Rocco Cotroneo, Il Corriere della Sera e il perdono di padre Von Wernich

41 commenti

“La vita degli uomini dipende da Dio e dalla tua collaborazione….”

Così diceva il cappellano militare della polizia della provincia di Buenos Aires, Christian Von Wernich il cui processo è iniziato a La Plata lo scorso 5 di luglio, ai detenuti dei centri clandestini di tortura della dittatura argentina a cui “misericordiosamente” faceva visita.
Sebbene per il momento il religioso si sia avvalso della facoltà di non rispondere, e in alcune precedenti dichiarazioni annesse al processo abbia definito i CCD (Centri Clandestini di Detenzione) semplicemente come delle carceri con tanto “di scudo e bandiera” e i desaparecidos “carcerati che nessuno maltrattava”,  le accuse contro di lui, supportate da decine di testimonianze, sono gravissime. Ha infatti partecipato direttamente a circa 31 casi di tortura e 42 sequestri, è accusato inoltre di 7 omicidi e della sparizione di una neonata, tutti episodi avvenuti durante gli anni 1977/1978 in cui come cappellano militare aveva accesso ai centri di detenzione di Buenos Aires e provincia.
Nel 2003 il giudice platense Corazza, dichiarando l’incostituzionalità delle leggi di Obbedienza Dovuta e Punto Finale, aveva disposto l’immediata detenzione di Von Wernich, dando il via al primo processo contro la dittatura che coinvolge direttamente la Chiesa Cattolica.
Dall’ organizzazione  “Justicia ya!” di  La Plata, che riunisce  diversi gruppi per la difesa dei diritti umani fanno sapere che: “questo nuovo processo ci trova in una situazione di estrema gravità. Sono passati già nove mesi dalla scomparsa di Julio López e da allora continuano le minacce e le aggressioni a testimoni, familiari, avvocati, funzionari e militanti. Una volta ancora denunciamo che l’impunità che fa da padrona nelle indagini sulla scomparsa di López sta generando altra impunità e dichiariamo responsabile il Governo dell’incolumità di tutti coloro che parteciperanno in questo processo”.
Jorge López , testimone principale del processo contro Miguel Etchecolatz , ex direttore della polizia di Buenos Aires e condannato all’ergastolo per i suoi crimini è scomparso infatti proprio da La Plata  nove mesi fa e di lui non si hanno più notizie.
Il tribunale che ha condannato Etchecolatz è lo stesso che ora sta procedendo contro Von Wernich e lo stesso giudice Carlos Rosanki che condannò Etchecolatz in primo grado ha dichiarato di aver ricevuto numerose minacce.
Dal canto suo il cappellano, affida la denuncia della sua “persecuzione” alla pagina web ultraconservatrice www.politicaydesarrollo.com.ar dove è appoggiato a gran voce da Cecilia Pando, presidente dell’Associazione Familiari e Amici dei Prigionieri Politici, che sostiene i  militari e tutti coloro, religiosi compresi, che hanno appoggiato la dittatura e i suoi crimini e che gli è stata vicina tra il pubblico per tutta la durata dell’udienza del 5 luglio.
Nella  home page del sito politica y desarrollo si legge: ”no le buscamos la quinta pata al gato y tampoco lo dejamos rengo” che più o meno sta per “non cerchiamo la quinta zampa al gatto ma nemmeno lo lasciamo zoppo”.
Non cerchiamo certo la quinta zampa al gatto, o come diremmo dalle nostre parti il pelo nell’uovo, ma nemmeno lo vorremmo lasciare zoppo  come invece vorrebbe fare con la verità e la giustizia Rocco Cotroneo dalle pagine de Il  Corriere della Sera.
La giustizia ha un colore forte e deciso come il bianco dei fazzoletti de las Madres e non quello delle mezze misure che Rocco Cotroneo in un articolo che almeno nella sua parte iniziale agghiaccia, vuole proporci.
Ripercorrendo le atrocità commesse dal sacerdote, infatti  la coscienza  del giornalista  riesce a fargli venire il dubbio che l’attaccamento alla memoria storica forse ci rende particolarmente incapaci a guardare avanti, suggerendogli che ogni tanto sarebbe il caso di staccare gli occhi dal retrovisore.
Quale retrovisore? Quello degli occhi dei testimoni nel processo contro Christian Von Wernich che hanno desiderio di rendersi giustizia ma anche il timore di fare la stessa fine di Jorge López e non si fidano nemmeno  delle misure cautelari della polizia di Buenos Aires o quello degli occhi gelidi di Von Wernich?
O forse, più probabilmente il retrovisore del Vaticano che sembra tacere sul processo al cappellano militare di Buenos Aires ma che in Italia dopo le recenti polemiche sul video dei preti pedofili probabilmente non saprebbe come giustificare questa volta così tante  atrocità?
La coscienza comune, Signor Cotroneo, suggerisce che dopo tanta impunità,  di cui il cappellano militare della polizia di Buenos Aires ha ampiamente goduto di fronte ai crimini efferati che ha commesso, e che  vengono iscritti dalla giurisdizione universale come crimini contro l’umanità, giustizia venga fatta e non per semplice attaccamento alla memoria storia o per incapacità di guardare avanti ma per almeno un paio di motivi fondamentali.
In primo luogo il rispetto per le vittime che quei crimini li hanno subiti e per i loro familiari che si rivolgevano al cappellano almeno inizialmente con l’animo fiducioso verso l’istituzione che egli rappresentava (la Chiesa Cattolica) e poi per il monito che rappresenta il punire tali crimini in una società come quella argentina ancora fortemente condizionata dal retaggio della dittatura e dell’impunità.
Jorge López, probabilmente è stato ucciso, desaparecido sicuramente due volte, per aver raccontato la sua storia, per aver condiviso la sua memoria storica davanti ad un giudice, ma soprattutto per non essere riuscito a staccare gli occhi dal retrovisore, come Rocco Cotroneo vorrebbe facessero gli altri 120 testimoni del processo contro il cattolico Von Wernich.
.…
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    Aldo Palumbo ha detto:

