Ingrid Betancourt, come i media italiani si prestano al gioco di una giornalista golpista

24 commenti

Ingrid Betancourt

Credo che la notizia della presunta liberazione di Ingrid Betancourt  dovesse essere trattata con più delicatezza e serietà di come è stato fatto. Se non altro per rispetto verso i suoi familiari e per tutti gli altri sequestrati.
Ancora una volta la stampa italiana si è distinta per cialtroneria e pressappochismo.
L’Unità riporta in questo articolo come la  stampa francese faccia  notare che “i quotidiani italiani si sono basati su un’unica fonte per giunta poco affidabile”.
Molto poco affidabile.
La fonte infatti, la giornalista venezuelana  Patricia Poleo, “esule”a Miami, racconta di aver avuto l’informazione da militari di Caracas, ma ovviamente dichiara di non poter fare nomi.
La Poleo è accusata in Venezuela di essere addirittura la mandante dell’omicidio del magistrato Danilo Anderson, oltre che ha apertamente appoggiato il golpe contro Chávez dell’11 aprile.
La falsa notizia ha fatto sì che tra ieri e oggi i mezzi di comunicazione impazzissero letteralmente.
La Colombia ancora una volta purtroppo fa parlare di sé solo se l’argomento  ha il nome e il volto di Ingrid Betancourt.
In questo caso se ne è parlato troppo e malissimo.
Secondo Omero Ciai su La Repubblica,  se Chávez, che pure si era offerto come mediatore,  dovesse ottenere qualche risultato, questo automaticamente dimostrerebbe “un suo legame di complicità con la guerriglia”.
Il Tempo, quotidiano romano, riporta invece ciò che sostiene Patricia Poleo e cioè che il presidente venezuelano vedrebbe rialzate le sue quotazioni “in difficoltà davanti all’opinione pubblica internazionale dopo la vicenda del mancato rinnovo della licenza all’emittente Rctv” .
Al GR3 (edizione delle 8.45) di  radio3  questa mattina,  il Prof. Luigi Bonanate,  docente di relazioni internazionali all’Università di Torino, parlando di cambiamenti (una “terza via”, secondo il professore,  che si differenzia  dalla tendenza del passato dei governi a  richiudersi in se stessi  e da rivoluzioni ormai datate) in America Latina e  di “nuove presidenze”, cita a pari merito Lula, Chávez e Uribe (??!!).
Su l’Opinione.it diretto da Arturo Diaconale, il titolo (La “clemenza“ di Chávez) non lascia spazio a dubbi: era Chávez che teneva sotto sequestro la Betancourt e ha deciso di liberarla.
Sempre secondo l’Opinione, le FARC sarebbero diventate una “formazione paramilitare comunista” e anzi se “sono ancora attive in Colombia lo si deve, a quanto pare, soprattutto a lui”.
Chi è “lui”? Ovviamente Hugo Chávez, chi altri?
Si legge infatti: “Stando a fonti vicine all’opposizione venezuelana (e alle proteste colombiane), Chávez ha fornito alle Farc rifugi sicuri oltre il confine, armi e addestramento, subentrando a Cuba in questo ruolo storico di esportazione della rivoluzione nell’America Latina. Questo suo gesto di magnanimità, la liberazione di Ingrid Betancourt, dopo cinque anni di sequestro, sarebbe dunque un suo atto propagandistico.”
Giornata di stranezze,  e così solo  Panorama ricorda che forse la liberazione della Betancourt  sarebbe tutt’altro che una buona notizia per il presidente colombiano.
Intanto l’intransigenza di Uribe allontana sempre più la possibilità di uno scambio umanitario.
La sua proposta di concedere un’area smilitarizzata per 90 giorni soltanto dopo la liberazione di tutti i prigionieri, giudicata inaccettabile da tutti gli osservatori, a Rocco Cotroneo del Corriere della sera appare invece “come una piccola apertura”.
Purtroppo fino a che la situazione in Colombia non verrà affrontata nel modo giusto, con uno sguardo attento da parte della comunità internazionale sulle reali responsabilità che ha il potere politico colombiano, la solidarietà resterà una parola senza senso.
A Patricia Poleo non importa nulla della Betancourt, vuole solo gettare ombre e dubbi sul presidente Chávez e oggi i media   italiani bene si sono prestati al suo gioco.
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    Comicomix ha detto:

