Multiple personalità
Tra il serio e il faceto, con simpatia ai miei lettori:
…
Si è acceso da qualche giorno su questo sito un dibattito (che non aveva nulla a che vedere con l’argomento iniziale del post) assai interessante sul fatto che alcuni di coloro che usufruiscono di questo spazio, lo fanno utilizzando nickname o pseudonimi diversi per commentare nei post pubblicati.
Il loro utilizzo ovviamente non ha nulla a che vedere con il disturbo di natura psichiatrica di ben più grave entità di chi soffre di personalità multipla e quindi a Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, che tempestivamente sono intervenuti, consiglio simpaticamente di non scomodarsi tanto e di dedicare i loro studi e rivolgere le loro diagnosi a casi ben più importanti e seri. Non ho mai detto né suggerito che la “malattia” debba fare il suo corso. Ho solo scritto che faccio fatica a seguirvi in questa discussione, ma è una difficoltà legata esclusivamente al fatto che almeno io quando devo dire qualcosa a qualcuno preferisco dirgliela con nome e cognome o altrimenti sto zitta. Dire a qualcuno per esempio “sei un cretino” utilizzando un nickname è secondo me l’equivalente del tacere. Il qualcuno non saprà mai o non avrà mai la certezza di sapere che sono stata io a dirgli “cretino”. E che gusto c’è?
Più in generale voglio puntualizzare che:
1) Nardi non mi sembra abbia mai fatto qui interventi particolarmente sgradevoli. Forse c’è stato di molto peggio in passato, come fu per esempio per le minacce ricevute in occasione del sit –in del 6 marzo per la Colombia o insulti sgradevoli tra i commentatori. E’ forse a questo tipo di persone che consiglierei vivamente un buon psichiatra o comunque una struttura adeguata dove poter contenere la loro aggressività.
2) Generalmente non ho particolari problemi se qualcuno di voi volesse usare diversi nick, ovviamente sempre nel rispetto degli altri e della sottoscritta. E’ chiaro che è preferibile e sicuramente più interessante interloquire con qualcuno che si conosce e si riconosce che non con persone nascoste dietro nomi di fantasia. E questo per una linearità di comunicazione e pensiero e per una semplicità nel dialogo. Voglio dire che è più semplice stabilire un dialogo per esempio con Elio, o con V. o con Nardi o con G.o con Paolo R. o con M.C. (che dopo una lunga terapia è riuscito a liberarsi, spero, di tutte le sue personalità) tanto per citarne alcuni che si firmano sempre nello stesso modo, che non con qualcuno che cambia nick continuamente. Mi chiedo inoltre anche come fa poi uno che si firma S. Freud a sentirsi in diritto di criticare Elio se a un certo momento questi, in assoluta libertà e per motivi suoi personali sceglie di chiamarsi Anarkik o Pinco Pallino. Ma poi arrivano “basta con le menate” e anche C.G. Jung a fare ordine e quello che ne risulta è un teatrino. Se arrivasse anche Ronald Laing a questo punto mi sentirei veramente onorata.
Chiudo con una citazione che fa riflettere tratta dal “Lupo della Steppa” di H. Hesse, un classico da leggere per chi soffre di disturbi della personalità multipla. D’altra parte chi di noi non ne ha mai sofferto? L’importante, lo ricordo qui, e sempre è IL RISPETTO:
“Il mio teatrino ha tanti palchi quanti ne volete, dieci, cento mille, e oltre ogni porticina vi attende proprio quello che state cercando. E’ una bella galleria di quadri, caro amico, ma non le servirebbe passare come sta da uno all’altro. Sarebbe ostacolato e abbagliato da quello che lei è avezzo a chiamare la sua personalità. Senza dubbio avrà già capito che il superamento del tempo, la redenzione dalla realtà o quel nome qualsiasi che voglia dare alla sua aspirazione non è altro che il desiderio di sbarazzarsi della sua così detta personalità. Questa è la prigione nella quale lei è rinchiuso”.
Condivido pienamente
La personalità multipla è, per definizione, l’esibizione di vissuti scissi e incomunicanti da parte della stessa persona. Resoconti clinici forse un po’ leggendari sostengono che vi sono stati casi in cui il paziente cambiava persino il colore degli occhi quando adottava un’altra personalità.
Se si cambia il nick per dare una risonanza “corale” alle proprie opinioni, non parlerei di personalità multipla. E’ piuttosto il caso contrario.
