Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978

200 commenti

Appartiene al tuo sorriso
l’ansia dell’uomo che muore,
al suo sguardo confuso
chiede un pò d’attenzione,
alle sue labbra di rosso corallo
un ingenuo abbandono,
vuol sentire sul petto
il suo respiro affannoso:
è un uomo che muore.
(Peppino Impastato)
Questo il Programma del Forum Sociale Antimafia 2008
 
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    antonio ha detto:

    A proposito di giornalisti scomodi, sulla vicenda della blogger cubana Yoani Sanchez niente da dire?

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /A proposito di giornalisti scomodi, sulla vicenda della blogger cubana Yoani Sanchez niente da dire?/

    Io avrei parecchie cose da dire su questa ridicola montatura, ma in effetti non ho niente da aggiungere a quello che dice Pascual Serrano:

    http://www.pascualserrano.net/noticias/el-blog-censurado-en-cuba

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    Annalisa ha detto:

    A sproposito direi, lo sai come è stato ucciso Peppino Impastato?

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    Annalisa ha detto:

    Ciao Gianluca, anche io sono d’accordo sulla ridicola montatura, ora mi vado a leggere cosa scrive Pascual.

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    Francesco ha detto:

    Annalisa finalmente una mezza buona notizia: Melissa Patiño è stata scarcerata dal carcere femminile di Chorillos…rimane sotto processo, deve pagare una cauzione eccetera, eccetera …però perlomeno non è più in prigione.

    vedi qui un po più d’informazioni

    http://www.larepublica.com.pe

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    Annalisa ha detto:

    @Francesco, scusa ho dovuto togliere dal link un pezzo, era troppo lungo e aveva scombinato la pagina.Avevo saputo della notizia,come dici tu resta comunque l’accusa di vincolo con il terrorismo internazionale. Ricordiamo che ci sono altri sei giovani nelle stesse condizioni di Melissa che si trovano ancora in carcere, l’articolo dice che le loro posizioni verranno decise la settimana prossima. Per quello che riguarda Melissa credo che sia stata importante la mobilitazione che hanno fatto i suoi amici poeti di Lima e del Perù, e la raccolta di firme a livello internazionale, organizzata e portata avanti dalla grande Cristina Castello, poeta e giornalista argentina che vive in Francia.

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    Antonio ha detto:

    Non mi riferivo al caso di censura. Yoani Sanchez ha vinto il premio Ortega y Gasset organizzato dal quotidiano spagnolo El Pais, nella sezione dedicata alla pubblicazioni digitali, ma il regime castrista le ha impedito di andare a ritirarlo in Spagna, senza fornire alcuna spiegazione plausibile. Se succedesse a te come ti sentiresti? Non ti sentiresti umiliata, privata della tua libertà?
    Non siete degni di ricordare Peppino Impastato, siete soltanto degli ipocriti.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Non mi riferivo al caso di censura./

    Ti riferivi esattamente a quello, sepolcro imbiancato.
    Poi hai scoperto che non sapevi niente di questa storia e hai cercato di rimediare come potevi con qualche incursione su google.
    Di fatto ora sappiamo che a Cuba ci sono i blogger e che nessuno li censura.

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    Antonio ha detto:

    Non solo ipocriti, anche presuntuosi e arroganti! Pretendi di sapere tu a cosa mi stessi riferendo?! Se non hai argomenti buoni per commentare ciò che ho scritto e non sopporti che la vigliaccheria e la bassezza del regime castrista venga denunciata faresti meglio a star zitto.
    Inoltre non è vero che non sapessi niente del presunto caso di censura, visto che ieri ho personalmente sperimentato l’impossibilità di accedere al blog della Sanchez dopo aver letto la notizia relativa al premio Ortega y Gasset su punto informatico.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Continui a confermare di non sapere niente di questa storia, visto che non hai aperto i link di questa pagina che dicono che non c’è mai stata censura della Sanchez. Nè vera nè presunta.
    Inoltre penso che per associare il triste destino della Sanchez a quello del comunista Peppino Impastato bisogna veramente essere dei sepolcri imbiancati

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    Annalisa ha detto:

    @Antonio, io è da ieri, così come ho fatto anche la settimana scorsa, che entro ed esco dal blog della Sanchez senza nessun problema. E gianluca mi hai preceduta sul paragone tra lei e Peppino, nada que ver. Lei è solo una pedina nemmeno inconsapevole nelle mani della stampa spagnola, azzardo se dico Miami? guarda caso chi sta scrivendo fiumi di articoli e l’immancabile C.A. Montaner.

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    Antonio ha detto:

    Tu continui invece ad eludere la questione che ho posto, tornando continuamente sul caso di presunta censura. La tua è una tecnica ben nota, quella dello “straw men argument”, l’argomento fantoccio, utilizzata tipicamente da chi sa di essere in torto e non ha argomenti validi per sostenere un confronto serio sul merito di una certa questione. Che ipocrita!

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    Antonio ha detto:

    Quindi, Annalisa, ha fatto bene il regime di Castro ad impedirle di partecipare alla cerimonia di consegna del premio Ortega y Gasset, a lei assegnato da El Pais, in Spagna? Stai dicendo questo? Ma perchè? Se succedesse a te? Se il tuo blog fosse scelto come migliore pubblicazione digitale dell’anno da un prestigioso quotidiano estero, ti venisse assegnato un premio giornalistico e il tuo governo ti impedisse di andarlo a ritirare, come ti sentiresti?

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Quindi, Annalisa, ha fatto bene il regime di Castro ad impedirle di partecipare alla cerimonia di consegna del premio Ortega y Gasset, a lei assegnato da El Pais, in Spagna? Stai dicendo questo? Ma perchè? Se succedesse a te?/

    Rispondo anch’io: da Cuba si esce secondo le leggi dell’emigrazione che valgono per tutti i cubani allo stesso modo. Se la Sanchez non era a posto non poteva espatriare.

    / Se il tuo blog fosse scelto come migliore pubblicazione digitale dell’anno da un prestigioso quotidiano estero, ti venisse assegnato un premio giornalistico e il tuo governo ti impedisse di andarlo a ritirare, come ti sentiresti?/

    I premi Ortega y Gasset , o i Premi Milton Friedman (dato ad un caprone ignorante come Yon Goicoechea) non verranno mai assegnati a blog come quello di Annalisa. E dato che i comitati d’assegnazione sono così evidentemente ostili al paese del blogger non mi metto a piangere per la Sanches, a cui è stato asswegnato il premio solo dopo che si era diffusa la falsa notizia della censura.

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    Antonio ha detto:

    Bifolchi ma che stai dicendo? Il premio Ortega y Gasset è stato assegnato alla Sanchez ad aprile, mentre il presunto caso di censura, al quale continui a fare riferimento, si è verificato ieri.

    La tua considerazione sul permesso di espatrio non concesso alla Sanchez, poi, è persino indegna di essere commentata! I motivi per cui la scure burocratica cubana si è abbattuta sulla Sanchez sono del tutto evidenti a chiunque abbia un minimo di spirito critico.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Bifolchi ma che stai dicendo? Il premio Ortega y Gasset è stato assegnato alla Sanchez ad aprile, mentre il presunto caso di censura, al quale continui a fare riferimento, si è verificato ieri./

    Continui ancora e ancora a parlare di cose di cose di cui non sai nulla. Il link di Pascual Serrano in cui si denuncia la bufala della censura e cho ho postato qua sopra riporta la data 26 Marzo 2008, dunque è precedente all’assegnazione del premio. Non ho idea di cosa tu abbia visto ieri.

    /La tua considerazione sul permesso di espatrio non concesso alla Sanchez, poi, è persino indegna di essere commentata! /

    E’ certamente indegna di essere commentata da te. Lo stesso El Pais che ha riportato la notizia parla di “motivi amministrativi”, e la Sanchez parla di tarjeta blanca e di deposito di pesos convertibili.
    La Sanchez si lamenta in definitiva che non sia stata fatta un’eccezione per lei.

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    Antonio ha detto:

    Ieri in un primo momento non sono riuscito ad accedere al blog della Sanchez, mi veniva restituito un messaggio d’errore, ma non ho mai detto che sia stato un caso di censura o un tentativo di boicottaggio del suo blog, magari un eccessivo numero di collegamenti ha intasato il server, non lo so. In ogni caso non è questo il punto, quello della censura è un argomento che hai introdotto tu e a cui tu continui a fare riferimento! Io ho chiesto alla Melandri se secondo lei era giusto che il regime castrista impedisse alla Sanchez di recarsi a Madrid per ricevere un premio giornalistico, visto che è del tutto evidente a chiunque non sia in malafede che le questioni “amministrative”
    rappresentino soltanto una squallida e falsa giustificazione addotta dal regime.

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    Annalisa ha detto:

    La Sanchez deve seguire l’iter burocratico che devono seguire tutti i cubani per recarsi all’estero, se mi chiedise per lei era giusto fare un’eccezione ti rispondo di no. Da quello che ho letto, lei stessa scrive che si recherà in Spagna il mese prossimo a ritirare il premio che mercoledì è stato consegnato in sua assenza ad un altra persona. Nè io nè tu caro Antonio possiamo dire che le questioni amministrative addotte (per le quali indubbiamente tantissimi cubani hanno difficoltà ad uscire dal paese) siano una scusa. Ben più grave reputo l’influenza di capitali e uomini stranieri che usano Yoani per continuare imperterriti un’opera di destabilizzazione che va avanti da decenni.

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    Francesco ha detto:

    Gianluca,

    hai ragione a dire che la non concessione della tarjeta blanca a Yoani non sia un’eccezione.

    Ma proprio per questo forse non sarebbe il caso che a Cuba si rivedessero le leggi sull’espatrio?

    Lo chiede anche Silvio Rodriguez… :)

    p.s. Chiedo scusa se sono uscito fuori tema

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    Annalisa ha detto:

    Ti copio qui inoltre il testo di un mio post su quanto accade invece in una “democrazia”, quella cilena che però chissà come mai non suscita lo stesso scalpore che suscita quanto accade a Cuba:
    “Dall’Istituto dei Diritti Umani della Catalogna fanno sapere che il Signor Cayuqueo, militante mapuche e direttore del quotidiano Azkintuwe era stato invitato nei giorni 27/29 novembre alle giornate “Conflitti dimenticati: il popolo mapuche “nella sede dell’ associazione dei Diritti Umani della Catalogna (IDHAC) a Barcellona.
    Il signor Cayuqueo avrebbe dovuto viaggiare dalla località del Sud del Cile dove vive fino a Santiago il venerdì 23 novembre e il sabato successivo 24 novembre aveva un volo prenotato per Barcellona.
    Il giorno della sua partenza per Santiago ha ricevuto una notifica del Registro Civile , centro di documentazione nazionale, che lo informava che per una causa penale in corso relativa al conflitto mapuche non poteva lasciare il paese e gli veniva pertanto ritirato il passaporto. Secondo il registro aveva delle multe arretrate da pagare, fatto assolutamente non vero.
    Il Sig. Cayuqueo, condannato nel 2003 per la partecipazione nel recupero di terre usurpate nella zona Triguen ha scontato già la sua pena. Nonostante lo stesso pomeriggio del 23 novembre con il suo avvocato sia poi riuscito a presentare un documento dal quale risultava che non aveva nessun carico pendente con la giustizia, le autorità hanno confermato che il passaporto sarebbe stato trattenuto fino a controlli avvenuti, fatto che gli ha impedito di viaggiare in Spagna e di essere presente alla tavola rotonda.

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    Annalisa ha detto:

    Francesco, credo che a Cuba stiano lavorando proprio a questo.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Ma proprio per questo forse non sarebbe il caso che a Cuba si rivedessero le leggi sull’espatrio?

    Lo chiede anche Silvio Rodriguez… :)/

    Con me caschi male, perché io sono un filocubano del tipo più coriaceo ed ottuso.
    Con ciò non intendo dire che a Cuba tutto sia perfetto e che non vi sia spazio per interventi circoscritti che
    migliorino situazioni anacronistiche o anche semplicemente sbagliate, e in questo settore potrebbe ricadere anche
    la disciplina del visto di espatrio.
    Dico solo che se in base ad un allarme terrorismo del tutto esagerato e montato ad arte si giustificano assurde
    restrizioni di movimento in un paese come gli USA — e nessuno ha niente da dire — è inammissibile che Cuba, una
    nazione sotto assedio, e a detta di Naom Chomsky la più colpita in assoluto dal terrorismo, il problema si ponga
    solo perché Yoani Sanchez non è potuta andare a prendere un premio concesso da parte di chi benedice l’aggressione su
    Cuba.
    Le leggi sull’espatrio di Cuba le cambieranno i Cubani in base alle esigenze reali di Cuba, non per fare contenti quelli di El Pais.

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    Antonio ha detto:

    Quindi, Annalisa, sei convinta che dietro la mancata concessione alla Sanchez del permesso di recarsi a Madrid non vi sia alcuna motivazione politica ma che si tratti soltanto di una mera questione burocratica? Andiamo! O sei troppo ingenua o sei in malafede! L’oscura burocrazia cubana è appositamente progettata per essere utilizzata come strumento di discriminazione e limitazione della libertà dei cittadini dell’isola da parte del regime!

    “Le leggi sull’espatrio di Cuba le cambieranno i Cubani in base alle esigenze reali di Cuba“
    Ahahahahah! Certo! Peccato che i cubani non siano affatto liberi di cambiare alcunchè! Le leggi sull’espatrio sono funzionali alla preservazione del regime comunista, non corrispondono ad alcuna reale esigenza dei cittadini!

    Ragionate come soldatini di regime, Impastato si starà rivoltando nella tomba sapendo di essere ricordato da gente come voi!

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /“Le leggi sull’espatrio di Cuba le cambieranno i Cubani in base alle esigenze reali di Cuba“
    Ahahahahah! Certo! Peccato che i cubani non siano affatto liberi di cambiare alcunchè! Le leggi sull’espatrio sono funzionali alla preservazione del regime comunista, non corrispondono ad alcuna reale esigenza dei cittadini!/

    Mi piacerebbe sentirlo questo tizio che esprime solidarietà a Cuba quando, rilassate le leggi sugli ingressi e le uscite dall’isola, ricominciano a saltare in aria gli alberghi all’Avana.
    Ne parlerebbe solo se trova il modo di dare la colpa al governo.
    E non avrebbe niente da obiettare neanche se El Pais assegnasse il premio Ortega y Gasset a Posada Carriles.
    Inoltre, ancora una volta osa nascondersi dietro la memoria del comunista Peppino Impastato.
    Il sepolcro imbiancato.

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    Annalisa ha detto:

    No Antonio, l’oscura burocrazia cubana non è stata “appositamente progettata per essere utilizzata come strumento di discriminazione e limitazione della libertà dei cittadini dell’isola da parte del regime” è stata progettata casomai per difendere l’isola e chi ci vive proprio da coloro i quali ora vanno regalando premi.

