mauro Casadio ( coord. Nazionale Rete dei Comunisti)
Diana Carminati (ISM-Italia)
Filippo Bianchetti (Comitato Varesino per la Palestina)
Vittorio Arrigoni (dalla Striscia di Gaza)
Francesco Francescaglia (Responsabile Esteri Partito dei Comunisti Italiani)
Paola Canarutto (membro della rete ECO)
Sergio Caldaretti (urbanista)
Giuseppe Musolino (Associazione Cultura di Varese)
Angelo Baracca (docente università di Firenze)
Armando Petrini, (segretario regionale PRC Piemonte)
Giuseppe Carroccia (federazione romana del PRC)
Miryam Marino (scrittrice e saggista)
Gianni Viola (scrittore, responsabile commissione scientifica FLIP-Roma)
Francesco Zanchini (ex presidente del Cipax)
Fabio De Leonardis (storico, Bari)
Enrica Palmieri (docente AND settore AFAM)
Gualtiero Alunni (coordinamento nazionale Comunisti Uniti)
Flavia Donati (psicanalista. ISM)
Stefano Sinigaglia (membro rete ECO, Ancona)
Ornella Terracini
Alberto Mari (Cecina Social Forum)
Annalisa Antichi (“Comitato a sostegno della resistenza del popolo palestinese”)
Giorgio Canarutto (della Rete Ebrei Contro l’occupazione, ECO)
Piero Gilardi (scultore Torino)
Adesioni collettive di associazioni, reti, forze politiche
Forum Palestina
Comitato con la Palestina nel cuore
International Solidarity Movement –Italia
Associazione d’amicizia italo-palestinese, Firenze
Stopagrexco, Roma
Circolo di Rifondazione di Bruxelles
Partito dei Comunisti Italiani Federazione Provinciale di Torino
Redazione de L’Ernesto
Redazione di Contropiano
Spazio antagonista Newroz– Pisa,
Precari autorganizzati-Pisa
Piattaforma Comunista
Zona autonoma pisana
Partito della Rifondazione Comunista di Torino
Cagliari Social Forum
Cecina Social Forum (LI)
Un Ponte per…
Rete Romana di solidarietà per il popolo palestinese
Rete dei Comunisti
Comitato sostegno alla resistenza del popolo palestinese (Versilia)
Adesioni individuali senza indicazioni di associazioni, reti, partiti, sindacati
Sonia Migliaccio (Torino)
Susanna Sinigaglia
Ilaria Olimpico
Pierpaolo Loi
Achille Zasso (Milano)
Elisa Veronese (Alessandria)
Fiorella Gazzetta (Varese)
Maria Grazia Lunghi
Yasmina (da Bruxelles)
Gabriella Grasso (Milano)
Carmela Ieroanni (Milano)
Hector Comari
Francesca Di Rosa
Giulietta Poli (Padova)
Rosaria Cadelonanoe
Mariella Setzu (Cagliari)
Claudio Giambelli (Roma)
Ornella Berniet (Roma)
Rita Maglietta
Adriana Oldani
Gianluigi Coppola
Eleonora Coppola
Sabina Driscoll
Falcon Driscoll
Thomas Coppola
Veronica Coppola
Donatella Inzerillo
Goran Rimac
Fabrizio Truini
Luigi Sandri (Roma)
Agnese Portioli (Roma)
Aldo Bifulco – Napoli
Enzo Del Medico
Giorgio Stabilini
Salma Said
Roberto Preve, (torino)
Cristina Mihura (Roma)
Franca Iannucci
Silvio Maddalena (dalla Svizzera)
Julia Gonzales (dalla Svizzera)
Alessio Di Florio (dalla Svizzera)
Gabriella Bentivoglio (Macerata)
Marilisa Picca (Mola di Bari)
Salah Mahameed
Catherine Leclercq
Beppe Orlandi
Patrizia Larese
Daniela Chiaperotti
Per adesioni collettive (associazioni, reti, comitati, partiti) o individuali scrivere a:
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E’ scomparso il 25 giugno scorso a Siena il Prof. Enzo Tiezzi, classe 1938. Accademico, ordinario di Chimica Fisica presso l’Università di Siena e scienziato ambientalista di fama mondiale, fu uno dei primi studiosi ad introdurre nel nostro paese il concetto di sviluppo sostenibile, pensato e approfondito dal grande economista ambientalista Herman Daly circa 25 anni fa. Enzo Tiezzi fu infatti l’unico italiano del gruppo dei 25 scienziati che insieme a Daly nel 1984 gettarono le basi di questo concetto e delle sue applicazioni future.
Tre anni dopo, nel 1987, la nozione di sviluppo sostenibile venne utilizzata nel rapporto Brundtland della Commissione mondiale dell’ambiente e dello sviluppo delle Nazioni Unite. Oggi fa parte ormai del nostro retaggio culturale e della moderna pratica ambientalista ed ecologista. Da Copenhagen a Cochabamba, il nostro futuro, la nostra possibilità di sopravvivenza su questo pianeta e soprattutto quella delle generazioni che verranno, dovrà passare necessariamente attraverso l’applicazione pratica del concetto di sviluppo sostenibile.
Considerato allora concetto innovativo, lo sviluppo sostenibile (sustainable development), che come Tiezzi spiegava significa dare la possibilità di “estendere alle future generazioni lo sviluppo”, rivoluzionava completamente quello precedente di carrying capacity, cioè la capacita’ portante immediata del pianeta. Lo sviluppo sostenibile introduceva quindi implicitamente l’idea di “solidarieta’ generazionale” di cui iniziava a parlare proprio in quegli anni Herman Daly.
Grazie agli studi di Enzo Tiezzi e dei suoi collaboratori e studenti, condotti in sinergia con quelli di Trista Patterson dell’ Università del Vermount e con quelli dello stesso Daly dell’Università’ del Maryland, le amministrazioni comunali e provinciali della Toscana, dove egli ha sempre vissuto e lavorato, hanno potuto conoscere e confrontarsi, spesso applicandole in progetti innovativi, con idee nuove quali quelle di turismo sostenibile e di impronta ecologica (la differenza tra la domanda di disponibilità di risorse di un territorio e la domanda di risorse della popolazione che vi abita) e degli indicatori ecodinamici, un neologismo inventato proprio nell’ Università di Siena che indica l’insieme di “indicatori energetici, ecologici ed economici” applicati ad un sistema territoriale.