Dovessi azzardare una diagnosi psichiatrica andrei a cercare sul DSM quelle manifestazioni comportamentali in cui non si regge il peso di un’opinione che si sente troppo scarsamente condivisa dagli altri, al di là del nostro grado soggettivo di persuasione.
Rispondo sull’argomento solo perchè Annalisa lo ha voluto affrontare con questo post, avevo deciso di sorvolare rinunciando all’occasione di divertirmi se avessi accettato le provocazioni degli psichiatri della Gestapo, ma per rispetto al sito ho preferito lasciar perdere. Mi preme solo dire che concordo pienamente con Annalisa, ho già sostenuto più volte che nascondersi dietro l’anonimato per poter insultare senza esporre la propria faccia è un’operazione disdicevole. L’utilizzo di innumerevoli nick da parte del Nardi non è stata una mia scoperta ma è stata segnalata su altri blog e non è difficile verificare che questo risponde a verità. Il problema non è comunque quello di utilizzare due o più nick name, il problema è l’uso che se ne fa! Purtroopo questo fenomeno viene utilizzato per insultare chi ha posizioni ideologiche diverse e non per dibattere magari anche duramente ma manentendosi entro limiti accettabili. Il sottoscritto ha sempre firmato i suoi interventi con il nome di Eliolibre mentre Anarkik è un mio carissimo amico, anrchico militante in pensione che continua a lavorare per poter sopravvivere e spesso collabora con me nella mia attività. Di lui posso solo dire che è una persona straordinaria, mi ricorda molto Gino Donè Paro l’italiano amico del Che recentemente scomparso e che con lui si imbarcò sul Granma. E’ un militante anarchico che ha pagato duramente la sua intransigenza nell’impegno politico contro tutte le sopraffazioni, per questo il suo essere diretto e schietto provoca sempre la reazione scomposta dei reazionari che si sentono punti sul vivo dalla sua acutezza. Sulla questione del sito cubano, che il sottoscritto ha scoperto e segnalato ad Anarkik che ha partecipato assiduamente alle discussioni ed è riuscito a mettersi in contatto con gli autori del blog per conoscere i motivi della sospensione. Ed anche questa &
Ed anche questa è un’altra storia che rivela lo squallore di certi personaggi e certi nostri “connazionali” si sono ancora una volta resi protagonisti di azioni poco edificanti. Sulla questione posso solo dire che i cubani sono rimasti stupefatti per le violente aggressioni subite per il semplice fatto di avere aperto un blog che contrariamente di quello non a caso gettonatissimo della famosa Yoany Sanchez, aveva l’intenzione di voler difendere l’esperienza cubana dai numerosi tentavi di coloro che la vorrebbere distruggere. Il loro impegno è quello di combattere certi malfunzionamenti del sistema cubano che andrebbero superati con una maggior attenzione agli ideali del socialismo e dei principi martiani. Al contrraio di chi vorrebbe un “cambio” in senso capitalista, loro si attivano per una maggior coerenza rivoluzionaria e si preoccupano delle conseguenze di alcune situazioni venitesi a creare sull’isola e che stanno minacciando i valori etici e morali di cui Fidel è tuttora strenuo difensore. Loro avvertono i pericoli del desiderio di consumismo che negli ultimi anni ha fatto capolino tra il popolo cubano a causa dell’invasione turistica e temono finisca per far perdere quella coesione sociale che ha permesso a Cuba di superare tutte le avversità e denunciano la presenza del pericolo di quelli che loro chiamano La nueva derecha cubana e che porterebbe a situazioni simili a quelle descritte sul post di Annalisa dedicato a Victor Jara. Hanno deciso di sospendere il blog per l’inaccetabile violenza con cui venivano aggrediti e dopo essere riusciti a risalire all’identità di alcuni degli aggressori. Dietro due di loro si nascondono due “giornalisti” italiani di cui non posso rivelare i nomi in quanto il gruppo cubano intende utilizzare al meglio la “scottante” questione. Spero che dopo quanto scritto da Annalisa tutti dicano la loro in merito e si torni al più presto a dibattere sulle questiono molto serie che questo b
che questo blog propone.
