#Polyplas, a los medios, que no sean buitres de la informac...
En el caso de la explosión #Polyplast en #VillasAgricolas (Santo Domingo), estoy reflexionando sobre algo. Leo declaraciones de ciudadanos de que hay más de 100 muertos y alrededor de 200 heridos, que están escondiendo cadáveres no se entiende bien a que...
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A: Quotidiano Liberazione e Partito della Rifondazione Comunista
CONTRO UNA SENTENZA INIQUA E UNA CENSURA INACCETTABILE
(per i particolari della vicendawww.fulviogrimaldicontroblog.info)
La società civile incontra… Adrián Ramírez López
La società civile incontra…
Adrián Ramírez López
(presidente della Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani– LIMEDDH)
Il 4 maggio alle ore 10,00
presso il CDCA – Centro di Documentazione dei Conflitti Ambientali
Largo Vittorio Gassman Presso il Bioparco di Roma
si parlerà di:
- diritti umani in Messico e nel resto del mondo
- criminalizzazione della protesta sociale
- narcotraffico e militarizzazione
- solidarietà e militanza attiva
sono invitati a partecipare:
- i singoli cittadini
- le associazioni che si occupano di diritti umani, di lotte sociali e di lotta alla mafia e alla criminalità organizzata
- giornalisti e mezzi di informazione indipendenti
Il Dr. Adrián Ramírez López, medico, dal 1993 ricopre la carica di presidente della Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani A.C., organizzazione non governativa affiliata alla Federazione Internazionale dei Diritti Umani, alla Organizzazione Mondiale contro la Tortura e alla Associazione Agir Ensemble pour Les Doits de l’Homme, tutte con statuto consultivo rispetto all’ONU.
E’ inoltre titolare di cattedra in Medicina Forense nel corso di laurea di Diritto, professore dei corsi di laurea di Infermeria e Psicologia, professore invitato al corso universitario di Cooperazione per lo Sviluppo nelle Universidades Valencianas, in Spagna.
Ha dato conferenze al Colegio de Abogados de Madrid, a la Universidad Autónomade Madrid, a la Comisión Española de Ayuda al Refugiado, al Ilustre ColegioNacional de Doctores y Licenciados en Ciencias Políticas y Sociología.
Vanta una vasta esperienza come perito indipendente in medicina forense , in materia di tortura ed altre violazioni dei diritti umani.
Ha partecipato a 186 missioni di osservazione dei diritti umani ed ha offerto collaborazione e supporto in materia di Diritti Umani al Senato della Repubblica, alla Camera dei Deputati e all’Assemblea Legislativa del Distretto Federale.
E’ stato eletto vicepresidente della Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH), carica ricoperta dal 1997 al 2001.
Iniziativa a cura di Annalisa Melandri — www.annalisamelandri.it
Festa della Liberazione non della libertà. Silvio Berlusconi ci prova
In un discorso televisivo al paese, Silvio Berlusconi oggi chiama la festa del 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, più genericamente: festa della libertà.
Non abbiamo bisogno di feste della libertà, abbiamo bisogno di non dimenticare la lotta di resistenza degli italiani contro il mostro fascista e nazista. Abbiamo bisogno di resistenza ancora oggi, quel mostro è infatti ancora tra noi…
Berlusconi ci prova… ma quello che ha fatto oggi in televisione è solo uno squallido tentativo di manipolazione mediatica di evento festivo a scopi propagandistici. VERGOGNA! Chi di voi paga ancora il canone RAI?
“Desaparecidos”: censura in Italia
L’ultimo dittatore militare che ha governato tra il 1982 ed il 1983 in Argentina, il generale Reynaldo Benito Bignone di 82 anni è stato condannato a 25 anni di carcere per crimini contro l’umanità.
Bignone è stato condannato per il sequestro tra il 1976 ed 1978 di 56 oppositori politici, torturati ed eliminati molti di loro con i “voli della morte”, cioè gettati in mare vivi da aerei militari.
L’oscuramento totale della notizia della condanna di Reynaldo Benito Bignone sulla stampa italiana è autocensura o distrazione colposa?
In un Paese dove il Capo del Governo ha “ironizzato” su quei voli della morte, quei crimini contro l’umanità per i quali è stato condannato Benito Bignone a 25 anni di carcere, la “normalità” di non pubblicare una tale notizia è quanto meno sospetto.