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    MC ha detto:

    »>La Sanchez deve seguire l’iter burocratico che devono seguire tutti i cubani per recarsi all’estero”«<. Splendido. Questa è l’Annalisa che mi manda, letteralmente, in brodo di giuggiole. La poetessa che, in nome della fede, si fa burocrate. La sacerdotessa della libertà che, diventata guardiana dell’ortodossia, si mette a contare i timbri. Ne manca uno signora, ripassi quando tutto l’incartamento sarà in ordine. Che diamine, le regole vanno rispettate e valgono per tutti…. Domandina facile facile: quali sono le regole che tutti devono rispettare per uscire da Cuba? Risposta: devono chiedere il visto di uscita. Domandina facile facile numero due: ha, Yoani Sanchez, chiesto il visto di uscita? Risposta: si. Glielo hanno dato? No. Perché? Rispostina facile facile: perché a Cuba – parafrasando Orwell – le regole sono, come afferma Annalisa, eguali per tutti. Ma, per qualcuno, sono più uguali che per altri. Ovvero: le autorità il visto lo danno a chi vogliono. Ed è proprio per questo che oggi, anche tra gli intellettuali di regime, molti ne invocano l’abolizione. Auguriamoci insieme che, presto, il visto d’uscita sia, per Cuba, soltanto il ricordo di un passato non propriamente glorioso. Per un elementare questione di giustizia. E per non costringere la povera Annalisa – che di suo è una poetessa – a scrivere cose degne d’un tremebondo impiegatuccio del catasto che, testuale, “difende l’isola e chi ci vive da coloro ai quali vanno regalando premi giornalistici” . Che futuro può avere una rivoluzione che, con tutti i suoi burocratizzati poeti, ha paura del blog di Yoani?

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    MC ha detto:

    Per Gianluca Bifolchi. Se Antonio è un sepolcro imbiancato, tu ed Annalisa siete – come diceva un’antico annuncio di Carosello — sepolcri che più bianchi non si può, neanche col candeggio. E presto, si spera, vi troverete ad essere, senza bisogno di candeggio, anche più castristi di Raúl. Dovreste, a questo punto – per restare a Carosello – prendere la vostra ipocrisia e sottoporla alla “prova finestra”. (Per tutti coloro che ai tempi di Carosello non erano ancora nati: dovreste togliervi i paraocchi e cominciare a ragionare).

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Per Gianluca Bifolchi. Se Antonio è un sepolcro imbiancato, tu ed Annalisa siete – come diceva un’antico annuncio di Carosello — sepolcri che più bianchi non si può, neanche col candeggio./

    E tu sei sempre in cerca che qualche briciola dell’Ortega y Gasset arrivi anche a te.
    Io me ne impipo tanto di Yoani Sanchez che dei cosiddetti “prigionieri di coscienza”, che — infine — di tutta la Florida industria del dissenso anticubano.
    E ti avverto che non risponderò ad altri tuoi post firmati con un diverso nick, specie nick di donne.

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    Annalisa ha detto:

    caro Cavallini, la rivoluzione non mi sembra affatto che abbia paura del blog di Yoani, dal momento che lei da Cuba, scrive e pubblica quello che vuole sul blog, anche ridicole foto di panini dell’anno scorso. Tu invece continua così che prima o poi lo danno anche a te il premio. E sono sicura che coloro per i quali lavori ti ci mandano con l’aereo privato a ritirarlo. Saluti.

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    MC ha detto:

    Grazie Annalisa. Dicono che compito della poesia sia quello d’aiutare la gente a guardare il cielo. Ed io, da oggi e grazie a te, guarderò il cielo ogni giorno, in attesa d’un jet privato carico di premi (spero in danaro). Tu intanto continua a seguire le tue muse ed a creare bellezza seguendo l’ispirazione di quell’unico ma fondamentale pensiero – chi non la pensa come me è un venduto – che sospinge te e tutti coloro che, a colpi di timbri e pieni di paura (non solo di Yoani, ma anche della propria ombra), “difendono l’isola e chi ci vive da tutti coloro che prendono premi”. O, più semplicemente, dagli orrori dell’intelligenza, madre riconosciuta del libero pensiero. P.S. Mi pare che Yoani scriva liberamente solo perché il server nel quale pubblica il suo blog si trova in Germania. Grazie a Internet, impedire la libera circolazione delle idee è diventato più difficile anche a Cuba. E probabilmente è proprio questo quel che fa paura. Al regime cubano a te ed a Gianluca Bifolchi (le cui piccole paranoie intendo rassicurare. Non sarà attaccato né alaiases femminili, né da extraterrestri venuti dagli spazi siderali)

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Mi pare che Yoani scriva liberamente solo perché il server nel quale pubblica il suo blog si trova in Germania. Grazie a Internet, impedire la libera circolazione delle idee è diventato più difficile anche a Cuba/

    “Mi pare”, “E’ diventato PIU’ DIFFICILE”… Che accorta scelta di parole, giacché non si può dire che la Sanchez è imbavagliata.
    In questo modo la piccola dittatura caraibica, a cui quel bastione di libertà di pensiero che sono gli USA non permette di collegarsi al cavo telefonico atlantico ed è costretta a far passare tutte le sue comunicazioni attraverso l’imbuto costoso ed inefficiente del satellite, non riesce a trovare uno studente delle sue facoltà di scienze informatiche che possa bloccare IP o account della Sanchez e impedirgli di collegarsi col server tedesco. La quale Sanchez, dal canto suo, non denuncia molestie e fastidi di alcun genere.
    Comunque è già un passo avanti, dato che come effetto della grande stampa libera occidentale (quella che dà i premi Ortega y Gasset) la maggior parte della gente da noi crede ancora che a Cuba Internet “non sia permessa”.
    Comunque deve essere veramente esaltante difendere la “libera circolazione delle idee” in un sistema che porta alle stelle una mezza calzetta come la Sanchez, e se ne infischia che il gruppo Prisa-El Pais licenzi in Messico i giornalisti scomodi e non addomesticabili.

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    Antonio ha detto:

    Annalisa: “l’oscura burocrazia cubana … è stata progettata casomai per difendere l’isola e chi ci vive proprio da coloro i quali ora vanno regalando premi.”

    Bifolchi: “Io me ne impipo tanto di Yoani Sanchez che dei cosiddetti prigionieri di coscienza”

    Affermazioni vergognose come queste rivelano perfettamente l’ipocrisia e la malafede di “giornalisti” irreggimentati come la Melandri e Bifolchi.

    Chissà se Impastato avrebbe dichiarato di “impiparsene” di coloro che sono condannati a marcire nelle galere cubane con condanne ventennali sulle spalle soltanto per aver osato esprire critiche nei confronti del regime comunista dei Castro… io non credo proprio!
    Vergogna! Siete indegni di nominarlo Impastato, servetti!

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Chissà se Impastato avrebbe dichiarato di “impiparsene” di coloro che sono condannati a marcire nelle galere cubane con condanne ventennali sulle spalle soltanto per aver osato esprire critiche nei confronti del regime comunista dei Castro… io non credo proprio!
    Vergogna! Siete indegni di nominarlo Impastato, servetti!/

    Antonio, la discussione è passata ad un altro livello e tu non te ne sei accorto.
    Adesso stiamo discutendo di cose serie, quindi per favore non disturbare più.
    Va a vedere se la tua retorica da trombone è ancora utile da qualche altra parte.

  34. avatar
    Antonio ha detto:

    Ahahahahah! Un pappagallo del regime castrista si permette pure di accusare gli altri di essere retorici! Ma levati! Vai a tradurre il Granma, grande esempio di pensiero critico e indipendente scevro di ogni retorica! Ahahahah!

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Ahahahahah! Un pappagallo del regime castrista si permette pure di accusare gli altri di essere retorici! Ma levati! Vai a tradurre il Granma, grande esempio di pensiero critico e indipendente scevro di ogni retorica! Ahahahah!/

    Risus abundat…

    PS. Scusa Annalisa, con questo messaggio dò un taglio e prometto di non alimentare più la caciara sul tuo blog.

  36. avatar
    MC ha detto:

    Caro Gianluca, il tuo modo di ragionare – laddove fai implicitamente notare come, in fondo, Yaomi non sia stata fin qui né imprigionata, né torturata — è tipico del piccolo burocrate pieno di potere e, insieme, pieno di paura. Pieno del potere di chi, sapendo d’aver la facoltà di disporre a suo piacimento della vita altrui (“ti posso mettere in gattabuia quando voglio”) reclama gratitudine per il fatto di avere usato in modo limitato quella medesima in modo limitato. E pieno di paura perché sente che qualcosa sta, intorno a lui, cambiando. Chissà. Forse la mancata concessione del visto d’uscita a Yoani – una scelta che ha prodotto, per il regime, un danno d’immagine peggiore di qualunque viaggio e di qualunque premiazione – è dovuta proprio all’iniziativa di qualche burocrate di seconda fila che, come te e come l’ispiratissima Annalisa, è convinto che suo compito sia quello di “difendere l’isola e chi ci vive da quelli ai quali vanno regalando premi”. Speriamo che presto, come si vocifera, il regime abolisca quei visti. E, con loro, anche i locali Gianluca e Annalisa che li distribuiscono seguendo la corrente della propria prepotenza e della propria paura. Non sarebbe, ancora, la libertà; ma , almeno, un passo nella sua direzione.

  37. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Caro Massimo,
    io credo che bisogna veramente essere adusi alle consuetudini postribolari delle redazioni della “grande stampa libera” italiana e spagnola (per non dire quella USA) per arrivare ad una rimozione totale come la tua della vera situazione di Cuba.
    Con queste premesse è del tutto naturale che come eroi della libertà di espressione ci si scelga non i giornalisti dell’opposizione colombiana o messicana, che in genere pagano il loro coraggio con la propria vita, ma gli esponenti di un mercenariato isolano che accetta di collaborare con quelle stesse agenzie che preparano psicologicamente l’aggressione all’isola, e per questo guadagnano in un mese quello che i loro connazionali guadagnano in un anno.
    In Italia, la manipolazione fraudolenta dei dati sulla criminalità ha permesso di creare una percezione distorta dei temi della sicurezza che ha determinato un massiccio spostamento dell’opinione pubblica, e un cambiamento sostanziale degli equilibri politici, secondo meccanismi che io definirei di isteria di massa.
    Cuba, la cui rivoluzione ha affrontato ogni tipo di aggressione reale, dall’aperta invasione, alla guerra biologica, dal terrorismo contro aerei ed alberghi, alla ricerca ossessiva del “magnicidio”, fino ad uno spietato boicottaggio economico, il tutto reso “accettabile” all’opinione pubblica grazie ad un’infame campagna diffamatoria della “grande stampa libera” , Cuba, dicevo, viene giudicata con i parametri che andrebbero bene per la Svezia o per i Paesi Bassi.
    Cosa accadrebbe nella politica italiana se il nostro paese si trovasse ad affrontare una minaccia come quella che Cuba affronta dal 59?
    Comunque dove l’inconciliabilità dei valori tuoi e miei meglio risulta è per la tua preoccupazione per il “futuro di Cuba” a seguito della storia di Yoani Sanchez. Per me il futuro dell’isola si vede meglio da tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’isola. E da questo punto di vis

  38. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    ()
    E da questo punto di vista mi chiedo se i Cubani non abbiano motivo di essere più ottimisti e più orgogliosi di noi italiani.

  39. avatar
    MC ha detto:

    Gianluca, Gianluca, quando – tu ed Annalisa — perderete il brutto (ed un po’ patetico) vizio di essere più realisti del re? Ormai, a Cuba, neanche gli intellettuali ortodossi usano, per descrivere il paese in cui vivono, il pomposo assemblaggio di luoghi comuni da te sciorinato. Tu il futuro di Cuba lo giudichi guardando alle scuole di ogni ordine e grado? Bene. Allora vai a leggere quello che, sul sistema di educazione, hanno detto nel corso dell’ultimo congresso dell’UNEAC. Cito dall’intervento di Alfredo Guevara, storico presidente dell’ICAIC: “”…¿puede la escuela primaria y secundaria y el pre(universitario), tal y cual han llegado a ser, regenteadas por criterios y prácticas descabellados e ignorantes de principios pedagógicos, psicológicos elementales, y violadora de derechos familiares, ser formadora de niños y adolescentes, y por tanto fundar futuro? ¿Será que acaso por esos caminos se calcula puedan crecer las generaciones a las que tocará cumplir la inmensa tarea de esculpir, ante todo en su alma, la patria soñada? ¿Es que esa escuela continúa realmente la diseñada por la Revolución en sus primeros días? ¿Y aun antes en los territorios que se iban liberando?”.
    Morale della favola: rilassatevi, Annalisa e Gianluca. Rilassatevi, riflettete ed aggiornatevi. Il mancato visto a Yoani è, si spera, l’ultimo colpo di coda d’una Cuba che scompare. Non fatevi, come al solito, trovare impreparati.

  40. avatar
    Annalisa ha detto:

    Rassegnati tu Cavallini, la rivoluzione sta trovando dal suo interno il giusto rinnovamento. Cuba sta cambiando è vero, ma quello di cui i cubani devono essere orgogliosi è che il rinnovamento, sta nascendo proprio da quella stessa rivoluzione che quelli come te, come El Pais, come los gusanos di Miami e anche come la brava Yoani stanno cercando da mezzo secolo di distruggere, con tutti i mezzi possibili e immaginabili, a partire dalle bombe negli alberghi a finire ai panini “congelati” sul davanzale di Yoani, passando per tutti gli articoli velinari e faziosi scritti da tutti gli ex comunisti di casa nostra. La rivoluzione riesce a sopravvivere e cambia, a Cuba rassegnatevi, gli Stati Uniti e il resto della banda ancora non riescono a mettere le grinfie. Il popolo cubano ha sopportato umilmente tante privazioni, quelli come Yoani sono nessuno rispetto a tutti gli altri che dignitosamente costruiscono il loro futuro, e sto parlando dei cubani che vivono a Cuba, caro Cavallini né a Madrid, né tanto meno a Miami. L’anacronismo di cui sento tanto parlare si è rivelata un’arma utile per continuare a sopravvivere, per costruire un paese che non esisteva. E nonostante tutto dimostra maggior capacità di rinnovamento un’anacronistica rivoluzione come la chiamate voi tutti, che una democrazia moderna e liberale che dopo 50 anni ancora si ostina ad applicare un embargo, quello sì, anacronistico e vigliacco.

  41. avatar
    MC ha detto:

    Cara Annalisa, spero proprio che, come tu scrivi, la rivoluzione riesca a “trovare il suo interno il giusto rinnovamento” (anche se ho l’impressione che “giusto” sia, per te, sinonimo di “nessuno”). Lo spero per i cubani, che meritano un futuro migliore dell’ammuffita realtà nella quale sono stati fin qui costretti a vivere nel nome del culto del “grande leader” che non sbaglia mai. E lo spero per noi, per quello che la rivoluzione ha, in questi decenni, rappresentato per tutta la sinistra. Certo è, tuttavia, che, per rinnovarsi davvero, Cuba deve smettere d’avere paura di una “bloguera” fuori dalle righe e dei premi (tutti più che meritati, secondo me) che riceve all’estero. Più in concreto: per rinnovarsi davvero, Cuba deve superare, non tanto il bloqueo degli Stati Uniti – anacronistica realtà ormai condannata ed irrisa da tutte le persone sane di mente (tranne quelle che hanno qualcosa da chiedere alla destra cubana di Miami) – quanto il bloqueo mentale che le impedisce di fare i conti con se stessa (poiché converrai che fare i conti con se stesso è, per chiunque, la prima condizione di rinnovamento). In breve, Cuba deve liberarsi dalla gabbia retorica di cui il tuo ultimo post è un piuttosto sbrindellato esempio, dall’idea che tutto quello che non è supina accettazione della rivoluzione (o della sua anchilosata caricatura) è complotto nemico. Vorrei consigliarti, cara Annalisa, di leggere ciò che, sempre durante il congresso dell’UNEAC, Eusebio Leal, l’historiador de la Ciudad de la Habana, ha scritto a proposito di quelli tu – come sempre più realista del re – continui a chiamare i “gusanos”. Ma tempo che tu finiresti, col piglio burocratico che t’afferra ogni volta che parli di Cuba, per catalogare anche Leal tra i “nemici del popolo”.

