Lettera al ministro Frattini sui detenuti italiani a Santo Domingo

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COMMISSIONE NAZIONALE DEI DIRITTI UMANI INC, CNDH

Anno del XV anniversario

AL : Ministro degli Affari Esteri

ATTENZIONE : Ministro FRANCO FRATTINI

DA PARTE DI: : DR. MANUEL M. MERCEDES MEDINA

LICDA. JUANA M. LEISON GARCIA

SRA. ANNALISA MELANDRI

OGGETTO : Situazione dei detenuti nel Carcere Modello di Najayo (San Cristóbal) Santo Domingo:

AMBROGIO SEMEGHINI

LUCIANO VULCANO

N.M.

Onorevole Ministro:

Ci rivolgiamo a Lei molto cortesemente porgendoLe innanzitutto un cordiale e affettuoso saluto.

La presente per esprimerLe la nostra preoccupazione per i detenuti rispondenti ai nomi di AMBROGIO SEMEGHINI, LUCIANO VULCANO e N.M. che si trovano reclusi nel carcere Modello di Najayo (San Cristóbal) Santo Domingo.

Per verificare le loro condizioni ci siamo recati al suddetto carcere il giorno 22 (ventidue) del mese di Settembre dell’anno in corso. La nostra delegazione era formata dal DR. MANUEL MARIA MERCEDES MEDINA dominicano, maggiorenne, titolare del documento n. 001–0234211-0 Avvocato della Repubblica Dominicana, nella sua carica di Presidente della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) e la D.SSA JUANA MAGALIS LEISON GARCÍA dominicana, maggiorenne, titolare del documento 001–0504272-5, Avvocato della Repubblica Dominicana e nella sua carica di Coordinatrice del Programma di Assistenza Giuridica e Segretaria Atti e Corrispondenza della Giunta Direttiva della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH), insieme alla SIG.RA ANNALISA MELANDRI, italiana, maggiorenne, giornalista e collaboratrice di alcune associazioni internazionali per la Difesa dei Diritti Umani.

La presente comunicazione è per esprimerLe pertanto le seguenti situazioni:

LUCIANO VULCANO, di nazionalità italiana, maggiorenne (55 anni), si trova in regime di carcere preventivo dal giorno 23 ottobre del 2009.

E’ stato visitato dall’ incaricato dell’ Ambasciata italiana, Sig. ROBERTO MORA soltanto due volte e dopo 33 giorni di detenzione. Le sue condizioni di salute sono gravi, ha contratto in carcere un infezione al sangue che si sta propagando in tutto il corpo dovuta alle scarse condizioni igieniche. Per questo ha bisogno continuamente di antibiotici che sta prendendo dal mese di maggio e per la scarsa qualità dell’acqua che i detenuti sono costretti a bere, soffre di ritenzione idrica.

AMBROGIO SEMEGHINI, di nazionalità italiana, maggiorenne (58 anni) si trova in regime di carcere preventivo dal giorno 19 Dicembre del 2009 per presunta violazione degli articoli 295, 304 del Codice Penale Dominicano (Omicidio) .

Rispetto alle sue condizioni di salute bisogna segnalare che presenta un problema all’ occhio sinistro, probabilmente dovuto a un momento precedente al suo arresto, ma dal PATRONATO del carcere ci segnalano che corre il rischio di perdere anche l’altro occhio perchè ha bisogno di cure mediche specialistiche che non gli vengono fornite. Inoltre ha bisogno di assistenza odontoiatrica.

Ambrogio Semeghini denuncia inoltre di essere stato oggetto di un attentato, motivo per il quale è stato trasferito ad un altro reparto del carcere per la sua sicurezza personale in quanto teme per la propria vita.

E’ stato visitato dal Sig. ROBERTO MORA, incaricato dell’Ambasciata d’ Italia nel paese per l’assistenza ai detenuti, per la prima volta dopo 59 giorni di detenzione e ad oggi per un totale di 3 volte.

Ha iniziato uno sciopero della fame il giorno 1 Settembre che è stato portato avanti per 13 giorni e dopo 5 giorni ha avuto bisogno di assistenza medica perchè per le sue condizioni fisiche, già debilitate dalla detenzione, dalle condizioni igieniche e sanitarie e dalla scarsità di cibo, non riusciva a sopportare lo sciopero della fame e si trovava in uno stato di disidratazione molto forte.

N.M., di nazionalità italiana, maggiorenne, (47 anni) sta scontando una condanna definitiva a tre anni per “sospetto” narcotraffico, per presunta violazione alla legge 50/88.

Dopo essere stato recluso nel Carcere Pubblico de La Victoria per due anni e due mesi è stato trasferito volontariamente al Carcere Modello di Najayo (San Cristóbal). Tra quattro mesi dovrebbe concludere la sua pena.

Le sue condizioni di salute sono molto gravi, soffre di un’ infezione al sangue e ha subito tre infarti, per cui lo stesso direttore del carcere ha richiesto l’ intervento dell’Ambasciata senza ottenere risposta. E’ stato ricoverato e alle dimissioni dell’ ospedale l’Ambasciata non ha pagato il suo conto. La direzione sanitaria del carcere teme che possa subire un infarto serio.