Enzo Tiezzi è stato autore di circa 20 libri e oltre 500 pubblicazioni scientifiche tradotte in varie lingue ma sicuramente “Tempi storici, tempi biologici” scritto nel 1984 e riedito con il sottotitolo “Venticinque anni dopo” da Donzelli nel 2005, e “I limiti dell’energia” del 1987 scritto con Paolo degli Espinosa sono stati i manuali scientifici di studio dell’ ambiente basilari per una generazione che iniziava ad affrontare i temi legati all’ecologia e alla salvaguardia del pianeta misurandosi con un paradigma nuovo e fino a quel momento sottovalutato, quello di tempo biologico del pianeta.
“E’ la prima volta che i tempi storici, quelli dell’organizzazione, dello sviluppo scientifico e tecnologico, della società umana e della sua espansione demografica, interferiscono con i tempi biologici, cioè con quelli della storia del pianeta, della vegetazione, della fauna, delle acque, della temperatura, dell’equilibrio biologico” scriveva Enzo Tiezzi oltre vent’anni fa.
Un monito soprattutto per la sinistra materialista, geneticamente portata ad esaurire nel tempo storico la sua visione dello scorrere del tempo. Il tempo è infinito e proprio la sua infinità ha reso possibile la formazione di cicli vitali del pianeta infinitamente lunghi se comparati con la brevità dei tempi storici. Cicli vitali tuttavia finiti, pensiamo a quelli dell’acqua e del carbonio, che possono essere irrimediabilmente compromessi se non si pone un freno allo sviluppo illimitato delle risorse, se non viene rivisto il nostro impatto sul pianeta, se non si comprende chiaramente che non “può esistere una crescita infinita su un pianeta finito” come amava ripetere Enzo Tiezzi. Se non si agisce pensando a quella “solidarietà generazionale” immaginata e studiata da Daly, lasceremo alle generazioni future un debito ecologico impossibile da saldare e da recuperare.
L’odierna crisi economica, ambientale ed ecologica, già prevista alcuni anni fa dal gruppo di ricerca dell’Università di Siena diretto da Tiezzi, va affrontata oggi secondo nuovi paradigmi. Sostituendo intanto l’indice PIL (prodotto interno lordo), “uno tra i più rozzi e stupidi che si possa immaginare dal punto di vista scientifico” con il più moderno indice di benessere economico sostenibile, ISEW (Index of Sustainable Economic Welfare), il nuovo indicatore economico pensato e studiato da Herman Daly che come spiegava Enzo Tiezzi nelle sue conferenze ed interviste, “prende in considerazione l’ambiente, lo stato sociale, l’energia, l’occupazione insieme ovviamente alla situazione economica”. Non un freddo insieme di calcoli ma uno studio attento della qualità della vita umana intesa come un insieme di scelte sostenibili con la vita sul pianeta.
Proprio adesso, in cui nel nostro paese da una classe dirigente arrogante e sorda ai moniti della comunità scientifica e degli ambientalisti, ma soprattutto sorda alla presa di posizione antinucleare dei cittadini italiani sancita con il referendum del 1987, viene riproposta l’opzione nucleare come scelta energetica primaria, ci viene a mancare una figura importante e un fondamentale punto di riferimento scientifico per tutti coloro che credono che la Madre Terra, come anche Enzo Tiezzi amava definirla, vada conservata e protetta perché anche le generazioni future possano avere una possibilità di vita. Nel 1987 nella scelta del NO all’ utilizzo per scopi civili dell’energia nucleare fu sicuramente fondamentale l’apporto di Enzo Tiezzi e del suo gruppo di ricerca dell’Università di Siena. Recentemente egli aveva ribadito la sua posizione in tal senso, riflettendo innanzitutto sulla pericolosità della scelta nucleare (“la sicurezza nucleare è una fiaba” aveva detto in una recente intervista) e invitando quindi a “sviluppare tutte le meravigliose, stupende energie alternative che si possono ricavare dalla Natura con effetto serra zero, a partire da quella del Sole”.
Se ne va pertanto circondato dal silenzio della stampa, serva dei grandi interessi economici e politici che sono dietro le scelte energetiche criminali che stanno decretando la fine del pianeta, un grande scienziato che ha speso tutta la sua vita per difendere il diritto delle generazioni future ad abitarlo.
La lettera è stata consegnata il 17 giugno scorso, all’ambasciatore della Repubblica Dominicana in Italia, Dr. Vinicio Alfonso Tobal Ureña.
Quella che segue è stata la sua dichiarazione rilasciata nel ricevere l’appello firmato da numerose associazioni, partiti politici, ONG e semplici cittadini:
.
“da oltre trent’anni conosco il percorso politico e la vita di Narciso Isa Conde. Quando ero studente infatti partecipavo anche io ed ero simpatizzante della lotta antimperialista e antibalaguerista. Durante il governo di Balaguer più di 3.000 giovani vennero uccisi soltanto perché di sinistra e rivoluzionari. Successivamente nel ’74 ho fatto parte dell’ attuale partito della Liberazione Dominicana che era stato fondato dal professor Juan Bosch, ma indipendentemente dal fatto che io facessi parte del l PLD e Narciso Isa Conde fosse conosciuto come un rivoluzionario del Partito Comunista Dominicano, dico sinceramente che lo stimo come una figura storica coerente con i suoi principi rivoluzionari ed ho una buona opinione della sua vita politica. Posso dire, indipendentemente dalla mia condizione di ambasciatore e di membro fondatore del PLD, che Narciso Isa Conde come rivoluzionario è stato una persona che ha sempre difeso i migliori interessi del paese. Bisogna essere onesti e sinceri in politica. Relativamente alla denuncia presentata, con piacere la inoltrerò attraverso i canali che mi corrispondono alla Presidenza della Repubblica”
..
Al presidente della Repubblica Dominicana Leonel Fernández
Appello dall’Italia al Presidente della Repubblica Dominicana Leonel Fernández affinché si attivi per proteggere l’incolumità di Narciso Isa Conde e della sua famiglia e perché impedisca la realizzazione del piano criminale colombiano-statunitense volto all’eliminazione del noto dirigente comunista dominicano.
Narciso Isa Conde, intellettuale e dirigente della sinistra rivoluzionaria dominicana, già Segretario Generale del Partito Comunista Dominicano, figura storica nel suo paese nella lotta contro l’imperialismo statunitense, ha partecipato attivamente nel 1965 alla Rivoluzione di Aprile che aveva l’intento di riportare al governo il presidente legittimo Juan Bosch, deposto da un colpo di Stato realizzato con l’intervento degli Stati Uniti a soli sette mesi dalla sua elezione. Isa Conde ha sofferto per questa attiva partecipazione alla liberazione del suo paese il carcere, la persecuzione e l’esilio.
