Declaración del Movimiento Poético Mundial por Palestina

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Eres aun aquel de la piedra y de la honda,
Hombre de mi tiempo
Salvatore Quasimodo
¿Otra vez el genocidio? ¿De nuevo Sabra y Chatila? Quizás sea peor aún: todo esto es la continuación del genocidio, una especie de Sabra y Chatila que no termina nunca. ¿No les han bastado peajes, retenes,  alambradas, los muros  que recuerdan el gran genocidio del Siglo XX?
Ya hicieron de Palestina un guetto: ¿Lo que sigue es el exterminio, la Solución Final? ¿Qué terminó en 1944 y qué comenzó en 1948?
No podemos admitirlo, nos negamos al silencio frente a la continuación de una agresión que nos negamos a aceptar como interminable.
Mientras el Movimiento Poético Mundial adelanta 500 acciones globales por la Paz Global este mes de julio en más 50 países del Planeta, el Estado de Israel llama a 40.000 reservistas para persuadirlos a la matanza del hermano pueblo Palestino.
“Y esa sangre huele como la del día en que el hermano
Dijo al otro hermano: vamos al campo” (altro…)

La Colombia marcia per la pace e la giustizia sociale

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di Annalisa Melandri — in esclusiva per L’Indro - 12 Aprile 2013

Massivo sostegno  alla pace”, così ‘El Tiempo’, il principale quotidiano colombiano, ha aperto la sua edizione online del pomeriggio del  9 aprile scorso, raccontando la manifestazione che si stava svolgendo in quelle stesse ore a Bogotá in appoggio ai  dialoghi  di pace per la soluzione pacifica del conflitto armato che sono in corso in questi mesi a l’Avana, Cuba, tra il governo colombiano e la guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (FARC-EP).

La manifestazione ha inoltre anche commemorato il 65° anniversario dell’omicidio del leader liberale Jorge Eliécer Gaitán, allora candidato  alla presidenza della Repubblica, avvenuto il 9 aprile 1948, che scatenò il Bogotazo e  che dette (altro…)


Per la soluzione politica del conflitto colombiano

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La Colombia è un paese dove fiumi d’oro si fondono con fiumi di sangue.” Eduardo Galeano.

Il conflitto interno in Colombia va avanti ormai da oltre 60 anni, diventando così uno dei più antichi del mondo insieme a quello in Palestina e in Kashmir.

La popolazione civile ne rappresenta senza dubbio la prima vittima. Secondo le cifre fornite dalle organizzazioni dei diritti umani, nazionali e internazionali, ci sono oltre 60mila detenuti-scomparsi; 8mila prigionieri politici; centinaia di fosse comuni; 5 milioni di contadini, indigeni e afrodiscendenti violentemente sgomberati dalle proprie terre negli ultimi dieci anni e migliaia di omicidi politici. (altro…)


Colombia: Manifesto per la Pace, fino all’ultima goccia dei nostri sogni

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Esiste nel cuore dell’America un rifugio umano abbracciato a tre catene di montagne, cullato da vallate rigogliose e foreste lussureggianti e bagnato da due oceani.  Fonti e fiumi scorrevoli trasformano le sue terre in prodigi di fertilità, terminando al sud nell’Amazzonia: questo fa della Colombia oggetto di grande cupidigia.  E da questo inizia il martirio di un popolo: dalle mappe dell’avidità di un pugno di uomini. La Colombia, nonostante possieda  tutto per rendere possibile una vita decente per la totalità dei suoi 48 milioni di abitanti, sopporta  un’elite erede della violenza coloniale, che si avvinghia al potere locale offrendo le ricchezze del paese ai poteri stranieri, condannando il popolo a una sanguinosa storia di saccheggi. (altro…)


Farc-Ep al governo colombiano: “con minacce e calunnie non si va da nessuna parte”

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Con un comunicato del 6 febbraio scorso, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC– EP) hanno smentito  le accuse mosse contro l’organizzazione guerrigliera da parte del presidente colombiano Juan Manuel Santos,  di aver realizzato attentati terroristici contro la popolazione civile.

In particolare, la settimana scorsa,  il governo colombiano aveva attribuito alla guerriglia due attentati  che avevano provocato la morte di 16 persone, quasi tutti  civili.

Nel comunicato le FARC insistono, come stanno facendo ormai da tempo,  nel chiedere una negoziazione politica del conflitto colombiano. A questi messaggi tuttavia, il governo colombiano non presta molta attenzione. (altro…)


La morte di Gheddafi e gli studenti italiani

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Pubblico volentieri la lettera di Alessandro Marescotti, redattore di PeaceLink,  a Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace. Alessandro e’ anche docente di Lettere di un Istituto Tecnico Industriale di Taranto. Vorrei che le scuole italiane fossero piene di insegnanti come lui.  Grazie Alessandro, la tua lettera mi ha commossa profondamente. Vorrei che i miei figli un giorno incontrassero maestri e docenti come te, di quelli che lasciano il segno. Io ho avuto questa fortuna, in Italia ma anche in un paesino sperduto della Colombia, dove ho capito perché in quel paese  fare il maestro può anche essere un mestiere pericoloso.(AM)

 

Lettera aperta a Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace

Oggi i miei studenti hanno detto cose terribili

L’epilogo vergognoso di questa vergognosa guerra richiede a mio parere una netta condanna della Tavola della Pace. A che e’ servito marciare da Perugia ad Assisi per ricordare Capitini se poi i ragazzi vedono torturare Gheddafi senza alcuna immediata presa di distanza di Napolitano e della stessa Tavola della Pace? Lo tsunami della “guerra giusta” oggi ha annichilito decenni di impegno di educazione alla pace e non possiamo continuare a fare finta di nulla.
25 ottobre 2011 - Alessandro Marescotti

Caro Flavio,
condivido in rete queste poche parole, spero sensate. Comunque scritte con il cuore e con sincerita’.

L’epilogo vergognoso di questa vergognosa guerra richiede a mio parere una netta presa di distanza da parte della Tavola della Pace.Marcia Perugia Assisi 2011

Come sai sono un docente e ti scrivo dalla mia aula scolastica, fortemente colpito dalle reazioni dei miei studenti di fronte alla fine di Gheddafi. (altro…)