Chiudo con nun invito a tutti i veri progressiti a non abbassare la guardia, i tempi che stiamo vivendo sono tutt’altro che rosei e certe questioni non vanno assolutamente sottovalutate. Per questo continuo a lanciare la mia proposta di dare vita ad una Nuova Resistenza. Se un popolo non sa reagire nemmeno quando il potere calpesta le più elementari regole di convivenza e di moralità (io concordo con il giudizio di Di Pietro sul nostro Capo del Governo, non importa la parola utilizzata per esternarlo) è un popolo con un futuro spaventoso.
bifolchi ma che cos’è il DSM? saluti
Sono ovviamente d’accordo con quanto scrive Annalisa, anche se credo che la sua analisi sull’uso di “multipli personalità”, vada contestualizzata e, per così dire, storicizzata. Il dibattito è, nel caso specifico, nato dal fatto che Nardi – il quale, sia detto per inciso, aveva molto seriamente contestato il fatto che la foto della “mucama” davvero riflettesse la sostanza dello scontro in atto in Argentina – è stato accusato d’essere un “provocatore” che, usando differenti nicknames, va (presumibilmente al soldo di qualche servizio segreto) “creando disordine” e distruggendo blog. E, fin qui, nulla di nuovo. Nelle mie sporadiche frequentazioni del blog di Annalisa, ho infatti avuto modo di constatare come questo tipo d’accusa – rivolta a tutti coloro che esprimono opinioni in dissonanza con quelle della padrona di casa e dei suoi più fedeli lettori — sia a tutti gli effetti una costante. Se dissenti, diventi, non solo un altro (o molti altri), ma una tenebrosa ed ubiqua entità, immancabilmente legata ad ancor più tenebrose forze del male (la Cia, la “mafia di Miami” etc.). A rendere diverso – e molto più comico – questo tradizionale approdo è stato stavolta il fatto che Eliolibre, nell’ansia di attaccare queste misteriose entità che, “vilmente”, usano diversi nickname, ha a sua volta usato un nickname — Anarkik – che in altri blog già aveva, costretto dalla circostanze, ammesso essere lui stesso. Un perdonabilissimo peccato che, tuttavia, Elio è poi riuscito a trasformare in una barzelletta – provocando l’intervento dei più illustri padri della psichiatria – avviluppandosi in un grottesco dialogo con se stesso (Eliolibre mi ha dato il permesso di intervenire nel suo blog…firmato Anarkik), al fine di nascondere una verità tanto ovvia quanto, a conti fatti, priva d’ogni importanza.
Per concludere, cara Annalisa. Le tue considerazioni sull’uso dei nicknames e sulle multipli personalità, sono, in sé, sagge ed apprezzabili. Ma è indispensabile – per renderle credibili – che tu le applichi con coerenza, ricordando a tutti coloro (te stessa inclusa) che, a corto d’argomenti, accusano altri di essere “altri”, come quel che conta siano, in realtà, i contenuti del dibattito. Anch’io sono stato spesso accusato d’essere, non solo un altro – quasi sempre un tal Palumbo, personaggio che, per ragioni che ignoro, ha assunto da queste parti una mitica, quasi mistica valenza — ma una sorta di agente provocatore al soldo di qualcuno (di solito la “mafia di Miami”). E tu hai, da par tuo, preso parte al coro (con il tuo nome e cognome e forse, chi può dirlo, anche usando nicknames. Io, ad esempio ho sempre avuto l’impressione che quella tal Reynamiranda, non fosse che la parte più sguaiata di te stessa, il nome che usi quando – contravvenendo ad un temperamento per natura mansueto – vuoi inveire contro qualcuno). Di nuovo: niente di male. Anche perché, personalmente, ho sempre considerato l’accusa d’essere un altro, come una sorta di prova del nove della validità del mio argomentare. Se a questo punto sei correttamente arrivata alla conclusione che tutto questo non conta, applica questo principio con distaccata equanimità, diffidando tutti coloro (te compresa) che abbandonano il terreno dei contenuti per quello delle più meno multiple personalità. Dal tuo intervento sembra che questo peccato sia stato commesso da “forze esterne”, mentre la verità è che si tratta d’una caratteristica storica e molto “interna” del tuo blog. Direi quasi un suo m odo d’essere. E credo che riconoscere questa verità sia il primo passo per “uscire dalla malattia”.
Elio, ti prego, non insistere. Qui tutti ti vogliono bene. E tu sei una persona troppo ingenua, direi troppo pulita (lo dico senza nessuna ironia), per riuscire a mentire senza sembrar ridicolo. Lascia stare la storia dell’amico anarchico e aiutaci a dimenticare la tua (perdonabilissima) brutta figura.
wiki di DSM = Il Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders («manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali»), noto anche con l’acronimo DSM, è uno degli strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati, da medici e psichiatri di tutto il mondo.