    E dagli Annalisa. Se non è Ciai, è la Nocioni. Se non è la Nocioni, è Cotroneo. Sono andato a controllare il “corpo del reato” nel blog del medesimo Cotroneo e quel che ho trovato è stato un articolo che definirei esemplare sulla macabra vicenda del cristianissimo torturatore, accompagnato da un commento – molto ambiguo, certo, ma poi ampiamente spiegato nel dibattito sui lettori – sulla necessità di “staccare lo sguardo dal retrovisore”. Nulla, in ogni caso, che giustificasse la tua lunga ed indignata filippica contro Cotroneo, il Corriere ed una inesistente campagna per cancellare i crimini della dittatura argentina. O, ancor più, quella – al solito insultante e cialronesca – di gennarocarotenuto.it. Perché tanta capziosa insistenza sui quei tre giornalisti? La mia impressione è, a questo punto, che tu sia vittima di “cattivi maestri”. Io credo che se evitassi di fare da cassa di risonanza ai personali livori del professor Gennaro Carotenuto – uno che ha chiuso i commenti del suo blog perché non era in grado di sostenere il dibattito con chi dissentiva – faresti un grande servizio a te stessa ed alla tua pagina.

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    Annalisa ha detto:

    E dagli Palumbo! Un paio di precisazioni:
    Punto primo: Qui nessuno e’ vittima di “cattivi maestri” come tu dici ne’ tanto meno questo sito e’stato mai cassa di risonanza dei livori di nessuno, anzi gia’ che ci siamo (ed un da un po’ che volevo dirtelo) se sta diventando cassa di risonanza dei livori di qualcuno, si tratta PROPRIO DEI TUOI, che da quando lo hai scoperto non hai fatto altro che utilizzare questo spazio per i tuoi attacchi personali a Gennaro Carotenuto. Non hai piu’ la possibilita’ di farlo direttamente da lui ma non posso nemmeno piu’ accettare che tu insulti e denigri persone che oltretutto non partecipano direttamente al dibattito. Il che vuol dire che commenti contenenti insulti gratuiti a chiunque verranno cancellati.
    Punto secondo: il commento molto ambiguo di Cotroneo giustifica appieno, hai detto bene, la mia INDIGNATA filippica, nel dibattito con i lettori Cotroneo non ha spiegato proprio nulla, si e’ degnato di rispondere solo a un penoso Cavallini in un ancor piu’ penoso botta e risposta tra colleghi.
    Mi sto d’altra parte rendendo contro che vi si stia dando molto fastidio ma questo non giustifica affatto la maleducazione che caratterizza certi tuoi commenti.
    L’accusa che mi muovi di “fare da cassa di risonanza” ai livori del prof. Carotenuto e’ veramente pesante, come quella di essere vittima di “cattivi maestri”. Mi spiace Palumbo, non tutti i lettori de La Repubblica o del Corriere sono quella massa di dementi che vi farebbe comodo. Adios.

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    Reynamiranda ha detto:

    Palumbo, ti seguo da un po’ e mi sembra che di livori qui ci sono solo i tuoi e quelli di gente come Ciai che non sopporta che non ci sia solo il suo pensiero unico e litiga e insulta tutti, vedi quello che ha scritto a Galluccio su Minà.

    Un blog, come quello di Carotenuto, ha diritto di chiudere i commenti, e la colpa è innanzitutto tua, di Ciai e di Ginestri, uno più grossolano dell’altro, anche se la pensate così diversamente. Carotenuto non ha avuto scelta e non certo perché non si sapeva difendere.

    Adesso rifai lo stesso gioco inquinando anche il blog di Annalisa alla quale faccio i miei migliori auguri, qualunque decisione dovesse prendere.

    Toglimi una curiosità. Voi siete i grandi uomini e donne, Ciai e Cotroneo scrivono sui due più grandi giornali, la Nocioni ha copato Liberazione, Cavallino ha il più grande portale latinoamericano in lingua italiana. Il vostro pensiero arriva a milioni e milioni di persone. Perché siete così indignati da piccoli blogs come quelli di Melandri o Folliero o Carotenuto? Perché vi fanno così saltare i nervi?

