Speciale di Telesur sulla marcia contro le FARC

119 commenti

Gennaro Carotenuto,  su Giornalismo Partecipativo ci informa che oggi  andrà in onda  uno speciale di Telesur sulla marcia odierna contro le FARC :
 
“alle 12.00 ora di Roma ed in replica alle ore 19.00 sui canali Arcoiris TV (916 di Sky, ma anche in chiaro) oppure in streaming sul sito di Telesur
 
Saranno intervistati Carlos Gaviria presidente del Polo Democrático Alternativo ed Enrique Santiago, avvocato e difensore dei diritti umani.
 
Si ringrazia Giornalismo Partecipativo per la preziosa segnalazione e mi scuso per non aver postato la notizia prima.
P.S. Intanto io segnalo che Benedetto XVI che generalmente non parla di Colombia, ieri in occasione dell’Angelus ha lanciato un appello per “la morte violenta” di “tanti “sequestrati per estorsione” in Colombia.
Che tempismo e che coincidenza, proprio il giorno prima della marcia della vergogna.
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    Annalisa ha detto:

    Trovo che sia vergognoso, solo questo dovrebbe far riflettere sulla reale portata del fallimento di Uribe. Mi ha commossa e indignata la scena dei familiari dei tre senatori la cui liberazione è stata preannunciata da un comunicato delle FARC, si sono recati in un altro paese, hanno pubblicamente ringraziato il presidente di un altro paese per quello che sta facendo per la pace nel L0RO paese, hanno detto che in sei anni è il primo passo in avanti serio che si compie in questo senso, il LORO presidente, quello che più di ogni altro dovrebbe aiutarli e tutelarli era nel frattempo impegnato su di un palco a Bogotà per incitare all’odio e cercare consenso popolare alla sua politica militarista… Una piazza piena di gente che stranemnete gridava “no más Chávez” (ma non era no más FARC?)mentre i familiari dei prigionieri, pochi isolati più in là a pregare IN UNA CHIESA COMPLETAMENTE SOLI.
    Vergogna Uribe, dimettiti!.

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    M Vallejo ha detto:

    @Annalisa
    si, dimettiti Uribe, cosi magari ci arriva Chavez!
    Non siamo ridicoli, ovviamente si protesta contro le Farc, che hanno degli OSTAGGI civili, dei bambini, che uccidono civili, che non rappresentano il popolo colombiano. Se le farc hanno perso ogni credibilità all’interno della maggioranza dei colombiani, come aspetti che si dica di chavez che gli riconosce come essercito del popolo!.
    I colombiani ci puzza di parecchio questa accoglienza di chavez, perche domani si inventera la minima scintilla per iniziare una guerra e avrà già un esercito di 20000 colombiani, dentro il territorio colombiano pronti ad uccidere i suoi connazionali. E vai a leggerti i giornali venezuelani e vedrai che i venezuelani non sono d’accordo con Chavez ed il suo fidanzamento con questi terroristi.
    Ovviamente la mossa delle FARC di rilasciare tre ostaggi è stata fatta per distogliere lo sguardo dalla manifestazione, e lo hanno fatto anche perche i senatori a quanto pare si trovano in pessime condizioni di salute.
    Se non sai la situazione che si vive in Colombia, prova a parlare con qualche colombiano vero, commuovete per le lettere inviate dalle persone in cattività, commuovete dalla situazioni in cui stano gli ostaggi civili. Io ho perso un mio zio per un attentato delle farc alla “oligarchia”.
    Cosa aspetti che facessero i famigliari degli ostaggi? Che non ringraziassero Chavez? Cosa aspetti che facessero i famigliari dei centinai di civili ancora in potere delle farc? Che si unissero in una marcia contro le farc ?
    Ma dai, un po di buonsenso

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    L'italocolombiana ha detto:

    Estoy in Colombia senor Vallejo y hablo con toda clase de personas.
    Todos los que se manchan de sangre inocente, de narcotrafico, de secuestros etc etc son asesinos y teroristas como tambien han sido todos nuestros gobiernos. Acabamos con todos entonces.

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    Annalisa ha detto:

    M VALLEJO, mi spiace per la tua storia personale che purtroppo è simile a quella di tanti colombiani, quanti hanno parenti uccisi negli attentati o dai paramilitari e travestiti con le uniformi delle FARC o di cui non si hanno più notizie. In Colombia c’è una guerra e ognuno piange, purtroppo i suoi morti. Il tuo presidente non sembra intenzionato a trovare una soluzione pacifica a questa guerra e quindi credo che ci saranno tanti altri morti in pù sulle cui tombe andare a piangere, sempre se si è fortunati di avere una tomba sulla quale inginocchiarsi. Scusa per la crudezza delle mie parole, ma purtroppo questa è la realtà colombiana. In un paese diverso, sarebbe stato giusto che i familiari degli ostaggi avessero abbracciato e ringraziato il LORO presidente per l’impegno e lo sforzo nella liberazione degli ostaggi. In Colombia così non è. E lasciatelo dire, le tue paure sull’invasione della Colombia da parte di Chavez fanno parte del lavaggio del cervello che Governo e media colombiani vi stanno facendo. Cosa temete? Avete alle spalle e non solo alle spalle il più grande e potente esercito del mondo!!

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    Die ha detto:

    10 milioni di persone in Colombia, milioni di persone nel resto del mondo … il popolo é ormai unito contro le farc e dire che sia manipolazione del governo di Uribe é inutile … sono solo delincuenti.
    Successo totale.

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    nino ha detto:

    chavez starebbe preparando una guerra contro la colombia?Che favoletta poco originale.Credo,però,che anche il contrario sia un’altra favoletta,che serve ad unificare la popolazione contro il cattivo che sta oltre i confini patrii.La gran parte della popolazione colombiana è contraria alle farc?E’ molto probabile,come è probabile che sia contraria alle forze paramilitari,che non sequestrano,ma ammazzano direttamente,contro le quali,però,cosa molto strana,non vengono organizzate manifestazioni.Che sia la paura ad impedirlo?

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    M Vallejo ha detto:

    Da Chavez tutto si può aspettare..
    Per quanto riguarda le marcie contro la violenza dei paras, al meno questa prima marcia è un gran passo per dire no alla violenza ed il sequestro.
    comunque non penso che si organizzarebbero non per paura ma perche le vittime sono dei John Q, dei poveri contadini, che sono purtroppo vittime collaterali della strategia dei terroristi delle farc.

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    Valentino ha detto:

    per Die.
    Ti sbagli le persone in Colombia sono 100 milioni e le persone nel pianeta quasi 2 miliardi…
    Questo si che é un successo…

    Guarda M. Vallejo tu sei contro le farc e ti sta sulle p…e Chavez, legittima posizione.
    Pero le cazzate tienile per i tuoi amici negrieri e macellai paramilitatri aiutati dal narcopresidente Uribe
    eletto senza brogli e democraticamente.

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    nino ha detto:

    perciò,i morti ammazzati dalle auc non fanno insorgere,perchè si tratta di poveri contadini?In colombia,perciò,ci si inalbera se le persone facoltose vengono sequestrate,si fa finta di niente se i morti sono poveri cristi.Bella mentalità.Fino a quando avrete questa mentalità e questa ingiustizia,sarà difficile eliminare le farc.

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    Ciro Brescia ha detto:

    Carissimi,

    questa intervista, anche se risale a 10 anni fa, a mio modo di vedere, risulta molto attuale e sopratutto molto semplice, limpida e chiara. Offre dialetticamente una soluzione alla contraddizione tra credenti e non.

    Con parole dirette che colpiscono il cuore oltre che la mente spiega una realtà dove la disinformazione di regime ha fatto breccia avvelenando il pensare di molti.

    Credo che sia giusto darle il massimo della diffusione.

    Un abbraccio

    Nel mese di febbraio, è venuto a mancare il sacerdote Manuel Perez. Il prete Perez, come si chiamava, era l’indiscutibile Comandante in Capo dell’Esercito di Liberazione Nazionale ELN. Molte persone che non conoscono il conflitto interno armato colombiano si sorprendono per il fatto che un prete è al comando di un gruppo guerrigliero. Il giornalista svedese e membro della redazione di ANNCOL, Dick Emanuelsson, ha intervistato Padre Camilo, prete attivo nelle FARC-EP, durante la sua visita giornalistica nelle zone guerrigliere delle FARC-EP nei primi mesi dell’anno 1998. ANNCOL riproduce qui questa intervista per mettere a conoscenza l’altra faccia dell’insurrezione colombiana. Padre Camilo, prete guerrigliero delle FARC-EP…

    di seguito nel commento del link

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    L'italocolombiana ha detto:

    Nessuno è di troppo, perchè dici questo Sergio? I nostri interventi sono scambi di opinioni, una dimostrazione democratica fra persone civili. Ci comportiamo meglio noi che i politici che ci rappresentano.
    Senor Vallejo, tutti i governi in Colombia sono stati e continuano ad essere corrotti e militarizzati. Non è stata solo la guerriglia ad innescare la violenza in Colombia, la violenza l’hanno iniziata più di 50 anni fa i liberali e i conservatori che per non essere colpiti nel potere, non hanno voluto che la violenza finisse. Anche Carlo Pizarro Leon Gomez è stato preso per i fondelli, ha pagato con la vita.