Egli, sempre coerente nel suo costante impegno rivoluzionario caratterizzato dalla solidarietà internazionalista verso i movimenti di liberazione dei popoli oppressi, non ha mai discriminato nessuna forma di lotta, incluso quella del popolo colombiano. Attualmente fa parte della presidenza collettiva del Movimento Continentale Bolivariano e da anni si batte per una soluzione politica e negoziata del conflitto contrapposta alla soluzione militare di “sicurezza democratica” perseguita dal governo di Álvaro Uribe. Egli inoltre da tempo denuncia i crimini e le violenze che impunemente vengono commesse in Colombia dai paramilitari e dallo stesso esercito colombiano.
Per questo è oggetto attualmente di una campagna di diffamazione basata su falsità e montata con l’appoggio dei media filogovernativi. Recentemente Álvaro Uribe lo ha definito “leader terrorista”.
Narciso Isa Conde continua oggi a denunciare piani criminali per attentare alla sua vita organizzati dal governo di Álvaro Uribe Vélez e dai suoi apparati militari e paramilitari in combutta con la Cia.
E’ già stato oggetto a Santo Domingo di due attentati che soltanto per il sangue freddo degli uomini della sua scorta, e per la folla presente in quel momento, fortunatamente non sono riusciti. Nel mese di maggio dello scorso anno, sua moglie, mentre si trovava nell’aeroporto di Miami in transito verso altra destinazione, è stata fermata e ammanettata dalle autorità statunitensi e obbligata a ritornare nel suo paese applicandole le norme più restrittive delle leggi migratorie in quanto parente di un “sostenitore del terrorismo”. Il divieto di transito negli Stati Uniti è stato esteso anche ai figli di Isa Conde.
Sappiamo che lo stesso Presidente Leonel Fernández è già al corrente di questi fatti e ha assicurato che avrebbe fatto il possibile per chiarire le circostanze in cui sono avvenuti.
Secondo le denunce dello stesso Isa Conde, , già rese pubbliche alla stampa, in tali piani criminali vi sarebbero coinvolti una diplomatica di nazionalità colombiano-statunitense di cognome Arena, funzionaria dell’ambasciata degli Stati Uniti in Repubblica Dominicana, l’addetto militare dell’ambasciata colombiana e il generale Mario Montoya attualmente ambasciatore colombiano in Repubblica Dominicana (sul quale pendono gravissime accuse di collusione con i paramilitari nella realizzazione del massacro di San José de Apartadó ed altri).
Chiediamo pertanto al Presidente Fernández, attraverso la rappresentanza diplomatica della Repubblica Dominicana in Italia:
- che adotti misure valide sia a livello nazionale che internazionale volte alla protezione della vita di Narciso Isa Conde,
- che intraprenda indagini serie ed accurate sulle denunce emesse dallo stesso Isa Conde e che le renda note quanto prima,
- che si attivi presso le autorità statunitensi per chiarire e risolvere la posizione migratoria di lui e della sua famiglia e che venga pertanto assicurato loro il diritto a viaggiare e agli spostamenti.
L’ambiguità che fino a questo momento ha caratterizzato l’agire rispetto a quanto sopra del Presidente Leonel Fernández non può essere tollerata con l’impegno che un governo deve mettere rispetto alla protezione della vita di tutti suoi cittadini dall’arroganza, violenza e prepotenza di potenze straniere.
Noi firmatari del suddetto appello confermiamo il nostro incondizionato appoggio a Narciso Isa Conde e alla sua famiglia e speriamo nella realizzazione di una massiccia campagna internazionale per la difesa della vita di tutti/e i/le militanti dell’America latina e del mondo minacciati/e dalla mano criminale del regime colombiano presieduto da Álvaro Uribe Vélez e patrocinato dai falchi del Washington.
Per sottoscrivere l’appello: annalisamelandriyahooit
Prime adesioni:
Associazioni:
Annalisa Melandri attivista per la difesa dei diritti umani
Associazione nazionale Nuova Colombia
Associazione Italia– Cuba circolo Campi Flegrei
Selvas.org — Osservatorio Informativo Indipendente Americas Martin E. Iglesias, giornalista, presidente
Circolo Bolivariano “José Carlos Mariategui” – Napoli
Associazione “L’Internazionale” –Napoli
Centro Culturale “La Città del Sole” – Napoli
Redazione Qui News
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza — per il Comunismo (CARC)
Lotta di Unità Proletaria — Osimo (l.u.p.o.)
Comunisti Sinistra Popolare
Partito Comunista dei Lavoratori
Associazione di amicizia Italia Cuba C.lo” ITALO CALVINO” PIOMBINO/ELBA/ALTAMAREMMA
Osservatorio per la Pace del Comune di Capannori
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Csoa Askatasuna — Torino
Csa Murazzi — Torino
Ksa — Studenti medi Torino
Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive!
Individuali:
Valentino Morandini
Fabrizio Lorusso
Roberto Antonucci, Spezzano Albanese (CS)
Antonio D’Angelo, architetto, Napoli
Giorgio Sabaudo
Gavino Puggioni
Adriana Chiaia. Milano
Anna Maria Cassata
Claudia Cernigoi, giornalista Trieste
Fondazione Neno Zanchetta -. Gragnano (Lucca)
Mauro Pigozzi
Carmelo Sorbera
Salvador Tió, Coordinatore Mcb Puerto Rico
Chiara De Marchis
Carolina Gala
Fulvio Grimaldi, giornalista, documentarista
Sandra Paganini, segretaria Circolo della Tuscia dell’Ass. Naaz. Italia-Cuba
Anna Palmisano
Nello Margiotta
Claudio Bassetti
Elio Bonomi
Grazia Bollazzi
Danilo Pinzo
Dante Castro Arrasco, Lima
Antonio Mazzeo giornalista, scrittore
Sergio Ruggieri portavoce consulta pace Jesi
Franco Fuselli
Amedeo Curatoli
Enrico Giardino — forum DAC
Bortolotti Carmela
Giovanni Medde
Giorgio Raccichini (Insegnante)
Valerio Evangelisti, scrittore
Alessandro Lattanzio, Sicilia
Giuseppe Coscione
Andrea Necciai AL Revés — Rubrica di controinformazione sull’America latinaAndrea Scaioli — Via Carlo Matteucci 11 — Forlì (FC)
On.Marco Rizzo già parlamentare europeo
Paola Vallatta (Parigi)
Marco Philopat
Antonio Della Corte Velletri – Roma
Claudio Grigolo, assistente sociale, Lugano (Svizzera)
Gennaro Varriale Formia (lt)
Tullio Florio Pozzuoli (Napoli)
Maurizio Fratta-Assoc.Rivoluzione Democratica
Franco Calandri-Italia Cuba Arcore Brianza
Nicola Ricci-membro della segreteria provinciale PdCI di Livorno
Fanny Cerri
Federico Giusti confederazione Cobas pisa
Giulio Bonali (medico) Fiorenzuola (PC)
Luciano Carta
Robert Rieder-Piombino
Ramon Mantovani
Giovanni Altini (Livorno)
Luca Tremaliti (Roma)
Marcela Quilici
Egle Piccinini (Asti)
Ivan Pavicevac, presidente del CNJ JugocoordONLUS
Anna Maria Dallocchio
Barbara Meo Evoli, giornalista, fotografa
Robert Rieder-Piombino
Luigi Di Costanzo — Napoli
Raul Angel Marin Hinostroza Activista en DD HH.Miembro de la Seccion Peruana de Amnistia Internacional.
