Il Mend attacca impianto Agip. “Piper Alpha” continua
di Edo Dominici su Porta Metronia
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Prosegue l’uragano “Piper Alpha”, la guerra dichiarata dal Mend agli impianti petroliferi del delta del Niger. Dopo i devastanti attacchi dei giorni scorsi agli impianti nel Delta State della Chevron, da ieri gli attacchi, come anticipato dal gruppo ribelle si sono estesi allo Stato di Bayelsa. Dopo l’attacco alla Shell questa notte i militanti hanno distrutto un importante oleodotto dell’Agip (Eni).
Attaccato un impianto Agip nella regione di Bayelsa, nel sud della Nigeria. La responsabilità dell’azione è stata rivendicata dal Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger. Un comunicato ha annunciato che ” l’oleodotto è stato distrutto ”.
Il Mend aveva esortato le numerose compagnie petrolifere straniere che operano nel delta del Niger a evacuare il loro personale dopo che il 7 giugno scorso, i ribelli avevano proclamato la ”guerra del petrolio”. Dopo l’evacuazione del personale deciso ed attuato dalla Chevron mercoledì 17 il gruppo aveva esortato le altre compagnie a seguirne l’esempio per evitare il rischio di vittime civili.
Al momento l’Eni non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto.
Puntuale invece il comunicato di rivendicazione del Mend, pubblicato integralmente da Saharareporters:
“Un importante oleodotto che fornisce greggio per l’esportazione al terminale di Brass è stato fatto esplodere a Nembe Creek nello Stato di Bayelsa questa mattina Venerdì, 19 giugno 2009 verso le h.3.00 da combattenti pesantemente armati del Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend) .
Il gasdotto appartiene all’ Agip (ENI). I nostri combattenti hanno intercettato un’imbarcazione militare e tutti i sette soldati a bordo sono stati disarmati. Le armi a bordo sono state prese dai combattenti e l’imbarcazione è stata fata esplodere.
I soldati hanno chiesto di essere risparmiati e lo abbiamo fatto”. Nel comunicato del Mend, firmato dal portavoce Jomo Gbomo, anche un appello alla popolazione per identificare i due fratelli uccisi barbaramente dall’esercito e ripresi da un video.
“Vogliamo approfittare di questa occasione per chiedere alla popolazione tra Bonny e Port Harcourt di guardare il video delle uccisioni extra giudiziarie da parte della JTF di Boma e di suo fratello su You Tube per rintracciare la famiglia e gli amici in modo che denuncino gli autori del reato che la JTF sta cercando di insabbiare”.
Più o meno un anno fa, le strutture di pompaggio dello stesso impianto Agip (Eni) furono danneggiate e tratti dell’oleodotto fatti esplodere. La comunità Ijaw spiegò che l’azione di forza era stata decisa per protestare contro le condizioni di vita della popolazione. Il Mend rivendica il diritto su una quota dei proventi delle compagnie petrolifere da ridistribuire tra gli abitanti più poveri della regione.
Vedi anche:
Il Mend attacca l’oleodotto dell’Eni
di Enzo Mangini su Carta.
Attaccato un impianto Agip nella regione di Bayelsa, nel sud della Nigeria. La responsabilità dell’azione è stata rivendicata dal Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger. Un comunicato ha annunciato che ” l’oleodotto è stato distrutto ”.
Il Mend aveva esortato le numerose compagnie petrolifere straniere che operano nel delta del Niger a evacuare il loro personale dopo che il 7 giugno scorso, i ribelli avevano proclamato la ”guerra del petrolio”. Dopo l’evacuazione del personale deciso ed attuato dalla Chevron mercoledì 17 il gruppo aveva esortato le altre compagnie a seguirne l’esempio per evitare il rischio di vittime civili.
Al momento l’Eni non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto.
Puntuale invece il comunicato di rivendicazione del Mend, pubblicato integralmente da Saharareporters:
“Un importante oleodotto che fornisce greggio per l’esportazione al terminale di Brass è stato fatto esplodere a Nembe Creek nello Stato di Bayelsa questa mattina Venerdì, 19 giugno 2009 verso le h.3.00 da combattenti pesantemente armati del Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend) .
Il gasdotto appartiene all’ Agip (ENI). I nostri combattenti hanno intercettato un’imbarcazione militare e tutti i sette soldati a bordo sono stati disarmati. Le armi a bordo sono state prese dai combattenti e l’imbarcazione è stata fata esplodere.
I soldati hanno chiesto di essere risparmiati e lo abbiamo fatto”. Nel comunicato del Mend, firmato dal portavoce Jomo Gbomo, anche un appello alla popolazione per identificare i due fratelli uccisi barbaramente dall’esercito e ripresi da un video.
“Vogliamo approfittare di questa occasione per chiedere alla popolazione tra Bonny e Port Harcourt di guardare il video delle uccisioni extra giudiziarie da parte della JTF di Boma e di suo fratello su You Tube per rintracciare la famiglia e gli amici in modo che denuncino gli autori del reato che la JTF sta cercando di insabbiare”.
Più o meno un anno fa, le strutture di pompaggio dello stesso impianto Agip (Eni) furono danneggiate e tratti dell’oleodotto fatti esplodere. La comunità Ijaw spiegò che l’azione di forza era stata decisa per protestare contro le condizioni di vita della popolazione. Il Mend rivendica il diritto su una quota dei proventi delle compagnie petrolifere da ridistribuire tra gli abitanti più poveri della regione.
Vedi anche:
Il Mend attacca l’oleodotto dell’Eni
di Enzo Mangini su Carta.
Interessante notare che la Reuters definisce il Mend un “gruppo politico”.
Agghiacciante il silenzio della stampa italiana sull’azione del MEND. Ma allora c’è la censura in questo “bel paese”?
contaminazione,sfruttamento,imperialismo:
un filo nero lega il Mend alle lotte dei nativi dell’Amazzonia.
Abituati alla tristissima Europa sono loro gli ultimi baluardi al neoliberismo?