  42. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Massimo Massimo,
    Quello che c’è di veramente patetico è la tua coazione diffamatoria su ogni cosa abbia a che fare con Cuba.
    Nell’isola quelli che tu — da giornalista libero — chiami “intellettuali ortodossi” si pongono pubblicamente domande sul sistema educativo scolastico che in Italia un preside non si sognerebbe mai di fare davanti alle “autorità”, per i riflessi pavloviani conformisti di tutta la nostra dirigenza scolastica.
    Qui da noi il massimo di audacia autocritica per una scuola che va in pezzi è prendersela con il “permissivismo” sessantottino: rimettete la bacchetta nelle mani dei professori e la scuola cesserà di licenziare studenti semianalfabeti.
    Tu invece riesci a estrapolare dal suo contesto una frase di Alfredo Guevara per arrivare a insinuare che se Cuba vuole avere un futuro la sua scuola deve essere un po’ più simile a quella italiana, o magari a quella che c’è ad Haiti.
    Forse è meglio che fornisco il link del discorso di Guevara, altrimenti la gente potrebbe pensare che lui ha veramente detto quello che tu, assai capziosamente, gli attribuisci:

    http://www.rebelion.org/noticia.php?id=65566&titular=%22no-puede-hacerse-contribuci%C3%B3n-enriquecedora-de-valores-humanistas-desde-medios-de-comunicaci%C3%B3n-aliados-del-capitalismo–

    E mi raccomando, continua prudentemente ad evitare qualunque riferimento all’aggressione USA. In qualunque modo l’argomento ti venga messo sotto il naso tu trovi sempre il modo di scantonare con destrezza. Il galateo che tu osservi non contempla queste cadute di stile, vero?

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Vorrei consigliarti, cara Annalisa, di leggere ciò che, sempre durante il congresso dell’UNEAC, Eusebio Leal, l’historiador de la Ciudad de la Habana, ha scritto a proposito di quelli tu – come sempre più realista del re – continui a chiamare i “gusanos”./

    Ecco quello che Esuebio Leal dice di “los que estan fuera”:

    Porque, de lo contrario, tendría que decir que son hijos míos como todos los que luchan por la independencia de Cuba, como dijo una vez el Padre fundador.

    Nell’interpretazione di Cavallini “los que estan fuera” contempla anche il gusano mafioso di Miami che, notoriamente, lotta per l’indipendenza di Cuba. Se torturate un testo con la necessaria spietatezza questo finirà per dire quello che volete voi. E’ una delle prime lezioni che imparano i giornalisti del mondo libero.

    Mi concedo una citazione dallo stesso discorso di Leal:

    “Una reunión como esta de hoy no podría celebrarse en ningún lugar del mundo, porque no existe aquel donde los intelectuales, los escritores, los artistas… se puedan reunir y que sus ideas no ya cuestionen, sino que influyan y hasta determinen en la vida de un Estado y de una nación. Ese privilegio que nos dio el tiempo, está unido a la ausencia que se produjo cuando el primer día no estuvo con nosotros Fidel”.

    Ma si sa, queste sono le formule servili degli “intellettuali ortodossi”, vero Massimo? Niente a che vedere con l’integrità dei giornalisti del mondo libero.

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    MC ha detto:

    Gianluca, se ti fa piacere credere che l’aver negato il visto d’uscita a Yaoni Sánchez sia stato un modo intelligente di rispondere “all’aggressione Usa”, continua pure per la tua strada. Io credo che sia stata una testimonianza di stupidità. Più specificamente: di quella particolare forma di stupidità che – la Storia insegna — è l’inevitabile portato d’ogni forma di totalitarismo. Quel che ne è emersa è l’immagine — a suo modo fedele – d’un regime che ha paura delle fotografie dei panini che tanto hanno indignato la nostra Annalisa. Dal dibattito dell’UNEAC – peraltro ancora pesantemente strangolato dal cappio dell’ortodossia – sono emerse alcune voci interessanti (quella di Alfredo Guevara tra le altre) che sottolineano un desiderio di cambiamento (o un bisogno di intelligenza, se preferisci) che, per così dire, scavalca a sinistra il tuoi piuttosto penosi eccessi di zelo (per non dir di quelli di Annalisa). Hai fatto bene a linkare l’integrale di Alfredo Guevara. Leggilo e medita. Leggi e medita anche l’intervento di Leal. E particolarmente la frase (da te audacemente censurata) dove el Historiador afferma: ““Yo no me avergüenzo de los que están fuera, porque mis hijos están fuera, y jamás me avergonzaré de mi condición de padre, ni jamás les quitaré a ellos el nombre de cubanos —ellos decidieron su camino— siempre y cuando no hagan armas contra la patria que los vio nacer”. Questa è, caro Gianluca, un’affermazione che, senza possibilità d’equivoco, contraddice la politica di “decubanizzazione” o “gusanizzazione” dell’esilio portata avanti dal castrismo. Leggi, medita. E poi prova a riguardare i panini di Yoani. Vedrai che, se Dio vuole, ti faranno un po’ meno paura.

  45. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    / Questa è, caro Gianluca, un’affermazione che, senza possibilità d’equivoco, contraddice la politica di “decubanizzazione” o “gusanizzazione” dell’esilio portata avanti dal castrismo./

    Sciocchezze.
    L’incontro dell’Uneal era stato preceduto di pochi giorni da un incontro all’Avana dell’emigrazione cubana. Consiglierei a te di leggere con molta attenzione la dichiarazione finale, per vedere se gli emigrati di cui parla Leal sono assimilabili alla gusameria di Miami e di Madrid. O se offrano anche solo il minimo appoggio alle campagne di odio che i gusanos promuovono.
    Capisco che tu voglia far credere che si tratti di un blocco unico, ma chi ha l’abitudine di andare a verificare i documenti riderebbe di questa tua idea che vi sia un’apertura verso la mafia di Miami.
    Sei tu che lo dici, non certo Leal.

  46. avatar
    Antonio ha detto:

    Tra l’altro la questione della Sanchez è certamente tra le meno gravi. Stando al rapporto 2007 di Amnesty International sullo stato dei diritti umani a Cuba, vi sono persone che, per esempio, soltanto per aver osato documentare uno sfratto o qualcosa del genere, vengono arrestate con l’accusa di “disordine pubblico” e condannate a scontare in galera pene severissime che nemmeno per omicidio!
    Però di queste persone gli ipocriti come la Melandri se ne “impipano”, meglio preoccuparsi dei giornalisti già schiattati che tanto non possono più rompere i coglioni a nessuno!

  47. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Però di queste persone gli ipocriti come la Melandri se ne “impipano”, meglio preoccuparsi dei giornalisti già schiattati che tanto non possono più rompere i coglioni a nessuno!/

    E bravo il vigliacchetto.
    Chi ha scritto che se ne “impipa” sono io, e lo confermo.
    Ma la canaglietta calunniatrice ha capito che è meglio alzare un po’ di polverone e prendersela con “la Melandri”.
    Gli amici della libertà e della democrazia: vigliacchi e amanti della tecnica della calunnia.

  48. avatar
    Annalisa ha detto:

    No Antonio, non ci sto a prendermi dell’ipocrita da te nè da nessun altro. Io ho parlato di Melissa, 20 anni, e degli altri accusati ingiustamente di terrorismo internazionale e in carcere a Lima, quando la stampa italiana se ne è strafregata del tutto, e lo stesso ho fatto rispetto a Fredy Muñoz , giornalista colombiano di Telesur , la cui vicenda è stata ignorata da tutti quanti. Tutti coloro che se ne infischiano dei giornalisti colombiani o messicani, o di quanto accade in Perù. Ma che sono pronti a sbracciarsi perchè Yoani non può volare a Madrid. In Colombia, come in Messico, come in Perù non ci sono premi di giornalismo ad aspettarli, non ci sono rimesse in dollari a sovvenzionare tutte queste persone, non ci sono giornali di mezzo mondo a dargli spazio, non ci sono i Cavallini di turno a criticare i loro governi. Cerchiamo di riportare le cose nella loro giusta dimensione per favore. Nessuno (almeno non io) sta dicendo che a Cuba vada tutto bene, stiamo (per lo meno io) ripetendo che le cose stanno se pur lentamente cambiando e anche la situazione dei diritti umani va in questo senso. Il punto è : ti sei letto i rapporti di Amnesty sugli altri paesi, Stati Uniti in testa? Perchè tanta mobilitazione di persone e capitali contro Cuba, mentre ce ne strafottiamo se accade molto ma molto peggio altrove? Ti sei letto il capitolo relativo agli Stati Uniti (e non solo) del rapporto di Amnesty? Più di 200 morti dal 2001 per l’uso delle armi elettriche Taser. Sei venuto qui candido candido qui a difendere Yoani e a darmi dell’ipocrita , mentre non ti ho mai letto a proposito di tante altre merdate che accadono nelle bellissime e luccicanti democrazie delle quali enunciamo ogni giorni gli innumerevoli pregi e ti permetti di darmi dell’ipocrita se non leggi due righe a proposito del giornalista cubano che si è fato un anno di carcere per disordini pubblici.…ma và… E con questa l’a

  49. avatar
    Annalisa ha detto:

    l’argomento è chiuso.

  50. avatar
    MC ha detto:

    Via Gianluca, non esagerare con gli eccessi di zelo. Gli incontri dell’emigrazione cubana si tengono da anni e sono, a tutti gli effetti, delle farse. O meglio: sono finti (e piuttosto stucchevoli) dialoghi tra il governo di Cuba e alcuni tra gli sparuti cubani all’estero che col governo cubano sono d’accordo in tutto. Leal ha esplicitamente parlato dei suoi figli che da Cuba se ne sono andati perché in disaccordo con il castrismo. E, soprattutto, perche chi non è d’accordo con il castrismo, a Cuba, non può fare che questo: andarsene. Perché chi non è castrista, non è, per il castrismo, un cubano. Con tutta la prudenza che si conviene ad un intellettuale “organico” (Gramsci mi perdoni), Leal ha chiaramente inteso contestare questo punto. Lo hanno capito tutti. Tu no. Pazienza. Prima o poi ci arriverete anche tu ed Annalisa (la quale, sia detto per inciso, piccata per l’accusa di ipocrisia, ha “chiuso l’argomento, con una delle più complete testimonianze di ipocrisia – il solito parlar d’altro – che mai abbia esibito).

  51. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Caro Massimo,

    nella stessa discussione sei capace di citare un discorso di Eusebio Leal al quale attribuisci la stravagante opinione che i gusanos non sono più gusanos e che i mafiosi non sono più mafiosi, e che tutti dobbiamo inchinarci con rispetto all’emigrazione cubana, rispettabile anche quando si tratta dei signori di Miami che preparano i festeggiamenti per il giorno della morte di Fidel.
    Successivamente, laddove io cito un documento dell’emigrazione cubana assolutamente solidale con il governo cubano parli di “finti (e piuttosto stucchevoli) dialoghi tra il governo di Cuba e alcuni tra gli sparuti cubani all’estero che col governo cubano sono d’accordo in tutto”, giacché questa è l’emigrazione che non ti piace.

    Capisco che trovi un gran gusto a questi giochi di prestigio che devono andare forte sulla stampa italiana, ma io comincio a trovare stancante questo rincorrere a mettere i puntini sulle ‘i’ per rimediare alle licenze che ti prendi con la logica e la coerenza.

    Diciamo così, come misura di compromesso: a me piace l’emigrazione “finta e stucchevole” e a te piacciono i mafiosi e i gusanos. Va bene?

  52. avatar
    G. ha detto:

    In effetti, che c’entra l’ipocrita? Voglio dire, differenza di opinioni a parte, è proprio necessario dare dell’ipocrita a chi non la pensa come te? Sia ben chiaro che vale per quel che mi riguarda anche al contrario. E’ vero che nelle discussioni si degenera, però perché Bifolchi si permette di dare del vigliacchetto e canaglia a chi, tornando a bomba, la pensa in maniera diversa? pesantino, o no?

  53. avatar
    F. ha detto:

    Meno male che non siete più rappresentati in parlamento. meno male che non spenderemo più soldi per mandare delegazioni a Cuba a Caracas o a lapaz a scimmiottare “Revoluciones de pacotilla” .

  54. avatar
    Celia ha detto:

    Su Cuba ci sono tanti luoghi comuni e poche idee confuse.
    Certo che se uno deve attenersi a “el Pais” come fonte di pura verità siamo a posto!

    X F:
    No adesso i tuoi soldi li daremo a Israele, contento?

  55. avatar
    Anonimo ha detto:

    Per niente cara Celia.. nè ai palestinesi nè a israele.. diamoli a Emergency.

  56. avatar
    Anonimo ha detto:

    Dimenticavo.. l’unica idea precisa su cuba sono i soldi che chavez manda. Vedrai cara celia a novembre quando hughito perderà il suo potere e all’isola non arriverà più un centavos.. farete colletta voi che sapete cosa succede laggiù? O meglio.. trasferitevi a godere le verità nascoste ai più..

  57. avatar
    Celia ha detto:

    Per la verità la mia era una battuta.
    L’Italia a parte le varie associazioni, di cui la più famosa è Italia-Cuba, non ha mai dato un soldo a Cuba.
    Cosa che forse non si può dire di Israele.

    Chavez manda petrolio e in cambio Cuba fa studiare i giovani venezuelani nelle università cubane e manda medici ad operare i venezuelani che senza di loro sarebbero già morti.Presente il baratto?
    Si possono fare grandi cose senza scambiarsi dei soldi. Ma già, questo è l’unico metodo che il capitalismo conosce!

  58. avatar
    Anonimo ha detto:

    Il petrolio che chavez manda viene rivenduto in gran parte a prezzo maggiorato fuori dall’isola per arricchire il partito.. chiedi ad un venezolano se crede un vantaggio studiare nelle università cubane! Opuure se si fida dei moduli medici cubani.. quando non scappano! Suvvia ste cose potevate scimmiottarle 3 ..4 o 5 anni fà.. Adesso tutto è alla luce del sole.. come l’idiosincrasia dei cubani per quei pochi studenti venezolani… Presente l’idiosincrasia? Si possono fare grandi cose con i petrodollari del popolo venezuelano… ma già questo è l’unico metodo che chavez conosce..

  59. avatar
    Anonimo ha detto:

    ..Il petrolio che chavez manda viene rivenduto in gran parte a prezzo maggiorato fuori dall’isola per arricchire il partito..???
    Azz!! questa si che é una notizia!!

  60. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    / E’ vero che nelle discussioni si degenera, però perché Bifolchi si ermette di dare del vigliacchetto e canaglia a chi, tornando a bomba, la pensa in maniera diversa? pesantino, o no?/

    Un sacco di gente parla perché ha la bocca, ogni tanto deve aprirla e dare fiato…
    Chi stava “tornando a bomba” in realtà stava usando una mia provocazione per attaccare un’altra persona, attribuendogli parole che questa non aveva detto.
    Per me questa è vigliaccheria. Leggi prima di parlare.
    In un’altra occasione si potrà discutere se la libertà d’opinione può giustificare qualunque oscenità, senza che la gente decente reagisca in modo energico.
    Capisco però che non bisognerebbe farlo a casa di altri, ma se ho ecceduto mi scuso solo con Annalisa, non con il vigliacchetto.
    Passo e chiudo definitivamente con questa discussione.

  61. avatar
    V ha detto:

    ..Presente l’idiosincrasia? Si possono fare grandi cose con i petrodollari del popolo venezuelano…

    Scusa anonimo ma fino a qualche tempo fà il petrolio non era di qualche multinazionale???

