Anche il Parlamento Europeo scrive al presidente colombiano Uribe

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IMPORTANTE AGGIORNAMENTO:
UN GRUPPO DI EURODEPUTATI SCRIVE AD ALVARO URIBE SULLA SCIA DEL NOSTRO APPELLO IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI .

Stella Spinelli
Peace Reporter
Un gruppo di 26 eurodeputati, stimolati dall’Appello urgente in difesa dei diritti umani in Colombia lanciato da Peacereporter insieme ad Annalisa Melandri, Gennaro Carotenuto e Guido Piccoli, ha inviato una lettera aperta al presidente colombiano Alvaro Uribe, affinché si impegni a garantire la sicurezza degli organizzatori della marcia contro il paramilitarismo e i crimini di Stato del 6 marzo scorso, e in generale di tutti coloro che hanno il coraggio di denunciare violenze e soprusi da parte dei paracos e che puntalmente vengono minacciati di morte.

Primo passo. Il documento, datato mercoledì 2 aprile, vede quale primo firmatario l’eurodeputato italiano Vittorio Agnoletto, il quale, essendo stato fra i sostenitori della prima ora del nostro appello, aveva lanciato l’idea di portare la grave questione sui tavoli dell’Unione Europea. Il fine ultimo sarà imporre sanzioni economiche al paese sudamericano se non rispetterà la vita di tutti suoi cittadini, indipendentemente dal colore politico.

Motivazioni. Ad aver siglato la lettera, anche Alain Lipietz, presidente della Delegazione per le relazioni con i paesi della Comunità andina. “Siamo profondamente preoccupati per gli omicidi degli ultimi giorni di vari sindacalisti, dirigenti politici e difensori dei diritti umani (almeno otto dal 6 marzo scorso) – si legge nella missiva – e per le minacce rivolte” contro chi ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone per dire basta alle violenze del braccio armato dell’estrema destra, che gli ultimi eventi vogliono colluso con molti membri di governo e forze armate.

Nuovi vecchi paracos. Le informazioni che hanno convinto i deputati del Parlamento europeo a scrivere al presidente Uribe sono state fornite dagli organizzatori dell’appello, i quali hanno riportato fedelmente quanto denunciato dal Movice o dallo stesso Alto commissariato per i diritti umani dell’Onu. Otto morti, due sequestrati e oltre 40 minacciati, e dietro a tutto questo, avvenuto in meno di un mese, c’è la firma delle Aguilas Negras, nuova formazione paramilitare nata dagli smobilitati delle Autodenfensas Unidas de Colombia (Auc), sciolte solo a livello formale.

La richiesta. Gli eurodeputati chiedono a Uribe che “che lo Stato colombiano utilizzi tutti i mezzi previsti dalla Costituzione e dalle leggi per indagare e sanzionare i responsabili di questi crimini”, che testimoniano come “il paramilitarismo in Colombia sia tutt’altro che superato, anzi, sia un fenomeno che mantiene tutta la sua capacità criminale a livello nazionale

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    Francesco ha detto:

    Annalisa, a maggior ragione dopo questi ulteriori sviluppi, complimenti per l’ottima iniziativa che tu e gli altri avete messo in piedi!

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    G. ha detto:

    ottimo risultato, complimenti. cavallini: non è che sia il massimo della galanteria dire a una signora che stagionando migliora, ma transeat.……credo sia un buon momento per fare pressione su uribe, la cui credibilità internazionale è a rischio e dipende, anche dalla variabile betancourt (mi spiace parlare così di una persona, ma tanto è): se lei muore, la politica della mano dura portata avanti negli ultimi anni perderà inevitabilmente consenso, anche se non sono certa che questo porterebbe a un cambiamento di rotta sostanziale da parte dei Paesi Europei nei confronti del governo colombiano.

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    Roberto ha detto:

    mi associo ad i complimenti per la vostra battaglia che è ormai divenuta la battaglia di tutti noi.la lotta al paramilitarismo è l’unica via al conseguimento della pace.è un dovere difendere chi si sta battendo coraggiosamente a favore dei diritti umani e nella memoria di chi per questa lotta è stato ucciso.

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