Alcuni dei siti internazionali che hanno pubblicato la notizia:
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/04/20/AR2010042004265.html
http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5j2YKtCNigrwaRTD09sEXCeF8qkvg
http://www.indiatalkies.com/201
0/04/argentinean-junta-leaders-sentenced-25-years.html
http://www.nzherald.co.nz/world/news/article.cfm?c_id=2&objectid=10639818
http://www.nytimes.com/2010/04/21/world/americas/21argentina.html
http://momento24.com/en/2010/04/20/bignone-sentenced-to-25-years-in-an-ordinary-prison/
http://inewp.com/?p=2698
http://www.ft.com/cms/s/0/69a238fc-4d13-11df-baf3-00144feab49a.html
http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=126147376
http://www.upi.com/Top_News/International/2010/04/21/Former-dictator-sentenced-to-prison/UPI-30261271854111/
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/us_and_americas/article7103418.ece
http://english.pravda.ru/news/world/21–04-2010/113104-dictator-0
http://www.presstv.ir/detail.aspx?id=123920§ionid=351020706
http://itn.co.uk/e13d85d8b9bd57e7988a2272bf283f16.html
http://www.theaustralian.com.au/news/world/argentine-dictator-reynaldo-bignone-convicted/story-e6frg6so-1225856588993
http://edition.cnn.com/2010/WORLD/americas/02/10/argentina.sentence/index.html?iref=allsearch
http://www.elmundo.es/america/2010/04/20/argentina/1271797708.html
http://www.jornada.unam.mx/2010/04/21/index.php?section=mundo&article=032n1mun
http://www.clarin.com/diario/2010/04/21/um/m-02185165.htm
http://www.lanacion.com.ar/nota.asp?nota_id=1256484
http://www.bbc.co.uk/mundo/america_latina/2010/04/100420_0033_argentina_bignone_condena_gz.shtml
http://www.elpais.com/articulo/internacional/Condenado/25/anos/ultimo/dictador/argentino/elpepuint/20100421elpepiint_12/Tes
http://www.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&task=view&id=181214&Itemid=1
http://www.eluniversal.com/2010/04/20/int_ava_condenan-a-25-anos-d_20A3772451.shtml
http://www.ansa.it/ansalatina/notizie/notiziari/argentina/20100421003135066137.html
http://sp.rian.ru/onlinenews/20100421/125999971.html
http://actualidad.rt.com/actualidad/america_latina/issue_7461.html
http://spanish.china.org.cn/international/txt/2010–04/21/content_19873544.htm
http://www.guardian.co.uk/world/2010/apr/21/argentina-dictator-reynaldo-bignone-prison
http://www.neues-deutschland.de/artikel/169618.normalknast-fuer-frueheren-juntachef.html
http://matin.branchez-vous.com/nouvelles/2010/04/le_dernier_dictateur_argentin.html
http://www.zeit.de/newsticker/2010/4/21/iptc-hfk-20100421–64-24587408xml
http://de.reuters.com/article/worldNews/idDEBEE63K01E20100421
http://uk.reuters.com/article/idUKN20127488
http://www.reuters.com/article/idUSN20127488
In Italia: “Nessuno”, perché?
A Cochabamba, in Bolivia, ha inizio la Conferenza Mondiale dei Popoli sul Cambiamento Climatico e i Diritti della Madre Terra: il “piano B” per la salvezza del pianeta.
Comuna en Construcción
IN OCCASIONE DEL BICENTENARIO DELL’INDIPENDENZA VENEZUELANA
incontro-proiezione-dibattito con l’autore italo-tedesco Dario Azzellini
Presentato presso il Celarg di Caracas il lungometraggio “Comuna en construcción” di Dario Azzellini, politologo italo-tedesco, e Oliver Ressler
di Barbara Meo Evoli
E’ fatto di dibattiti, confronti, lezioni, conflitti e attese. Il cammino, lungo, difficile ma fruttuoso, di costruzione di una Comuna, filmato da Dario Azzellini e Oliver Ressler, è stato presentato al pubblico presso il Celarg di Caracas.
Giovedì scorso è stato presentato presso il Celarg di Caracas il documentario “Comuna en construcción” girato nell’agosto 2009 fra Petare, Catia e Barinas.