Accipicchia! Mi sembra di essere finito in un ospedale psichiatrico. E non serve nemmeno il DSM per la diagnosi!
Eliolibre, mi dici come fai a farli andare nel pallone? Se impariamo anche noi nel giro di poco tempo riempiremo i manicomi di fascisti anzichè le prigioni di Rom, rumeni e albanesi e finalmente in questo paese si riuscirà a vivere in maniera civile.
@Annalisa.
Per concludere la querelle (almeno per quanto mi riguarda)sulla schizopsicosi,é da considerare che tale patologia rappresenta solamente una quota irrilevante, fra le psicopatologie, dell’ordine dell’1% del totale, mi sorge una domanda, ma m.….a tutti qui devono venire?
Al di là della battutaccia,tutto questo “Curban bairan”, mi conferma ciò che ho sempre pensato, grazie Annalisa per questo blog.
Valentino grazie a te, a tutti voi. Al di là di tutto è un arricchimento continuo per me leggervi ed avervi qui, tra ironia e battute, cose serie e tragedie, cercando di capire un po’ di più di questo nostro pazzo mondo che alla fine, come dicono è bello perchè è vario. Toglimi una curiosità: ma che è il Curban bairan?
M.C. Io stenderei un velo pietoso su Palumbo e i vari Miami boys and girls che bazzicano da quelle parti. Riguardo a Reynamiranda mi dispiace deluderti ma ti ripeto ancora una volta che non sono io, anche perchè se voglio riesco benissimo ad essere sguaiata anche come Annalisa Melandri, ormai ci “conosciamo” da un po’ dovresti saperlo. Marò sai che la prima volta che abbiamo discusso è stato sul blog di Guido Piccoli più di due anni fa? Con il tuo vero nome però.
Però chissà se prima o poi ci dirai che fai a Miami…
Annalisa presto detto.
Bairan é il nome della grande festa religiosa dopo il Ramadan, che nell’uso popolare venne accoppiato con Bairan (sacrificio). Curban Bairan ora nell’uso comune significa gran fracasso di tanta gente raccolta insieme, ho usato questo termine per fare un pò di ironia e ritornare davanti al re tanto caro a mc.
Rettifico vista l’ora e dopo 10 ore continue di reperibilità me lo posso permettere, al post precedente la frase esatta é “Bairan é il nome della grande festa religiosa dopo il ramadan, che nell’uso popolare venne accoppiato con curban (sacrificio)”…
Sorry.…
Stendi pure tutti i veli pietosi che ti pare, Annalisa. Anche se la pietà, qui, non c’entra nulla. Perché quella che tu chiami pietà è, in effetti, soltanto ipocrisia. In questo, devo dire, ti ho sempre trovato – nei tuoi peggiori momenti — molto “cattolica” (nel senso antico delle “figlie di Maria”). Il velo di cui parli non è in effetti che un modo – molto pretesco, per l’appunto — per nascondere un’ovvia verità. Non ci sono Miami Boys, né ci sono peccati da coprire “pietosamente”. Palumbo è soltanto un fantasma, un riflesso della tua paura. E tu lo sai benissimo. Quello che davvero c’è, è soltanto la tua volontà di ricorrere a categorie religiose – la città del demonio, i figli di Satana – per evitare temi che non sai o non vuoi affrontare (a volte mi chiedo che scuse inventeresti se io vivessi, per dire, a Calolziocorte). Questo è quello che ho conosciuto io di te. A cominciare dal nostro primo incontro nel blog di Piccoli (mamma mia, mi sembra di scrivere d’una storia d’amore) ed a finire con la tua polemica su Joquin Villalobos (laddove la tua ipocrisia ha raggiunto vertici di quasi sublime surrealismo). Che cosa faccio a Miami non te lo dico, perché la tua domanda parte ovviamente dal presupposto – più infantile, forse, che ipocrita – che Miami ci si possa andare solo per fare del male o, comunque, per inconfessabili motivi. Rispondere sarebbe fare un torto alla mia ed alla tua intelligenza (che è molto sviluppata e che dovresti usare e far rispettare nel tuo blog con più frequenza). Per quanto riguarda Reynamiranda, resto della mia idea. Gli ipocriti non sono mai sguaiati. O meglio: lo sono solo per interposta persona.
