Tu querida presencia…

27 commenti

El aparecido (Victor Jara)

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    Azor ha detto:

    Credo del Che

    Il Che Gesù Cristo
    venne fatto prigioniero
    dopo aver concluso il discorso sulla montagna
    (con sottofondo il ticchettio dei mitragliatori)
    da rangers boliviani ed ebrei
    comandati da capi yankee-romani.
    Lo condannarono scribi farisei revisionisti
    il cui portavoce era Caifa-Monge (1)
    mentre Ponzio Barrientos (2) trattava di lavarsi le mani
    parlando in inglese militare
    sulle spalle del popolo che masticava foglie di coca
    senza nemmeno avere l’alternativa di un Barabba
    (Giuda Iscariota era di quelli che disertarono dalla guerriglia
    e indicarono la strada ai rangers)
    Dopo collocarono a Cristo Guevara
    una corona di spine e una tunica da pazzo
    e gli appesero al collo un cartello come burla
    INRI : Istigatore Naturale della Ribellione degli Infelici
    Poi gli fecero caricare la sua croce sopra la sua asma
    e lo crocifissero con raffiche di M-2
    e gli tagliarono la testa e le mani
    e bruciarono tutto il resto affinché le ceneri
    sparissero con il vento
    Dopo di che non gli è rimasto al Ché altra strada
    se non quella di resuscitare
    e restare alla sinistra degli uomini
    esigendo loro di affrettare il passo
    per i secoli dei secoli
    Amen.
    Roque Dalton (poeta guerrigliero morto nel Salvador)

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    Azor ha detto:

    (1)Mario Monje, segretario del partito comunista boliviano che promise e non mantenne l’appoggio al Ché
    (2)René Barrientos, generale, dittatore della Bolivia dal ’64 al ’69

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    adele ha detto:

    Azor, quella che hai riportato è, di gran lunga, la più brutta delle poesie scritte da Roque Dalton. Pesante, retorica, penosamente stiracchiata nel suo parallelo tra la passione di Cristo e quella del Che. Né mi pare che la tua traduzione (se è tua) abbia molto contribuito a migliorarla. Insomma, non mi sembra che tu abbia reso un grande servizio né ad uno dei poeti che più amo, né alla memoria del Che, personaggio che ammiro molto e che ritengo molto migliore del mito politico e commerciale creato (spesso per gretti fini di conservazione politica, come a Cuba) attorno alla sua imagine. Credo inoltre che avresti dovuto anche ricordare come è morto il “poeta guerrigliero” Roque Dalton: fucilato dai suoi compagni perchè formalmente ritenuto, sulla base d’un superformale processo, un agente della Cia. In realtà perché troppo libero ed indipendente nel suo pensare. Chissà che il modo migliore per commemorare i 40 anni della morte del Che non sia proprio questo: rammentare il lato tenebroso della Guerra di guerriglia.

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    ! ha detto:

    Sigh, sob!

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    Eliolibre ha detto:

    Il “modo migliorre per commemorare i 40 anni della morte del Che” è quello di portare avanti le sue idee e sostenere tutti quei movimenti che lottano per l’autodeterminazione e l’impendependenza dei popoli. Sopratutto dalla criminale aggressione neoliberale che affama gran parte dell’umanità. Come ha insegnato Cuba che grazie a quegli ideali resiste da quasi 50 anni alla brutalità dell’impero. Poi qualcuno con pochi scrupoli chiama tutto questo “gretti fini di conservazione politica” in perfetta linea con la propaganda tanto potente quanto miserevole dei nostri mezzi d’informazione. Per fortuna che i popoli latinoamericani, e non solo, hanno capito l’imbroglio e stanno seguendo l’esempio cubano. Lasciamo gli ipocriti al loro triste destino e sosteniamo con forza questi straordinari cambiamenti che soli possono portare il mondo fuori dal tremendo tunnel dove è stato cacciato.
    Seremos como el Che.
    Hasta la victoria siempre!!!!!!!