  62. avatar
    MC ha detto:

    »>nella stessa discussione sei capace di citare un discorso di Eusebio Leal al quale attribuisci la stravagante opinione che i gusanos non sono più gusanos e che i mafiosi non sono più mafiosi, e che tutti dobbiamo inchinarci con rispetto all’emigrazione cubana< «
    Caro Gianluca, chiunque può constatare, rileggendo i miei post, che io non sono mai “stato capace” né dell’una né dell’altra cosa. L’unico che fa giochi di prestigio – tra l’altro impappinandosi nel bel mezzo dello spettacolo – sei tu. Hai ragione. Meglio smettere prima che sul palcoscenico comincino a piovere pomodori. Anche perché – aggiungendo ridicolo al ridicolo – tu continui a polemizzare con me come se avessi di fronte “la stampa italiana” tutta. Non lo trovi, come dire?, un po’ sopra le righe?

  63. avatar
    MC ha detto:

    Per G. Hai ragione: il termine ipocrita – che implica malafede – non è accurato in questo caso. Credo che l’espressione “eccesso di zelo” sia molto più appropriata. Prendi, giusto per chiarire il concetto, la frase di Annalisa dal quale il dibattito ha preso le mosse dopo che qualcuno (mi pare Antonio) aveva criticato l’ “oscura burucrazia cubana” per mancata concessione del visto d’uscita a Yoani Sánchez. “l’oscura burocrazia cubana — ha scritto la padrona di casa — è stata progettata casomai per difendere l’isola e chi ci vive proprio da coloro i quali ora vanno regalando premi”. Predi ora quello che Mariela Castro – figlia di Raúl – ha dichiarato ieri, sullo stesso tema, al quotidiano spagnolo La Vanguardia: “io credo che tutti i cubani debbano avere il diritto di uscire liberamente dal paese”. Così. Semplice, semplice, senza tanti fronzoli e tanti distinguo. Io credo che Annalisa (per non dir di Gianluca, che mi pare un caso disperato) dovrebbe imparare ad essere un po’ più Mariela e un po’ meno burocrate della Seguridad. Tutto qui.

  64. avatar
    Annalisa ha detto:

    Proprio senza fronzoli e distinguo non direi proprio, Cavallini:
    No sé lo que se está analizando ni lo que se va a decidir. A mi me
    encantaría que esas cosas se solucionaran. Actualmente la gente puede
    salir
    pero con muchas dificultades. Habría que reducir los obstáculos
    absurdos,
    que me parecen espantosos. Ahora bien, me imagino que se están
    analizando
    montones de cosas sobre por qué se pusieron esas restricciones y cómo
    debería hacerse ahora. Porque todos los países tienen restricciones y
    normas
    para todo, pero no tienen leyes extranjeras que dificultan aún más la
    elaboración de sus políticas nacionales. Nosotros tenemos la ley
    norteamericana de Ajuste cubano, que premia a los que se van de manera
    ilegal y no otorgan las visas acordadas para viajar a los EEUU de
    manera
    legal. Y este es un asunto muy grave que debería resolverse con el
    apoyo de
    los gobiernos que dicen amar la democracia. Es difícil encontrar la
    justa
    medida en medio de las hostilidades, pero no podemos ponernos
    limitaciones
    añadidas a las que ya nos imponen los enemigos de la nación cubana. Que
    todo
    se analice con profundidad, para encontrar las mejores soluciones. Que
    no
    sea que privemos a la gente de su derecho a salir. Por mi, que le den
    permiso a todos los que quieran salir, siempre que no tengan deudas con
    la
    justicia.

  65. avatar
    G. ha detto:

    Bifolchi datti una bella calmatina, qui non siamo sul ring. E quel tono perentorio usalo con gli amici tuoi, o con chi ti pare, sicuramente non con me. No cojas lucha, fatti una passeggiata o qualche esercizio zen.….….… Yo paso.

  66. avatar
    MC ha detto:

    “Que no sea que privemos la gente de su derecho a salir”. Dove stanno i fronzoli? Il concetto è chiarissimo. Così come chiarissimo – in senso burocratico-poliziesco – è stata quella tua infelice frase sulla “oscura burocrazia che difende Cuba e coloro che ci vivono da coloro ai quali ora regalano premi”. Mariela il visto a Yoani l’avrebbe dato. Tu no. Io sto con Mariela.

  67. avatar
    V ha detto:

    …io sto con FIDEL!!!

  68. avatar
    Celia ha detto:

    Anonimo che spara cazzate e non si firma neppure.
    Tu devi vivere da qualche altra parte se pensi sul serio ciò che hai scritto oppure ti prego di informarti meglio.

    X MC
    I “fronzoli” come li chiama lei sono tutto l’altro concetto che ha espresso Mariela.
    Comodo estrapolare una frase da un discorso più ampio che prende in esame altre cose!

  69. avatar
    Francesco ha detto:

    E tu che ne sai celia? cosa sai? vivi a Miraflores? beata illusione. vedrai a novembre. altro che “cazzate” . ni’ una gota mas de petroleo a los cubanos.

  70. avatar
    Annalisa ha detto:

    “ni’ una gota mas de petroleo a los cubanos“
    Sai Francesco, cazzate a parte, l’unica cosa patetica e anche un tantino inquietante è il godimento con il quale lo annunci. Da dove scrivi Francè?

  71. avatar
    Celia ha detto:

    X Francesco
    Da come scrivi ne so’ certamente più di te e visto il tono ti vorrei ricordare che non siamo in guerra e stiamo parlando di persone umane o in quanto cubani non meritano il tuo rispetto?
    Questo sadismo è veramente vergognoso.

  72. avatar
    nardi ha detto:

    commento 65 in poi: a me leggendo sta cosa sembra proprio che “i fronzoli” (il cosiddetto “contesto” che viene invocato quando si discute su cuba) ci siano ma per negarli. che sia un testo molto cauto (diciamo fra il rispetto per le autorità e e l’autodifesa?) non c’è dubbio ma il messaggio mi sembra molto chiaro: “già ci fanno problemi da fuori, perché dobbiamo incatenarci da dentro?”.

    se posso fare un commento personale: il paragone impastato-yoani a me sembra talmente forzato che potevate evitare di pigliarvi a pizze telematiche.

    saluti

  73. avatar
    Celia ha detto:

    X Nardi
    Nessuno qui ha scritto che Cuba ha un iter burocratico corretto per i visti.
    Tutti sanno che è lungo e pieno di “beghe”.
    Certo noi potremmo guardare da parte ns., visto che per es. l’Italia non è che non ha pretese verso chi ospita cittadini cubani.
    Sta di fatto che questo iter esiste da quando esiste il governo di Fidel e la guerra fredda ed è ora di cambiare le norme che lo regolano.
    Qui il discorso era sul perchè non lo abbiano concesso a Yoani.
    Fra l’altro Mariela piace molto ai cubani per la sua apertura e se si permette di dire certe cose significa che ha voce in capitolo.

  74. avatar
    MC ha detto:

    Per Celia
    »>Nessuno qui ha scritto che Cuba ha un iter burocratico corretto per i visti< «
    Per la verità Annalisa non solo ha difeso l’iter burocratico di cui sopra, ma ne ha anche poeticamente esaltato la funzione patriottica, tesa alla difesa del suolo natale dai malvagi “ai quali regalano premi”. Tutto il dibattito, cara Celia, è partito proprio da qui. Mi pare inoltre che il vero problema non sia, in questo caso, di “correttezza”. Il sistema è, in realtà del tutto arbitrario. Peggio: ricattatorio. Il visto, a Cuba, lo si dà, infatti, non seguendo un iter burocratico convoluto e perverso, ma come premio politico. O, se preferisci, come premio al servilismo politico, all’acquiescenza nei confronti del regime. È questa la ragione per la quale Yoani (bello o brutto che sia quel che scrive in Generation Y) non l’ha ottenuto. Ai più realisti del re che frequentano questo blog – gestito da una poetessa che, tra i più realisti del re, è sempre la più realista — ricordo una delle più belle scene del film “Fragola e cioccolata”. Quella in cui un artista (uno scultore) fa a pezzi le sue opere (considerate dal regime poco ortodosse) per poter ottenere il visto per un viaggio in Messico. Gutierrez Alea (Titón), il regista del film, queste cose le ha dette, attraverso il suo film, quasi quindici anni fa. Trovo francamente sconcertante che Annalisa, tu e tutti gli altri ancora non le abbiate digerite.

  75. avatar
    Francesco ha detto:

    scrivo da un quieto angolino d’italia zuppo di verde e fradicio di sole.. ma non ha importanza.. Patetico cara Annalisa è il diritto negato alla libertà di viaggiare, all’amore omosessuale, alla libertà di informarsi, inquietante il paternalismo di regime,il giornalismo arcaico di gramma, la sudicia corruzione di regime. e per Celia che satutto: vergognati! mentre tu coniughi “giudizi” liberamente c’è chi marcisce in galera per il reato di libera opinione che formalmente è definto attentato all’integrità dello stato socialista.. Vergogna!

  76. avatar
    Celia ha detto:

    X MC
    L’iter per i visti fu creato proprio con scopo antiterroristico come ha scritto Annalisa.
    Detto questo, ha sicuramente bisogno di un ammodernamento come tutte le leggi fatte 50 anni fa’ anche senza perdere il suo scopo ultimo.
    E noi (Italia) su questo non siamo un bell’esempio.

    Poi scrivi:
    Mi pare inoltre che il vero problema non sia, in questo caso, di “correttezza”. Il sistema è, in realtà del tutto arbitrario. Peggio: ricattatorio. Il visto, a Cuba, lo si dà, infatti, non seguendo un iter burocratico convoluto e perverso, ma come premio politico. O, se preferisci, come premio al servilismo politico, all’acquiescenza nei confronti del regime.

    Su questo non concordo affatto.
    Sono tanti i fattori che determinano la concessione del visto o meno.
    Te lo dico perchè personalmente ne so’ qualcosa.

    Il film che citi l’ho visto anch’io più di una volta ma la fotografia mirata della pellicola era sul rapporto fra il regime e gli omosessuali che allora non erano certamente ben visti.
    La situazione ora è molto cambiata, tanto che mi sento di dire tranquillamente che gli omosessuali cubani sono molto più tutelati degli omosessuali italiani (anche se non è che ci vuole molto!)

  77. avatar
    Celia ha detto:

    Sinceramente caro Francesco non mi vergogno affatto.
    Dovresti vergognarti tu ad usare quel tono di vendetta quando si parla di persone.
    Io non so’ tutto, ho solo qualche esperienza di vita cubana, ma discutere con uno che si sente più intelligente di te è veramente ironico.
    Sai cosa trovo patetico io invece?
    Battersi tanto per la libertà dei dissidenti cubani e poi sbattersene per quel che succede in Colombia o in Perù, per esempio, dove non si limitano ad incarcerare, li fanno proprio fuori.
    Trovo patetico battersi per gli omosessuali cubani quando ora nel 2008 sono molto più tutelati dei gay italiani.
    Trovo patetico prendere per oro colato ciò che scrivono i quotidiani occidentali.

    Se non lo sai internet è prima di Cuba, è controllato dagli Usa e oscurato.

    La maggior parte dei dissidenti che si trovano in prigione sono stati incarcerati perchè a libro paga della Cia.
    Sai quanti attentati ci sono stati a Cuba?
    Una marea…peccato che non ne abbia parlato nessuno.
    Ma certo, questo non è il genere di cose che fa’ breccia sui bravi democratici occidentali che pensano di essere liberi…

  78. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Trovo patetico battersi per gli omosessuali cubani quando ora nel 2008 sono molto più tutelati dei gay italiani.
    Trovo patetico prendere per oro colato ciò che scrivono i quotidiani occidentali./

    Va’ a spiegare ai connazionali di Paola Binetti che Cuba potrebbe presto legalizzare il matrimonio gay sul modello Zapatero, avendo già da tempo cancellato ogni discriminazione sul piano civile.
    Ci vorranno secoli per spazzare via l’ignoranza che circonda Cuba.
    Del resto considerate le condizioni penose dell’informazione occidentale…

  79. avatar
    Francesco ha detto:

    Ammodernamento? libro paga della cia? Attentati a cuba? Ma che esperienze cubane hai Celia? il viaggetto dell’associazione italiacuba controllato e ben guidato dal regime. Magari assieme a Diliberto o quell’altro eurodeputato di palermo. per favore, ci manca solo che sei andata a caracas per il primo maggio con i bolivariani d’italia..! io putroppo ho vissuto in famiglia il dramma della violenza e della brutalità.. quelli che a caracas, pagati dal regime, sfregiano stuprano y te “matan” como un perro. Noi bravi occidentali liberi? meglio senzaltro dei sudditi come te.. di un pensiero fiacco… della propaganda..dei petrodollari chavisti..! Adios

  80. avatar
    V. ha detto:

    ..Ammodernamento? libro paga della cia? Attentati a cuba? Ma che esperienze cubane hai Celia? il viaggetto dell’associazione italiacuba controllato e ben guidato dal regime…

    Celia delle esperienze le ha al contrario di Francesco.
    Non ne parla più nemmeno la SINA per proprio pudore.

    io putroppo ho vissuto in famiglia il dramma della violenza e della brutalità.. quelli che a caracas, pagati dal regime, sfregiano stuprano y te “matan” como un perro.

    Ma non raccontare sciocchezze, e soprattutto non raccontartele…

  81. avatar
    MC ha detto:

    »>La maggior parte dei dissidenti che si trovano in prigione sono stati incarcerati perchè a libro paga della Cia< « La verità è che, a Cuba, tutti coloro che dissentono sono automaticamente “a libro paga della Cia”. Nessun bisogno di prove. Nessun bisogno di processi degni di questo nome. Perché, a Cuba, dissentire è, di per sé, un reato. Anzi: è più di un reato. Chi dissente cessa, per il regime, di essere cubano, diventa un nemico della patria. La storia degli arresti e delle condanne del marzo 2003 – la più recente, ma non certo l’unica – è, a questo proposito, esemplare. In un precedente post, cara Celia, avevi scritto di non avere nulla di cui vergognarti. Adesso ti sei data un buon motivo per farlo. Quanto a “Fresa e chocolate”, se davvero tutto quello che hai visto nel film di Titón è la denuncia delle discriminazioni contro gli omosessuali, sei andata al cinema con il paraocchi. Prova e riguardarlo. E magari dai un’occhiata anche a “Guantanamera”, l’ultimo film di Titón. Poi rimettiti al computer e prova a scrivere di nuovo “sono in prigione perché a libro paga della Cia”. E guardati allo specchio. Ti scoprirai, ne sono certo, rossa di vergogna.

  82. avatar
    V ha detto:

    Cavallini…Lirico e commovente!
    Capisco ora perchè di proposito eviti gli specchi!!!
    Un “spassionato“consiglio.Guardati più spesso!

