Elezioni Repubblica Dominicana 2012

6 commenti

Danilo Medina (sin.) e Hipólito Mejía

 

Sono le 8.30 del mattinodi lunedi 21 maggio, giorno successivo alle elezioni. I dati ormai sono abbastanza chiari, l’ultimo bollettino della Giunta Centrale Elettorale parla di un 51.30%per Danilo Medina (PLD) e di un 46.91% per Mejía (PRD).

Il PRD comunica  di voler aspettare il conteggio totale dei voti per rendere pubblica la denuncia e le prove sulle irregolarità  dei voti, che tuttavia molti analisti e giornalisti dubitano che abbia. Circa 4 punti di differenza sono troppi per poter parlare di brogli nel conteggio.

Non ci sono ancora dati sui voti ottenuti singolarmente dai due grandi partiti, ambedue infatti partecipavano insieme ad altri partiti minori (13 con il PLD e 6 con il PRD) e ad oggi si conosce solo il dato complessivo.

L’astensionismo e’  stato del 31 % circa in netto aumento rispetto agli anni precedenti, si suppone che sia per il fenomeno di vendita del documento (e quindi non esercizio del voto) ampiamente denunciato da Participación Ciudadana (associazione civica osservatrice nel processo elettorale), dall’OEA e dalla stessa Giunta Elettorale.

Sicuramente la vittoria di Danilo Medina rassicura i mercati internazionali e gli investitori stranieri, Hipólito Mejía e’  una figura che lascia molte perplessità , imprevedibile, populista (il suo slogan era Llegó Papá, e arrivato papa’ …) e durante il suo governo tra il 2000 e il 2004 si e’  registrata la crisi bancaria più grave del paese dovuta ad una mega truffa (alcuni parlano della truffa bancaria più  grande del mondo) che ha portato l’economia e l’inflazione a livelli terribili.

Danilo Medina e Margarita Cedeño hanno fatto grandi promesse rispetto ai settori che più  hanno bisogno di investimenti, salute, educazione, settore agrario, il governo precedente pero’, del quale ne sono la perfetta continuità  si e’  distinto più per l’attenzione ai grandi capitali stranieri e alle  grandi opere che non per il sociale e i settori meno abbienti della popolazione.

L’OEA ha accettato la vittoria di Danilo Medina, tuttavia raccomanda al prossimo presidente della Repubblica e al partito che si troverà al governo di non influire sul prossimo processo elettorale. Cosa che evidentemente non ha fatto Leonel Fernández.

Staremo a vedere, certo e’ che grande sconfitta ne esce la democrazia. Non si riesce a capire come si possa parlare di libere e democratiche elezioni quando queste sono state caratterizzate da una presente e diffusa militarizzazione nel paese, da ambiguità sul ruolo e perfino sul presidente della Giunta Centrale Elettorale (che e’  anche un funzionario del PLD), da un uso sfrontato e massiccio delle risorse dello Stato nella campagna elettorale da parte del partito al governo, dalle denunce di compravendita del documento soprattutto da parte dei militanti del PLD.

Infine, la democrazia muore lentamente nel consolidamento  del bipartidismo e nella polarizzazione del panorama politico e sociale.  I partiti minori che potevano veramente rappresentare il “deseo de cambio” hanno a malapena raggiunto, tutti insieme  il 2% dei voti.

h. 11.30

La dirigente politica  Taína Gautreau,  del PLD passata recentemente al PRD,  denuncia che la compravendita dei documenti elettorali ha influito sull’8% dei voti  delle elezioni di ieri.  “Il potere ha lasciato solo il PRD di fronte alla situazione creata dal PLD. Anche quello che hanno fatto gli osservatori OEA e’ stato certificare quello fatto dalla Giunta Centrale Elettorale”.

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20/05/2012

Si sono aperti questa mattina alle 6, e si sono chiusi da circa un’ora,  i seggi elettorali in tutta la Repubblica Dominicana per l’ elezione del nuovo presidente della Repubblica. Sono 6 i candidati. Il favorito secondo gli ultimi sondaggi della Gallup è Danilo Medina (50,6%) del Partido de la Liberación Dominicana (PLD) liberale, gruppo politico attualmente al governo (l’attuale presidente del paese  Leonel Fernàndez è anche il  presidente del partito). Segue a ruota Hipólito Mejía del Partido Revolucionario Dominicano, (PRD),  socialdemocratico, all’opposizione,  con il 44,6%.