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    adele ha detto:

    Lascia perdere Eliolibre, sei troppo avanti con gli anni per metterti a recitare le filastrocche dei “pioneritos”

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    Azor ha detto:

    la traduzione e’ di Antonio Porta e mia, del 1970. Rispetto le opinioni. Se non ti piace, pazienza.
    La storia di Roque Dalton e’ stata raccontata da Pino Cacucci e riportata da me nel blog dopo tantissimi anni.
    “Lato tenebroso della guerra di guerriglia”. Non so quante battaglie hai fatto. Tenebroso e il potente;tenebroso e’ il metodo della Cia nello spargere merda sulle intelligenze ribelli e quindi pericolose.
    Rispondo a un nome che non ha indirizzo elettronico ne’ una pagina: al nulla.
    Nella vita bisogna avere il coraggio di dare la faccia senza rimanere nelle tenebre.
    saluti dall’Uruguay

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    adele ha detto:

    Adele Schmidt, nata a Lima, Perù, il 6 aprile 1952. Cittadinanza: italiana e statunitense. Professione: insegnante. Sposata con tre figli (due maschi e una femmina). Attualmente vivo a Chicago, 372 North Lakeshore Drive. Tel. 773 –4728339 e mail: adeschmidtathotmaildotcom.
    Esco dalle tenebre per ricordare a te – audacemente nascosto dietro il buffo nomignolo di Azor – due cose. La prima: ad uccidere Roque Dalton sono stati i suoi compagni dell’ERP, non la Cia. E non si e trattato d’un gesto propriamente “luminoso”. La seconda: sono certa che se il Che fosse sopravvissuto avrebbe usato parole di fuoco contro gli imbecilli che, incapaci di apprendere le lezioni del passato (inclusa quella del fallimento della lotta armata e dei suoi altissimi costi umani), continuano a rimuginare vecchi slogan (ed a tradurre con i piedi orribili poesie). Ogni riferimento a partecipanti a questo dibattito è puramente casuale.

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    Massimo ha detto:

    Per Adele , quelli che tu chiami “filastrocche dei pionieritos” io li chiamo IDEALI , e gli ideali non non solo non invecchiano , ma possono , anzi direi devono , essere portati indipendentemente dall’età che abbiamo. Trovo curioso poi che tu parli degli altissimi costi umani della lotta armata da un paese che esporta “pacificamente” la democrazia.

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    Annalisa ha detto:

    C’è molta presunzione nel dire di essere certi di sapere quello che il Che avrebbe detto se fosse sopravvissuto.…se così la vogliamo mettere io sono certa di sapere che avrebbe usato parole di fuoco contro quelli che ipotizzano sarebbe stato il suo pensiero dopo 40 anni, contro quelli che giudicano la storia di 50 anni fa con il metro di oggi e, vista la sua trasparenza (come dice anche una filastrocca dei pionieritos) avrebbe altresì usato parole di fuoco contro quelli che trasparenti non sono davvero e che dall’alto dei loro pulpiti si permettono di offendere e calunniare il prossimo con arroganza.
    Ah! ogni riferimento a partecipanti a questo dibattito è puramente casuale.

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    adele ha detto:

    Tutti in classe bambini, che è arrivata Suor Annalisa e comincia l’ora di catechismo. E ricordatevi: non giudicate con gli occhi di oggi quello che è successo ieri. Qui quelle che Marx chiamava le lezioni della storia non contano nulla. Qui si insegna religione.