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    Aldo Palumbo ha detto:

    Cara Annalisa, ribadisco. L’attacco a Ciai condotto da Folliero e ripreso con grande enfasi da Carotenuto (due articoli che tu ci hai invitato a leggere, presume perché ti erano piaciuti) erano basati su un’accusa rivelatasi falsa (e questa non è un opinione, è un dato di fatto). L’attacco contro Cotroneo è, alla luce di quel che quest’ultimo ha scritto (e continua a scrivere), quantomeno sopra le righe. Ed è mia ferma convinzione che questo suo essere sopra le righe vada inquadrato nell’ambito di una piuttosto ovvia campagna di denigrazione condotta contro il medesimo Cotroneo, Angela Nocioni e, naturalmente, Satana Ciai. Di questa campagna il professor Gennaro Carotenuto – verso il quale non ho alcun livore – è uno dei condottieri (e, tra l’altro, credo sia molto fiero di esserlo). Non credo ci sia nulla di offensivo, cara Annalisa, nel suggerirti di non alimentare questa sorta di duello rusticano che, personalmente, giudico non solo meschino, ma quasi sempre fuorviante rispetto ai temi trattati. Ci sono molti modi migliori per affrontare i temi latinoamericani che dar la caccia agli errori (quasi sempre presunti) ed ai complotti (tutti immaginari) di tre giornalisti che personalmente, giudico piuttosto insignificanti. Ma se tu preferisci continuare a linkare i tuoi ragionamenti a quelli del Carotenuto (sulla cui “fuga” non voglio riaprire la polemica), credo tu debba accettare le critiche del caso.

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    Annalisa ha detto:

    Per l’ultima volta, vedo che il tuo tema preferito, od ossessione che dir si voglia, continua ad essere Gennaro Carotenuto. Critica la sottoscritta quanto ti pare ma come gia’ detto in precedenza evita ogni sorta di offesa o commento ironico su persone non direttamente coinvolte nella discussione, e non mi sembra che l’argomento del post fosse Carotenuto.

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    Aldo Palumbo ha detto:

    Cara Annalisa, a coinvolgere Carotenuto nella discussione sei stata tu, proponendo, via link, un suo articolo di attacco a Cotroneo che io ho trovato – come il tuo – decisamente sopra le righe. Tutto qui. Mi pare che tu (come il Carotenuto, che per questo chiuse i commenti nel suo blog) abbia una marcata tendenza a bollare come “offesa” ogni critica. Spero comunque che tu non segua la medesima strada.

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    Reynamiranda ha detto:

    Palumbo, grazie per la risposta. Adesso è definitivamente chiaro a tutti che la tua è solo una cuestione personale contro Carotenuto.

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    Antonio Pagliula ha detto:

    A me sembra che Palumbo sia ossessionato dal prof Carotenuto.
    Non mi sembra opportuno attaccare il blog di Carotenuto in questa sede. Perchè non ti rivolgi a lui direttamente? Anche se i commenti sono chiusi c’è sempre una sezione “dialoghi” per interagire con il blog di Carotenuto! I commenti poi, mi preme sottolineare, sono stati chiusi non perchè Carotenuto perché non fosse in grado di sostenere il dibattito con chi dissentiva, ma anzi, come sappiamo tutti qui, purtroppo la situazione era degenerata, ed utenti anonimi erano arrivati ad offendere la persona oltre che l’onestà intellettuale del professore.

    Mi trovo quindi d’accordo con l’opinione di Reynamiranda, Palumbo intende attaccare Carotenuto per una questione personale.

    Per il resto Annalisa e libera nel suo blog di criticare la Nocioni, il Ciai o il Cotroneo di turno se a suo avviso non svolgono il loro lavoro di giornalista correttamente.
    Se permetti l’uscita di Cotroneo è stata sicuramente poco felice (era stile Papa in visita in Brasile), tant’è che ha provveduto a chiarire successivamente con un post. Ma prima della rettifica era doverosa una critica, il messaggio frainteso era pesante.

    Sul fatto che poi Annalisa utilizzi il blog come cassa di risonanza per il prof Carotenuto permettimi di non essere d’accordo.
    Annalisa ha si linkato l’articolo di Carotenuto ma dopo aver espresso il suo pensiero su Cotroneo e sull’argomento in questione.

    Solo su di una cosa mi trovo invece d’accordo con Palumbo: “Ci sono molti modi migliori per affrontare i temi latinoamericani che dar la caccia agli errori ed ai complotti di tre giornalisti che personalmente, giudico piuttosto insignificanti.

    Questo però non toglie che si possa e si debba criticare l’operato dei suddetti giornalisti e dei rispettivi giornali se ritenuto opportuno.

    Un saluto

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    Aldo Palumbo ha detto:

    La cosa è davvero curiosa. Annalisa ci invita a leggere un articolo del prof. Carotenuto e, quindi, s’indigna se qualcuno, letto il prof. Carotenuto, critica il prof. Carotenuto. Anzi, non solo s’indigna – reclamando a gran voce che non si polemizzi con chi “non è parte del dibattito” – ma segnatamente sostiene, per l’occasione appoggiata anche da Antonio Pagliula, che criticare il Carotenuto (nel caso specifico, criticarlo per la sua personale ossessione con quel che scrivono Ciai, la Nocioni e Cotroneo ) è l’evidente frutto di una ossessione personale. Sembra una barzelletta (e, in parte, lo è). Non perderò, a questo punto, tempo a smontare una costruzione (non smontabile proprio perché già in sé priva d’ogni coerenza logica). E mi limiterò ad un semplice (anche se inutile) consiglio ad Annalisa. Se non vuoi che nel tuo blog si parli di quel che scrive Carotenuto, evita di linkare il tuo blog con quel che Carotenuto scrive. E, infine, solo per la verità storica. Carotenuto chiuse il suo blog perché qualcuno – un ossesso, ovviamente – gli fece notare che si era inventato una citazione di Bush sulla quale aveva costruito un lungo articolo. Fu per questo che si dichiarò vittima di una “gogna mediatica” (o qualcosa del genere) e, contemporaneamente fece scomparire – chiudendo i commenti – tutte le prove del delitto (vale a dire: dell’assalto di cui sarebbe stato vittima). Da allora si limita a pubblicare solo i commenti che parlano bene di lui. Evidentemente, come tutte le persone aggressive, è un insicuro.
    Per Reynamiranda. Scusami, ma davvero – non essendo né Ciai, né Cotroneo, né la Nocioni, né Cavallino — non so che rispondere alla tua domanda.