    E’ sempre un piacere leggerti, per la competenza ed il rigore che sono sempre più difficili da trovare.
    La stampa italiana, in questa come in altre occasioni, riesce a superare ogni più pessimistica previsione nel fare il suo mestiere. Purtroppo.
    Un sorriso estivo
    Mister X di Comicomix

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    Reynamiranda ha detto:

    E’ un articolo superbuono! Non voglio farti complimenti!

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    Molly Bloom ha detto:

    Cara Annalisa e cari tutti, non attribuite intenzioni troppo intelligenti ai giornalisti italiani. Sono molto meno cattivi di quello che pensate, si tratta semplicemente e banalmente di cialtroni. Parlo di Adn Kronos e Tg3, gli altri hanno ubbidito ai direttori. Qualcuno ha scritto articoli mas o menos, altri non si sono nemmeno presi la briga di fare una microricerca su internet. Quanto a Cotroneo, meglio sul serio stendere un velo pietoso.

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    Molly ha detto:

    Concludo. Il problema dei giornali italiani è che, soprattutto sugli Esteri, esiste la totale impunità.

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    Reynamiranda ha detto:

    Molly vuoi dire che Ciai o Cotroneo possono fare i loro maneggi sporchi perché a nessuno frega niente? Ma i giornali che ci guadagnano?

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    Massimo Cavallini ha detto:

    Sono perfettamente d’accordo con Molly Bloom quando sottolinea quello che è il vizio capitale del giornalismo italiano: la cialtroneria, insieme effetto e causa dell’impunità (come potrebbe essere altrimenti, visto che quelli che dovrebbero punire, i direttori, sono di norma ancor più cialtroni dei punibili?) da Molly denunciata. Peccato che anche la denunciante finisca poi per abbandonarsi ad affermazioni che appaiono, a loro volta, piuttosto cialtronesche. Non ho idea di quel han fatto Adn Kronos e Tg3 (quando si dice il peccatore bisogna dire anche il peccato) né so chi abbia “ubbidito al direttore” (quando dice il peccato bisogna dire anche il peccatore). L’unica cosa che ho potuto fare è andarmi a leggere quello che ha scritto Rocco Cotroneo, trovando assolutamente spropositato – tanto spropositato da spiegarsi solo con una forte antipatia per il personaggio – il sardonico riferimento al “velo pietoso”. E perché mai? L’articolo non era certo da Pulitzer, ma non vi ho trovato nulla di scandaloso, di falso o di cialtronesco. Così come del tutto appropriato – quasi banale — ho trovato definire, come fa Cotroneo, “una piccola apertura” la proposta dei 90 giorni lanciata da Uribe. Inappropriato, caso mai è scrivere, come con grande leggerezza fa Annalisa, che “tutti gli osservatori” hanno definito “inaccettabile” quella proposta (Quali osservatori? Quando? Dove?) Io in questi giorni ho letto pressoché tutta la stampa colombiana. E tutti hanno definito, per l’appunto, una “apertura” la proposta di Uribe, al massimo sottolineando – cosa che anche un bambino sapeva – come fosse pressoché impossibile che le Farc l’accettassero. Concludendo: se si vuole – cosa nobilissima – denunciare la pessima qualità del giornalismo italiano, meglio scegliere esempi validi e non dettati da personali risentimenti. Scrivere cialtronate non è il modo migliore per combattere la cialtroneria

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    Annalisa ha detto:

    Massimo Cavallini ho risposto con un post perchè sarebbe stato problematico mettere i link in un commento.

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    Reynamiranda ha detto:

    Lo copio pure qua

    Annalisa ha risposto benissimo, da persona seria quale è. Se posso aggiungere una cosa, non è la prima volta che Cavallini o Palumbo parlano di “risentimenti personali” di chi li coglie in fallo.