Eliolibre, dovresti almeno di un grazie a V. che si fa in quattro per coprire – sotto quello che, con Annalisa, potremmo chiamare, un velo pietoso di sciocchezze – la tua figuraccia “anarchica”. Spero di risentirti presto, come Elio, come libre o come Anarkik poco importa…
…Eliolibre, dovresti almeno di un grazie a V. che si fa in quattro per coprire…???
Al contrario suo “Mister MC” non mi sono mai fatto i quattro in questo blog…
Facciamo in due e non se ne parli piu
Ho deciso anch’io di interrompere il dovuto silenzio solo per confermare quanto detto da Eliolibre e chiudere con quella che lui giustamente chiama la Gestapo che imbratta questo blog sul quale vorrei tornare a dibattere quando certi psicolabili la smetteranno di esternare la loro s*****a bile reazionaria. Per questo sono abbligato a dilungarmi più del solito, a me piace essere berve e sintetico.
Sono un militante anarchico fin da prima del 68, per questo ho subito parecchie incursioni della polizia in casa mia. Provate ad immaginare cosa vuol dire vedersi occupare la casa da un branco di polizziotti esaltati alle quattro di mattina senza preoccuparsi del fatto che hai una moglie ed un figlio piccolo, quando basterebbe mandarti un avviso di comparizione. Sono stato accusato di aver fatto saltare dei tralicci dell’energia elettrica, di aver favorito e nascosto un ambientalista radicale svizzero fuggito in Italia dopo aver ammazzato un poliziotto in uno scontro a fuoco. Malgrado le mistificazioni e le “prove” fornite dai polizziotti (libri e riviste sull’anarchia ed il pensiero libertario) sono riuscito ad evitare il carcere, anche grazie alla solidarietà di amici come Eliolibre, allora sindaco del mio comune, e perchè lo svizzero è stato preso qualche anno dopo in Toscana e consegnato alla polizia svizzera mentre gli attentati sono risultati opera di persone che niente avevano a che fare con il movimento anarchico. Ho sempre solo manifestato le mie idee di uguaglianza, giustizia e libertà, mai usato la violenza ma solo portato il mio sostegno a tutti coloro che sono stati vittima della violenza cieca dei “servitori dello stato” che perseguivano gli sfruttati per tutelare i delinquenti che sfruttano gli onesti lavoratori. In pensione da due anni, collaboro in modo non continuativo con lo studio professionale di Eliolibre come disegnatore esperto di Autocad. Lo faccio per due motivi, il primo per riconoscenza verso un vero ami
amico che ha rinunciato a far carriera politica esponendosi oltre il lecito per sostenere la mia causa, ecredo anche perchè nauseato dalla politica che negli anni ottanta ha iniziato la sua metamorfosi verso il degrado, infatti abbandonò il PCI per avvicinarsi al pensiero libertario. In secondo luogo perchè dopo quarant’anni di lavoro mi ritrovo con una pensione di poco più di settecento euro con cui è impossibile sopravvivere. Ringrazio pubblicamente Eliolibre, con il quale condivido la passione per la lotta politica vera anche se ci divide il mio essere anarchico individualista dal suo comunismo libertario, per avermi offerto questa opportunità che credo di contraccambiare con l’impegno e la passione che ci metto nel lavoro quando ha bisogno del mio aiuto. Ho scritto questo solo per chiudere la questione e permettere che il blog di Annalisa possa tornare ad occuparsi di temi ben più interessanti, non è nel mio stile raccontare la mia vita privata ma vista la situazione mi sembra un atto dovuto alla titolare del blog che merita ben altri interventi che le stupide diatribe tra psicopatici che non perdono occasione per aggredire chiunque si batta contro le menzogne del potere che ha ridotto alla disperazione questo Paese uscito dal fascismo dopo una gloriosa lotta di Liberazione ma che ha poi commesso l’errore di deporre le armi e spianare così il ritorno ai posti di comando dei fascisti di sempre.
Spero si torni a commentare i post interessanti di Annalisa, che purtroppo vengono snobbati quando non si creano situazioni di scontro alimentati dalle solite persone che detestano chi si batte, come Annalisa, contro tutti i prepotenti per un mondo più giusto.
A risentirci quando il vento tornerà a soffiare, magari forte ma “libero” e pulito.
Ps. Se qualcuno ha tempo da perdere provi a vadere le affinità e lo stile di certi inteventi apparsi in questi giorni con quelli di
di altri “democratici” che tempo addietro fecero su questo blog lo stesso sporco gioco. Potreste fare delle scoperte interessanti. E sentirvi sollevati, non sono in tanti come vorrebbero far credere, al massimo sono due.