Enzo Tiezzi é scomparso qualche giorno fa. In silenzio. Nessun giornale né agenzia riporta la notizia. É stato un grande scienziato che ha dato un forte contributo alle battaglie ambientaliste in Italia e alla lotta contro il nucleare, conclusasi nel referendum del 1987. Il movimiento ecologista e noi tutti gli dobbiamo molto. Anche io.
Ripropongo pertanto questo articolo che contiene anche un´intervista realizzata da Radio Onda Rossa ad Enzo Tiezzi un anno fa in occasione della Giornata Internazionale della Madre Terra.
Ripulite la terra.
Lasciatela libera di erbacce e amatela.
(Rayen Kvyeh)
.
Mi pregio di aver contribuito alla realizzazione di questa intervista fatta al Professor Enzo Tiezzi, che ringrazio, ordinario di Chimica Fisica presso l’Università di Siena, (trasmessa da , (trasmessa da Radio Onda Rossa il 22 aprile scorso in occasione della Giornata Internazionale della Madre Terra).
Ho avuto la fortuna di seguire alcune sue lezioni (di un corso di laurea in Scienze Biologiche purtroppo non terminato) molto tempo fa e posso dire che è una di quelle poche persone il cui ricordo perdura a distanza di tantissimi anni.
E’ stato lui che ha formato la mia coscienza ecologista e soprattutto anti nucleare.
Erano gli anni appena precedenti al disastro di Chernobyl, al quale sono seguiti poi i ferventi preparativi per la realizzazione del referendum del 1987 che finalmente sanciva da parte del nostro paese l’abbandono dell’uso dell’energia nucleare.
Adesso purtroppo, con la decisione del governo Berlusconi di intraprendere nuovamente quella scelta, è tutto da rifare. Studi, previsioni, progetti, entusiasmi e successi gettati in pasto alla politica dell’utile, del facile e immediatamente conveniente.
Nel 1987 di Enzo Tiezzi e Paolo Degli Espinosa usciva per Garzanti “I limiti dell’energia”, attualissimo tutt’ora.
“E’ la prima volta che i tempi storici, quelli dell’organizzazione, dello sviluppo scientifico e tecnologico, della società umana e della sua espansione demografica, interferiscono con i tempi biologici, cioè con quelli della storia del pianeta, della vegetazione, della fauna, delle acque, della temperatura, dell’equilibrio biologico” scrivevano i due autori vent’anni fa.
E’ triste constatare che il mondo poco o nulla ha fatto da allora.
Anzi, al “produttivismo, la trappola secolare in cui è caduta la cultura occidentale” si è sostituito l’ipercinetismo, il male moderno della società capitalista.
Il nuovo paradigma di cui parlava Thomas Kuhn, uno dei più grandi filosofi della scienza, ha bisogno per essere realizzato del fattore tempo. Tempo inteso come limite (alcune risorse sono destinate infatti inevitabilmente ad esaurirsi) ma anche come sfida da cogliere prontamente, riappropriandosene.
Il tempo per vivere, con equilibrio e con lentezza ma anche il tempo da concedere con urgenza alla nostra Madre Terra perchè possa rigenerarsi e possa così produrre nuovamente quelle energie e quelle materie prime indispensabili alla nostra stessa sopravvivenza.
Biografia Enzo Tiezzi:
Dopo la maturità classica al Liceo Piccolomini di Siena, dove è nato il 4-2-1938, si è iscritto a Chimica a Firenze. Nel periodo del Liceo fonda a Siena i “Sabati dello studente” con Manin Carabba e Dino Pieraccioni e, con Guido Ferrara, organizza un cine club.
Già nel 1957 nel corso di Chimica Generale II tenuto dal professor Enzo Ferroni, poi suo maestro, ha iniziato a occuparsi di Risonanze Magnetiche. Studi proseguiti negli anni sessanta sui primi due apparecchi prototipi italiani di risonanza (EPR e NMR) costruiti al Centro Microonde di Firenze.
Dopo 4 anni di insegnamento all’Università di Cagliari vince una borsa Fulbright per gli Stati Uniti e lavora, nel ’66 e nel ’67, prima al Dipartimento di Fisica col professor Sam Weissman e poi, come Post Doctoral Research Associate, al Dipartimento di Biologia col professor Barry Commoner, sempre nel campo delle Risonanze Magnetiche. Sono di questo periodo due importanti lavori, da allora frequentemente citati nella letteratura scientifica internazionale: uno su Biochimica Biophysica Acta sull’evidenza della presenza del Fe+1 nei processi cancerogeni e un altro sul Journal Physical Chemistry sull’analisi comparata EPR/NMR, che introduce il concetto delle possibili applicazioni della Risonanza Magnetica Nucleare in Medicina e mette a punto le equazioni dei tempi di correlazione per l’uso di possibili mezzi di contrasto basati su ioni metallici paramagnetici. Passeranno più di 10 anni prima della costruzione del primo apparecchio NMR per la medicina.
E’ chairman del I° Congresso Europeo di Biofisica e membro della Commissione di Dottorato di ricerca in Chimica all’Università di Leiden in Olanda. Nel 1968 consegue la libera docenza in Chimica Fisica.
Nel 1970, dopo l’insegnamento di Chimica Fisica all’Università di Firenze per alcuni anni, viene chiamato a dirigere prima l’Istituto, poi il Dipartimento di Chimica dell’Università di Siena.
E’ professore ordinario di Chimica Fisica dal 1979 presso la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Siena.
Ha tenuto la prolusione per l’inaugurazione del 746° Anno Accademico (a.a. 1986/87) all’Università di Siena sul tema “I limiti biofisici della terra e la rilettura delle categorie spazio tempo”.
E’ stato parlamentare alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano (Gruppo Sinistra Indipendente) nella Xa legislatura.
E’ Accademico ordinario dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena.
E’ capo della divisione di Chimica per il Consiglio Accademico e membro del Comitato Scientifico dell’European Academy of Science.
E’ stato presidente dal 1992 al 1997 del Comitato Interministeriale per la Ricerca Ambientale (Ministero dell’Ambiente e Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica).