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    Eliolibre ha detto:

    “Adele Schmidt, nata a Lima, Perù, il 6 aprile 1952. Cittadinanza: italiana e statunitense. Professione: insegnante. Sposata con tre figli (due maschi e una femmina). Attualmente vivo a Chicago, 372 North Lakeshore Drive. Tel. 773 –4728339 e mail: adeschmidtathotmaildotcom.”, lascia perdere tu, che sei più avanti con gli anni di me, spratutto in quanto a sprito. Gli IDEALI che hanno accompagnato fortunatamente la mia esistenza fin dall’infanzia mi faranno sentire giovanissimo anche quando avrò cent’anni. Ma vecchie sono sopratutto le tue idee e il tuo miserevole allinarti sulle posizione del pensiero dominante che è la causa principale della drammatica situazione in cui il mondo si sta dibattendo. Io penso che più che i cialtroni che dominano il mondo, colpevoli siano coloro che li difendono. Quanto ai pioneros, faresti bene ad informarti, potresti renderti conto del perchè a Cuba si studia e si cresce in allegria mentre nel “paese più libero e democratico del mondo” dove tu hai scelto di sopravvivere, si ammazzano a pistolettate ormai con cadenza quatidiana. Basterebbe solo questo per capire quali sono gli amici ed nemici dell’umanità. Ma non tutti hanno l’eta per capirlo.…
    Buena suerte

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    Azor ha detto:

    Adele, non sei serena. Capisco che essere italo nordamericana non aiuta ad un “desenvolvimiento”. Da quello che scrivi escono fuori molte cose. La prima e’ la distrazione. Si, perche’ sarebbe bastato aprire il mio blog per vedere la mia foto vera e cliccandoci sopra le foto anche della mia famiglia. Se non l’hai fatto e’per negligenza. Non hai letto la storia di Dalton nel mio blog firmata da Pino Cacucci. Controlla. Basta leggere le cazzate diffuse dalla Cia e troverai la testimonianza di quei guerriglieri che per ignoranza si lasciarono trascinare dalle voci messe in giro apposta e credettero che Roque fosse un traditore. Leggi, donna, leggi. Documentati meglio. Il mio nome non te lo do perche’ non ho bisogno di pubblicita’. Sono piu’ vecchio di te e molto piu’ navigato. Non capisco l’accanimento contro una poesia che non ti piace e soprattutto ” el cuestionamento” della traduzione. Che hai da dire, con quale autorita’ ti permetti di fare affermazioni. Per quante case editrici hai lavorato. Persino le due insegnanti italo nordamericane che al dipartimento di stato insegnano italiano ai diplomatici ed ai funzionari del governo che vengono inviati in Italia non hanno avuto nulla da eccepire.
    Infine l’aria, cara Adele. Troppa aria, l’insegnante che da’ lezioni. Somigli molto ad un lettore di spagnolo peruviano dell’universita’ di Palermo che assistete una sera al film di Marco Bechis “Garage Olimpio” sulla dittatura in Argentina e sull’episodio di una ragazza che colloca una bomba sotto il letto di un torturatore che alla fine salta in aria. Ai miei applausi il peruviano si alzo’ e fece un discorso uguale al tuo difendendo “la legge”. Ma venne fischiato dalla platea.
    Non c’e’ cosa peggiore che nascere in un paese povero e dignitoso, ricco di storia e di tradizioni e poi finire a vivere nel cuore dell’impero.O in paese del primo mondo, dimenticando le proprie origini. Kapunscisky ha ragione quando scrive che il mondo, l’umanita’,

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    Azor ha detto:

    SEGUE/ l’umanita’, non va avanti, costretta a ripetere come un circolo determinate fasi della storia a causa del provincialismo imperante. Basta riconoscerlo. Adele
    Sempre un saluto da montevideo. E lascia perdere il catechismo. Era uno slogan anticomunista usato dai democristiani. Che non fa onore ad una professoressa.
    un saluto da Montevideo

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    Stromberg ha detto:

    …Professoressa di che?!!! di applicazioni tecniche!!!??
    A proposito di catechismo, l’unica vera monachella sei tu Suor Adele Schmidt, insegni in scuole, dove sicuramente tu ne sei tra i promotori, é vietato abbracciarsi fra studenti,pena l’espulsione da scuola.
    E con questo tuo animo sensibile avresti la pretesa di commentare poesie?? Adele ritorna nelle tenebre la luce ti fà male.Sei solamente un’agitprop.