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    Aldo Palumbo ha detto:

    Solo una piccola considerazione aggiuntiva per Antonio Pagliula. Anch’io credo che si possa, anzi, che si debba criticare tutto e tutti (incluso l’ “intoccabile” Gennaro Carotenuto). Ma il punto di partenza del dibattito era proprio questo: le critiche (in astratto sempre legittime) si basavano, nel caso di Ciai, su una accusa rivelatasi completamente falsa e, nel caso di Cotroneo, palesemente sopra le righe (specie alla luce di quanto da lui scritto nel suo articolo su Von Wernich). Purtroppo da questi temi, il dibattito si è spostato su chi è ossessionato con chi. Ma va da sé che io sono disponibile a riprendere la discussione da dove era cominciata.

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    Reynamiranda ha detto:

    Io penso che Palumbo ci faccia. Nessuna persona onesta può considerare terminante la replica di Cotroneo? Ma l’avete letta?

    Cotroneo gira e rigira intorno ai concetti, ma non indietreggia di un millimetro. Lui ha il DUBBIO che un processo nel quale si parla di 40 persone desaparecidas, di tortura, di sparizione di un neonato, è opportuno che non si faccia.

    A me chi ha questi dubbi li considero complici dell’impunità dei torturatori e degli assassini. Cotroneo, Palumbo, Cavallino eccetera!

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    Reynamiranda ha detto:

    PD: Il signor Cotroneo censura tutti i commenti che non gli piacciono. Nel senso che non appaiono proprio! E i duetti con Cavallino sono delle perle, finte critiche infarcite di lodi…

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    nereida ha detto:

    Io ho letto la replica di Cotroneo e non mi ha convinto. Ma mi pare che dica con assoluta chiarezza che i processi bisogna farli e che lui è contro ogni tipo d’impunità o colpo di spugna o chiamatelo come volete. Palumbo ha ragione: cercare di far passare Cotroneo per un complice dei crimini della dittatura militare è una esagerazione che sfiora il ridicolo e che si spiega solo come una forma di antipatia personale. Non è questo il modo di polemizzare. Se questo fosse un match di pugilato darei senza esitazione la vittoria a Palumbo per KO tecnico.

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    Anarkik ha detto:

    Il Palombo non ha altro da fare che controllare tutti i blog, se qualcuno parla di Gennaro Carotenuto, interviene immediatamente e scarica tutta la sua bile contro chi sostiene il professore. Non avete ancora capito che è un professionista pagato per denigrare e va in bestia quando qualcuno denuncia la sua “attività”?
    IGNORATELO, E’ IL MODO MIGLIORE PER FARLO SOFFOCARE NELLA SUA RABBIA.….….…

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    Nereida ha detto:

    Dopo l’intervento di Anarkik cambio opinione. Palumbo non vince piu per KOT, ma il match viene sospeso. Palumbo appartiene chiaramente ad una categoria superiore. Un massimo contro un piuma. Non s’ha da fare.

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    Annalisa ha detto:

    La replica di Cotroneo non ha convinto nemmeno me, la considero un tergiversare intorno al nulla e anzi forse aggiunge ulteriori spunti di riflessione:
    Dice Cotroneo:“In America Latina siamo circondati da persone che lottano tutti i giorni per affermarsi, dare un futuro ai propri figli, dribblare le avversità, senza aspettare che ci pensi qualcun’altro. In tutte le classi sociali. Sono popoli che hanno una storia tragica alle spalle, potrebbero incolpare decine di generazioni di sfruttatori e criminali, appellarsi ad uno Stato che è stato sempre il riflesso di interessi particolari, ma nell’atteggiamento davanti alla vita di tutti i giorni non lo fanno. Quando c’è da votare votano e partecipano agli spazi democratici (e lo fanno sempre meglio, a mio parere) e per il resto ci danno dentro da soli, e con un coraggio che noi italiani ci scordiamo da almeno una generazione.”
    Sono popoli che potrebbero incolpare decine di generazioni di sfruttatori e criminali e lo fanno mi sembra, esigendo a gran voce giustizia per il passato e per il presente, perche’ alcuni di quei popoli, vedi i mapuche cileni ancora pagano per i crimini del passato.
    Ci danno dentro da soli, questo e’ vero, anche perche’ se non lo fanno hanno ben poche possibilita’ di sopravvivenza in paesi dove sono ancora vigenti leggi emesse sotto regimi dittatoriali e che certo non favorivano tutte le classi sociali, come non le favoriscono ancora oggi. In America Latina l’oligarchia, che come dice Palumbo non vuol dire nulla, ma invece dice molto, ha bisogno dei piu’ poveri da sfruttare per mantenere alti privilegi e posizione sociale. Guardare avanti significa anche legiferare in modo che ci siano privilegi per i dimenticati di sempre, modificare vecchie leggi e farne delle nuove che veramente siano democratiche. E gli esempi potrebbero essere moltissimi.
    Il dubbio che ha Cotroneo non e’ coerente con chi ha veramente desiderio di guardare avanti, per poter procede