Gli altri candidati sono: Guillermo Moreno (Alianza País con il 2%), Eduardo Estrella (Partido Dominicanos por el Cambio con l’1,4%), Max Puig (Alianza por la Democracia, circa 1%) e Julián Serulle (Frente Amplio, circa  1%).

Il popolo dominicano si è recato alle urne in questa giornata mosso da enorme  “deseo de cambio” (volontà di cambiare) che è la frase che più ha caratterizzato queste  intense e concitate settimane  di campagna elettorale. Non si riesce tuttavia a capire dove possa risiedere  questo cambiamento.

Danilo Medina e la sua candidata alla vicepresidenza,  Margarita Cedeño (moglie dell’attuale presidente Leonel Fernández),  rappresentano il pieno e assoluto continuismo della politica neoliberale del governo attuale. Tanto è  vero che lo slogan della campagna è  stato:  “Continuar lo que está bien, Corregir lo que está mal y, Hacer lo que nunca se hizo”, cioè “Continuare quello che va bene, Correggere  quello che va male e Fare quello che non si è mai fatto”.

D’altra parte il PLD,   proprio con Leonel Fernàndez, che non poteva ricandidarsi per una terza volta consecutiva, e che probabilmente lo rifarà nel  2016,  ha governato quasi ininterrottamente dal 1996 ad oggi. Il primer mandato di Fernández si é svolto tra  il 1996 e il 2000. Dal 2000 al 2004 Hipòlito Mejía (PRD), che aveva vinto le elezioni (il suo avversario fu allora Danilo Medina, come oggi) e che pensava di candidarsi ancora una volta, modificò la costituzione per permettere un secondo mandato consecutivo. Nel 2004 invece  perse proprio contro Leonel Fernández, che così governò ininterrottamente fino  ad oggi.  Dove sta il cambiamento? Sono ben 16 anni che in Repubblica Dominicana governano le stesse persone e gli stessi gruppi di potere.

Alcuni partiti minori si sono alleati o con l’uno o con l’altro (in qualche caso con l’uno e con l’altro) i due grandi partiti che formano il panorama politico dominicano e che tengono letteralmente divisa la popolazione.

Con il PRD vanno tra gli altri,  il Partido Humanista Dominicano (PHD) e l’ Alianza Social Dominicana (ASD) mentre  con il PLD,  la Fuerza Nacional Progresista, di estrema destra, il Partido Reformista Social Cristiano (dell’ex presidente Balaguer) e il  Partido de los Trabajadores Dominicanos (PTD) oltre a vari altri.

Alleanze quindi, molto variegate, spesso multiple, nel senso che nello stesso partito correnti diverse appoggiano diversi candidati, per nulla indicative della linea politica principale, ammesso che ne esista una, ma piuttosto una corsa a posti e ruoli garantiti in caso di vittoria.

La politica dominicana e ancor di più nel perido elettorale,  si conferma purtoppo in maniera anche abbastanza sfrontata e volgare come un gran mercato e una occasione per far carriera ed ottenere benefici di varia natura a discapito dei veri interessi del popolo.

Anche se la televisione, tutti i media in generale e la stessa Giunta Centrale Elettorale, perfino la OEA,  continuano a ripetere che tutto si è svolto nel modo migliore possibile, in un clima di grande civiltà,   continuano a giungere notizie preoccupanti ed  inquietanti, come la denuncia della compravendita dei documenti (per impedire di andare a votare) da parte dei militanti dei due partiti, denunce di frodi di vario tipo, arresti di numerose persone in possesso di armi nei pressi dei centri elettorali.

A  Capotillo, quartiere di Santo Domingo, militanti dei due partiti hanno dato inizio a una sparatoria, mentre il movimento La Multitud denuncia la presenza di “gruppi paramilitari” che “hanno atteggiamento di intimidazione, persecuzione e repressione e che si registrano già numerosi feriti in varie zone del paese”.

La Giunta Centrale Elettorale con l’emissione del “bollettino n. 0” ha dato avvio formale alle operazioni di voto dichiarando che già in nottata si conosceranno i risultati.

 

 

1 Aggiornamento ore 20 (locali)

La Giunta Centrale Elettorale ha dato disposizione di chiudere il canale 11 perché stava trasmettendo sondaggi raccolti “a boca de urna” cioè fuori dalle urne elettorali. Gli unici risultati ammessi per legge sono quelli che trasmetterà la stessa Giunta Centrale Elettorale nelle prossime ore.