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    adele ha detto:

    Non prendo neppure in considerazione la tua analisi sulle presunte ragioni geopolitiche della mia mancanza di serenità (che considero vere e proprie stupidaggini), e vengo al dunque. L’articolo di Pino Cacucci – che con molta difficoltà ho trovato nel tuo blog, lo avevo già letto (mi pare in un blog della Feltrinelli). Ed avevo letto anche Paco Taibo II. Analisi interessanti, ma insufficienti. La verità è che l’esecuzione di Dalton fu sì un’aberrazione, ma solo per il livello del personaggio fatto fuori. Perché, caro Azor, è così che si fa la lotta armata. Basta un sospetto di tradimento per essere condannati a morte. Ed a decidere la morte di Dalton – come molto onestamente ha spiegato Joaquin Villalobos in un’intervista rilasciata per l’Excelsior al figlio del poeta – fu decisa non da “ottusi guerriglieri che avevano ricevuto indizi messi in giro ad arte dalla Cia”, ma dall’intera direzione dell’ERP. Vai a leggerti – se già non l’hai fatto – quello che scrisse Che Guevara nei suoi diari della Sierra, laddove descrive, con molto onesta brutalità, come e perché sparò un colpo alla testa ad Eutimio Guerra. E, se ti è rimasta un minimo d’onestà intellettuale, non potrai che giungere ad una conclusione: date le medesime circostanze, il Che non avrebbe esitato ad uccidere Dalton. Io (posso ovviamente sbagliarmi) credo anche che il Che, fosse sopravvissuto, avrebbe avuto il coraggio di guardare indietro e di analizzare quello che io, suscitando lo scandalo degli ipocriti, ho chiamato “il lato tenebroso della Guerra di guerriglia”. Tu questo coraggio non ce l’hai e, come diceva don Abbondio, non te lo puoi dare. Ma piantala almeno di nasconderti dietro la reorica di brutte poesie.

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    Annalisa ha detto:

    Adele, ma piantala per favore con questo “lato tenebroso della guerra di guerriglia”, mica hai scoperto la pietra filosofale.…ogni guerra, e così anche la guerra di guerriglia hanno lati oscuri e con questo? Ci sono “democrazie” piene di lati oscuri ancora oggi.., questo ti basta per criticare 40 anni dopo Che Guevara e trovargli delle colpe? Non hai suscitato scandalo, semplicemente hai fatto ridere!! Che Guevara sicuramente avrebbe fatto fucilare Dalton y entonces? questo basta a condannare una guerra di guerriglia contro una dittatura? una guerra di guerriglia combattuta per liberare un popolo? secondo me no e ora vediamo quanti sono gli ipocriti che si scandalizzerano. Comodo, semplice e puerile giudicare una rivoluzione seduti in poltrona 50 anni dopo..

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    adele ha detto:

    Y entonces? Mi ricordo che così, quando – un secolo fa– per un anno lavorai in un scuola elementare di Oaxaca, mi rispondevano i bambini che, colti per qualche motivo in fallo, veniovano infine posti di fronte all’evidenza. Ed anche a te risponderò come rispondevo a loro. La risposta, cara Annalisa, te la devi dare da sola. Magari partendo dal presupposto che, se è facile è criticare stando in poltrona una rivoluzione fallita combattuta 50 anni or sono, ancor più facile e puerile è esaltarla — o fingere di ricombatterla declamando poesie — spaparanzata sul sofa. Il Che te ne avrebbe dette di tutti i colori.

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    Stromberg ha detto:

    Va bene Adele …raccontaci di questo famoso “Diari del Che nella Sierra”.
    Vediamo fin dove ti spingi raccontando balle.