Dario Azzellini ha fotografato la gente che partecipa ai consigli comunali, le loro riunioni, i loro problemi, la loro quotidianità. Ha voluto mostrare coloro che sono gli autori instancabili del vero cambiamento dei barrios. Chi sono questi protagonisti troppo spesso invisibili? Moltissime donne. Lavorano tutto il giorno, cucinano, stirano, lavano i panni a mano, si occupano dei bambini, la sera partecipano alla riunione del consiglio comunale, il giorno dopo agiscono per concretizzare i progetti. Spesso sono loro che prendono la parola, sono loro che parlano dei progetti concreti: costruire una strada asfaltata, riparare l’impianto fognario, raccogliere la spazzatura, far arrivare l’elettricità dove non c’è.
Azzellini e Ressler sono andati dove spesso le telecamere non arrivano. Con “Comuna en construccion” mostrano la formazione della ‘città comunale’ “Antonio José de Sucre” nello stato Barinas, composta da 11 comune, la seconda costituita in Venezuela; il consolidamento del consiglio comunale “Emiliano Hernández” nel quartiere Los Magallanes de Catia di Caracas e il tentativo dicostruzione della comuna “Maca” composta da 29 consigli comunali nel quartiere di Petare.
Si vedono i partecipanti attivi delle assemblee dei consigli comunali che elaborano e portano avanti i progetti per la propria comunità. Ma si vedono anche i dormienti e gli apatici e le disfunzioni dell’organizzazione comunale.
Da un lato Omayra Peréz, un membro del consiglio di Catia, afferma che “l’organizzazione comunitaria è la più efficiente perché, essendo vicina alle necessità della popolazione, elimina gli intermediari inutili”. Dall’altro Ramon Virigay nell’assemblea per la formazione di “Antonio José de Sucre” risponde alle critiche di corruzione sostenendo che “i consigli comunali devono essere autosufficienti. Non possono continuare a dipendere dallo Stato”. A Petare, invece, Yusmeli Patiño dopo un anno di attesa per un finanziamento denuncia: “se dovesse fallire la rivoluzione sarebbe per colpa delle istituzioni, non dei consigli comunali”.
La vita di Dario Azzellini, nato nel ’67 a Wiesbaden, si svolge a metà tra l’America latina e la Germania. Dopo aver girato dei documentari e scritto libri e articoli sul Nicaragua, la Colombia e il Messico, è arrivato per la prima volta in Venezuela nel 2003 e ha diretto altri due lungometraggi: ‘Venezuela desde abajo’ e ‘Cinco fabricas’.
“Quello che volevo mostrare con questo documentario era la normalità – spiega Azzellini, laureato in Scienze politiche all’Università di Berlino e con una tesi di dottorato sulla partecipazione in Venezuela – e come la gente impara ad auto-organizzarsi. Non si parla dei consigli comunali fuori dai barrios, e questo è sbagliato”.
Al termine della presentazione, a cui sono stati presenti più di un centinaio di persone, Azzellini ha ricordato che chi volesse mostrare “Comuna en construcción” ad una comunità per uso non commerciale, avrebbe potuto ottenere una copia gratuita.
“Solo il popolo salva il popolo” ha concluso con speranza.
Sangue, sudore e lacrime: le perdite umane della ‘Guerra Globale al Terrorismo’
Le agenzie dei contractors e dei mercenari hanno subito, su tutti i fronti della ‘Guerra Totale al Terrore’, all’8 marzo 2010, 5168 morti (ufficialmente 962) e 37232 feriti. Di questi morti, 1271 sono statunitensi (ufficialmente 455 e 3307 feriti), spesso presentati come centroamericani.
I camionisti stranieri, uccisi in Iraq, sono 1053 e 1830 feriti, cui vanno aggiunti 165 membri delle Nazioni Unite uccisi e 249 giornalisti.
Bisogna aggiungervi 6758 volontari e civili arabi morti in Iraq.
Gli iracheni hanno avuto 461373 morti entro l’8 marzo 2010: 42189 i soldati e i miliziani uccisi dal 1 maggio 2003 all’8 marzo 2010. I guerriglieri morti in combattimento o per le ferite riportate sono 36661. I civili uccisi dal 1 maggio 2003 all’8 marzo 2010 sono 178375 e altri 204148 a causa delle condizioni generali imposte dalla guerra.