Ha co-diretto con Mauro Ceruti ed Edgar Morin la rivista internazionale quadrimestrale “OIKOS, per una ecologia delle idee”.
Ha creato e diretto la rivista mensile “Arancia Blu”.
E’ Membro dell’Editorial Advisory Board di “Ecological Economics” dalla fondazione, di “Ecological Modelling” dal 1998, e dell’Editorial Board di “Design and Nature” dal 2004.
Ha tenuto la “Plenary lecture” al Convegno Internazionale della FIAT (1996) e “Invited lectures” a Dublino, Madras, Univ. Florida, Cracovia, Lione, Londra, Cadice, ecc.ecc.
Ha co-diretto con Sergio Rinaldi (Politecnico di Milano) la Ia Scuola di Modellistica Ecologica nel 1994.
E’ Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche dell’Università di Siena e Coordinatore della Laurea Specialistica in Chimica per lo Sviluppo Sostenibile dell’Università di Siena.
E’ “Focal Point” di G.A.I.M. (Global Analysis Interpretation and Modelling) all’interno dell’IGBP (International Geosphere Biosphere Programme) delle Nazioni Unite.
Ha ricevuto la laurea Honoris Causa dalle Università di Alma Ata e Sri-Lanka e il Premio APE (Associazione per il Progresso Economico) Milano, 1997.
Co-chairman della 4th International Conference ECOSUD 2003, Ecosystems and Sustainable Development (2003); 3rd International Conference on the Sustainable City 2004; 2nd International Conference On Brownfield Sites 2004; 4th International Conference on the Sustainable City 2006; 6th International Conference ECOSUD 2007, Ecosystems and Sustainable Development (2007).
Chairman, insieme al premio Nobel per la pace Perez de Esquivel, per la Conferenza internazionale sullo stato del Pianeta (dicembre 2006).
E’ stato insignito dal Wessex Institute of Technology of Great Britain dell’Eminent Scientist Award per l’anno 2003.
Inaugura l’Anno Dottorale 2002–2003 (Dottorato di Ricerca in Scienze Ambientali) a Venezia il 6 Dicembre 2002 e tiene una “Plenary” ai Dottorati del Politecnico di Milano (5 Aprile 2006).
Riceve la medaglia d’oro della Società Chimica Italiana – Divisione Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali nel 2002 e la medaglia d’oro della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 19 ottobre 2003. Riceve inoltre, nel 2004, la medaglia Blaise Pascal dell’European Academy of Sciences for Physics and Chemistry.
Viene insignito (2005) del premio “Per l’arte e la scienza” al Palazzo della “Ragione” di Mantova.
All’Università di Cadice il 3 Maggio 2005 viene conferito a Enzo Tiezzi il “Prigogine award 2005” e la relativa medaglia d’oro “Senior researcher”.
Premio San Valentino d’oro 2006 della città di Terni.
Agisce da referee per molte riviste scientifiche internazionali.
E’ editor delle riviste “International Journal of Ecodynamics” e “The International Journal of Design & Nature and Ecodynamics”, main editor della collana “The Sustainable World” (WIT press, GB) ), nonché membro del Board of Directors del Wessex Institue of Technology (WIT, GB).
Ha diretto per conto dell’Amministrazione Provinciale di Siena, il progetto SPIN-ECO, finanziato dalla Fondazione MPS.
Il professor Enzo Tiezzi ha scritto oltre 20 libri, molti dei quali tradotti e pubblicati in varie lingue estere. Sono usciti in Inghilterra “The End of Time”, “The Essence of Time”, “Beauty and Science”, “Steps towards an evolutionary physics” e “City out of Chaos”; in Spagna “La belleza y la ciencia”, traduzione del libro “La bellezza e la scienza”; in Italia “Verso una fisica evolutiva”, traduzione del libro “Steps towards an evolutionary physics”, il suo primo romanzo “Rosaluna” e “La soglia della sostenibilità. Quello che il Pil non dice”. In particolare “Tempi storici, tempi biologici” (Garzanti 1984) è stato un best seller nel settore (4 edizioni in 3 anni), ha vinto il premio del Festival Internazionale di Locarno ed è stato nominato nel 1986 libro dell’anno dall’Istituto Italiano di Cultura a Londra. Il libro “The Essence of Time” ha la prefazione del premio Nobel per la Chimica Ilya Prigogine; il libro “Beauty and Science” quella di Pietro Cascella e il libro “Steps towards an evolutionary physics” quella di Sven Jørgensen.
E’ autore di oltre 500 pubblicazioni scientifiche, la maggior parte delle quali su riviste scientifiche internazionali di alto prestigio. Il suo articolo sul nuovo indicatore economico (ISEW) pubblicato sulla rivista americana Ecological Economics e sui Quaderni della Facoltà di Economia dell’Università di Siena, è stato il più “visitato” degli articoli del 2006.
Ha collaborato, tra gli altri, con Danilo Dolci, Howard Odum, Edgar Morin, Ilya Prigogine e, più recentemente, con Herman Daly e Sven Jørgensen. Ha scambi scientifici col Max Planck Institute in Germania e col Massachussets Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti.
Ha organizzato Scuole e Gruppi di discussione (Risonanze Magnetiche) con i premi Nobel per la Chimica G. Wilkinson (GB) e K. Wüthrich (CH). I suoi allievi e collaboratori hanno lavorato con i premi Nobel per la Chimica P. C. Lauterbur (USA) e I. Prigogine (BE). Con quest’ultimo la frequentazione e gli scambi scientifici sono durati oltre venti anni.
Negli anni ottanta ha fatto parte del gruppo dei 25 scienziati che, a Stoccolma e Barcellona prima, poi alla Banca Mondiale a Washington e, infine, all’ASPEN Institute negli Stati Uniti, ha messo a punto il concetto di “sviluppo sostenibile”.
Ha tenuto conferenze e lezioni all’Imperial College di Londra e al Politecnico WIT di Southampton (del cui Consiglio Accademico fa parte) (2006).
Una sua videointervista è stata inserita nella Mostra Internazionale “Les yeux ouverts. Stock Exchange of Visions”, dedicata ai 16 intellettuali del mondo scelti per “dare una visione del futuro”, ospitata al Centre Pompidou di Parigi (2006), alla Triennale di Milano (2007) e all’eArts Festival allo Shanghai Art Museum (2007).
E’ stato direttore scientifico del numero 271/2057 della rivista Colors di Benetton dedicata ai mutamenti del pianeta, presentata alla stampa alla presenza di Al Gore, ex vice presidente degli Stati Uniti d’America.
E’ stato invitato dal poeta Ernesto Cardenal, già Ministro del Nicaragua, al primo incontro mondiale “Escritores por la Tierra” (2007).