    Questo è il più cialtronesco degli argomenti. Cavallini, Palumbo, Ciai, Cotroneo, la Nocioni, vi credete così importanti da essere oggetti di invidie da parte di Annalisa Melandri?

    Forse ha proprio ragione Molly. Si sentono in diritto di mentire e non accettano di essere sbugiardati.

    E poi, se anche la BBC smentisce Cavallini, pure la BBC lo fa perché è risentita col povero Cavallini?

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    Massimo Cavallini ha detto:

    copio anch’io

    Chiunque abbia un minimo di buonafede può andarsi a leggere – uno per uno, riga per riga – I links tanto meticolosamente elencati da Annalisa. Ed in ciascuno troverà un’elementare verità. Ovvero: che Uribe, spinto dalle emozioni che hanno accompagnato la marcia di Moncayo, ha fatto una proposta – una piccola apertura, per l’appunto, da qualcuno degli osservatori citati, ad esempio, da El Universal, addirittura definita “audace” – che tuttavia era estremamente difficile venisse accettata dalle Farc. Il che è esattamente quello che, in un articolo senz’infamia e senza lode, ha scritto Cotroneo. La mia impressione è che Annalisa abbia – si tratta d’un vecchio e, per restare in tema, cialtronesco trucco — accumulato fonti e citazioni fasulle (o meglio, vere, ma tutt’altro che in sintonia con la tesi che avrebbero dovuto convalidare) per dimostrare ai più pigri e superficiali (quelli che non si prendono la briga di andare a leggere gli articoli) una ragione che non ha. Il problema – ribadisco — è che in questo blog si tende, molto più che a denunciare la cattiva informazione propinata dai giornali, a fare campagna (non so se per personale risentimento o per stupidità) contro alcune persone. E questo spiega il “velo pietoso”, del tutto a sproposito invocato contro Cotroneo. Un po’ più di serietà non guasterebbe.

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    edwin ha detto:

    Salve ragazzi, io vivo in Italia dal 2000, e da quando sono qua, vi giuro non sopporto EMILIO FEDE… Già uno che da la notizia e poi esprime la sua opinione, cercando di condurre al pubblico a coincidere con il suo punto di vista, fa proprio schifo…I giornalisti Italiani non sono liberi di condurre un giornalismo neutro, senza simpatie politiche. Da qui che succedono cose come la falsa notizia su INGRID BETANCOURT…pazienza.…

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    Annalisa ha detto:

    Edwin di dove sei? Emilio Fede lo sopporto poco pure io!

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    Valentino ha detto:

    Ricopio…

    L’unica cosa che ne consegue da questa discussione é la profonda antipatia di Cavallini nei confronti di Annalisa.

    Casus belli…Cotroneo scrive un’articolo sul Corriere della Sera riguardo alla marcia di Moncayo terminata in Plaza Bolivar.
    L’articolo di Cotroneo cita “(…)Uribe ha risposto con una piccola apertura(…)“Successivamente l’articolo di Cotroneo prosegue con “(…)e secondo gran parte degli osservatori,(le Farc)non accetteranno la proposta di Uribe (…)
    Queste sono alcune righe dell’articolo del Rocco del Corriere.
    L’articolo della Melandri si limita a linkare il Cotroneo senza darne giudizio alcuno e proseguendo dice “(…)la sua proposta di concedere un’area smilitarizzata per 90 giorni soltanto dopo la liberazione di tutti gli ostaggi,giudicata inacettabile da tutti gli osservatori (…)” A questo punto M.Cavalini ci innonda di buona fede e scrive sdegnato “(…)caso mai è scrivere, come con grande leggerezza fa Annalisa, che “tutti gli osservatori” hanno definito “inaccettabile” quella proposta (Quali osservatori? Quando? Dove?)” quindi il paladino della corretta e libera informazione chiede ragione ad Annalisa di ciò.
    Cavallini tu non hai mai letto una benchè minima riga di questa vicenda.
    Concludo con parole (profonde e purtroppo non mie) “(…)se si vuole – cosa nobilissima – denunciare la pessima qualità del giornalismo italiano, meglio scegliere esempi validi e non dettati da personali risentimenti. Scrivere cialtronate non è il modo migliore per combattere la cialtroneria”