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    Annalisa ha detto:

    Il dubbio che ha Cotroneo non e’ coerente con chi ha veramente desiderio di guardare avanti, per poter procedere con i processi ai criminali argentini si sono dovute annullare leggi che proteggevano di fatto ancora cio’ che rimaneva del regime dittatoriale, portare avanti questi processi ha significato pertanto un evidente passo avanti verso la democrazia.

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    Annalisa ha detto:

    @Nereida Siccome non e’ questo un match di pugilato, non ci sono nemmeno giudici di gara.

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    Aldo Palumbo ha detto:

    Sapevo che, prima o poi, qualcuno mi avrebbe accusato di essere pagato. Concordo con Nereida. È tempo di sospendere il match. Non perché io l’abbia vinto per K.O. tecnico, o perché appartenga a una categoria superiore, ma per evitare di immeschinire un blog che non lo merita. Anche se debbo ancora una volta notare come, al pari dell’arbitro De Santis (o Bertini) quando non vedeva i rigori contro la Juve, la padrona di casa, di norma tanto sensibile, abbia scelto di chiudere entrambi gli occhi di fronte alla miseria dell’intervento di Anarkik. Detto questo, se davvero esiste qualcuno disposto a garantirmi un salario per attaccare on line Gennaro Carotenuto, sono disposto a considerare eventuali offerte. Non avete idea di quanto noioso, a volte, possa essere commerciare in caffè…Più seriamente. L’ultimo intervento di Annalisa mi trova, nella sostanza, d’accordo. Il modo con cui Cotroneo chiede di guardare avanti mi sembra confuso, soprattutto nel suo rapporto con quella che lui chiama la memoria storica. Ma resta il fatto che la sua non è – scusami se cito il Carotenuto, ma ti assicuro che lo faccio gratis – una “alzata di spalle di fronte ai crimini contro l’umanità”. Tutto l’attacco contro di lui è stato, per tornare a bomba, decisamente e livorosamente sopra le righe. Ribadisco: non era giusto e non ne valeva la pena.

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    Annalisa ha detto:

    Palumbo, anzi Aldo, se riuscirai a scrivere almeno qualche commento di fila senza criticare Carotenuto, probabilmente a nessuno piu’ verra’ in mente di dire che tu sei pagato per farlo. Trovo l’uscita poco simpatica, ma non posso fare a meno di notare che anche in questo blog tu non hai MAI commentato in qualche post dove non ci fossero riferimenti a Carotenuto o a Mina’ e si che lo aggiorno quasi quotidianamente, con argomenti diversi fra loro.

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    Aldo ha detto:

    Cara Annalisa, se avrai la pazienza di riesaminare I miei interventi in questo blog, potrai facilmente constatare come i riferimenti al Carotenuto siano stati determinati esclusivamente da due cause. La prima: l’accusa, originalmente lanciata nei miei confronti, con toni apocalittici, da Eliolibre, ma poi ripresa anche da altri, d’essere il “provocatore” che aveva costretto il povero professore a chiudere i commenti nel suo blog. La seconda: il fatto che tu – come già ti ho ricordato più volte – molto frequentemente linki articoli del sunnominato. Mi pare che, alla luce dei fatti, il rapporto causa-effetto vada ribaltato. Non è che io venga accusato, dai più esagitati dei tuoi seguaci, d’essere un sicario prezzolato per dar la caccia al Corotenuto on line perché – come tu sostieni – parlo troppo di Carotenuto. Io parlo (troppo ed inevitabilmente) del Carotenuto, perché vengo accusato di essere un sicario prezzolato per dargli. E perché gli articoli del Carotenuto (che io, di norma, considero piuttosto grottescamente faziosi) vengono citati come esempi di restauro della verità. Comunque sia, ti prometto di smettere. A patto, ovviamente, che tu faccia lo stesso.

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    Reynamiranda ha detto:

    Certo che Nereida e Palumbo siete incredibili!!! Un match di pugilato tra Palumbo e Carotenuto? Per fare la box bisogna essere in due come facevano Ginestri e Ciai da Carotenuto obbligandolo a chiudere i commenti.

    Se è così vince Palumbo per mancata presentazione dell’avversario. A me sembra un bombardamento all’americana, con i B52 da 10mila metri.

    Siete proprio ridicoli.

    PD Perché non commenti il fatto che Cotroneo sceglie dal mazzo i commenti da pubblicare?