Dal momento della sua detenzione nel Carcere Modello di Najayo è stato visitato dal Sr. ROBERTO MORA, incaricato dell’Ambasciata, due volte e nel Carcere de La Victoria soltanto sette volte in due anni e mezzo di detenzione.

DICHIARAZIONI DEI DETENUTI

Le inaccettabili condizioni di detenzione dei tre detenuti richiedono un intervento urgente da parte della Sede Diplomatica italiana nella Repubblica Dominicana.

Possiamo senza dubbio denunciare che fino a questo momento l’ Ambasciata d’Italia non ha compiuto al suo dovere fondamentale che è quello di offrire assistenza e aiuto ai suoi concittadini che si trovano in difficoltà allˈestero.

L’ Associazione Secondo Protocollo, che si occupa di detenuti italiani all’ estero, ci informa tramite il suo rappresentante Sig. Londei Franco, che il Ministero degli Affari Esteri in Italia non possiede dati corretti sull’ operato della medesima Ambasciata rispetto per esempio alle visite effettuate dal suo incaricato ai tre detenuti. Le informazioni in loro possesso sono diverse da quelle che i detenuti hanno confermato al Sig. Londei prima e poi alla nostra delegazione in visita al Carcere Modello di Najayo.

Inoltre il Ministero dichiara che l’Ambasciata ha mantenuto comunicazioni con i familiari e con gli avvocati dello stesso SEMEGHINI mentre lui ci ha comunicato che cosí non è stato.

I detenuti dichiarano inoltre che il Sr. ROBERTO MORA non mostra interesse per la loro situazione, che li visita soltanto 3 o 4 volte all’ anno e che il denaro che consegna loro da parte dell’Ambasciata non è suficiente alle loro necessità basilari.

Non hanno mai ricevuto assistenza legale da parte dell’Ambasciata e quando chiamano gli uffici della stessa il credito della scheda telefonica gli si consuma interamente perchè vengono lasciati in attesa per molto tempo. Vengono inoltre trattati in modo arrogante e insolente e va segnalato che in tutti e tre i casi gli avvocati che li hanno assistiti hanno cercato di approfittare della loro situazione.

Lo stesso direttore del Carcere di Najayo ha chiesto un intervento serio dell’Ambasciata preoccupato dalle gravi condizioni di salute del Sr. NADALIN e del Sr. SEMEGHINI senza ricevere risposta.

CONCLUSIONI GENERALI

I tre detenuti vivono in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili. Vengono negati i loro diritti fondamentali come l’accesso all’acqua e alla sicurezza personale, per lavarsi dispongono di 20 once di acqua al giorno, dormono sul pavimento a meno di non pagare 1,500.00 pesos mensili per dormire su un rialzo di cemento di 10 centimetri, devono pagare per acqua potabile, per il bagno, sono discriminati dagli altri detenuti, e il detenuto SEMEGHINI è stato oggetto di un attentato mentre il detenuto NADALIN ha ricevuto due coltellate e gli hanno gettato acqua bollente su un braccio. La loro sicurezza è un problema molto serio.

Hanno bisogno di molte medicine e devono pagarle tutte. La cosa assurda è che l’Ambasciata d’ Ítalia gli richiede per l’invio dei medicinali la prova della ricetta. Ci è stato confermato che l’unica ambasciata che richiede la ricetta per l’ invio delle medicine è quella italiana.

RACCOMANDAZIONI

PRIMA : L’ambasciatore d’Italia a Santo Domingo visiti i tre detenuti dal momento che la sua presenza è stata richiesta espressamente da loro per potergli parlare personalmente.

SECONDA: Che si attivi inmediatamente per offrire sostegno economico ai tre detenuti per le loro necessità immediate.

TERZA : Che si realizzi la comunicazione inmediata con i familiari e i loro avvocati.

QUARTA : Che venga inviato un medico che possa relazionare sulle condizioni di salute dei tre detenuti e che prepari una relazione quanto prima.

QUINTA : Non rispondendo alle raccomandazioni di cui sopra ci vedremo obbligati a responsabilizzare di ogni situazione l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo per ogni cosa che possa capitare ai tre detenuti italiani nel Carcere Pubblico di Najayo.

Redatto in Repubblica Dominicana, Distrito Nacional, il 13 Ottobre del 2010.


DR. MANUEL M. MERCEDES MEDINA  Presidente

LICDA. JUANA M. LEISON GARCIA  Segretaria Atti e Corrispondenza

SRA. ANNALISA MELANDRI  Collaboratrice per la Difesa dei Diritti Umani




  1. BUONGIORNO VOLEVO SAPERE SE POSSIBILE ‚AD OGGI 30GENNAIO 2011 IL SIGNOR M.NADALIN,E’STATO SCARCERATO O NO E SE NO PER QUALI RAGIONI? GRADIREI UNA RISPOSTA QUANTO PRIMA POSSIBILE. GRAZIE PER ATTENZIONE W.GIACOMINI

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      Annalisa ha detto:

      Wally, il signor Nadalin é ancora detenuto. Sto preparando una relazione aggiornata sul caso che pubblicheró tra un paio di giorni al massimo, la sto terminando.

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        anna Maria ha detto:

        Sig Melandri sono la cugina del sig nadalin avrei bisogno di parlare con lei. Non so più a chi rivolgermi x aiutarlo

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