Ha scritto, per Marcos y Marcos, due libretti di poesie di viaggio e, per Donzelli, un romanzo (Rosaluna). Collabora con molti artisti sul rapporto tra scienza ed estetica e, in particolare, con Pietro Cascella, Marcello Aitiani, Paolo Portoghesi, Giorgio Celli, Tony Thorimbert ecc.
Le sue fotografie di viaggio sono state esposte nella mostra fotografica allestita presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Ca’ la Ghironda (Bologna, 28 Maggio – 16 Giugno 2007) e nella mostra fotografica allestita presso i Magazzini del Sale del Comune di Siena (4 Ottobre – 4 Novembre 2007).
Ha fatto parte della Commissione del Comune di Roma per il premio “Borromini” insieme a Paolo Portoghesi, Frank Gehry e Wim Wenders.
Ha diretto il Piano strutturale del Comune di Ravenna e vari progetti per conto del Consorzio Venezia Nuova (Comune di Venezia) di cui è consulente scientifico.
di Enrico Falqui
“Lo splendore dell’amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia
è l’ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.”
( R. W. Emerson, in May Day,
1867, Concorde,USA)
C’è una straordinaria similitudine tra la vita di una delle figure centrali della cultura americana, Ralph Emerson e quella di Enzo Tiezzi, mio maestro e padre dell’ambientalismo italiano, spentosi pochi giorni fa nella sua fattoria di Pacina (Castelnuovo Berardenga)
La chiave di questa similitudine sta nella loro straordinaria dimensione spirituale che ha accompagnato le loro così diversissime esistenze, uomo dell’800, ministro della Chiesa Unitaria e fondatore della filosofia del trascendentalismo, il primo, uomo del Novecento, ateo e fondatore di una delle più importanti scuole internazionali di chimica-fisica, nel campo delle possibili applicazioni della Risonanza magnetica nucleare in medicina.
Enzo Tiezzi è stato per tutta la sua vita un “innovatore”, un vero e proprio scienziato del Rinascimento, (come qualcuno lo ha definito) uno straordinario interprete delle applicazioni sociali della Scienza, dotato di quella raffinata ed unica capacità di “precursore“in tutti i campi di ricerca nei quali si è misurato, coinvolgendo in questa instancabile attività un’enorme quantità di giovani, di intellettuali prestigiosi, di pubblici amministratori.
Con le lacrime che solcano il mio viso, mentre scrivo, lo rivedo intorno al “tavolo” della sua splendida fattoria di Pacina, circondato da una “squadra” di amici, per molti anni inseparabili, quali, Antonio Cederna, Laura Conti, Fabrizio Giovenale, Marcello Cini, Chicco Testa, Ermete Realacci, Mercedes Bresso, Carla Ravaioli, Paolo degli Espinosa, Gianni Mattioli, Massimo Scalia, Giuliano Cannata, Walter Ganapini, Virginio Bettini.
Di questi memorabili incontri, allietati sempre dai vini e dai cibi prelibati preparati con sapiente gusto “contadino” nelle cucine della sua fattoria, Enzo Tiezzi fu l’instancabile animatore durante la seconda metà degli anni ’70. Dalle idee ed utopie concrete discusse intorno al “tavolo” di Pacina sarebbe sorto in tutte le regioni italiane, di li a poco, un agguerrito movimento ambientalista che seppe opporsi con successo alla strategia dell’Ente elettrico italiano (ENEL) di produrre energia elettrica utilizzando solo le fonti fossili ed il nucleare civile da fissione.
Gli anni trascorsi negli Stati Uniti, tra il 1966 e il 1967, presso il Center for the Biology of Natural Systems, permisero a Enzo Tiezzi di stabilire una proficua collaborazione col suo eminente Direttore, Barry Commoner, il cui primo saggio letterario “The Closing Circle” (Il cerchio da chiudere) diventerà nel 1972 il primo “best seller” europeo sulla nascente teoria ecologica contemporanea.
Da questo momento in poi, Enzo capisce , prima di tutti gli scienziati ed intellettuali periodicamente riuniti a Pacina, che il monito lanciato a Washington nel 1962 dalla celebre biologa americana, Rachel Carson (La primavera silenziosa), sui rischi ecologici planetari, connessi all’utilizzazione intensiva dei pesticidi in agricoltura, mettevano in discussione non solo la dimensione “quantitativa” dello sviluppo contemporaneo, bensì i diversi paradigmi scientifico-culturali sui quali si erano costruite le tecnologie moderne applicate allo sviluppo economico e territoriale.
Tiezzi aveva individuato il nucleo della crisi ambientale globale proprio nella differenza tra i velocissimi tempi della tecnologia e i lentissimi tempi della biologia; si trattava di una formidabile intuizione scientifica che sottolineava l’inversione tra la scala dei Tempi Storici e quella dei tempi biologici, a causa degli squilibri e della crescita incontrollata provocata dall’attività umana a partire dagli anni 50 in poi.
Il suo più celebre libro porta il “marchio” di quest’idea precursore dei tempi: Tempi Storici, Tempi Biologici (Ed Garzanti) esce nel 1987, alla vigilia del referendum sull’uso del nucleare civile in Italia e del terribile incidente avvenuto in Russia presso il reattore nucleare di Chernobyl.
Sono gli anni di maggiore influenza del movimento ambientalista italiano, forgiato intorno alle idee e agli obiettivi del “Tavolo di Pacina”; la cultura ambientalista si diffonde in ogni angolo del Bel paese ed Enzo Tiezzi viene a contatto con milioni di cittadini, ai quali spiega sempre con pazienza che la Terra non possiede le capacità per sopportare uno sviluppo economico fondato sul mito Prometeico della Tecnologia e sull’espansione incontrollata dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione.
Parla di energie rinnovabili e di tecnologie dolci, mostrando sempre all’auditorio che lo ascolta in religioso silenzio, un fiore giallo di topinambur (helianthus tuberosus), che, in autunno ricopre gli argini dei fossi, pianta perenne, simbolo perfetto del connubio tra efficienza ecologica e produttività agronomica.
Questo costante impegno civile, nella società italiana, lo porta ad essere eletto, in quegli anni, in Parlamento nella X legislatura, come deputato nella Sinistra Indipendente.
Enzo era, tuttavia, personaggio “scomodo” per il potere politico in un’epoca nella quale stavano già emergendo i primi sintomi di quella “malaria affaristica” che porterà alla decapitazione del sistema dei partiti della Prima repubblica (1992).
Da quell’esperienza se ne fuggì dopo poco, pronto a investire le sue energie in nuove e più ambiziose mete.