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    Mau@ ha detto:

    Posso fare alcune domande? Perché Aldo Palumbo e altri vengono sempre accusati di offendere Carotenuto mentre Carotenuto offende tutti sul suo blog? Vi sembra una offesa da poco dire che uno è il piccolo Goebbels di Repubblica, che Noccioni è un giornalista pennivendolo e che Cotroneo del Corriere della Sera è una canaglia? Perché chi, come me, se difende Paulumbo o chi per lei viene accusato di essere pagato da qualcuno o di essere un pretoriano di Ciai che poi forse sarebbe Palumbo? Perché se si interviene in questo blog o altri simili per esporre idee diverse da qualle della padrona di casa Annalisa viene accusato di essere molto preoccupato o infastidito da voi? E’ come se io dicessi che voi intervenite contro i giornalisti dei grandi giornali perché siete invidiosi dela loro visibilità. Non mi sogno nemmeno di pensarlo, credo che chi interviene qui lo faccia perché ha voglia di intervenire e di discutere, a volte esponendo idee diverse, che poi è anche il bello della discussione, almeno per me. Sai che succede? Che io mi vergogno e ho paura di intervenire con teorie diverse da quella della maggioranza e della padrona di casa, e questo secondo me non è bello, o almeno non è molto rispettoso. Ho visto che non c’è mai stato nessuno che abbia espresso una idea diversa che non sia stato accusato di essere pagato da qualcuno e insultato. Vi sembra bello? Dite sempre che accettate le idee degli altri, non è vero, non le accettate mai, come dimostra il fatto che Carotenuto possa insultare chi vuole e qui basti dire che Minà e mediocre per accusarlo di utilizzare i blog cper i suoi livori. Grazie e scusate. Non ineterverrò mai più. Grazie.

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    Aldo ha detto:

    Hai ragione Reynamiranda. Paragonare il confronto tra Carotenuto ed il sottoscritto ad un match di boxe è ridicolo (anche se le metafore, spesso, proprio questo vogliono essere). Resta comunque il fatto che fu il professore a gettare la spugna. Non perché indignato dai toni del confronto tra Ginestri e Ciai (figuriamoci) ma per coprire una sua brutta figura (P.S. per Annalisa. Come vedi non sono io che voglio a tutti i costi parlare del Carotenuto. Mi ci tirano per i capelli. Se i tuoi lettori fossero meno preoccupati di salvare la reputazione del profesore, avremmo cambiato argomento già da tempo)

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    Anarkik ha detto:

    Posso farti io una domanda Palumbo? Ma perchè devi sempre firmarti con un altro nome per fingere che ci sia chi sostiene le tue tesi? E’ un trucchetto stupido e vile. Ma non hai di meglio da fare?
    Potresti aggiornarti sulle quotazioni del caffè.……
    Torno ad invitare tutti ad ignorare il Palumbo, non fatevi attirare nelle sue trappole, è, contrariamente a quello che pensa Nereida, un consumato professionista della provocazione e della denigrazione. Ha tutt’altro che coraggio, è solamente un vile che si nasconde dietro ad un nick fasullo. Annalisa, Carotenuto, Eliolibre, ecc. sostengono le proprie opinioni mostrando la loro vera faccia, il Palumbo non lo farà mai, la sua vera identità lo sputtanerebbe definitavamente!
    PS. Accettare le idee degli altri non vuol dire condividerle, e se non le si condividono è giusto contrastarle. SPECIALMENTE SE SONO IDEE FASCISTE!!!!!!!!
    ‘f.….o a tutti i servi dei potenti, siete più vili di loro.
    Ovviamente mi firmo con un falso nome altrimenti sarebbe una lotta impari

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    Aldo ha detto:

    La risposta te la sei data da solo Anarkik. Quel “ovviamente mi firmo con un nome falso” e’ un il magistrale tocco finale d’un intervento esilarante. Ed anche, credo, l’ultima battuta di un dibattito divenuto ormai patetico.

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    @Mau ha detto:

    Ovviamente ero Palumno e anche fascista, chiaro. Mi ero dimenticato che chi la pensa diversamente o è Palumbo o è pagato dalla Cia o è fascista, ma io a differenza di Palumbo tolgo il disturbo immediatemnete, con un ringraziamento alla squisita padrona di casa che come purtroppo ho notato fa sempre in questi casi sparisce, perché non sa cosa rispondere e perche non è scema, ma abbastanza furba e interviene solo quando si tratta di rimproverare qualcuno che dice 1 (e la pensa come lei) e non rimprovera mai quelli che dicono 100, infatti non mi ha detto come mai dire che uno è una canaglia o il piccolo Goebbbels di Repubblica non sia una offesa. Deludente la cara Annalisa che fa tanto la buona, e anzi piuttosto miserella nella sua compassione selettiva e nella sua parzialità palesissima, così palese che a lei non gliene frega proprio niente se muore qualcuno che non sia un fiero rivoluzionario solidale come lei (andiamo bene). Ha esattamente il blog che si merita. E gente come questo genio di Ataturk o come si chiama e così via.

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    Reynamiranda ha detto:

    A Maua. Ci sono cose che non sono opinioni. Chi mette il dubbio che processi per violazioni sui diritti umani non si debbano fare è UN CANAGLIA! E bisogna chiamare le cose con il suo nome.

