Sciopero elettorale — sciopero delle liste

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Proposta da inviare a tutte le Liste elettorali presenti alle prossime elezioni regionali del 28 marzo 2010.
Inviare adesioni a: href=“scioperoelettoraleatyahoodotit“>scioperoelettorale2010atyahoodotit indicando nome, cognome e città.
 
 
SCIOPERO ELETTORALE – SCIOPERO DELLE LISTE
 
Noi, cittadine e cittadini abitualmente partecipi alle competizioni elettorali,
 
di fronte alla sfrontatezza della compagine governativa sempre più avvezza al non rispetto delle più elementari norme a presidio della trasparenza e dell’uguaglianza di tutte le parti sociali e politiche, dimostrata in quest’occasione perfino a competizione elettorale già avviata;
 
non volendo più subire l’arroganza del premier e dei suoi accoliti che hanno piegato ai loro voleri anche le più alte istituzioni dello Stato, come è avvenuto in quest’ultima vicenda del provvedimento ad listam:
 
RIGETTIAMO la protervia di chi calpesta le regole e annulla continuamente gli spazi di democrazia e PROPONIAMO a tutte e tutti uno sciopero elettorale,
 
CHIEDIAMO inoltre alle Liste dei partiti,  già presenti nella scheda elettorale, di ritirasi in segno di protesta  per le elezioni regionali del 28 marzo, per dimostrare di non voler più assoggettarsi alle truffe governative e poiché non sussistono le condizioni democratiche necessarie al sereno svolgimento di una competizione elettorale.
 
Prendiamo le distanze, non mischiamoci con i furfanti!
 
 
Gli  elettori e le elettrici non più succubi
7 marzo 2010
 
 
Firme:
Annalisa Melandri , Roma attivista per i diritti umani
Pietro Orsatti, giornalista, Roma
Giorgio Sabaudo, Brescia
Fabrizio Dedoni  Quartu S.Elena (CA)
Nicola de palo
Paolo Praolini Altidona (FM)
 

Uribe se entera de que la Corte no aprobo el referendo

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Lettera dal Cile

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Ricevo e pubblico la lettera che a poche ore dal terremoto l’amica Rayen Kvyeh ci ha inviato per rassicurarci sul fatto che stava  bene e per raccontarci ciò che stava avvenendo. Rayen vive a Temuco.
Cara amica, caro amico
Da questa terra, scossa da terremoti e devastata dalle acque, ti scrivo queste poche righe, intrise di sentimenti di dolore e di rabbia.
Il terremoto – tsunami è stato ed è terribile.
Ha trascinato persone, case, ospedali, navi, ponti, strade, assemblaggi elettrici, e così via.
Siamo senza acqua, senza luce, senza cibo, senza trasporti  e senza comunicazioni.
I grandi supermercati che vendono generi alimentari, rimangono chiusi.  Il suoi MODERNI  SISTEMI DI VENDITA, non funzionano. Non importa se il popolo non ha cibo. E’ fine mese e la maggior parte dei settori popolari, si è trovata  con le  dispense vuote aspettando la paga. La disperazione per mancanza di acqua e cibo per i bambini, ha portato la gente ad assaltare  i supermercati in cerca di cibo.
LA MADRE TERRA, TUTTA LA NATURA SI  È RIBELLATA e non funziona nulla.
Il Cile si vanta di essere uno STATO MODERNO E RICCO, tuttavia, la sua modernità è inutile in questi tragici istanti.  L’aiuto dello Stato non raggiunge il popolo affamato, assetato, che piange i suoi  cari scomparsi o morti mentre  i  grandi supermercati, mantengono gli alimenti nei loro lussuosi magazzini, aspettando che vengano ripristinati i  moderni sistemi di vendita. Solo piccoli negozi di quartiere hanno continuato a provvedere  alle popolazioni e hanno ormai esaurito le loro provviste.
La Comunità Lafkenche* sono scappate verso i monti, e nelle valli e montagne sono crollate le case e le cose si sono perse  e loro  sono rimasti isolati.
La catastrofe è grande, il dolore e la sofferenza indescrivibili ed è  grande l’indifferenza di coloro che detengono  il potere economico.
La solidarietà della gente comuove, condividi ciò che hai e ciò che non hai e lì trovi rifugio al dolore e la speranza.
La mia casetta è un disastro, ma ancora regge in piedi ed io sono  e ti mando i miei saluti e il mio abbraccio.
Rayen
 

Carta desde Chile

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Recibo y publico la carta que ha enviado mi amiga Rayen Kvyeh para asegurarnos que  está bien y para contarnos la situación. Ella vive en Temuco.