2 Aggiornamento ore 20.40 circa (locali)

Primo bollettino  della  JCE: PRD 46.77%, PLD 51.02%, APD 0.12%, Frente Amplio 0.14%, DXC 0.22%, Alianza País 1.74%

3 Aggiornamento ore 21.50 (locali)

Esquea Guerrero denuncia che la Giunta Centrale Elettorale non sta computando i voti favorevoli al PRD ma solo quelli che favoriscono Danilo Medina e che i risultati del 1 bollettino sono completamente falsi

4 Aggiornamento ore 22 circa (locali)

secondo bollettino Giunta Centrale Elettorale PRD 46.86%, PLD 51.29%  PRD continua denuncia di gravi incongruenze ricordando anche che il presidente della Giunta Centrale Elettorale e’ un funzionario del PLD

5 Aggiornamento ore 23 circa (locali)

3 bollettino della Giunta Centrale Elettorale PLD 51,46%, PRD 46, 68% quasi il 40% dei seggi elettorali

il PLD si dichiara vincitore

anche il PRD si dichiara vincitore  e parla di frode senza tuttavia essere in grado di fornire dati e prove

 

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    Alessandro ha detto:

    Ho visto personalmente tutte e due le “carovane” in favore dei due candidati nella capitale Santo Domingo.
    Il confronto è impari, Hippolito detto Papà aveva più del triplo della gente dell’avversario, parliamo di migliaia e milgiaia di persone.
    Ritengo improbabile che Papà possa avere perso; se è così a mio avviso ci sono stati sicuramente dei brogli.

    Alessandro

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      Annalisa ha detto:

      Hipólito aveva e ha un grande appoggio popolare, favorito dal fatto che la gente veramente vuole cambiare. Sicuramente qualcosa di poco chiaro c’e’ stato anche se non mi azzarderei ancora a parlare di brogli veri e propri, almeno senza prima ascoltare la denuncia che ha da fare il PRD, che continua ad essere purtroppo ancora molto ambiguo in tal senso.
      Piuttosto la compravendita dei documenti quello si che e’ stato un dato rilevante.
      Ciao Alessandro, se sei a Santo Domingo, continua ad informarci con qualche commento. Grazie.

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    Alessandro Cappannelli ha detto:

    Io ho visto personalmente ” comprare” voti per cibo scatole di avena ed altro… dicevano: questo lo offre Danilo,se votate per lui,… Proprio esplicitamente.
    Sicuramente c’è stata anche vendita di cedole attorno ai 500 pesos l’una.
    Sentendo la gente i giorni prima la maggioranza era per Papa’
    Le voci erano che Danilo aveva l’appoggio degli USA che lo finanziano…
    Alessandro

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      Annalisa ha detto:

      Grazie Alessandro, sicuramente Danilo aveva l’appoggio USA, Mejia sarebbe stato troppo destabilizzante in un momento di crisi come questo, dove c’e’ necessita’ di nuovi mercati e di investimenti.
      A presto. Domattina alle 5 (ora italiana) mi chiama Radio Rai, cercherò’ di raccontare anche questa tua testimonianza diretta.
      La domanda resta sempre: Si può’ chiamare questa democrazia?

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    kakopelao ha detto:

    Discorso di Hipolito Mejia: i risultati della JCE sono inaccettabili. Denuncia uso indiscriminato di fondi statali per campagna elettorale di Danilo Medina nonchê vari tipi di ingerenze, abusi e sotterfugi da parte se settore governativo. Si dichiara leader dell’opposizione e dichiara di pretendere una nuova legge elettorale e sul finanziamento ai partiti affinchè queste cose non succedano più. Un black-out energetico nazionale é stranamente successo nel messo del suo discorso.

    Il presidente eletto DM ê considerato essere un burattino nelle mani del presidente uscente e marito della vicepresidente eletta. Il suo programma politico spazia a 360 su tutti i temi pretendendo di risolvere i problemi della RD definitivamente. Un contrasto singolare é l’impegno di destinare il 4% del PIL all’educazione come consegna la Legge ma in aperto contrasto con le dichiarazione della sua Vicepresidente e del Presidente uscente il quale ha fatto caso omesso a questa disposizione destinando poco piú del 1% e aumentando al meno del 3% dopo forti pressioni sociali.

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