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    Giulia ha detto:

    Mi permetto di intervenire nella discussione perchè ho messo questa poesia nel mio blog per ricordare Ernesto Che Guevara. Posso riconoscere che non è delle migliori di Roque Dalton in senso poetico, è però una testimonianza forte di come il potere si sbarazza di tutti, compreso Gesù Cristo, coloro che si oppongono. La figura del Che è stata strumentalizzata in vari modi, commercializzata messa sulle magliette e sulle assi dei cessi, cionostante rimane l’esempio estremo di sacrificio per una causa giusta ad oltranza contro le ingiustizie. Non era un teorico ma un guerrigliero passionale che ha combattuto con i mezzi propri e i soli consentiti contro una dittatura
    nelle condizioni date. Cercare oggi i suoi errori, o ipotizzare ciò che avrebbe fatto o detto è stupido,
    inutile e fazioso. Diventa avvalorare le ragioni del potere, oltrettutto prendendo a pretesto una ben o mal tradotta poesia.Ma vogliamo scherzare. Qui ci si nasconde dietro a un dito per non dire veramente la propria posizione politica tirando in causa pure Marx e la sua visione della storia.

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    Azor ha detto:

    Prof.ssa Adele (o chi si nasconde dietro il suo nome), qualcosa non torna. A parte la lezione speciosa sulle tenebre delle quali non me ne fotte un cavolo e delle sue visioni a senso unico (brutte poesie le mie scelte appunto solo di poeti ribelli non forzatamente guerriglieri)non riuscira’ a scomodarmi.
    Cosa vuole dimostrarmi, che la guerriglia non e’ perfetta. Lo so. Che il Che diede ordine di non toccare la Tania/Tamara perche’ lui avrebbe ucciso chiunque? Lo so. Mi vuoi spiegare come si fa la lotta armata. Mmm! Ne sai qualche cosa? E’ una schifezza ? L’hai provata? O stai dall’altra parte, tra gli ex ? Che sono tutti coraggiosi come i bravi di don Rodrigo ? Cosi mi pare. Tutta questa messinscena e’ inutile. Vecchia trovata per provocare ire o reazioni. Ecco, reazioni. Ed ora gradirei salutarti con un affettuoso V a f f a n c u l o grillesco esteso a tutti i tuoi colleghi e amici neocons.
    Dal quartier generale dell’Opus Dei, del Sovrano Militare Ordine di Malta, della rinnovata R.: L.: Propaganda due, del gruppo CAUSA del reverendo Moon, dalle famiglie della Westminster Bank di Londra, tutti miei vicini di casa, anzi di villa e di magione un altro sonoro pernacchio questa volta fascistissimo.
    Applausi da Miami in su.

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    monique camus ha detto:

    Mi querida Annalisa:
    Ni el capitalismo ha terminado con el mito del che, a cuarenta años, los ideales de Ernesto Guevara siguen latente ante la falta de verdaderos líderes sociales, desprendidos de las cosas materiales…

    Un abrazo otoñal, salpicado de nostagia cubana, argentina y mexicana.

    Besos, monique.

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    adele ha detto:

    Chiudiamola qui. Mi pare che oltre il molto arguto “y entonces?” di Annalisa ed il v********o grillesco di Azor (o di chi ci cela dietro questo nome) non vi sia che il vuoto pneumatico

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    Stromberg ha detto:

    Si Adele é meglio. Chiudila. Di “vuoto” sono piene le tue argomentazioni. Prenditi un Ritalin e rilassati.

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    loyaltomare ha detto:

    Limpida e rinfrescata la luna brilla,
    dopo il terribile temporale…’.

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    Anonimo ha detto:

    Tutto e finito com’e cominciato. Con una brutta poesia. Povero Che.

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    Anonimo ha detto:

    povero Che, no! Lui vivra’ nella storia tormentata di questo pianeta globalizzato. i poveri sono gli esseri inutili che gia’ non esistono in vita e non saranno ricordati da nessuno

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