Querida amiga — Querido amigo:

Desde esta tierra , sacudida por temblores y arrasada por las aguas , te escribo estas cortas líneas, impregnadas de sentimientos encontrados de dolor y rabia.
El terremoto– maremoto fue y es terrible.-
Arrasó con gente, casas, hospitales, barcos, puentes, caminos, montajes eléctricos, etc.
Estamos sin agua, sin  luz, sin alimentos., sin transporte y sin comunicación..-
Los grandes supermercados de ventas de alimentos, se mantienen cerrados. Sus MODERNOS SISTEMAS DE  VENTAS, no funcionan. No importa si el pueblo no tiene alimentos. Es fin de mes y la gran mayoría de los sectores populares, estaba con sus despensas vacías esperando el pago. La desesperación de falta de agua y alimentos para los niños, llevó a la gente a asaltar los supermercados en busca de alimentos.
LA MADRE TIERRA, LA NATURALEZA TODA SE HA LEVANTADO y nada funciona.
Chile hace gala de ser un ESTADO MODERNO Y RICO, sin embargo, su modernidad no sirve de nada en estos trágicos momentos. La ayuda del estado no llega al pueblo hambriento , sediento , llorando a sus seres queridos desaparecidos o muertos y los grandes almacenes, guardan los alimentos en sus lujosas instalaciones esperando que se restauran sus modernos sistemas de ventas. Sólo los pequeños almacenes de barrios se han mantenido abasteciento a las poblaciones y han agotado sus provisiones.
Las comunidades lafkenche se fueron a los cerros, y en los valles y montañas se derrumbaron las casas y se perdieron los enseres y se quedaron aislados.
La catastrofe es grande, el dolor y el sufrimiento indiscriptible y grande la indiferencia de quienes tienen el poder económico.
La solidaridad del pueblo emociona, compartes lo que tienes y lo que no tienes y allí encuentras el refugio al dolor y la esperanza.
Mi casita es un caos, pero aún se mantiene en pie y yo estoy aquí envíandote mi saludo y mi abrazo en la distancia.
Rayen


La Limeddh a Carlos Montemayor

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A Carlos Montemayor che ci accompagna a raccontare le voci delle lotte del popolo.
Il nostro riconoscimento per il suo impegno e per essersi convertito in parte della storia.
Carlos è storia che passa alla storia raccontando se stessa.
Per dare agli attivisti sociali la rilevanza di trasformarli in lettere in grido in voce perchè tutti li leggano e li ascoltino e con le sue parole scuotere la coscienza e costruire la lotta.
La storia scritta giorno dopo giorno in azione, in sforzo per contribuire a rendere la storia qualcosa di più del racconto ufficiale dell’interpretazione degli intellettuali organici.
Questa è la storia di Montemayor che oggi passa alla storia ed è il nostro presente.
Carlos Montemayor, il nostro ringraziamento per il tuo contributo alla causa dei diritti umani e le libertà fondamentali.
La mostra tristezza si unisce a quella dei tuoi familiari e amici, grazie per la tua presenza.
 
Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos A.C. (Limeddh)
Asociación de Familiares de Detenidos Desaparecidos y Víctimas de Violaciones de Derechos Humanos en México (AFADEM FEDEFAM)
Fundación Diego Lucero A.C.
Centro de Derechos Humanos Coordinadora 28 de Mayo A.C.
Red Universitaria de Monitores de Derechos Humanos (RUMODH)
Asociación de Derechos Humanos del Estado de México (ADHEM)
 
 
 
A Carlos Montemayor quien nos acompaña a contar las voces de las luchas del pueblo.
Nuestro reconocimiento por su compromiso y por haberse convertido en parte de la historia.
Carlos es historia que pasa a la historia al contar la historia misma.
Por darle a los luchadores sociales la trascendencia de transformarlos en letras en grito en voz para que todos los lean, los escuchen y con sus letras sacudir la conciencia y construir la lucha.
La historia escrita día a día y en acción, en esfuerzo por contribuir a que la historia se algo más que el recuento oficial de la interpretación de los intelectuales orgánicos. Esta es la historia de Montemayor que hoy pasa a la historia y es nuestro presente.
Carlos Montemayor, nuestro agradecimiento por tu contribución a la causa de los derechos humanos, y las libertades fundamentales.
Nuestra tristeza se suma a tus familiares y amigos, gracias por tu presencia.
 
Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos A.C. (Limeddh)
Asociación de Familiares de Detenidos Desaparecidos y Víctimas de Violaciones de Derechos Humanos en México (AFADEM FEDEFAM)
Fundación Diego Lucero A.C.
Centro de Derechos Humanos Coordinadora 28 de Mayo A.C.
Red Universitaria de Monitores de Derechos Humanos (RUMODH)
Asociación de Derechos Humanos del Estado de México (ADHEM)

Messico — Venezuela: c’è PIL e PIL

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Città del Messico. Il mio Google Reader, uno strumento come un altro, registra 99 articoli dedicati da organi di stampa di tutto il mondo alla caduta del Prodotto Interno Lordo in Venezuela nel 2009 e appena otto articoli alla caduta del Prodotto Interno Lordo in Messico.
Anche senza soffermarsi su toni e contenuti degli articoli è evidente che tanto allarme per l’economia venezuelana e così poco per quella messicana corrispondono a dati oggettivi.
Il Venezuela è molto più importante del Messico (ha ben 30 milioni di abitanti contro appena 100 del Messico ed è grande ben… la metà); è un’economia ben più importante (il Venezuela è intorno al 35° posto al mondo, il Messico appena 12°) e soprattutto la caduta del Venezuela è stata ben più rovinosa (il Venezuela ha perso ben il 3.3% dopo cinque anni di crescita impetuosa, mentre il Messico ha perso appena il 6.5%). E’ poi evidente che in Messico si viva meglio, che ci sia meno violenza eccetera eccetera…
Insomma c’è caduta e caduta e farsa e farsa. E’ evidente che sia in corso una nuova campagna di aggressione contro il Venezuela e di occultamento del disastro messicano (paese amico dell’Occidente e completamente succube) e una volta di più i media mainstream dovrebbero andarsi a nascondere.

Minzolini’s song

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Solidarietà a Checchino Antonini

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“Pubblichiamo l’Appello in favore di Checchino Antonini, giornalista di Liberazione condannato a otto mesi di carcere per un articolo sulle violenze al G8 di Genova. Checchino Antonini è co-autore, assieme a Francesco Barilli e Dario Rossi, di Scuola Diaz: vergogna di Stato, sul quale pende una denuncia per “diffamazione” del questore Fournier, ed è l’autore di una serie di articoli che hanno contribuito in maniera decisiva a svelare la verità sulla morte di Federico Aldrovandi.
Questa condanna ha quindi il suono sinistro e inquietante di un avvertimento: ci sono verità, recenti e lontane, che non devono essere dette.” (fonte Carmilla)
AnnalisaMelandri.it  aderisce all’appello, e invita ad aderire e a solidarizzare con Checchino attraverso l’e-mail href=“liberalacronacaatgmaildotcom “>liberalacronacaatgmaildotcom e il gruppo facebook solidarietà a checchino antonini.
 
APPELLO
 
Martedì 10 febbraio, il tribunale di Roma ha condannato per diffamazione, a otto mesi, il cronista di Liberazione, Checchino Antonini, e il suo ex direttore, Piero Sansonetti. I fatti risalgono al 2005 quando l’allora capo della polizia, De Gennaro, attribuì ottimi voti, relativi al 2001, a due funzionari coinvolti nelle violenze di quell’anno al G8 di Genova. Gigi Malabarba, allora capogruppo al Senato di Rifondazione, denunciò quei criteri di valutazione e di selezione dei quadri di Ps ma fu a sua volta attaccato dalle dichiarazioni dei segretari di alcuni sindacati di polizia che facevano quadrato attorno al Viminale. Liberazione raccontò di quello scontro, tutto interno alla battaglia per verità e giustizia sui fatti di Genova. E per quel racconto si è trovata sulle spalle una denuncia, e poi una condanna. Dopo quasi dieci anni, guai a toccare Genova 2001.
 