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    Paolo Rossignoli ha detto:

    A proposito di partecipazione politica come partito d’opposizione, forse a Sergio è sfuggita un po’ di storia:
    MENTRE CERCAO ALCUNI DATI SUL M-19 VI
    ELENCO UN PO’ DI DATI RECUPERATI DA
    http://www.angelfire.com/nb/17m/pazcolombia.html

    FARC-EP: dopo la firma del 28 maggio del 1985, con il presidente Belisario Betancourt, fonfano la Unión Patriótica.
    Nel 1986. la UP, partecipa alle elezioni e nomina 5 senatori, 9 deputati alla camera, 14 deputati nei dipartamenti, 351 consiglieri e 23 sindaci.
    Da allor comincia il genocidio dell’UP. Dal 1985 al 1986 sono asesinati 243 membri del partido.
    30 agosto 1986: assasinato il deputato alla camera Leoardo Posada
    1 settembre 1986 il senatore Pedro Nel Jiménez
    14 agosto 1987 il senatore Pedro León Valencia
    11 ottobre 1987 Jaime Pardo Leal, presidente del partito e candidato presidenziale.
    14 de diciembre il rappresentante UP Octavio Vargas Cuéllar.
    Nel solo 1987 150 dirigenti assassinati. Nel 1988 più di 300 dirigenti.
    Il massacro non li ferma e decidono comunque di partecipare alle nuove elezioni eleggendo 13 deputati, 15 sindaci e 256 consiglieri.
    La campagna di morte continua: sono eliminati 5 deputati, 45 connsiglieri e 4 sindaci; Erabi stati già assassinati inoltre 9 candidati a consigliere 5 a Sindaco e 1 a deputato.
    Durante 1989 il massacro si estende anche a quelle popolazioni che appoggiano la UP. Las FARC anuncian el retiro de sus representantes en la U.P.
    Le FARC-EP annunciano il ritiro dei suo rappresentanti nella UP e il ritorno alla lotta armata.
    Continuano gli omicidi politici:
    José Antequera il 3 marzo 1989,
    Gabriel Jaimes eil 27 ottobre 1989.
    Il 22 marzo 1990 fu assassinato Bernardo Jaramillo Ossa, candidato presidenziale della UP, (il 2º)
    14 settembre il deputado Carlos J. Vélez.
    Durante il 1993 sono stati 129 i leader de la UP uccisi.<

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    Paolo Rossignoli ha detto:

    IL SEGUITO

    9 agosto 1994 il senatore Manuel Cepeda Vargas.
    Il numero totale supera le 5.000 persone.
    E gli assassini politici non sono terminati: solamente durante i 3 primi anni del governo di Álvaro Uribe Vélez sono stati assassinati più di 150 membri della U.P. e del Partido Comunista Colombiano.

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    L'italocolombiana ha detto:

    Una matanza Paolo!

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    Paolo Rossignoli ha detto:

    In tutto questo richiamo alla “democrazia” e alla “partecipazione popolare” volevo ricordare che la Colombia è anche il paese con il maggior numero in assoluto di assassinii di sindacalisti, politici, attivisti dei diritti umani e giornalisti.

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    Die ha detto:

    Potete dire quello che volete di Uribe tanto prima o poi uscira dal governo, ma il popolo colombiano restera, cosi come resta l’indignazione contro le Farc, che ormai non si possono neanche definire come Esercito del popolo, ormai non piu, il popolo non accetta piu gli abusi delle farc.
    No mas Farc, No mas Farc, No mas Farc, No mas Farc, No mas Farc!!!

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    nino ha detto:

    die,perchè non dici no auc.Forse perchè anche tu pensi che chi fa fuori i poveri cristi alla fine lo fa per il loro bene,perchè sono involucrati con le farc?
    Le farc scompariranno solo quando uno stato degno di questo nome impedirà alla mandria delle auc di ammazzare a piacimento.

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    M Vallejo ha detto:

    Per il momento godiamoci il sucesso della marcia (per alcuni marcia della vergogna) e la dimostrazione che le Farc sono soltanto dei delicuenti qualsiasi e non rappresentano nessuno.

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    Anonimo ha detto:

    Los colombianos acostumbran festejar por qualquier motivo bueno o malos que sea.

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    Die ha detto:

    Ok, vi raccontero qualcosa che non piacera a nessuno ma é cosi:
    vivo attualmente all’occidente di Bogota in una zona i cui quartieri si chiama Bachue, Quirigua, Bochica etc… Fino a 5 o 6 anni fa dopo le 9 di sera non si poteva uscire per strada, era considerata zona rossa di alta criminalita non organizzata.
    Oggi giorno é una zona molto tranquilla, mio figlio gioca per strada senza preocupazioni e purtroppo tutto cio lo si deve ai paramilitari, infiltrati in molte zone di bogota, “ripulendo” la citta, ovviamente i metodi non sono i piu ortodossi … pero per lo meno ora si vive tranquilli. É cosi da quando Uribe é al potere, é cosi in molte zone di bogota e non solo, il resto del paese ha molta piu sicurezza grazie alle Auc, cosa con cui non sono d’accordo ma é la realta …
    Dici bene comunque Nino … anche alle Auc bisogna dire No mas!!!

    Tutto cio non toglie che bisogna finirla con i gruppi suvversivi organizzati e condotti per la violenza!

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    nino ha detto:

    vallejo,dove sarebbe il successo della marcia?Le farc sono scomparse colla marcia?No.I colombiani,per far avere successo alle marce contro la violenza, devono sbarazzarsi di politici come uribe e votare quelli che sono per la trattativa.Contrariamente la guerra continuerà con tutte le sue conseguenze.Non c’è bisogno della palla di vetro per capirlo.

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    Valentino ha detto:

    Per Vallejo
    Sicuramente non rappresentano te. Tu sei rappresentato da altri referenti “vedi i macellai delle AUC”.
    Di quale successo stai parlando?
    Leggili bene i post, soprattutto l’ultimo di Paolo.

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    M Vallejo ha detto:

    @nino
    …perciò,ci si inalbera se le persone facoltose vengono sequestrate,si fa finta di niente se i morti sono poveri cristi…
    In effetti ho scritto purtroppo perche è così. In Colombia ci sono molte ingiustizie, e sicuramente il successo della marcia farà riflettere anche a molti che non c’è solo la violenza terroristica delle Farc ma anche quelle dei paras l’ELN ed altri ma non li toglie niente al successo della marcia di ieri.
    I colombiani sono un popolo d’indifferenti, non fanno gruppo, un popolo di pacifici, e quelli che non hanno mai ucciso nessuno hanno semplicemente segnato la storia con una manifestazione senza precedenti, è stato un successo per quello, perche rimane nella storia, perche il modo in cui è nata, perche ha mobilizzato milioni di colombiani contro il principale flagello (le farc), perche ci sara in wikipedia, ecc, ecc.
    Nessuno pretente che i capi terroristi delle farc consegnino le armi dopo la manifestazione di ieri, ma si evince in miglior modo quale è il parere del colombiano, non solo a le impopolari farc ma anche ai paesi occidentali europei che sono convinti che le farc sono l’esercito del popolo .

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    Annalisa ha detto:

    Sì Die sicuramente Uribe se ne andrà e spero per il popolo colombiano che il suo successore sia di vedute un po’ più ampie nel senso che sappia guardare al suo paese da una prospettiva più larga di quanto non abbia fatto Uribe fino ad ora, che sappia riprendere in mano la pace e che apprenda dalla storia. Soprattutto spero che non sia un delinquente come il suo predecessore e già sarebbe un gran passo avanti. Riguardo a quello che dici nel tuo ultimo commento, capisco che sia vero, che tu ti senta più tranquillo, ma lo trovo molto, molto triste, che prezzo paga il popolo colombiano per la tua “presunta” sicurezza?

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    Annalisa ha detto:

    NO ALLA VIOLENZA, DA QUALSIASI PARTE VENGA!!!!!!!!!

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    M Vallejo ha detto:

    @Annalisa
    Ben detto, bravo sono d’accordo, no alla violenza da qualsiasi parte venga.
    Speriamo riflettano non solo le farc ed altri gruppi armati ma anche Uribe, che questo rifiuto non è un consenso a continuare a finanziare una guerra costosa, inutile e senza altre uscite che con un’accordo tra le parti.

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    un colombiano ha detto:

    Sono stato nella marcia in un piccolo paese (25000 abitanti) che è stato a più riprese in mani dalle FARC e dalle AUC ma è stato liberato e oggi è uno dei più pacifici (nemmeno un’omicidio in 2007). La marcia é stata spontanea, pacifica, contundente: mai più rapimenti, mai più FARC. C’erano forse 6000 a manifestare. Una marea di gente per un paesino cosí. La gente ci accompagnaba dalle finestre e dai balconi con i fazzoletti bianchi.

    Per capire cosa intendo per spontanea permetettemi paragonarla con la marcia per la Pace (Roma, 2002) a cui ho avuto la fortuna di partecipare. Senza colore politico e con un messaggio chiaro: non all’attacco o almeno non in nome dell’Italia.
    Il messaggio era contro gli USA e contro Berlusconi il cui non significaba che si giustificaba il Taliban oppure Al-Qaeda o che si era in favore di Saddam Hussein.