In Afghanistan/ Pakistan/ Kashmir, dal 1° ottobre 2001 all’8 marzo 2010, le truppe della coalizione hanno avuto 1562 (872 ufficialmente) soldati statunitensi caduti (190 suicidi) e 17312 feriti, la coalizione ha subito 844 morti e 10983 feriti.
Dal 1° ottobre 2001 all’8 marzo 2010 sono morti 129190 tra civili, ribelli e militari, afgani e pakistani (6332 soldati pakistani uccisi e 41685 feriti, e 1132 soldati indiani uccisi).
Inoltre negli altri teatri della ‘Guerra Globale al Terrorismo’ le cifre, all’8 marzo 2010 erano le seguenti:
- Yemen, Africa e Filippine: 30111 morti
- a causa di attentati: 7202 morti
- Libano/Israele/ Palestina (dal luglio 2006 all’8 marzo 2010): 6881 morti
- Somalia (dal novembre 2006 all’8 marzo 2010): 36548 morti
- Darfur-Africa Centrale (dal gennaio all’8 marzo 2010): 1386 morti
- persone scomparse, arrestate o rapite nel quadro della ‘Guerra Globale al Terrorismo’ 26286
- Nel Fronte della ‘guerra antidroga’: 142418
- Thailandia (dal 2006): 3990 morti
- nel resto del mondo: 3256 morti
Dall’ottobre 2001 all’8 marzo 2010 gli statunitensi, i loro alleati e i contractors hanno subito 21559 caduti e 180520 feriti su tutti i fronti della ‘Guerra Totale al Terrore’.
Totale dei morti a causa della ‘Guerra Globale al Terrorismo’: 715808
Fonti:
http://www.aurora03 .da.ru/
http://www.sitoauro ra.narod. ru/
http://sitoaurora. altervista. org/
http://xoomer. virgilio. it/aurorafile/
http://eurasia. splinder. com
Geraldina Colotti: La guardia è stanca
ROMA
GIOVEDì 15 APRILE 2010 ORE 21.00
C.S.O.A. CORTO CIRCUITO E ASSOCIAZIONE YA BASTA MOLTITUDIA
invitano alla presentazione de
“LA GUARDIA è STANCA” di Geraldina Colotti — edita da Cattedrale
Dopo Versi Cancellati (1996) e Sparge Rosas (2000), ” La guardia è stanca” è la terza raccolta di poesie di Geraldina Colotti, scrittrice e giornalista del quotidiano “Il Manifesto” , ex-militante delle Brigate rosse.
L’appuntamento con i versi e con l’autrice è per giovedì 15 aprile alle ore 21 al Corto circuito
(Via F. Serafini, 57 – Cinecittà – Roma).
Neve
Ancora inverno
nessun Palazzo preso
L’uomo beve
cammina solo
Ancora inverno
nessun Palazzo preso
Tatiana ammicca
Storpi di Sarajevo
Irina in macchina
vomita l’Ingegnere
Ancora inverno
nessun palazzo preso
ma abbiamo ancora inverno
per impastare neve
Un uomo senza sogni
è un vincitore
Geraldina Colotti, tratta da La guardia è stanca.
Partecipano:
Tommaso Di Francesco (poeta, giornalista de “il manifesto”)
Mario Lunetta (poeta, scrittore)
Luca Mascini (Militant A, di Assalti Frontali)
Modera: Miria Annini (Ass.Ya basta Moltitudia)
Letture accompagnate dalla musica di Marco Cinque.
Mostra “2010 Dias de R_Esistencia” di Simona Granati, che ha realizzato la foto di copertina.
Info: tel. 3492310920
www.moltitudia-yabasta.blogspot.com; www.geraldinacolotti.it; www.corto.circuito.info
Club El Nogal : un altro falso postivo
Fonte ABP Noticias
7 maggio 2010: forziamo il blocco!
UN APPELLO ALLE FORZE DEMOCRATICHE E ANTIFASCISTE DELLA CAPITALE E D’ITALIA
Esattamente un anno fa, attraverso un infame disegno di legge l’”Ordine del Tricolore”, ambienti governativi cercavano di infliggere l’ennesimo fendente mortale alla storia repubblicana del Paese assimilando partigiani e repubblichini alla medesima visione mistificatrice e senza memoria del nostro
passato.