Ma chi si fa in quattro non sono io!
Interessante storia, quella di Anarkik. Peccato che non risponda all’unica domanda che davvero conta in questo contesto. Per quale ragione, in altro blog, Eliolibre ha – con inequivocabile chiarezza – detto di essere Anarkik? E perché ora lo nega con un tanto sospetto dispendio di parole? Mah. Lasciamo che il mistero – se tale si può definire questa farsa – resti tale. Anche perché non voglio che il povero Eliolibre – che merita tutto l’affetto dal quale è circondato — finisca per credere davvero all’esistenza del personaggio che ha inventato. Nel qual caso ci sarebbe davvero – al di là d’ogni scherzo – bisogno di uno psichiatra.
…sono soltanto due? Tenuto conto che due è il doppio di Eliolibre ed Anarkik messi assieme, non mi pare che la cosa sia tanto consolante…
Ma perchè continuate a dare corda a questo villano? non vi accorgete che vi sta prendendo tutti per i fondelli? Scrive firmandosi prima mc e dopo pochi minuti s.freud, Che combinazione! Ed ha il coraggio di accusare gli altri di usare più nomi.….….… Non capite che è sempre lui anche se si firma con nomi diversi? Lo stesso che più volte è venuto quì in passato a fare il sapientone ed aggredire chiunque dica qualcosa di interessante e contrario agli interessi dei fascio-affaristi che fanno il bello ed il cattivo tempo in Italia. Ebbi occasione anch’io di scontrarmi con lui e sono certissimo che è la stessa persona. Provate a fare un po di mente locale e vedrete che non sarà difficile collegarlo al solito mentecatto servo del potere che aggredisce chiunque si opponga efficacemente alle balle che ci raccontano i media di lor signori. Come noterete aggredisce solo chi scrive qualcosa di intelligente ed interessante. Annalisa, questo cazzeggiatore insolente sta umiliando il tuo blog che non merita di cadere tanto in basso. Trova il modo di evitare che si ripetano simili intrusioni da manicomio. Vero o meno che Eliolibre sia Anarkik, non mi sembra il caso di farne una questione da occupare il blog per giorni e giorni, specialmente da parte di coloro che di nick ne usano a decine!!!!!!!! Il fatto è che Eliolibre dice senza peli sulla lingua come stanno le cose e questo fa inviperire coloro che sicuramente vivono all’ombra di affaristi e politici mafiosi, di destra ma anche di sinistra, che tengono il popolo italiano in schiavitù forse peggio di quando c’era il fascismo che almeno era visibile e non a caso è stato combattuto e sconfitto.
Cerchiamo piuttisto di unire gli sforzi per combattere la barbarie che ci opprime e riprendiamoci la voglia di lottare. Tanti lettori si ricorderanno come nel dopoguerra e sopratutto negli anni 60 e 70 l’unità dei lavoratori e degli intelluatt
intellettuali abbia messo in crisi un potere che sembrava invincibile. Forse è il caso di far tesoro di esperienze passate, anche se i tempi sono cambiati certi principi rimangono immutati.
Hasta la victoria. Siempre!
Ps. Tra l’altro vorrei segnalare che la storia dello svizzero, mi sembra si chamasse Camelisch, che ha ammazzato un
polizzioto alla frontiera del Bernina tra Svizzera e Italia e dei tralicci fatti saltare, è tutt’altro che un’invenzione di Anarkik, come dice lo psichiatra. Se ne parlò molto sulla stampa e si scrisse pure un libro su quei fatti ed
è vero che in un primo tempo si cercò di incolpare gli anarchici locali. Poi lo svezzero venne preso, dopo molto tempo, proprio quì dalle mie parti in Lunigiana.
Ti voglio bene, Eliolibre. Anche quando ti firmi GaryBaldi
Faresti bene a preoccuparti di come ti firmi tu. Per te siamo tutti Eliolibre ma quì quello che SICURAMENTE si duplica, triplica, quadrupla, ecc. sei tu. Cazzi tuoi, ognuno può fondersi il cervello come meglio crede.
Continuo a volerti bene…
Piantatela per favore, altrimenti cancello tutti i commenti a questo post e al precedente. Thanks.
Sarebbe un’operazione intelligente e qualcuno potrebbe evitare di finire in manicomio.