Può essere affidabile l’opinione dell’assassino di Roque Dalton? Per Massimo Cavallini sì.
Cuando sepas que he muerto, no pronuncies mi nombre .
porque se detendrá la muerte y el reposo.
Tu voz, que es la campana de los cinco sentidos,
serfa el tenue faro buscado por mi niebla.
Cuando sepas que he muerto di sílabas extrañas.
Pronuncia flor, abeja, lágrima, pan, tormenta.
No dejes que tus labios hallen mis once letras.
Tengo sueño, he amado, he ganado el silencio.
No pronuncies mi nombre cuando sepas que he muerto
desde la oscura tierra vendría por tu voz.
No pronuncies mi nombre, no pronuncies mi nombre,
Cuando sepas que he muerto no pronuncies mi nombre.
Roque Dalton Garcia
Roque Dalton fu ucciso da Joaquín Villalobos, dirigente dell’ Esercito Rivoluzionario del Popolo (EPR), organizzazione nella quale entrambi militavano, il 10 maggio 1975. Accusato ingiustamente di far parte della CIA , fu giustiziato a sangue freddo senza nemmeno avergli dato la possibilità di difendersi. Non fu nemmeno seppellito e il suo corpo fu lasciato ai cani e agli avvoltoi. Così morì uno dei più grandi poeti latinoamericani.
L’opinione di Joaquín Villalobos, consigliere di Álvaro Uribe e assassino di Roque Dalton merita secondo Massimo Cavallini di essere citata a sostegno delle sue tesi esposte in questo suo articolo che altro non è che un’apologia della marcia contro le FARC del 4 febbraio scorso.
Cavallini presentandoci Joaquín Villalobos come “ex-guerrigliero, a suo tempo uno dei massimi leader del FMLN salvadoregno”, omette due piccoli dettagli: assassino di Roque Dalton e consigliere di Álvaro Uribe..
Che autorevolezza può avere Massimo Cavallini? Che affidabilità può avere un giornalista che a supporto dei suoi articoli cita l’opinione di un volgare assassino che a detta di tutta la sinistra latinoamericana viene definito un “ladrón”, “asesino” y “maldito”?
…
Leggi anche: Massimo Cavallini e l’assassino di Roque Dalton di Gennaro Carotenuto
Ennó, mia cara Annalisa, all’ipocrisia c’è un limite. Mi ero riproposta di non intervenire mai più in questo blog dove, se dissenti, vieni immediatamente accusata d’essere un agente della Cia, ma a questo punto non posso non ricordare come, solo qualche mese fa, proprio io sollevai, tra insulti e sberleffi, la questione dell’assassinio di Roque Dalton, a fronte della pubblicazione di una sua poesia (la più brutta forse che abbia scritto). Argomentai, ben mi ricordo, che sarebbe stato onesto da parte tua ricordare come l’autore fosse stato brutalmente assassinato, perché accusato di tradimento, dai dirigenti della sua medesima organizzazione rivoluzionaria. Ed ecco quale fu la tua risposta (se sei di memoria corta puoi andartela a rileggere: l’hai postata l’11 ottobre del 2007 alle ore 19, 52 minuti e 32 secondi: “…ogni guerra e cosí anche la Guerra di guerriglia hanno lati oscuri e con questo? Ci sono ‘democrazie’ piene di lati oscuri ancora oggi…questo ti basta per criticare 40 anni dopo Che Guevara e trovargli delle colpe? Non hai suscitato scandalo semplicemente hai fatto ridere!! Che Guevara avrebbe fatto fucilare Dalton, y entonces?…” Quel tuo “y entonces?”, mi è rimasto sullo stomaco per suo cinismo, mia Cara Annalisa. E che tu oggi, come nulla fosse, ti mostri indignata perché qualcuno, nel corpo di una serissima analisi (a proposito, complimenti Cavallini, mi onora essere stata scambiata per te), ha messo un link con un articolo di Villalobos pubblicato da La Semana (ed interessante proprio perché scritto da uno che, con la guerriglia s’è sporcato le mani di sangue), mi pare davvero il colmo.