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    Eliolibre ha detto:

    Se ne sono appena andati il mio amico Ariel Dìaz e la sua compagna Lilliana Hèctor, trovadores cubani che sono stati miei ospiti durante la loro prima pourne italiana. Ariel è amico di Yoani Sanchez e dopo aver letto i commenti a questo post ha commentato “non comprendo come su un caso così banale come quello di una persona che cerca notorietà in maniera furbetta, cosa rara per il dignitoso popolo cubano, si sia montato addirittura un caso internazionale e se ne occupano tutti i grandi media. Ma perchè si ricorre alla mistificazione e non si cerca invece di conoscere la realtà cubana che servirebbe molto a capire l’incredibile spreco di risorse che fa di un Paese ricco come l’Italia una nazione con ingiustizie inaccettabili ed un livello culturale che dovrebbe farvi vergognare? Io in queste tre settimane ho potuto apprezzare l’impegno di tante persone oneste che lottano contro ingiustizie inaccettabili ma mi sono reso conto che la vostra società è talmente malata che per autodifendersi necessita assolutamente di riempire la testa delle persone con prgrammi televisivi che gridano allo scandalo per il vergognoso contenuto demenziale e di un’informazione talmente falsa da far pensare che ci sia la volontà di affondare la cultura e la ragione. Per questo il vostro Paese è diretto verso un declino sociale, culturale, politico e persino economico che credo irreversibile”.
    Non credo servano ulteriori commenti. Grazie Ariel

  84. avatar
    nardi ha detto:

    elio, l’amico tuo (più tuo che della yoani, sicuro!) ha un paio di buone ragioni — a parte che l’ultima frase è una descrizione, non una profezia: così siamo buoni tutti — ma parla sempre così ampollosamente? non è che lo hanno lasciato uscire perché annoiava i cubani? ^_^

    era meglio se usciva la yoani, di qua erano contenti e di là non ciavevano chi gli misurava i panini e gli occupava sempre i posti al cyber.

  85. avatar
    Celia ha detto:

    X Francesco e MC
    forse dovresti informati su quanti soldi l’amministrazione Bush da 8 anni stanzia per qualsiasi manovra abbia come scopo ultimo far cadere il governo cubano.
    E chiaramente non stiamo parlando solo di manovre “legali”.
    Questo sarebbe già sufficiente per avere una fotografia più lucida.
    Non so che esperienze abbia tu, io sono sposata con un cubano quindi a me non le venite a raccontare!
    Se lo vuole sapere, se avessi avuto la possibilità ci sarei andata sicuramente il 1°maggio a salutare Chavez.
    Fresa y chocolate e Guantanamera fanno parte della ns.cineteca e gli ho visti più volte insieme a Lista d’attesa, altro grande film quindi non credo mi debba raccontare nulla.

  86. avatar
    Celia ha detto:

    x Elio che scrive:
    la vostra società è talmente malata che per autodifendersi necessita assolutamente di riempire la testa delle persone con prgrammi televisivi che gridano allo scandalo per il vergognoso contenuto demenziale e di un’informazione talmente falsa da far pensare che ci sia la volontà di affondare la cultura e la ragione.

    Purtroppo è così, un popolo ignorante è un popolo poco pericoloso e noi lo stiamo dimostrando a pieno.

    X Nardo
    Non dovremmo essere poi così soddisfatti di questa descrizione…

  87. avatar
    Eliolibre ha detto:

    Nardi, forse era meglio che ti tappassi la bocca, “non è che lo hanno lasciato uscire perché annoiava i cubani?” lo può scrivere solo un personaggio squallido quale tu sei. Ho parlato ora con il mio amico, dice che prova solo pena per certi personaggi che a Cuba non trovano riscontro nemmeno tra i più accaniti anticastristi. Un popolo con un minimio di dignità esprime una cultura dove si può dissentire senza abbassarsi a certi livelli di stupidità che non fanno onore alla specie umana. Purtroppo questo non succede in Italia, e tu ne sei un classico esempio. Riflettici.

  88. avatar
    nardi ha detto:

    celia: e chi è soddisfatto?
    eliuccio bello: quando ti arrabbi, insulti e predichi tutto insieme sei fantastico. ah, quella macchia gialla sulla tua tastiera, è bile. fatti vedere.

  89. avatar
    Antonio ha detto:

    “La maggior parte dei dissidenti che si trovano in prigione sono stati incarcerati perchè a libro paga della Cia.”

    Per esempio? Sul sito di Amnesty International ci sono nomi e cognomi dei dissidenti che marciscono nelle galere cubane, vengono definiti prigionieri di coscienza perchè non hanno mai fatto ricorso alla violenza ne hanno incitato altri ad usarla. Quali sarebbero i “terroristi” servi dell’”imperialismo yankee”?

  90. avatar
    V ha detto:

    …Antonio…
    Chiedilo alla SINA sarà ben felice di fornirti i passati e presenti “dissidenti”.
    Sempre che ne abbia ancora voglia di parlarne…

  91. avatar
    Antonio ha detto:

    No, io lo chiedo a Celia. Forza.

  92. avatar
    v ha detto:

    Va bene!! dopo mi riservo una domanda per Antonio

  93. avatar
    MC ha detto:

    Per Celia
    Io non ti racconto nulla. Dico solo che, se visti i film che hai nominato (magari aggiungi alla lista anche “Antes que anochezca”, dal libro autobiografico di Reynaldo Arenas), puoi scrivere che “i dissidenti in carcere sono tutti a libro paga della Cia” senza arrossire di vergogna, quei film tu non li hai capiti. O non li hai voluti capire. Evidentemente tu accetti senza discutere, come un buon soldatino, la logica distorta (e, a conti fatti, ben più dannosa d’ogni embargo e d’ogni trama imperiale) che il dissenso è, in sé, una prova di tradimento. Dissenti, dunque sei un agente della Cia. Questa, cara Celia, è la logica che ha ucciso la rivoluzione cubana, non quella che l’ha salvata. Questa è la logica che ha trasformato il castrismo in un regime che ha paura dei panini di Yoani.

  94. avatar
    Celia ha detto:

    x MC e Antonio:
    Non mi pare che il governo abbia paura di Yoani: altrimenti perchè non l’avrebbe ancora arrestata?
    Spiegatemi questo se riuscite.

    I dissidenti che stanno in galera, ci stanni perchè hanno attentato alla rivoluzione in vari metodi ma il reato è quello.
    Il reato di aggregazione è scomparso da un pezzo.
    Non conosco le storie di tutti come credo nemmeno voi.

    Comunque ripeto ciò che ho scritto in precendenza: è patetico che certa gente si scagli contro Castro appena si sente nominare Cuba e invece non si dica niente per i giornalisti morti ammazzati di Colombia o Perù, oppure di quelli della grande neo-democrazia russa.
    Cioè l’indignazione, come al solito, vale solo contro i rossi comunisti.

  95. avatar
    Celia ha detto:

    x MC
    Quei film erano riferito a periodi che ormai fanno parte del passato.
    Sono tutti degli anni ’80 (non so l’ultimo che hai citato perchè non lo conosco)
    Ne è passata di acqua sotto i ponti nel frattempo…

  96. avatar
    Antonio ha detto:

    Cecilia: “I dissidenti che stanno in galera, ci stanni perchè hanno attentato alla rivoluzione… non conosco le storie di tutti”

    Ah ecco! Hanno attentato alla rivoluzione, ‘sti stronzi! Puoi farci un esempio? Non ti ho chiesto la storia di tutti, spiegaci in che modo uno qualsiasi dei dissedenti indicati da Amnesty International avrebbe “attentato alla rivoluzione” e perchè secondo te meriterebbe di marcire in una galera cubana.

    Cecilia: “l’indignazione, come al solito, vale solo contro i rossi comunisti.“
    Non per me, se si tratta di diritti civili io certamente non discrimino in base al colore delle bandierine che sventolano i vari regimi, sono quelli come te che difendono sempre e comunque il regime castrista, qualsiasi nefandezza commetta.

  97. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    Antonio …un esempio?
    ma fino adesso dove sei stato.. sulla luna
    vuoi dire che non hai mai letto nulla su come agiscono: la CIA, l’USUAID, la NED…

    a Cuba non esiste il “reato d’opinione”, si va in galera se trasgredisci la Ley 88, legge promosso dopo contro le leggi d’ingerenza exraterritoriale promosse dagli USA…

    Antonio .. o sei in malafede o solamente “ignori”… a studiare!!!

  98. avatar
    Antonio ha detto:

    Rossignoli, lei forse non è bene in grado di comprendere ciò che legge. Io ho chiesto di leggere la lista dei dissidenti arrestati a Cuba compilata da Amnesty International, di scegliere uno quelsiasi di quei nominativi e di spiegarmi, visto che siete così bene informati, perchè quella persona dovrebbe marcire in una galera. Non mi sembra una richiesta così difficile da comprendere, eppure…

  99. avatar
    V ha detto:

    ad Antonio,
    Cosa pensi che succeda se tu (supponiamo cittadino statunitense) mantenessi dei rapporti direttamente o indirettamente con un qualsiasi altro governo o funzionario straniero senza la dovuta autorizzazione.

  100. avatar
    Antonio ha detto:

    Rossignoli: “a Cuba non esiste il “reato d’opinione””

    Ahahhhahah! Questa è bella! Credo che nessun regime abbia mai espressamente codificato il “reato d’opinione”, la repressione della libertà d’opinione è una questione di fatto che magari viene giustificata in base a leggi, diciamo, “ambigue”…

  101. avatar
    Antonio ha detto:

    V, dipende da quali sono le finalità per cui intrattieni rapporti con altri governi, mi pare ovvio. Questo comunque non soddisfa la mia richiesta. Possibile che organizzazioni come Amnesty International o Reporters Senza Frontiere siano tutte al soldo della Cia?

  102. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    senta Antonio…
    io non devo spiegarle niente, ma le cose stanno così:
    sul rapporto a AI, non ci sono liste di nomi, i numeri si riferiscono ancora ai 75 arrestati nel 2003, che, con ampia documentazione di come e perchè sono stati arrestati, appunto per aver violato la Ley 88, (che se vuole le posso mandare una copia tradotta), al processo sono state presentate tutte le prove su come agivano e da chi prendevano ordini e soldi. le loro frequentazione alla SINA, le ingerenze degli USA, i sabotaggi, le provocazioni, ecc. ecc. … si documenti Antonip, basta un click su google.. leggere qualche buon libro.. insomma un piccolo sforzo per avere una analisi propria e non fare da eco alla porpaganda anticastrista.…. su questi argomenti sono stati licenziati parecchi giornalisti a Miami perchè prendevano soldi per scrivere contro Cuba… ripeto… a studiare!!

  103. avatar
    Celia ha detto:

    x Antonio
    Non capisco se c’è o se ci fa’.
    Se la legga lei la lista e legga anche la lista degli alri Paesi, poi ne riparliamo.

  104. avatar
    V ha detto:

    …@ Antonio
    …appunto!!

    Possibile che organizzazioni come Amnesty International o Reporters Senza Frontiere siano tutte al soldo della Cia?
    Per quanto riguarda AI non ne so nulla,
    per RSF, si il suo direttore é sul libro paga.

  105. avatar
    Celia ha detto:

    Ad ora sono 58 i prigionieri per questo motivo dopo numerosi liberazioni dal 2005 ad oggi e le motivazioni sono quelle che ho scritto e che ha espresso meglio Paolo.

    Senta io non pretendo di conoscere alla perfezione la legge cubana (come non conosco nemmeno quella italiana) ma se mi permetto di parlare, prima m’informo.
    AI ha diversi comunicati su questo.
    Ps.Celia (non Cecilia)

  106. avatar
    Antonio ha detto:

    V, appunto che?

  107. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    ultimo post… poi vado
    ripeto antonio, per un paio di giorni fai una ricerca sugli argomenti che citi, preparati un po’ e poi torna, che ne discuto volentieri,
    su un post dedicato a Impastato sei venuto a dar lezione ai cubani…
    o in malafede o enormemente disinformato.
    Visto che ai citato RSF, saprai anche che Robert menard in una intervista ha dichiarato pubblicamente di prendere soldi da organizzazioni USA e di pagare “gionalisti indipendenti” a Cuba…
    ripeto… a studiare!!!…

  108. avatar
    Celia ha detto:

    Possibile che organizzazioni come Amnesty International o Reporters Senza Frontiere siano tutte al soldo della Cia?
    Per quanto riguarda AI non ne so nulla,
    per RSF, si il suo direttore é sul libro paga.

    Sì, questo lo so pure io!

    E comunque a ragionamento e fino a prova contraria è molto più facile essere amici dell’impero che di Cuba.
    Infatti è solo il primo che può fare quello che più gli aggrada sbattendosene delle decisioni prese dall’Onu (vedi embargo in primis)

  109. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    / AI, non ci sono liste di nomi, i numeri si riferiscono ancora ai 75 arrestati nel 2003, che, con ampia documentazione di come e perchè sono stati arrestati, appunto per aver violato la Ley 88, (che se vuole le posso mandare una copia tradotta), al processo sono state presentate tutte le prove su come agivano e da chi prendevano ordini e soldi./

    Semmai bravo Fidel che si limita a mandare in galera gente che, se fossero stati giornalisti inglesi al soldo dell’Abwehr nazista durante la seconda guerra mondiale, sarebbero finiti in cinque minuti davanti al plotone d’esecuzione, e nessuno li avrebbe rimpianti.

  110. avatar
    Celia ha detto:

    x Antonio
    V, dipende da quali sono le finalità per cui intrattieni rapporti con altri governi, mi pare ovvio.

    Ecco, quindi pare ovvio che questi dissidenti controrivoluzionari avessero contatti con gli usa per destabilizzare il governo.
    Credo sia quello che stava tentando di farle capire V.

  111. avatar
    Celia ha detto:

    Semmai bravo Fidel che si limita a mandare in galera gente che, se fossero stati giornalisti inglesi al soldo dell’Abwehr nazista durante la seconda guerra mondiale, sarebbero finiti in cinque minuti davanti al plotone d’esecuzione, e nessuno li avrebbe rimpianti.

    Senza andare tanto dietro nel passato, qualcuno si ricorda della Politoskaja (scusate se ho scritto male) e di altri giornalisti russi?
    Di quelli nessuno ne parla e nessuno grida alla libertà negata, purtroppo.
    Sigh, : - (

  112. avatar
    Antonio ha detto:

    “AI, non ci sono liste di nomi, i numeri si riferiscono ancora ai 75 arrestati nel 2003″

    Falso, ci sono nomi, cognomi, età, data dell’arresto e luogo di detenzione; inoltre sono segnalati tutti i rilasci.

  113. avatar
    Antonio ha detto:

    Celia: “Senza andare tanto dietro nel passato, qualcuno si ricorda della Politoskaja (scusate se ho scritto male) e di altri giornalisti russi? Di quelli nessuno ne parla e nessuno grida alla libertà negata, purtroppo.”

    Nessuno ha parlato dell’omicidio di Anna Politkovskaja?! Stai scherzando?!
    Tra l’altro non capisco cosa vorresti dire, il fatto che in Russia non venga garantita libertà d’espressione ai giornalisti “scomodi” giustifica il fatto che questa non venga garantita nemmeno a Cuba?

  114. avatar
    V. ha detto:

    @ Antonio
    ..V, dipende da quali sono le finalità per cui intrattieni rapporti con altri governi, mi pare ovvio…

    Il mio appunto è riferito a questa frase.

  115. avatar
    Antonio ha detto:

    Allora V, facciamo un esempio: Pedro Pablo Alvarez Ramos, libraio e membro di un sindacato indipendente, rilasciato qualche mese fa dopo 5 anni di galera, secondo AI sarebbe stato un progioniero di coscienza, tu concordi o credi, come il Sig. Bifolchi, che sia l’equivalente di una spia nazista?

  116. avatar
    Celia ha detto:

    x Antonio che scrive:
    Falso, ci sono nomi, cognomi, età, data dell’arresto e luogo di detenzione; inoltre sono segnalati tutti i rilasci.

    Sì ma non sono indicate le motivazioni, che è ciò che t’interessa, no?