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    un colombiano ha detto:

    La marcia “della vergogna” come la chiamate non è altro che il risultato
    dell’impotenza della gente comune in Colombia per farsi sentire. La marcia non è stata a favore del governo neppure voleva giustificare i crimini delle AUC. I colombiani conosciamo bene la nostra realtà, anzi, la soffriamo. Abbiamo avuto familiari que sono stati rapiti, ucissi da una parte o dall’altra. Siamo sempre nel bel mezzo.

    Con la marcia volevamo dire al mondo che le FARC lottano per i loro interessi e non per noi, così almeno smettono di dire che sono “l’esercito del popolo”.

    Con la marcia volevamo dire alle FARC che non acettiamo il rapimento in nessun caso e sotto nessuna scusa.

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    Eliolibre ha detto:

    Scrivere que, ucissi, e sbagliare qualche coniugazione non serve a far sembrare colombiano chi colombiano non lo è. Quando non si hanno argomenti validi per sostenere le prorie tesi converrebbe un bel silenzio.…
    E chi se la prende con Chàvez per tutto quello che è successo in Colombia è veramente patetico, quando il potere oltraggia, umilia e violenta il prorio popolo, insorgere è il minimo che si possa fare. Non fosse stato così noi avremmo ancora il fascismo.….
    Quanto ad Uribe, è rimasto l’ultimo dei Capi di Stato del continente sudamericano che porta avanti gli interessi Usa anzichè quelli del proprio Paese, purtroppo se se ne va lui ne arriverà un’altro magari peggio. A meno che, invece di partecipare a marce pilotate dai fascisti, il popolo colombiano decida di ribellarsi veramente ai veri responsabili della tragedia che vede un Paese dalle enormi potenzialità ridotto alla disperazione dall’avidità di pochi e dai loro sciagurati sostenitori. E tutti coloro che sostengono, anche da noi, questo criminale status quo, ne sono altrettanto responsabili.

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    Valentino ha detto:

    La cosa che più mi fa imbestialire, e che non sono bastati 50 anni di lotta per poter cambiare un benchè minimo di cose. Adesso vengono i colombiani (?) nel blog che ci dicono quanto assassine sono le FARC, Die che finalmente vive tranquillo nel suo paesello dopo che le AUC hanno sterminato chi? chi esattamente die, diccelo perchè così si interpreta in molti modi.Nel tuo paesello regna la pace die? e nel resto della Colombia?
    Anche la Coca Cola in Colombia produce in santa pace e questo sempre grazie a chi?
    Sembra che il problema maggiore in Colombia siano i rapimenti da parte delle FARC, e questo lo trovo molto a senso unico. E poi che c…o c’entra Chavez con i problemi della Colombia?

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    M Vallejo ha detto:

    La pensi in tutta un’altra maniera ma vorrei fare i complimenti ad Annalisa per il blog..
    grazie.

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    un colombiano ha detto:

    Eliolibre, grazie per quel che mi riguarda. Sembra che il mio italiano non sia così male, doppotutto.
    Sono pronto a rispondere i tuoi dubbi su i miei origini e sulla veridità del mio racconto.
    Questo paesello è solo uno dei tanti in cui la marcia è stata ben nutrita.
    Poi non è mio il paesello. Mi trovavo per caso. Avrei voluto essere alla mia città, dove la marcia è stata di 500.000 persone, vestite di bianco e tutte pacificamente chiedendo loro LIBERTÀ!
    (chiedi Annalisa il mio indirizzo IP se vuoi essere sicuro)

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    Annalisa ha detto:

    M Vallejo, grazie a te e a tutti voi perchè nonostante le diverse posizioni siamo concordi sul fatto che amiamo la Colombia e vorremmo solo che la violenza finisca. Continuo ad essere convinta che solo il governo può dare il via a un processo di pace, con riforme importanti, con maggior dialogo con le parti sociali, con segnali di apertura e negoziazione, le FARC non nascono dal nulla e non si mantengono ancora attive dopo 50 anni per virtù dello spirito santo, sono un’esercito, uno stato nello stato, non si può pensare alla pace in Colombia senza ascoltare anche la loro voce e le loro richieste. E’sempre il popolo purtroppo quello che paga il prezzo più alto. Ragazzi, io amo molto la Colombia, forse un giorno vi racconterò qual’è stata la mia esperienza in quel meraviglioso paese e cosa mi dato. E’ li dove per la prima volta mi sono indignata per l’ingiustizia e quelle che io ho visto e vissuto erano commesse dallo stato e da chi per lui.

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    ate ha detto:

    @Eliolibre e Valentino direi che democrazia,libertà e tolleranza,dal tono dei vostri post sono solo delle belle parole, siete indisponenti nel modo in cui rispondete agli interventi di persone che come tutti noi hanno pieno diritto di esprimere le loro opinioni, in uno spazio che perdipiù ci vede tutti “ospiti”. Elio un ultima cosa dammi la tua ricetta per non essere corresponsabile delle purtroppo tante atrocità di questo mondo?

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    un colombiano ha detto:

    Annalisa, non sono tanti in Italia a sapere, volere e interessarsi nella Colombia ed è per questo che mi spingo a scrivere nel tuo blog. Noi sappiamo benissimo i torti dello stato, dei paramilitari, dei militari e così via. Noi sappiamo dell’ingiustizia, della disuguaglianza dello stato d’abbandono in cui si trovano tante regioni del nostro paese. Non è facile lottare contro tanti poteri: l’imperialismo yankee, i ricchi che si sanno protegere da soli, i narcotraficanti, il crimine organizzato, e anche la guerriglia che, guarda caso, dice di lottare per noi e ammazza e rapisce colombiani. I paesi che attaca e distrugge sono i più poveri e sprotetti. La gente che le FARC rapisce per profitto non è ricca (quelli hanno eserciti privati e poi sono così pocchi) e dopo il rapimento, se sopravivvono, perdono tutto quel che hanno costruito con sforzo. È quello il senso della marcia di ieri

  36. avatar
    Anonimo ha detto:

    ¡Oh gloria inmarcesible!
    ¡Oh Júbilo inmortal!
    En surcos de dolores
    El bien germina ya.

    ¡Cesó la horrible noche! La libertad sublime
    derrama las auroras de su invencible luz.
    La humanidad entera, que entre cadenas gime,
    comprende las palabras del que murió en la cruz.
    ¡Independencia! grita el mundo americano;
    se baña en sangre de héroes la tierra de Colón.
    Pero este gran principio: el Rey no es soberano,
    resuena, y los que sufren bendicen su pasión.
    Del Orinoco el cauce se colma de despojos;
    de sangre y llanto un río se mira allí correr.
    En Bárbula no saben las almas ni los ojos,
    si admiración o espanto sentir o padecer.
    A orillas del caribe hambriento un pueblo lucha,
    Horrores prefiriendo a pérfida salud.
    Oh, sí, de Cartagena la abnegación es mucha,
    y escombros de la muerte desprecia su virtud.
    De Boyacá en los campos el genio de la gloria
    con cada espiga un héroe invicto coronó.
    Soldados sin coraza ganaron la victoria;
    su varonil aliento de escudo les sirvió.
    Bolívar cruza el Ande que riega dos océanos;
    espadas cual centellas fulguran en Junín.
    Centauros indomables descienden a los llanos,
    y empieza a presentirse de la epopeya el fin.
    La trompa victoriosa en Ayacucho truena;
    y en cada triunfo crece su formidable son.
    En su expansivo empuje la libertad se estrena,
    del cielo americano formando un pabellón.
    La virgen sus cabellos arranca en agonía
    y de su amor viuda los cuelga del ciprés.
    Lamenta su esperanza que cubre loza fría,
    pero glorioso orgullo circunda su alba tez.
    La patria así se forma Termópilas brotando;
    constelación de cíclopes su noche iluminó.
    La flor estremecida, mortal el viento hollando,
    debajo los laureles seguridad buscó.
    Mas no es completa gloria vencer en la batalla,

  37. avatar
    Anonimo ha detto:

    que el brazo que combate lo anima la verdad.
    La independencia sola al gran clamor no acalla;
    si el sol alumbra a todos, justicia es libertad.
    Del hombre los derechos Nariño predicando,
    el alma de la lucha profético enseñó.
    Ricaurte en San Mateo en átomos volando,
    deber antes que vida con llamas escribió.

  38. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    OOPPSSS! riportano che alla marcia contro i sequestri c’erano anche i nazi… vedi su: http://www.aporrea.org/internacionales/n108634.html

  39. avatar
    Eliolibre ha detto:

    Ate, democrazia, libertà e tolleranza secondo te vuol dire sostenere le menzogne di chi è responsabile delle atrocità che affligono il nostro sciagurato pianeta?
    Quanto alle ricette, non te le devo dare io, basta aprire gli occhi e le orecchie per ascoltare le tantissime persone autorevoli che si stanno spendendo per questo motivo. Bisogna solo aprire gli ochhi e le orecchie.…

  40. avatar
    l'italocolombiana ha detto:

    Dove Paolo? Su leggo solo l’inno nazional de Colombia.

  41. avatar
    Die ha detto:

    Mi sbaglio ma i massmedia italiani sembra che se ne siano infischiati della Manifesta, non sono riuscito a trovare neanche un solo acceno su questo storico evento per la Colombia i nessun giornale … dice molto questo purtroppo.