Cara Annalisa, la strumentalità e la malafede di questo tuo post sono tanto ovvie – direi tanto esageratamente ovvie – che mi liberano dall’onere dell’oltraggio. Chiunque lo desideri può leggere il mio articolo e giudicare quanto sia una “apologia” della marcia contro le Farc. E credo anche che tutti (tutti coloro che non sono in malafede) possano senza difficoltà comprendere l’oggettivo interesse – in un articolo che parla di guerriglia — di un link con l’analisi di un personaggio che, a suo tempo, fu leader di una delle organizzazioni guerrigliere più politicamente e militarmente sofisticate (poiché tali furono la guerriglia salvadoregna e l’ERP in particolare). Joaquin Villalobos è responsabile (insieme all’intera dirigenza dell’ERP) dell’assassinio di Roque Dalton? Verissimo. Così com’è vero che oggi vive lavorando, per molti governi (e, forse, come tu scrivi, anche per quello colombiano), come consulente di “soluzione di conflitti”. Ma con tutta evidenza non è questo che ti disturba, Annalisa. Quello che non ti piace e che ti spinge a gridare “al mostro” – lo si vede in nitida trasparenza — è che Villalobos vada descrivendo, da esperto e per diretta testimonianza, l’evoluzione delle Farc da organizzazione rivoluzionaria ad associazione per delinquere. Ed è per non parlare di questo che, letteralmente, ti aggrappi all’omicidio di Roque Dalton ed al link presente nel mio articolo. È sbagliato, è immorale dare la parola a Joaquin Villalobos? Forse. Ma se il figlio del poeta, Juan José, lo ha intervistato per il quotidiano l’Excelsior nel ’93, credo di poter mettere un link ad un suo commento senza dover essere, per questo, messo all’indice come complice di quell’orribile assassinio.
Roque Dalton è stato assassinato – dopo un voto (si dice tre contro uno, anche se ci sono molte voci discordanti) — perché accusato di essere un agente della Cia dalla direzione dell’Erp. E la sua è parte di una tragedia – quella, per usare una scontata metafora, della rivoluzione che, come Saturno, divora i suoi figli – che va ben oltre Villalobos, l’Erp ed il Salvador. È qualcosa che, come l’omicidio della comandante Ana Maria, è parte di una lunga teoria di comunisti ammazzati da comunisti. Parte di un orrore – lo dico da comunista – che ci appartiene. Ed in questo senso, sì, anch’io mi sento, in senso lato, complice della morte di Dalton. Se tu fossi onesta, cara Annalisa, anziché ostentare una tanto affettata indignazione per il link di cui sopra ed anziché mettere per questo in discussione la mia “autorevolezza”, ti chiederesti seriamente in che modo tu, che oggi vedi la Cia in ogni anfratto (Facebook compreso), avrestivotato la notte in cui l’esecuzione di Dalton è stata decisa. E cercheresti di andare alle vere radici di questa decisione. Ma il tuo post – ed ancor più quello che ha qui ripubblicato Adele – mi dicono che tu, in realtà, onesta non sei.
ahahahah, Villalobos dice cose interessantissime! Dice addirittura che la Colombia è grande e il Salvador era piccolo!
Viva Uribe, viva Cavallini!
Quanto alle accuse ad Annalisa, certo… quando si è colti con le mani nel sacco… si accusa chi vi ha beccati…
Ha ragione Reyna… manca solo che arrivi pure la buonanima di Palumbo e poi Cavallini gioca col tridente!
Ma ti rendi conto di quello che scrivi? Ma ti rileggi? L’ho sempre detto che troppo Bacardi fa male.
e si sa… da che parte sta Bacardì…
Cari Cavallini e Adele, Villalobos ha tradito tutto, perfino se stesso…
Di comunista (se mai c’è stato qualcosa in lui) oggi veramente non c’è rimasto più nulla. E citarlo parlando di Uribe è come citare Bondi parlando di Berlusconi.
Adele, nel discorso fatto su Dalton a suo tempo tu dicevi che Che Guevara avrebbe fatto quello che Villalobos ha fatto a Dalton, probabilmente sì, ti dissi, visto che nella guerra di guerriglia ci sono ombre, ma l’accostamento con Che Guevara evidentemente finisce qui.
Annalisa, chiunque può andarsi a rileggere quello che hai scritto. Tu e i tuoi ridacchianti buttafuori eravate disturbati dal fatto che qualcuno vi ricordasse come era morto Dalton e come la sua morte richiamasse i prezzi politici ed umani che la scelta della lotta armata comporta. Tu non sapevi neanche chi fosse Villalobos – fui io a ricordartelo –ed il problema l’avevi liquidato con quel “y entonces” che è lo specchio della tua anima. Per una parte della sinistra latinoamericana (e, presumo, anche per te) Villalobos è stato un “compagno che sbaglia” fino a quando non ha cominciato a rivedereil suo giudizio sulla lotta armata. Ed è stato solo allora che è diventato uno “sporco assasino”, un mostro, un intoccabile (o, nel caso specifico, un “inlinkabile”). Uno che probabilmente, ti cito, non è mai stato davvero comunista. La verità, cara Annalisa, è che tu non sei solo un ipocrita. Sei, a tuo modo, un’ipocrita da manuale.