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    Annalisa ha detto:

    Caro Mau/a troppo semplice pensare che la sottoscritta non avesse un pc a portata di mano dove si trovava? Ah.…la malafede..Strano rimprovero quello di “essere sparita” da uno/a che quando scrive non si capisce nemmeno che nome abbia.
    Non è vero che “chi la pensa diversamente è Aldo palombo”, la polemica su Aldo Palumbo e la sua vera identità vanno avanti da un pezzo, nessuno crede più che Aldo Palumbo sia Aldo Palumbo, evidentemente dietro questo nome si nasconde qualcuno (problemi suoi chi sia veramente) e questo nome è stato usato anche da altre persone in questo stesso blog, probabilmente amici suoi.
    Quindi poi non venite a lamentarvi se uno ci gioca su o ironizza. La serietà e l’onestà pagano sempre, credo.
    Seconda cosa, non vedo perchè io dovrei andare a commentare sugli eventuali insulti o su quello che dice Carotenuto di altri sul suo blog, se ho ripreso qualcuno sugli insulti è perchè è stato fatto nel mio blog verso persone che nemmeno partecipavano alla discussione.
    Questa discussione me ne fa venire in mente un’altra di circa un’anno fa sul blog di Guido Piccoli, dove (guarda caso) parteciparono Cavallini e Cotroneo. C’era un passaggio di Guido, rivolto a Cavallini in cui egli diceva: “Non cerco il “tanti nemici, tanto onore”, ma ritengo che, talvolta, la ragione e la passione possano usare delle strade anche non raffinate per scalfire gli impermeabili tutelati di sempre.“
    Davanti al potere mediatico di chi scrive su grandi quotidiani e che inevitabilmente influenza l’opinione anche dei nostri politici, credo che sia giusto esprimere opinioni anche forti per riportare la verità almeno quella, sul giusto binario.” Si assumano i Ciai, i Cotroneo, i Cavallini etc etc la responsabilità di ciò che dicono.
    Consiglio la lettura di questa pagina del blog di Guido Piccoli:
    http://www.feltrinelli.it/BlogItem?item_id=1188<

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    Annalisa ha detto:

    D’altra parte non vedo poi nemmeno perché mi si richieda tanta imparzialità, se l’avessi avuta dall’inizio probabilmente non avrei avuto nemmeno l’onore delle visite di Aldo Palumbo nel mio sito. Nn ce l’ho e se devo difendere qualcuno difendo chi decide di stare dalla parte opposta a quella del potere, vi piaccia o no, quindi Palumbo i tuoi buoni consigli non verranno seguiti, fattene una ragione

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    Aldo ha detto:

    Purtroppo il link con il precedente blog (quello di Guido Piccoli) non funziona e non mi è stato possibile leggerlo. Credo tuttavia che il post di Annalisa sbagli ancora una volta bersaglio. Non è mai stata la passione o la mancata raffinatezza degli attacchi a Ciai o Cotroneo (o, si parva licet comparare, a me stesso) quello che personalmente ho messo in discussione. L’irruenza del linguaggio non mi disturba affatto. Il punto è che l’attacco a Ciai era, nel caso specifico, basato su un falso (il fatto che avesse copiato l’articolo) e quello a Cotroneo sull’elaborazione – questa sì piuttosto canagliesca, cara Reynamiranda – del tutto arbitraria di un dubbio. Altro che “scalfire gli impermeabili tutelati di sempre”. Quel piove, da queste parti, sono bugie usate nell’ambito di vere e proprie campagne di diffamazione. E quando le bugie non bastano si inventano strani complotti, torbidi misteri. Chi si nasconde dietro Aldo Palumbo? La domanda – quasi sempre sollevata da personaggi che si firmano con fantasiosi pseudonimi – è ovviamente troppo stupida e strumentale per meritare una risposta.

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    Reynamiranda ha detto:

    Quando si comincia con queste cose, una scopre cose interessanti. Per esempio, se si va sul sito di The Nation, si scopre che il signor Massimo Cavallini, che a quello che si capisce tiene le fila di questo gioco, non ce l’ha solo con Carotenuto. Anzi, per Carotenuto con gli insulti solo gli va bene!!!

    Su quel sito americano che più americano non si può, Cavallini scrive che nella Cuba del futuro, così come la sogna lui, non deve esserci spazio per Rosa Miriam Elizalde che è una scrittrice cubana che ha come unica colpa non essersene andata a Miami.

    Questo è quello che scrive Cavallino: Let’s hope, all together, in a “next Cuba” in which there are many Little Beehives and no Rosa Miriam Elizarde.

    Per Cavallino non deve esserci nessuna riconciliazione nazionale, ma solo una resa dei conti per eliminare fisicamente chi non la pensa come loro.

    Sono i democratici come Cavallini che vogliono riprendersi Cuba. Se me lo permetti Annalisa, anche Cavallini, uguale che Cotroneo, E’ UN CANAGLIA!!!