  42. avatar
    Annalisa ha detto:

    @DIE solo questo articolo di Geraldina Colotti sul Manifesto di ieri, questo il link:
    http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Febbraio-2008/art50.html

  43. avatar
    un colombiano ha detto:

    Colgo l’ocasione per fare qualche chiarimento su alcuni commenti che appaiono nel blog:
    Perchè sembra che la marcia sia stata ad una via?
    Non è proprio così: Chè senso avrebbe in una marcia contro le AUC? quelli sono dei veri e propri criminali, sapevano benissimo cosa facevano e ancora oggi si vede che non se ne pentono.
    Invece, la marcia, era diretta alla vera base delle FARC, a quelli che ancora ci credono nel sogno rivoluzionario. La marcia ha fatto vedere loro che il popolo non trova accettabile il rapimento come mezzo di lotta: il fine non giustifica i mezzi.
    La stragrande maggioranza dei giovani colombiani crediamo che la rivoluzione non avrà suceso per la via delle armi, come 44 anni così dimostrano. La Colombia non potrà uscire da questa spirale di vendetta se continuiamo ad ammazzarci tra di noi.

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    Valentino ha detto:

    Per ATE
    come tu faccia capire il tono da un post é un mistero, comunque se la cosa ti inquieta sappi che sono assolutamente tranquillo.

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    Valentino ha detto:

    Che sfortuna solo un giornale di sinistra radicale ha dato la notizia della nazimarcia

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    un colombiano ha detto:

    La marcia non era di “morte alle FARC” comme pretendono spacciarla alcuni. Vogliamo anzi che si reintegrino alla vita civile al più presto. Sappiamo che il morale è basso nelle loro file e tanti tra loro sono contro la sua volontà. La lotta guerrigliera non ha futuro nella Colombia di oggi ed è questa consapevolezza quella che ci ha spinto a Marciare. Per quello pensiamo che non è stata in vano.

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    nino ha detto:

    come possono i guerriglieri delle farc integrarsi nella vita civile se in colombia c’è uno stato che permette l’esistenza di forze paramilitari,le quali appena hanno il sentore che sei di sinistra ti fanno fuori?o c’è un accordo o è una eventualità irrealizzabile.Non capisco come gli interlocutori colombiani di questo blog non se ne rendano conto.E’ di una evidenza tale che non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo.

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    Valentino ha detto:

    Per un Colombiano.
    Tu sai che il morale nelle file delle farc é basso. Sorge spontanea una domanda…e come fai a saperlo?

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    Annalisa ha detto:

    Beh una volta che le FARC hanno provato ad integrarsi nella società civile sappiamo tutti cosa è successo e non è che la situazione oggi sia molto diversa.

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    un colombiano ha detto:

    Qualche mese fa, a Medellín, la mia città, abbiamo eletto nuovo sindaco. Abbiamo sconfitto il candidato di Uribe (ahh non sono uribista io). È stato record storico in numero di voti. Il nuovo sindaco sarebbe catalogato in Italia come di

    centro-sinistra. Addirittura, a Bogotà è stato eletto un sindaco di sinistra, anche qui con votazione storica. Così di

    sinistra che Uribe non l’ha ancora voluto incontrare e nonostante ciò, governa in città.
    Comunque, la gente è andata in massa a marciare.
    Per rispetto a voi, non do i numeri perchè non so calcolarli (variano tanto tra una fonte e l’altra, ovviamente), e voi per rispetto reciproco, guarderete le foto e i video con l’obiettivittà di chi vuole capire e aiutare il nostro paese.

    Se fossi stato Uribe a manipolare la marcia, sarebbe brillante ma anche abbastanza s*****o. In pochi mesi ci riesce con una marcia pacifica ma non c’è riuscito a tenere le due città le più importanti e popolate della Colombia.

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    un colombiano ha detto:

    Valentino, Annalisa: Quel che racconteró in seguito si riferisce alla base, i singoli guerriglieri. Per i capi la cosa è diversa e ci parleremo dopo.
    Negli ultimi mesi ci sono state parecchie “desmovilizaciones” dapertutto, molti si sono integrati, si vedono nei quartieri, nei piccoli paesi, hai ocasione di parlare loro, di conoscerli. Avete presente che prima di entrare a far parte di uno dei gruppi sia guerriglia, sia paramilitari, quei ragazzi erano vicini, magari compagni di scuola. Si conoscono e quando tornano in paese, devono avere del coraggio per riuscire a perdonare, voltare la pagina. In tanti paesini l’hanno fatto e oggi la pace si mantiene e le ferite si emarginano.
    Purtroppo alcuni non ci riescono all’integrazione e si mettono a delinquere, principalmente gli ex-AUC. Altri non riescono a perdonare tanti crimini e cercano vendetta.

    Molti hanno militato nella guerriglia e dopo nell’AUC oppure viceversa. Ti offrono alimentazione e uno stipendio e in più il rispetto che ti da un fusile. Diventi qualcuno e prima non avevi la speranza di studiare o trovare lavoro. Ma poi cominci a rischiare la vita e a toglierla, che è anche peggio. Ti fanno piantare mine antipersona, ataccare un paese poverisimo e sprotetto, ammazzare quelli che hanno aiutato il nemico, anche se sai che non avevano scelta. I capi ti dicono “così miglioreremo questo paese, la terra, la richezza dev’essere per tutti” oppure “così miglioreremo questo paese, spazzeremo via la guerriglia che non ci lascia lavorare e ferma il progresso” a seconda di quale gruppo fai parte. Eppure vedi che i metodi non diferiscono tanto, che le azioni non sembrano consone allo scopo e te ne vai, se hai la possibilità.
    La punizione per la deserzione è la fucilazione immediata.

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    G. ha detto:

    Ma questa invasione di colombiani che parlano tutti come la tata di colore di Rossella O’Hara in Via col vento (e cioé, in maniera improbabilissima)? Io zignora andare a gombrare gibo per duddi noi? Da dove arrivano e soprattutto come è che tutti parlano l’italiano (maccheronico, ma pur sempre italiano)?

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    un colombiano ha detto:

    Scusate, ho cercato di tenere un dialogo logico ma vedo che per voi e soltanto politica. Continuate pure a parlare di un paese immaginario di citadini poveri e ignoranti col mitico esercito del Che Guevara che li libera del tiranno crudele e i suoi sbirri. Chiamatelo pure Colombia.

    Buona fortuna.

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    M Vallejo ha detto:

    Oggi su Rai3 verso le 8 am hanno presentato uno speciale del terribile sequestro di Ingrid Betancourt.
    Sono riuscito a registrare il video solo dopo 10 min di iniziato. se qualcuno interessa fatemi sapere.
    Ottima immagine delle farc…
    Bel esercito del popolo..

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    l'italocolombiana ha detto:

    caro amico un colombiano,
    anch’io sono colombiana come te. Non stiamo parlando di un paese immaginario, purtroppo è tutto reale. Nessuno ha detto che Colombia è un paese di ignoranti e poveracci e non tutti sono comunisti tan solo porquè non condividono la politica di Uribe. Siamo un paese ricchissimo en recursos naturales è per questo ci sfruttano. Che Guevara è un mito che a tutt’oggi resiste e personaggi leggendari come lui non credo ce ne saranno più. Cuba era un putiadero gringo che sopravvive al embargo desde anos mentre la Colombia con tutta l’abbondanza,continua ad arricchire.
    La farc o altro gruppo, esisterà sempre fin quando avremmo a los gringos dentro casa, fin quando finanzieranno l’esercito e i paramilitari. Colombia ha bisogno di riforme sociali quelle vere. E’con le riforme sociali che se acaba con la violencia.

  56. avatar
    Anonimo ha detto:

    Anch’io l’ho visto su rai 3 quello speciale. Anch’io ho una testimonianza, una fra tante denunce inviate che riguarda il paramilitare Robinson che uccide la gente e obbligato i superstiti a bere dal bicchiere che riempie del sangue delle vittime.

  57. avatar
    Annalisa ha detto:

    Per favore leggete cosa è successo a Parigi.
    Qui:
    http://socioenlinea.blog.lemonde.fr/2008/02/06/importante-los-hechos-y-la-desinformacion/
    ringrazio Doppiafila che l’ha segnalato.

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    Simo ha detto:

    Annalì… esa noticia me danò el rato. Que prepotencia que abuso pues!

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    Annalisa ha detto:

    Simito lo siento : - (

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    Eliolibre ha detto:

    Che le Farc non siano più l’esercito del popolo è più che probabile, anche perchè una rivoluzione armata non può durare un secolo, l’intenzione iniziale di imitare la rivoluzione cubana è chiaramente fallita e la tattica di finanziarsi con rapimenti e traffico di droga mi sembra tutt’altro che rivoluzionaria. Tutto questo però non può far dimenticare quale sia la causa della disastrosa situazione in cui versa quel paese, NON SONO STATE LE FARC A FAR NASCERE UN GOVERNO CHE UTILIZZA I PARAMILITARI PER REPRIMERE IL DISSENSO MA, AL CONTRARIO, E’ STATO UN GOVERNO CRIMINALE CHE TIRANNEGGIA IL PROPRIO POPOLO E CHE SI METTE AL SERVIZIO DELL’IMPERIALISMO YANKEE, A FAR NASCERE UN ESERCITO DI GUERRIGLIERI. Chiarito questo punto fondamentale, si può discutere su quali strategie siano utili per uscire da una situazione intollerabile, ma sicuramente non si può pensare di risolvere il problema sostenendo il criminale governo di Uribe, i paramilitari ed i nazi-fascisti che li sostengono.