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    Massimo Cavallini ha detto:

    Caro Valentino, come al solito ti è rimasto nella penna un piccolo dettaglio. Avresti dovuto scrivere: “ Annalisa Melandri si limita a linkare Cotroneo in un articolo dedicato all’elenco delle castronerie scritte dalla stampa italiana”. Il che ha portato me – che, contrariamente a te, ho conservato un minimo di consequenzialità logica – a dedurre che Annalisa considerava l’articolo di Cotroneo (ed in particolare il suo accenno alla “piccola apertura” di Uribe) una di queste castronerie. Cosa che, peraltro, la stessa Annalisa ha ripetutamente confermato, salvo poi stabilire alla fine – una volta smascherata l’assoluta inconsistenza dei famosi link da lei elencati per “sbugiardare” Cotroneo – che non era su intenzione sbugiardare Cotroneo. Il Che Guevara a questo punto avrebbe detto: “uno, cento, mille veli pietosi”. Ma in realtà va benissimo così. Quello che alla fine è emerso è la verità più ovvia. Vale a dire: che Cotroneo non aveva scritto nulla che valesse la pena, non dico di essere additato come “cattivo giornalismo”, bensì, semplicemente di essere citato. Il che ci riporta alla frase “profonda” che tu mi fai l’onore di citare alla fine. La cialtroneria non è una malattia curabile con metodi omeopatici (ovvero: con ancor più massicce dosi di cialtroneria, come si usa fare in questo blog). Tu, comunque, non desistere. I tuoi interventi – quando pretendono di riassumere il dibattito, distribuendo torti e ragioni – sono davvero esilaranti. Bravo

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    Valentino ha detto:

    …ti ringrazio del bravo.Non posso dire altrettanto in quanto a ciò sei insuperabile.Ancora una volta dimostri di non aver letto nulla.
    Cavallini un piccolo consiglio lo sdoppiamento di personalità é curabile, ci vuole tempo ma ci puoi riuscire.

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    Die ha detto:

    Tutto poco credibile, qui in Colombia quando é arrivata la notizia tutti facevano faccie storte, come se ne stessero diceno una nuova, ma una nuova cazzat… va beh.
    Un abbraccio Annalisa.

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    Molly Bloom ha detto:

    Per Reynamiranda: non voglio dire che Ciai e Cotroneo facciano maneggi, né altri giornalisti dei grandi quotidiani e settimanali. Dico solo che la maggior parte dei giornalisti non approfonidisce perché non gli interessa approfondire, tanto se scrivono fesserie nessuno se ne accorge. Per Cavallini: non sono una cialtrona, il modo in cui la notizia è stata data dal Tg3 e da Adn Kronos ed è stata sparata poi dagli altri media è stato assolutamente poco serio. Su Cotroneo: ha iniziato il pezzo scrivendo che la Bretancourt è stata rapita quando il Caguan era ancora zona di distensione e non era vero, quella zona non era più “di pace” da qualche giorno. Non era vero nemmeno che la Betancourt in Colombia non la conosceva nessuno. Ho usato un termine un po’ forte invitando a stendere un velo poetoso su Cotroneo, ma credimi Cavallini non ho nessun risentimento personale contro di lui, che considero soltanto un giornalista superficiale e disattento, molto superficiale e molto disattento.

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    Antonio di Gennaro ha detto:

    L’ho qua già detto e mi ripeto, concordando con Annalisa nella presentazione dell’argomento. Tutta la stampa e l’informazione italiana, salvo minime isole felici, sono in mano alla cialtroneria ed al pressapochismo, se non alla partigianeria. Basti notare la confusione che, sempre e regolarmente, viene fatta tra Rumeni(che si dovrebbe sapere, sono comunitari), Rhom, Zingari da sempre residenti in Italia ed immigrati dalla Bosnia. C’è voluta una dichiarazione del ministro Amato per fare un po’ di chiarezza! Anche su molti casi di violenza privata, si grida spesso ad assassini non ancora individuati o completamente sbagliati, guarda caso spesso indicati in extracomunitari, o “sparando sentenze”, come nel caso della scuola materna laziale, per casi di presunta pedofilia.
    Figuriamoci, Annalisa, quando si tratta di parlare della Colombia! Il fatto è che quello che tira è “dare la notizia che vende”: per questo ci si è tuffati a pesce, e senza approfondire, sulla notizia “ghiotta” della liberazione della “Betancourt”!