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    Anarkik ha detto:

    INCREDIBILE!!!!!!!!!!!!!!!!! il Palumbo si appropria del dibattito con un’arroganza inaccettabile attaccando tutti coloro che non si prostrano davanti ai potenti ed ai lori servi ridicoli, di cui Palumbo, Ciai, Cotroneo e C. sono esempi straordinari, e se ne esce definendo il dialogo patetico!
    Sei uno squallido servitore del potere, caro Palumbo, e vorresti dare del patetico agli altri??????? QUI’ DI PATETICO CI SEI SOLO TU!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Il tuo servilismo è ormai noto a tutti, rappresenti l’intolleranza più becera ed il cinismo tipico dei servi del potere, e vorresti dare lezioni agli altri? Non a caso attacchi in maniera patologica tutti coloro che criticano la nostra orrida e finta democrazia. Spendi il tuo tempo a scovare chi cerca di fare conoscere il pensiero LIBERO di Carotenuto ed intervieni per demolirne l’immagine e per difendere coloro che si sono venduti ai cialtroni che possiedono i mezzi d’informazione. Sembri il classico Piduista che sa che la propaganda mediatica è l’arma più potente in mano a chi vuole dominare il mondo, mentre chi si esprime criticamente è il nemico da combattere. Persone come te sono servi, colpevoli di difendere i crimini di coloro che stanno costringendo l’umanità in condizioni pietose.
    DOVRESTI ALMENO PROVARE VERGOGNA ANZICHE’ FARE L’ARROGANTE!

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    @miao ha detto:

    @mau, ora non ci sono più dubbi, sei proprio Aldo Palumbo!
    Annalisa, non ti offendere, le offese di questi personaggi sono onori al merito. Immagina se avessi il loro consenso…

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    Aldo ha detto:

    Mi dispiace, Annalisa, ma a questo punto io ti lascio sola con Anarkik e Reynamiranda. Un po’, devo dire, te lo sei voluto. Ma un po’ mi dispiace per te. Il tuo blog, dopotutto, merita qualcosa di meglio.

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    Annalisa ha detto:

    Aldo, in realtà non ti spiace per me ma per te stesso. Ognuno di noi a volte ha bisogno di un “cuore nuovo” per andare avanti, bisogna solo augurarsi che sia un cuore che ci permetta di essere persone migliori. Comunque sia resto in ottima compagnia, non temere, e il mio blog ha già “qualcosa di meglio”. Spero comunque di risentirti, il dibattito non è stupido e strumentale, come tu hai detto, anzi è indicativo di qualcosa di molto, molto importante che riguarda un pò il diritto di tutti noi ad essere correttamente informati su ciò che avviene nel mondo, sulla dignità dei popoli che va sempre rispettata, sulla loro autodeterminazione, sul potere e tanto altro ancora, tutto ciò non è reminiscenza da anni 70 come tanti, vogliono far credere. Cordiali saluti.

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    Aldo ha detto:

    Tornerò senz’altro Annalisa, sperando di trovarti in migliore compagnia. E sperando che anche tu sia diventata un poco migliore (un poco più onesta, direi), evitando, almeno in parte, le piccole ma molto indicative bugie con cui sei solita consolare te stessa quando non sai che pesci prendere. Io non ho mai definito stupido e strumentale il dibattito. Io ho definito stupidi e strumentali (e si tratta di eufemismi) i quesiti attorno alla mia identità. Non umiliare te stessa cercando di dare dignita ad argomentazioni che non ne hanno alcuna A presto.

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    Anonimo ha detto:

    Reynamiranda,Anarkik ecc. l’unica colpa di Palumbo e’ di non pensarla come voi…in fatto di stalinismo non siete secondi a nessuno…basta che vi tocchino i vostri idoli che vi inferocite…voi sventolando le bandiere di Castro e di Chavez credete di essere nel giusto,pensate di essere i depositari della verita’ e non avete nessun rispetto delle idee altrui(vabbe’ basta guardare a chi vi ispirate…)Speriamo che per accedere ad alcuni blog non ci sia bisogno di presentare un certificato di “ortodossia marxista-leninista” magari compilato da un comissario politico cubano…

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    Anarkik ha detto:

    “Mi dispiace, Annalisa, ma a questo punto io ti lascio sola con Anarkik e Reynamiranda. Un po’, devo dire, te lo sei voluto”
    Cavolo Palumbo! non ti sembra di essere un po’ troppo presuntuoso?
    “Io non ho mai definito stupido e strumentale il dibattito” Bravo! Però prova a leggerti quello che hai scritto appena prima:
    “La domanda – quasi sempre sollevata da personaggi che si firmano con fantasiosi pseudonimi – è ovviamente troppo stupida e strumentale per meritare una risposta.”
    “Ed anche, credo, l’ultima battuta di un dibattito divenuto ormai patetico“
    E mi sembra che Aldo Palumbo sia un fantasioso pseudonimo.….….
    Ahiahiahiiiii, come faremo senza di te?????
    Anonimo, quì di ortodosso c’è solo la tua convinzione che chi difende esperienze non gradite ai cialtroni che detengono vergognosamente il potere sull’intera umanità, siano necessariamente degli stalinisti, marxisti-leninisti o quant’altro. Sei più patetico di Berlusconi, il che è tutto dire.
    Poi il marxismo, te lo dice un non marxista, non è poi così da biasimare! senza questo pensiero probabilmente non saremmo quì a discutere. Semplicemente non saremmo.…..

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    Anonimo ha detto:

    Sembra vicina una nuova crisi diplomatica tra Venezuela e Colombia.Secondo il canale colombiano RCN che ha intervistato un deputato venezuelano esisterebbe un piano di Chavez per fingere uno scontro in frontiera tra guardia venezuelana e guerriglieri colombiani.Dall’altro lato l’ex-vicepresidente Rangel parla di infiltrazione dei servizi segreti colombiani in Venezuela per individuare combattenti comunisti nel paese di Chavez ed eventuali collusioni con il governo del “caudillo” di Caracas.

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