    Poi scrivi:
    Nessuno ha parlato dell’omicidio di Anna Politkovskaja?! Stai scherzando?!
    Tra l’altro non capisco cosa vorresti dire, il fatto che in Russia non venga garantita libertà d’espressione ai giornalisti “scomodi” giustifica il fatto che questa non venga garantita nemmeno a Cuba?

    Assolutamente no.
    In Russia non è che non viene garantita (quello nemmeno qui veramente), li fanno proprio fuori che è ben diverso.
    E poi qui non stiamo parlando solo di libertà d’informazione.
    Si tratta pur sempre di una “democrazia” paragonata con una terribile, perfida e mangiabambini dittatura rossa.
    In America Latina ci sono paesi considerati democratici che hanno più arresti e anzi più omicidi per questi motivi. Senza contare che i bambini in alcuni posti muoiono ancora di malnutrizione e per mancanza di medicinali.
    Perchè non difendi loro a spada tratta?

  117. avatar
    Celia ha detto:

    Allora V, facciamo un esempio: Pedro Pablo Alvarez Ramos, libraio e membro di un sindacato indipendente, rilasciato qualche mese fa dopo 5 anni di galera, secondo AI sarebbe stato un progioniero di coscienza, tu concordi o credi, come il Sig. Bifolchi, che sia l’equivalente di una spia nazista?

    Scusa ma allora ci fai proprio. ciao

  118. avatar
    V. ha detto:

    Bene.
    Altra possibilità. Oswaldo Payà ed Elizardo Sanchez per fare solo due esempi sono alcuni degli esponenti di maggior spicco della cosidetta “dissidenza”, non sono mai stati arrestati anche se i loro “scritti politici” sono molto aspri nei confronti del governo cubano denunciando tra l’altro che il governo cubano avrebbe assassinato bambini. Sia chiaro che questi “scritti politici” sono stati e vengono pubblicati sul sito Cubanet ed anche nel Miami Herald e Nuevo Miami Herald.
    Ritorniamo alle origini, se tu privato cittadino intrattieni rapporti diretti o indiretti con un governo straniero a qualsiasi titolo e senza nessuna autorizzazione da parte del tuo governo (statunitense in questo caso) come credi che vada a finire?

  119. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    E’curioso…
    Se una nazione si conquista i gradi di “democrazia” sulla stampa occidentale, può compiere violazioni al cui paragone quello che accade a Cuba è roba da chierichetti.
    Pensiamo al’extraordinary rendition, o ad Abu Ghraib, o alla stessa base di Guantanamo a Cuba.
    Eppure in questo caso non salta mai fuori nessuno ad invocare il “cambio di regime”.
    Al massimo si spera in “cambio di facce” alla Casa Bianca, e tutti sono contenti.

  120. avatar
    Antonio ha detto:

    Noto che continuate a parlar d’altro. La cosa non mi stupisce.

  121. avatar
    MC ha detto:

    Per P. Rossignoli, Celia Gianluca, V. e tutti i “più realisti del re”
    I dissidenti cubani vengono condannati in base a una legge dello Stato (la famosa n. 88)? Verissimo. Così com’e vero che, nel ’38, gli ebrei italiani, vennero cacciati dalle scuole e da tutti gli uffici pubblici, sulla base di leggi dello Stato (le famose “leggi razziali”). Trovo davvero sorprendente (ed alquanto sconfortante) il modo burocratico, da negulei di quart’ordine, con cui molto di voi affrontano il tema dei diritti umani a Cuba. La verità – ovvia – è che la legge 88 è una legge infame, uno strumento liberticida elaborato al solo scopo di dar valenza di reato – con pene altissime – a qualunque forma di dissenso. Così come infami furono, in altre latitudine, le leggi razziali e tutte le altre leggi liberticide che, in ogni parte del mondo, sono state approvate da qualsivoglia regime. Guarda caso, sempre con la stessa risibile e tragica giustificazione: la difesa della Patria (o quella della Razza, nel caso della legge del ’38). E la 88 non è certo l’unica legge infame in vigore a Cuba. Vogliamo parlare della legge sulla “peligrosidad social predelictiva” che consente di arrestare e condannare per delitti che non sono mai stati commessi ma che si presume possano esser commessi? Io sono a vostra disposizione…

  122. avatar
    MC ha detto:

    Quanto ai condannati del marzo del 2003 (pene tra i 18 ed i 25 anni), ha ragione Paolo Rossignoli quando afferma che – sebbene i processi si siano consumati in poche ore ed a porte chiuse — “tutto è stato scritto”. Peccato che, quel “tutto”, equivalga in effetti a “niente”. Vale a dire: peccato che tutto quello che è stato scritto dimostri soltanto che i rei vennero condannati per reati resi tali solo dalla liberticida legge 88 (e dalla realtà d’un regime nel quale – 88 o non 88 – ti mandano in galera quando e come gli pare a prescindere da qualunque legge). Proprio lui (Paolo Rossignoli) ha provveduto – opera meritoria — a pubblicare in Italiano il libro “Dissidentes”, nel quale, intervistati da un pio di giornalisti di regime, alcuni infiltrati raccontano, con poliziesco orgoglio, i “delitti “ commessi dai condannati. Ne consiglio la lettura a tutti coloro che vogliono conoscere la verità dei fatti. Perché proprio da quelle testimonianze emerge quella che Paolo chiama, con professorale enfasi, la “documentazione”. O, per meglio dire: lo spaccato di una società fondata sulla delazione e sulla paura. Chiunque – tranne ovviamente chi ami lo stato di polizia o abbia la mente e l’anima anchilosata del burocrate del castrismo – può cogliere in quelle pagine tutta la miseria politica ed umana dell’operazione di cinque anni fa. E tutta la miseria politica ed umana di quel che resta d’una rivoluzione che, pure, ha avuto una funzione liberatrice. Paolo Rossignoli ha ragione: quel libro va non solo letto, ma studiato.

  123. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    cavallini, guarda che se a Miami vengono a sapere che hai letto quel volume …rischi grosso. La comunità cubana lo ha vietato…
    Almeno adesso c’è la possibilità di sentire le due campane…

  124. avatar
    MC ha detto:

    Non so se la comunità cubana di Miami lo abbia vietato. So solo che quel libro è (involontariamente, ma inequivocabilmente) uno dei più completi atti d’accusa contro il regime cubano, lo specchio delle sue miserie e delle sue paure, della crudele stupidità di una, anzi, di ogni dittatura. Spero che, un giorno, quel libro si legga nelle scuole di Cuba, a testimonianza di un passato i cui orrori non si devono ripetere. Qualcuno ha citato, qui, il caso di Pedro Alvarez Ramos, condannato a 5 anni per aver organizzato una biblioteca indipendente. I libri contenuti in quella biblioteca arrivavano – tu mi dirai – dai “nemici della Patria”. Ed avevano come obiettivo quello di distruggere la rivoluzione. Verissimo. Ma che rivoluzione è quella che ha paura del Processo di Kafka, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’Onu, o dei Discorsi di Martin Luther King (poiché questi erano i titoli “sovversivi” reperibili nella biblioteca)? Non mi aspetto una risposta.

  125. avatar
    V. ha detto:

    Forza Cavallini racconta al sottoscritto ancora l’ennesima mezza verità. Dimmi esattamente chi é Pedro Alvarez Ramos, soprattutto scrivilo su un quotidiano italiano, ti ospitano volentieri, racconta anche della famigerata legge “peligrosidad social predelictiva” o ley 172.
    Sono molto curioso. Spero fossero i tuoi articoli ad essere letti nelle scuole di tutto il mondo su come la faziosità e falsità ha prodotto orrori, nascondendo accidiosamente le informazioni.

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    Eliolibre ha detto:

    Nardi, il tuo commento #89 non fa che confermare quanto ho scritto prima, non mi sembrava il caso che ti ripetessi, sei già stato troppo penoso.…
    Navigando in internet ho appena scoperto un blog cubano appena nato, si chiama Hablemos de Cuba en serio, http://hablemosdecubaenserio.blogspot.com/ Mi sembra il caso di partecipare al dibattito che l’autore intende aprire. Non esiste solo Yoani Sanchez.

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    Nicolas Solari ha detto:

    @Paolo Rossignoli
    bella cosa poter sentire due campane. Il paradosso e’ che in questo caso e’ proprio la campana cubana a suonare contro il regime. Ho letto Dissidentes (l’ho scaricto in rete) e concordo pienamente con MC

  128. avatar
    MC ha detto:

    Per V.
    Non credo che tu sia curioso. Anzi: dal tono del tuo post – a metà tra il bambinesco e l’arroganza del “seguroso” – direi che la curiosità è l’ultima delle tue molte virtù (o il meno pronunciato dei tuoi molti difetti). Comunque, se vuoi, puoi spiegarci tu, senza mezze verità, quali siano le orribili colpe del bibliotecario finito nelle patrie galere e quali i pregi della legge sulla “peligrosidad social preventiva”. Si tratterebbe, ne sono certo, di una illuminante lezione.

  129. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Ieri ho letto una divertente definizione dell’industria della disinformazione anti-Venezuela: “El ventilador de m.“
    Naturalmente, da molti anni esiste anche “El ventilador de m.”, contro Cuba, che forse impiega molta più gente.
    Si vorrebbe far credere che Pedro Pablo Alvarez Ramos è finito in galera per aver distribuito la Dichiarazione Universale dei diritti umani.
    Quella che segue è la sentenza contro Pedro Pablo Alvarez, e chi vuole può leggerla. I fatti contestati sono del genere che in base alla normativa RICO negli USA (la legge 88 degli USA) si finirebbe in un carcere federale come Lexington (quello di Silvia Baraldini) senza che nessuno sappia più niente di voi.

    http://www.ruleoflawandcuba.fsu.edu/documents-havana-10s.cfm

    Si capisce che le colpe di Pedro Pablo Alvarez appaiano di lieve entità quando si è deciso di chiudere un occhio, anzi tutti e due, sul fatto che l’isola è sotto aggressione, e che le leggi sulla sicurezza riflettano questo stato di fatto.
    Il concetto di fondo — ripetuto spesso da Omero Ciai — è che Cuba non ha nemici, se non nel governo stesso.

  130. avatar
    Celia ha detto:

    x MC
    Perchè tu conosci tutti i libri (o i documenti) che Alavarez aveva nella sua biblioteca?

    A me pare che si voglia prendere un caso per spiegarli tutti.
    E invece non è così semplice come volete farla…

  131. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    per il Cavallini, che ora sta dormendo in quel di Miami: strano sai tutto di tutto su Cuba e i cubani e non sai che il volume in questione è boicottato dalla cumunità cubana anticastrista, così come “el camajan”…
    bene, publicizzalo pure tra gli anticastristi… mi sono rimaste un po’ di copie…

  132. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    Mi è arrivato questo interessante articolo:
    Las contradicciones de Amnistía Internacional por Salim Lamrani.
    Lo potete trovare in spanolo e in francese su http://www.voltairenet.org/article156950.html

  133. avatar
    Antonio ha detto:

    Bifolchi: “I fatti contestati sono del genere che in base alla normativa RICO negli USA (la legge 88 degli USA) si finirebbe in un carcere federale come Lexington (quello di Silvia Baraldini)”

    Cioè Pedro Pablo Alvarez Ramos è stato arrestato e condannato perchè appartenente ad un’organizzazione che si è macchiata di rapina e omicidio? Non mi pare.

  134. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Cioè Pedro Pablo Alvarez Ramos è stato arrestato e condannato perchè appartenente ad un’organizzazione che si è macchiata di rapina e omicidio? Non mi pare./

    Dislessico?
    Ho scritto che il carcere di Lexington è quello che ha ospitato Silvia Baraldini.
    Si potrebbe discutere se la legge RICO in base alla quale la Baraldini è stata condannata sia meglio della legge 88 che c’è a Cuba.
    Ma al momento mi limito a rilevare che tu leggi i miei commenti con lo stesso scrupolo testuale con cui MC legge le dichiarazioni di Alfredo Guevara, Eusebio Leal, e Mariela Castro.

  135. avatar
    Antonio ha detto:

    Bifolchi: “Ho scritto…”

    Hai scritto una fesseria.

  136. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Hai scritto una fesseria./

    Vediamo se adesso G., la Maestrina dalla Penna Rossa, salta fuori a farti to’ to’ sulle manine:
    “No, Antonio, buffoncello, non sta bene.
    Quando non hai niente da dire devi stare zitto e non cercare di irritare s*****amente i grandi che ne sanno più di te”.

  137. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    Antonio, visto che sei rimasto privo di argomenti, vai a leggerti l’articolo che ho segnalato, fatti una tua opinione,(se riesci a distaccarti dai tuoi preconcetti anticastristi) e poi torna a discuterne con noi…
    ti chiedo un favore, la lista di AI non sono ancora riuscito a trovarla, me la segnali… grazie

  138. avatar
    Antonio ha detto:

    Gianluca, quando resti senza argomenti dovresti tacere piuttosto che sparare delle grandi fesserie, perchè sostenere che i fatti contestati a Pedro Pablo Alvarez Ramos sarebbero “del genere che in base alla normativa RICO negli USA (la legge 88 degli USA) si finirebbe in un carcere federale come Lexington” è una solenne fesseria, è una fessiria persino sostenere che la legge RICO (contestabile quanto si vuole) sia l’equivalente statunitense della legge 88.

    Rossignoli, basta andare sul sito di AI e utilizzare la parola “Cuba” come chiave di ricerca nel campo “Search”.

  139. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Gianluca, quando resti senza argomenti dovresti tacere piuttosto che sparare delle grandi fesserie, perchè sostenere che i fatti contestati a Pedro Pablo Alvarez Ramos…/

    bla bla bla
    Mi dispiace solo che mi sia fatto trascinare dalle tue provocazioni tirando in ballo G. che non c’entrava niente.
    Mi scuso sinceramente con lei, e invito tutti a riflettere sull’effetto che hanno i provocatori di professione come Antonio sulle discussioni.

  140. avatar
    Antonio ha detto:

    Ciao Gianluca.

  141. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    Antonio, devi aiutarmi, sia nel sito italiano che quello internazionale, se inserisco: Cuba, prigionieri mi vienr fuori Guantanamo, fammi un piacere con un piccolo sforzo, copia e incolla l’indirizzo web…grazie

  142. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    in effetti Gianluca, sono questi sistemi che poi rendono “famosi” i bloggers…
    alcuni articoli di Yoani. arrivano velocemente anche a 3/4000 post…

  143. avatar
    Antonio ha detto:

    Questa è la lista con tutti i nominativi degli arrestati nel marzo del 2003. Inoltre AI da notizia dei rilasci man mano che questi avvengono.

  144. avatar
    Celia ha detto:

    in effetti Gianluca, sono questi sistemi che poi rendono “famosi” i bloggers…
    alcuni articoli di Yoani. arrivano velocemente anche a 3/4000 post…

    Di Paolo Rossignoli (inviato il 15/05/2008 @ 12:27:42)

    Per l’appunto.

  145. avatar
    V. ha detto:

    Cavallini non menare il can per l’aia.
    L’atteggiamento “cafone” è tipico di chi ha il guinzaglio corto. Quindi nessuna sorpresa.
    Forza Cavallini sorprendimi.

  146. avatar
    Antonio ha detto:

    Rossignoli #143

    Sottoscrivo. Celia e Bifolchi hanno offerto degli ottimi esempi di quegli espedienti dialettici solitamente detti “benaltrismo” e “straw man argument”. Tipico atteggiamento da troll.