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    Massimo Cavallini ha detto:

    Per Molly. Ho riletto l’articolo di Cotroneo linkato da Annalisa e non ho trovato alcuno degli errori da te indicate. Evidentemente ti riferivi ad articoli precedenti. In ogni caso, io non penso affatto che tu sia una cialtrona. Anzi, ribadisco di condividere, nella sostanza, il tuo giudizio sulla superficialità dell’informazione internazionale in Italia (anche se quella interna non è poi molto meglio). Ritengo però cialtronesco trasformare questa critica in campagne di diffamazione personalizzate fondate sul nulla (è il caso dell’attacco di Annalisa a Cotroneo) ed in ultima analisi determinate non dalla qualità degli articoli, ma dalle posizioni che gli attaccati hanno su due specifici temi: Cuba e Venezuela. Se vuoi mantenere la tua credibilità, evita di partecipare a questi piccoli giochi di vendetta.

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    Molly ha detto:

    Cavallini, stai scherzando? Dammi un fax e ti mando l’articolo. Ti garantisco che me ne frega pochissimo di Cotroneo e meno ancora dei suoi pezzi, non passo il tempo a polemizzare, in genere ho altro da fare. Era il pezzo a sinistra in basso, adesso me lo cerco e poi se vuoi lo copio testualmente e te lo mando. La frase sul fatto che la Betancourt in Colombia non la conosceva nessuno era testuale, proprio così come te la dico. Comunque vado a cercarle, accidenti a me a quando sono intervenuta.

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    Molly ha detto:

    Ho espresso una mia opinione su un fatto circoscritto, opinione che mantengo. Se qualcuno la vuole strumentalizzare sono affari suoi, non è un mio problema. Su Cuba e Venezuela mi esprimerò quando si parlerà di Cuba e Venezuela. Peraltro, la mia opinione sulla cattiva qualità della stampa italiana non si estende a te. Senza alcuna piaggeria, mi sono sempre chiesta cosa ci facesse uno come te in Italia. Detto questo, non confondo la stima professionale con la simpatia umana.….senza rancore.

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    Reynamiranda ha detto:

    Che bella cosa è Internet. Prima un giornalista bandito poteva scrivere quello che gli pareva al soldo di chi gli pareva.

    Chi leggeva o se lo beveva o masticava amaro senza possibilità di replicare. Adesso chiunque può dire la propria in genere sp*****ando i giornalisti banditi.

    Questo fa venire il sangue agli occhi a chi, come Palumbo, ha sempre utilizzato la propria casta per ingannare l’opinione pubblica.

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    Reynamiranda ha detto:

    Chiedi di nuovo scusa. Ho di nuovo confuso Palumbo con Cavallini. Chissà perché mi sbaglio sempre.

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    edwin ha detto:

    ciao ANNA LISA.. tornato delle vacanze vedo con sorpresa questa polemica, che secondo me , non porta da nessuna parte…comunque ti volevo dire che sono COLOMBIANO di Bogotà..Un salutone .…

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    Bastiancontrari ha detto:

    Questo Cavallini è un cavalluccio zoppo, ma con l’effetto di una mosca tse-tse.
    Solo la stupidità e la mala fede, combinate in una miscela draconiana, possono partorire tante fregnacce tutte assieme. E solo dei sedicenti “giornalisti”, pennivendoli che scrivono di Colombia tenendo il culo al calduccio dalle loro scrivanie, possono affermare che le FARC siano controllate da Chávez.
    Ma le menzogne, soprattutto quelle grosse, finiscono per essere schiacciate dal loro stesso peso.

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