Nel gennaio del 1990 fonda la rivista “Arancia Blu”, che viene pubblicata mensilmente dalla Casa editrice del Manifesto, il cui successo fa capire che è definitivamente tramontato il mito dello sviluppo illimitato in una vasta area dell’opinione pubblica di sinistra in Italia e che il tema centrale di un “modello alternativo” per lo sviluppo doveva fondarsi sui principi e sugli obiettivi che Enzo Tiezzi, insieme ai suoi “cavalieri della Tavola Rotonda”, aveva contribuito a creare in un decennio denso di iniziativa culturali, sociali e politiche.
Nel decennio successivo (1990–2000), Enzo Tiezzi viene riconosciuto scienziato di fama internazionale; riceve la laurea “honoris causa” presso le Università di Alma Ata e dello Sri Lanka (1997), viene insignito del titolo di “Eminent Scientist Award“presso il prestigioso Wesses Institut of Technology of Great Britain (2003).
Anche il “tavolo di Pacina” cambia ospiti e commensali; nella fattoria incastonata nello splendido paesaggio senese, arrivano personaggi illustri quali Howard Odum, Ilya Prigogine, Nicholas Georgescu-Rogen, Herman Daly e Sven Jorgensen che discutono con lui di nuovi ed altrettanti innovativi campi di ricerca, quali quelli che riguardano il rapporto tra Tempo e Natura, i processi teorici delle scienze evolutive e fisiche, i caratteri e le proprietà di uno sviluppo sostenibile, a misura d’uomo.
Nel 2006, una sua intervista viene inserita nella Mostra internazionale “Les Yeux ouverts. Stock exchange visions” e ospitata presso il Centro Pompidou a Parigi, alla triennale di Milano e all’Arts festival di Shangai: si tratta di un set di interviste fatte ai 16 intellettuali del mondo accreditati e scelti per dare una “visione del mondo al futuro”.
Di questo riconoscimento avuto, tra gli innumerevoli ricevuti nel corso degli ultimi dieci anni di vita, Enzo era particolarmente orgoglioso e lo annunciava solo ai pochi amici di cui si fidava totalmente.
Una straordinaria serie di mostre di fotografie, da lui scattate e selezionate nel corso di tutta la sua vita, esposte presso il Museo di Arte moderna e contemporanea a Bologna e a Siena (2007), avevano preannunciato l’inizio consapevole di un lungo viaggio nei meandri oscuri del male incurabile e del tormento fisico che precede la fine.
Ma, anche in questa occasione, l’intelligenza di Enzo aveva “precorso” i tempi, annunciando l’irreversibile sua ultima certezza, quella che porta la Scienza a riconciliare l’Uomo contemporaneo con l’Arte, la Poesia, la Bellezza.
I suoi ultimi anni sono stati spesi proprio nel cercare di rintracciare “valori universali” nel campo delle sue complesse ed innumerevoli ricerche sul rapporto tra Biologia e Sviluppo; quando Enzo li rintracciava, sceglieva nuovi strumenti e nuovi mezzi per “comunicare”, ad un pubblico sempre più vasto, le sue idee di futuro e di etica della responsabilità, che ha sempre saputo trasmettere a tutti i suoi allievi.
Qualche giorno fa, pur ritornando alla sua Pacina, Enzo non ha “aperto” nessun nuovo Tavolo ma ci ha consegnato la sua eredità.
Immensa, multiforme, colorata, piena di profumi.
Lui, avvolto in quel candido vestito bianco, con cui amava presentarsi nelle occasioni importanti, è uscito di scena, come un attore del Teatro Rozzi della sua amatissima Siena, volando sopra le quinte per osservare l’Arancia Blu, ospite di quell’astronave dalla quale Kenneth Boulding seppe farci capire la stolta filosofia dell’ “economia del cow-boy”.
La carta ha sido entregada el día 17 de junio al embajador de la República Dominicana, Dr. Vinicio Alfonso Tobal Ureña.
Esta fue la declaración que hizo el embajador al recibir la denuncia firmada por muchas asociaciones, partidos políticos, ONG y simples ciudadanos: “tengo más de treinta años sabiendo de la trayectoria y de la vida de Narciso Isa Conde, porqué cuando yo era estudiante participaba y era un simpatizante de la lucha antimperialista y antibalaguerista. Durante el gobierno de Balaguer más de 3.000 jóvenes fueron asesinados, solamente porqué eran partidarios de la izquierda, revolucionarios. Después, en el ‘74 formé parte del actual Partido de la Liberación Dominicana que había fundado el profesor Juan Bosch, pero independientemente de que yo sea del PLD y Narciso Isa Conde yo lo conocía como un revolucionario del Partido Comunista Dominicano, quiero decirle honestamente, con toda sinceridad, que yo valoro cómo una figura histórica de apego a sus principios revolucionarios y tengo buen concepto de la vida política de Isa Conde. Puedo decir que Narciso Isa Conde como revolucionario ha sido una persona que siempre ha estado en defensa de los mejores intereses del país, esto lo digo independientemente de mi condición de embajador y de miembro fundador del PLD. Hay que ser honestos y hay que ser sinceros en la politica. Con relación a la denucia le digo que con mucho gusto la voy a tramitar por los canales correspondientes a la Presidencia de la República”.
Al Presidente de la República Dominicana Leonel Fernández
Llamado desde Italia al Presidente de la República Dominicana Leonel Fernández pidiendole la protección de la incolumidad de Narciso Isa Conde y su familia y para que actúe contra la realización del plan criminal colombo-estadounidense impulsado con el objetivo de la eliminación del reconocido dirigente comunista dominicano.
Narciso Isa Conde, intelectual y dirigente de la izquierda revolucionaria dominicana, ya Secretario General del Partido Comunista Dominicano, figura históríca en su país en la lucha contra el imperialismo estadounidense, ha participado activamente en 1965 a la Revolución de Abril que tenía el intento de restituir al país su legítimo presidente Juan Bosch, depuesto por un golpe de Estado realizado con la intervención de Estados Unidos solamente siete meses después de su elección. Isa Conde ha sufrido por su activa participación a la liberación de su país, cárcel, persecución y exilio.
Él, siempre consecuente en su constante compromiso revolucionario caracterizado por la solidaridad internacionalista hacia los movimientos de liberación de los pueblos oprimidos, nunca ha discriminado ninguna forma de lucha, incluso la del pueblo colombiano. Actualmente forma parte de la presidencia colectiva del Movimiento Continental Bolivariano y desde años lucha por una solución pacífica política y negociada del conflicto en oposición a la solución militar de “seguridad democrática” impulsada por el gobierno de Álvaro Uribe. Desde tiempo Narciso Isa Conde denuncia los crímenes y las violencias que impunemente son cometidas en Colombia por los paramilitares y por el mismo ejército colombiano. Por estas razones Isa Conde es objeto actualmente de una campaña de desprestigio fundada en falsedades y armada con el apoyo de los medios pro gubernamentales. Recientemente Álvaro Uribe ha hablado de él publicamente cómo de un “peligroso terrorista”.
