Ma lo sa Berlusconi che il popolo non beve champagne?

6 commenti

Non mi va  giù.
Non digerisco che nel nome di un partito, quello lanciato in Piazza San Babila a Milano da Silvio Berlusconi  e compagnia bella, compaia la parola “popolo”.
A Piazza San Babila, nel cuore della Milano bene, il partito del popolo.…
Spero che alla fine lo chiamino Partito della Libertà come era nelle intenzioni originarie del Cavaliere, libertà è una parola che si addice di più al nano di Arcore, in fondo si è preso e ha goduto di molte, moltissime libertà, da quella di farsi le leggi a proprio uso e consumo a quella di ammiccare (e non solo) alla mafia, passando per tantissime altre, tutte costruite, inventate, personalizzate  ad hoc per lui, che “crede di essere il re” come dice,  adesso che l’idillio è finito, Gianfranco Fini.
Nei gazebo del nuovo partito,  scorre champagne a fiumi…
Ma lo sa Berlusconi che il popolo non beve champagne? e non siamo nemmeno a Natale in fin dei conti, il popolo si accontenta di un volgare spumante da supermercato, e la Brambilla lo sa questo?
Che hanno di “popolano” Berlusconi e la Brambilla? Che c’entra il “popolo” con loro?
Francesco Merlo, su La Repubblica di martedì 20 novembre, non sapendo come definire il popolo, pensa di far meglio a elencare ciò che il popolo non è:
“non è la classe di Marx, non è la moltitudine della nuova mistica rivoluzionaria alla Toni Negri, non è la folla solitaria di Ortega, non è la gente di Sergio Endrigo, non è la curva degli ultrà, non è il pubblico della democrazia americana, non è l’audience della televisione, non è il mercato dei consumatori, non è la comunità spontanea, non è la società weberiana, non è l’insieme degli eletti e nemmeno degli elettori, non è un paese in guerra, non è il terzo stato, non è la plebe, non è nemmeno il protagonista delle canzoni rivoluzionarie –“avanti popolo alla riscossa” o “el pueblo unido jamás será vencido” – che sono ritornelli tanto nostalgici quanto ridicoli, da cantare come si canta “ciuri ciuri”. (Sic! sic!).
Il popolo probabilmente non è più niente, non esiste più, la “parola ha smesso di significare”, ma di certo, non è nemmeno, e  valeva la pena aggiungerlo, chi sorseggia champagne ai gazebo, tra palloncini celesti e berluscones in tiro, tra i fedelissimi  di sempre, i massoni tesserati che seguono il “capo” nei suoi — populisti ?- deliri di protagonismo.  
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    Francesco ha detto:

    Annalisa, piazza San Babila più che il cuore della Milano bene, è il cuore della Milano “nera”! Li si trovavano negli anni ’70 (e ancora si trovano spesso) tutti i picchiatori fascisti di vocazione e professione…addirittura venivano chiamati i “Sanbabilini”.

    In ogni caso basterebbe una delle sue rivoltanti dichiarazione di ieri sera per far capire quanto è solidale con il popolo Berlusconi…il buon Silvio ha detto ieri che non siamo competitivi perchè il costo della nostra manodopera — cito quasi testualmente — “non è competitivo rispetto ai 3 euro e mezzo dei paesi del’est e agli 0,90 euro dell’India”. Ogni commento è superfluo…

    Ma come fa la gente a votarlo? — uno che in cinque anni di governo ha duplicato il suo patrimonio!

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    Paolo ha detto:

    Una delle cose che mi irritano in modo particolare è il fatto che Berlusconi e compagnia “bella” sostengano che questo sia un partito che nasce dal basso… ma dove!!!???!! (a meno che, come diceva Crozza, il ‘basso’ non sia Berlusconi stesso).
    Il brutto è che chi lo vota magari è anche convinto che questo sia vero, e che non sia (per come la vedo io) un ennesima scelta imposta dall’”alto”.

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    Roberto ha detto:

    io sono seriamente disilluso dalla politica italiana, come si può far passare la nascita di questo pseudo partito come un atto democratico?come si può ancora considerare silvio un portatore dei valori di libertà dopo le intercettazioni?perchè la sinistra non reagisce seriamente a queste offese ripetute che lo psiconano regala quotidianamente a tutti noi?vorrei sapere la gente che qualche post fa criticava il populista chavez cosa ne pensa del nostro compione

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    Nicola Andrucci ha detto:

    come Maria Antonietta, se il popolo non ha il pane, dategli le brioches…

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    Truman Burbank ha detto:

    Panem et circenses

    Berlusconi ha le idee più chiare della Melandri: finchè ci saranno delle masse a cui distribuire pane e propinare giochi circensi il popolo esisterà. E i giochi circensi sono la sua specialità.

    Bisognerebbe riflettere se l’idea di popolo sia proprietà di uno schieramento o se possa essere usata indifferentemente a destra e sinistra.

    Bisognerebbe pure capire se il popolo abbia più bisogno di miti o di cibo (certamente “non di solo pane” si vive, diceva un palestinese semi dimenticato).

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    patrizio ha detto:

    consiglio a tutti il sito http://3dgmazzini.webnode.it/

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