Checchino Antonini e Piero Sansonetti sono stati condannati per aver svolto il proprio lavoro come hanno sempre fatto, senza mai aver derogato alla propria serietà professionale.
La solidarietà con i due cronisti ci sembra doverosa. Perché serve oggi a tenere aperti gli spazi per il conflitto sociale, per il diritto di cronaca, per tutte le battaglie di verità e giustizia in quello che, il familiare di una vittima della strage di Brescia, chiama il Paese dei comitati. Doverosa anche per non smettere mai di ricordare cosa è stato il G8 di Genova 2001, quali libertà fondamentali sono state violate e quali ragioni di libertà sono state gridate. Da tutti noi.
 
Solidarietà con Piero Sansonetti e Checchino Antonini, giornalisti condannati per aver denunciato gli orrori del G8.
Riapriamo gli spazi per il diritto di cronaca, torniamo a parlare di Genova 2001
 
 
per adesioni
href=“liberalacronacaatgmaildotcom “>liberalacronacaatgmaildotcom
info: facebook, solidarietà a checchino antonini

Ciao Maestro

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Rafael Correa con i familiari degli studenti messicani massacrati a Sucumbíos

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Giunge proprio in queste ore la notizia che il governo messicano  si è espresso negativamente rispetto alla richiesta avanzata dalla Magistratura dell’Ecuador dell’estradizione di Lucía Morett. 
Rafael Correa nel suo incontro con i familiari degli studenti messicani e con il papà di Lucía aveva espresso il suo parere contrario a questa  stessa richiesta ma aveva anche detto di non poter far nulla in quanto nel paese vige una netta separazione dei poteri. 
La decisione del governo messicano,  resa nota tramite il ministero degli Affari Esteri,  rappresenta un grande successo per  l’Associazione dei Genitori e Familiari delle Vittime di Sucumbíos che da due anni conduce con dignità e convinzone  una dura battaglia anche con lo scopo di portare al banco della giustizia internazionale i responsabili di quel massacro.
I familiari dei giovani studenti messicani e i genitori di Lucía Morett non sono mai stati soli in questi 24 mesi di mobilitazione costante, la Limeddh (Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani) li ha sempre appoggiati e sostenuti nella loro lotto contro l’impunità, così come molte associazioni e singoli cittadini in tutto il mondo. La Campagna Permanente Cada Uno por la Justicia continuerà fino alla condanna dei responsabili materiali e intellettuali di quella carneficina..

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Nella foto il presidente ecuadoriano Rafael Correa, riunitosi a Playa del Carmen con i familiari degli studenti messicani deceduti a Sucumbíos (Ecuador) e con il papà dell’unica sopravvissuta Lucía Morett.
 
Correa ha affermato che i cinque giovani messicani e Lucía Morett sono stati “vittime” e non “carnefici” e non devono essere diffamati per essersi trovati in quel luogo.
 
“Se si fosse trattato della morte di  cinque giornalisti , che scandalo sarebbe stato! Ma erano cinque studenti messicani, universitari, semplici … allora sì sono cinque guerriglieri che meritano la fine che hanno fatto” ha affermato Correa al quotidiano La Jornada.
I cinque giovani rimasero uccisi durante l’attacco dell’esercito colombiano a un campamento delle FARC a Sucumbíos (Ecuador) compiuto in violazione di trattati internazionali con l’appoggio di mezzi della forza aerea statunitense allora presenti nella base di Manta in Ecuador. Durante l’attacco morirono una ventina di guerriglieri tra i quali uno dei leader della guerriglia Raúl Reyes. Lucía Morett e due guerrigliere colombiane Susana e Diana  sono le uniche sopravvissute.
 
 

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