Grazie alla mobilitazione spontanea e di massa dell’Italia antifascista l’aborrito proposito rientrava ma nei mesi successivi sistematicamente si continuava a perseguire, a più livelli, un preciso obiettivo: riscrivere, in spregio alla verità, la storia del passato per meglio controllare quella del futuro. Altrimenti non potrebbe essere in un Paese nel quale politicanti, trasformisti e avventurieri di ogni risma governano facendo e disfacendo leggi a loro piacimento e convenienza personale, sputando senza vergogna sulla Costituzione vergata col sangue di un’intera gioventù che seppe ribellarsi all’arbitrio e alla prevaricazione fatte sistema.
In questo quadro, dove a vincere sono sempre i furbetti potenti di turno, i prepotenti e gli uomini privi di etica, la Resistenza, simbolo reale e metastorico degli alti ideali di Giustizia sociale e Libertà rappresenta un precedente scomodo e ingombrante di cui sbarazzarsi frettolosamente.
Abbiamo così assistito al tentativo truffaldino di derubricare dai programmi scolastici i temi della Resistenza e della guerra di Liberazione, nella nostra città, medaglia d’oro alla Resistenza, al taglio dei fondi per le celebrazioni in onore dei caduti partigiani (Fosse Ardeatine, Quadraro). Tutto questo mentre ministri non hanno perso occasione di esaltare la “mai dimenticata X MAS”, noti imprenditori vicini al governo hanno sponsorizzato celebrazioni in ricordo delle SS italiane (vedi Nettuno), famigerati criminali neonazisti sono stati dislocati in posizioni strategiche dell’amministrazione comunale (vedi i recenti scandali comparsi sulle cronache cittadine).
Per il 7 maggio CasaPound e Blocco Studentesco, gli orgogliosi fascisti del III millennio, hanno indetto la loro piccola marcetta su Roma, una manifestazione nazionale che intende sfilare per le strade di Roma da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia, in un evidente sussulto di nostalgia mussoliniana. In spregio al dettato costituzionale questo ennesimo tassello di una più articolata, rinnovata “mobilitazione reazionaria” si profila come particolarmente insidioso. La manifestazione, infatti, pur priva di una piattaforma rivendicativa intelligibile, reca con sè il fine strategico e oggettivo di far accreditare i fascisti che la organizzano come forza pienamente accettata e accettabile in una democrazia ferita e miope che ha perso le sue radici e le sue ali.
Un corteo di fascisti che fieramente inneggiano al traditore Mussolini (il guerrafondaio nemico dei popoli, collaborazionista dei criminali nazisti), un corteo di personaggi che puntutamente, da qualche anno a questa parte, rinverdiscono le vili gesta delle squadracce in camicia nera rendendosi responsabili in tutta Italia di vili aggressioni a studenti e studentesse (vedi i recenti fatti dell’Università di Tor Vergata). Un corteo di questo tipo sarebbe un’onta incancellabile per il cuore Libero e Generoso della nostra città.
Non possiamo tollerare che la memoria e la dignità delle migliaia di soldati, partigiani, uomini e donne che generosamente hanno sacrificato la loro vita nella lotta al nazifascismo per consegnarci una società più giusta vengano ancora una volta infangate complici l’oblio, la rassegnazione, l’indifferenza.
Intendiamo dare una risposta chiara e unitaria ai fascisti e ai loro padrini, per questo lanciamo un appello a tutte le forze dell’antifascismo romano e nazionale per bloccare sul nascere questa annunciata presenza in piazza dei nostalgici di Hitler e Mussolini.
Per questo chiediamo accoratamente alle associazioni partigiane, a quelle dei combattenti, ai movimenti, ai centri sociali, ai partiti, ai comitati di quartiere, ai singoli, ai comunisti, agli anarchici, agli antifascisti di ogni tendenza di sottoscrivere questo appello per creare insieme un ampio fronte che
esiga la cancellazione del corteo.
Per adesioni, informazioni e quant’altro: href="/mc/compose?to=forziamoilbloccoyahooit
Patria Socialista, RASH Roma, Magazzini Popolari Casalbertone