  61. avatar
    Simo ha detto:

    “Nuestro objetivo, abrir caminos de democracia y justicia social; para nosotros, nada distinto a participar en las conquistas de todos…
    Llegamos con la convicción profunda de que algo nuevo tiene que abrirse en Colombia…
    Sí se pueden transitar otros caminos, siempre y cuando se salga de la indolencia, siempre y cuando se hable con franqueza, siempre y cuando volvamos a tener valores, volvamos a tener la bonanza moral, la única bonanza que permitirá construir un país en paz, construir nuestro desarrollo y sentirnos dignos”.

    Palabras de Carlos Pizarro Leongómez

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    un colombiano ha detto:

    Cara italocolombiana, immaginaria è la semplificazione. Se non sei con le FARC allora sei seguace dei paramilitari. Mi sembra tanto di sentire Bush: con noi oppure contro di noi.
    Io sono un colombiano, di nascita e origine che per quelle cose della vita s’è imparato l’italiano.
    Vi sto scrivendo direttamente da un paesino piccolo, uno tra quelli che è stato nelle mani delle FARC.
    Sono tra la gente, parlo e convivo con loro che hanno partecipato al conflitto: la maggior parte in qualità di vittime ma alcuni anche per brevi periodi hanno creduto alle armi come soluzione.
    Mi dispiace deludervi ma qui non c’è una guerra civile. Qui ci sono delle bande armate che lottano tra una marea di indifferenti e vittime. I primi sono indifferenti fincchè non diventano anch’essi vittime.
    Siamo in tanti a lottare contro l’imperialismo, contro l’ingiustizia sociale, contro il crimine, ma lo facciamo con idee, portando educazione, sviluppo, creando lavoro. È più duro e più lento: certamente.
    Ho trovato questo sito per caso, cercando notizie sulla marcia. Quel che ho trovato era così poco e distorsionato che ho voluto raccontare la mia testimonianza: ho partecipato, l’ho fatto senza presioni, nessuno ha dovuto convincermi e non ho mai partecipato in politica. Considero che ho un criterio proprio e abbastanza analisi critica. Non era quello che volevate sentire e allora dovete aspettare un’altro testimone che parli italiano e racconti la sua.
    Parlando qui non cambieremo il bilancio di potere, e non vedo molti communisti italiani disposti a lasciare la loro “comfort zone” per venire a morire alle montagne di Colombia per la giutizia sociale. Quindi il fatto delle FARC è segnato.

    Domandate ai vostri nonni quanti in famiglia erano partigiani e quanti fascisti. E quanti erano quello che conveniva per riuscire a sopravvivere. Così inzierete a capire la Colombia d

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    un colombiano ha detto:

    Domandate ai vostri nonni quanti in famiglia erano partigiani e quanti fascisti. E quanti erano quello che conveniva per riuscire a sopravvivere. Così inzierete a capire la Colombia di oggi.
    Domandate ai vostri genitori se credono che le Brigate Rosse erano la strada giusta verso il futuro perchè è proprio questo che state desiderando per noi.

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    L'italocolombiana ha detto:

    Il governo italiano ha fatto la legge sui pentiti mica ha sgunzagliato i paramilitari.

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    Annalisa ha detto:

    Sull’inappropriatezza del paragone tra Brigate Rosse e Farc mi sembra se ne fosse già parlato giorni fa.
    Colombiano ringrazia che hai trovato questo poco perchè della marcia in Italia se ne è parlato pochissimo, tra l’altro viste le testimonianze che giungono da Parigi, da New York
    qui:
    http://www.rebelion.org/noticia.php?id=62893
    e i giornalisti di Telesur quasi malmenati a Bogotà non mi sembra che se ne sia parlato in modo propriamente distorto.

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    l'italocolombiana ha detto:

    mi sono scollegata scusa.…
    complimenti per il tuo italiano che scrivi molto bene. Ancora una volta ti scrivo che in questo blog stiamo condannando ogni tipo di violenza da parte della farc e dello stato. Tu stai in un paesello sperduto della Colombia e posso immaginare di quello che ci racconti. Io a Bogotà, la capitale, un narcoparamilitare acabò mi familia y familias de algunos obreros de mi esposo. Non sono stata al monte perchè non ho il coraggio di uccidere.… a cosa me sirve un arma si no puedo desparar? Puedo tan solo gridar: CUIDADO QUE ANDA UN MATON POR ALLA… Puede ser que a alguien mi grido le sirve. Se salvi una sola vita, salvi il mondo. Per cuanto riguarda miei parenti italiani: mio nonno scriveva al giornale ‘Il mondo’ di Amendola se n’è dovuto andare in Francia con mia nonna per giunta inglese e quindi nemica della patria fascista. Mentre mio padre è rimasto in italia ed era partigiano a Cassino. La parte materna a Buchenwald che in tedesco vuol dire nel bosco di faggi.
    Ciao ciao

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    L'italocolombiana ha detto:

    Dimenticavo.…
    ho detto che molti in questo blog non sono comnusti, IO SI.

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    Eliolibre ha detto:

    “Colombiano” mi spieghi come fai ad essere antimperialista e sostenere Uribe?

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    Simo ha detto:

    L’ha detto prima, per riuscire a sopravvivere.… se non ho capito male.

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    un colombiano ha detto:

    Annalisa, non c’ero giorni fa per poter sapere come mai vi sembri inapropriato il paragone, è comunque una posizione comoda per voi. La distanza ammorbidisce il cuore.

    italocolombiana, mi dispiace per la tua famiglia e che tu sia dovuta andare via. Se fossi stata a Bogotà avresti potuto vedere cos’era veramente la marcia e farti un’idea da sola senza i filtri e le agende d’altri. Se vuoi ricavare fatti devi leggere tra le rige da tutte le fonti possibili: leggi giornali di sinistra, di destra, di centro, di quà e di là. Quello è il bello dell’internet, prima era assai difficile. Ognuno tira l’acqua al suo mulino.
    Questo paese è piccolo ma non è sperduto e mi recco regolarmente a Medellín. Ho anche amici sparsi per il mondo e cerco di stare in contatto con loro. Sono anche appassionato della storia, leggo molto e cerco di avere una mente aperta.

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    Simo ha detto:

    Io sto a Bogotà non sono dovuta andare via e perchè avrei dovuto, per paura del paranarcotrafficante? Io non ho il coraggio di uccidere ma chiunque potrebbe uccidere me, anche per il lavoro che ho svolto in Colombia, in Albania, in Bosnia e ultimo in Kossovo.
    Durante la marcia sono rimasta a casa perchè tra l’altro era tutto chiuso, anche le scuole.

  72. avatar
    un colombiano ha detto:

    Eliolibre, credo che la tua confussione nasce proprio del fatto che state polarizzando troppo. Nella marcia ci sono stati i dirigenti socialisti, quelli che stanno cercando un’alternativa democratica non violenta, includendo a Gustavo Pietro, accanito oppositore di Uribe. Siamo stati a marciare molti che non siamo d’accordo con Uribe ma volevamo dire a le FARC che non accettiamo il rapimento.
    Colombia è una democrazia, imperfetta ma è ancora una democrazia e ci teniamo a mantenerla perche ci è costato sangue, tanto sangue. Uribe ha vinto, la maggioranza ha deciso. È così la democrazia.

    Io non sono un militante politico, sarò vigliacco? forse. Ma non ci credo che ammazzare fratelli porti dei cambiamenti duraturi. Io ci credo nella rivoluzione pacifica, dal basso. Con sudore e sforzo.
    Qualche mese fa ho incontrato un ragazzo contadino, fratello di una signora che lavorava con noi che era recentemente scappato delle FARC. Un traditore alla rivoluzione? ma no! lui non l’ha scelto, era stato costretto. Poi non sapeva neanche chi fosse Lenin. Costretto ad ammazare un’altro nella sua stesa condizione. Non capite male: non gli manca intelligenza, gli manca istruzione. Sono facilmente manipulabili.

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    Valentino ha detto:

    per colombiano.
    Credo sia inutile spacciare la marcia contro le farc come una manifestazione spontanea popolare.
    Per quanto riguarda le Br sarebbe opportuno rileggere attentamente tutte le commissioni parlamentari di quel periodo inerenti alle Br stesse per cercare di interpretare e capire cosa fossero le Br. Lo ritengo inopportuno e fuori luogo l’accostamento, visto che non credo (senza nessuna vena di polemica) tu ne sappia molto sullo Br. Presumo che tu le abbia sentite nominare ma nulla di più.
    Nel periodo fascista in Italia vi erano tantissimi fascisti ( e anche se ti sembra strano ce ne sono ancora tanti qui in Italia insospettabili sino a qualche anno fà, e all’improvviso apparsi senza un minimo di vergogna)e se dovessimo analizzare quel periodo non credo basterebbero, 500 post su questo blog.
    Comunque per tagliare corto devi sapere che in quel periodo vi erano circa 5000 persone confinate o al bagno penale perchè non iscritti al partito fascista o attivisti di sinistra e almeno il doppio in esilio dall’Italia, e tantissimi altri non iscritti al PF,rimasti in Italia, ma dovevano fare buon viso a cattivo gioco pena (manganello ed olio per i più fortunati).
    Quindi in quel periodo italiano si cerano i fascisti ma anche gli antifascisti.