  147. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    off topic uribista

    Credo che qui ci sia da farsi una buona risata:

    http://www.aporrea.org/tiburon/n114067.html

  148. avatar
    MC ha detto:

    Un ultimo grazie a Paolo Rossignoli per il link sul testo della sentenza che ha condannato Pedro alvarez Ramos. Lì – come, del resto nel libro “Dissidentes” da lui pubblicato in Italia — c’è davvero tutto quello che serve per farsi un’idea. La cosa è, a suo modo, assai semplice. Una persona è stata condannata a molti anni di carcere per aver organizzato un sindacato ed una biblioteca. E un tribunale lo ha – in nome di un regime che dei sindacati e delle biblioteche ha paura – condannato per questo (a proposito: sarebbe interessante se qualcuno di voi provasse a spiegare in che modo la lettura del Processo di Kafka può agevolare un’invasione yankee). In sostanza: un tipico reato d’opinione mascherato da “difesa della sicurezza nazionale”. Le sentenze dei tribunali speciali fascisti (giusto per fare un esempio ai noi italiani familiare) sono piene di questa logica. E chissà che Paolo Rossignoli non finisca un giorno per pubblicare anche quelle, rivalutandone gli autori. A questo punto ciascuno deve – come sempre in questi casi – scegliere se stare dalla parte della vittima o da quella del carnefice. Paolo – come Gianluca, come Celia, come il V. che, chissà perché, vuole “essere sorpreso” da me — ha scelto di stare dalla parte del carnefice. Di più: ha scelto di trasformare in eroe il carnefice diffondendone la vita e le opere. Insomma: a lui il carnefice – o, per tornare alla frase di Annalisa che ha aperto il dibattito, “la burocrazia che difende Cuba da coloro ai quali regalano premi” — piace proprio perché è tale. E qui – dove era cominciato — finisce il discorso.

  149. avatar
    MC ha detto:

    Solo un ultima precisazione per Gianluca Bifolchi. Restano per me misteriose (o forse fin troppo chiare) le ragioni per le quali tu ed altri rifiutate di prendere quantomeno in considerazione l’ipotesi che in effetti si può (anzi, secondo me si deve) essere contemporaneamente contro la persecuzione del dissenso a Cuba e contro le offese alla libertà commesse in ogni altra latitudine. Nella vostra logica – distorta fino alla comicità – sembra che se uno condanna i processi castristi debba per forza approvare Abu Ghraib o il massacro dei sindacalisti colombiani. Ridicolo. Tuttavia, citare il caso della Baraldini – la cui sentenza considero comunque un’aberrazione – come contrappeso parallelo per giustificare la condanna di Ramos, è (anche in questa logica demenziale) del tutto fuori luogo. La Baraldini è stata (arbitrariamente) condannata per associazione con gruppi che avevano fatto rapine ed assassinato gente. Nel caso di Ramos e dei 75 condannati del marzo 2003, non entra in ballo neppure un temperino. La “grande cospirazione” è fatta solo di articoli di giornale, macchine fax, qualche laptop e di bibri, tanti libri. Troppi, per un regime che proprio dei libri (eccetto quelli che pubblica Rossignoli)ha una fifa tremenda.

  150. avatar
    Celia ha detto:

    X MC
    Allora, visto che il regime ha una terribile fifa di certi personaggi, ci spieghi come mai la Yoani scrive ancora nel suo blog e non è stata arrestata?
    Una tua opinione…

  151. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    a proposito di Pedro Pablo Alvarez Ramos…
    è dal 1995 che si conosceva per le sue attività “politiche” e prima della sentenza in questione era stato fermato 3 mesi per attività illecite già nel 2000, quando, tra le altre cose, gli erano stati trovati 5040 dollari provenienti da un sindacato olandese per il suo “sindacato indipendente” legato alla Confederación General de Trabajadores de Venezuela diretta dal golpista (ex) Carlos Ortega.
    nel 2003 viene arrestato tra i “75” con accuse assai pesanti, da classico mercenario… al servizio della SINA..
    forza sceglietevi un’altro paladino della libertà che è meglio… va..
    altro che sindacalista e bibliotecario indipendente..

  152. avatar
    MC ha detto:

    Ultimissima precisazione rivolta a Paolo Rossignoli, giusto per non lasciare impunita alcuna sciocchezza. La comunità cubana di Miami – demoniaca entità con la quale Rossignoli ed altri mi associano per mancanza di migliori argomenti — non ha (né avrebbe potuto) proibire alcun libro. E di “El Cajuan” – libro pubblicato dallo Stato cubanoe diffuso in rete — hanno parlato ampiamente tutti i media in lingua spagnola. Ma forse è bene che anche i frequentatori di questo blog sappiano che cosa, in effetti, è questo libro che (un altro dei capolavori da Rossignoli pubblicati in italiano, mi pare). In sostanza: nobile scopo della pubblicazione è mostrare come Elizardo Sánchez – uni dei nomi più noti della dissidenza interna – sia in effetti un agente della Seguridad cubana. Ma come, si chiederà qualcuno: hanno un agente infiltrato e loro stessi provvedono a denunciarne l’identità? Dove mai si è vista una cosa simile? Credo che, per capire, bisogna guardare ai comportamenti della mafia (dopotutto, non dimentichiamolo, questo dibattito è partito da una commemorazione di Impastato). Anche la mafia usa, infatti, il metodo di “coinvolgimento” delle proprie vittime lasciando, dopo averle uccise, circolare la voce che, se sono morte, non è perché combattevano la mafia, ma perché con la mafia avevano rapporti di complicità, rapporti poco puliti. Che, nel caso di Elizardo Sánchez, si tratti di una grossolana montatura mi pare ovvio. Tanto ovvio che, dopo aver lanciato il libro in grande stile, il regime ha lasciato cadere la cosa. Sulla breccia è rimasto solo Rossignoli, il soldatino fedele. Pronto a citare il libro che (“proibito” da satanassi di Miami) conterrebbe chissà quale esplosiva verità. Perdonatelo perché lo fa in buona fede.

  153. avatar
    MC ha detto:

    Per Celia
    Ho capito che tu Yoani la vorresti vedere nelle patrie galere. E che pensi che Yoani, anziché lamentarsi, dovrebbe esser grata ad un regime che, con molta (troppa) generosità, non le ha messo le manette ai polsi per i panini pubblicati in Rete. Hai già espresso questi concetti con molta chiarezza in altri post. Ma cerca di aver pazienza. Se nel processo di transizione apertosi a Cuba vinceranno quelli che la pensano come te, come Annalisa, come Paolo Rossignoli (l’editore che ha paura dei libri), come V. (quello che vuol essere sorpreso) e come Gianluca Bifolchi, presto sarai accontentata.

  154. avatar
    MC ha detto:

    Per P. Rossignoli
    Cinquemilaquaranta dollari? Dio mio, sai quanti libri si possono comprare con quella somma? Quasi 200. Hanno fatto bene a sbatterlo in galera

  155. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    Cavallini, ci manca solo l’assoluzione del vescovo di Miami…
    ti sbagli di grosso, altro che agente, “el camajan” ovvero il camaleonte, è solamente uno dei 4 dissidenti, detti anche “vacche sacre”, portati in palmo di mano dalla gente come te per dimostrare quanto crudele è il regime cubano.
    il volume in questione, con molti documenti e foto, è stato pubblicato per dimostrare di che razza di personaggi si fida il “libero occidente” per aggredire Cuba. Un piccolo uomo esaltato dalla propaganda e avido di soldi e prestigio, che non disdegnava di lavorare anche per la sicurezza cubana, pur di “pararsi il culo” e di emergere proprio a danno di altri “dissidenti”.
    Jejejej!!! Chissa quante volte lo hai difeso.. Cavallini, ne sarai fiero di aver preso le su parti… vero?

  156. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    si lo so che 5040 dollari per i giornalisti che scrivevano sui giornali di Miami, al soldo dell’USAID, non sono nulla… ma a Cuba, fanno 200 stipendi medi.…

  157. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    e poi, Cavallini, che fai?
    giustifichi i mercenari e i venduti in base alla quantità di soldi?

  158. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    / Se nel processo di transizione apertosi a Cuba vinceranno quelli che la pensano come te, come Annalisa, come Paolo Rossignoli (l’editore che ha paura dei libri), come V. (quello che vuol essere sorpreso) e come Gianluca Bifolchi, presto sarai accontentata.
    /

    Non ci sperare Cavallini.
    La Sanchez in galera non ci va. Fatevi un ragione tu e lei.
    Lo champagne lo stapperai in un’altra occasione.

  159. avatar
    Celia ha detto:

    X MC
    Yoani è solo la dimostrazione per tutti quelli come te che a Cuba non si va in galera solo perchè si esprimono opinioni contro il regime.
    Hai ragione su una cosa però, Yoani dovrebbe ringraziare Castro, non perchè non le ha ancora messo le manette, ma perchè al mondo c’è gente (compresi bambini) che quel pane se lo divorerebbero in un boccone mentre lei li appoggia sul balcone per descriverne i difetti.
    Per questo motivo vorrei che i cubani potessero uscire, per vedere coi loro occhi e capire che in fondo hanno tutto quello che serve per vivere senza votarsi al consumismo sfrenato come ha fatto l’occidente.

  160. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    su il mio nuovissimo blog ho proprio postato un bellissimo intervento:
    L’umanità ha bisogno della tessera di razionamento di Celia Hart — tratto da Rebelión — 02/05/08 (tradotto in italiano)
    Una notevole riflessione su “la libreta”

  161. avatar
    Nicolas Solari ha detto:

    Rossignoli non insistere. Ormai abbiamo capito che a te quello che piace non è il regime cubano. E’, in generale, lo stato di polizia
    @Celia
    Yoani deve ringraziare Fidel Castr, e va bene. Ma perche’ tu e tuo marito (che mi pare e’ Cubano), Castro avete scelto di ringraziarlo dall’Italia? Non vi piaceva il pane di Cuba tanto ambito dai bambini poveri (Ma non ti viene da ridere quando dici queste cose?)

  162. avatar
    MC ha detto:

    Conosco “El Camajuan”, ovviamente. Ed è – come tu involontariamente confermi – un classico della letteratura poliziesco-mafiosa. Principio base: diffama le tue vittime. Il clou di questa opera magistrale è una fotografia nella quale alcuni alti ufficiali della Seguridad consegnano un premio a Elizardo Sanchez come riconoscimento del lavoro svolto. Mille di questi libri Rossignoli. Un giorno saranno utilissimi per ricostruire le piccole e grandi miserie di un regime basato sulla delazione e sulla paura.

  163. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Un giorno saranno utilissimi per ricostruire le piccole e grandi miserie di un regime basato sulla delazione e sulla paura/

    Caro Massimo Cavallini,
    I problemi di Cuba sono gli stessi che si manifestarono a Parigi a partire dal 14 Giugno 1789: ad ogni atto di rottura rivoluzionaria corrisponde un reazione controrivoluzionaria uguale e contraria. Per gli agenti di quest’ultima i “cambiamenti positivi” si cominciano sempre a vedere il giorno in cui Robespierre finisce sulla ghigliottina.
    Ma i Robespierre non sempre finiscono sulla gigliottina. Qualche volta le rivoluzioni risultano vittoriose, ed è comprensibile la rabbia che ciò suscita nei loro nemici, che pretendono di mettere a carico dei rivoluzionari le durezze che loro stessi hanno reso necessarie con le loro bassezze.
    Cuba è socialista, e questo è un fatto grandioso che nessuno finora è riuscito a cancellare. La gretteza di molta gente che ha lasciato messaggi in questa discussione non corrisponde affatto a ciò che centinaia di milioni di persone che vivono nel terzo mondo pensano e sentono; e non vedono certo Fidel come lo vedi tu, anzi come tu cerchi di farlo apparire agli altri.
    Sarà socialista Cuba tra dieci anni?
    Lo ignoro, perché gli USA non accetterano mai questa sfida, e c’è sempre caso che compaia un Gorbaciov che proponga una “Perestroyka”, o peggio che peggio un “via cinese”. Allora ciò che Cuba ha rappresentanto finora smetterà di esistere. Tu potrai essere orgoglioso per la parte che hai avuto in ciò, altri, come me, si sentiranno addolorati.
    Ma fino ad allora Cuba è socialista,perché la Rivoluzione ha vinto.

  164. avatar
    A.S. ha detto:

    Dopo il Fidel Nostro — che ci da il nostro pane quotidiano — recitato da Celia e la preghierina in forma di lezione di storia di Gianluca non ci resta che dire: Amen!

  165. avatar
    MC ha detto:

    Caro Gianluca, le rivoluzioni falliscono quando vengono abbattute dalla controrivoluzione, certo. Ma più spesso falliscono – e questo è il caso del socialismo reale e di Cuba – quando diventano catechismo, un mito immobile nella storia, il trionfo di un apparato. Tu puoi cantare tutte le odi al socialismo che credi, ma un socialismo che è stato di polizia – e Cuba è stato di polizia – è già una rivoluzione fallita. Io credo che reclamare libertà sia, non un modo per affondare, ma un modo per salvare il socialismo, l’idea di una società di uomini liberi (sottolineo: liberi) ed eguali. Tu credi invece che difendere il socialismo significhi difendere la chiesa, il tempio vuoto della tua ideologia, non importa quante sofferenze e quante ingiustizie ci siano dentro. Ognuno per la sia strada.

  166. avatar
    S. Giovanni in Peschiceto ha detto:

    il cavallini, da marxista a santone…
    una buona evoluzione… hai superato la tua “unità”…

  167. avatar
    V ha detto:

    Cavallini ti ho scritto di sorprendermi e te lo ribadisco,ma se ti sfugge il motivo pazienza,non sono pretenzioso.
    Oramai giunte impietosamente alla monotonia,come del resto il suo autore, dice giustamente la gastrula al
    pontello al 166. AMEN!!!

  168. avatar
    A.S. ha detto:

    Caro V., non ti crucciare. Nessuno ptrebbe mai scambiarti per una persona pretenziosa. Che tu sia un tipo senza pretese lo si capisce subito. Anzi, mi pare proprio che tu sia, piu’ in generale, un tipo senza. Punto e, anturalmente, amen.

  169. avatar
    V. ha detto:

    Per la Gastrula al pontello 170
    Cara/o
    se credi di essere pretenziosa/o,non fartene vanto.
    Se sono pretenzioso o meno,tu del sottoscritto ne sai meno di un protozoo, al contrario di ciò che mi vuoi attribuire,l’unica pretesa che ho in questo blog, del quale ringrazio Annalisa, lo già scritta in post precedenti.
    …a proposito!!! il crucio é tutto tuo.

  170. avatar
    Anarkik ha detto:

    Un messaggio al so tutto io che in realtà non capisce un c***o che si firma MC. Tu di Cuba non conosci assolutamente niente, parli solo per odio ideologico alimentato dalla più vile propaganda che la storia ricordi, te lo dice uno che vive quasi tutto l’anno a Cuba da oltre trent’anni e che conosce fin troppo bene i ciltroni come te che fanno carriera stando seduti dietro le loro scrivanie a scrivere quello che li paga vogliono che si scriva senza un mino rispetto verso la verità. Dovresti CHIEDERE SCUSA A TUTTO IL POPOLO CUBANO CHE DIFENDE CORAGGIOSAMENTE CONTRO IL MONDO INTERO LA PROPRIA DIGNITA’, LA PROPRIA INDIPENDENZA E LA LIBERTA’ VERA CONQUISTATA CON UNA INIMITABILE LOTTA DI POPOLO. Dovresti vergognarti e restituire il denaro che guadagni facendo il mestiere più vile del mondo, IL DIFFAMATORE DI POPOLI AL SOLDO DI CHI SI FA COMPLICE DI COLORO CHE STANNO IMPONENDO VIOLENZE INAUDITE IN TUTTI GLI ANGOLI DEL MONDO per imporre il dominio dei potenti in ogni angolo del pianeta. Il popolo cubano è stato oppresso non dal suo governo ma dalla vile propaganda dei cialtroni come te e dall’imposizione di misure economiche che sono state continuamente condannate in ogni consesso internazionale.
    CERCA DI GUADAGNARTI DA VIVERE SENZA FARE SCHIFO, IL PRIMO AD AVVANTAGGIARSENE SARESTI PRORIO TU.