Visto che Annalisa ha linkato l’articolo scritto sul tema dal professor Carotenuto, mi sembra equo che abbiate il link alla mia risposta http://www.2americhe.com/colombia/carotenuto.htm, non per caso pubblicata nella rubrica “buffonata del giorno”. Avrei mandato l’articolo direttamente al sito del Carotenuto (Giornalismo partecipativo), ma già in passato il professore non solo ha cestinato i miei commenti, ma ha anche immediatamente annullato la password della mia registrazione al sito. Evidentemente c’è qualcosa in me che gli fa paura.
Adele che io non sapessi chi fosse Villalobos lo hai intuito con qualche dote particolare di chiaroveggenza, della quale noi comuni mortali siamo sprovvisti? Non sei serena Adele, come già ti dissero a suo tempo, comincia a chiederti seriamente come mai. Qui finisce la mia conversazione con te, dal basso della mia mediocrità e ipocrisia non credo che ne vali proprio la pena.
No Annalisa, non di chiaroveggenza si tratta, ma della lettura di quello che tu hai scritto prima che, all’improvviso, scoprissi la tua indignazione per l’assassinio di Dalton. Hai ragione non sono serena e non valgo la pena. Me ne vado portandomi dietro l’agghiaccente ricordo del tuo” “y entonces?”. Ciao
Ho letto quello che ha scritto Gennaro e lo condivido tutto e mi pare che se Cavallini ride tanto, sarà per il nervosismo che gli causa essere colto con le mani nel sacco.
Questo Cavallini insulta tutti, dileggia tutti, e ride di chi osa criticarlo beato lui. Cosa hai da ridere Cavallini?
Ma guarda che non siamo tutti STUPIDI!
Sappiamo leggere! Ha scritto bene la bravissima Annalisa (Adele… pura invidia!): Cavallini facendo parlare Villalobos di Uribe è come se avesse chiesto a Bondi di parlare di Berlusconi.
E’ un po’ come Naim, che pure denuncia Gennaro. Questo è il livello: NON SIAMO TUTTI STUPIDI CAVALLINI!
Una ultima cosa: si può commentare dal tuo sito Cavallini? Così… per curiosità…
Cavallini penso che se Carotenuto ha cancellato i tuoi commenti dal suo sito come dici avrà avuto i suoi buoni motivi, anzi credo che tu questi motivi li conosca anche molto bene…
Adele, prova a rileggere cosa scrivi prima di parlare di “ridacchianti buttafuori”. Vieni quì, insulti e fai l’offesO se qualcuno ti risponde a tono.
Visto che insegni negli Usa, ecco spiegato il motivo perchè con cadenza ormai quotidiana chi frequenta quelle scuole corre il rischio di finire all’obitorio.…. Cercare di scrivere la storia a proprio piacimento, esaltare i criminali che tiranneggiano l’umnità e denigrare tutti coloro che cercano di opporsi, è un’operazio VILE!!!!!!
E qualcuno quì ha pure il coraggio di rinfacciare ad Annalisa di “vedere la Cia in ogni anfratto”, come se ciò non corrispondesse alla verità! Basterebbe solo non avere la memoria corta per sapere che cosa ha fatto, e sta facendo, la Cia in ogni angolo del mondo. Per chi la memoria l’ha persa basterebbe leggere cosa scrivono in merito alcuni ex agenti della Cia oppure i fatti raccontati da William Blum, ex diplomatico Usa, nel suo documentatissimo “Libro nero degli Stati Uniti”. Ma i nostri difensori della “grande democrazia” americana preferiscono altre letture.…
Adele continuerà a difendere la democrazia nel paese dove vive pur con tutte le ‘incoerenze’ e ‘contraddizioni’.. che tutti possono avere, non vivendo in un paradiso terrestre ma sulla terra, piena di kakka ma nelle cui maglie bisogna affondare le mani… e
poi tirarle fuori pulite.