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    Aurelio ha detto:

    @Valentino. Quello che è davvero inutile è, mi pare, cercare di convincere te (e Annalisa, Paolo, Eliolibre e tutti gli altri) di una cosa ovvia a chiunque non abbia le proverbiali fette di prosciutto sugli occhi: quella del 4 febbraio non solo è stata una manifestazione spontanea ma, nella sua spontaneità, è stata la più grande che mai ci sia stata in Colombia. Attribuirla alle “manipolazioni del regime” è – per dirla gentilmente – una sconfortante prova di infantilismo. Molto più serio sarebbe cominciare a trarre le conseguenze dall’accaduto. Le Farc sono un cappio intorno al collo della sinistra colombiana. E prima la sinistra colombiana se ne libera del tutto, ripulendosi anche delle ultime scorie di simpatia per quella che è oggi soltanto un’associazione a delinquere detestata dal popolo, meglio è per tutti. In questo senso Gustavo Petro (un facsio-uribista anche lui?), molto opportunamente citato dal colombiano, ha detto cose molto interessanti. Vorrei invitarvi a leggerle e meditarle. Ma temo che siate – tu, Eliolibre, Annalisa e gli altri — inamovibili nelle vostre bambinesche certezze

  75. avatar
    Valentino ha detto:

    @Aurelio
    Ci mancava il sermone squadrista.
    Tu cerchi di convincere chi? Le fette di prosciutto messe da velinari come te, le ho tolte da tempo.
    Non ti sprecare in inviti.Diciamo meglio ancora, prima la Colombia si libera del narcopresidente Uribe é meglio é per tutti. Spontanea la manifestazione?!?
    Suvvia perchè non provi in altri blog.

  76. avatar
    Aurelio ha detto:

    Caro Valentino, qui l’unico che usa un linguaggio da squadrista sei tu. Buon per me (e per il “colombiano” che, con molta, troppa pazienza ha cercato di raccontare a te e agli altri alcune ovvie verità) che via rete non si può obbligare a bere olio di ricino né menare manganellate. Io continuo a suggerire (non a te che sai già tutto pur non sapendo niente) ma ai lettori di questo blog le interviste che Gustavo Petro ha rilasciato in questi giorni. Una delle più interessanti si trova nel El Espectador. Si tratta di temi vitali per il futuro della sinistra colombiana.

  77. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    riporto un pezzo dell’intervista di Agnoletto, europarlamentare presente a Bogotà, che potete leggere per intero
    http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=10063
    Colombia — 07.2.2008

    L’europarlamentare Agnoletto attacca Uribe
    intervista su

    Cominciamo dalla manifestazione, che idea si è fatto?
    C’è stata una grande confusione nel modo in cui in Italia e in Europa è stata gestita questa marcia. Formalmente la manifestazione nasce da un appello in Facebook di quattro ragazzi, cresciuta poi esponenzialmente. Invece quello che ho visto io è stata un’altra cosa. Ho visto una marcia che si appoggiava completamente sul governo, con una campagna mediatica gigantesca di giornali e televisioni che nei giorni precedenti non hanno fatto altro che intervistare membri del governo che spingevano alla mobilitazione. Un dispendio di energie, in termini pubblicitari enorme. Il presidente del Polo Democratico Gaviria ci ha detto che gran parte del finanziamento della manifestazione veniva dalla multinazionale Sab Miller, proprietaria dell’unica fabbrica di birra Colombiana, Bavaria, che sarebbe molto vicina al presidente Uribe.
    Una marcia che ha quindi poco di spontaneo. Inoltre era nata come una marcia di solidarietà verso tutti i sequestrati e con il passare dei giorni si è trasformata in una manifestazione unicamente contro le Farc. Una marcia fortemente politicizzata che obbligava i colombiani a schierarsi con Uribe o altrimenti essere considerati simpatizzanti delle Farc. Chi non marcia sta con la guerriglia. Molte istituzioni sono state quindi schiacciate, per esempio il Polo Democratico, che ha deciso di riunirsi in piazza Bolivar per un evento in favore dell’accordo umanitario. In un paese così polarizzato, gli spazi per altri attori democratici si riducono.
    Il sindaco di Bogotá ha invece marciato fino alla Chiesa, dove si

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    Paolo Rossignoli ha detto:

    Aurelio, come vedi di prosciutto è pieno il mondo…

    e poi, dei suggerimenti provenienti da destra perchè la sinistra si liberi di “zavorre estremiste” mi fanno pensare a Montezemolo che suggerisce a Veltroni.…

  79. avatar
    M Vallejo ha detto:

    @Paolo Rossignoli
    Cosa altro può dire uno di RIFONDAZIONE COMUNISTA e del movimento NO-GLOBAL a proposito di un movimento GLOBALE e contro il sequestro e violenza commesse dalle FARC?
    Oppure ci mettiamo a copiare spezzoni di cosa ha detto Uribe a proposito della marcia?
    Come ha detto qualcuno al blog, Ognuno tira l’acqua al suo mulino.
    @Aurelio @colombiano @Valentino
    Totalmente d’accordo con Aurelio, infatti il modo insolente con il quale Valentino affronta la discussione nuoce lo scopo di questo blog, ma ognuno è libero e scrive come meglio riesce ad esprimersi.
    La esposizione di “colombiano”è stata chiara e precisa, infatti ieri nel programma della Storia Siamo Noi dedicato a l’ostaggio Ingrid Betancourt lo excomandante del EPL, ex Farc, un vero guerrigliero, pur avendo perso la sua moglie in una azione della parapolizia, nelle sue parole si evinceva la razionalità della marcia, le FARC ha perso tutto quando la violenza, il sequestro ed il finanziare la lotta dal narcotraffico sono stati adottati come strumenti per la lotta.

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    Paolo Rossignoli ha detto:

    se io fossi un colombiano, sarei contento di leggere opinioni su cosa succede in Colombia da persone “esterne”, lo faccio spesso anche per l’Italia, le analisi che fanno all’estero sul mio paese, sul Berlusca, sui comunisti italiani, ecc. A volte le trovo sbagliate a volte giuste, ma tutte mi permettono di arricchire il mio bagaglio culturale e di confrontarmi con pensieri a me nuovi, che da solo non sarei riuscito a farli emergere.
    Invece come colombiano sarei molto incavolato nel vedere che in europa si discute di colombia solamente se c’è una “mezza francese” di mezzo, se vengono rapinati dei pacifici turisti o se trovano quintali di cocaina in una nave che viene dalla Colombia.

  81. avatar
    Anonimo ha detto:

    pro o contro Uribe, pro o contro Farc…tutti i popoli sono per la pace, ma nessun governo lo è.

  82. avatar
    accendo la miccia ha detto:

    Se le Farc sono i narcotrafficanti di oggi, i paramilitari lo sono stati di ieri. Chi finanziavano le campagne politiche dei Presidenti? Chi scannava i campesinos per rubargli la terra per poi coltivare coca?

  83. avatar
    un colombiano ha detto:

    Bravo Valentino, questa è bella: io ti ho concesso il beneficio del dubbio nella tua autorevolezza per parlare delle FARC e tu non sei disposto altrimenti. Ti sorprenderesti del livello di dettaglio con cui conosco la vostra storia, ma solo dagli Etruschi in poi… ci vuole tant’amore per una cultura per voler imparasene una lingua che non serve a null’altro.
    Invece per capire FARC ci vuole come minimo una dettagliata conoscenza della nostra geografia, un’area quattro volte l’Italia.
    Poi dacci il tuo suggerimento di come cacciare via un presidente democraticamente eletto appoggiato dalla stragrande maggioranza, dall’USA, dai signori feudali, dagli industriali, dell’esercito e così via. Poi magari puoi usare il tuo steso suggerimento per mettere in carcere Berlusconi prima che riprenda il posto…
    Ci son voluti decina di migliaia di giovani Polacchi, tra altri, che hanno lasciato i loro corpi a Montecassino e a Campo di Carne solo per iniziare a spostare il bilancio di potere, appogiati dalle grandi potenze dell’epoca e dei Partigiani, ben più numerosi che le FARC.
    Dove sono questi poteri che appoggiano le FARC? Dove sono quelli disposti a morire per la loro causa?
    Se si conta come appoggio popolare il riscatto che la gente comune deve pagare per liberare i suoi cari, la coltivazione forzata di coca da parte dei contadini, l’estorsione che le ditte devono pagare per poter trasportare merci e il pago per cocaina che molti giovani europei generosamente fanno, allora l’appoggio è massivo.
    Vi ricordo che i signori feudali in ogni caso non pagano: sanno come difendersi e hanno i mezzi per farlo.

  84. avatar
    Er principe azuro ha detto:

    colombiano… carnevale è finito. Voi fà l’americano e sei nato in Italy.

  85. avatar
    Aurelio ha detto:

    @ Paolo Rossignoli. L’opinione di Agnoletto è ovviamente rispettabile, ma esiterei a definirla decisiva, o anche soltanto rilevante. E certo non sarà questa opinione – peraltro ricolma di grossolane inesattezze: la manifestazione, infatti, è stata fin dall’inizio, e molto chiaramente, contro le Farc — a cambiare un dato di fatto: quella del 4 febbraio è stata la più grande manifestazione popolare della storia del paese. Ed ha, al di là d’ogni residuo dubbio – dato la testimonianza dell’ampiezza del ripudio (popolare, ancora una volta) nei confronti di una organizzazione che, nata come guerriglia, è ormai molto più simile ad una mafia. Di fronte a questo dato di fatto, la sinistra ha due alternative. Prenderne atto e cercare di capire come rispondere. Oppure chiudere gli occhi (usando prosciutto o anche, come nel tuo caso,soltanto la propria insipienza) e continuare a raccontare a se stessa (vedi il post di Annalisa) che Facebook è un’agenzia della Cia e che la manifestazione non è stata che un miraggio organizzato da Uribe. Un ultima osservazione, Paolo. I dati che, con la consueta saccenza, hai fornito in merito ai sequestri in Colombia sono completamente sbagliati (hai confuso le estorsioni con i sequestri a scopo estorsivo). Cerca di stare più attento. E, se ce la fai, ad essere più serio.