  171. avatar
    Celia ha detto:

    @Celia
    Yoani deve ringraziare Fidel Castr, e va bene. Ma perche’ tu e tuo marito (che mi pare e’ Cubano), Castro avete scelto di ringraziarlo dall’Italia? Non vi piaceva il pane di Cuba tanto ambito dai bambini poveri (Ma non ti viene da ridere quando dici queste cose?)

    Ridere?C’è da piangere. Sig. Solari è forse una bugia che nei paesi del terzo mondo (come Cuba) ci sono persone che muoiono di fame?
    E’ forse una bugia che nei paesi occidentali ultra-democratici ci sono persone che dormono in stazione e mangiano alla Caritas?
    E non sto parlando solo di poveri, disaddati e disoccupati, sto parlando anche di tanti italiani con uno stipendio fisso che per vari motivi non riescono a pagarsi un affitto dignitoso.
    Ecco a Cuba che è piena di difetti con un perfido tiranno queste cose non esistono.
    C’è da tirare la cinghia come faccio anch’io che vivo in Italia.
    Non è un’eresia dire che a Cuba si sta meglio che in altri paesi del terzo mondo in cui i bambini non vanno a scuola e i vecchi non vengono curati.
    Sfido a dire il contrario.
    Non saranno liberi di gridare in mezzo alla strada “Fidel descarado!” ma sono sicuri di mettersi qualcosa in pancia, che studieranno e che se necessario avranno le cure mediche di cui avranno bisogno.
    Non so’ quale libertà sia più importante.

  172. avatar
    Celia ha detto:

    PS. I motivi per cui io e mio marito siamo ancora in Italia, non vengo a spiegarli certo a lei.
    Saluti

  173. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /PS. I motivi per cui io e mio marito siamo ancora in Italia, non vengo a spiegarli certo a lei./

    Appoggiando in pieno questo pensiero di Celia, dico che se anche io incontrassi un Cubano (non necessariamente il marito di Celia) che, avendone la possibilità, si trasferisce in Italia per godere di migliori opportunità economiche, questo non consentirebbe a nessuno di tacciarlo di ipocrisia solo perché non si unisce al coro dei gusanos e dei mafiosi che aggrediscono il loro paese sperando che torni ad essere il bordello degli USA, come accadeva ai bei tempi di Batista.
    Per fare ciò occorre un bel po’ di disinformazione sulle cause strutturali del sottosviluppo, e del complesso dei rapporti tra il nord e il sud del pianeta.
    Cuba non ha mai negato di essere un paese sottosviluppato e non ha mai negato di essere pressata da spinte migratorie verso l’esterno.
    Ma per completare il quadro andrebbe aggiunto che:
    a) in un subcontinente latinoamericano complessivamente in crescita economica Cuba, che doveva sparire nella prima metà degli anni 90 a seguito del venir meno del polmone commerciale dei paesi socialisti dell’est europeo, non solo è sopravvissuta, ma presenta incrementi del PIL regolarmente sopra la media regionale.
    b) prima della rivoluzione i Cubani erano la prima componente di Latinos emigrati negli USA, oggi vengono diverse posizioni sotto, nonostante la “ley de ajuste” pensata dall’amministrazione americana per incentivare al massimo l’emigrazione dell’isola, e presentare i flussi migratori come prova del fallimento economico dell’isola. Peccato che nonostante la Ley de Ajuste Washington non rilasci più a nessuno permessi di soggiorno, anzi costruisce i muri sul Rio Bravo. Che gli amici degli USA invitino Washington a rilassare un po’ il rilascio dei permessi di soggiorno, e Cuba gli manderà volentieri un po’ di emigrati.

  174. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    su il mio nuovissimo blog ho proprio postato un bellissimo intervento:
    L’umanità ha bisogno della tessera di razionamento di Celia Hart — tratto da Rebelión — 02/05/08 (tradotto in italiano)
    Una notevole riflessione su “la libreta”.
    http://cubainforma.blogspot.com/

  175. avatar
    Paolo Rossignoli ha detto:

    risparmiatevi che tra circa un paio di ore si sveglia Cavallini, …jejeje

  176. avatar
    V. ha detto:

    ..risparmiatevi che tra circa un paio di ore si sveglia Cavallini, …jejeje…

    Sempre che Miami non sappia che Cavallini ha letto “Dissedentes”.…

  177. avatar
    V. ha detto:

    …correggo!
    “Dissidentes”

  178. avatar
    Celia ha detto:

    Io sono convinta che tanti cubani appoggerebbero molto di più il loro governo se avessero la possibilità di uscire.
    Mio marito è molto più filocastrista adesso che prima, nonostante comunque abbia un aspetto parecchio critico verso alcune leggi che giustamente andrebbero cambiate (come quella per esempio per la tarjeta blanca per l’uscita dal paese).
    Criticare alcune cose in modo corretto ed onesto (non come fanno i dissidenti) non vuol dire non appoggiare il governo, anzi vuol dire che si cerca di dare il proprio appoggio per migliorarlo, non per abbatterlo.
    Non tutti i cubani che vanno via dall’isola sono contro Castro, è l’ora di farsene una ragione!

  179. avatar
    paolo rossignoli ha detto:

    per questo si è organizzato il coordinamento dei cubani residenti all’estero, proprio per dimostrare che molti cubani vivono fuori non perchè anticastristi o soffocati dal regime… adesso vogliono farsi ascoltare di più, e non che si ascolti solo “los gusanos”

  180. avatar
    MC ha detto:

    Non temere Paolo Rossignoli, per me il dibattito è finito con l’intervento di Anarkik che, a suo modo, ha con eleganza e profondità riassunto il pensiero tuo e quello di tutto gli altri pargoli di Annalisa, “ammiratori infaticabili della burocrazia che difende Cuba da chi prende premi”. Volevo solo ringraziarti per la segnalazione dell’articolo di Celia Hart sul razionamento alimentare. Splendido. Direi dello stesso splendore del tuo “Dissidentes”, esempio fulgido di (involontaria) propaganda anticastrista. Mi chiedo quale sarà il prossimo passo (tuo , di Celia Hart e di Annalisa). Un elogio del camminare a piedi scalzi? Le scarpe, dopotutto, sono un’invenzione del capitalismo. Ciao a tutti e grazie per il divertimento

  181. avatar
    Pedro ha detto:

    Cada día,en el mundo mueren 25 mil niños de hambre y enfermedades curables y NINGUNO de ellos es cubano.

  182. avatar
    A.S. ha detto:

    Muy bien dicho, Pedro. Ahora, por favor, explicanos cuanta comida llegó a los niños cubanos gracias al hecho de que, en Cuba, se arestan disidentes. No es que entre la dos cosa no hay relación logica? No es que tu estás insultando a todos los niños hambrientos del mundo usando su tragedia para cubrir la falta de libertad en Cuba?

  183. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    No entender lo que quedò claro en fin de toda la discusion, es decir que en Cuba no se arestan disindentes sino los mercenarios, ya es bastante parecido a la estupidez.

  184. avatar
    Anonimo ha detto:

    Seré el primero a regalarte mi espacio de libertad si ello significa que un niño no muera de hambre.

  185. avatar
    A.S. ha detto:

    Quédate con toda tu libertad, anonimo, qué los esclavos nunca salvaron a niños hambrientos. Aún menos los esclavos a quienes la esclavidud les gusta. Como a Gianluca Bifolchi, Paolo Rossignoli y todos los demás que llaman mercenarios a los que quieren libremente pensar. Y “socialimo” a la esclavidud

  186. avatar
    V. ha detto:

    Semplicissimo.
    Perchè mercenari lo sono.Come te Cavallini, o AS come preferisci essere chiamato.

  187. avatar
    A.S. ha detto:

    Oohps, mi ero dimenticata di inserire V. ( o lo sgherro di turno come ama essere chiamato quando è tra amici) nella lista de “los que llaman mercenarios a los que quieren libremente pensar”. Chiedo scusa per l’imperdonabile svista. E grazie per avermelo fatto notare

  188. avatar
    V. ha detto:

    …come volevasi dimostrare.
    Massimo Cavallini “meglio conosciuto come Massimo Informazione Tronca“
    Grazie per la conferma!

  189. avatar
    adios muchachos ha detto:

    V. come che cosa? Come volgare?

  190. avatar
    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Cavallini, io non voglio credere che dopo le tue promesse di non mistificare la tua identità, tu poi l’abbia fatto davvero.
    Purtroppo questa AS salta fuori come un soccorso insperato proprio mentre tu cominci a boccheggiare e a balbettare.
    Non voglio pensare che tu sia un pagliaccio fino a questo punto, ma ti confesso che se avessi a disposizione testi più lunghi di AS sarei tentato di sottoporli ad analisi stilistica (sintassi, punteggiatura, lessico…)

    Ma no… non è possibile!
    Non credo che tu sia un tale pattume intellettuale.

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    Anarkik ha detto:

    “per me il dibattito è finito con l’intervento di Anarkik che, a suo modo, ha con eleganza e profondità riassunto il pensiero tuo e quello di tutto gli altri pargoli di Annalisa“
    Ho fatto tacere Cavallini????? QUESTO MI RIEMPIE DI ORGOGLIO!!!!!!!!!!!!!!

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    A.S. ha detto:

    Grazie Gianluca. Intervengo di tanto in tanto in questo blog attratta dalla poetica (sublime talora) ipocrisia della padrona di casa quando il tema è l’America Latina. L’ultima volta fu, mi pare, quando — proprio per attaccare Cavallini – Annalisa si scoprì INDIGNATA per l’omicidio di Roque Dalton (e resta questo, probabilmente, il suo capolavoro in materia malafede comica). Ho comunque imparato i costumi e i rituali del luogo. E so che quando vengo accusata di essere Cavallini (o Palumbo, o tutti e due assieme) il fondo del barile è stato raschiato. Non so perché, ma questa è l’ ultima risorsa dei fedelissimi del blog, un po’ come l’accusa di stregoneria nei processi dell’Inquisizione. Ed è anche, nel vostro caso, un segnale di disperazione. Ora, caro Gianluca, io non ti voglio disperato. E mi dispiace molto vederti ridotto (puoi fare di meglio, credimi)a dare del “pattume intellettuale” a chi non la pensa come te. Dunque: lasciamoci così. Senza rancore e alla prossima.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Ora, caro Gianluca, io non ti voglio disperato. E mi dispiace molto vederti ridotto (puoi fare di meglio, credimi)a dare del “pattume intellettuale” a chi non la pensa come te. Dunque: lasciamoci così. Senza rancore e alla prossima.
    /

    Mah, non so che pensare…
    La concordanza dei messaggi con il fuso orario di Miami, l’uso frequente del trattino parentetico (“-”), il modo di inserire il virgolettato nel corpo della frase, il ricorrere di certe locuzioni (“Quelli che non la pensano come te”), un certo paternalismo curiale…
    Tutto in effetti farebbe pensare che A.S. e Cavallini sono la stessa persona.
    Ma una perizia che levasse ogni dubbio richiederebbe campioni di scrittura più estesi.
    Per quanto mi riguarda, diciamo che permane un 30–35% di incertezza.

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    Anonimo ha detto:

    caro Gianluca, il mistero è presto risolto, almeno credo. A.S. è una (o un) giornalista, lo stile giornalistico (parlo della forma, non della sostanza), è molto riconoscibile, ma secondo me non è cavallini. o meglio potrebbe esserlo così come potrebbero esserlo ciai e cotroneo che pure, sono abbastanza convinta, intervengono occasionalmente in questo blog. a.s. non vive in italia, questo è sicuro, così come ciai e cotroneo (ciai vive a caracas in questi mesi e cotroneo a rio), da qui si spiega l’ora. quanto al paternalismo curiale di cavallini, credo sia l’unica cosa che non ti perdonerà mai, visto che è un mangiapreti. e sul fatto di “quelli che non la pensano come lui”, direi che è una frase standard in discussioni come questa. io avevo fatto il tuo esperimento di scrittura comparata tempo fa, quando mi ero convinta che palumbo fosse gianfranco pasquino. in quel caso non lo era, pare, ma il dubbio mi resta.

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    G. ha detto:

    a proposito, ero G.

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    A.S. ha detto:

    Caro Gianluca, lascia perdere le analisi dei testi e dedicati e più proficue attività. Già tempo fa, sollecitata da quel vecchio trombone di Eliolibre (lo dico con simpatia) avevo inviato al blog un mio ampio curriculm vitae. Da quale risulta che vivo a Chicago (un ora di differenza in più rispetto a Miami). Ma da quando ho smesso di insegnare passo gran parte del mio tempo proprio in Florida (Vero Beach). E poi: che cosa cambiererebbe se si scoprisse che io e Cavallini (le cui idee apprezzo molto) siamo lo stessa persona? O se, ad un’analisi comparata degli insulti che usano, risultasse che V. e anarkik sono un’unica entità? Assolutamente nulla. Come vuole un vecchio detto: in Rete nessuno sa che tu sei un cane (a meno, naturalmente che uno non cominci ad abbaiare copme anarkik). Rilassati e a presto.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /caro Gianluca, il mistero è presto risolto, almeno credo. A.S. è una (o un) giornalista, lo stile giornalistico (parlo della forma, non della sostanza), è molto riconoscibile, ma secondo me non è cavallini. o meglio potrebbe esserlo così come potrebbero esserlo ciai e cotroneo che pure, sono abbastanza convinta, intervengono occasionalmente in questo blog. a.s. non vive in italia, questo è sicuro, così come ciai e cotroneo.… /

    Si, tutto quello che dici è abbastanza corretto, ed è la ragione per cui ho mantenuto un margine di incertezza.
    Ma vi sono anche altri indizi di circostanza, come l’apparente Associazione di Mutuo Soccorso tra AS Cavallini, e il minimizzare la gravità dei giochetti da falsario.
    In passato ho spesso usato pseudonimi, ma solo per ragioni di privacy, non per fare come lo spirito immondo dell’Apocalisse (“Il mio nome è Legione”), e confondere le acque.
    Credo che chi indulge a questi giochetti deve poi tollerare che gli altri cerchino di non essere presi per i fondelli.

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    Anarkik ha detto:

    A.S., quì se c’è qualcuno che abbaia come un cane, quello sei tu. Mi sembra che sei sempre più a corto di argomenti, non è certo facile sostenere tesi insostenibili, e non ti rimane altro che dare del cane a chi ti risponde a tono, o del trombone ad Eliolibre che apprezzo molto e dopo la lezione di stile che ha dato al volgare e vile Nardi proprio in questo post apprezzo ancora di più(a quanto pare in passato deve averti creato qualche imbarazzo). Se c’è qualcuno che si deve rilassare quello sei tu che mi sembri piuttosto nervoso tanto da scadere nella volgarità e nell’insulto.
    PS Io non sono V ma Anarkik, nome con il quale ho sempre scritto, anche se poco, su questo blog, sdoppiare il proprio nick non serve a chi scrive quello che pensa senza doversene vergognare. Chi cerca di confondere l’identità mi sembra che sei tu. Anche nell’anonimato di internet non è difficile riconoscere chi sa mantenere la correttezza utilizzando sempre la stessa identità.

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