Tony Guerrero: Un lugar de retiro (viernes, 29 de enero de 2010)
Anocheció mientras leía un libro
(el que pudo llegar a mis manos)
cuyo argumento vacuo y siniestro
apenas para mí tuvo sentido.
Pensé en los grandes escritores
capaces de recoger la luz
y toda la belleza del mundo
en paginas imperecederas.
Cerré el libro y cerré mis ojos,
en ese instante me vi rodeado
de un resplandor de sol y de luna,
de amor y de paz, y comprendí:
lo que buscamos en muchos libros
lo atesoramos dentro del alma.
(Tony Guerrero)
La publicación de este poema, hoy sábado 29 de enero, se da en el marco de la iniciativa poetica llamada “Rompiendo silencios” que consta en publicar cada día desde el 26 de enero hasta el 12 de febrero el poema correspondiente escrito por Tony Guerrero durante estos mismos dias del año 2010. Tony es uno de los cinco cubanos prisioneros injustamente en Estados Unidos; escribió estos poemas durante su detención aislado en una celda llamada “el hueco”. Dieciocho largos dias que él mismo dijo parecieron una “eternidad”.
Tony Guerrero: Un lugar de retiro (jueves, 28 de enero de 2010)
Este origen de día sin rumbo
que sujeto al viento de la vida
sobre mi esparce luz de aurora
nunca es perdida, sino ganancia.
Esta sucesión de atardeceres
sin fragancias ni ecos ni colores
que fija mi sustancia imperfecta
nunca es perdida, sino ganancia.
Este tiempo cargado de pausas
que no deja mi amor madure,
crepúsculo en un paraje oscuro
como una vereda interminable
entre sombras que crecen y tiemblan,
nunca es perdida, sino ganancia.
(Tony Guerrero)
La publicación de este poema, hoy viernes 28 de enero, se da en el marco de la iniciativa poetica llamada “Rompiendo silencios” que consta en publicar cada día desde el 26 de enero hasta el 12 de febrero el poema correspondiente escrito por Tony Guerrero durante estos mismos dias del año 2010. Tony es uno de los cinco cubanos prisioneros injustamente en Estados Unidos; escribió estos poemas durante su detención aislado en una celda llamada “el hueco”. Dieciocho largos dias que él mismo dijo parecieron una “eternidad”.
Tony Guerrero: Luogo di ritiro (giovedì 28 gennaio 2010)
Questa origine di giorni senza rotta
esposta al vento della vita
che sparge su di me luce d’aurora
non è mai danno, ma beneficio.
Questo succedersi di tarde sere
senza fragranze né echi né colori
che la mia sostanza imperfetta fissa
non è mai danno, ma beneficio.
Questo tempo carico di pause
che non lascia che il mio amore maturi,
crepuscolo in paraggi oscuri
come sentiero interminabile
non è mai danno, ma beneficio.
(Tony Guerrero — traduzione dallo spagnolo di Silvano Forte)
La pubblicazione di questa poesia, oggi venerdí 28 gennaio rientra nell’ ambito dell’ iniziativa “Poesie per rompere silenzi” che consiste nel pubblicare ogni giorno dal 26 gennaio al 12 febbraio la poesia corrispondente scritta da Tony Guerrero durante questi stessi giorni dell’ anno 2010. Tony è uno dei 5 cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti e ha scritto queste poesie durante la sua detenzione in isolamento in una cella chiamata “il buco”. Diciotto lunghi giorni che lui stesso ha detto essere sembrati un’ “eternità”.
Tony Guerrero: Un lugar de retiro (miércoles, 27 de enero de 2010)
Cuando cierran la puerta de hierro
silbadores vientos de huracán
encima se me echan y me apagan
el candil, parpadeando en mis manos.
La celda se vuelve una laguna
en la que yacen palomas muertas
y por mi trepa su olor a espanto
como si las sombras me embistieran.
Con mi inofensivo corazón
desgarro el silencio congelado,
adelgazo ausencias prolongadas
hasta que la larga noche pasa
y todas las tinieblas se esfuman
envueltas en la luz matutina.
(Tony Guerrero)
La publicación de este poema, hoy miércoles 27 de enero, se da en el marco de la iniciativa poetica llamada “Rompiendo silencios” que consta en publicar cada día desde el 26 de enero hasta el 12 de febrero el poema correspondiente escrito por Tony Guerrero durante estos mismos dias del año 2010. Tony es uno de los cinco cubanos prisioneros injustamente en Estados Unidos; escribió estos poemas durante su detención aislado en una celda llamada “el hueco”. Dieciocho largos dias que él mismo dijo parecieron una “eternidad”.
Tony Guerrero: Luogo di ritiro (mercoledì 27 gennaio 2010)
Quando chiudono la porta di ferro
sibilanti venti di uragano
mi si fanno addosso per spegnere
il lumino, che tra le mie mani infatti sfarfalla.
La cella diventa una laguna
dove giacciono colombe morte
e su di me si inerpica il suo fetore di paura
come se le ombre mi assalissero.
Con il mio cuore inoffensivo
squarcio il silenzio congelato,
assottiglio assenze prolungate
fino a che la lunga notte passa
e tutte le tenebre sfumano
avvolte nella luce mattutina.
(Tony Guerrero — traduzione dallo spagnolo di Silvano Forte)
La pubblicazione di questa poesia, oggi mercoledì 27 gennaio rientra nell’ ambito dell’ iniziativa “Poesie per rompere silenzi” che consiste nel pubblicare ogni giorno dal 26 gennaio al 12 febbraio la poesia corrispondente scritta da Tony Guerrero durante questi stessi giorni dell’ anno 2010. Tony è uno dei 5 cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti e ha scritto queste poesie durante la sua detenzione in isolamento in una cella chiamata “il buco”. Diciotto lunghi giorni che lui stesso ha detto essere sembrati un’ “eternità”.
Tony Guerrero: Luogo di ritiro (martedì 26 gennaio 2010)
Succede che l’ingiustizia prosegue.
Succede che le manette sono molto strette.
Succede che sono io quello che lo dice.
Succede che vorrei che mi credeste.
Succede che volo senza timori.
Succede che scuoto le mie vene.
Succede che due soli si incrociano.
Succede che le pietre si fanno scure.
Succede che questo odore non è di campagna.
Succede che il mio tempo ha un padrone.
Succede che le pareti si uniscono.
Succede che un fratello sorride.
Succede che mi nasce in petto
la serenità, e succede.
(Tony Guerrero — traduzione dallo spagnolo di Silvano Forte)
La pubblicazione di questa poesia, oggi martedì 26 gennaio rientra nell’ ambito dell’ iniziativa “Poesie per rompere silenzi” che consiste nel pubblicare ogni giorno dal 26 gennaio al 12 febbraio la poesia corrispondente scritta da Tony Guerrero durante questi stessi giorni dell’ anno 2010. Tony è uno dei 5 cubani detenuti ingiustamente negli Stati Uniti e ha scritto queste poesie durante la sua detenzione in isolamento in una cella chiamata “il buco”. Diciotto lunghi giorni che lui stesso ha detto essere sembrati un’ “eternità”.