Dossier Curuguaty (Paraguay) a cura di Francesco Cecchini
Di quanto accaduto a Curuguaty (Paraguay) nel 2012 e cioè il massacro nel quale persero la vita 11 contadini e sei poliziotti nel corso di uno scontro armato che provoco l’impeachment con cui il presidente del paese, l’ex vescovo Fernando Lugo fu destituito.
Massacro di Curuguaty (Paraguay), ucciso testimone scomodo
Pubblico adesso qui di seguito un appello che sta circolando sulla situazione dei contadini ingiustamente detenuti per tale vicenda prodotto da Francesco Cecchini , scrittore e giornalista che si sta interessando attivamente al caso e che conosce bene il paese.
Francesco, che ringrazio per avermi inviato il materiale e con il quale mi scuso pubblicamente per non aver avuto il tempo materiale per rispondergli ma anche per pubblicare il tutto, ha scritto anche un articolo che appare di seguito all’appello. (altro…)
Il Paraguay teme il nucleare argentino
di Annalisa Melandri — In esclusiva per L’Indro — 10 luglio 2013
Santo Domingo - La decisione del Governo argentino di costruire una centrale nucleare di nuova generazione nella Provincia di Formosa, a soli 35 chilometri dalla frontiera con il Paraguay, non piace affatto alle autorità del piccolo Paese latinoamericano.
Un rapporto diffuso dal Ministero della Salute di Asunción e consegnato al Ministro degli Esteri, informa infatti che in caso di emergenza il Paese più colpito sarebbe proprio il Paraguay.
In particolare la radioattività, informa il rapporto, «potrebbe contaminare le riserve d’acqua delle città che si trovano sulle rive dei fiumi Paraguay e Paraná», un bacino d’utenza di circa tre milioni di persone.
Il Governo argentino ha annunciato la decisione a San Pietroburgo in Russia, durante la Conferenza Internazionale Ministeriale sull’Energia Nucleare nel Secolo XXI, senza tuttavia informare le autorità del Paraguay che avrebbero, nel frattempo, redatto due note, una indirizzata a Yukiya Amano, direttore generale dell’Organizzazione dell’Energia Atomica e una per il Ministro degli Esteri argentino Héctor Timermann, chiedendo maggiori informazioni rispetto al progetto.
Il quotidiano paraguayo ‘ABC Color’, avrebbe inoltre confermato la notizia, grazie anche a indiscrezioni trapelate dalle autorità locali di Formosa.
Il Presidente del Paraguay, Federico Franco, in conferenza stampa ha dichiarato di essere disposto anche a ricorrere alle istanze internazionali, prima l’OSA (Organizzazione degli Stati Americani) e poi l’ONU e di respingere «rispettosamente ma energicamente» l’installazione di una centrale nucleare sulla linea di frontiera.
«L’Argentina, per una situazione meno importante, ha fatto reclamo a L’Aja» ha ricordato, riferendosi alla cosiddetta ‘crisi delle cartiere’ avvenuta nel 2006 tra Uruguay e Argentina, quando l’Uruguay decise unilateralmente di costruire due cartiere sul fiume Uruguay, condiviso da entrambi i Paesi. L’ Argentina ricorse allora alla Corte Internazionale dell’Aja, accusando il Paese vicino di aver inquinato il fiume.
L’Argentina, con le sue tre centrali nucleari, di cui quella di Embalse è la più grande in America latina, è un Paese leader nella regione per quanto riguarda l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare. Attualmente il Governo presieduto dalla Presidente Cristina Fernández è in fase di rilancio del Piano Nucleare del 2006 con la ristrutturazione della Commissione Nazionale per l’Energia Atomica, fondata nel 1950 e che aveva risentito negli ultimi anni della mancanza di investimenti e di risorse. Il Vecchio Piano Nucleare è diventato politica di stato nel 2009 e regolamentato da una legge.
Il reattore CAREM (Centrale Argentina di Elementi Modulari), un progetto di ultima generazione a bassa potenza (25MW) che verrà costruito a Formosa, è il primo disegnato completamente in Argentina. Attualmente a Buenos Aires è in costruzione il suo prototipo.
Paraguay: “Los Colorados” riacquistano il potere
di Annalisa Melandri — esclusiva per L’Indro 24 aprile 2013
La destra paraguayana ha il volto di Horacio Cartes, presidente neoeletto
In Paraguay l’elezione alla presidenza del ricco imprenditore Horacio Cartes (56 anni), avvenuta domenica scorsa, ha segnato ilritorno al potere del Partido Colorado, il partito dell’ex dittatore Alfredo Stroessner.
Significa anche il ritorno della destra più corrotta, dopo la breve parentesi segnata dal governo di Fernando Lugo, l’ex vescovo, di sinistra, che per le sue simpatie verso i governi progressisti latinoamericani, fu deposto con un colpo di stato parlamentare avvenuto nel giro di appena di 24 ore, lo scorso anno. (altro…)
Massacro di Curuguaty (Paraguay), ucciso testimone scomodo
di Annalisa Melandri per L’Indro* 14 dicembre 2012
Vidal Vega era scampato per miracolo al massacro di Curuguaty — una località nei pressi del confine con il Brasile — avvenuto il 15 giugno scorso, massacro nel quale persero la vita 11 contadini e sei poliziotti nel corso di uno scontro armato. Non si è salvato invece dall’ agguato che gli hanno teso due sicari davanti casa sua appena qualche giorno fa, il 1 dicembre. Il sacerdote gesuita Francisco De Paula Oliva, figura di riferimento dei movimenti sociali e contadini del Paraguay, ha scritto nel suo blog che con l’omicidio di Vega “è stato cancellato un archivio”.
Vidal Vega era infatti uno dei testimoni chiave di quella carneficina e come tale aveva iniziato a rendere testimonianza, soprattutto agli organismi internazionali, di come si fossero svolti i fatti a Curuguaty, che provocarono l’impeachment con cui il presidente del paese, l’ex vescovo Fernando Lugo, fu destituito per “inadeguatezza nello svolgimento delle sue funzioni”.
A Curuguaty un gruppo di contadini aveva occupato a maggio di quest’anno una terra della quale un signorotto locale ed ex senatore del Partido Colorado rivendicava la proprietà, pur avendola acquisita con metodi poco leciti durante la passata dittatura di Alfredo Stroessner. (altro…)
L’America latina risponde al golpe in Paraguay
di Mark Weisbrot*
The Guardian Unlimited, 22 giugno 2012
Un colpo di Stato sta avvenendo questo venerdì pomeriggio in Paraguay. Così lo descrivono alcuni paesi della regione. L’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) lo sta affrontando come tale, prendendolo molto sul serio. I 12 ministri degli esteri (incluso quelli di Argentina e Brasile, molto preoccupati) si sono recati in nottata ad Asunción per riunirsi con il Presidente del Congresso del Paraguay.