  86. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    Aurelio, mi accusi di “consueta saccenza”? ma ci siamo già frequentati? ci conosciamo? da parte mia è la prima volta che “chatto” con un aurelio..non sarai mica il palumbo, il cavallini…

  87. avatar
    Valentino ha detto:

    @ Aurelio
    Che caro non mi sei!
    Tu non suggerisci. Tu sentenzi da squadrista affermato e convinto quale sei.
    Aurelio datti un nome e che sia quello una volta per tutte, così magari ci ricorderemo di te ed avremo un background ( il tuo chiaramente) su cui riderci sopra.
    Per Colombiano
    Sviolini perfettamente l’italiano complimenti.

  88. avatar
    er principe azuro ha detto:

    Aurelio,
    sembri berlusca quando i dati non lo danno per favorito…Aò, basta solo un ipotesi di sondaggio a suo sfavore che lo destabilizza.

  89. avatar
    sempre er principe ha detto:

    Paolo, sta attento co sti numeri sinnò Aurelio m’entra en crisi. Me lo destabilizzi.

  90. avatar
    er principe ha detto:

    Valentino,
    mica sviolina solo l’italiano, pure la storia… dall’etruschi ai giorni nostri. Ha detto che la storia jè apre a mente. Ma ce lo sottolinea sempre che è erudito. Non è saccente… E’ confuso.

  91. avatar
    A.S. ha detto:

    Per Aurelio e il Colombiano. Come occasionale partecipante ai dibattiti di questo blog vi informo che avete vinto. È infatti quando cominciano ad accusarti di essere Palumbo o Cavallini (o entrambe le cose assieme) che i vari Valentino , Paolo Rossignoli etc. implicitamente ammettono di aver raschiato il fondo del barile (un barile che peraltro, in material di intelligenza, è già vuoto in partenza). Un po’ come una implicita confessione d’impotenza ed una codificata concessione delle armi. So che è ridicolo, ma così vanno nel cose nel blog di Annalisa Melandri. Blog che vai, costume che trovi. Se poi – vedi “er principe azuro” — interviene qualcuno dissimulando un molto strascicato romanesco (che fa molto “saggezza popolare” nella mentalità dei melandriani) vuol dire che solo non sanno più cosa dire, ma che sono furiosi. Dunque, Aurelio e Colombiano, abbandonate il campo e godetevi il trionfo.

  92. avatar
    er principe azuro ha detto:

    Quel A.S. con cui ti sei firmato, è il coro di tutti noi Melandriani. Manca solo un piccolo dettaglio… (!!!!!)

  93. avatar
    Valentino ha detto:

    Per l’autore del post 93
    …bravo!!!
    accompagna i vincitori a ritirare le medagliette.

    @er principe azuro
    …ironico e simpatico mi unisco al coro.
    ciao.

  94. avatar
    Aurelio ha detto:

    @A.S. Grazie per l’informazione. Mi stavo chiedendo che cosa volesse dire quel “non sarai mica Palumbo o Cavallini”. Ma comunque che Paolo Rossignoli stesse raschiando il fondo del barile l’avevo capito. E avevo capito che era meglio lasciare “er principe” e gli altri melandriani ai loro cori (giá in pieno svolgimento) da curva sud (o nord)
    @Paolo Rossignoli Prima di andarmene volevo solo ribadire che le cifre da te date sono sbagliate. E scusarmi per quel “consueta saccenza”. Perché i tuoi interventi in questo blog sono certamente saccenti (i migliori perché spesso è l’ignoranza il tuo problema). Ma in effetti non ti conosco abbastanza per sapere davvero quanto consueto sia questo difetto

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    Simo ha detto:

    Principe azzurro sei stato un pò troppo ironico con l’amico del post 93. Condividere le stesse idee di Annalisa ed essere per questo definiti melandriani per me non è un offesa: sono melandriana. Se poi il signor o la signora del post 93 si sente superiore ai nostri gusti: è un suo problema, no il nostro.
    Ragazzi, Valentino, Paolo, principe ma non perdiamo tempo, che si appuntassero pure le medagliette nell’asola della giaccha.
    Ciao Ciao a tutti

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    un colombiano ha detto:

    Annalisa, ero rimasto con te a parlare del fatto che li aspetta ai capi guerriglieri. Ma prima dovrò mettere le cose in contesto.
    Le FARC sono nate 44 anni fa, quando la Colombia aveva la sua populazione 60% rurale e 40% urbana in città che scarsamente superavano poche centinaia di migliaia d’abitanti, tranne Bogotà. Per molti fattori, tra quelli anche le FARC, ci sono stati successive ondate di “desplazados” verso le città, uno tra i primi mio nonno. Le città si sono popolate con più velocità di quella che ci si riusciva a creare lavoro e i nuovi arrivati formarono delle ciunture di povertà (bidonville). I primi furono più fortunati che quell che oggi continuano ad arrivare e con disciplina e lavoro riuscirono a educare i suoi figli. Giunti alla terza generazione, ormai cittadina, Colombia ha il 75% della populazione nelle grandi città, lontane assai dell’area d’influenza FARC, e viceversa. La Colombia d’oggi non è quella in cui la rivoluzione è stata modellata, così come il mondo non è lo steso che permisse la rivoluzione cubana. Marulanda è buono come stratega ma non è un grande pensatore. Le idee non sono mutate, è una rivoluzione che non è stata adattata col passo dei tempi e con la mutazione della cultura delle città.
    Poi i costi della guerra, sempre ascendenti, gli ha portato a trattare con i narcotraficanti. Presto si sono ressi conto che potevano benissimo avere il business tutto per se. Ma lo stesso hanno scoperto i suoi nemici: i paramilitari. Ed è lì che la guerra è scalata: con risorse quasi infinite, entrambi i campi hanno devastato paesi, tagliato campi, sterminato civili e generando “desplazados” nel ordine dei milioni.

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    er principe ha detto:

    sono stato concreto.
    Saluti a tutti.

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    un colombiano ha detto:

    Siamo giunti a Pastrana, eletto perchè aveva un messaggio di dialogo con le FARC e l’arrivo definitivo della pace. Una zona grande comme la Svizzera chiamata Caguán è stata data alle FARC e si sono seduti a negoziare. Le FARC hanno chiesto una serie di riforme sociali mirate a migliorare la repartizione della ricchezza e altre proposte, alcune molto interessanti altre impratticabili ma comunque negoziabili. Pastrana non ne ha voluto parlare e invece si è parlato di piccoli dettagli senza molta trascendenza. Non vi devo spiegare che qua il potere non c’è l’ha il presidente o qui c’è qualcuno che pensa che Bush ha il potere nell’USA?? Tranne forse Berlusconi, che già possiede quasi la metà del paese che vuole governare.
    Ma le FARC, un po per frustrazione, un po per avere la mano vincente nei negoziati, si sono imperversati contro i paesini. Più che mai e si sono pressi un grosso territorio. I negoziati sono saltati, le città erano pratticamente presse d’assalto.
    Comme sucede spesso quando il potere non viene accompagnato delle idee, le FARC si sono alienati il popolo, così che un quasi sconosciuto Uribe con un messaggio di guerra, è stato eletto nel primo girone.
    La guerra frontale, dell’esercito regolare e organizzato, con l’aiuto dei paramilitari e senza il supporto del popolo è stato critico per le FARC che si sono ripiegate e hanno perso territorio, communicazioni e rifornimenti.

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    Anonimo ha detto:

    Da voi governano i parapresidenti e da noi i parac**i, non è tanto la stessa cosa amico colombiano.

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    Reyna Miranda ha detto:

    Cavallini è incredibile… si firma con dieci firme diverse (ed è convinto che tutti siamo così deficienti da non accorgercene) ma lo stile è sempre quello: violento, presuntuoso, bugiardo, disinformato (anche se è convinto di saperne più di tutti), ma soprattutto in squallida malafede…

    Io non so come Annalisa lo sopporti…

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    A.S. ha detto:

    Con l’intervento di Reyna Miranda che si scaglia contro Cavallini – un classico– il ciclo della melandrite si chiude alla perfezione. Basta così. In questo blog tutto finisce sempre a Palumbo e Cavallini. O a Valentino, Eliolibre e Paolo Rossignoli. Che è come dire a tarallucci e vino. Adios

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    Valentino ha detto:

    …per il103
    Adios?!? lo spero vivamente.
    Non é che dopo ricompaia Aurelio?!

  103. avatar
    Reyna Miranda ha detto:

    povera anima santa (Palumbo, Cavallini, Aurelio, Adele, A.S…)…

    ma non ti vergogni mai, tu, omeruccio, angiolina, pierino?

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    Aurelio ha detto:

    @Valentino. Non temere, ho capito perfettamente l’antifona. Lo spazio è tutto per te e per gli altri “ante marcia”.