Caro anonimo, se prorio non sai dire di meglio, diciamo che se la prospettiva del paese in cui “vivrebbe” il signor Adele è quella di mettere le mani nella “kakka”, forse sarebbe meglio cambiare paese. Ma sembra che a molti la “kakka” piaccia a tal punto da non poterne fare a meno.…
adele, cavallini, sembrano personaggi usciti dalla fantasia di mandrake. troppo sp*****ati. una che fa 24 ORE su 24 la maestra, la storica, la saputona su tutto, l’altro che scrive citando ad ogni paragrafo fonti come L’Unita’ per dare verosimiglianza alle sue affermazioni o al discorso. per fortuna il pensiero e’ libero e grazie ad internet queste opinioni possono essere contestate o denunciate come controinformazione filoamericana. chiara, chiarissima.
quello che li rende ridicoli sono i commenti, l’accanimento miserabile, il perseguire maniacale una ragione che non c’è. il ” che avrebbe fatto il Che o il che avrebbe detto Mao”. insomma persino la lettura del pensiero postumo di un morto.
visto che dura da tempo questa storia non fa nemmeno incazzare, solamente sorridere, tanta e’ la meschinita’
Per Annalisa. Questa volta sono d’accordo con te. Gennaro Carotenuto avrà sicuramente avuto i suoi buoni motivi per centinare il mio commento. Ed io in effetti credo di conoscerli questi motivi. Il primo è direi, la disonestà. Il secondo è la paura di fare un brutta figura in casa sua. Comunqe sia, visto che hai sollevato il tema, sappi che il commento cestinato l’ho pubblicato nel mio sito. Chiunque voglia leggere e giudicare – ma, mi raccomando, non fatelo sapere al professore, che sennò si spaventa – lo può leggere a questo indirizzo http://www.2americhe.com/colombia/pergennaro.htm . Naturalmente, cara Annalisa, le argomentazioni contenute nella lettera valgono anche per te.
Provate a cimentarvi con un esercizio: ascoltare le ragioni, le argomentazioni altrui. Lo dico a entrambi i “poli” della stucchevole conntesa, autistici e causidici avvocati di se stessi, obnubilati e attempati writers da Pc, incapaci di riconoscere alcunché al proprio interlocutore. Militanti della tastiera, polemisti per interposta persona, interposta purezza, interposta storia e interposta geografia politica.
E tutti vogliono aver ragione.
tu sei solo cacofonico Corsaro
Sei in grado di padroneggiare il significato della parola “cacofonico”? Oppure la impieghi a caso perché ne apprezzi il suono?
Padroneggio benissimo il significato della parola caro giovane write da W.C.
appunto, la impieghi a caso, caro obnubilato
impiegata benissimo per qualcuno che ci scrive dialogus de oratoribus… Chiuditi anche tu nella stanzetta caro Curiazio Materno, oratore deluso.
Sono preoccupatissimo per l’assenza di Adelo, non è che insegna nella scuola dove ieri si è ripetuta l’ennesima strage, figlia dei miracoli prodotti dal capitalismo a lui tanto caro?????? Speriamo di no! voglio credere che sia impegnato insieme a Gordiano Lupi a raccogliere fondi per liberare lo studente cubano “incarcerato”. Si, quello che ha “osato” fare delle domande al Presidente del parlamento cubano e che mentre in Italia si raccolgono fondi per “liberarlo” spiegava in televisione la sua meraviglia per essere finito su tutti i media “democratici” per aver fatto quello che a Cuba è una normale prassi, cioè incontrare i dirigenti politici e dibattere con loro.
Poveri cubani, quanta strada devono ancora fare per arrivare alla libertà! Finchè non avranno decine di televisioni dove i politici possono raccontare al popolo le loro prodezze senza essere contraddetti, finchè andranno a lavorare senza che almeno qualche decina di loro ci lasci la pella ogni giorno, finchè quando ci sono dei dissapori in famiglia si separano civilmente anzichè ammazzarsi, finchè andranno a scuola a studiare senza regolare i conti con la pistola, finchè continueranno a mandare in giro per il mondo medici e maestri anzichè soldati che bombardano villaggi pacifici magari quando si sta celebrando un matrimonio, finchè continueranno su questa strada per loro la democrazia rimarrà solo un sogno irraggiungibile. Pensate che fortuna abbiamo avuto noi italiani, se invece di seguire l’esempio americano avessimo seguito quello cubano.…
…Senti Elio
facciamo così, pensiamo alle cose serie, perché non mandiamo un sms di solidarietà a Ronaldo, visto il momentaccio che stà passando causa l’infortunio, ti figuri povero pedatorio miliardario che depressione.
Sono queste le cose importanti che fanno felici.