Narciso Isa Conde sigue hoy denunciando planes criminales para atentar a su vida organizados por el gobierno de Álvaro Uribe Vélez y por sus aparatos militares y paramilitares en conjunto con la CIA.
Ya ha sido objeto en Santo Domingo de dos atentados que solamente por la sangre fría de su escolta y por la gente presente en aquel momento por la calle, no han logrado su intento criminal. En el mes de mayo del año pasado, su esposa, mientras se encontraba en el aeropuerto de Miami en tránsito hacia otro destino, fue detenida y esposada por las autoridades estadounidenses y obligada a volver a República Dominicana aplicando a ella las limitaciones migratorias por ser pariente de un “sostenedor del terrorismo”. La prohibición de tránsito en los Estados Unidos fue ampliada también a los hijos de Narciso Isa Conde.
Sabemos que el mismo Presidente Leonel Fernández ya está enterado de la situación y que ya ha asegurado que hará todo lo posible para aclarar las circustancias en que se desarrollaron los hechos.
Según las demandas del mismo Isa Conde, ya declaradas ante la prensa, en estos planes criminales estarían involucrados una diplomática de nacionalidad colombo-estadounidense de apellido Arena, funcionaria de la Embajada de Estados Unidos en República Dominicana, el agregado militar de la Embajada colombiana y el general Mario Montoya, actualmente embajador en República Dominicana (sobre quien hay graves acusaciones de vínculos con los paramilitares en la realización de la masacre de San José de Apartadó y otros).
Pedimos por lo tanto al Presidente Fernández por medio de la representancia diplomatica de la República Dominicana en Italia lo siguiente:
- Que adopte medidas claras y eficaces sea a nivel nacional que internacional para la proteccíon de la vida de Narciso Isa Conde.
- Que emprenda investigaciones serias y precisas sobre las demanadas presentadas por el mismo Isa Conde y que las difunda cuanto antes.
- Que se active ante las autoridades estadounidenses para aclarar y resolver la posición migratoria de él y de su familia y que por lo tanto sea asegurado a ellos el derecho a viajar y a moverse.
La ambiguedad que hasta ahora ha caracterizado el actuar del Presidente Fernández en relación a estos hechos es incompatible con el compromiso que un Estado tiene hacia la protección de la vida de sus ciudadanos ante la por la arrogancia, la violencia y la prepotencia de las potencias extranjeras.
Nosotros firmatarios de este llamado confirmamos nuestro incondicionado apoyo a Narciso Isa Conde y a su familia y esperamos en la realización de una intensa campaña internacional para la defensa de la vida de todas y todos los militantes de América latina y del mundo amenazadas/os por la mano criminal del regímen colombiano dirigido por Álvaro Uribe Vélez y patrocinado por los halcones de Washington.
Por subscrivir el llamado : annalisamelandriyahooit
Adhesiones:
Associaciones:
Annalisa Melandri attivista per la difesa dei diritti umani
Associazione nazionale Nuova Colombia
Associazione Italia– Cuba circolo Campi Flegrei
Selvas.org — Osservatorio Informativo Indipendente Americas Martin E. Iglesias, giornalista, presidente
Circolo Bolivariano “José Carlos Mariategui” – Napoli
Associazione “L’Internazionale” –Napoli
Centro Culturale “La Città del Sole” – Napoli
Redazione Qui News
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza — per il Comunismo (CARC)
Lotta di Unità Proletaria — Osimo (l.u.p.o.)
Comunisti Sinistra Popolare
Partito Comunista dei Lavoratori
Associazione di amicizia Italia Cuba C.lo” ITALO CALVINO” PIOMBINO/ELBA/ALTAMAREMMA
Osservatorio per la Pace del Comune di Capannori
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Csoa Askatasuna — Torino
Csa Murazzi — Torino
Ksa — Studenti medi Torino
Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive!
Individuales:
Valentino Morandini
Fabrizio Lorusso
Roberto Antonucci, Spezzano Albanese (CS)
Antonio D’Angelo, architetto, Napoli
Giorgio Sabaudo
Gavino Puggioni
Adriana Chiaia. Milano
Anna Maria Cassata
Claudia Cernigoi, giornalista Trieste
Fondazione Neno Zanchetta -. Gragnano (Lucca)
Mauro Pigozzi
Carmelo Sorbera
Salvador Tió, Coordinatore Mcb Puerto Rico
Chiara De Marchis
Carolina Gala
Fulvio Grimaldi, giornalista, documentarista
Sandra Paganini, segretaria Circolo della Tuscia dell’Ass. Naaz. Italia-Cuba
Anna Palmisano
Nello Margiotta
Claudio Bassetti
Elio Bonomi
Grazia Bollazzi
Danilo Pinzo
Dante Castro Arrasco, Lima
Antonio Mazzeo giornalista, scrittore
Sergio Ruggieri portavoce consulta pace Jesi
Franco Fuselli
Amedeo Curatoli
Enrico Giardino — forum DAC
Bortolotti Carmela
Giovanni Medde
Giorgio Raccichini (Insegnante)
Valerio Evangelisti, scrittore
Alessandro Lattanzio, Sicilia
Giuseppe Coscione
Andrea Necciai AL Revés — Rubrica di controinformazione sull’America latinaAndrea Scaioli — Via Carlo Matteucci 11 — Forlì (FC)
On.Marco Rizzo già parlamentare europeo
Paola Vallatta (Parigi)
Marco Philopat
Antonio Della Corte Velletri – Roma
Claudio Grigolo, assistente sociale, Lugano (Svizzera)
Gennaro Varriale Formia (lt)
Tullio Florio Pozzuoli (Napoli)
Maurizio Fratta-Assoc.Rivoluzione Democratica
Franco Calandri-Italia Cuba Arcore Brianza
Nicola Ricci-membro della segreteria provinciale PdCI di Livorno
Fanny Cerri
Federico Giusti confederazione Cobas pisa
Giulio Bonali (medico) Fiorenzuola (PC)
Luciano Carta
Robert Rieder-Piombino
Ramon Mantovani
Giovanni Altini (Livorno)
Luca Tremaliti (Roma)
Marcela Quilici
Egle Piccinini (Asti)
Ivan Pavicevac, presidente del CNJ JugocoordONLUS
Anna Maria Dallocchio
Barbara Meo Evoli, giornalista, fotografa
Robert Rieder-Piombino
Luigi Di Costanzo –Napoli
Raul Angel Marin Hinostroza– Activista en DH Miembrode la Seccion Peruana de Amnistia International