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    Anonimo ha detto:

    Si è tutto interessante fino a quando comincia la polarizzazione delle posizioni e insulti tra gruppi: aurelio o palumbo o chi per lui da una parte e reynamiranda valentino paolo dall’altra. il problema è che gli insulti personali prendono il posto del dibattito. Gente come Reynamiranda per esempio non ha mai preso parte al dibattito ma scende in campo solo quando si entra nella fase degli insulti, una specie di braccio armato senza contenuto. Aurelio Palumbo sicuramente sprezzante e arrogante, non certo simpatico ma non disinformato, al contrario. E il resto. Noto che alla fine di questa lunga discussione il coolombiano, vallejo e altri che pure avevano cose interessanti da dire, vengono dimenticati perché tutto si riduce a uno scambio di spari tra le due classiche cordate. Che non invoglia a chi è un outsider a entrare nella discussione. A proposito, mi piacerebbe molto conoscere l’analisi di Reyna Miranda sull’argomento Colombia e Farc, o anche su altri argomenti, qualcosa che vada oltre l’offesa. Tutti hanno sempre espreso opinioni e offese, lei solo la seconda. Molto facile.

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    Reyna Miranda ha detto:

    Caro Anonimo,
    già, perché anonimo?

    Io mi sento molto ben rappresentata da Annalisa, Paolo, eccetera, ma questo non significa che non abbia idee mie. Per esempio è evidente che l’unica cosa che importa a Cavallini sulla Colombia è l’occasione per attaccare Chávez, come il suo sito testimonia. O no?

    Le FARC non mi stanno simpatiche, ma penso che escluderle, come le bande uribiste convocate il 4 hanno voluto, sia la peggiore soluzione. E chi fa passare quella piazza per una piazza democratica, è senz’altro al servizio dei soliti manipolatori.

    Faccio solo notare, e non è una cosa da poco, che lui è sicuramente sia Palumbo che Cavallini e probabilmente vari altri pseudonimi e che questo rende totalmente impresentabili le sue già impresentabili tesi dettate dalla Florida insieme ai suoi compagni di merende. Ti basta?

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    Massimo Cavallini ha detto:

    Cara Reyna Miranda (già, perché Reyna Miranda?), non capisco le ragioni per le quali tu ed Annalisa continuiate a vedermi in ogni lato. Le non molte volte che sono intervenuto in questo blog l’ho fatto con nome cognome e indirizzo. Considerato che le persone alle quali attribuite la mia identità sono, di norma, quelle che dicono cose serie, la cosa non mi disturba particolarmente, ma egualmente mi sembra senza senso. O meglio: mi pare un piuttosto ridicolo sotterfugio teso ad evitare ogni confronto di idee dando alla mia partecipazione – “tesi dettate da Miami assieme a suoi compagni di merende” — una valenza luciferina, aggravata dal fatto che vivo non lontano da quello che tu ed Annalisa considerate (non per cattiveria ma per ignoranza)il più profondo girone dell’inferno. Per l’appunto: la città di Miami. Sulla Colombia scrivo da molto prima che Chávez balzasse, nel 1992, agli onori della cronaca. E quel che penso sulla manifestazione del 4 febbraio chiunque può leggerlo in 2americhe.com. E giudicare quanto, davvero, sia “impresentabile”. Con simpatia

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    anonimo ha detto:

    Be, grazie per l’analisi (che non avevo in effetti nessun diritto di chiedere.…), ma non mi sembra esattamente un’analisi ma una lista di slogan.…anche a me sembra che Cavallini scriva in maniera simile a Palumbo e Aurelio, ma non lo so, a volte mi sembra Pasquino. a volte paolo mi sembra valentino. io sono e resto anonimo, mi potrei firnare anche rey de la rumba e che cosa cambierebbe? d’altro canto non sara mica un nome reynamiranda.……

  109. avatar
    Annalisa ha detto:

    Qui l’opinione di altri due “complottologhi”…
    http://www.rebelion.org/noticia.php?id=62959
    personalmente Cavallini, trovo che far credere che la marcia contro le FARC sia stata organizzata “da un signor nessuno” e che come per magia sia diventata quello che è diventata è un’offesa all’intelligenza del prossimo e che questo sì sia un chidersi gli occhi e tapparsi le orecchie, ma sono opinioni, le mie, come le sue.
    Ah per la cronaca, Facebook è da tempo sospettato di essere un’agenzia della Cia, non certo perchè ha ospitato la marcia come lei scive.
    Inoltre più dei suoi vecchi articoli (complimenti, che fa si cita da solo per dimostrare le sue tesi?)mi sembrano più interessanti e completi i dati sui crimini riportati nell’articolo di Simone Bruno.
    Saluti

  110. avatar
    Roque Dalton ha detto:

    Massimo Cavallini, secondo te può essere affidabile quello che scrive quell’infame che mi ha ammazzato (Joaquin Villalobos) tanto da citare un suo articolo)nel tuo pezzo su 2A? Questo sì che è IMPRESENTABILE!!! VERGOGNA.
    Chi cita gli infami…infame è…

  111. avatar
    Reyna Miranda ha detto:

    Cavallini, nel suo progetto stalinista di combattere tutte le rivoluzioni del mondo, arriva a considerare autorevole l’assassino di Roque Dalton, Villalobos, da anni fiancheggiatore di Uribe, che scrive udite udite nel PAIS di Madrid, il giornale più antilatinoamericano al MONDO!

    Questo vi immortala, Villalobos e te Cavallini. Dando credibilità al sicario di Roque Dalton te ne fai complice. Te, i tuoi pseudonimi e tutti quelli come te: sei un infame

  112. avatar
    Reyna Miranda ha detto:

    PS Massimo Cavallini, come mai un prepensionato dell’Unità, che scrive per Liberazione, si trasferisca casualmente proprio a Miami e se la faccia con l’assassino di un poeta, amico di Uribe e che scrive per El País di Madrid, un giorno ce la dovrai spiegare, INFAME…

    avete capito con chi abbiamo a che fare?

  113. avatar
    Anonimo ha detto:

    Ma state scherzando? Stai scherzando Reyna Miranda? Tornate in voi per favore, e stata une bella discussione fino a qualche post fa.…..che vi piglia?????????? Uno che scrive per El Pais e un infame perche scrive per El Pais? Non ci credo che possa pensarlo.…..

  114. avatar
    Anonimo ha detto:

    Tu sai vero chi è Villalobos? E sai cos’è El País di Madrid?

  115. avatar
    Massimo Cavallini ha detto:

    Per Annalisa. La manifestazione del 4 di febbraio – che è stata la più grande della storia della Colombia e che è davvero stata lanciata in rete da un “signor nessuno” – non nasce affatto “per magia”. Nasce da un ultramaggioritario sentimento di ripudio popolare nei confronti delle Farc. Non riconoscere questo elemento e cercare di spiegare i fatti con le manipolazioni del governo e dei media (esistenti, ma tutt’altro che determinanti) è soltanto un modo per ingannare sé stessi . L’articolo di Simone Bruno era interessante proprio perché partiva da questa verità e la analizzava con molta intelligenza. La parte dell’articolo che non mi vede d’accordo è, come ho già scritto, proprio quella in cui Bruno cita i dati sui crimini del governo e dei paras. Ovviamente non per i dati in sé – che sono stranoti, esattissimi e, nonostante siano un po’ invecchiati, sconvolgenti – ma per il fatto che Bruno li definisce “ignoti” ai colombiani, attribuendo proprio a questa ignoranza una delle ragioni del successo della manifestazione. Io credo che i colombiani questi dati li conoscano benissimo (e come potrebbe essere altrimenti?). E credo anche che proprio questo – il fatto che il ripudio verso le Farc abbia ormai superato, nella coscienza popolare, quello per la freschissima memoria delle mattanze governative — sia uno dei principali (e dei più allarmanti)motivi di riflessione sul significato della manifestazione del 4.

  116. avatar
    Massimo Cavallini ha detto:

    Quanto all’articolo di Pascual Serrano su Rebelión, mi pare si tratti di una teoria cospirativa senza cospirazione. In nessun momento, infatti, l’articolo riesce a mostrare un solo legame tra Facebook la Cia. A meno, ovviamente, di non voler considerare tale le idee neoliberali e conservatrici dei fondatori della compagnia. Curiosamente, Pascual Serrano – troppo impegnato a descrivere trame tanto oscure che, in effetti, risultano invisibili (e piuttosto risibili)- dimentica di ricordare l’unico vero legame tra Cia e Facebook (quello dal quale, credo, nasce la leggenda metropolitana di Facebook agenzia della Cia). Ovvero: ignora il fatto che la Cia sta davvero usando Facebook – con un apposito gruppo di discussione – come agenzia di reclutamento per il suo National Clandestine Service (che molto clandestino non deve poi essere visto tutto è fatto alla luce del sole). Ormai sono molte le compagnie che usano questo metodo come ufficio di collocamento. Pare funzioni.

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    Elecciones ha detto:

    Que buen comentario el de Massimo. Les recomiendo ingresar a Elecciones Colombia, una página web de elecciones dedicada no solo a los temas de las elecciones presidenciales sino también a las elecciones de congresistas, alcaldes y gobernadores, en la cual encontrarán información muy completa sobre candidatos colombianos, política y demas noticias relacionadas con las elecciones del 2010.

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